Anno pastorale * Diocesi di Bergamo Che cercate? Novena di Natale 2017 Novena del Natale del Signore Gesù Chi cerca, trova! Linea, punto!

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Transcript:

Anno pastorale 2017-2018 * Diocesi di Bergamo Che cercate? Novena di Natale 2017 Novena del Natale del Signore Gesù Chi cerca, trova! Linea, punto! Novena, come nove sono i mesi dell attesa della nascita di un bambino L attesa per eccellenza è della Vergine Madre che insieme a Giuseppe, uomo giusto, aspettano la nascita del Figlio di Dio. Il titolo della novena nasce dall accostamento della prima espressione di Gesù nel Vangelo di Giovanni Che cercate? con il verbo trovare presente nel racconto della nascita di Gesù in Luca. Il sottotitolo: Linea, punto riprende l alfabeto morse. Linea sta per cercare e punto sta per trovare. Il cammino della ricerca conduce al punto dove si trova il ricercato La Novena medita il testo evangelico di Luca che viene proclamato nella prima parte nella Messa della Notte di Natale e la seconda parte nella Messa dell Aurora di Natale - 1 -

Sommario 03. Vangelo 2,1-10 04. Vangelo di Luca suddiviso a piccoli brani 05. Titoli dei piccoli brani 06. Lettura concentrica 07. Distribuzione delle parti del disegno 11. Articolazione della Novena per i ragazzi 14. Appunti sul primo giorno 15. Appunti sul secondo giorno 16. Appunti sul terzo giorno 17. Appunti sul quarto giorno 18. Appunti sul quinto giorno 19. Appunti sul sesto giorno 20. Appunti sul settimo giorno 21. Appunti sull ottavo giorno 22. Appunti sul nono giorno 23. Articolazione della Novena per giovani e adulti 26. Adorazione eucaristica per il primo giorno In quei giorni 29. Adorazione eucaristica per il secondo giorno Salire 32. Adorazione eucaristica per il terzo giorno Trovare 36. Adorazione eucaristica per il quarto giorno Gioia 40. Adorazione eucaristica per il quinto giorno Segno 42. Adorazione eucaristica per il sesto giorno Gloria e Pace 47. Adorazione eucaristica per il settimo giorno Appena 50. Adorazione eucaristica per il ottavo giorno Stupore 53. Adorazione eucaristica per il nono giorno Gloria e Lode 56. Conclusione: altro schema per la composizione dei disegni - 2 -

Ascoltiamo il Vangelo secondo Luca 2,1-20 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. - 3 -

1. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 2. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 3. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 4.C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 5. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 6. E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». 7. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 8. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. 9. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. - 4 -

1.Il censimento di Cesare Augusto ai tempi del governatore Quirinio In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 2.Giuseppe e Maria salgono a Betlemme Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 3.La nascita del figlio primogenito Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 4.L angelo che porta l annuncio ai pastori C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 5. Il SEGNO di RICONOSCIMENTO: un bambino avvolto in fasce Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 6. Il canto della moltitudine di angeli E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». 7. I pastori trovano Maria, Giuseppe e il bambino Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 8. Il racconto dei pastori ai presenti e l atteggiamento di Maria E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. 9. I pastori tornano glorificando e lodando Dio I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. - 5 -

Lettura concentrica Il testo è suddiviso in una lettura concentrica. Il testo ha un centro e tutto gli gira attorno. Questo modo di scrivere è la trascrizione della giornata. Al centro il punto più luminoso della giornata: mezzogiorno. Poi: parallelismo tra la seconda mattinata e il primo pomeriggio. Poi: parallelismo tra la prima mattinata e il secondo pomeriggio. Poi: parallelismo tra l alba e il tramonto. Poi: parallelismo tra il buio prima dell alba e il buio della prima sera 1.Buio prima dell alba 2.ALBA 3.prima mattinata 4.seconda mattinata 5.MEZZOGIORNO 6.primo pomeriggio 7.secondo pomeriggio 8.TRAMONTO 9.Buio dopo il tramonto 1.Una parabola: salire e scendere 5 MEZZOGIORNO 4 seconda mattinata 3 prima mattinata 2 alba 1 buio prima dell alba 2. Forma cronologica, concentrica 1 Buio prima dell alba 2 Alba 6 primo pomeriggio 7 secondo pomeriggio 8 Tramonto 9 buio dopo il tramonto 3 Prima mattinata 4 Seconda mattinata 7 Secondo pomeriggio 5 MEZZOGIORNO 8 Tramonto 6 Primo pomeriggio 9 Buio dopo il tramonto - 6 -

