GIORNATA MONDIALE DEI POVERI 19 NOVEMBRE 2017

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DIOCESI DI CHIAVARI UFFICI LITURGICO CATECHISTICO CARITAS GIORNATA MONDIALE DEI POVERI 19 NOVEMBRE 2017 NON AMIAMO A PAROLE MA CON I FATTI

Amica/o, questa pagina bianca è per te. Puoi scrivere le tue riflessioni, cercare quali sono le pagine del Vangelo che accompagnano la tua giornata e la tua vita nello stare con i poveri. Ti auguriamo di trovare e compiere gesti di amicizia, di solidarietà e aiuto concreto ai diversi compagni di strada che incontrerai, per condividere insieme la giornata del 19 novembre prossimo. Offri la tua collaborazione e individua con il tuo parroco le modalità più adatte per vivere questa domenica come segno con tutta la comunità. 2

SUSSIDIO PER LA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA Al termine del Giubileo Straordinario della Misericordia Papa Francesco invita alla celebrazione della Giornata Mondiale dei Poveri. Le nostre comunità si aprano a raggiungere quanti vivono nel loro territorio perché a tutti giunga la carezza di Dio attraverso la testimonianza dei credenti... La XXIII Domenica del Tempo Ordinario, sarà la più degna preparazione per vivere la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo, il quale si è identificato con i piccoli e i poveri e ci giudicherà sulle opere di misericordia, aiuterà le comunità e ciascun battezzato a riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa non potrà esserci giustizia e pace sociale, aiuterà a rinnovare il volto della Chiesa nella sua perenne azione di conversione pastorale per essere testimone della misericordia. (Misericordia et Misera n. 21) Questo breve sussidio, condiviso con l'ufficio Liturgico e quello Catechistico, spera di essere uno spunto di riflessione e condivisione nelle nostre comunità e nei nostri gruppi ecclesiali per vivere in modo sinodale l'unica Parola che tutti converte, guida e consola. Il testo integrale del Messaggio del Papa per questa Prima Giornata Mondiale della Povertà si può scaricare anche dal sito www.caritaschiavari.it 3

«Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (1 Gv 3,18). Queste parole dell apostolo Giovanni esprimono un imperativo da cui nessun cristiano può prescindere. La serietà con cui il discepolo amato trasmette fino ai nostri giorni il comando di Gesù è resa ancora più accentuata per l opposizione che rileva tra le parole vuote che spesso sono sulla nostra bocca e i fatti concreti con i quali siamo invece chiamati a misurarci. I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l essenza del Vangelo. 4

1. POVERI DI FRONTE A DIO L'amore che Dio ci dona, amando per primo e dando la sua vita per noi, accende talmente il cuore che chiunque si sente portato a ricambiarlo nonostante i propri limiti e peccati. La povertà che per i discepoli di Cristo è anzitutto una vocazione a seguire Gesù povero... significa un cuore umile che sa accogliere la propria condizione di creatura limitata e peccatrice per superare la tentazione di onnipotenza, che illude di essere immortali. Ciascuno dei presenti può ricordare e custodire il nome di qualche persona povera che conosce e incontra come segno di partecipazione insieme all'eucarestia. Valorizzare il momento iniziale della richiesta di perdono, cantando il Signore pietà. In tutta la celebrazione dell Eucaristia ci viene ricordato che abbiamo bisogno dell amore di Dio, in aiuto alle nostre povertà. Preparare intenzioni di preghiera consonanti con il messaggio e attente ai volti dei poveri presenti nella comunità e dei servizi a loro dedicati (centri ascolto, guardaroba, ospedale, carcere, case di riposo, casa di accoglienza notturna, accoglienza profughi, mensa...). La povertà ha il volto di donne, di uomini e di bambini... : anche in questo momento ci si può ricordare dei nomi di cui abbiamo fatto memoria all'inizio della celebrazione. 2. PRESENTAZIONE DEI DONI «Vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,45). Questa espressione mostra con evidenza la viva preoccupazione dei primi cristiani. L evangelista Luca, l autore sacro che più di ogni altro ha dato spazio alla misericordia, non fa nessuna retorica quando descrive la prassi di condivisione della prima comunità. Al 5

