Santo Stefano, il Vescovo. comunità: «Prato è città della speranza»

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Santo Stefano, il Vescovo loda l impegno della comunità: «Prato è città della speranza» «Ringrazio la nostra Chiesa e la città di Prato di essere così ricca di tante e benefiche opere che rispondono a problemi reali delle persone. Oltre che città di Maria e città del lavoro, siamo anche: città della speranza per molti». Nel giorno dedicato al patrono Santo Stefano, il vescovo Franco Agostinelli si è così rivolto alla comunità pratese durante l omelia pronunciata nel solenne pontificale celebrato in cattedrale. Questa mattina, martedì 26 dicembre, come da tradizione la Diocesi di Prato si è riunita in duomo per la funzione concelebrata da una sessantina di sacerdoti del clero pratese. In prima fila erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, il sottosegretario Antonello Giacomelli, il vicario del prefetto Livia Benelli, la consigliera regionale Ilaria Bugetti e il presidente dell Opera del Duomo Francesco Giambattista Nardone. In duomo anche molti membri della giunta comunale, i rappresentanti dei Comuni della Valle del Bisenzio e delle Forze dell ordine. Tanti i fedeli che non sono voluti mancare a questo consueto appuntamento di festa per la città.

Le parole del vescovo Agostinelli. L omelia del Presule è iniziata con un pensiero per la ragazza che nei giorni scorsi si è tolta la vita. «Un grave lutto ha colpito una famiglia della nostra città ha detto il Vescovo che purtroppo si unisce a tanti altri lutti e tragedie che in tante altre parti del mondo funestano il cammino della gente. Le nostre solitudini oggi però sono raggiunte dal Dio-con-noi, fonte di consolazione, di sapienza e di speranza». E proprio a quest ultima, all attesa fiduciosa del bene, monsignor Agostinelli ha voluto dedicare gran parte delle sue riflessioni. «La nostra speranza proviene dall amore di Dio, che a sua volta non può che essere amore verso il prossimo», ha osservato il Vescovo. «La frequentazione di Gesù si manifesta in quella frequentazione dei poveri, cioè in quella volontà di dedizione agli ultimi e agli scartati, non solo come atto di carità, ma come espressione di quella giustizia nuova che è preludio ai cieli nuovi e alla terra nuova promessi da Cristo». L esempio di questo agire arriva

direttamente da Santo Stefano, «uomo segnato dalla grazia di Dio e dalla appartenenza alla sua terra». Poi monsignor Agostinelli si è rivolto «a tutti i cristiani e alle opere cattoliche, affinché esprimano nel loro molteplice operare la carità attinta dal Signore. Molti troveranno la strada per l incontro con Dio proprio attraverso lo stile del vostro operare». A fare del bene il Vescovo ha invitato particolarmente i giovani: «impegnatevi nel volontariato tradizionale e nuovo, in città e nelle missioni, nelle parrocchie e nelle diverse espressioni della sensibilità sociale: nel dono di sé ci si arricchisce in umanità, si sperimenta la gioia di essere utili e di far felici». Il pensiero del Presule poi è andato a tutti coloro che nel mondo «sono perseguitati a causa del Vangelo e del servizio ai poveri». Mons. Agostinelli ha sottolineato come «amare

veramente porta sul sentiero del sacrificio: ben lo sanno le famiglie che hanno un figlio portatore di handicap, o un anziano malato di Alzheimer, o vivono un fallimento affettivo o lavorativo». Infine il Vescovo ha tracciato il cammino e proposto un impegno collettivo per la Chiesa e la città verso «un bambino che nasce, un povero che domanda rispetto e dignità, una donna violata che attende giustizia, uno straniero nato qui che è italiano di adozione e attende riconoscimento, un giovane per il quale non c è posto di lavoro e speranza di futuro vivibile». Nei loro confronti monsignor Agostinelli chiede «umilmente e tenacemente di essere comunità che custodisce la prossimità con i poveri e le situazioni periferiche, antiche e nuove, della società. Siamo chiamati ad essere richiamo di speranza per l oltre e per l altro».

