BELÉM TESTIMONE DELLE OPERE DI LANDI

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BELÉM TESTIMONE DELLE OPERE DI LANDI Nel 1535, per incentivare l occupazione del Brasile, D. João III, re del Portogallo, ha deciso di dividerlo in circoscrizioni ereditarie (Capitanias Hereditárias). L idea non ha dato i risultati sperati: nel 1570, tutto il litorale settentrionale era già stato abbandonato alla propria sorte. Questa trascuratezza da parte della Corona portoghese ha subito risvegliato le brame di trafficanti e corsari olandesi, francesi ed inglesi. Infatti, l estinzione del legno nativo conosciuto come pau brasil li ha portati ad iniziare un altro commercio, assai vantaggioso: quello delle spezie o drogas do sertão. Un po più a nord, e sempre aiutati dagli indigeni. È necessario ricordare che la linea di demarcazione del Trattato di Tordesilhas era ignorata da tutti. Inoltre, il fatto che il Portogallo e la Spagna avessero costituito un unico regno Unione Iberica dal 1580 al 1640, facilitava l espansione dei portoghesi in terre che, secondo il Trattato, sarebbero state spagnole. Nel 1612, quando i francesi decidono di fondare una Francia Equinoziale, nella regione dove oggi si trova lo Stato del Maranhão, la Corona Portoghese decide di occupare la regione situata al nord del Brasile. È così che, nel settembre del 1615, i francesi vengono espulsi e, nel gennaio del 1616, i colonizzatori portoghesi costruiscono, al nord del Maranhão, un piccolo forte in legno chiamandolo Presépio. Il luogo che ha dato origine alla città di Belém era considerato strategico poiché permetteva di controllare qualsiasi tentativo di invasione da parte di stranieri. Però, verso il 1640, gli olandesi occupano il Maranhão, riuscendo anche a stabilirsi in alcuni punti sulle rive del Rio delle Amazzoni, dando luogo a conflitti che esigevano provvedimenti da parte del Regno e mobilizzazione della popolazione locale. In ogni modo, i portoghesi approfittano delle proprie posizioni fortificate alla foce del Rio delle Amazzoni, per estendere il possesso delle terre molto oltre la linea di demarcazione tracciata dal Trattato di Tordesilhas. Missionari, militari, avventurieri alla ricerca di oro e portoghesi cacciatori di schiavi, procedono al riconoscimento di un territorio ancora inesplorato. Praticamente, ogni anno erano organizzate entradas viaggi di esplorazione - alla ricerca di spezie e, principalmente, per catturare indigeni che servissero i coloni o che lavorassero nelle fattorie. Questo tipo di occupazione dell Amazzonia da parte dei portoghesi era molto contrastato dagli indigeni. Fino all inizio del XVIII secolo, l occupazione sedentaria dell Amazzonia si riassumeva ad una città (Belém), quattro villaggi, nove fortificazioni e sessanta missioni, distribuiti lungo i vari affluenti del Rio delle Amazzoni. L interesse del governo portoghese verso il territorio attraversato dal grande fiume aumenterà soltanto nelle prime decadi del Settecento, dopo la scoperta di oro e pietre preziose nel centro-ovest. Inizieranno così i primi tentativi di organizzazione del controllo delle regioni interne del Brasile. Soltanto nel 1750, con il Trattato di Madrid, e tramite il principio dell Uti Possidetis, viene riconosciuto il vero possesso, da parte del Portogallo, delle terre conquistate da missionari, bandeirantes e droguistas do sertão cercatori di spezie-. In questo modo viene garantito il possesso definitivo degli altipiani auriferi. Il trattato firmato dai rappresentanti delle corone portoghese e spagnola, stabiliva regole per la demarcazione della linea di frontiera nei territori dell America del Sud. Sorge così il problema della demarcazione delle terre.