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Dai parallelismi della lettura concentrica derivano le seguenti conclusioni: 1-9: Dal contare del censimento al cantare dei pastori 2-8: Dall obbedienza di Giuseppe e di Maria alla contemplazione 3-7: Dalla nascita di Gesù all incontro con Gesù, Maria e Giuseppe 4-6: Dall annuncio dell angelo sulla terra al canto degli angeli in cielo 5: Al centro: il segno (per voi) per riconoscere il Signore Gesù. Ogni linea 1-9, 2-8, 3-7, 4-6 passa dal centro (5). Tutto passa in Gesù Cristo Signore nato, morto, sepolto e risorto. Il soggetto principale è il centro del disegno. Parlare di disegno è parlare di una realtà che si sviluppa attorno a un punto, a un segno. Da un segno nasce un disegno e un disegno è fatto di segni ordinati. Un disegno è l insieme dei segni che hanno un centro ben preciso; lo scarabocchio è il contrario del disegno. Veniamo al vangelo di Luca. La comprensione del disegno passa attraverso il centro e i parallelismi che lo costruiscono. (5) Il centro è il criterio di comprensione. Il passo evangelico: Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. La parola la si riconosce nei segni, nel segno. Tutta la realtà è segno, cioè una cosa aperta, che rimanda ad altre cose. Esempio: le scarpe rimandano ai piedi, i piedi rimandano a un corpo, a un corpo maschile o femminile, a una persona che ha un nome, una storia Così il vangelo, la parola del vangelo lo si riconosce nel segno del vangelo, in una cosa visibile, precisamente in una persona. (Parola e fatto, fatto e parola). Il segno è per voi, cioè il segno è comprensibile, è dato per voi, capaci di riconoscerlo. Il segno per voi: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. L annuncio è ricchissimo per tutti: vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Il segno per riconoscerlo è povero e particolare: Questo è il segno per voi: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. 1.Questo per voi il segno (del vangelo): (A Betlemme) troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. 2.Compimento del segno (del vangelo): Troverete (a Betlemme/Gerusalemme): Troverete nella città di Davide un bambino: Il Signore Gesù Crocifisso, avvolto in fasce: sepolto - 8 -

che giace in una mangiatoia: risorto sul trono 3.Il segno oggi (del vangelo): Troverete (a Betlemme): Troverete nella città del pane città dove è nato Davide, un bambino: Il Signore Gesù, avvolto in fasce: nelle specie del pane che giace in una mangiatoia: deposto sull altare. 1.Incarnazione-2.Redenzione-3.Sacramento (segno di riconoscimento e di incontro) L incontro con Gesù Cristo comporta dei passaggi che suscitano riflessioni, confronti che interpellano la libertà, che comportano delle scelte. Vediamo i quattro parallelismi che costruiscono il racconto. (1-9) Nella storia fatta di nazioni, governi, leggi, tasse, confini, censimenti, spostamenti, organizzazione per la vivibilità di tutti, le persone nascono e muoiono. Dentro la storia dove l uomo nasce e muore c è un fatto Gesù risorto. L incontro con lui rende cantori, perché incontrarlo significa incontrare il senso della vita, la direzione della natura, il gusto della storia, l amore personale di Dio che è il perché di tutto. Non è sufficiente essere contati, occorre imparare a cantare il perché della vita. (2-8) L obbedienza è la via del compimento della promessa e della profezia. Nell obbedienza di Giuseppe e di Maria, Gesù nasce a Betlemme secondo la profezia di Michea. Gesù vivo è il vangelo che risuona coinvolgendo angeli e pastori (primi ed ultimi). I frutti dell incontro con Gesù sono lo stupore e la meditazione. Lo stupore nasce davanti a una realtà nuova, bella e promettente. La meditazione è la capacità di fare unità, di mettere insieme le parti del tutto. Stupore e meditazione. (3-7) Gesù nasce a Betlemme, Gesù muore e risorge a Gerusalemme. Gesù nasce fuori dall abitato di Betlemme, Gesù muore e risorge fuori dalle mura di Gerusalemme. La nascita porta in sé i germi della rinascita (risurrezione). Gesù nasce, Maria e Giuseppe sono i primi a vederlo. Gesù nasce per tutti. I pastori con i Magi che arrivano sono il segno del tutti. Perché ascoltano il vangelo trovano Gesù, Maria e Giuseppe. L incontro con Gesù passa attraverso la Chiesa. Maria e Giuseppe sono segno della Chiesa. Maria è segno della Chiesa in quanto in lei il Verbo si è fatto carne nel dono dello Spirito Santo; Giuseppe è il segno del credente che accoglie il mistero della Chiesa: egli crede che il figlio di Maria è il Figlio di Dio, l Emmanuele, il Dio con noi. Così Giuseppe diventa custode della Chiesa. Nell incontro tra Maria, Giuseppe con i pastori c è un arricchimento di notizie significative su Gesù. (4-6) L angelo che annuncia il vangelo ai pastori e gli angeli che cantano dicono che ciò che è avvenuto sulla terra riguarda il cielo. La terra esiste nel cielo. Il senso del cielo si compie sulla terra. Il Verbo si è fatto carne sulla terra. Gesù è vero Dio e vero Uomo. In Gesù c è l Alleanza definitiva tra il cielo e la terra. In Gesù c è unità. Tutto ciò che esiste è per cantare l incontro tra Dio e l uomo, il legame tra il cielo e la terra, il binomio gloria-pace. Il vangelo è la parola di vita che illumina ogni frammento. Il vangelo è luce. - 9 -