Al termine del solenne pontificale il vescovo Agostinelli ha proclamato le aziende vincitrici dell ottava edizione del Premio Santo Stefano, il riconoscimento che la città dedica alle imprese virtuose del suo distretto che operano nel rispetto delle regole e della concorrenza. Si tratta della storica rifinizione Cambi Luigi srl, dell Officina Romagnoli specializzata in impianti di aria compressa e Ro.ial srl, azienda leader nel campo del tessuto non tessuto. Guarda la foto gallery Natale e Santo Stefano, ostensione e pontificale del patrono: tutte le celebrazioni in cattedrale Le chiese e parrocchie di Prato sono pronte a celebrare la veglia solenne nella notte di Natale. Per il vescovo Franco Agostinelli anche quest anno il giorno della Natività si apre con la celebrazione della messa nel carcere della Dogaia per i detenuti. Mentre nel giorno della vigilia monsignor Agostinelli porterà il suo saluto agli operatori dell Associazione La Pira impegnati a preparare il tradizionale pranzo natalizio per i poveri della città (quest anno sarà negli spazi dell associazione in via del Carmine e non nella chiesa di San Bartolomeo).

Domenica 24 dicembre a sera in tutte le chiese di Prato si celebra la messa nella notte di Natale, in cattedrale si comincia alle 23 con l Ufficio delle Letture. Il giorno successivo, lunedì 25 dicembre, in duomo il pomeriggio di Natale è tipicamente pratese con l ostensione del Sacro Cingolo e l esposizione della reliquia di Santo Stefano al termine dei vespri solenni delle ore 17. Martedì 26 dicembre si rinnova l appuntamento con la festa patronale: il pontificale teletrasmesso in diretta su Tv Prato comincerà alle ore 10. In questo giorno vengono proclamati i vincitori del Premio Santo Stefano, il riconoscimento che la città consegna alle aziende virtuose del distretto pratese. Di seguito il calendario con tutte le celebrazioni e gli eventi in programma in cattedrale. Domenica 24 dicembre. Vigilia di Natale Ore 19: messa della vigilia di Natale; ore 23: Ufficio delle Letture a cui seguirà la messa della Natività. Celebra il vescovo, monsignor Franco Agostinelli. Lunedì 25 dicembre. Santo Natale e Ostensione Al mattino, alle 8,30, mons. Agostinelli sarà al carcere della Dogaia per celebrare la messa di Natale per tutti i detenuti. In cattedrale messe alle ore 7,30 9 10,30 12 19; ore 10,30: solenne pontificale celebrato dal Vescovo; ore 16: musiche d organo, esegue il maestro can. Romano Faldi. Alle 17 mons. Agostinelli guiderà il canto dei Vespri e al termine officerà l ostensione del Sacro Cingolo, all interno del duomo e dal pulpito di Donatello, per tutti i fedeli della città. A seguire l esposizione del «sasso» di Santo Stefano. In processione sarà portato, dalla Cappella del Sacro Cingolo

all altare maggiore, il reliquiario contenente il sasso che la tradizione vuole sia stato uno di quelli con cui fu lapidato il Santo patrono di Prato. Martedì 26 dicembre. Santo Stefano, patrono di Prato Il 26 dicembre la città e la diocesi di Prato festeggiano il patrono Santo Stefano. Alle 10 in cattedrale si tiene il solenne pontificale presieduto dal Vescovo e concelebrato dai sacerdoti diocesani. Partecipano le autorità cittadine e i rappresentanti dei Comuni facenti parte del territorio diocesano e le forze dell ordine. Presta servizio la Cappella musicale della cattedrale. Alla messa monsignor Agostinelli ha invitato tutti i chierichetti delle parrocchie pratesi a prestare servizio liturgico. La celebrazione teletrasmessa in diretta da Tv Prato. sarà Al termine della messa monsignor Agostinelli, a nome del Comitato promotore formato da Diocesi, Comune e Provincia di Prato, Fondazione Cassa di Risparmio e Camera di Commercio, annuncerà i nomi delle aziende vincitrici della ottava edizione del premio Santo Stefano per la tenuta del lavoro a Prato. Il riconoscimento, chiamato anche «Stefanino d oro», viene consegnato a quelle aziende, non solo del comparto tessile, che si sono contraddistinte per «la cultura e l operosità, capaci di fare impresa in modo etico e rispettoso dei valori del lavoro e della concorrenza», come si legge nello statuto del premio. Nel pomeriggio, alle 16, musiche d organo e alle 17 recita dei Vespri Solenni e reposizione della reliquia di Santo Stefano. Durante le celebrazioni presta servizio la Cappella musicale