LA COMMISSIONE DI DEMARCAZIONE Con l ascesa al potere, dopo la morte di D. João V, del futuro Marchese di Pombal, il problema della demarcazione delle frontiere acquisisce grande importanza, così come l urbanizzazione della regione. Egli nomina il proprio fratello Governatore dello Stato del Grão Pará e Maranhão, con l incarico di portare avanti la demarcazione dei confini. L assenza di tecnici qualificati in Portogallo causata dello smantellamento delle scuole, tra cui perfino quella di Sagres, da parte del Inquisizione porta alla decisione di procedere al reclutamento della mano d opera necessaria alla Commissione in altri paesi, principalmente quelli cattolici: il che fa dell Italia un area privilegiata. La Commissione di Demarcazione fu così formata da medici, ingegneri, astronomi, geografi, matematici e disegnatori, quasi tutti stranieri. Ne faranno parte, tra altri, il padre gesuita Ignazio Sanmartone e il dottore Giovanni Angelo Brunelli (in qualità di matematici e astronomi), Sambucetti e Antonio Galuzzi ( quali ingegnieri militari) e Giuseppe Antonio Landi come disegnatore. Nel mese di luglio 1750, i quattordici membri della Commissione partono da Genova per Lisbona, ma proseguiranno per il Brasile solo tre anni dopo. A Belém dovettero sostare un altro anno prima che la spedizione partisse per l interno dell Amazzonia, dove avrebbero dovuto incontrare la Commissione spagnola. Questa attesa fu dovuta alla difficoltà di trovare indigeni che remassero nelle imbarcazioni ed anche alla mancanza di provviste necessarie alla spedizione. Il progetto coloniale, infatti, considerava come sua una cosa che non dominava effettivamente, preoccupandosi principalmente della salvaguardia delle frontiere da possibili invasori europei. Il propalato possesso del territorio non prendeva in considerazione la resistenza degli abitanti locali che, ovviamente, si negavano a qualunque tipo di soggezione: il conflitto tra i popoli indigeni ed i colonizzatori era latente e permanente. La spedizione, formata da 1025 persone, tra cui 511 indigeni, partirà soltanto nel 1754, distribuita in 23 imbarcazioni. Il viaggio da Belèm a Mariuá, luogo dell incontro dei membri delle due commissioni, è durato 87 giorni, molti più del previsto. Durante il viaggio, gli indigeni incaricati dei remi si dettero costantemente alla fuga e fu molto difficile trovarne altri che li sostituissero. Le ostilità con la Compagnia di Gesù accusata di ostacolare le operazioni, impedire l approvvigionamento di alimenti ed incitare gli indigeni alla diserzione aumentano in questo periodo e culminano nel 1755 con la revoca della tutela religiosa e temporale dei missionari in relazione ai villaggi indigeni. Due anni più tardi, tutti i villaggi indigeni amministrati dalla Compagnia di Gesù furono elevati alla categoria di vilas e, con il proprio nome appesi ai tronchi degli alberi che fungevano pelourinho (gogna), entrano a far parte della rete urbana prevista dal Marchese di Pombal. In questo contesto storico ha inizio l avventura di un curioso bolognese Antonio Giuseppe Landi in Amazzonia. L INIZIO Nei due anni che la commissione portoghese ha passato a Mariuá poi diventata Barcelos - in attesa degli spagnoli che non sono mai arrivati i tecnici hanno raccolto i dati necessari per la

demarcazione delle frontiere e Landi, quale disegnatore-naturalista, ha riprodotto gli elementi della flora e della fauna amazzonica. Tra un riproduzione e l altra Landi ha anche deciso di progettare un sepolcro nella Cappella di Sant Anna a Barcelos, e si occupa anche di decorarlo. Successivamente progetta il pelourinho, la Chiesa e la Camera di Borba-Nova. Di ritorno a Belém, Landi disegna il pelourinho della città - intagliato in legno duro e le facciate di tre chiese parrocchiali. Soltanto nel 1759, in occasione dell invio alla Corte portoghese del primo progetto del nuovo Palazzo dei Governatori, viene riconosciuto come architetto reale. Con la firma del Trattato del Prado, nel 1761, la commissione é smobilitata e da Lisbona arrivano istruzioni che ordinano il ritorno di Landi (e Brunelli) alla capitale del regno. Il Governatore del Pará non è d accordo con quest ordine e sollecita la permanenza di Landi motivando la richiesta non soltanto con il suo matrimonio con la figlia di un ricco possidente locale, ma anche con il fatto di avere opere architettoniche in corso di realizzazione. Mentre Landi aspetta l autorizzazione, disegna il Magazzino delle Armi, l altare del Santissimo nella Chiesa della Sé, segue la ricostruzione della Chiesa del Carmelo ed inizia la ricostruzione della Chiesa di Sant Anna, a Belém. Nel 1763, la Corte portoghese autorizza la permanenza di Landi nel Pará, permettendo così la trasformazione di Belém nella capitale equatoriale del neoclassicismo europeo. Da allora, il destino di Landi si intreccia con l evoluzione della terra che ha adottato come sua. Prima di partire per la sua avventura in Amazzonia, Landi era professore nell Istituto di Scienze a Bologna e membro dell Accademia Clementina. Questo curioso accademico felsineo sarà il responsabile dei monumenti neoclassici costruiti a Belém, in un periodo in cui il tardo barocco italiano andava ancora di moda in Portogallo. Parlare di questo periodo della storia di Belém é parlare del Bibiena Equatoriale, di quell Antonio Giuseppe nato a Bologna nel 1713, figlio e nipote di docenti universitari, la cui formazione includeva lezioni con il famoso architetto e scenografo Ferdinando Galli Bibiena. BELÉM È IL TESTIMONE I gusti architettonici personali di Landi oscillavano tra due correnti: quella accademicaclassicizzante e quella borrominica-pombaliana. Egli le ha usate entrambe, alternativamente, nelle varie opere che ha realizzato a Belém. Ecco alcuni esempi: - La chiesa di Sant Anna, di cui era devoto, è considerata la più bolognese delle chiese progettate da Landi. La ricostruzione inizia nel 1761 e presenta vari elementi neoclassici (aboboda a ogiva completata da lanterna rotonda e coronata da cupola e croce): questi dettagli sono una rarità nelle chiese brasiliane. L inaugurazione solenne di questa chiesa avviene nel febbraio del 1782. Nella sua preziosa collezione troviamo una replica della statua di San Pietro. Attualmente la chiesa è in stato di abbandono e la scalinata è frequentata da mendicanti. (1) - Nel 1763 Landi ha concluso la chiesa das Mercês che, pur in assenza di documentazione, ha elementi tipicamente bolognesi nella sua concezione. È una delle poche chiese brasiliane con facciata convessa e frontone dalle linee ondulate. - Di stile barocco-coloniale e neoclassico, anche la Cattedrale di Nostra Signora delle Grazie, più nota col nome di chiesa della Sé, ha elementi che possono essere attribuiti a Landi. Ciò si

