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Repubblica Italiana la Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per il Molise nell adunanza del 5 ottobre 2015 *********** composta dai magistrati: dott. Silvio Di Virgilio dott. Luigi Di Marco dott. Alessandro Verrico Presidente f.f., relatore Primo referendario Referendario *********** VISTO l art.100, co. 2, della Costituzione; VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei Conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n.1214 e successive modificazioni ed integrazioni; VISTA la Legge 14 gennaio 1994, n.20 recante disposizioni in materia di giurisdizione e di controllo della Corte dei Conti; VISTO il Regolamento per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei Conti, approvato con Deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti n.14 del 16 giugno 2000 e successive modificazioni ed integrazioni; VISTA la Legge 5 giugno 2003, n.131 recante disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3;

VISTO il D.Lgs. 6 settembre 2011, n.149, recante Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni, a norma degli articoli 2, 17 e 26 della legge 5 maggio 2009, n.42 ; VISTO, in particolare, l art.4 (modificato dall'art.1-bis, comma 2, lett. a) nn.1 e 2, lett. b), d) ed e) del D.L. 10 ottobre 2012, n.174, convertito, con modificazioni, dalla L. 7 dicembre 2012, n.213, e, successivamente, sostituito dall'art.11, comma 1, D.L. 6 marzo 2014, n.16, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 maggio 2014, n.68) che ha introdotto, a carico delle Province e dei Comuni, l obbligo di redazione di una relazione di fine mandato, appositamente certificata dall'organo di revisione dell'ente locale prevedendo anche la loro trasmissione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti territorialmente competente e la loro pubblicazione nel sito istituzionale dell Ente; VISTO il D.M. 26 aprile 2013 con cui, d'intesa con la Conferenza Statocittà ed autonomie locali ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, il Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ha adottato lo schema tipo per la redazione della relazione di fine mandato, nonché una forma semplificata del medesimo schema per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti; VISTA la deliberazione della Sezione delle Autonomie del 9 aprile 2015 n.15/qmig; ESAMINATA la relazione istruttoria depositata il 30 settembre 2015 (prot.interno n.50036710), circa il rispetto da parte del Comune di 2

Salcito dell obbligo di redazione, sottoscrizione, certificazione, comunicazione e pubblicazione in vista delle elezioni del 26/27 maggio 2013 - della relazione di fine mandato, così come previsto dal citato art.4 del D.Lgs. n.149/2011 e ss.mm.ii.; VISTA l ordinanza del Presidente della Sezione Regionale di Controllo n.18/pres/2015 del 30 settembre 2015, di convocazione della Sezione per la data odierna, al fine di deliberare sull esito della predetta istruttoria; UDITO il Magistrato relatore; FATTO Con nota del 3 giugno 2015 (n.1291), l Ufficio istruttorio ha evidenziato al Comune di Salcito la mancata trasmissione a questa Sezione - in vista delle elezioni del 26/27 maggio 2013 - della relazione di fine mandato apertosi con le elezioni del 13 aprile 2008, così come previsto dall art.4 del D.Lgs. 6 settembre 2011, n.149. E stato, pertanto, richiesto di conoscere gli estremi di redazione, sottoscrizione, certificazione e pubblicazione della relazione di fine mandato in parola o, in caso negativo, quali provvedimenti fossero stati adottati per irrogare le sanzioni di carattere pecuniario normativamente previste e per dare notizia e relazionare circa la mancata pubblicazione nella pagina principale del sito istituzionale dell Ente. L Ente non ha dato evasione alla richiesta né d altra parte la relazione in parola risulta rintracciabile sul sito del Comune, anche tramite motori di ricerca in uso in internet. DIRITTO 3

