Episodio di CENTRO RIFORNIMENTO QUADRUPEDI GROSSETO 11-13.06.1944 Nome del Compilatore: MARCO GRILLI I.STORIA Località Comune Provincia Regione Centro Rifornimento Grosseto Grosseto Toscana Quadrupedi. Strada della Chiocciolaia. Data iniziale: 11/06/1944 Data finale: 13/06/1944 Vittime decedute: Totale U Bam bini (0-11) Ragaz zi (12-16) 3 3 3 Adult i (17- Anzia ni (più s.i. D. Bambi ne (0-11) Ragazze (12-16) Adult e (17- Anzian e (più S. i Ig n Di cui Civili Partigiani Renitenti Disertori Carabinieri Militari Sbandati 3 Prigionieri di guerra Antifascisti Sacerdoti e religiosi Ebrei Legati a partigiani Indefinito Elenco delle vittime decedute: 1. Cucci Eduardo, nato il 15/10/1914 a Salerno e residente a Grosseto, molto probabilmente lavoratore presso il Centro Rifornimento Quadrupedi. 2. Ramacciani Giovanni, nato il 06/11/1926 a Grosseto, operaio. 3. Rossi Ettore, nato il 15/05/1908 a Grosseto, domiciliato e residente al Centro Rifornimento Quadrupedi dove era impiegato come operaio permanente. Altre note sulle vittime: Partigiani uccisi in combattimento contestualmente all episodio:
Descrizione sintetica Dopo l armistizio dell 8 settembre, i tedeschi occuparono il capoluogo maremmano, si insediarono le autorità della RSI e gli antifascisti storici dettero vita al primo CPLN (12 settembre) e al Comitato militare, teso a dirigere la formazione di gruppi armati. Nel novembre 1944 la sede del Comitato a Campospillo (Magliano in Toscana) fu scoperta dalla 98. Legione GNR, che requisì tutti i materiali e arrestò poi tre influenti antifascisti. I continui bombardamenti alleati connessi all importanza strategica di Grosseto, appetibile per uno sbarco e sede di un importante aeroporto militare tedesco, provocarono lo sfollamento della popolazione, il decentramento degli uffici pubblici della RSI e lo spostamento del CPLN a Castel del Piano. A Grosseto, primo capoluogo di provincia liberato dopo Roma, il 15 giugno 1944, fu tanto breve la lotta armata, quanto lungo il cammino dell antifascismo. La Resistenza fu forte nelle zone interne collinari e nei boschi del Monte Amiata, mentre in città fu attiva solo la formazione Vittoria Alunno, d ispirazione comunista e dipendente dal CPLN, che aggregò i distaccamenti di Roselle-Montorsaio, Batignano, Istia d Ombrone e Monte Bottigli. Grosseto si trovava lungo la linea della ritirata aggressiva tedesca, che fu molto rapida da Roma al capoluogo maremmano, più lenta in seguito. Il 9 giugno i partigiani del Gruppo Tirli si scontrarono coi nazifascisti presso il Centro Allevamento Quadrupedi, dove quest ultimi intendevano appropriarsi di materiale appartenente al Regio Esercito. Nel combattimento morirono un partigiano, tre tedeschi e un ufficiale italiano. Nei giorni successivi, molto probabilmente per rappresaglia, i tedeschi uccisero tre lavoratori del Centro. L 11 fu la volta di Ettore Rossi in località Chiocciolaia, a Casa Prile, e Giovanni Ramacciani presso il Centro. Il 13 toccò a Eduardo Cucci sempre presso il Centro Allevamento Quadrupedi. Il 12 giugno i fascisti avevano abbandonato la città, occupata dai partigiani dell Alunno, che tre giorni dopo si scontrarono coi tedeschi provenienti dall Aurelia sud, costringendoli a deviare lungo la periferia. Gli alleati giunsero a Grosseto la sera del 15 giugno. Modalità dell episodio: Uccisione con armi da fuoco. Violenze connesse all episodio: Tipologia: Rappresaglia. Esposizione di cadaveri Occultamento/distruzione cadaveri II. RESPONSABILI O PRESUNTI RESPONSABILI TEDESCHI Reparto: Ignoto. Nomi: Ignoti.
