GRANDE IPPOVIA Appennino Emilia-Romagna LE TRATTE NELLE PROVINCE DI RAVENNA - FORLÌ CESENA - RIMINI



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GRANDE IPPOVIA Appennino Emilia-Romagna LE TRATTE NELLE PROVINCE DI RAVENNA - FORLÌ CESENA - RIMINI w w w. g r a n d e i p p o v i a. i t

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA INDICE L Ippovia nelle province di Ravenna, Forlì Cesena, Rimini 2 A cavallo nella Provincia di Ravenna 4 NaturaViva 5 Un itinerario, tante proposte 7 Le tratte in sintesi 13 Tratta 1 14 Tratta 2 15 Giro ad Anello 16 Da non perdere 17 Punti Tappa e Sosta 20 A cavallo nella Provincia di Forlì Cesena 22 NaturaViva 23 Un itinerario, tante proposte 25 Le tratte in sintesi 33 Tratta 3 34 Da non perdere 35 Tratta 4 36 Da non perdere 37 Tratta 5 39 Da non perdere 40 Tratta 6 45 Da non perdere 46 Punti Sosta 47 A cavallo nella Provincia di Rimini 48 NaturaViva 49 Un itinerario, tante proposte 53 Le tratte in sintesi 55 Tratta 7 56 Da non perdere 57 Tratta 8 58 Da non perdere 59 Punti Sosta 60 Numeri Utili 61 1

L IPPOVIA Casola Valsenio (Ca Budrio) Parco Carnè Fognano (Maneggio Bertelli) Modigliana (C.T.E. Lineto) Portico e San Benedetto (Circolo Ippico Rio Destro) Santa Sofia (Rifugio Forlì Burraia) Bagno di Romagna (Fattoria Ca di Gianni)

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA nelle province di Ravenna - Forlì Cesena - Rimini Rivabella di Rimini Rimini (Circolo Ippico Riminese) Montebello (Circolo Ippico Eusebi) Monteriolo (Ca Sem)

A cavallo nella Provincia di Ravenna L Ippovia dell appennino ravennate, terra di Papi e Cardinali, si snoda attraverso le Valli del Senio e del Lamone attraverso il Parco della Vena del Gesso Romagnola, i percorsi naturalistici della Corolla delle Ginestre, il Parco Carnè, la strada dei castelli e le numerose bellezze architettoniche e paesaggistiche di questo territorio. Vari sentieri permettono agli appassionati, sia di cavalli, che di trekking e mountain bike, di percorrere questi tracciati, godendo di paesaggi incantevoli. 4

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA - NaturaViva La Provincia di Ravenna offre un estrema varietà di paesaggi, dalla costa sabbiosa alle cime e alle valli della montagna appenninica. Dalla costa all Appennino Faentino, grandi aree naturalistiche protette, come quelle del Parco del Delta del Po e oasi di fl ora e fauna incontaminate, offrono all occhio e allo spirito, panorami di verde nitido, movimento tra itinerari diversi, ampie boccate di aria pura. Le colline che circondano le valli del Senio e del Lamone sono ricche di prati, vigneti e frutteti che si alternano a boschi. Man mano che la collina sale e si trasforma in ambiente appenninico, la vegetazione del manto boscoso varia dai querceti di fondovalle ai castagneti, fi no ai boschi di roverella, di carpino nero e di orniello nei versanti. Nella fascia pedecollinare, le ondulazioni morbide e verdeggianti 5

si aprono talvolta all improvviso in calanchi scoscesi, che con il disegno delle loro valli, preannunciano il suggestivo paesaggio roccioso della Vena del Gesso, un imponente affi oramento gessoso continuo che, nel territorio ravennate, si snoda da Brisighella a Borgo Rivola. Un altra area di grandissimo rilievo naturalistico è il Parco Carnè di Brisighella, che si estende per 60 ettari, ricchi di fauna e piante secolari, dotati di servizi e strutture di ospitalità per i visitatori. Vari sentieri segnalati permettono agli appassionati di trekking e mountain bike di percorrere il parco (attrezzato anche per la sosta dei cavalli) e, quasi per intero, la Vena del Gesso, da Riolo Terme a Brisighella. Nel cuore del verde spontaneo, un gioiello del verde coltivato: il Giardino delle erbe officinali A.R. Ceroni di Casola Valsenio, la più celebre e grande mostra permanente di erbe d Italia. Nei suoi 4 ettari si trovano oltre 400 specie botaniche di vasto impiego, che spaziano dal campo medico al biologico, dal cosmetico all alimentare. 6

