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Transcript:

Scheda biografica cartografi DISCI Scheda biografica cartografi - DISCI CHIARA BRAMBILLA VERSIONE PROVVISORIA Nome Ferrandi Ugo Qualifica geografo-esploratore Istituto di appartenenza (istituti governativi; società geografiche e coloniali; istituti cartografici privati e case editrici) Società geografiche e coloniali: Società d Esplorazione Commerciale in Africa di Milano Società Geografica Italiana Biografia Novara, 6 gennaio 1852 Novara, 26 ottobre 1929 Relazioni di parentela Formazione Attività professionale Nacque da una ricca famiglia di proprietari terrieri e precisamente da Giacomo e da Francesca Ferrandi, cugina di primo grado del marito, che morì l anno successivo. Fu affidato prima alle cure del padre e poi, insieme con la sorella Olimpia, maggiore di due anni, alle cure dei nonni paterni Dionigi e Anna Zanotti. Si staccò dall ambito famigliare molto giovane, per imbarcarsi a Genova in qualità di semplice mozzo a bordo di un veliero mercantile. Intraprese gli studi classici presso il Collegio nazionale di Novara ma, respinto agli esami di licenza ginnasiale nell anno scolastico 1867-68, frequentò prima la scuola tecnica e l istituto tecnico di Novara, poi l istituto nautico di Genova, diventando capitano di lungo corso a ventidue anni. Salpato giovanissimo da Genova per il Mar Rosso, dopo parecchi anni di navigazione come mozzo a bordo di un veliero mercantile, conseguì la patente di capitano di lungo corso. Tuttavia, lasciò ben presto l uniforme del marinaio per entrare come agente nella casa Bienenfeld, che aveva allora le su sedi in Aden e nell Harrar. Si stabilì così sulla costa somala dove fu impegnato in commerci costieri a Mogadiscio e in Arabia Partì per la prima volta per l Africa, insieme con A. Rondani e con A. Franzoj. Quest ultimo, appena ritornato dal suo viaggio nel Sudan e nel Ghedarer, dedicherà al Ferrandi nel 1892 una delle relazioni dei suoi viaggi, Aure Africane. Ugo Ferrandi, amico e compagno del Filonardi, esploratore dell Uebi Scebeli e del territorio compreso tra Mogadiscio e Brava, partecipò alle prime azioni italiane negli scali del Benadir e, venuto a conoscenza della partenza dall Italia della spedizione del generale San Marzano per vendicare l eccidio di Dogali, lasciò la Somalia e si recò in Eritrea, dove lavorò come consigliere e corrispondente di diversi giornali. Rimasto in Eritrea fino al maggio del 1888 - quando le truppe italiane 1

rientrarono e il governo della Colonia passò al generale Baldissera - il Ferrandi si trasferì di nuovo a Brava, progettando inedite esplorazioni in quella parte dell Africa sotto influenza italiana. Nel febbraio del 1889 lavorò nell Harar da dove inviava informazioni alla Società d Esplorazione commerciale di Milano sulle condizioni nella quali si trovava il Paese da poco occupato dagli scioani. Fu di particolare interesse la descrizione che egli fece dell itinerario da Zeila per Uarabot da lui ripetutamente percorso. Le buone qualità dimostrate dal Ferrandi in queste sue relazioni, spinsero la Società di Esplorazione Commerciale ad affidargli il compito di effettuare ripetuti viaggi di conoscenza della costa somala. Il Ferrandi visitò tutti gli scali di quella costa fino a Brava, da dove si propose poi di raggiungere il territorio della Goscia, arrivando fino al corso del fiume Giuba all altezza di Bardera. L esplorazione avrebbe dovuto offrire le conoscenze