ITALIANI Ruolo e reparto: Nomi: Note sui presunti responsabili: Di questo episodio potrebbero essere responsabili anche i militi della 98. Legione GNR, che il 9 giugno 1944, insieme a un reparto tedesco, si erano scontrati coi partigiani del Gruppo Tirli presso il Centro Allevamento Quadrupedi, dove intendevano portar via materiale appartenente al Regio Esercito. Con l avanzamento del fronte, la repressione nell area costiera tirrenica fu di competenza del 75. Corpo d armata tedesco. Sappiamo con certezza che, verso la metà del mese di giugno 1944, furono inviate al fronte nella Maremma grossetana alcune delle unità più efficienti della 16. Panzer-Grenadier Division Reichsführer-SS (16. SS-Pionier-Bataillon, 16. SS-Panzer-Jäger- Abteilung, 16. SS-Div. Naschlub-Truppen). Proprio loro dovrebbero essere le responsabili delle uccisioni di civili nel corso della ritirata dal capoluogo maremmano. Estremi e Note sui procedimenti: Per questo episodio non fu mai avviato alcun procedimento giudiziario. III. MEMORIA Monumenti/Cippi/Lapidi: Nel Palazzo della Provincia di Grosseto è stata posta una lapide coi nomi dei partigiani caduti nella guerra di Liberazione. In occasione del 60. anniversario della Liberazione, il 22 marzo 2006 in piazza della Libertà a Grosseto (rondò di via De Barberi) fu inaugurato il monumento al partigiano, voluto dal Comitato provinciale dell ANPI e dal senatore Torquato Fusi. Il cippo reca l iscrizione: «Sono morti perché tu fossi libero. Ai partigiani caduti per la libertà e la democrazia. A Porta Vecchia, in occasione del 70. anniversario della Liberazione di Grosseto (15 giugno 2014), il Comitato comunale dell ANPI ha posto una lapide che ricorda i partigiani caduti nel corso dei combattimenti in città contro i tedeschi (15 giugno 1944). Questi i loro nomi: Giuseppe Cennini, Luigi Falciani, Renato Ginanneschi, Elvio Palazzoli, Paolo Santucci, Agostino Sargenti. In via Scopetani, all interno della Cittadella dello Studente, si trova il monumento alle vittime del fascismo. Si tratta di una geometrica costruzione architettonica, che poggia su un basamento di cemento armato e presenta elementi strutturali in metallo di colore bianco e rosso, in un gioco di proporzioni che alterna verticale ed orizzontale, linee rette e curve. L opera è stata realizzata dalla studentessa del Liceo Artistico Maria Paola Mugnaini. Sul basamento si trova una lapide in marmo che reca la seguente iscrizione: «La mia giovinezza è spezzata, ma sono sicuro che servirà da esempio. Uno studente fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944».
Musei e/o luoghi della memoria: Mostra permanente dell Istituto storico grossetano della Resistenza e dell Età contemporanea (Isgrec): Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell Isgrec, in Via de Barberi 61, Grosseto. Onorificenze Commemorazioni In occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile, ogni anno a Grosseto si svolge il tradizionale corteo presenziate dalle autorità civili e militari, che prevede la deposizione della corona al monumento al partigiano di piazza della Libertà, gli onori militari presso il Parco della Rimembranza dove si trova il monumento ai Caduti della Grande Guerra, la deposizione della corona alla lapide presso il Palazzo della Provincia, e infine il discorso ufficiale delle autorità in piazza Dante. Note sulla memoria IV. STRUMENTI Bibliografia: Roger Absalom, Paola Carucci, Arianna Franceschini, Jan Lambertz, Franco Nudi, Simone Slaviero (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 2. Guida alle fonti archivistiche. Gli archivi italiani e alleati, Roma, Carocci, 2004, pp. 67, 69, 92-95. Aristeo Banchi, Si va pel mondo: il partito comunista a Grosseto dalle origini al 1944, a cura di Fausto Bucci e Rodolfo Bugiani, Arci, Grosseto, 1993, pp. 82-85, 96-99. Nicola Capitini Maccabruni, Grosseto dal 25 luglio 1943 al 15 giugno 1944, Comune di Grosseto, Grosseto, 1994. Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, pp. 63-71, 131-142, 177-204. Luciano Casella, La Toscana nella guerra di liberazione, La Nuova Europa, Carrara, 1972, pp. 188-199. Francesco Chioccon, Resistenza e Alleati in provincia di Grosseto in Istituto storico della Resistenza in Toscana, La Resistenza e gli Alleati in Toscana. I CLN della Toscana nei rapporti con gli Alleati e col Governo dell Italia liberata, Provincia di Firenze, Firenze, 1964. Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 119. Comitato per le celebrazioni del XX della Resistenza, La Provincia di Grosseto alla macchia. Atti e documenti delle formazioni partigiane e del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, Amministrazione provinciale, Grosseto, 1965, pp. 1-16, 74-77, 90-92, 97, 136-142, 154, 177-180. Franco Del Zanna, Achtung! Bombengefahr, Tip. Nencini, Poggibonsi, 1982, pp. 198-200, 202, 204, 210. Ernest F. Fisher Jr, Cassino to the Alps, Center of military History U.S. Army, U.S. Army in World War II, Washington DC, 1977, pp. 246-247, 261.