contrario, raccontandola intende parlare ai credenti di ogni generazione, e quindi anche a noi, per sostenerci nella testimonianza e provocare la nostra azione a favore dei più bisognosi....il cammino del discepolato e la conversione trovano nella carità che si fa condivisione la verifica della loro autenticità evangelica. E da questo modo di vivere derivano gioia e serenità d animo, perché si tocca con mano la carne di Cristo. Se vogliamo incontrare realmente Cristo, è necessario che ne tocchiamo il corpo in quello piagato dei poveri, come riscontro della comunione sacramentale ricevuta nell Eucaristia. Il Corpo di Cristo, spezzato nella sacra liturgia, si lascia ritrovare dalla carità condivisa nei volti e nelle persone dei fratelli e delle sorelle più deboli. La presentazione dei doni, ci ricorda come il pane e il vino che noi offriamo, ricevuti dalla bontà di Dio, diventano cibo e bevanda di salvezza. Richiamare l importanza di questo momento: l offerta che facciamo in questa domenica, deposta ai piedi dell altare potrà essere sostegno a un'opera di carità nella parrocchia. Sarà il segno che la comunità tutta si fa carico dei bisogni degli altri, specie dei più poveri e dei sofferenti e che è pieno compimento dell offerta che facciamo del pane e del vino per la celebrazione dell Eucarestia. Oppure scegliere di non raccogliere denaro, ma invitare le persone presenti a reagire alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell'incontro attraverso un impegno concreto nella loro vita quotidiana: attenzione e cura a guardare con occhi nuovi e diversi la realtà che ci circonda; compiere atti di gentilezza e gratuità: dedicare ascolto e tempo a una persona sola o malata, salutare incontrando vicini, fare attenzione a non esprimere giudizi su noi e gli altri... 6

3. LA PREGHIERA INSIEME A fondamento delle tante iniziative concrete che si potranno realizzare in questa Giornata ci sia sempre la preghiera. Non dimentichiamo che il Padre Nostro è la preghiera dei poveri... Ai discepoli che chiedevano a Gesù di insegnare loro a pregare, Egli ha risposto con le parole dei poveri che si rivolgono all unico Padre in cui tutti si riconoscono come fratelli. Il Padre nostro è una preghiera che si esprime al plurale: il pane che si chiede è nostro, e ciò comporta condivisione, partecipazione e responsabilità comune. In questa preghiera tutti riconosciamo l esigenza di superare ogni forma di egoismo per accedere alla gioia dell accoglienza ogni forma di egoismo per accedere alla gioia dell accoglienza reciproca. Si può scegliere la preghiera eucaristica V/c, Gesù modello di amore, che nelle intercessioni recita: Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli, infondi in noi la luce della tua Parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. La Tua Chiesa sia testimone viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace, perché tutti gli uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo. 7

Cantiamo il Padre Nostro e, prima di terminare la celebrazione, possiamo recitare insieme la preghiera contenuta nel messaggio della giornata Benedette le mani (ultima pagina del sussidio). 4. IMPEGNO Invito la Chiesa intera e gli uomini e le donne di buona volontà a tenere fisso lo sguardo, in questo giorno, su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà. Sono nostri fratelli e sorelle, creati e amati dall unico Padre celeste. In questa domenica, se nel nostro quartiere vivono dei poveri che cercano protezione e aiuto, avviciniamoci a loro: sarà un momento propizio per incontrare il Dio che cerchiamo. Offriamo alle persone una briciola del messaggio del Papa (allegato al sussidio) per orientare il nostro impegno quotidiano. A volte incontriamo una persona povera con una certa frequenza: fermiamoci a chiedere il suo nome e così il saluto sarà più personale ed umano. Dare la disponibilità di una capacità manuale e/o professionale alla parrocchia o al centro di ascolto della propria zona (capacità di riparare qualcosa in casa, stirare, lavare biancheria per un malato, dare consulenza...) 8

