Scuola di preghiera 10 giugno 2012 Narratore,, Cornelio, Pietro, Uomo. Aprire la porta di casa, aprire la porta della Chiesa Dagli Atti degli Apostoli (cap. 10) Corn. Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. Era religioso e timorato di con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre. Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di venirgli incontro e chiamarlo: «Cornelio!». Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c'è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a ed egli si è ricordato di te. Ora manda degli uomini a Giaffa e fa' venire un certo Simone, detto Pietro. Egli è ospite presso un tale Simone, conciatore di pelli, che abita vicino al mare». Quando l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un soldato, uomo religioso, che era ai suoi ordini; spiegò loro ogni cosa e li mandò a Giaffa. Il giorno dopo, mentre quelli erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro, verso mezzogiorno, salì sulla terrazza a pregare. Gli venne fame e voleva prendere cibo. Mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi: vide il cielo aperto e un oggetto che scendeva, simile a una grande tovaglia, calata a terra per i quattro capi. In essa c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. Allora risuonò una voce che gli diceva: «Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!». Ma Pietro rispose: Pietro «Non sia mai, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di profano o di impuro». E la voce di nuovo a lui: «Ciò che ha purificato, tu non chiamarlo profano». Questo accadde per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato nel cielo. Mentre Pietro si domandava perplesso, tra sé e sé, che cosa significasse ciò che aveva visto, ecco gli uomini inviati da Cornelio: dopo aver domandato della casa di Simone, si presentarono all'ingresso, chiamarono e chiesero se Simone, detto Pietro, fosse ospite lì. Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano; àlzati, scendi e va' con loro senza esitare, perché sono io che li ho mandati».
Pietro scese incontro a quegli uomini e disse: Pietro «Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?». Risposero: Uomo «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di, stimato da tutta la nazione dei Giudei, ha ricevuto da un angelo santo l'ordine di farti venire in casa sua per ascoltare ciò che hai da dirgli». Pietro allora li fece entrare e li ospitò. Il giorno seguente partì con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Pietro «Àlzati: anche io sono un uomo!». Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone e disse loro: Pietro «Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare». Corn. Cornelio allora rispose: «Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste e mi disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e si è ricordato delle tue elemosine. Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare. Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato». Pietro allora prese la parola e disse: Pietro «In verità sto rendendomi conto che non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome». Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare. Allora Pietro disse: Pietro «Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono
di fermarsi alcuni giorni. Lectio Si potrebbe dire che questa pagina costituisce l'atto di nascita della missione ad gentes della Chiesa: su invito esplicito di, la Chiesa si rivolge ai pagani! La struttura del racconto, che abbraccia un intero capitolo, oscilla tra i protagonisti Cornelio e Pietro, per poi fonderli insieme: 1-8: la visione di Cornelio 9-16: la visione di Pietro 17-23: Pietro accoglie i pagani 23-33: Cornelio accoglie Pietro 34-43: la Parola viene annunciata 44-48: una nuova pentecoste Questa struttura parallela è simile alla vicenda della vocazione di Saulo in At 9,1-22: prima la visione di Saulo, poi quella di Anania, infine i due si incontrano e Saulo annuncia la Parola. 4 - Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a : una preghiera autentica, tradotta in opere di carità, non rimane mai senza effetto. È questo ormai il vero sacrificio che sale gradito a, che collega la terra al cielo. L'uomo tanto più realizza se stesso come essere libero, quanto più veramente realizza anche un piano divino; la preghiera di quaggiù agisce in, ma anche agisce nella vita dell'uomo. Cf. Tobia 3,16-17, dove Tobi e Sara pregano senza sapere l'uno dell'altra e vengono ascoltati da, che li soccorre insieme. 3.10 - Vide in visione un angelo / fu rapito in estasi: le due visioni di Pietro e Cornelio sono segnali forti di un che prende l'iniziativa, si manifesta, guida la storia, svela i suoi progetti. La sua presenza è decisa e autorevole, la decisione è irrevocabile ( accadde tre volte ). Tuttavia non compie miracoli in prima persona, ma mette in moto e fa incontrare le persone; non scavalca la Chiesa, ma agisce attraverso di essa. 15 - Ciò che ha purificato, tu non chiamarlo profano: tutta la creazione viene da ed è cosa buona, molto buona (Gen 1,25.31); il male dunque non viene da quello che abbiamo intorno, ma da quello che ci portiamo dentro (Mc 7,15; Mt 15,16-20). Questo ci rende liberi davanti alle cose (Col 2,20-23), anche se rimaniamo sempre responsabili dei nostri comportamenti davanti ai fratelli (1Cor 8,7-13). 28 - mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo: subito Pietro capisce che il superamento del concetto puro/impuro non riguarda solo gli alimenti, ma soprattutto le persone, le relazioni, i rapporti umani. Per questo Pietro apre la porta ai pagani e li accoglie; per questo il giorno dopo non teme di varcare la porta di Cornelio. 29 - Per quale ragione mi avete mandato a chiamare: Pietro non sa cosa deve fare, ma neanche Cornelio sa perché Pietro sia venuto... nessuno dei due sa niente! Questa è la vita religiosa: muoversi per un comando di, ma verso mete sconosciute, non sapendo dove porti il cammino, realizzando un disegno che non si conosce. L'uomo asseconda lo Spirito senza pretendere da Lui più luce di quanta sia necessaria per muovere alcuni passi. Ed è nell'incontro degli uomini che si manifesta la volontà di : Pietro impara da Cornelio, Cornelio impara da Pietro, ognuno ha bisogno dell'altro, nessuno può fare da sé. 33 - Tutti noi siamo qui riuniti: non si tratta di un incontro privato, ma di un appuntamento formale: Pietro è accompagnato da alcuni fratelli di Giaffa e rappresenta così la Chiesa; Cornelio è attorniato da parenti e amici intimi e rappresenta tutta l'umanità. 35 - Chi lo teme e pratica la giustizia: ecco le nuove regole rituali, ecco cosa ci rende accetti a. Un rapporto di vero amore e rispetto nei confronti di (timore), insieme ad una vita che cerca di essere concreta e coerente (giustizia). Cf. Michea 6,8; Prov 1,7; Mt 5,20; Fil 3,8-11. Se queste sono le uniche regole, allora la salvezza è destinata a tutti gli uomini; questo discorso di Pietro è il fondamento teologico della missione universale della Chiesa. 36 - Questa è la Parola che egli ha inviato: l'annuncio di Pietro non usa né le citazioni delle scritture di Israele, né quelle dei poeti pagani contemporanei, è un annuncio semplice e povero. Pietro parla dell'esperienza personale che ha avuto del Cristo. Il suo discorso parte dal mistero pasquale di Gesù e, attraverso la testimonianza diretta degli apostoli, giunge fino alla salvezza di tutte le genti.