Giovanni Frullini, La Maremma nella seconda guerra mondiale, Pagnini Editore, Firenze, 1995, pp. 71-74. Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, pp. 93-98. Valeria Galimi, Simone Duranti (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. Guida bibliografica alla memoria, Roma, Carocci, 2003, pp. 142-154. Carlo Gentile (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Roma, Carocci, 2005, pp. 25, 30-31, 33, 35-38, 44, 47, 55, 60, 83, 90-91, 93, 125. Marco Grilli, Per noi il tempo s è fermato all alba. Storia dei martiri d Istia, Isgrec-Effigi, Arcidosso, 2014, pp. 19-54. Libertario Guerrini, La Toscana in Operai e contadini nella crisi italiana del 1943-44, Feltrinelli, Milano, 1974, pp. 337, 357. Vito Guidoni, Cronache grossetane. Settembre 1943-giugno 1944, Associazione famiglie caduti e dispersi della RSI, Pisa, 1995. George F. Howe, The battle history of the 1 st Armoured Division Old Ironsides, Combat Force Press, Washington, 1954, pp. 350-353. Adone Innocenti, Cronaca dei bombardamenti di Grosseto in Bollettino della Società Storica Maremmana, n. 8, 1963. Giorgio Pisanò, Gli ultimi in grigioverde. Storia delle forze armate di Salò, voll. 3, FPE, Milano, 1967-1969, vol. 3 pp. 2118-2119 Renzo Vanni, La Resistenza dalla Maremma alle Apuane, Giardini, Pisa, 1972, pp. 120-126. Giovanni Verni, Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005, cd allegato. Giovanni Verni, La guerra partigiana in Toscana, in Ricerche storiche, a. XXVII (1987), n. 1, Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1987, pp. 98, 119, 154, 157. Fonti archivistiche: ACS, Ministero dell Interno, Direzione generale di Pubblica Sicurezza, Affari generali e riservati, A5G II Guerra Mondiale, b. 464, f. Grosseto. ACS, Ministero dell Interno, Direzione generale di Pubblica Sicurezza, Affari generali e riservati, A5G II Guerra Mondiale, b. 105 Attività partigiane, f. 221, sf. 37. ACS, Ministero dell Interno, Direzione generale di Pubblica Sicurezza, Affari generali e riservati, C2A, 1943-1944, b. 1, f. Grosseto. ACS, Ministero dell Interno, RSI, Segreteria particolare del Capo della Polizia, b. 24, f. Grosseto. ACS, Ministero dell Interno, RSI, Segreteria particolare del Capo della Polizia, b. 60, f. Grosseto. AS Grosseto, R. Prefettura, b. 797, f. Relazioni della Resistenza. ISGREC, Anpi, Serie I, b. 32, Documenti sulla Resistenza nella città di Grosseto e nella zona limitrofa. ISGREC, Anpi, Serie I, b. 33, Relazione sulle bande facenti parte del Gruppo Tirli (Raggruppamento Monte Amiata settore C). ISGREC, Anpi, Serie II, b. 16, Anno 1946, relazioni e ruolini bande, Relazione generale formazione partigiana Sempre presente, dislocata nella zona di Montebottigli. ISGREC, Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni. ISGREC, Anpi, Serie II, b. 22, Relazioni formazioni partigiane Grosseto e provincia e atti relativi ai riconoscimenti, Pp 16 Raggruppamento Patrioti Monte Amiata, Settore C, Banda di Montepescali; Pp 22 Roselle-Montorsaio.
ISGREC, Resistenza in Maremma, v. 4, Capitini-Maccabruni, Cartografia. ISRT, Lelio Barbarulli, b. 5, f. 1, Relazione dell attività svolta dalla banda di Montepescali. ISRT, Lelio Barbarulli, b. 8, f. 1, Relazione dell attività svolta dalla banda di Istia d Ombrone. Sitografia e multimedia: www.grossetocontemporanea.it www.isgrec.it www.toscananovecento.it Altro: V. ANNOTAZIONI VI. CREDITS LUCIANA ROCCHI, Istituto storico grossetano della Resistenza e dell Età contemporanea. MARCO GRILLI.