Piegare in nove parti uguali (3 x 3) un grande foglio o un cartoncino. Spiegare e in ogni parte incollare la formella interessata. I nove disegni (che vanno colorati) vengono disposti uno dietro l altro da sinistra a destra, su tre linee, formando come UN QUADRO da appendere. 1 2 3 4 5 6 7 8 9-10 -

Per i ragazzi e i loro genitori Preghiera comunitaria della Novena del Natale 1. Lucernario davanti all altare Rendiamo gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli eterni. A Colui che siede sul trono e all Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli in eterno (Ap 4,9.5,13) Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, voi che lo temete piccoli e grandi! Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché sono giunte le nozze dell Agnello; la sua sposa è pronta (Ap 19,5.7) Dice il Signore: Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino. Maranathà! Amen. Vieni, Signore Gesù! (Ap 22,16.20) Si accendono le candele dell altare Orazione - O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come sposa pronta per le nozze: vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. Esposizione del Santissimo Sia lodato e ringraziato, ogni ora e ogni momento Il Santissimo e Divinissimo Gran Sacramento. Gloria Come era Regem venturum Dominum venite adoremus Regem venturum Dominum venite adoremus * Rallegrati, popolo di Dio ed esulta di gioia, città di Sion: ecco, verrà il Signore e ci darà grande luce in quel giorno e i monti stilleranno dolcezza; scorrerà latte e miele tra i colli perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme. **Ecco, verrà il Signore Dio: un uomo della casa di Davide salirà sul trono; voi lo vedrete ed esulterà il vostro cuore. - 11 -

*** Ecco, verrà il Signore, nostra difesa, il Santo d Israele con la corona regale sul capo; il suo dominio sarà da mare a mare e dal fiume fino agli ultimi confini della terra. 4. Alleluia * Vangelo * Tema quotidiano della Novena Nella lettura del Vangelo si parte dal primo versetto il primo giorno e giorno per giorno aggiungere il versetto interessato: 1 1,2 1,2,3 1,2,3,4 ecc. Canto Innalzate nei cieli lo sguardo, * la salvezza di Dio è vicina. Risvegliate nei cuori l attesa, * per accogliere il re della gloria. Vieni Gesù, vieni Gesù, discendi dal cielo, discendi dal cielo. Sorgerà dalla casa di David * il Messia da tutti invocato: prenderà da una vergine il corpo * per potenza di Spirito Santo. Benedetta sei tu, o Maria, * che rispondi all attesa del mondo: come aurora splendente di grazia, * porti al mondo il sole divino. Vieni, o re, discendi dal cielo, * porta al mondo il sorriso di Dio: nessun uomo ha visto il suo volto,*solo tu puoi svelarci il mistero. Gloria (nove volte) Questo grande Sacramento * veneriamo supplici, è supremo compimento * degli antichi simboli; viva fede ci sorregga * quando i sensi tacciono. All eterno Sommo Dio, * Padre e Figlio e Spirito Gloria, onore, lode piena, * innalziamo unanimi il mistero dell amore * adoriamo umili. Amen. Preghiera * Benedizione eucaristica Dio sia benedetto Benedetto il suo santo Nome Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo - 12 -

