ITALCOST Srl. Deposito costiero di GPL di Napoli Via de Roberto, 41 80146 Napoli



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IN.SI. S.r.l. ITALCOST Srl Deposito costiero di GPL di Napoli Via de Roberto, 41 80146 Napoli SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI (Allegato V D.L.vo 17/08/99 n. 334) Maggio 2005

IN.SI. S.r.l. SEZIONE 1 Nome della Società: Italcost Srl Deposito di GPL di : Napoli Via de Roberto, 41 La società ha presentato la notifica prescritta dall art.6 del D.Lgs 17/08/99 n.334 La società ha presentato il rapporto di Sicurezza prescritto dall art. 8 del D.Lgs 17/08/99 n. 334 (*) La Società ha presentato la relazione di cui all art. 5 comma 3 del D.Lgs 17/08/99 n. 334 Responsabile dello stabilimento: Qualifica: Sig. Biagio Loffredo Responsabile del deposito

(*) la Italcost Srl ha presentato, nel maggio 2005, l aggiornamento del rapporto di Sicurezza, come da art. 8, comma 7 lettera a) del D.Lgs. 334 / 99 IN.SI. S.r.l. SEZIONE 2 AMMINISTRAZIONI ED ENTI CUI SI E TRASMESSA NOTIFICA (EX ART. 6 D.L.vo 17/ 08/ 99 N.334 ): Ministero dell Ambiente Via della Ferratella, 33 00184 ROMA Regione Campania Via S. Lucia, 81 80100 NAPOLI Provincia di Napoli P.zza Matteotti, 1 80100 NAPOLI Comune di Napoli Pal. S.Giacomo P.zza Municipio 80100 NAPOLI Prefettura di Napoli P.zza del Plebiscito, 22 80100 NAPOLI Comitato Tecnico Regionale Campania

C/o Ispettorato VV.F. Napoli Via Manzoni, 44 80100 NAPOLI IN.SI. S.r.l. SEZIONE 3 Descrizione dell attività svolta nel deposito Il deposito di GPL in oggetto è gestito dalla Società Italcost Srl e occupa n. 20 dipendenti diretti. L attività svolta nello stabilimento consiste nella ricezione, stoccaggio, miscelazione e spedizione di GPL (gas di petrolio liquefatti). I GPL vengono infatti utilizzati per gli usi di cucina e di riscaldamento per le loro ottime caratteristiche di combustibile ecologico/pulito. Nel deposito non avvengono processi di trasformazione ma unicamente attività di miscelazione e carico/scarico. I GPL propano, butano e loro miscele arrivano normalmente al deposito direttamente da navi gasiere a mezzo gasdotto, o in casi eccezionali da autobotti o ferrocisterne e vengono immessi nei serbatoi del deposito con operazioni a ciclo chiuso, senza dispersione di gas nell atmosfera. Il prodotto in uscita è movimentato a mezzo di autocisterne o di ferrocisterne. Per quanto inerente la situazione circostante il deposito si fa presente che lo stesso è compatibile ai sensi dei contenuti del DMA 15/5/96.

IN.SI. S.r.l. SEZIONE 4 Sostanze, miscele e preparati pericolosi come dal D.Lvo 334 / 99 Come da Allegato I/Parte I del D.Lvo 334 / 99 nel deposito sono presenti gas liquefatti infiammabili costituiti da miscele di propano e butano come caratterizzate nella Sezione 8. Le quantità massime previste nei serbatoi di stoccaggio sono di 8570 t di propano o 10130 t di butano.

IN.SI. S.r.l. SEZIONE 5 Natura dei rischi di incidente rilevanti L analisi storica relativa ad impianti similari evidenzia la probabilità dei seguenti scenari incidentali coinvolgenti il GPL: 1 Collasso termico con Bleve del serbatoio e dell autobotte/ferrocisterna; 2 Rottura catastrofica a freddo del serbatoio e dell autobotte/ferrocisterna; 3 Rottura maggiore di tubazioni e macchinario di movimentazione; 4 Incendio, flash-fire e esplosione dovute a rilasci conseguenti a perdite di contenimento delle apparecchiature del deposito. Le misure di sicurezza impiantistiche e gestionali consentono di remotizzare gli scenari incidentali più gravosi risultando credibile il solo flsh-fire dovuto ad accensione di una nube di GPL causata da rilasci di lieve entità.

IN.SI. S.r.l. Tipo di effetti per la popolazione e per l ambiente I potenziali effetti per la popolazione e l ambiente risultano: 1 Irraggiamento dovuto a radiazione termica stazionaria, variabile e istantanea; 2 Sovrapressione conseguente ad esplosione; 3 Proiezione di frammenti. Misure di prevenzione e sicurezza adottate Gli standard progettuali del deposito e degli impianti ausiliari sono conformi alla normativa ed alla buona prassi vigente. Per ogni possibile deviazione dalle condizioni normali di funzionamento, sono previsti sistemi correttivi manuali ed automatici quali, ad esempio: 1 Protezione dei serbatoi mediante coibentazione delle pareti o ricoprimento con terra; 2 Sistemi di convogliamento di eventuali perdite verso luoghi sicuri; 3 Blocco dell introduzione di prodotto per alto livello interno ai serbatoi; 4 Attivazione automatica sistemi di irrorazione a pioggia; 5 Sistemi di rilevazione gas e incendi a mezzo di sensori distribuiti nelle zone operative; 6 Sistemi di preallarme e di allarme e blocco automatico per presenza di gas o incendi; 7 Sistemi antincendio con serbatoio e vasca di acqua di riserva e doppio sistema di

pompaggio; 8 Impiego di bracci di carico interamente metallici per il carico/scarico del GPL liquido e di manichette del GPL in fase gas; 9 Presenza impianto fisso antincendio (costituito da sistemi di raffreddamento su tutte le unità critiche, nonché da idranti e relative manichette e monitori) e di mezzi di estinzione mobili. Il Responsabile di deposito è informato e formato sulla gestione corretta del deposito e provvede alla verifica, controllo e formazione del personale addetto alle operazioni. Il personale addetto alle squadre di emergenza è periodicamente addestrato con prove pratiche di spegnimento incendi. Il manuale con le procedure operative dello stabilimento è stato discusso con tutto il personale ed è a disposizione degli addetti. E stato approntato un piano di emergenza interno che è stato discusso con tutto il personale e viene provato periodicamente con simulazioni addestrative SEZIONE 6 IN.SI. S.r.l. SEZIONE 7 Il PEE è stato redatto dall Autorità competente: si Mezzi di segnalazione di incidenti Lo stato d emergenza interna viene segnalato all interno del deposito mediante sirena attivata manualmente dalla sala controllo, oppure automaticamente dai pulsanti di emergenza, o dai rilevatori di gas e incendio istallati in campo. E stata istallata una sirena di allarme udibile all esterno del deposito. Gli incidenti che possono provocare effetti all esterno vengono segnalati telefonicamente alla Autorità preposte (VV.F., Prefettura, Protezione Civile, Carabinieri, ecc). Comportamento da eseguire Fatte salve eventuali disposizioni e/o istruzioni più puntuali emanate dall Autorità competente ed in incrocio alle Linee Guida per l informazione preventiva alla popolazione sul rischio industriale del Dipartimento della Protezione Civile, le norme comportamentali di carattere generale che si ritiene opportuno suggerire alla popolazione eventualmente esposta agli effetti incidentali sono:

1 Rifugiarsi al chiuso; 2 Chiudere tutte le finestre e le porte esterne; 3 Evitare l uso di ascensori; 4 Mantenersi sintonizzati mediante radio o TV sulle stazioni emittenti indicate dalle Autorità ovvero prestare attenzione ai messaggi inviati mediante rete telefonica o altoparlante; 5 Non usare il telefono. Lasciare libere le linee per la comunicazione di emergenza; 6 Fermare i8 sistemi di ventilazione o condizionamento siano essi centralizzati o locali; 7 Spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere; 8 Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti e a loro pensano gli insegnanti. Mezzi di comunicazione previsti Dovranno essere definiti a cura delle Autorità competenti che ad esempio, si potrà disporre di: 1 Emittenti radio/tv locali; 2 Altoparlanti fissi o mobili su automezzi; 3 Squadre di soccorso con compiti informativi. Presidi di Pronto Soccorso 1 Per i lavoratori del deposito: come da Piano per l Emergenza Interno; 2 Per la popolazione: a cura delle Autorità competenti. IN.SI. S.r.l. SEZIONE 8

INFORMAZIONI PER LE AUTORITA COMPETENTI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE 4 SCHEDA DI SICUREZZA GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO (G.P.L.) (Data di compilazione: gennaio 2003) - D.M. 7 settembre 2002 Ministero della Salute.- - Direttiva 2001/58/CE del 27 luglio 2001

Il G.P.L. è un idrocarburo gassoso in miscela liquefatta. Viene impiegato per molti usi; i più comuni sono: - combustibile per usi domestico ed industriale, carburante per motori a combustione interna, petrolchimici, propellente, espandenti, refrigeranti. Nome del prodotto : GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO Nomi commerciali o sinomini : MISCELA A, A01, A02, A0, A1, B1, B2, B e C Numero CAS : 68476-85-7 Numero CEE : 649-202-00-6 Numero EINECS : 270-704-2 Numero ONU :1965 Numero KEMLER : 23 Codice di classificazione : F+ R 12 Etichettatura : F+ R: 12 S: 2 (obbligatoria) S: 9 16 (facoltative) N.B.: per le miscele suddette, i seguenti nomi, usati nel commercio, sono ammessi per la designazione della materia: Butano per le miscele A, A01, A02 e A0 Propano per la miscela C Società responsabile dell immissione sul mercato... Indirizzi.. Recapito telefonico del responsabile... Numero telefonico di chiamata urgente.. Derivato dalla distillazione e lavorazione del petrolio, dal frazionamento del gas naturale e da alcuni processi chimici.- Appartiene alla categoria degli idrocarburi saturi.- Nella composizione commerciale può contenere piccole quantità di altri idrocarburi saturi (etano, isobutano e pentano) o insaturi (butilene e propilene).- Non contiene 1.3 butadiene in quantità allo 0,1%.- Se destinato alla combustione contiene:

-denaturante: Nella misura di 4 g. ogni 100 Kg di G.P.L., come stabilito dal D.M. 21.3.1996 -odorizzante: Vengono utilizzate sostanze odorizzanti secondo norma UNI 7133, in concentrazione inferiore ai limiti di soglia. La classificazione della sostanza è : F+, R12.- Trattasi di gas liquefatto estremamente infiammabile.- Nelle prescritte condizioni di stoccaggio e d uso il prodotto non presenta rischi per gli utilizzatori.- In caso di rilascio, il liquido che fuoriesce da un contenitore evapora rapidamente, si miscela con l aria e crea pericolo di incendio e/o di esplosione.- Può formare miscela esplosiva con l aria, specialmente in ambienti chiusi o dentro recipienti vuoti, non bonificati.- Il prodotto non è considerato tossico; l accumulo di vapori in ambienti confinati può produrre asfissia (per carenza di ossigeno).- I vapori sono invisibili ma l espansione del liquido produce nebbia in presenza di aria umida.- I vapori hanno densità superiore all aria e si propagano in prossimità del suolo.- Il forte riscaldamento del contenitore (ad esempio, in caso di incendio) provoca un notevole aumento di volume del liquido e di pressione, con pericolo di scoppio del recipiente che lo contiene.- Il contatto con il liquido può provocare gravi lesioni da freddo alla cute e agli occhi.- La combustione produce CO2 (anidride carbonica), gas asfissiante; in carenza di ossigeno, per insufficiente aerazione / ventilazione / scarico dei fumi, può produrre CO (monossido di carbonio), gas fortemente tossico.- In caso di: - inalazione (fase gassosa): -allontanare l infortunio dalla zona inquinata;

-sottoporre immediatamente l infortunato a cure mediche qualora vi siano sintomi attribuibili ad inalazione di vapori; -praticare la respirazione artificiale nel caso l infortunato manifesti serie difficoltà di respirazione.- - contatto con la pelle (fase liquida): -irrigare con acqua la zona cutanea interessata; togliere con cautela gli indumenti e irrigare abbondantemente la parte lesa con acqua.- -ricorrere al medico per il trattamento di eventuali lesioni da freddo.- - contatto con gli occhi (fase liquida): -irrigare abbondantemente con acqua a palpebre ben aperte; ricorrere al più presto ad un medico specialista.- - ingestione: -caso estremamente improbabile.- Non spegnere un incendio se non si è sicuri di poter intercettare il flusso del gas.- E preferibile avere un rilascio incendiato anziché una nuvola di gas che si espande e può trovare una fonte di accensione.- Raffreddare bombole e serbatoi investiti dal fuoco per evitare il surriscaldamento (con conseguente possibilità di scoppio).- Incendi di piccola entità possono essere spenti con estintori a polvere chimica, anidride carbonica.- Rilasci incendiati di notevole entità, quando non si riesce a spegnerli mediante intercettazione del flusso del gas, vanno ridotti e mantenuti sotto controllo con l uso di lance idriche a getto frazionato.- Usare acqua nebulizzata o a getto frazionato per diluire, al disotto del limite inferiore d esplosività, la concentrazione di eventuali nubi di gas.- L equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio deve prevedere caschi, visiere, guanti, nonché, nei casi più gravi, tute antincendio ed autorespiratori.- Prodotti pericolosi della combustione: COX e idrocarburi parzialmente combusti.-