necessarie per una futura penetrazione politica ed economica nell interno della Somalia. Non minore importanza aveva lo stabilire fin da allora buone relazioni commerciali con i capi locali, al fine di soddisfare le esigenze dei soci della Società d Esplorazione Commerciale che erano alla continua ricerca di nuovi mercati. Ferrandi partì ai primi di dicembre del 1890 da Aden; in gennaio era a Brava, da dove spedì in aprile una lettera. Le corrispondenze inviate alla Società e il diario che essa poi ne pubblicò sono ricchi di informazioni su quella regione allora ancora conosciuta. Fu così che il Ferrandi fu incaricato l anno successivo (1893) di un ulteriore esplorazione nella zona, sempre per conto della Società milanese ma d accordo con la Società Geografica Italiana, sotto gli auspici della quale si stava allestendo in quell anno la spedizione Bottego che da Berbera, attraverso la Somalia, si proponeva di giungere alle sorgenti del Giuba. L accordo fu trovato perché anche la Società Geografica aveva interesse ad esplorare il Giuba; proprio per questo motivo aveva mandato il cap. Bottego nell Harar, perché da lì raggiungesse e verificasse la direzione del corso dell Omo. Nel gennaio 1893 il Ferrandi, muovendo da Brava, raggiunse Bardera e, volendo proseguire per Lugh e per l Alto Giuba, fece ritorno a Brava per riorganizzare la sua carovana. Qui conobbe il capitano Grixoni, membro della spedizione Bottego. Sia la Società d Esplorazione che la Società Geografica Italiana si adoperarono per mandare ulteriori sovvenzioni alle spedizioni e, da una lettera del Ferrandi da Brava del 14 aprile 1893, risulta che egli aveva chiesto a Zanzibar il protettorato di Bardera. Inviò anche una dettagliata relazione sulla concessione data alla Filonardi & C. per l amministrazione della costa del Benadir e una su Bardera. Fu due anni più tardi, nel 1895, che il Ferrandi raggiunse Lugh. Rimasto in Somalia a servizio della Società colonizzatrice del Benadir, fu chiamato a partecipare alla seconda spedizione Bottego, con l incarico di stabilire una stazione italiana proprio a Lugh della quale fu posto al comando. Rimase a Lugh fino al 1897 e il suo volume Lugh emporio commerciale sul Giuba, pubblicato dalla Società Geografica Italiana nel 1903, costituisce un importante contributo alla conoscenza storica e geografica dell interno della Somalia. La tragica fine della spedizione Bottego non permise al Ferrandi di unire, come invece era nelle sue iniziali intenzioni, le sue osservazioni alla relazione del Bottego sull area. Tuttavia, la considerazione data al Ferrandi nel libro del Bottego, Il Giuba esplorato, non fu certo positiva, tanto da 2

Carte rilevate (topografiche, dimostrative, tematiche) essere definito uomo con due lingue e mezza testa. La Società d Esplorazione Commerciale insorse esaltando l azione pacificatrice compiuta dal proprio delegato, che aveva così facilitato i viaggi del Bottego e del Ruspali. Appariva chiaro che la Società milanese aveva cercato di sfruttare l appoggio finanziario della Società Geografica, ma che era assai meno incline del Ferrandi a ricambiare con una schietta collaborazione. All esploratore intanto rimaneva assai poco da esplorare, dati gli ottimi risultati raggiunti dalle spedizioni della Società Geografica. Egli perciò rimase in Somalia lavorando assai più per la Filonardi & C. - di cui divenne agente - che per la Società d Esplorazione. Solo nel novembre 1896 l Esplorazione