Benedetto il Nome di Gesù Benedetto il suo sacratissimo Cuore Benedetto il suo preziosissimo Sangue Benedetto Gesù nel S.S. Sacramento dell Altare Benedetto lo Spirito Santo Paraclito Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa Assunzione Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre Benedetto san Giuseppe suo castissimo sposo Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi Canto Oggi è nato un bel bambino Uomo e Dio verbo divino Dalle mandrie usciron fuori, * certi semplici pastori: e gli offriron frutti e fiori * e formaggio latte e vino. Vengono poi tre Re potenti * le primizie delle genti, gli occhi avendo al ciel intenti * fin dal lido Levantino. Vengono lieti, e li conduce * al Presepio un alta luce, che di giorno in ciel riluce *discoprendogli il cammino. Ivi giunti ritrovaron * il tesoro amato e caro, che solleciti cercaron * per potente alto destino. Ivi in grembo di Maria * tra celeste compagnia in gioconda melodia * stava il dolce Figliuolino. Canto Tu, quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sarai un sole per noi. Un libero canto da noi nascerà e come una danza il cielo sarà. Tu, quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai far festa con noi. E senza tramonto la festa sarà, perché finalmente saremo con te. Tu, quando verrai, Signore Gesù, per sempre dirai: Gioite con me! noi ora sappiamo che il regno verrà. nel breve passaggio viviamo in te. *Consegna della parte per la composizione del corporale - 13 -

1.Cesare Augusto e Quirinio (2,1-3) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Appunti per la riflessione Novena di Natale: nove mesi di attesa per la nascita del bambino Gesù. La gravidanza della Vergine Madre per il Verbo fatto carne in lei. Il corpo di Gesù si forma nel grembo di Maria. La Novena di Natale, nel suo primo giorno, vede il decreto del censimento di Cesare Augusto, imperatore di Roma, e Quirinio, governatore della Siria che ordina e organizza il censimento, voluto da Augusto, nella propria terra perché la gente vada nel paese d origine per dare tutti i dati occorrenti al censimento. Nel testo ascoltato risuonano i verbi: censire, governare, andare, dare il proprio nome. L imperatore comanda. Il governatore ubbidisce. Il governatore comanda a sua volta. La gente obbedisce. All uomo è sempre piaciuto contare. Contare vuol dire verificare che cosa si sa, che cosa si ha, chi si è. Perché l imperatore vuole contare? Vuole contare gli abitanti del suo impero per sapere principalmente due cose: quanti soldi può introitare con le tasse e su quanti uomini può contare per il suo esercito. Vuol fare due conti sul proprio potere economico e militare: soldi e soldati. Sembra che tutto sia nelle mani dell imperatore, sembra che tutto dipenda da lui. Ma la vita passa dal censimento, dall entità delle tasse e dal numero dei soldati? Il potere ha la sua fonte nelle cose che si possono disporre o nelle persone? E oggi? Anche oggi, con termini diversi, la situazione sembra identica. Importante è il potere dei soldi, il potere militare, il potere delle cose. Contare, contare per organizzare il mercato. Contare, contare per organizzare il potere economico. Contare, contare per organizzare il potere militare, riducendo tutto a cosa da produrre e consumare. Ma la persona non è fatta tanto per essere contata, ma ascoltata. Per la persona è più importante dialogare che contare. Ogni uomo o donna è persona, è una, ha un nome e un cognome: è figlia di mamma e di papà, ha un volto e una personalità, è mistero di pensiero e di parola, di progetto e di volontà, di sentimento e di fragilità. E desiderio di vita ed è segnata dal limite della morte. In un sistema di controllo arriva la vita che sorprende, chiede accoglienza e mette in cammino, apre la mente e pone domande. Anche Gesù che ha creato l uomo a sua immagine e somiglianza viene contato come uno dei tanti. E la legge dell Incarnazione. - 14 -