- Eliminare prontamente le fonti di accensione.- Bloccare il rilascio all origine se è possibile farlo senza rischio.- Avvisare gli occupanti di zone sottovento del rischio di incendio ed esplosione; farle evacuare se necessario.- - Usare solo apparecchiature elettriche di sicurezza.- - Ventilare gli ambienti chiusi e lasciar evaporare il prodotto, favorendone la dispersione.- Tener presente che i vapori sono più pesanti dell aria.- - Informare le Autorità competenti in accordo con la legislazione vigente e con il piano per l emergenza esterna (ove esistente). Manipolazione - Operare in luoghi ben ventilati.- - Usare attrezzi antiscintilla.- - Durante le operazioni di travaso, curare la corretta messa a terra delle apparecchiature.- - Applicare le misure necessarie per prevenire l accumulo di cariche elettrostatiche.- - Indossare indumenti in cotone o lana e scarpe antistatiche ed antiscintilla.- Evitare gli indumenti in tessuto sintetico.- Immagazzinamento - Non operare e/o stoccare vicino a fonti di accensione.- - Le apparecchiature e gli impianti elettrici devono essere in esecuzione a sicurezza, di tipo adeguato.- - I contenitori fissi devono rispettare i requisiti previsti dalle norme per le attrezzature a pressione.- - I recipienti mobili devono rispettare i requisiti previsti dalle norme ADR.- Non vi sono evidenza in materia -

Valori limite per l esposizione e controllo dell esposizione.- - Protezione respiratoria Le concentazioni pericolose per l inalazione professionale, oltre le quali è prevedibile un danno da esposizione, sono fornite tabelle elaborate dalla ACGIH (edizione 2001), come segue: TLV TWA concentrazione media ponderata per giornata lavorativa di 8 ore e 40 ore settimanali (esposizione cronica) a cui quasi tutti i lavoratori possono essere esposti ripetutam ente giorno dopo giorno senza effetti negativi: 2500 ppm - Protezione delle mani Usare guanti in pelle/crosta e disporre di guanti termoisolanti alla moschettiera per eventuale emergenza.- - Protezione degli occhi Usare occhiali schermati, visiera o schermo facciale a protezione da spruzzi di liquido.- - Protezione della pelle Usare indumenti antistatici completi, atti a coprire anche gli arti superiori e inferiori.- Controllo dell esposizione ambientale Non vi sono evidenza in materia - Stato fisico stabilizzato: Colore: gas liquefatto a pressione incolore

Odore: caratteristico se odorizzato per uso combustione o autotrazione ( Legge 1083/71) Limite di olfattibilità: 0,2 0,4% con odorizzante 2 5% senza odorizzante PH: neutro Solventi: metanolo, etanolo, etere * Massa volumica del liquido a 15 C, in Kg/l: da 0,508 (propano) a 0,584 (butano), ( metodo ASTM D 1657) * Massa volumica del vapore a 15 C, in Da 1,86 (propano) a 2,45 (butano) Kg/m3 *Tensione di vapore (ass.) a 15 C, in bar: da 7,5 (propano) a 1,8 (butano), (metodo ASTM D 1267) *Punto di ebollizione in C: da 42 (propano)a 0,5 (butano) *Punto di fusione in C: da 187 (propano) a 138 (butano) * Punto di infiammabilità, in C: da 104 (propano) a 60 (butano) * Temperatura di autoaccensione, in C: da 468 (propano) a 405 ( butano) *Punto critico, in C: 1,8 9,5 Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria, % in volume Scioglie i grassi e attacca la gomma naturale- Non corrosivo per i materiali metallici Idoneità materiali: trascurabile Solubilità in acqua: da 11x10-5 (propano) a 17x10-5 ( butano) ** Viscosità dinamica in fase liquida, in 13 x 10-2 Pa x s ** Conducibilità termica in fase liquida a 15 C in W/m x C: ** Conducibilità elettrica in fase liquida (a 0 + 0,1 0,5 x 10-12 (propano), 1 5 x 10-12 20 C) in? -1 x m -1 (butano) (9) PROPRIETA FISICHE E CHIMICHE GPL N.B.: * Le miscele intermedie sono caratterizzate da valori proporzionali alle rispettive percentuali ** Technical Data Book A.P.I. (2 nd edition, 1970)

*** Encyclopédie des gaz ELSEVIER (1976) (10) STABILITA E REATTIVITA Condizioni da evitare - Evitare il forte riscaldamento del prodotto e dei contenitori - Evitare la rapida decompressione dei contenitori Materiali da evitare Incompatibile con sostanze ossidanti- Prodotti di decomposizione pericolosi In caso di innesco, brucia con reazione esotermica e produzione di ossidi di carbonio: CO, CO2 (11) INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Tossicità acuta: prodotto leggermente inebriante che a elevate concentrazioni può causare asfissia- N.B.: Non esistono evidenze relative ai seguenti effetti: - tossicità cronica - potere sensibilizzante - cancerogenesi - mutagenesi - teratogenesi (12) INFORMAZIONI ECOLOGICHE Non sono disponibili dati di ecotossicità e di biodegradabilità a causa dell elevata volatilità del prodotto che, non persistendo nel mezzo acquoso, non consente di portare a termine i test-. Il prodotto rilasciato in grandi quantità nell ambiente può aumentare il contenuto nell aria di composti volatili organici (V.O.C.).- Sono quindi da evitare i rilasci, effettuando la movimentazione a ciclo chiuso.-

Il prodotto risulta classificato in classe di pericolo O generalmente non inquinante delle acque (fonti : BASF e HUELS IUCLID, Existing Chemicals 1996) Potenziale di riduzione dell ozono (O.D.P.) : 0 (zero) (13) OSSERVAZIONI SULLO SMALTIMENTO Non esiste un problema di smaltimento di contenitori relativi all utilizzo, trasporto e stoccaggio, in quanto detti contenitori sono normalmente ricaricabili.- In caso di smaltimento di emergenza, se ne consiglia la combustione sotto controllo di tecnico qualificato.- I contenitori non più riutilizzabili vanno bonificati con acqua o gas inerte.- (14) INFORMAZIONI SUL TRASPORTO Il trasporto è effettuato in appositi contenitori a pressione ed è disciplinato dalle seguenti normative internazionali: - R.I.D. (trasporto ferroviario) (Recepito nel trasporto nazionale con D.Lgs 13 gennaio 1999, n.41) A.D.R. (trasporto su strada) (Recepito nel trasporto nazionale con Decreto 21 dicembre 2001) I.M.D.G. (via mare) Divisione 2.1 n ONU 1965 ICAO/A.T.A. (via aerea) Divisione 2.1 n ONU 1965 (15) INFORMAZIONI SULLA NORMATIVA Riferimenti:

D.Lgs. 3 febbraio 1997 n. 52, D.M. del 28 aprile 1997, Decreto del 14 giugno 2002del Ministero della Salute.- Classificazione: Frasi di rischio: R 12 Estremamente infiammabile Consigli di prudenza: S 2 Conservare fuori dalla portata dei bambini (frase obbligatoria) S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato (frase facoltativa) S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare (frase facoltativa) Ulteriori norme pertinenti D.P.R. 27/4/1955, n 547 D.P.R. 19/3/1956, n 303 D.P.R. 13/4/1994, n 336 D.M. 5/9/1994 Ministero Sanità Circolare n. 74 del 29/9/1956 Ministero Interno Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Norme generali per l igiene del lavoro Nuova tabella delle malattie professionali dell industria Elenco delle industrie insalubri di cui all art. 216 del Testo Unico delle leggi sanitarie (N.B.: produzione e depositi di G.P.L. presso produttori e grossisti rientrano fra le industrie insalubri di prima classe) Depositi e rivendite di gas si petrolio liquefatti in bombole

D.P.R. 12/1/1971, n. 208 e successive modificazioni Decreto 31/3/84 Ministro Interno Norme di sicurezza per gli impianti di distribuzione stradale di G.P.L. per autorizzazione Norme di sicurezza per la progettazione, la costruzione, l installazione e l esercizio dei depositi di G.P.L. con capacità complessiva non superiore a 5 m 3 D. Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 Attuazione della direttiva 89/686/CEE in materia di dispositivi di protezione individuale Decreto 13.10.1994 Ministero Interno Decreto 15/5/96 Ministero Ambiente Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, a costruzione, l installazione e l esercizio dei depositi di G.P.L. in serbatoi fissi di capacità complessiva superiore a 5 m 3 e/o in recipienti mobili di capacità complessiva superiore a 5.000 kg Procedure e norme tecniche di sicurezza nello svolgimento delle attività di travaso di autobotti e ferrocisterne D.Lgs. 626/94 e 242/96 Attuazione di otto direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro Norma UNI 10682: ottobre 1997 D.Lgs. 2 gennaio 1997, n. 10 D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 359 D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 93 Piccole centrali di G.P.L. per reti di distribuzione: progettazione, costruzione, installazione, collaudo ed esercizio Attuazione delle direttive 93/68/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale Attuazione della direttiva 95/63/CE: modifiche e integrazioni del D.Lgs. 19.9.1994 n. 626 relativo al miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori Attuazione della direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione (PED)

D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 23 D.Lgs. 2 febbraio 2002, n.25 D.M. 4 aprile 1997 Ministero della Sanità Direttiva Comunità Europea n.93/112/ce del 10/12/1993 Attuazione delle direttive 1999/36/CE, 2001/12/CE e della decisione 2001/107/CE in materia di attrezzature a pressione trasportabili (TPED) Attuazione direttive 98/24/CE recante il XXXVIII aggiornamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose Attuazione del D.Lgs. 3 febbraio 1997 n.52 Modifica della direttiva 91/155/CE concernente i preparati pericolosi (16) ALTRE INFORMAZIONI E indispensabile che tutti gli operatori ed utilizzatori dei G.P.L. siano informati ed addestrati sulle precauzioni da adottare per la movimentazione e l utilizzo in sicurezza.- I lavoratori devono essere formati ed addestrati in base alle loro specifiche mansioni, secondo le pertinenti norme di legge.- Di seguito vengono elencate le più importanti: D.M. 31.3.1984 Ministero Interno D.Lgs. 19.9.1994. n. 626 D.M. 13.10.1994 Ministero Interno Norme ADR 2001 Formazione e addestramento degli autisti addetti al Rifornimento di serbatoietti di capacità fino a 5 m3 Formazione antinfortunistica e addestramento dei lavoratori Addestramento dei responsabili di depositi nei quali si movimentano i G.P.L. Obbligo di formazione professionale degli autisti, dei consulenti e degli operatori D.M. 15.5.1996 Ministero Ambiente Procedure di sicurezza per il travaso dei G.P.L. nei depositi

D.M. 10.3.1998 Ministero Interno D.M. 16.3.1998 Ministero Ambiente Obbligo di formare e addestrare gli addetti alle squadre antincendio e alla gestione delle emergenze per tutte le attività soggette a certificato di prevenzione incendi Modalità per informazione, addestramento ed equipaggiamento dei lavoratori in situ.- Fonte dei dati utilizzati Oltre quelle già citate: - Handbook butane-propane gases Denny, Luxon and Hall (4th ed.1962) - Studi ed esperienze derivanti dalla casistica incidentale.- Le informazioni contenute nella presente scheda si riferiscono solo al prodotto indicato e possono non valere se il prodotto viene usato in combinazione con altri o per usi diversi da quelli previsti.- L impiego del prodotto avviene sotto la responsabilità dell utilizzatore, cui competono il rispetto delle norme e l obbligo di adeguarsi alle corrette condizioni impiantistiche e gestionali ai fini della sicurezza e della salute.- Le informazioni sopra riportate sono redatte al meglio delle conoscenze in nostro possesso alla data gennaio 2003.-

SCHEDA DI SICUREZZA PROPANO (Data di compilazione: gennaio 2003) - D.M. 7 settembre 2002 Ministero della Salute.- - Direttiva 2001/58/CE del 27 luglio 2001 Il Propano è un idrocarburo gassoso in miscela liquefatta. Viene impiegato per molti usi; i più comuni sono: - combustibile per usi domestico ed industriale, carburante per motori a combustione interna, petrolchimici, propellenti, espandenti, refrigeranti. Nome del prodotto : PROPANO Nomi commerciali o sinomini : PROPANO MISCELA C Numero CAS : 74 98-6

Numero CEE : 601-003-00-5 Numero EINECS : 200-827-9 Numero ONU :1965 Numero KEMLER : 23 Codice di classificazione : F+ R 12 Etichettatura : F+ R: 12 S: 2 (obbligatoria) S: 9 16 (facoltative) Società responsabile dell immissione sul mercato... Indirizzi.. Recapito telefonico del responsabile... Numero telefonico di chiamata urgente.. (2) COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUGLI INGREDIENTI Derivato dalla distillazione e lavorazione del petrolio, dal frazionamento del gas naturale e da alcuni processi chimici.- Appartiene alla categoria degli idrocarburi saturi.- Nella composizione commerciale può contenere piccole quantità di altri idrocarburi saturi (etano, isobutano e pentano) o insaturi ( propilene).- Non contiene 1.3 butadiene in quantità allo 0,1%.- Se destinato alla combustione contiene: -denaturante: Nella misura di 4 g. ogni 100 Kg di G.P.L., come stabilito dal D.M. 21.3.1996 -odorizzante: Vengono utilizzate sostanze odorizzanti secondo norma UNI 7133, in concentrazione inferiore ai limiti di soglia.