L art.4 del D.Lgs. 6 settembre 2011, n.149 in attuazione del principio contenuto nell art.2, comma 2, lettera dd) della L. 5 maggio 2009 n.4 in materia di federalismo fiscale - ha introdotto nel nostro ordinamento l obbligo a carico di Province e Comuni di redigere una relazione di fine mandato, al fine di garantire il coordinamento della finanza pubblica, il rispetto dell'unità economica e giuridica della Repubblica ed il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa rivolte a garantire l effettiva attuazione dei principi di efficacia, efficienza ed economicità. La normativa si inscrive nel più recente percorso intrapreso dal legislatore verso l adozione di documenti finalizzati a rendere trasparente l attività svolta dagli amministratori pubblici nei confronti degli elettori nel rispetto del principio di accountability a cui sono tenuti i soggetti investiti di cariche istituzionali nei confronti della comunità rappresentata. La relazione di fine mandato costituisce, quindi, uno strumento di conoscenza dell attività svolta nell esercizio delle rispettive funzioni e momento di trasparenza nella fase di passaggio da un amministrazione all altra, in cui deve essere fotografata la reale situazione finanziaria dell ente. All uopo, la relazione deve fornire (ivi, comma 4) indicazioni dettagliate sulle principali attività normative e amministrative svolte durante la consiliatura, in particolare: a) sul sistema e gli esiti dei controlli interni; b) su eventuali rilievi della Corte dei Conti; c) sulle azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e lo stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard; d) sulla situazione 4

finanziaria e patrimoniale, anche evidenziando le carenze riscontrate nella gestione degli enti e società controllate dal Comune o dalla Provincia, con l indicazione delle azioni intraprese per porvi rimedio; e) sulle azioni di contenimento della spesa e lo stato del percorso di convergenza ai fabbisogni standard, affiancato da indicatori quantitativi e qualitativi relativi agli output dei servizi resi, e delle caratteristiche dei destinatari di ciascun servizio offerto anche utilizzando come parametro di riferimento realtà rappresentative dell'offerta di prestazioni con il miglior rapporto qualità-costi; f) sulla quantificazione della misura dell'indebitamento provinciale o comunale. Al fine di agevolarne la stesura, la norma ha previsto anche la definizione di appositi schemi di relazione, ivi compresa una forma semplificata per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, (ivi, comma 5). L'art.1-bis, comma 2, lett. d) del D.L. 10 ottobre 2012, n.174, convertito, con modificazioni, dalla L. 7 dicembre 2012, n.213 ha poi aggiunto che, in caso di mancata adozione dell'atto di cui al primo periodo, la relazione di fine mandato dovesse essere, comunque, predisposta secondo i criteri di cui al comma 4. Gli schemi sono stati poi adottati - d'intesa con la Conferenza Statocittà ed autonomie locali ai sensi dell'articolo 3 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n.281 - con decreto del Ministero degli Interni di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze del 26 aprile 2013, esonerando dal loro utilizzo (ivi, art.4 comma 2) le province e i comuni i cui presidenti o sindaci avessero già sottoscritto la relazione alla data di 5

pubblicazione del decreto (G. U. n.124 del 29 maggio 2013). Le disposizioni dell art.4 del D.Lgs. n.149/2011 individuano soggetti obbligati e regolano tempi di redazione, sottoscrizione, certificazione e pubblicazione sul sito web dell Ente della relazione di fine mandato tanto per l ipotesi della scadenza ordinaria della consiliatura (ivi, comma 2), che per quella della scadenza anticipata (ivi, comma 3). Del pari, in attuazione del fondamentale principio della circolazione organizzata delle informazioni - già affermato dalla Corte Costituzionale in base al quale non solo le gestioni pubbliche devono essere improntate alla trasparenza, ma l informazione sulle stesse deve essere fruibile per tutti - è previsto l inoltro della detta relazione alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (art.4, comma 2: obbligo venuto meno dal 6 marzo 2014 con l entrata in vigore delle modifiche apportate dall'art.11, comma 1, D.L. 6 marzo 2014, n.16, che ha sostituito gli originari commi 2, 3) e alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti (obbligo insorto dall 8 dicembre 2012 con l entrata in vigore del comma 3-bis inserito dall'art.1-bis, comma 2, lett. c) citato D.L. n.174/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n.213/2012). Più precisamente, per il caso di specie comune in scadenza ordinaria di consiliatura apertasi con le elezioni del 13 aprile 2008 i commi 2 e 3-bis dell art.4 del D.Lgs. n.149/2011 (come modificati dall'art.1-bis, comma 2, lett. a) nn.1 e 2, e lett. c) citato D.L. n.174/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n.213/2012) vigente in vista delle elezioni del 26/27 maggio 2013, prevedono: 6

