CORSO di FORMAZIONE REGIONALE (OFS - TOSCANA) PRATO - 14 MARZO 2015 Nella mia veste di REFERENTE e DELEGATO (regionale) alla FORMAZIONE, insieme a Francesca Romana ed al P. Ass.te Regionale P.Luigi (che oggi sostituisce il P. Andre-Maria), del Cons. Reg., provo grande gioia nel dare a tutti Voi un affettuoso e fraterno BENVENUTO, anche a nome di tutta l EQUIPE di FORMAZIONE, che già fu presentata qui a PRATO in occasione dell Assemblea Regionale del Novembre 2014, composta da fratelli e sorelle di diverse fraternità della Toscana (Anna / Michela / Andrea / Fortunato / Daniele / Lorenzo) che, molti di Voi, già conoscono e/o che hanno conosciuto per il Loro impegno a servizio della formazione dell O.F.S.. La gioia di questo nostro I incontro, oggi 14 Marzo, è accresciuta dalla consapevolezza dell ANNUNCIO, dato ieri sera dal S. Padre FRANCESCO, della indizione dell ANNO SANTO (GIUBILEO STRAORDINARIO della MISERICORDIA di DIO), che avrà inizio il prossimo 8 Dicembre 2015 (giorno dell IMMACOLATA CONCEZIONE) - una meravigliosa occasione di CONVERSIONE, che la CHIESA ci offre e che l O.F.S. di TOSCANA (comunitariamente ed individualmente) non si lascerà SFUGGIRE certamente!! Sono qui presenti, oggi, 34 Fraternità Locali, con oltre 90 partecipanti al corso (tra cui Ministri, Vice-Ministri, Responsabili della Formazione e Membri delle diverse Fraternità). Una presenza ed una RISPOSTA al Ns. invito davvero significativa questa, che conforta e che - consentitemi una piccola confessione - mi ha fatto pensare che Stefano Miniati, il nostro caro Stefano, dopo aver dato tanto all O.F.S. di Toscana nel corso della Sua vita, prima come Ministro e poi, negli ultimi anni, con il Suo prezioso servizio di Responsabile Regionale della Formazione, ha voluto darci una mano, dal cielo, animandoci spiritualmente e spingendoci ad essere oggi qui, presenti in gran numero, superando le difficoltà e/o la distanza dai Nostri luoghi di provenienza, per poterci ripetere, con la sua
fraterna e consueta affabilità, proprio all inizio di questo nuovo corso di formazione 2015, (che si svilupperà in 3 tappe), la convinzione profonda, da Lui stesso maturata e ben sintetizzata nelle seguenti sue testuali e profetiche parole pronunciate il 6 Aprile 2014 (riportate nel relativo verbale della Commissione Scuola di Formazione) : La Formazione E INDISPENSABILE ed occorre farla con metodologie e linguaggio adatto che, insieme ai contributi ed ai fondamentali per una crescita cristiana e di verifica della Fede, sia capace di dare ANIMA, di appassionare al momento e riuscire a ricordare per continuare a trasmettere. Modalità diverse, innovative, da sperimentare (laboratori), che si aprano in modo migliore, attirano l attenzione, conducono alla riflessione personale, che non si ferma lì, ma innesca un processo interattivo di CONDIVISIONE, in grado di produrre risultati nel gruppo. DOBBIAMO IMPEGNARCI per trovarle ed utilizzarle nel servizio che siamo chiamati a svolgere. Ebbene, questo è il TESTIMONE prezioso e ad un tempo la sfida che abbiamo raccolto, a livello di Consiglio Regionale, dalle mani di Stefano, che ci ha convinti della utilità di costituire una EQUIPE di FORMAZIONE REGIONALE, per poter insieme lavorare meglio su come impostare un cammino di formazione (permanente, ma soprattutto iniziale) da proporre alle Fraternità Locali. Proprio dagli incontri e dalle riflessioni emerse all interno della Equipe di Formazione, è maturata la convinzione che - prima di procedere alla definizione ed alla progettazione degli obbiettivi formativi (cioè delle risposte concrete da dare alle domande : quale cammino vogliamo fare? dove vogliamo arrivare? dove vogliamo indirizzare i fratelli e le sorelle in formazione? quali i contenuti della formazione, le competenze e gli strumenti più idonei? ecc.) - occorreva conoscere, almeno per somme linee, il cammino di formazione sin qui attuato nelle singole Fraternità. Da ciò scaturì l iniziativa dell Equipe della Scheda di Rilevazione che fu, appunto, inviata e/o consegnata ai Ministri e/o ai rappresentanti delle diverse Fraternità presenti qui a Prato, all Assemblea Regionale dell O.F.S. di Toscana il 9 Novembre 2014.