La classificazione della sostanza è : F+, R12.- Trattasi di gas liquefatto estremamente infiammabile.- Nelle prescritte condizioni di stoccaggio e d uso il prodotto non presenta rischi per gli utilizzatori.- In caso di rilascio, il liquido che fuoriesce da un contenitore evapora rapidamente, si miscela con l aria e crea pericolo di incendio e/o di esplosione.- Può formare miscela esplosiva con l aria, specialmente in ambienti chiusi o dentro recipienti vuoti, non bonificati.- Il prodotto non è considerato tossico; l accumulo di vapori in ambienti confinati può produrre asfissia (per carenza di ossigeno).- I vapori sono invisibili ma l espansione del liquido produce nebbia in presenza di aria umida.- I vapori hanno densità superiore all aria e si propagano in prossimità del suolo.- Il forte riscaldamento del contenitore (ad esempio, in caso di incendio) provoca un notevole aumento di volume del liquido e di pressione, con pericolo di scoppio del recipiente che lo contiene.- Il contatto con il liquido può provocare gravi lesioni da freddo alla cute e agli occhi.- La combustione produce CO2 (anidride carbonica), gas asfissiante; in carenza di ossigeno, per insufficiente aerazione / ventilazione / scarico dei fumi, può produrre CO (monossido di carbonio), gas fortemente tossico.- In caso di: - inalazione (fase gassosa): -allontanare l infortunio dalla zona inquinata; -sottoporre immediatamente l infortunato a cure mediche qualora vi siano sintomi attribuibili ad inalazione di vapori; -praticare la respirazione artificiale nel caso l infortunato manifesti serie difficoltà di respirazione.- - contatto con la pelle (fase liquida):

-irrigare con acqua la zona cutanea interessata; togliere con cautela gli indumenti e irrigare abbondantemente la parte lesa con acqua.- -ricorrere al medico per il trattamento di eventuali lesioni da freddo.- - contatto con gli occhi (fase liquida): -irrigare abbondantemente con acqua a palpebre ben aperte; ricorrere al più presto ad un medico specialista.- - ingestione: -caso estremamente improbabile.- Non spegnere un incendio se non si è sicuri di poter intercettare il flusso del gas.- E preferibile avere un rilascio incendiato anziché una nuvola di gas che si espande e può trovare una fonte di accensione.- Raffreddare bombole e serbatoi investiti dal fuoco per evitare il surriscaldamento (con conseguente possibilità di scoppio).- Incendi di piccola entità possono essere spenti con estintori a polvere chimica, anidride carbonica.- Rilasci incendiati di notevole entità, quando non si riesce a spegnerli mediante intercettazione del flusso del gas, vanno ridotti e mantenuti sotto controllo con l uso di lance idriche a getto frazionato.- Usare acqua nebulizzata o a getto frazionato per diluire, al disotto del limite inferiore d esplosività, la concentrazione di eventuali nubi di gas.- L equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio deve prevedere caschi, visiere, guanti, nonché, nei casi più gravi, tute antincendio ed autorespiratori.- Prodotti pericolosi della combustione: COX e idrocarburi parzialmente combusti.- - Eliminare prontamente le fonti di accensione.- Bloccare il rilascio all origine se è possibile

farlo senza rischio.- - Avvisare gli occupanti di zone sottovento del rischio di incendio ed esplosione; farle evacuare se necessario.- - Usare solo apparecchiature elettriche di sicurezza.- - Ventilare gli ambienti chiusi e lasciar evaporare il prodotto, favorendone la dispersione.- Tener presente che i vapori sono più pesanti dell aria.- - Informare le Autorità competenti in accordo con la legislazione vigente e con il piano per l emergenza esterna (ove esistente). Manipolazione - Operare in luoghi ben ventilati.- - Usare attrezzi antiscintilla.- - Durante le operazioni di travaso, curare la corretta messa a terra delle apparecchiature.- - Applicare le misure necessarie per prevenire l accumulo di cariche elettrostatiche.- - Indossare indumenti in cotone o lana e scarpe antistatiche ed antiscintilla.- Evitare gli indumenti in tessuto sintetico.- Immagazzinamento - Non operare e/o stoccare vicino a fonti di accensione.- - Le apparecchiature e gli impianti elettrici devono essere in esecuzione a sicurezza, di tipo adeguato.- - I contenitori fissi devono rispettare i requisiti previsti dalle norme per le attrezzature a pressione.- - I recipienti mobili devono rispettare i requisiti previsti dalle norme ADR.- Non vi sono evidenza in materia - Valori limite per l esposizione e controllo dell esposizione.- - Protezione respiratoria Le concentazioni pericolose per l inalazione professionale, oltre le quali è prevedibile un danno da esposizione, sono fornite tabelle elaborate dalla ACGIH (edizione 2001), come segue:

TLV TWA concentrazione media ponderata per giornata lavorativa di 8 ore e 40 ore settimanali (esposizione cronica) a cui quasi tutti i lavoratori possono essere esposti ripetutamente giorno dopo giorno senza effetti negativi: 2500 ppm - Protezione delle mani Usare guanti in pelle/crosta e disporre di guanti termoisolanti alla moschettiera per eventuale emergenza.- - Protezione degli occhi Usare occhiali schermati, visiera o schermo facciale a protezione da spruzzi di liquido.- - Protezione della pelle Usare indumenti antistatici completi, atti a coprire anche gli arti superiori e inferiori.- Controllo dell esposizione ambientale Non vi sono evidenza in materia - Stato fisico stabilizzato: gas liquefatto a pressione Colore: incolore Odore: caratteristico se odorizzato per uso combustione o autotrazione ( Legge 1083/71) Limite di olfattibilità: 0,2 0,4% con odorizzante 2 5% senza odorizzante PH: neutro Solventi: metanolo, etanolo, etere * Massa volumica del liquido a 15 C, in Kg/l: da 0,508 ( metodo ASTM D 1657) * Massa volumica del vapore a 15 C, in Da 1,86 Kg/m3 *Tensione di vapore (ass.) a 15 C, in bar: da 7,5 (metodo ASTM D 1267) *Punto di ebollizione in C: 42 *Punto di fusione in C: 187 * Punto di infiammabilità, in C: 104 * Temperatura di autoaccensione, in C: 468 *Punto critico, in C: 96,5 Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria, % in volume Inferiore 2.37 Superiore 9.50