1) la redazione - da parte del responsabile del servizio finanziario o del segretario generale - e la sottoscrizione - da parte del sindaco - della relazione di fine mandato non oltre il novantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato. Termine poi ridotto per l anno 2013 a quarantacinque giorni (ex art.4, comma 3, citato DM Interno 26 aprile 2013); 2) la certificazione della relazione da parte dell'organo di revisione dell'ente locale entro e non oltre dieci giorni dopo la sua sottoscrizione; 3) la trasmissione della relazione al Tavolo tecnico interistituzionale, se insediato (istituito presso la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica), entro e non oltre dieci giorni dopo la sua sottoscrizione, per acquisirne una usa valutazione in apposito rapporto; 4) la pubblicazione del detto rapporto e della relazione da parte del sindaco sul sito istituzionale del comune entro il giorno successivo alla data di ricevimento del predetto rapporto; 5) la trasmissione del detto rapporto e della relazione da parte del sindaco alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (prevista nell'ambito della Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti Locali dall art.5 della L. 5 maggio 2009, n.42 e istituita con D.Lgs. 6 maggio 2011, ivi artt.33/37) ed, entro dieci giorni dalla sottoscrizione, della sola relazione alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Orbene, quanto ai soggetti tenuti alla sottoscrizione, è solo da 7

evidenziare lo specifico principio di diritto richiamato dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti, secondo cui: la relazione di fine mandato costituisce atto proprio del Presidente della Provincia e del Sindaco, non demandabile al commissario straordinario nominato in seguito alla scioglimento dell organo consiliare (Sez. Autonomie 9 aprile 2015 n.15/qmig). Quanto, invece, ai termini entro cui procedere, è da dire che il quarantacinquesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato (cfr. supra sub 1) è individuabile solo definendo inizio e durata del mandato. Esigenze di certezza ed omogeneità nell applicazione della disposizione in esame inducono a non fare riferimento a quelle disposizioni che, facendo richiamo all effettivo insediamento o all esercizio effettivo dei poteri e alla cessazione dalla carica, risolvono la determinazione dell inizio del mandato e della sua durata in una quaestio facti specifica per ogni singolo Ente. Formalmente, invece, il mandato decorre per ciascun consiglio dalla data delle elezioni (ex art.1, comma 2, L. 7 giugno 1991, n.182, come sostituito, da ultimo, dall'art.8, L. 30 aprile 1999, n.120) e dura in carica per un periodo di cinque anni (ex artt.38, comma 1 e 51, comma 1 D.Lgs 18 agosto 2000, n.267 TUEL). Ciò stante, nel caso di specie, il mandato decorso il 13 aprile 2008 è scaduto (ex nominatione dierum) il 13 aprile 2013 e, pertanto, il termine ultimo di redazione e sottoscrizione della relazione di fine mandato (ex numeratione dierum) era il 27 febbraio 2013 8

