18 febbraio Festa S. ALBERICO CRESCITELLI Prete e martire Antifona d ingresso Esultano in cielo i santi martiri, che hanno seguito le orme di Cristo; per suo amore hanno versato il sangue e si allietano per sempre con Cristo Signore. Si dice il Gloria. COLLETTA Dio, che hai reso il santo martire Alberico mirabile per lo zelo della tua gloria e la salvezza delle anime in mezzo al popolo cinese, per i suoi meriti e le sue preghiere concedi che la tua Chiesa si espande nel mondo intero e che il popolo cristiano ti dia testimonianza fedele. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. SULLE OFFERTE Signore, l offerta che ti presentiamo celebrando il trionfo del Sant Alberico, accenda in noi il fuoco del tuo amore, e ci disponga a ricevere il premio promesso ai tuoi servi operosi e fedeli. Per Cristo nostro Signore. Prefazio dei martiri Antifona alla comunione Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo: I sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo, dice il Signore. (Mc. 16,15) DOPO LA COMUNIONE La partecipazione ai tuoi santi misteri, ci comunichi, o Padre, lo spirito di fortezza che rese il Sant Alberico fedele nel servizio e vittorioso nel martirio. Per Cristo nostro Signore.
Festa S. ALBERICO CRESCITELLI Prete e martire PRIMA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 31-39) Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Gesù Cristo, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta allora alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall amore di Cristo? Forse la tribolazione, l angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze né altezza, né profondità né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Salmo 115) R. Preziosa agli occhi del Signore la morte dei suoi santi. Ho creduto anche quando dicevo: Sono troppo infelice. Ho detto con sgomento: Ogni uomo è inganno. R. Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. R. Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo. Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. R. Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene. A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore. R.
Festa S. ALBERICO CRESCITELLI Prete e martire CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. (In Quaresima: Lode a te, o Cristo, re d eterna gloria). Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. R. Alleluia. VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (10, 28-33) In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l anima: temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l anima e il corpo nel Geena. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Parola del Signore.
18 febbraio S. ALBERICO CRESCITELLI Festa Nacque ad Altavilla Irpina, nella diocesi di Benevento, il 30 giugno 1863. Entrato nel Pontificio Seminario di Roma per le Missioni Estere, fu ordinato sacerdote il 4 giugno 1887. L anno seguente partì per la Cina e qui fu destinato al Vicariato Apostolico dello Shensi Meridionale. Nel suo impegno apostolico si distinse soprattutto per la carità verso i poveri. Durante la persecuzione dei Boxers contro i cristiani, fu ucciso, dopo essere stato orrendamente torturato, il 21 luglio 1900. Venne beatificato da Pio XII il 18 febbraio 1951 e canonizzato il 1 ottobre, 2000 da Giovanni Paolo II. LITURGIE DELLE ORE Tutto è preso dal Comune di un martire, con le seguenti per l Ufficio delle letture: Prima lettura Dalla seconda lettera ai Corinzi di San Paolo apostolo 4,7 5,8 Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo, infatti, tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre, infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che Colui che ha resuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto, infatti, è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l inno di lode alla gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti, il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono di un momento, quelli invisibili sono eterne. Sappiamo, infatti, che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di essere trovati già vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito. Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non ancora in visione. Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. Responsorio Mt. 5,11. 12a; 5,10 R. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. * Rallegratevi ed esultate, grande è la vostra ricompensa nei cieli. V. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. R. Rallegratevi ed esultate, grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Seconda lettura Dalla lettera del B. Alberico al Card. Simeoni, di Propaganda Fide, in data 7 giugno 1890. Desiderio insaziabile di fare cristiani Fin dal tempo in cui piacque alla Divina Provvidenza di chiamarmi alle sante missioni, ebbi sempre in mente un pensiero: domandavo a me stesso se sarei veramente riuscito a trarre uno solo dalle tenebre dell idolatria, a salvare un anima. A tal pensiero, a tale sollecitudine io non potevo, non sapevo, non osavo rispondere. Non vi era altro che la speranza. Forse non avrei fatto nulla; forse avrei fatto qualcosa Non osavo sperare di fare molto; ma chi sa, pensavo io tra me, se il Signore vorrà servirsi di me e fin dove? In ogni modo basta fare la volontà di Dio. Il desiderio pertanto c era. Quando venne il tempo di amministrare il mio distretto in Cina, al certo bramavo più che mai la conversione degli idolatri. Vedere l idolatria dominante, vedere il regno di Satana così esteso, vedere gli idolatri così numerosi, vedere grandi abitati e sapere che nessuno vi adora il vero Dio, ma che tutti vi adorano il demonio, vedere in una parola il principe delle tenebre fare sì orrendo scempio delle anime, mi affannava, mi abbatteva, mi addolorava il cuore, e ne rimanevo straziato. Bramavo che adorassero il vero Dio; avrei voluto affaticarmi per la loro conversione. Nell interno del mio cuore io, benché indegnamente, pregavo il Padre delle misericordie di far sì che questo popolo vedesse la luce che egli mandò al mondo e lo togliesse dalle tenebre e dalle ombre di morte, in cui miseramente giace sepolto. Eppure pensando al modo di convertire quegli idolatri non sapevo cosa potessi fare, e vedendo di non poter fare quasi nulla, mi stringeva il cuore. Tuttavia cominciai ad esortare continuamente i cristiani a parlare ai loro amici, ai loro vicini, ad altri che si potesse sperare si convertissero. Del resto mi pare che in pratica le conversioni non si fanno con argomenti filosofici, bensì hanno un fondamento nella fede che si presta a colui che annunzia la verità cristiana. Egli è per questo che i buoni cristiani, e più ancora i nuovi convertiti, possano fare molto. Tuttavia se non vi è il sacerdote che spinge, non fanno nulla. Le conversioni sono difficoltosissime. Gli idolatri difficilmente si persuadono. Tuttavia è pur vero che il numero dei cristiani deve andare man mano aumentando e possiamo essere contenti del risultato che si va ottenendo nella conversione dei gentili. Pertanto sotto l obbedienza dei miei superiori spero di lavorare sempre con alacrità nella vigna del Signore e di far sempre la sua volontà. Responsorio 2 Tim. 4,7-8; Fil. 3,8-10 R. Ho combattuto la buona battaglia, sono giunto al traguardo, ho conservato la fede: * ora è pronta per me la corona di giustizia. V. Tutto ho stimato una perdita, pur di conoscere Cristo e partecipare alle sue sofferenze, conforme a lui nella morte: R. Ora è pronta per me la corona di giustizia. Inno Te Deum Preghiera Dio, che hai reso il santo martire Alberico mirabile per lo zelo della tua gloria e la salvezza delle anime in mezzo al popolo cinese, per i suoi meriti e le sue preghiere concedi che la tua Chiesa si espande nel mondo intero e che il popolo cristiano ti dia testimonianza fedele. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Preghiera addizionale O Dio, onnipotente ed eterno, per intercessione del Sant Alberico Crescitelli, infaticabile apostolo del Vangelo e glorioso martire di Cristo, degnatevi esaudire le nostre umili e confidenti preghiere. Rendeteci forti nella fede e operosi nella carità. Suscitate nella gioventù e nel clero la sacra fiamma dell apostolato. Assistete, santificate e moltiplicate i Missionari: confortateli nelle loro pene, difendeteli nei pericoli, benedite e fecondate le loro attività apostoliche. Date alla Cina imporporata dal sangue generoso del San Alberico, pace e prosperità in Cristo e per Cristo. Richiamate gli erranti all unità della Chiesa, convertite gli infedeli, affinché si faccia quanto prima un solo ovile sotto un solo pastore, e tutti gli uomini vi possono conoscere e glorificare su questa terra e nella eterna felicità del Paradiso. Così sia!