della Cattedrale diretta dal maestro Paolo Fissi e dal canonico Marco Pratesi; all organo la professoressa Pina Sauro. In duomo, durante tutte le celebrazioni, sono a disposizione sacerdoti per il sacramento della riconciliazione. Santo Stefano, il vescovo Franco annuncia: «Per la Chiesa di Prato il 2017 sarà l anno dei giovani» Il 2017 per la Chiesa di Prato sarà l anno dei giovani. Lo ha annunciato il vescovo Franco Agostinelli durante l omelia pronunciata nel solenne pontificale per la festa di Santo Stefano, patrono della città e della diocesi. Tanti fedeli al pontificale. Il saluto al vescovo emerito Simoni che il 6 gennaio festeggerà 25 anni di episcopato La messa si è celebrata nella mattina di oggi, lunedì 26 dicembre, nella cattedrale di Prato, dedicata a Santo Stefano, primo martire della storia cristiana. Tantissimi i pratesi presenti, l assemblea era al completo e in molti hanno partecipato alla funzione stando in piedi lungo le navate. Sessanta sacerdoti diocesani hanno concelebrato il pontificale presieduto da monsignor Agostinelli. Presente il vescovo emerito Gastone Simoni, salutato affettuosamente dal suo successore, che ha ricordato come il prossimo 6 gennaio il Presule festeggi il 25esimo anniversario della sua ordinazione episcopale. Quel giorno sarà festa grande per la diocesi,

perché anche mons. Agostinelli taglierà l importante traguardo dei 15 anni dalla sua ordinazione a vescovo. La doppia ricorrenza sarà ricordata con la celebrazione di una messa in cattedrale alla presenza dei due vescovi. Per l Amministrazione comunale ha partecipato il vice sindaco Simone Faggi, accompagnato da alcuni membri della Giunta. Presenti le altre autorità civili e militari cittadine e il sindaco di Vaiano Primo Bosi. Ai ragazzi: non basta un click per socializzare davvero L omelia del Vescovo era rivolta in particolare agli adulti che hanno responsabilità educative e formative nei confronti dei giovani. Ma in un passaggio del suo discorso mons. Agostinelli ha voluto parlare direttamente ai ragazzi. Prima ha affermato come il «mondo online sia una pista di opportunità e di impegno missionario anche per la Chiesa», poi ha detto che «la condivisione di messaggi sul web e le

chiacchiere in libertà non bastano a far crescere personalità forti e coraggiose, non basta un click per socializzare davvero». Per il Vescovo «l energia e la speranza non stanno nei mezzi, pur utili e condizionanti, ma nella santità della vita». E rivolgendosi al patrono Santo Stefano ha chiesto «una grande benedizione sui ragazzi e sui giovani di Prato». Agli educatori: dialogo e ascolto con i giovani «È stato papa Francesco ad assegnarci questo compito ha osservato monsignor Agostinelli indicendo il Sinodo dei giovani e chiedendoci contributi e riflessioni su questo ambito». Per la diocesi di Prato l indicazione del Santo Padre si tratta di una opportunità importante «per riflettere sulla missione che come Chiesa abbiamo verso e con i giovani», ha aggiunto il Vescovo. Per prima cosa è stato sottolineato come i ragazzi siano «innanzitutto un dono, non un problema per l intera comunità».