(cfr.art.2963 c.c.). Di contro, la definizione del termine ultimo concesso per la certificazione della relazione, per la trasmissione della relazione al Tavolo tecnico interistituzionale ed alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti (dieci giorni: cfr. supra sub 2 e 5) è diretta conseguenza della data in cui, in fatto, sia intervenuta la sottoscrizione da parte del sindaco. Quanto alla prevista trasmissione della relazione al Tavolo tecnico interistituzionale, occorre evidenziare che il Tavolo non si è mai insediato, né, d altronde, era stato ancora pubblicato il citato DM Interno 26 aprile 2013 (G. U. n.124 del 29 maggio 2013), con il quale si è stabilito (ivi, art.4, comma 1) che nelle more dell insediamento del primo, la relazione fosse da inoltrare alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali (istituita con DPCM 2 luglio 1996, è ora disciplinata dal D.Lgs. 28 agosto 1997, n.281). Adempimento, pertanto, non dovuto. Conseguentemente, non potendo inoltrare la relazione al Tavolo tecnico interistituzionale e non dovendo attenderne il rapporto, si ritiene nel silenzio della legge ed alla luce delle sue finalità - che alla pubblicazione della relazione sul sito istituzionale del comune potesse e dovesse procedersi subito - al massimo, entro il giorno successivo alla sottoscrizione da parte del sindaco - garantendo così il massimo periodo di apertura della finestra informativa voluta dal legislatore per rendere meglio edotta la comunità rappresentata dell attività spesa e dei risultati ottenuti, anche in termini finanziari, dall amministrazione in scadenza. 9

Del pari, pur nel silenzio della legge, si ritiene che alla trasmissione della relazione alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica si dovesse procedere con ragionevole tempestività. Come sopra evidenziato, la normativa in esame prevede uno specifico obbligo di trasmissione delle relazioni di fine mandato alle Sezioni regionali, senza, peraltro, fornire specificazioni sull attività di controllo che le Sezioni sono chiamate a svolgere. Stanti gli obiettivi perseguiti dal legislatore con le disposizioni in parola (sopra richiamate in apertura della parte motiva), anche l esame delle relazioni di fine mandato deve ritenersi inscrivibile nell ambito delle molteplici funzioni di controllo assegnato alle Sezioni regionali caratterizzate da finalità di tutela degli equilibri di bilancio e di coordinamento della finanza pubblica (cfr. Corte Cost. nn.60/2013, 198/2012 e 179/2007). Nondimeno salvo che l omesso o erroneo richiamo nella relazione di elementi notiziali fondamentali per ricostruire l azione amministrativa sviluppata nel corso del mandato elettivo finisca per svuotare di significato la trasparenza prevista dall art.4 del D.Lgs. n.149/2011 (cfr. (cfr. Sez. controllo Lombardia n.430/2013/vsg) - la Sezione ritiene che la verifica affidatale deve circoscriversi all accertamento formale del rispetto della tempistica che lo stesso legislatore ha imposto alle amministrazioni locali in prossimità della scadenza del mandato elettorale: tempistica relativa alla redazione (anche intesa quale riferibilità al soggetto dalla quale deve promanare), al successivo invio (ai fini della certificazione) e alla trasmissione (alla magistratura 10

contabile) della relazione di fine mandato. Di contro, il contenuto della relazione potrà essere valutato in un ottica di controllo successivo di legalità finanziaria non solo in relazione alla verifica di conformità al modello ministeriale ma anche in ordine alla valutazione della c.d. sana gestione finanziaria dell ente che la Sezione effettua ai sensi dell art.1, commi 166 e ss. della L. 23 dicembre 2005, n.266, nell ambito del rinnovato sistema dei controlli affidati alla Corte dei conti, come ora delineato dal più volte citato D.L. n.174/2012 (cfr. Sez. controllo Veneto n.419/2014/vsg). Ciò premesso, si deve constatare come il Comune di Salcito non abbia trasmesso a questa Sezione la relazione di fine mandato apertosi con le elezioni del 13 aprile 2008, né d altronde abbia dato evasione alla richiesta istruttoria (nota n.1291 del 3 giugno 2015) degli estremi di redazione, sottoscrizione, certificazione e pubblicazione della medesima o degli eventuali provvedimenti adottati per dare attuazione alle conseguenze di carattere pecuniario normativamente previste e per dare notizia e ragione della mancata pubblicazione nella pagina principale del sito istituzionale dell Ente. Né, d altra parte, la relazione in parola risulta rintracciabile sul sito del Comune, anche tramite motori di ricerca in uso in internet. In vero, al mancato adempimento degli obblighi di redazione e pubblicazione nei termini previsti deve conseguire ex lege la riduzione dell indennità del sindaco o del presidente della provincia e, qualora non abbia predisposto la relazione, degli emolumenti del segretario comunale o del responsabile del servizio finanziario con riferimento alle 11