SCHEDA CATECHISTICA Spunti per l'omelia o per incontri di catechesi partendo dal Vangelo di Matteo 25, 14-30 della XXXIII T. O. Quando sono un servo buono e fedele nel servire il Signore e i fratelli soprattutto i poveri? In quali situazioni mi blocco e son fermato dalla paura? Quando i poveri mi fanno paura? Come superarla? PER I RAGAZZI A partire dalla Seconda lettura - Prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi (5, 1-6): cosa faccio quando voglio essere un figlio della luce? Negli incontri di catechismo, prima o dopo la giornata, seguendo i contenuti del progetto diocesano, sottolinearne gli aspetti che potrebbero interessare. Figli accolti: Maria esalta i poveri e gli umili e non i prepotenti nella preghiera del Magnificat. Figli amati: Venga il tuo Regno chiediamo al Padre; Gesù è venuto per servire! Figli perdonati: chiediamo perdono per tutte le volte che non ci accorgiamo degli altri (cfr. parabola del Buon Samaritano). Figli invitati: Amatevi come lui vi ha amati; capaci di condividere e di fare comunione. Figli della luce: quando ci sentiamo figli della luce nei confronti dei poveri? Quali gesti compiamo? Discepoli che ascoltano: ascoltiamo e proviamo a capire una situazione di povertà. Discepoli che credono: scegliamo una situazione di povertà vicina a noi (in parrocchia, in famiglia, a scuola), ci chiediamo come possiamo dare e ricevere fiducia con quelle persone. Impegno a credere più nelle persone che non nelle cose che possediamo. Discepoli che amano: ascoltiamo e lavoriamo sul brano della lavanda dei piedi. 9

BRICIOLE La condivisione diventi stile di vita. Che tu possa condividere con cuore sereno ciò che riconosci come dono ricevuto nella tua vita. Se vogliamo incontrare realmente Cristo è necessario che ne tocchiamo il corpo in quello piagato dei poveri. Che tu sappia tendere le mani verso il povero che incontri ogni giorno. Il corpo di Cristo, spezzato nella sacra liturgia, si lascia ritrovare dalla carità condivisa nei volti e nelle persone dei fratelli e delle sorelle più deboli. Possa tu incontrare lo sguardo di un fratello e saperne toccare la debolezza con gentilezza. Chiamati a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli. Che tu possa tendere la tua mano e incontrare l altro. Povertà significa un cuore umile. Ti auguro un cuore semplice che sappia mettersi accanto e camminare con chi fa più fatica. La povertà è un atteggiamento del cuore. Possa il tuo cuore crescere nella semplicità e nell ascolto del fratello. La povertà è il metro che permette di valutare l uso corretto dei beni materiali. Che tu possa vedere ciò che possiedi come dono e nell estrema libertà tu sappia condividerlo con chi ti si pone accanto. La povertà è il metro che permette di vivere in modo non egoistico e possessivo i legami e gli affetti. Che tu senta di essere povero vivendo in modo sobrio e libero. 10

È necessario che ascoltiamo il grido dei poveri. Possa il tuo cuore essere sempre aperto all ascolto del fratello e della sorella accanto a te nelle tue giornate. Tutti i poveri appartengono alla Chiesa per diritto evangelico e obbligano all opzione fondamentale per loro. Ti auguro di riconoscere nei volti dei poveri il vero volto della Chiesa. Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri, sono mani che portano speranza. Possano le tue mani essere aperte e pronte ad accogliere le fatiche dell uomo di oggi. Benedette le mani che si aprono senza chiedere nulla in cambio Possano le tue mani essere aperte e pronte a non trattenere ma a donare. Tenere fisso lo sguardo sull essenziale. Il tuo sguardo si alzi e sia teso a ciò che è veramente importante. La preghiera, il cammino del discepolato e la conversione trovano nella carità che si fa condivisione la verifica della loro autenticità evangelica. Possa tu vivere da vero discepolo. L'amore non ammette alibi: chi intende amare come Gesù ha amato, deve fare proprio il suo esempio Ama senza riserve, a piene mani! L'amore di Dio non richiede nulla in cambio, esso tuttavia accende talmente il cuore che chiunque si sente portato a ricambiarlo nonostante i propri limiti e peccati Che tu possa sentire la passione e la gratitudine. I poveri non sono un problema: sono una risorsa per vivere l'essenza del Vangelo Guarda a te e all'altro come una risorsa di bene. 11

Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli: sono mani che portano speranza. Benedette le mani che superano ogni barriera di cultura, di religione e di nazionalità versando olio di consolazione sulle piaghe dell umanità. Benedette le mani che si aprono senza chiedere nulla in cambio, senza se, senza però e senza forse : sono mani che fanno scendere sui fratelli la benedizione di Dio. Caritas Diocesana Chiavari Piazza N.S. dell Orto, 7 16043 Chiavari Ge Tel. 0185/321234 e-mail: caritas@chiavari.chiesacattolica.it sito web: www.caritaschiavari.it 12