Da questa considerazione nasce l invito rivolto agli adulti: «ritorniamo a stare con i giovani, ad ascoltarli, a dialogare con loro, a non dare risposte prima di aver compreso le domande». Il prossimo anno pastorale sarà dunque incentrato sull incontro e sul dialogo con le giovani generazioni. «Per la comunità ecclesiale questo significa domandarci se sappiamo comunicare loro il Vangelo di sempre, se sappiamo essere credibili ai loro occhi, se sappiamo ascoltare le loro domande esplicite e implicite di senso e felicità», ha detto ancora il Vescovo. A tutti coloro che hanno responsabilità educative genitori, insegnanti, catechisti, operatori del mondo dello sport mons. Agostinelli ha ricordato che «ogni lamentela sui giovani, ogni catastrofismo su di essi, ogni giudizio negativo si risolve prima di tutto in un mea culpa: il frutto non cade lontano dalla pianta». Ai tanti parroci presenti alla messa, il Vescovo ha rivolto l apprezzamento per le numerose iniziative e i percorsi formativi promossi nelle parrocchie e nelle associazioni cattoliche. «Però non spaventatevi ha sottolineato di essere in pochi rispetto alla grande massa giovanile della città, Gesù con i dodici ci ha insegnato a credere nella dinamica del lievito e del piccolo seme». Santo Stefano, il vescovo Franco Agostinelli esorta i pratesi a un doppio impegno «Coraggio fratelli e sorelle: questa è l ora dell impegno coerente e competente con quello spirito di servizio che Papa Francesco ci ha ricordato nella sua recente visita». Con

questa esortazione il vescovo Franco Agostinelli ha concluso la sua omelia pronunciata questa mattina, sabato 26 dicembre, nella cattedrale di Prato nel giorno del patrono Santo Stefano. E poi ha aggiunto: «Non lasciamoci rubare la speranza di un mondo migliore!». Doppio l impegno richiesto da monsignor Agostinelli ai fedeli pratesi: uno interno alla comunità ecclesiale, adoperarsi per migliorare «riformare se necessario» la Chiesa pratese e l altro nella società civile. Il solenne pontificale della festa patronale è stato presieduto da monsignor Agostinelli e concelebrato dal vescovo emerito Gastone Simoni insieme a sessanta sacerdoti diocesani. Presente alla messa l Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Matteo Biffoni, accanto a lui il sottosegretario Antonello Giacomelli. In chiesa anche il sindaco di Vaiano Primo Bosi, i rappresentanti delle forze dell ordine e delle categorie sociali ed economiche di Prato. Il Vescovo ha celebrato con indosso la casula bianca sormontata da una croce rossa, identica a quella regalata dagli industriali pratesi a Papa Francesco il giorno della sua visita in città lo scorso 10 novembre.

È stato un Santo Stefano nel segno del Giubileo, ricordato dal Vescovo all inizio della sua omelia: «Siamo passati per quella Porta Santa ha detto indicando l ingresso della cattedrale abbiamo bussato al cuore del Signore trovando il senso della nostra vita personale e comunitaria. Lasciamoci guarire dalla Misericordia del Signore!». Poi monsignor Agostinelli ha citato l invito di Papa Francesco «alla riforma di se stessi e delle istituzioni comunitarie, sia ecclesiali che civili». Partendo da questa «missione», indicata dal Santo Padre, il Presule ha chiesto un aiuto per un «rinnovamento» della vita diocesana: «quello che stiamo vivendo è il terzo anno del nostro Piano Pastorale Diocesano che mira proprio a questo cammino di cambiamento e, se necessario, di riforma». Monsignor Agostinelli lo ha chiamato «un processo da ricominciare sempre per recuperare ciò che eventualmente si è perduto, ma soprattutto di fedeltà alla vocazione che il Signore chiede a ciascuno e alla comunità nel suo insieme». L aiuto, i suggerimenti per indicare nuove