Purtroppo, solo 23 Fraternità hanno restituito le schede compilate, un po poche in verità! ma sufficienti per consentirci di avere un quadro d insieme abbastanza significativo circa i punti di forza e di debolezza dei percorsi di formazione delle diverse Fraternità locali. Dei risultati di tale I RILEVAZIONE riferiranno, subito dopo di me, Andrea e Fortunato (Membri dell Equipe di Formazione). Partendo da tali considerazioni, si è riproposta alla attenzione dell Equipe di Formazione - poiché ancora attualissima - la riflessione svolta qualche anno fa da Benedetto Lino (nell Incontro di Formazione Regionale del 2011), che così sintetizzò le situazioni più comuni all interno dei percorsi di formazione dell O.F.S.. La Formazione oscilla frequentemente tra due ESTREMI : - da una parte, essa si concentra su metodologie, su insegnamenti prevalentemente intellettuali, pur restando a dei livelli generalmente superficiali sul piano spirituale ed esistenziale; - dall altra parte, in molti casi, la formazione resta ancora ad un livello sconfortante di semplici devozioni. Non si vedono, generalmente, dei grandi risultati soprattutto sul piano di una reale CONVERSIONE - TRASFORMAZIONE verso una esistenza Cristiforme. Ci si accontenta di apprendere una serie di cose, ci si contenta di una appartenenza debole, senza IDENTITA certa e priva di una vera CORRESPONSABILITA PERSONALE di ciascun fratello. Si arriva ad apprendere una serie di cose, talvolta anche molte cose, di nozioni, ma, in ultima analisi, NULLA CAMBIA NELLE NOSTRE VITE! Si ha, dunque, l impressione che - nonostante anni di formazione, TUTTO CI SCIVOLI ADDOSSO, senza QUASI LASCIAR TRACCIA!!. Una riflessione dura questa che ci riguarda tutti da vicino, poiché, come dicevo, è ancora attualissima e - salvo rare e positive eccezioni di nuove e più efficaci esperienze formative portate avanti in alcune Fraternità Locali - fotografa una situazione più generale di carente e/ o inadeguata formazione iniziale e permanente dell O.F.S. di Toscana. Dunque - fermo restando che dobbiamo sempre rimanere ancorati ai pilastri della FORMAZIONE, così come ci insegna l art. 37 delle CC.GG. che, al n. 2 recita : Fin
dall ingresso in Fraternità si inizia il cammino di formazione che deve svilupparsi per tutta la vita. Memori che lo Spirito Santo è il principale AGENTE della FORMAZIONE e sempre attenti a collaborare con Lui, RESPONSABILI della FORMAZIONE SONO : lo stesso candidato, la FRATERNITA intera, il CONSIGLIO con il Ministro, il Maestro di Formazione e l ASSISTENTE e che al n. 3 indica che la FORMAZIONE deve far scoprire a ciascuno la propria vocazione ed identità francescana, nella doverosa consapevolezza che i Fratelli e Sorelle sono, in prima persona, i protagonisti del processo di Formazione, infatti, si legge: I fratelli sono responsabili della propria formazione per sviluppare la vocazione ricevuta dal Signore in modo sempre più perfetto ) ed altresì, come così indica l art. 44 ai nn. 1 e 3 delle CC.GG.) : Iniziata nelle tappe precedenti, la Formazione dei Fratelli si attua in modo permanente e continuo. Essa va intesa come AIUTO ALLA CONVERSIONE di ciascuno e di tutti ed all adempimento della propria Missione nella Chiesa e nella società, ribadendo, infine, che la Formazione permanente, anche mediante corsi, incontri, scambio di esperienze, ha lo scopo di aiutare tutti i fratelli e le sorelle dell O.F.S.: - ad ascoltare e meditare la Parola di Dio, passando dal VANGELO alla vita e dalla Vita al Vangelo (Reg. 4) ; - a riflettere, illuminati dalla fede e aiutati dai documenti del Magistero, sugli avvenimenti della CHIESA e della società, prendendo, conseguentemente, posizioni coraggiose e coerenti alla loro fede; - ad attualizzare ed approfondire la vocazione francescana, studiando gli scritti di S. Francesco, S. Chiara e di autori francescani. L Equipe di Formazione, dunque, nei tre INCONTRI di FORMAZIONE in calendario per il 2015, partendo da oggi, si propone un percorso che và da un primo obbiettivo che è quello, appunto, di come impostare un cammino di formazione; da un secondo obbiettivo, che è quello di come condurre il cammino di formazione, individuando giuste metodologie e specifiche tematiche di approfondimento che consentano, appunto, ai Fratelli e Sorelle dell O.F.S. di essere credibili e di non chiudersi in se stessi, in maniera autosufficiente o autoreferenziale - sempre mantenendo ferma la propria FEDELTA alle Verità della Fede, alla Dottrina ed al Magistero della Chiesa Cattolica e, dunque, testimoniando, con scelte