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA Un itinerario tante proposte L Ippovia della provincia ravennate è lunga 133 km ca. e si snoda su un circuito ad anello di 79 km ca. (Corolla delle Ginestre) e due tratte. Inoltre sono presenti la tratta di collegamento verso Bologna (Sassoleone - Casola Valsenio) e la direttrice per Ravenna (Valle del Lamone). La tratta n.1 parte da Cà Budrio. Lasciandolo alle spalle, si percorre verso valle una stretta strada asfaltata molto poco frequentata, che serpeggia in discesa per circa 5 chilometri, fi no a raggiungere il fondovalle. Si prosegue verso monte sulla strada provinciale per poche centinaia di metri e dopo il ponte si svolta a sinistra, tra due casolari, per imboccare una strada bianca che ci fa proseguire nel nostro itinerario. La strada inizialmente è tutta in leggera salita e non la si abbandona mai fi no a quando, proprio di fronte ad un casolare, diventa sterrata. Da qui si attraversa un bel castagneto e poco dopo si 7

raggiunge un poggio con due casolari in pietra di recente ristrutturazione. Si fi ancheggiano le pareti dei casolari per imboccare di nuovo una sterrata che sale ripida in mezzo ad un castagneto, fi no a raggiungere la sommità del crinale. Si svolta ora a sinistra, seguendo la strada sterrata che comincia a scendere fi no a raggiungere un gruppo di case con un antica chiesa (sul retro si trovano una presa d acqua e degli anelli per legare i cavalli). Si prosegue sul percorso imboccando una sterrata proprio di fronte alla sbarra di ingresso della Chiesa. Inizialmente si scende leggermente e, tralasciando la prima deviazione a sinistra, dopo un dosso ridiscende bruscamente. Poi si svolta a sinistra fi no a raggiungere in poco tempo l agriturismo Il Poggiolo. Sul retro dell agriturismo parte una strada bianca e dopo averla imboccata, si svolta a sinistra in discesa fi no a guadare il torrente Sintria. Si ricomincia poi a salire, tralasciando il bivio a destra. Si raggiunge un castagneto ed ad un tratto si devia a destra in ripida salita, con tratti brevi a zig zag, fi no a raggiungere una cresta che si apre su un bel panorama. Ora la strada è di nuovo in leggera salita, ma comoda e larga. Ignorando una deviazione a destra in discesa che riporta a fondo valle, si raggiunge il crinale principale a poche centinaia di metri da Cà Malanca e, di seguito, svoltando a sinistra verso Cà Malanca, si comincia a scendere percorrendo una comoda e larga strada bianca che, dopo circa 1 chilometro, si distende e punta diritto verso Monte Colombo. Al primo bivio si svolta a sinistra ed al bivio successivo, poco distante, si punta in salita proprio verso la grande croce di Monte Colombo. Arrivati alla sommità del monte, si svolta bruscamen- 8

te a destra lungo un bel sentiero incassato nel crinale ed in decisa discesa. Lo si percorre trascurando le piccole deviazioni laterali. Il sentiero diventa carrareccia e poi strada bianca, fi no a raggiungere alcuni casolari. Poco dopo a sinistra si incontra il cartello che indica l Azienda Bertelli, punto di arrivo a poche centinaia di metri. La tratta n.2 parte dal Maneggio Bertelli. Si percorre il breve tratto in salita che conduce alla strada bianca soprastante, la si segue in discesa per un breve tratto fi no ad imboccare un sentiero a sinistra, che porta a fondo valle in un campo. Si costeggia il campo per raggiungere i recinti dei cavalli, ben visibili e si arriva alla Provinciale di fondo valle. Si prosegue lungo questa strada attraversando il ponte su strada asfaltata. Subito dopo si sale lungo un sentiero che costeggia un campo per circa 150 metri, e poi sbuca sulla strada asfaltata soprastante. Si prosegue diritto sempre in salita: la strada continua ad essere asfaltata, ma poco traffi cata. Mantenendo la principale, che continua a salire, dopo alcuni chilometri, si svolta a destra in direzione Paventa. Raggiunta questa località, composta da poche case sparse nel bosco, a destra e all esterno di una curva, si imbocca una sterrata in salita e si prosegue lungo 9