Idoneità materiali: sciogli i grassi e attacca la gomma naturale.- Non corrosivo per i materiali metallici Solubilità in acqua: Trascurabile ** Viscosità dinamica in fase liquida, in 11 x 10-5 Pa x s ** Conducibilità termica in fase liquida a 15 C 13 x 10-2 in W/m x C: ** Conducibilità elettrica in fase liquida (a 0 + 0,1 0.5 x 10-12 20 C) in? -1 x m -1 (9) PROPIETA FISICHE E CHIMICHE PROPANO N.B.: * Le miscele intermedie sono caratterizzate da valori proporzionali alle rispettive percentuali.- **Technical Data Book A.P.I. (2 nd edition, 1970) ***Encyclopèdie des gaz ELSEVIER (1976). (10) STABILITA E REATTIVITA Condizioni da evitare - Evitare il forte riscaldamento del prodotto e dei contenitori - Evitare la rapida decompressione dei contenitori Materiali da evitare Incompatibile con sostanze ossidanti- Prodotti di decomposizione pericolosi In caso di innesco, brucia con reazione esotermica e produzione di ossidi di carbonio (CO, CO2) (11) INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE

Tossicità acuta: prodotto leggermente inebriante che a elevate concentrazioni può causare asfissia- N.B.: Non esistono evidenze relative ai seguenti effetti: - tossicità cronica - potere sensibilizzante - cancerogenesi - mutagenesi - teratogenesi (12) INFORMAZIONI ECOLOGICHE Non sono disponibili dati di ecotossicità e di biodegradabilità a causa dell elevata volatilità del prodotto che, non persistendo nel mezzo acquoso, non consente di portare a termine i test-. Il prodotto rilasciato in grandi quantità nell ambiente può aumentare il contenuto nell aria di composti volatili organici (V.O.C.).- Sono quindi da evitare i rilasci, effettuando la movimentazione a ciclo chiuso.- Il prodotto risulta classificato in classe di pericolo O generalmente non inquinante delle acque (fonti : BASF e HUELS IUCLID, Existing Chemicals 1996) Potenziale di riduzione dell ozono (O.D.P.) : 0 (zero) (13) OSSERVAZIONI SULLO SMALTIMENTO Non esiste un problema di smaltimento di contenitori relativi all utilizzo, trasporto e stoccaggio, in quanto detti contenitori sono normalmente ricaricabili.- In caso di smaltimento di emergenza, se ne consiglia la combustione sotto controllo di tecnico qualificato.- I contenitori non più riutilizzabili vanno bonificati con acqua o gas inerte.- (14) INFORMAZIONI SUL TRASPORTO

Il trasporto è effettuato in appositi contenitori a pressione ed è disciplinato dalle seguenti normative internazionali: - R.I.D. (trasporto ferroviario) (Recepito nel trasporto nazionale con D.Lgs 13 gennaio 1999, n.41) A.D.R. (trasporto su strada) (Recepito nel trasporto nazionale con Decreto 21 dicembre 2001) I.M.D.G. (via mare) Divisione 2.1 n ONU 1965 ICAO/A.T.A. (via aerea) Divisione 2.1 n ONU 1965 (15) INFORMAZIONI SULLA NORMATIVA Riferimenti: D.Lgs. 3 febbraio 1997 n. 52, D.M. del 28 aprile 1997, Decreto del 14 giugno 2002del Ministero della Salute.- Classificazione:

Frasi di rischio: R 12 Estremamente infiammabile Consigli di prudenza: S 2 Conservare fuori dalla portata dei bambini (frase obbligatoria) S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato (frase facoltativa) S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare (frase facoltativa) Ulteriori norme pertinenti D.P.R. 27/4/1955, n 547 D.P.R. 19/3/1956, n 303 D.P.R. 13/4/1994, n 336 D.M. 5/9/1994 Ministero Sanità Circolare n. 74 del 29/9/1956 Ministero Interno D.P.R. 12/1/1971, n. 208 e successive modificazioni Decreto 31/3/84 Ministro Interno Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Norme generali per l igiene del lavoro Nuova tabella delle malattie professionali dell industria Elenco delle industrie insalubri di cui all art. 216 del Testo Unico delle leggi sanitarie (N.B.: produzione e depositi di G.P.L. presso produttori e grossisti rientrano fra le industrie insalubri di prima classe) Depositi e rivendite di gas si petrolio liquefatti in bombole Norme di sicurezza per gli impianti di distribuzione stradale di G.P.L. per autorizzazione Norme di sicurezza per la progettazione, la costruzione, l installazione e l esercizio dei depositi di G.P.L. con capacità complessiva non superiore a 5 m 3 D. Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 Attuazione della direttiva 89/686/CEE in materia di dispositivi di protezione individuale Decreto 13.10.1994 Ministero Interno Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, a costruzione, l installazione e l esercizio dei depositi di G.P.L. in serbatoi fissi di capacità complessiva

superiore a 5 m 3 e/o in recipienti mobili di capacità complessiva superiore a 5.000 kg Decreto 15/5/96 Ministero Ambiente D.Lgs. 626/94 e 242/96 Procedure e norme tecniche di sicurezza nello svolgimento delle attività di travaso di autobotti e ferrocisterne Attuazione di otto direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro Norma UNI 10682: ottobre 1997 D.Lgs. 2 gennaio 1997, n. 10 D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 359 D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 93 D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 23 D.Lgs. 2 febbraio 2002, n.25 Piccole centrali di G.P.L. per reti di distribuzione: progettazione, costruzione, installazione, collaudo ed esercizio Attuazione delle direttive 93/68/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale Attuazione della direttiva 95/63/CE: modifiche e integrazioni del D.Lgs. 19.9.1994 n. 626 relativo al miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori Attuazione della direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione (PED) Attuazione delle direttive 1999/36/CE, 2001/12/CE e della decisione 2001/107/CE in materia di attrezzature a pressione trasportabili (TPED) Attuazione direttive 98/24/CE recante il XXXVIII aggiornamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose D.M. 4 aprile 1997 Ministero della Sanità Direttiva Comunità Europea n.93/112/ce del 10/12/1993 Attuazione del D.Lgs. 3 febbraio 1997 n.52 Modifica della direttiva 91/155/CE concernente i preparati pericolosi