tre successive mensilità. La norma obbliga anche il sindaco a dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente (art.4, comma 6, D.Lgs. n.149/2011 come sostituito dall'art.1-bis, comma 2, lett. e), D.L. n.174/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n.213/2012). Orbene, secondo l indirizzo già manifestato dalla giurisprudenza della Corte dei conti, l applicazione della detta sanzione pecuniaria è di esclusiva spettanza dell ente locale ed, in particolare, deve essere adottata dagli uffici dell Ente appositamente preposti alla liquidazione delle competenze (cfr. Sez. delle Autonomie n.15/2015/qmig adunanza del 9 aprile 2015; Sez. controllo Puglia n.36/vsg/2015, Sez. controllo Liguria n.8/2vsg/2015). Infatti, in assenza di apposita previsione volta ad attribuire espressamente alla Sezione di controllo regionale la competenza ad applicare le decurtazioni in parola, la competenza va individuata secondo le consuete regole vigenti in materia di sanzioni amministrative e, quindi, principalmente, secondo quanto disposto dalla L. n.689/1981. Appare sufficiente, in proposito, evidenziare che l art.12 della L. n.689/1981 stabilisce che le disposizioni della medesima legge in materia di sanzioni amministrative si osservano, in quanto applicabili e salvo che non sia diversamente stabilito, per tutte le violazioni per le quali è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro, anche quando questa sanzione non è prevista in sostituzione di una sanzione penale. D altronde, 12

quando il legislatore ha voluto attribuire alla Corte dei conti la competenza ad applicare sanzioni di carattere pecuniario lo ha espressamente previsto (in materia di collegi elettorali e rendiconti dei funzionari delegati ex art.13 della L. 6 luglio 2012, n.96). La disposizione prevista dal comma 6 dell art.4 del d.lgs. n.149/2011 si colloca, pertanto, tra le disposizioni precettive connotate da finalità di tutela della finanza pubblica, che spetta all ente locale portare ad attuazione. La Sezione P.Q.M. accerta il mancato rispetto, da parte del Comune di Salcito, della procedura dettata dall art.4 del D.Lgs. 6 settembre 2011, n.149 relativamente agli obblighi di redazione, sottoscrizione, certificazione e pubblicazione ed invio alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica ed alla Corte dei conti della relazione di fine mandato apertosi con le elezioni del 13 aprile 2008. Ordina: - all Amministrazione comunale di Salcito di comunicare a questa Sezione, entro 10 giorni dal ricevimento della presente deliberazione, i provvedimenti adottati per dare attuazione alle conseguenze sanzionatorie di carattere pecuniario previste dallo stesso art.4, comma 6, del D.Lgs. 6 settembre 2011, n.149, in caso di mancato adempimento dell'obbligo di redazione, sottoscrizione e di pubblicazione nel sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine mandato apertosi con le elezioni del 13 aprile 2008, nei confronti 13

dell allora Sindaco e, qualora non abbia predisposto la relazione, del Responsabile del servizio finanziario del Comune o del Segretario generale; - al Sindaco attualmente in carica del Comune di Salcito di dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente, ai sensi dello stesso art.4, comma 6, del D.Lgs. 6 settembre 2011, n.149. Dispone che, a cura della Segreteria della Sezione, la presente deliberazione sia trasmessa al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco del Comune di Salcito nonché alla locale Procura erariale. Così deliberato in Campobasso, nella Camera di Consiglio del 5 ottobre 2015. Il Presidente f.f., relatore (Cons. Silvio Di Virgilio) DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL 23 ottobre 2015 Il Direttore Amministrativo (dott. Davide Sabato) Documento informatico sottoscritto con firma digitale ai sensi dell art. 24 del D.Lgs. n. 82/2005 14