Commerciale pubblicò la notizia che il Ferrandi si trovava a Lugh, sul Giuba a nord di Bardera; il periodico milanese non diede delucidazioni sui nuovi impieghi dell esploratore, che ormai dipendeva di fatto dalla Società Geografica. Lasciato Lugh, il Ferrandi non abbandonò la Somalia, ma vi rimase per alcuni anni ancora al comando della stazione di Bardera, dove fu impegnato nell amministrazione e in numerose azioni militari. A Lugh ritornò nel 1910 e tre anni più tardi fu nominato dal Governo residente Commissario dell Alto Giuba e in seguito della Somalia settentrionale. Tuttavia, non rimase a lungo in questo ufficio e, superati i settant anni, nel 1923, tornò nella nativa Novara. La precisione meticolosa con la quale il Ferrandi ha restituito i suoi itinerari riflette gli sforzi da lui compiuti per incrementare la conoscenza geografica delle zone esplorate. Basti pensare ai dati sulla larghezza dei fiumi, sull ubicazione dei pozzi, sulla profondità e la bontà delle acque potabili da lui raccolti, oppure alla sua conoscenza di molte lingue africane. Lasciò alla sua città una copiosa biblioteca di circa ventimila volumi, attualmente depositata presso la Biblioteca civica Neuroni, unitamente alla sua collezione di cimeli e suppellettili provenienti dai paesi da lui visitati. Questi, insieme con molti altri donati in precedenza, costituiscono il museo etnografico intitolato al suo nome, che ha sede in alcune sale del palazzo Feraggiana, a fianco del Museo di storia naturale di Novara. Carta della Somalia, scala 1:400.000, anni del rilievo 1927-1941, anni di edizione 1930-1939, 22 fogli, istituzione responsabile R. Governo della Somalia Italiana, Roma, disegno, incisione e stampa Istituto Geografico De Agostini. Si tratta di una pubblicazione diretta dal Servizio Cartografico del Ministero delle Colonie di cui era Direttore Achille Dardano. I rilievi e la compilazione sono stati affidati al Cap. Zaccarinie. Per il tracciato Bur Acaba Adalei i rilievi sono stati realizzati dall IGM. Il foglio 15 illustra l itinerario di Ugo Ferrandi da Baidoa a Lugh: Foglio15: Baidoa - Lugh Ferrandi ( pel tracciato Bur Acoba-Baidoa: rilievi IGM, per il F. Giuba: rilievi Com.te Carniglia ). 3

Carte derivate (dimostrative, tematiche) Nelle regioni del Giuba. Schizzo dell'itinerario del viaggio di Ugo Ferrandi, scala 1.1.000.000, Vallardi, Milano, 1892, allegata al Diario di Ugo Ferrandi. Viaggio nelle regioni del Giuba, in: L esplorazione Commerciale e l esploratore, 1892, fasc. 4 (continuazione dal fasc. 2 fino al fasc. 9); Carta murale del Giuba e dell Uebi-Scebeli, istituzione responsabile Società d Esplorazione Commerciale di Milano. Il Ferrandi diresse la costruzione della carta, citata sul Bollettino della Società Geografica Italiana del 1889, serie III, volume XII, p. 93, come una delle migliori tra quelle esposte alla Sezione Esplorazioni dell Esposizione Nazionale di Torino del 1898. Altre opere di interesse geografico e cartografico Bibliografia Studi Ugo Ferrandi, Il viaggio di ritorno alla costa, in: L esplorazione commerciale, 1898, pp. 55-59. In testa alla relazione è posta una nota della redazione: Della relazione che il cap. Ugo Ferrandi ci ha mandato, pubblichiamo anzitutto l itinerario, il quale è destinato certamente a correggere e completare le carte della Somalia conosciuta finora. Eccolo, colle sue brevi ma esatte illustrazioni topografiche, mediante le quali ci è possibile farci subito un idea