2. Giuseppe e Maria (2,4-5) Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Appunti per la riflessione Ieri il potere di contare, oggi Giuseppe e Maria, la coppia di sposi concentrata sulla prossima nascita del figlio, che si mette in cammino per il censimento. La storia è fatta così: tempo, territorio, persone diverse, bisogni reciproci, regole, case e strade, traslochi, coincidenze, il mistero dell uomo e della donna. Il centro della storia, il cuore propulsore della storia che cosa è, dove sta? E la nascita di un bambino. Giuseppe, figlio di Mattan, è discendente della casa e della famiglia di Davide, è un Giudeo. Un Giudeo che abita in Galilea e non in Giudea. Perché? Un giudeo che non fa né il contadino, né il pastore, è un artigiano, un lavoratore del sasso e del legno. Un Giudeo che dalla Galilea va alla città di Betlemme dove è nato Davide. Betlemme è la città dove dovrebbe nascere il Messia secondo la profezia di Michea. Si va dalla Galilea alla Giudea, da Nazaret a Betlemme. Si va dalla periferia al centro. Si passa da una zona di confine al cuore della fede d Israele, infatti si è vicini a Gerusalemme. Giuseppe e Maria, che è prossima al parto, fanno centocinquanta chilometri a piedi. Giuseppe è imprudente? Giuseppe non ha riguardo di Maria? Giuseppe e Maria sono obbedienti. Troppo? Giuseppe e Maria obbediscono al comando per il censimento e nell obbedienza si avvera la profezia: Gesù nasce nel paese dove è nato Davide. Gesù è un giudeo per carne e per luogo di nascita. La vita è come una tela: ci sono fili verticali e fili orizzontali. Fili verticali: la struttura, le tradizioni, le leggi.. Fili orizzontali: la libertà delle persone, gli incontri La vita è così un incontro Gli incontri vincenti passano per la via dell obbedienza. Obbedire è un verbo impegnativo: è ascolto di una parola data, nell ascolto c è l incontro, nell incontro c è la sorpresa, nella sorpresa c è l apertura, nell apertura c è conoscenza, nella conoscenza c è il progetto della fedeltà di Dio. - 15 -

3.Il figlio primogenito (2,6-7) Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Appunti Tempo e spazio. Il tempo è uguaglianza: nati lo stesso giorno; lo spazio è differenza: nati in luoghi diversi. Gesù nasce non a casa, ma in un luogo per animali. Nasce in un clima di precarietà. Per Maria non si dice che si compie il giorno del parto, ma che si compirono i giorni del parto che si riassumono nei verbi dare alla luce il suo figlio primogenito avvolgerlo in fasce e deporlo nella mangiatoia. Tre passaggi da contemplare. -Dare alla luce. Nascere è passare dal buio alla luce. Nascere è passare dal cordone ombelicale al volto. Nascere è passare dal silenzio al grido della nascita, quando per la prima volta entra l aria nei polmoni e si sente dal vagito. Gesù nasce da Maria Vergine che diventa sua Madre rimanendo sempre Vergine. Da alla luce il suo figlio primogenito. L Unigenito in Lei si è fatto Primogenito di molti fratelli che sono i discepoli di Gesù diventati anche suoi figli nell ora della morte di Gesù. -Avvolgere in fasce. Il bambino va protetto perché è fragile. Ha bisogno ci cura, di attenzione, di caldo, di un ambiente accogliente. Il verbo rimanda al lenzuolo (sindone) che avvolse il corpo di Cristo morto, il corpo nella estrema debolezza. -Deporre nella mangiatoia. Il luogo dove si trova Gesù è la mangiatoia, il presepio, la siepe che sta davanti. Il luogo dove gli animali trovano nutrimento perché il pastore offre loro erba o fieno da mangiare. La mangiatoia si contrappone all albergo. L albergo era già pieno di gente? L albergo non era il luogo adatto per il parto? Di fatto nell albergo per loro non c era posto. Il posto per il bambino Gesù è fuori dall albergo. Il posto per il bambino Gesù è una mangiatoia. Il bambino Gesù è posto in un luogo ai margini, in un luogo dove mangiano gli animali. La mangiatoia a riguardo di Gesù dice povertà e nutrimento. La mangiatoia a riguardo di Gesù dice natura (erba, fieno) e nutrimento. Già si intravede l Eucarestia. Il Vangelo è tutto legato come il corpo, ogni parte rimanda all altra. Celebriamo la nascita del Signore risorto. Già si intravede il luogo dove Gesù morirà: fuori dalle mura di Gerusalemme. Alla luce della risurrezione vediamo e comprendiamo i segni della sua nascita. - 16 -