44 - Lo Spirito Santo discese: si ripete il miracolo, è la pentecoste dei pagani, la nostra pentecoste! E si ripete anche lo stupore delle persone presenti: lo Spirito non smette mai di stupire, di andare oltre, di spostare i confini, di allargare gli orizzonti. Pietro non è stato padrone dello Spirito, ma servo dello Spirito ( Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo? ) ed ha permesso allo Spirito di arrivare là dove lo stesso Pietro non avrebbe mai creduto. Meditatio È bene iniziare il lavoro personale mettendomi davanti a con una domanda, chiedendo al Signore ciò che voglio, tenendo nelle mie mani un desiderio che mi sta accompagnando: questa preghiera arriva in un momento preciso della mia vita e deve inserirsi lì. Posso viaggiare nella Bibbia usando i suggerimenti scritti qui e i passi paralleli, per approfondire i versetti dove trovo più gusto, lasciandomi guidare dalla mia domanda. Non è il molto sapere che sazia e soddisfa l'anima, ma il sentire e il gustare le cose interiormente (Ignazio di Loyola): quindi non voglio correre, ma gustare. Le tue preghiere e le tue elemosine: senza la sua preghiera costante, Cornelio non avrebbe vissuto tutta questa esaltante avventura. Verifico allora il mio rapporto con la preghiera: il mio stile, la mia personale regola di preghiera (se c'è!), le mie fatiche... Ciò che ha purificato, tu non chiamarlo profano: quali sono le cose, le abitudini, gli stili di vita che ancora oggi mi tengono schiavo? Riesco a vivere nel mondo, da laico, in mezzo a persone e ambienti lontani da, restando fedele a Lui? Pienamente immerso in quello che mi circonda, resto libero e coerente? Non siamo monaci: è meglio immergerci nel mondo e correre il rischio di qualche compromesso, piuttosto che chiuderci al mondo per fare i duri e puri. mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo: Pietro apre la porta ai pagani e li accoglie... quanto è aperta la porta di casa mia? Quanto resta chiusa? Per chi riesco ad aprirla e per chi invece la tengo chiusa? Per quale ragione mi avete mandato a chiamare: se è nell'incontro tra gli uomini che si manifesta la volontà di, se nessuno può fare da sé, quali sono le persone che possono aiutarmi a capire la volontà di? Da chi mi faccio aiutare? Quanto riesco ad ascoltare gli altri, a lasciarmi educare dagli incontri che faccio ogni giorno? La mia esperienza quotidiana è il luogo dove capire la volontà di. Noi siamo testimoni... prescelti da : Pietro parla dell'esperienza personale che ha avuto del Cristo. Qual è la mia esperienza di Lui? Quanto lo conosco? Cosa posso raccontare di Lui? Cosa ha fatto per me? Mi sento amato, salvato, perdonato da Gesù? Lo Spirito Santo discese: Pietro è stato servo dello Spirito e gli ha permesso di arrivare oltre i confini. Nella mia fede sono un triste conservatore o un libero sognatore? Metto le briglie a o mi lascio trascinare da Lui? Ricordo nella mia vita qualche folle novità in cui mi sono davvero (af)fidato a? Finché ho tutto sotto controllo, è difficile aprirmi ad una vera fede-fiducia... Oratio Ringrazio per ciò che il Signore mi dice e mi fa capire. Gli chiedo: Signore, cosa devo fare?. Gli dico il mio affetto, prego per i miei cari, per il mondo intero. Quando le parole non bastano all amore, rimango in silenzio. Posso pregare con la Bibbia: Sal 50/49 e Sal 141/140 (il sacrificio della lode), Is 45,20-25 (salvezza universale), Ef 1,3-11 (vocazione e salvezza).
Collatio La Parola di è rivolta a tutta l umanità e non può essere tenuta solo per me: il frutto della mia preghiera diventa a sua volta Parola per i fratelli e le sorelle. L'atteggiamento resta quello dell'ascolto senza giudizio. Ascoltando il fratello ascolto.