strade, devono provenire da tutti: preti, diaconi, consacrati e consacrate, famiglie e consigli pastorali, singole persone. A loro il Vescovo ha chiesto «suggerimenti per le necessarie conversioni pastorali sia per il mio ministero episcopale che per gli organismi della Curia diocesana». Ma con una attenzione: «senza dare giudizi sulle persone e tantomeno sulle intenzioni che hanno animato e animano coloro che in un modo o in un altro hanno portato e stanno portando il peso e le responsabilità del discernimento vigile per presiedere nella carità». Quella espressa viene definita una richiesta «in linea con la sinodalità», invocata spesso da Papa Francesco. Nell omelia il Vescovo ha affermato che tra le necessità più urgenti per la città c è n è una in particolare: «oggi più che mai c è bisogno di cristiani che vivano a fondo l esigenza evangelica, in modo aperto e gioioso, mentre si inseriscono in

pieno nei compiti umani». Per far questo è necessario che «il popolo di Dio si faccia vedere». Tutti, dalle parrocchie ai gruppi, dalle associazioni ai singoli laici, «nel rispetto degli ambiti di competenze distinte e sensibilità diverse, non abbiano timore ad impegnarsi nei vasti mondi del sociale, dell amministrazione della cosa pubblica, nell animazione della cultura, nella proposta forte e credibile dei progetti educativi», ha auspicato monsignor Agostinelli. E ancora: «Se abbiamo avuto ed abbiamo nella città dell uomo una grande funzione samaritana, sempre migliorabile, ma tuttavia davvero encomiabile e reale, bisogna che i laici cristiani, da soli o in forme associate, occupino lo spazio loro proprio, come primo ambito missionario che mira al bene comune». L ultima indicazione riguarda l organizzazione di momenti di confronto e dialogo sulle varie tematiche ed emergenze «che domandano una sapiente lettura e proposta nelle prospettiva cristiana», sul modello di esperienze promosse lo scorso anno. Il Vescovo si è riferito ai «Forum di idee per Prato», ciclo di incontri per parlare del presente e del futuro della città, e il documento «Un agenda di speranza per Prato», redatto dall Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro. Natale e Santo Stefano. Tutte le celebrazioni e i riti in cattedrale Il pranzo della vigilia con gli ospiti della mensa La Pira e la prima messa del mattino di Natale per i detenuti della Dogaia. Anche quest anno le feste natalizie confermano due

tradizioni molto importanti per monsignor Franco Agostinelli. Giovedì 24 dicembre alle 12 il Vescovo insieme al sindaco Matteo Biffoni e altre autorità cittadine pranzerà nella chiesa di San Bartolomeo insieme ai poveri che ogni giorno ricevono un pasto caldo servito dai volontari dell Associazione Giorgio La Pira. Sarà l occasione per scambiare gli auguri di Natale con tutti i presenti. A sera in tutte le chiese di Prato si celebra la messa nella notte di Natale, in cattedrale si comincia alle 23 con l Ufficio delle Letture. Il giorno successivo, venerdì 25 dicembre, alle 8,30, monsignor Agostinelli sarà alla casa circondariale della Dogaia per presiedere la celebrazione eucaristica della solennità del Natale per i carcerati, che aspettano questo momento sempre con grande trepidazione. Nel pomeriggio invece si terrà alle 17,30 la solenne ostensione del Sacro Cingolo in cattedrale. Sabato 26 dicembre, festa del patrono della città e della diocesi, verranno annunciati i nomi delle tre aziende vincitrici della sesta edizione del Premio Santo Stefano, il riconoscimento assegnato a quelle imprese capaci di stare nel mercato in modo virtuoso nel rispetto delle regole e della concorrenza. Quest anno il «Musicone», il tradizionale concerto natalizio della Cappella Musicale della Cattedrale, si terrà venerdì 8 gennaio in cattedrale. Di seguito il calendario con tutte le celebrazioni e gli eventi in programma. Giovedì 24 dicembre. Vigilia di Natale Alle ore 12 il Vescovo insieme alle autorità cittadine pranzerà con gli ospiti della mensa dei poveri nella chiesa di San Bartolomeo in piazza Mercatale. Il pranzo di Natale è preparato e servito dai volontari che quotidianamente prestano servizio presso l Associazione Giorgio La Pira in via del Carmine.