4.Pastori e l angelo (2,8-11) C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Appunti per la riflessione Nel luogo della nascita di Gesù non ci sono segni di gloria ma c è povertà, umiltà, umanità, normalità. I segni di gloria della nascita di Gesù sono posti fuori dalla capanna. Un angelo va dai pastori e li avvolge nella luce e offre loro il vangelo: -Non temete. Invito a non avere paura, a non scappare, a prestare fiducia. C è un senso di sproporzione: per la nascita di un bambino si muove il cielo. -Ecco vi annunzio una grande gioia che sarà di tutto il popolo. Una grande gioia per tutti. Una pienezza di vita per tutti. La gioia è grande cioè è unica, è bellissima, è sorprendente a tal punto che può essere motivo d incredulità. Ma se l amore è vicinanza, l Amore per rivelare il suo amore si è fatto vicino. -Il contenuto della gioia: Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Oggi vi è nato nella città di Davide. Quale città di Davide? Città di Davide bambino: Betlemme, città del pane? Città di Davide adulto: Gerusalemme, città della pace? La città di Betlemme richiama già Gerusalemme. Alla luce di Gerusalemme si comprende che cosa è avvenuto in Betlemme. Stiamo ricevendo l annuncio della nascita di Cristo Signore crocifisso e risorto. Già la nascita parla di risurrezione. Nascita alla vita. Rinascita alla vita eterna dove la morte non ha più potere. Oggi. Il mistero è offerto adesso. Adesso il tempo non va sprecato. - 17 -

5.Il SEGNO: un bambino avvolto in fasce (2,12) Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». Appunti per la riflessione Come c è una parola d ordine per riconoscere, incontrarsi e conoscersi, vivere insieme ed essere l uno per l altro, così c è il segno per riconoscere, incontrarsi e conoscersi, vivere insieme d essere l uno per l altro. Ognuno di noi è segno dei propri genitori e ognuno di noi porta dei segni di riconoscimento. I particolari della statura, del corpo e soprattutto del viso sono i mezzi con i quali ci riconosciamo. L annuncio dell angelo è stato grandioso, il segno dell annuncio è paradossalmente piccolo, è veramente piccolo. Un bambino, avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Ecco il segno di come si presenta il Messia. Un bambino che non parla, affidato alla mamma e al papà, è il segno prezioso della salvezza e della gioia. Quel bambino è l Emmanuele, il Dio con noi. Il linguaggio di Dio è il linguaggio dei segni: creazione, parole, natura, incontri. Dio fatto uomo è un bambino da accogliere. Un bambino avvolto in fasce. Avvolto richiama la sindone. Avvolto richiama il pane. Un bambino che giace in un luogo fatto per mangiare. Un bambino che giace in una mangiatoia di Betlemme che vuol dire città del pane. Il segno del Natale porta in sé le caratteristiche della Santissima Eucarestia, il segno che Gesù ci ha lasciato come segno d incontro tra Lui e noi. La fede in Gesù passa attraverso dei segni concreti. - 18 -

6.Una moltitudine di angeli (2,13-14) E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». Appunti per la riflessione L Incarnazione del Verbo e la sua nascita sulla terra è il motivo della lode degli Angeli in cielo. Lode chiamata tradizionalmente: Magna Laus! che diventa nella tradizione della lode l Inno di lode nella Messa, il Gloria a Dio nell alto dei cieli che si prega e canta nella Messa. Con l angelo c è una moltitudine di angeli che lodano Dio. Non tutti, una moltitudine. Ce ne sono ancora. L Incarnazione del Verbo è il cuore dell Universo ma è anche l inizio di un cammino meraviglioso. Il testo della lode è breve, ma ricco. E composto da tre binomi: gloria e pace; Dio e uomini che egli ama; cieli e terra. -La gloria, cioè il peso di Dio è la pace. La lode a Dio è il perdono dei peccati sulla terra. La pace implica il perdono di Dio e il perdono dei fratelli, misericordia e giustizia. -Dio e gli uomini che egli ama. Dio ama a tal punto gli uomini che ha mandato il suo Figlio, il Verbo che si è fatto carne. -Cieli e terra. Tutte le dimensioni sono segnate dal mistero della presenza di Dio, dalla presenza del suo Verbo fatto uomo. Stare con Gesù significa distinguere e unire: cielo e terra, il cielo per la terra e la terra ricca di cielo; sapienza e scienza, sapienza per la scienza e la scienza che conduce a cercare l autore della creazione; lontano e vicino: ciò che è lontano si è fatto vicino e in ciò che è vicino è offerto il disegno di ciò che è lontano; immenso e piccolo; immisurabile e misurabile. Ora gli angeli cantano. Dopo l incontro i pastori canteranno glorificando e lodando Dio. Il credente è un cantore delle opere di Dio in particolare della nascita e della risurrezione del Signore Gesù. - 19 -