(16) ALTRE INFORMAZIONI E indispensabile che tutti gli operatori ed utilizzatori dei G.P.L. siano informati ed addestrati sulle precauzioni da adottare per la movimentazione e l utilizzo in sicurezza.- I lavoratori devono essere formati ed addestrati in base alle loro specifiche mansioni, secondo le pertinenti norme di legge.- Di seguito vengono elencate le più importanti: D.M. 31.3.1984 Ministero Interno D.Lgs. 19.9.1994. n. 626 D.M. 13.10.1994 Ministero Interno Norme ADR 2001 Formazione e addestramento degli autisti addetti al Rifornimento di serbatoietti di capacità fino a 5 m3 Formazione antinfortunistica e addestramento dei lavoratori Addestramento dei responsabili di depositi nei quali si movimentano i G.P.L. Obbligo di formazione professionale degli autisti, dei consulenti e degli operatori D.M. 15.5.1996 Ministero Ambiente D.M. 10.3.1998 Ministero Interno Procedure di sicurezza per il travaso dei G.P.L. nei depositi Obbligo di formare e addestrare gli addetti alle squadre antincendio e alla gestione delle emergenze per tutte le attività soggette a certificato di prevenzione incendi D.M. 16.3.1998 Ministero Ambiente Modalità per informazione, addestramento ed equipaggiamento dei lavoratori in situ.- Fonte dei dati utilizzati Oltre quelle già citate: Handbook butane-propane gases Denny, Luxon and Hall (4th ed.1962) ed esperienze derivanti dalla casistica incidentale.- Le informazioni contenute nella presente scheda si riferiscono solo al prodotto indicato e possono non valere se il prodotto viene usato in combinazione con altri o per usi diversi da quelli previsti.-

L impiego del prodotto avviene sotto la responsabilità dell utilizzatore, cui competono il rispetto delle norme e l obbligo di adeguarsi alle corrette condizioni impiantistiche e gestionali ai fini della sicurezza e della salute.- Le informazioni sopra riportate sono redatte al meglio delle conoscenze in nostro possesso alla data gennaio 2003.-

SCHEDA DI SICUREZZA BUTANO (Data di compilazione: gennaio 2003) - D.M. 7 settembre 2002 Ministero della Salute.- - Direttiva 2001/58/CE del 27 luglio 2001 Il Butano è un idrocarburo gassoso in miscela liquefatta. Viene impiegato per molti usi; i più comuni sono: - combustibile per usi domestico ed industriale, carburante per motori a combustione interna, petrolchimici, propellenti, espandenti, refrigeranti. Nome del prodotto Nomi commerciali o sinomini : BUTANO : BUTANO : MISCELA A, A01, A02, A0.- Numero CAS : 106 97-8 Numero CEE : 601-004-00-0 Numero EINECS : 203-448-7 Numero ONU :1965 Numero KEMLER : 23 Codice di classificazione : F+ R 12 Etichettatura : F+ R: 12 S: 2 (obbligatoria) S: 9 16 (facoltative) Società responsabile dell immissione sul mercato... Indirizzi.. Recapito telefonico del responsabile...

Numero telefonico di chiamata urgente.. (2) COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUGLI INGREDIENTI Derivato dalla distillazione e lavorazione del petrolio, dal frazionamento del gas naturale e da alcuni processi chimici.- Appartiene alla categoria degli idrocarburi saturi.- Nella composizione commerciale può contenere piccole quantità di altri idrocarburi saturi (etano, isobutano e pentano) o insaturi ( butilene).- Non contiene 1.3 butadiene in quantità allo 0,1%.- Se destinato alla combustione contiene: -denaturante: Nella misura di 4 g. ogni 100 Kg di G.P.L., come stabilito dal D.M. 21.3.1996 -odorizzante: Vengono utilizzate sostanze odorizzanti secondo norma UNI 7133, in concentrazione inferiore ai limiti di soglia. La classificazione della sostanza è : F+, R12.- Trattasi di gas liquefatto estremamente infiammabile.- Nelle prescritte condizioni di stoccaggio e d uso il prodotto non presenta rischi per gli utilizzatori.- In caso di rilascio, il liquido che fuoriesce da un contenitore evapora rapidamente, si miscela con l aria e crea pericolo di incendio e/o di esplosione.- Può formare miscela esplosiva con l aria, specialmente in ambienti chiusi o dentro recipienti vuoti, non bonificati.- Il prodotto non è considerato tossico; l accumulo di vapori in ambienti confinati può produrre asfissia (per carenza di ossigeno).- I vapori sono invisibili ma l espansione del liquido produce nebbia in presenza di aria umida.- I vapori hanno densità superiore all aria e si propagano in prossimità del suolo.-

Il forte riscaldamento del contenitore (ad esempio, in caso di incendio) provoca un notevole aumento di volume del liquido e di pressione, con pericolo di scoppio del recipiente che lo contiene.- Il contatto con il liquido può provocare gravi lesioni da freddo alla cute e agli occhi.- La combustione produce CO2 (anidride carbonica), gas asfissiante; in carenza di ossigeno, per insufficiente aerazione / ventilazione / scarico dei fumi, può produrre CO (monossido di carbonio), gas fortemente tossico.- In caso di: - inalazione (fase gassosa): -allontanare l infortunio dalla zona inquinata; -sottoporre immediatamente l infortunato a cure mediche qualora vi siano sintomi attribuibili ad inalazione di vapori; -praticare la respirazione artificiale nel caso l infortunato manifesti serie difficoltà di respirazione.- - contatto con la pelle (fase liquida): -irrigare con acqua la zona cutanea interessata; togliere con cautela gli indumenti e irrigare abbondantemente la parte lesa con acqua.- -ricorrere al medico per il trattamento di eventuali lesioni da freddo.- - contatto con gli occhi (fase liquida): -irrigare abbondantemente con acqua a palpebre ben aperte; ricorrere al più presto ad un medico specialista.- - ingestione: -caso estremamente improbabile.-

Non spegnere un incendio se non si è sicuri di poter intercettare il flusso del gas.- E preferibile avere un rilascio incendiato anziché una nuvola di gas che si espande e può trovare una fonte di accensione.- Raffreddare bombole e serbatoi investiti dal fuoco per evitare il surriscaldamento (con conseguente possibilità di scoppio).- Incendi di piccola entità possono essere spenti con estintori a polvere chimica, anidride carbonica.- Rilasci incendiati di notevole entità, quando non si riesce a spegnerli mediante intercettazione del flusso del gas, vanno ridotti e mantenuti sotto controllo con l uso di lance idriche a getto frazionato.- Usare acqua nebulizzata o a getto frazionato per diluire, al disotto del limite inferiore d esplosività, la concentrazione di eventuali nubi di gas.- L equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio deve prevedere caschi, visiere, guanti, nonché, nei casi più gravi, tute antincendio ed autorespiratori.- Prodotti pericolosi della combustione: COX e idrocarburi parzialmente combusti.- - Eliminare prontamente le fonti di accensione.- Bloccare il rilascio all origine se è possibile farlo senza rischio.- - Avvisare gli occupanti di zone sottovento del rischio di incendio ed esplosione; farle evacuare se necessario.- - Usare solo apparecchiature elettriche di sicurezza.- - Ventilare gli ambienti chiusi e lasciar evaporare il prodotto, favorendone la dispersione.- Tener presente che i vapori sono più pesanti dell aria.- - Informare le Autorità competenti in accordo con la legislazione vigente e con il piano per l emergenza esterna (ove esistente). Manipolazione - Operare in luoghi ben ventilati.- - Usare attrezzi antiscintilla.-