del territorio che sta fra Lugh ed il mare, ed a colonizzare il quale si rivolgerà, speriamo, una parte delle nostre attività. La relazione si compone di una tabella che riporta: il nome della stazione, le ore di marcia, direzione, silometri, osservazioni e note. Opere di Ugo Ferrandi: Lettere di U. Ferrandi, in: L Esplorazione Commerciale, 1889, pp. 110-118; U. Ferrandi, Uno sguardo a Brava, in: L Esplorazione Commerciale, 1891, pp. 188-189; U. Ferrandi, Lettera del 3 novembre 1891, in: L Esplorazione Commerciale, 1892, pp. 1-5; U. Ferrandi, Nella regione del Giuba attraverso i Rahaunin, Ibidem, pp. 5-20; U. Ferrandi, Diario, Ibidem, pp. 35-39, 86-91, 143-145, 154-158, 189-191, 227-228, 255-256, 278-283; U. Ferrandi (a cura), La seconda spedizione Bòttego nella Somalia australe, Società Geografica Italiana, Roma, 1896, 1 carta geogr. ripieg., (estratto da: Memorie della Società Geografica Italiana, vol. 6, 1896); U. Ferrandi, Itinerari africani, A. Merati, Novara, 1902, contiene: Id., Da Lugh alla costa: aprile 1897; U. Ferrandi, Lugh: emporio commerciale sul Giuba, memorie e note di Ugo Ferrandi, Societa Geografica Italiana, Roma, 1903, in testa al front.: Seconda Spedizione Bottego, con 145 incisioni, 4 tavole e 1 carta. Opere su Ugo Ferrandi o la sua attività: 4

C. Bertacchi, Geografi ed esploratori italiani contemporanei, De Agostini, Milano, 1929, pp. 321-324; C. Cesari, Ugo Ferrandi, in: Rivista delle Colonie Italiane, n. 1, 1929, pp. 10-19; A. Del Boca, La nostra Africa, Neri Pozza Editore, Vicenza, 2003; A. M. Gavello, Ugo Ferrandi, esploratore novarese, Tip. La cupola, Novara, 1975, (in appendice: Lettere di Ugo Ferrandi); P. Gribaudi, I pionieri piemontesi nell Africa Orientale, in: Torino. Rassegna mensile della città, XV, agosto 1935, pp. 59-61; P. Gribaudi, Un maestro di vita coloniale: il capitano Ugo Ferrandi, in: Rivista Geografica Italiana, XXXV, 1928, pp. 218 e ss.; A. Milanini Keméry, La Società d Esplorazione commerciale in Africa e la politica coloniale, Firenze, 1973, pp. 205-214; A. Mori, Ugo Ferrandi, in: Bollettino Società Geografica Italiana, serie VI, vol. VI, 1929, pp. 27-29; R. Ribera, L amministrazione coloniale della Somalia italiana settentrionale. Un diario inedito di Ugo Ferrandi (1914), in: Miscell. di storia delle esplorazioni, XIX, Genova, 1994, pp. 283-298; R. Ribera, Le prime iniziative d esplorazione in Africa Orientale di Ugo Ferrandi (1881-1889), in: F. Lucchesi, L esperienza del viaggiare. Geografi e viaggiatori del XIX e XX secolo, Torino, 1995, pp. 201-224; G. Ricchieri, La spedizione al Giuba affidata al capitano Ugo Ferrandi della Società d Esplorazione Commerciale in Africa di Milano, in: L Esploratore commerciale e l Esploratore, V, 1890, pp. 413-415; G. Ricchieri, Ugo Ferrandi al Giuba, in: Geografia per tutti, II, 1892, pp. 120-123; F. Surdich, Il carteggio fra Ugo Ferrandi e Vincenzo Filonardi (1894-1896), in: Miscellanea di Storia delle esplorazioni, IX, 1984, pp. 107-170, (anche in: Bollettino storico per la provincia di Novara, LXXV, 1984, pp. 283-324). Voce in: Dizionario Biografico degli Italiani, F. Surdich, Ferrandi Ugo, in: Dizionario Biografico degli Italiani, XLVI, 1996, pp. 440-443. Repertori cartobibliografici 5

Edizioni e schede di carte Rimandi a altre schede v. schede su Vittorio Bottego, Vincenzo Filonardi, Matteo Grifoni, Lamberto Vannutelli, Società d Esplorazione Commerciale in Africa di Milano, Società Geografica Italiana. 6