7.I pastori, Maria, Giuseppe e il bambino (2,15-16) Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. Appunti per la riflessione All annuncio e al movimento degli angeli corrispondono le parole e il cammino dei pastori. Andare, vedere l evento che il Signore ha fatto conoscere. All annuncio dell evento della nascita del Signore corrisponde il dialogo tra i pastori, il sostenersi nel cammino e l arrivare e il trovare il bambino che giace nella mangiatoia e accanto a Lui trovare Maria e Giuseppe. Il bambino lo si trova dentro la sua famiglia. Il bambino lo si trova con la sua famiglia. Non c è bambino senza famiglia. Non c è bambino senza coloro che lo hanno accolto fin dall inizio. Così Cristo lo si trova sull altare della Chiesa. Il Signore lo si trova nella sua Chiesa dove Maria è la primizia e Giuseppe è segno del credente che accoglie il Mistero della Chiesa che è Gesù. Cristo lo si trova nella povertà del pane azzimo sull altare della Chiesa che è mariana e petrina. Nella Chiesa siamo tutti uguali per il sacramento del santo Battesimo dove siamo stati costituiti figli adottivi del Padre nel Figlio Gesù. Nella Chiesa siamo tutti diversi in quanto ciascuno ha ricevuto un ministero, un dono per il bene e la salvezza di tutti. Nella Chiesa c è il successore di Pietro, i successori del collegio apostolico, i preti collaboratori dei vescovi, i diaconi, i religiosi e le religiose, i carismatici, i teologi, le mamme e i papà, gli operatori di misericordia. - 20 -

8. I pastori, gli altri, Maria (2,17-19) E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Appunti Perché hanno creduto e si sono messi in cammino e hanno trovato i pastori diventano testimoni. Hanno un racconto da offrire, hanno delle parole belle e vere da offrire. La loro parola è motivo di stupore e di meditazione. La gente, compreso san Giuseppe, rimane stupita, aperta a qualcosa di nuovo, di bello, di ricco. Maria custodisce e medita ciò che ha sentito e mescola le parole udite dai pastori con le parole dell arcangelo Gabriele, di Elisabetta, del suo Giuseppe. E noi? Stupore e meditazione. Se non ci si fida, se non ci si mette in cammino, si rischia di non conoscere lo stupore. Il bello e il vero che viene da fuori apre il cuore. Così la meditazione: ascoltare, custodire le parole del Signore e sul Signore per riconoscere sempre meglio la sua persona e chi siamo noi per lui. Custodire il modo con il quale il Signore si rivela. Custodire il perché il Signore si rivela. Custodire la fedeltà e l amicizia che il Signore dona. - 21 -

9.I pastori e Dio (2,10) I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Appunti La storia è in mano a chi? A chi conta come Cesare Augusto e Quirinio, oppure è in mano a chi crede, cerca e trova, racconta e testimonia? La vita è in mano a chi conta o a chi va a vedere un bambino, si prende cura del bambino? Chi crede ha nel cuore il bambino, motivo della gloria e della lode a Dio. Chi crede ha nel cuore un uomo di nome Gesù, motivo della gloria e della lode a Dio. Chi crede ha nel cuore il Signore Crocifisso e Risorto Gesù, motivo della gloria e della lode a Dio. Il canto degli angeli diventa il canto dei pastori per le strade del mondo, del loro mondo. Chi si mette in cammino per incontrare il Signore diventa un cantore della vita. - 22 -

Per adulti e giovani Per gli adulti e i giovani si può articolare la novena di Natale soffermandosi su un particolare per ogni versetto del brano con l adorazione eucaristica. Adorazione può essere così articolata: -La prima parte come i ragazzi. -La parte centrale viverla come adorazione eucaristica soffermandosi su alcuni dei testi proposti che approfondiscono un particolare del versetto lucano della novena. -Concludere con la benedizione eucaristica. Preghiera comunitaria della Novena del Natale 1. Lucernario davanti all altare Rendiamo gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli eterni. A Colui che siede sul trono e all Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli in eterno (Ap 4,9.5,13) Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, voi che lo temete piccoli e grandi! Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché sono giunte le nozze dell Agnello; la sua sposa è pronta (Ap 19,5.7) Dice il Signore: Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino. Maranathà! Amen. Vieni, Signore Gesù! (Ap 22,16.20) Si accendono le candele dell altare Orazione - O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come sposa pronta per le nozze: vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. - 23 -