quotidiane di vita e di comportamenti, tanto individuali, quanto comunitari, la COERENZA ai principi dettati dalla REGOLA solennemente e pubblicamente PROFESSATA dai Fratelli e Sorelle dell O.F.S. - nella consapevolezza che la Nostra prospettiva deve essere, comunque e sempre, quella di formare Fraternità dell O.F.S. vive e capaci di aprirsi al mondo, di essere MISSIONARIE e di evangelizzare ; per giungere, infine, ad un terzo obbiettivo, che è, appunto, quello di individuare quali caratteristiche e competenze debbono, comunque, avere i soggetti della formazione. Questi gli obbiettivi del Corso di Formazione Regionale!! Proprio perché il mondo e la società in cui oggi viviamo, in questo inizio di 3 millennio, è caratterizzata da profonde crisi, da palesi ingiustizie sociali e, drammaticamente, da forme sempre più gravi di violenze e di persecuzioni che, recentemente, si sono manifestate (apertamente) nei confronti anche di intere popolazioni di CRISTIANI, uccisi e martirizzati dagli integralisti ISLAMICI solo perché ritenuti INFEDELI per il loco credo religioso in NIGERIA, in SIRIA, in IRAK, in LIBIA ed altrove; - una società, la NOSTRA, che sembra voler fare a meno di DIO-Creatore, delle Sue Leggi naturali ed eterne; dove, in nome di una pretesa rivendicata LAICITA degli Stati, (le cui radici cristiane sono state addirittura negate dalla stessa U. Europea!!), altrettanti LEGISLATORI laici, talvolta nella colpevole indifferenza ed apatia anche di tanti cattolici, cercano di NORMALIZZARE - codificandola - una cultura di morte e, come dice PAPA Francesco dello SCARTO, favorendo ed agevolando (anche per legge), in ogni modo, le pratiche dell ABORTO e dell EUTANASIA (anche minorile, come già avvenuto in Belgio); facendo passare, addirittura, per DIRITTI CIVILI la pretesa equiparazione ed il riconoscimento legale del MATRIMONIO tra OMOSESSUALI, la procreazione ETEROLOGA, l UTERO in affitto (cioè con il pagare!), l introduzione (sin dagli asili infantili, come è successo recentemente a Trieste ed in altre città) della c.d. educazione al GENDER, ovvero la negazione del principio di diritto naturale che i bambini nascono, dal seno materno, maschi e femmine; volendoli indurre, invece, già dalla Scuola Materna, a fare esperienze e conoscenze precoci della sessualità propria ed altrui, (con giochi tattili e scambio dei ruoli, e via dicendo), per poter poi decidere/scegliere essi stessi la propria identità
sessuale autonomamente ed esclusivamente, in base alle proprie inclinazioni ed aspirazioni sessuali. A fronte di tutto ciò, i Francescani Secolari, non solo debbono sentire, oggi, ancor più doveroso impegnarsi nel cammino di Formazione permanente, ma le nostre Fraternità hanno anche il dovere di interrogarsi con umiltà e sincerità di cuore sullo spessore di incidenza della propria presenza, sulla realtà locale, familiare, sociale, culturale, ecclesiale, politica; dobbiamo insieme individuare modi concreti per mettere in pratica la nostra Regola, non potendo sottrarci alla chiamata specifica di costruire - insieme con tutti gli uomini e donne di buona volontà - un mondo più FRATERNO ed EVANGELICO per la realizzazione del Regno di DIO (Reg. 14) e di essere PRESENTI con la TESTIMONIANZA della nostra VITA UMANA ed anche con INIZIATIVE CORAGGIOSE, tanto individuali che comunitarie, nella PROMOZIONE della GIUSTIZIA ed in particolare nel campo della VITA PUBBLICA, impegnandoci in SCELTE CONCRETE e COERENTI alla nostra FEDE (Reg. 15). Troppe delle nostre Fraternità si sono ripiegate in se stesse, quasi in un narcisismo spirituale, la cui essenza, il cui profumo, che pure c è, non arriva a Nessuno, perché manca la concreta proposta della TESTIMONIANZA al Mondo!! Non possiamo, né dobbiamo dimenticare che ciò che viviamo, che riceviamo, per GRAZIA e DONO di DIO, senza alcun Ns. merito, all interno delle Fraternità, deve essere riproposto all esterno, cosicchè la Fraternità sia il serbatoio di energia spirituale dove i Fratelli e le Sorelle ricaricano le proprie batterie, attraverso esperienze di comunione, di condivisione, di preghiera, di Eucaristia, di parola di Dio, che poi dovranno riversare e verificare all esterno, nella loro vita quotidiana; cosicchè attraverso la loro appartenenza alla Fraternità dell O.F.S., germoglieranno necessariamente la propria e l altrui conversione al Regno di Dio e nuove vocazione all O.F.S.. Con l aiuto dello Spirito Santo, del Nostro Serafico Padre Francesco e dei Nostri Fratelli e Sorelle (che dal Cielo fanno il tifo per Noi), iniziamo fiduciosi la prima tappa di questo cammino, seguendo con attenzione la relazione introduttiva che svolgerà Michela, a cui faranno
seguito gli interventi di Anna Magrini e Francesca Romana, per sottolineare alcuni dei passaggi-chiave e riferire anche di loro esperienze, in modo da concretizzare le parti teoriche con esempi pratici, prima di passare anche alle Vs. domande e - dato l agape fraterna - al lavoro dei gruppi. PACE e BENE a VOI (PierGiorgio VIVIANI)