nota chiaramente nell imponenza neoclassica della parte superiore della facciata, con le sue torri tipicamente bolognesi. - La nuova chiesa del Carmine progettata da Landi ha mantenuto la facciata proveniente da Lisbona e la cappella-mor della costruzione antecedente. Il contributo di Landi è documentabile negli altari laterali e nelle grandi colonne addossate alle pareti della navata. L inaugurazione ufficiale è avvenuta nel luglio del 1766. Oggi, in assenza di mezzi per il restauro della facciata, è evidente il contrasto con lo stato di conservazione interna. (2) - E necessario sottolineare, tra gli edifici del Brasile coloniale, la chiesa di Nostra Signora del Rosario. Un piccolo eremo, costruito grazie agli sforzi degli schiavi ed in seguito demolito, e Landi ha progettato la nuova Chiesa del Rosario degli Uomini Neri. È stata costruita 30 anni dopo la sua morte, con gli altari laterali e la parte superiore delle torri piuttosto semplificati. Purtroppo oggi il grande accumulo di immondizia davanti alla chiesa ne impedisce la visione completa.(3) - Il gioiello barocco progettato da Landi è però la Chiesa di San Giovanni Battista (1769-1772), dagli interni proporzionati e dallala navata ottagonale coperta da una cupola austera. Recentemente vi è stato scoperto un suo dipinto in prospettiva trompe-l oeil alla maniera dei Bibiena. Si tratta dell unico esemplare esistente in Brasile di questo genere barocco di pittura murale. La sua raffinata forza creatrice non si è limitata solo all architettura ecclesiastica, anche se la sua originalità si è manifestata principalmente in questo tipo di costruzioni. Sono suoi progetti anche l antico Ospedale Militare (recentemente ristrutturato e denominato Casa delle Undici Finestre), il Magazzino delle Armi ed il Palazzo dei Governatori il suo più grande progetto di architettura civile. Altre città dell Amazzonia, come Gurupá, Igarapé-Mirim, Cametà e Barcelos hanno avuto opere e progetti di Landi, ma oggi nulla è rimasto. Landi è stato architetto e naturalista, ma il suo spirito imprenditoriale lo ha portato ad applicarsi, tra le altre cose, anche al commercio delle spezie del sertão. È morto nella Fazenda di Murutucu il 22 giugno del 1791. Avendo il titolo di Capitano della Fanteria Ausiliare, il suo funerale è stato accompagnato da salve di artiglieria. È stato sepolto nella chiesa di Sant Anna, ma la sua tomba non è mai stata identificata. Della sua arte, di sicuro, soltanto Belém è il testimone. Note a- Nell anno 2000, quando Bologna è stata Capitale Europea della Cultura, a Landi è stata dedicata la mostra Amazzonia Felsinea, venuta dal Portogallo e poi esposta a Belém per concludere le manifestazioni relative ai 500 anni della scoperta del Brasile. b- Il suo arrivo a Belém 250 anni fa (il 19 luglio 1753) è stato commemorato dalla Università federale del Parà.

(1) Attualmente (2009), la chiesa di Santana é in fase di restauro da parte dell IPHAN. (2) Adesso (2009), anche l interno della Chiesa do Carmo risulta deteriorato. (3) Oggi (2009), l entrata è stata sistemata. Dulce Rosa de Bacelar Rocque Mundo Brasil marzo 2003 ano 4 n. 3