Ore 18: messa della vigilia di Natale; ore 23: Ufficio delle Letture a cui seguirà la messa della Natività. Celebra il Vescovo, mons. Franco Agostinelli. Venerdì 25 dicembre. S. Natale e Ostensione Al mattino, alle 8,30, mons. Agostinelli sarà al carcere della Dogaia per celebrare la messa di Natale per tutti i detenuti. In cattedrale messe alle ore 7,30 9 10,30 12 19; ore 10,30: Solenne Pontificale celebrato dal Vescovo; ore 16: musiche d organo, esegue il maestro can. Romano Faldi; ore 17: Vespri Solenni presieduti dal Vescovo. Nel pomeriggio la tradizione è tutta pratese: alle 17 mons. Agostinelli guiderà il canto dei Vespri e al termine officerà l Ostensione del Sacro Cingolo, all interno del duomo e dal pulpito di Donatello, per tutti i fedeli della città. A seguire l Esposizione del «sasso» di Santo Stefano. In processione sarà portato, dalla Cappella del Sacro Cingolo all altare maggiore, il reliquiario contenente il sasso che la tradizione vuole sia stato uno di quelli con cui fu lapidato il Santo patrono di Prato. Sabato 26 dicembre. S. Stefano, Patrono di Prato Il 26 dicembre la città e la diocesi di Prato festeggiano il patrono Santo Stefano. Alle 10 in cattedrale si tiene il solenne pontificale presieduto dal Vescovo e concelebrato dai sacerdoti diocesani. Partecipano le autorità cittadine e i rappresentanti dei Comuni facenti parte del territorio diocesano e le forze dell ordine. Presta servizio la Cappella musicale della cattedrale. La celebrazione sarà teletrasmessa in diretta da Tv Prato. Al termine della messa monsignor Agostinelli, a nome del Comitato promotore formato da Diocesi, Comune e Provincia di Prato, Fondazione Cassa di Risparmio e Camera di Commercio, annuncerà i nomi delle aziende vincitrici della sesta edizione del premio Santo Stefano per la tenuta del lavoro a Prato. Il riconoscimento, chiamato anche «Stefanino d oro», viene

consegnato a quelle aziende, non solo del comparto tessile, che si sono contraddistinte per «la cultura e l operosità, capaci di fare impresa in modo etico e rispettoso dei valori del lavoro e della concorrenza», come si legge nello statuto del premio. Nel pomeriggio, alle 16, musiche d organo e alle 17 recita dei Vespri Solenni e Reposizione della reliquia di Santo Stefano. Giovedì 31 dicembre. Ringraziamento di fine anno L ultimo giorno dell anno è in programma la messa di ringraziamento, al termine della quale è previsto il canto del «Te Deum» e la benedizione eucaristica. La celebrazione è alle 18 in cattedrale presieduta dal Vescovo Agostinelli, tiene l omelia il canonico teologo mons. Basilio Petrà. Nel pomeriggio alle 16,30 musiche d organo, esegue il maestro can. Romano Faldi e alle 17,30 canto dei Vespri. Venerdì 1 gennaio 2016. Maria Madre di Dio. Giornata mondiale della pace Il primo giorno dell anno è festa di precetto, in duomo le messe sono alle ore 7,30 9 10,30 12 19. Alle ore 17: musiche d organo sullo strumento antico della Cappella del Sacro Cingolo, esegue il maestro canonico Marco Pratesi. Alle ore 18,30 Vespri solenni e alle 19 messa presieduta da mons. Agostinelli; gli auguri del Vescovo alla città e alla diocesi. Presta servizio la Corale San Francesco. In duomo, durante tutte le celebrazioni, sono a disposizione sacerdoti per il sacramento della riconciliazione.