A mio figlio Tommaso La lumaca, corre. Corre una volta. Sempre, la ricerca del vero te stesso prevede un paradosso, una deviazione creativa, il coraggio di una salita o anche di una pericolosa discesa. Mai l immobilità o la convenzione. Ti voglio bene, Manuela La corsa della lumaca Manuela Monari + Philip Giordano La corsa della lumaca Scritto da Manuela Monari Illustrato da Philip Giordano ZOOlibri - via Carlo Piaggia 5-42122 Reggio Emilia - Italia info@zoolibri.com - www.zoolibri.com Collana gli illustrati Progetto grafico: www.delicatessen.it Stampato e confezionato in Italia da Arti Grafiche Castello, Viadana (MN), nel rispetto delle leggi vigenti in materia di lavoro e ambiente. Stampato su carta FLORA GIGLIO 130 gr. Copyright dell edizione italiana, ZOOlibri, 2011 Tutti i diritti riservati. ISBN 9788888254692 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, trasmessa, radiotrasmessa o depositata in alcun sistema informativo in alcuna forma o in alcun mezzo, grafico, elettronico o meccanico, inclusi fotocopie, registrazione anche su nastro, senza l approvazione scritta da parte dell editore.
In una calda giornata d estate Lumaca uscì dalla sua tana e cominciò a correre.
Guarda Lumaca, che sole grande c è oggi! le gridò Tasso. Ma quella rispose: Non posso, non posso, devo andare! Lumaca entrò poi nel bosco. Ciao Lumaca, senti che aria frizzante! Pizzica tutto il muso! le disse Orso con gli occhi scintillanti. Si, si, ma non ho tempo, devo andare! Orso la guardò scuotendo il capo...
Poco più avanti Lumaca attraversò un ponte sopra il ruscello. E correva... cioè Lumaca andava così veloce che sembrava correre! Una corsa da lumaca, s intende ma era davvero veloce: come un fulmine-lumaca! Dall acqua sbucò Salmone che sussurrò: Fermati Lumaca: osserva con me le scie scavate dal vento sull acqua! Mah devo andare, devo andare! Così, Lumaca non si fermava, né a bere, né a riposare. Andava sempre dritto e sempre avanti.
Provò a fermarla anche Serpente, che come lei strisciava e conosceva quell andare lento e un po bavoso. Lumaca, fermati al sole, qui con me. Ci prendiamo una bella tintarella! Lumaca con voce un po severa rispose: Non ho tempo né per riposare, né per prendere il sole. Devo andare! Anche Volpe, furba e mattacchiona come sempre, ci provò: Dietro quella collina ho scoperto un campo di lattuga tenera appena sbocciata, come fiore di primavera! Ma Lumaca non si lasciò tentare: Devo andare!
Secondo me va a una festa! disse Volpe. Dove andasse Lumaca nessuno lo sapeva, nessuno lo immaginava, nessuno n era informato. Ma tutti erano molto curiosi di saperlo. Così Tasso, Orso, Serpente, Volpe, e anche tanti altri animali si radunarono vicino al campo di lattuga per discutere della strana determinazione di Lumaca. Secondo me vuole emigrare, cambiare paese! disse Serpente. Oppure andrà dai parenti! provò Tasso.
Civetta non si era ancora vista quel giorno. Volò all improvviso in mezzo a quello strano gruppo di animali, maestosa e regale, e con sguardo severo chiese: Chi di voi ieri, ridendo, ha detto a Lumaca - Tu vai troppo piano e concludi sempre un bel niente -? Tutti gli animali ammutolirono. Si guardarono l un l altro con musi pelosi, pennuti, viscidi, squamosi, tutti seri e preoccupati.
Si fece avanti Volpe: Io le ho solo detto che è pigra. E stato Orso! No, no! Io le ho solo detto che striscia striscia, ma non arriva mai! E stato Serpente! No, io le ho solo detto che sono più veloce di lei, pur non avendo le zampe, come lei! E stato Tasso! No, io le ho solo detto che è sempre in ritardo agli appuntamenti! E stato Civetta gridò: Zitti! Avete tutti ricordato a Lumaca la sua lentezza e così proprio oggi lei se n è andata. Ma dov è andata? chiesero quasi in un unico coro. Chissàdove - rispose Civetta - Volerò a cercarla!
Lumaca intanto, coraggiosa e infaticabile, era arrivata molto lontano, fino ai piedi della tana di Lupo. Ansimando per la fatica si fermò. E proprio in quell istante apparve lui: il grande Lupo! La guardò, piccola e stanca, e teneramente le chiese: Lumaca, hai fatto tanta strada, cosa ti ha portato fin quassù? Lumaca era molto emozionata: pochi erano riusciti a avvicinare il saggio Lupo, che viveva solo tra le montagne e possedeva quasi tutto il sapere del mondo.
Grande Lupo, sono qua perché volevo dimostrare a tutti che so correre e fare qualcosa di utile. Ma, in verità, volevo solo scappare! E quando si tratta di scappare, anche le lumache sanno correre! Tu non devi né correre né scappare! - replicò Lupo - Devi risolvere il tuo problema: ma il fatto è che tu non hai problemi! Gli amici a volte sbagliano e parlano troppo, correndo in fretta con la lingua, invece di rallentare. Dovrebbero imparare molto da te. Tu sei tu: Lumaca! E le lumache non corrono: come ogni animale, hanno il proprio tempo! Affermò Lupo Grigio con voce bassa e pacata.
Lumaca ascoltava, attenta, piegando le sue piccole corna in segno affermativo. Di certo adesso i tuoi amici ti staranno cercando! disse Lupo. E vero ora che ci penso ognuno di loro mi ha fatto un invito gentile, ma avevo troppa fretta di scappare! Vedi la fretta è una benda sugli occhi. Vai ora! concluse Lupo.
E Lumaca si mise di nuovo a correre. Ma stavolta per tornare. Sulla via del ritorno incontrò Civetta, che dall alto le gridò: Non si è mai visto abbastanza nella vita! Una sciocca piccola lumaca che corre! Ciao Lumaca, ti seguo in volo Ma va piano, altrimenti ti perdo!
Ad aspettarla c erano tutti. Il sole grande, l aria frizzante, la scia del vento sull acqua e un campo di lattuga apparecchiato per lei, con tutti gli animali ai propri posti.
Lumaca respirò a fondo. Poi finì, con un sorriso da lumaca, la sua prima e unica corsa.