Esposizione del Santissimo Sia lodato e ringraziato, ogni ora e ogni momento Il Santissimo e Divinissimo Gran Sacramento. Gloria Come era Regem venturum Dominum venite adoremus Regem venturum Dominum venite adoremus * Rallegrati, popolo di Dio ed esulta di gioia, città di Sion: ecco, verrà il Signore e ci darà grande luce in quel giorno e i monti stilleranno dolcezza; scorrerà latte e miele tra i colli perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme. **Ecco, verrà il Signore Dio: un uomo della casa di Davide salirà sul trono; voi lo vedrete ed esulterà il vostro cuore. *** Ecco, verrà il Signore, nostra difesa, il Santo d Israele con la corona regale sul capo; il suo dominio sarà da mare a mare e dal fiume fino agli ultimi confini della terra. 4. Alleluia * Vangelo * Tema quotidiano della Novena Gloria (nove volte) Questo grande Sacramento * veneriamo supplici, è supremo compimento * degli antichi simboli; viva fede ci sorregga * quando i sensi tacciono. All eterno Sommo Dio, * Padre e Figlio e Spirito Gloria, onore, lode piena, * innalziamo unanimi il mistero dell amore * adoriamo umili. Amen. Preghiera * Benedizione eucaristica Dio sia benedetto Benedetto il suo santo Nome Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo Benedetto il Nome di Gesù - 24 -

Benedetto il suo sacratissimo Cuore Benedetto il suo preziosissimo Sangue Benedetto Gesù nel S.S. Sacramento dell Altare Benedetto lo Spirito Santo Paraclito Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa Assunzione Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre Benedetto san Giuseppe suo castissimo sposo Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi Canto Tu, quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sarai un sole per noi. Un libero canto da noi nascerà e come una danza il cielo sarà. Tu, quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai far festa con noi. E senza tramonto la festa sarà, perché finalmente saremo con te. Tu, quando verrai, Signore Gesù, per sempre dirai: Gioite con me! noi ora sappiamo che il regno verrà. nel breve passaggio viviamo in te. - 25 -

1.Adorazione eucaristica In quei giorni in Luca (1,1-3) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Ci soffermiamo sull espressione IN QUEI GIORNI nel Vangelo di Luca Scegliere i versetti che si ritengono opportuni. Lettura Commento SILENZIO Canto Vieni, o Signor, la terra in pianto geme. Signore volgi lo sguardo e vieni in nostro aiuto discendi dalle stelle, o re del cielo. 1.(1,39-40) In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 2.(2,1-3) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 3.(4,1-2) Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 4.(5,33-35) Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!». Gesù rispose: «Potete far - 26 -

digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». 5.(6,12-16) In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. 6.(9,28-36) Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. 7.(21,23-24) Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti. - 27 -

8.(23,6-7) Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. 9. (24,1-8) Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole. 10.(24,13-19) Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». - 28 -

2. Adorazione eucaristica Salire in Luca (2,4-5) Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ci soffermiamo sul verbo SALIRE nel Vangelo di Luca Scegliere i versetti che si ritengono opportuni. Lettura Commento SILENZIO Canto Chi salirà la montagna del Signore? Chi ha mani innocenti e cuore puro. 1.(2,1-7) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 2.(2,41-43) I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. - 29 -

3.(5,1-3) Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. 4.(5,17-20) Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». 5.(8,22-25) Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: «Passiamo all'altra riva del lago». Presero il largo. Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbattè sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?». Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?». 6.(9,28-31) Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. - 30 -

7.(18,9-14) Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». 8.(19,1-6) Entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. - 31 -

3. Adorazione eucaristica Trovare in Luca (2,6-7) Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Ci soffermiamo sul verbo TROVARE nel Vangelo di Luca Scegliere i versetti che si ritengono opportuni. Lettura Commento SILENZIO Canto Gloria nel ciel e pace sulla terra. E nato in Betlemme il Messia, il Principe di pace; riposa in un presepe il Re del cielo. Troverete 1.(2,8-12) Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». - 32 -