- Durante le operazioni di travaso, curare la corretta messa a terra delle apparecchiature.- - Applicare le misure necessarie per prevenire l accumulo di cariche elettrostatiche.- - Indossare indumenti in cotone o lana e scarpe antistatiche ed antiscintilla.- Evitare gli indumenti in tessuto sintetico.- Immagazzinamento - Non operare e/o stoccare vicino a fonti di accensione.- - Le apparecchiature e gli impianti elettrici devono essere in esecuzione a sicurezza, di tipo adeguato.- - I contenitori fissi devono rispettare i requisiti previsti dalle norme per le attrezzature a pressione.- - I recipienti mobili devono rispettare i requisiti previsti dalle norme ADR.- Non vi sono evidenza in materia - Valori limite per l esposizione e controllo dell esposizione.- - Protezione respiratoria Le concentazioni pericolose per l inalazione professionale, oltre le quali è prevedibile un danno da esposizione, sono fornite tabelle elaborate dalla ACGIH (edizione 2001), come segue: TLV TWA concentrazione media ponderata per giornata lavorativa di 8 ore e 40 ore settimanali (esposizione cronica) a cui quasi tutti i lavoratori possono essere esposti ripetutamente giorno dopo giorno senza effetti negativi: 1900 mg/ m 3 ppm - Protezione delle mani Usare guanti in pelle/crosta e disporre di guanti termoisolanti alla moschettiera per eventuale emergenza.- - Protezione degli occhi Usare occhiali schermati, visiera o schermo facciale a protezione da spruzzi di liquido.- - Protezione della pelle Usare indumenti antistatici completi, atti a coprire anche gli arti superiori e inferiori.- Controllo dell esposizione ambientale

Non vi sono evidenza in materia - Stato fisico stabilizzato: gas liquefatto a pressione Colore: incolore Odore: caratteristico se odorizzato per uso combustione o autotrazione ( Legge 1083/71) Limite di olfattibilità: 0,2 0,4% con odorizzante 2 5% senza odorizzante PH: neutro Solventi: metanolo, etanolo, etere * Massa volumica del liquido a 15 C, in Kg/l: da 0,584 ( metodo ASTM D 1657) * Massa volumica del vapore a 15 C, in 2.45 Kg/m3 *Tensione di vapore (ass.) a 15 C, in bar: 1.8 (metodo ASTM D 1267) 1 5 x 10-12 *Punto di ebollizione in C: 0.5 *Punto di fusione in C: 138 * Punto di infiammabilità, in C: 60 * Temperatura di autoaccensione, in C: 405 *Punto critico, in C: 151 Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria, % in volume Inferiore 1.8 Superiore 8.4 Idoneità materiali: Sciogli i grassi e attacca la gomma naturale.- Non corrosivo per i materiali metallici Solubilità in acqua: Trascurabile ** Viscosità dinamica in fase liquida, in 17 x 10-5 Pa x s ** Conducibilità termica in fase liquida a 15 C 13 x 10-2 in W/m x C: ** Conducibilità elettrica in fase liquida (a 0 + 20 C) in? -1 x m -1 (9) PROPIETA FISICHE E CHIMICHE PROPANO

N.B.: * Le miscele intermedie sono caratterizzate da valori proporzionali alle rispettive percentuali.- **Technical Data Book A.P.I. (2 nd edition, 1970) ***Encyclopèdie des gaz ELSEVIER (1976). (10) STABILITA E REATTIVITA Condizioni da evitare - Evitare il forte riscaldamento del prodotto e dei contenitori - Evitare la rapida decompressione dei contenitori Materiali da evitare Incompatibile con sostanze ossidanti- Prodotti di decomposizione pericolosi In caso di innesco, brucia con reazione esotermica e produzione di ossidi di carbonio (CO, CO2) (11) INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Tossicità acuta: prodotto leggermente inebriante che a elevate concentrazioni può causare asfissia- N.B.: Non esistono evidenze relative ai seguenti effetti: - tossicità cronica - potere sensibilizzante - cancerogenesi - mutagenesi - teratogenesi (12) INFORMAZIONI ECOLOGICHE Non sono disponibili dati di ecotossicità e di biodegradabilità a causa dell elevata volatilità del prodotto che, non persistendo nel mezzo acquoso, non consente di portare a termine i test-.

Il prodotto rilasciato in grandi quantità nell ambiente può aumentare il contenuto nell aria di composti volatili organici (V.O.C.).- Sono quindi da evitare i rilasci, effettuando la movimentazione a ciclo chiuso.- Il prodotto risulta classificato in classe di pericolo O generalmente non inquinante delle acque (fonti : BASF e HUELS IUCLID, Existing Chemicals 1996) Potenziale di riduzione dell ozono (O.D.P.) : 0 (zero) (13) OSSERVAZIONI SULLO SMALTIMENTO Non esiste un problema di smaltimento di contenitori relativi all utilizzo, trasporto e stoccaggio, in quanto detti contenitori sono normalmente ricaricabili.- In caso di smaltimento di emergenza, se ne consiglia la combustione sotto controllo di tecnico qualificato.- I contenitori non più riutilizzabili vanno bonificati con acqua o gas inerte.- (14) INFORMAZIONI SUL TRASPORTO Il trasporto è effettuato in appositi contenitori a pressione ed è disciplinato dalle seguenti normative internazionali: - R.I.D. (trasporto ferroviario) (Recepito nel trasporto nazionale con D.Lgs 13 gennaio 1999, n.41) A.D.R. (trasporto su strada) (Recepito nel trasporto nazionale con Decreto 21 dicembre 2001) I.M.D.G. (via mare) Divisione 2.1 n ONU 1965 ICAO/A.T.A. (via aerea) Divisione 2.1 n ONU 1965 (15) INFORMAZIONI SULLA NORMATIVA

Riferimenti: D.Lgs. 3 febbraio 1997 n. 52, D.M. del 28 aprile 1997, Decreto del 14 giugno 2002del Ministero della Salute.- Classificazione: Frasi di rischio: R 12 Estremamente infiammabile Consigli di prudenza: S 2 Conservare fuori dalla portata dei bambini (frase obbligatoria) S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato (frase facoltativa) S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare (frase facoltativa) Ulteriori norme pertinenti D.P.R. 27/4/1955, n 547 D.P.R. 19/3/1956, n 303 D.P.R. 13/4/1994, n 336 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Norme generali per l igiene del lavoro Nuova tabella delle malattie professionali dell industria