questa per qualche chilometro fi no a raggiungere un bel pianoro con diverse case in pietra di antica costruzione. Dopo un breve tratto di strada asfaltata quasi pianeggiante, si imbocca una sterrata a sinistra che sale verso il Monte del Tesoro: un cartello ben visibile in legno indica l imbocco. Si prosegue sempre diritto in salita godendo di un bel panorama della vallata del Fiume Lamone. Un piccolo strappo e la strada spiana in mezzo ad un bosco di faggi e querciole, fi no a raggiungere un bivio. Si sale a destra e si prosegue fi no a scendere in mezzo ad una pineta, dove è forte il profumo di resina. Mantenendo la strada principale, che continua a scendere, si raggiunge dopo poco l agriturismo S. Reparata. Di fi anco all agriturismo, sul lato verso valle, si imbocca una sterrata fi ancheggiata da noci e ciliegi, che scende fi no a raggiungere una abitazione. Si aggira l edifi cio verso sinistra, per risalire dopo poco su una strada bianca. Si segue questa fi no alla prima curva verso sinistra. Imboccando la sterrata in discesa, proprio all esterno della curva, seguendola si gira a destra al casolare, poi si tiene la sinistra in discesa. Infi ne, dopo essere sbucati proprio di fronte all antico cimitero, si raggiunge la chiesa di S. Reparata, a fondo valle. Senza toccare mai la strada asfaltata, si scende verso il torrente Acerreta costeggiando il retro della chiesa e alcuni recinti per animali. Si guada il torrente di fi anco al ponte e si risale subito sulla strada asfaltata soprastante. Si svolta a destra e, dopo poche decine di metri, si imbocca a sinistra una strada bianca che comincia a risalire. La si segue, sempre in salita, per 10

qualche chilometro. Dopo aver oltrepassato una sbarra in ferro (attenzione al passaggio stretto) due tornanti portano verso un casolare. Prima di raggiungerne il cortile, si svolta in salita verso sinistra raggiungendo una carrareccia costeggiata da ulivi e la si segue verso sinistra. Dopo poche centinaia di metri ad un bivio si scende a sinistra per un breve tratto. Poi si svolta a destra, imboccando un sentiero che gira a mezza costa quasi pianeggiante. Si sbuca poco dopo su di una strada sterrata, si prosegue in discesa a sinistra fi no a raggiungere le scuderie del CTE Lineto. La Corolla delle Ginestre. Si parte dal Parco Carnè e si sale sul sentiero CAI 505 fi no alla strada asfaltata. Si gira a destra fi no alla S.P. Valletta e a Torre Pratesi. Alla discesa per Torre Cavina, si gira a sinistra, sul sentiero 505 per M. Giornetto e Cà di Bago. Qui si prosegue fi no al Poggio e a Cà Baderza, ove si scende a destra verso il Sintria. Si prosegue a sinistra sulla strada di fondovalle, fi no al Poggiolo. Prima degli edifi ci si prende a destra una carraia che sale a Valdifusa, ove si tiene la sinistra, fi n sotto M.Cece (m. 765). Si scende sotto al crinale fi no a Campoloro e, dopo alcuni tornanti, alla valle del Senio, in pros- 11

simità della Cà Nove di Baffadi. Si percorrono a destra 140 m di S.P. Casolana, passato il ponte si prende a sinistra per la Chiesa di Baffadi. Si sale a destra lungo il rio Cestina per la stradina, fi no al Mulino Balagaio ove si attraversa il rio e si sale a Budrio. Si sale a E di M. Carnevale e si gira a destra, lungo la carraia CAI 701 per Canovazza e Croce. Si aggira a sinistra la Rocca di M. Battaglia, poi si scende verso il Passo del Prugno. Si scende la Strada Provinciale. per 1,5 km verso Casola, poi a sinistra su una carraia, fi no al piastrino di Roncosole, al castagneto di Campiuno e a Ponticelli. la Torre di Oriolo dei Fichi 12 Si sale a sinistra alle case di M. Battagliola e poi ancora a sinistra sullo spartiacque, fi no al sentiero CAI 705, a Cà Budrio. Si attraversa la dolina e si prende la carraia a destra che scende a Cà Siepe e prosegue fi n sotto la Chiesa di Sasso Vetroso. Scesi all asfalto si attraversa la Supestrada Casolana per guardare il torrente Senio. Si gira a sinistra lungo la carraia che costeggia il torrente, oltre il campo sportivo e fi no al ponte; qui si gira a destra sulla carraia che sale ai Crivellari. Dopo le case si sale a sinistra verso il crinale della Vena del Gesso, nei pressi della sella di Cà Faggia. Si prosegue lungo la carraia sotto il crinale, fi no alla strada per M. Mauro, che si segue in discesa fi no alla Canovetta, ove si prosegue a destra fi no ad aggirare un grande anfi teatro calanchivo, poi a Cà di Sasso. Oltre la rupe di M. Mauro, si prende un sentiero che scende al fondovalle del Sintria, si percorre, a sinistra la strada per 1700 m, per poi girare a destra, seguendo la carraia che porta a Castelnuovo e da qui al Parco Carnè. Si raccomanda la massima attenzione nel percorrere, in particolare, i tratti di viabilità ordinaria.

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA IPPOVIA DI RAVENNA Lunghezza 133 km ca. Le tratte in sintesi TRATTA 1 - Attraverso antichi castagneti scorci di storia Casola Valsenio (Ca Budrio) - Brisighella (Maneggio Bertelli) TRATTA 2 - Attraverso il Monte del Tesoro Brisighella (Maneggio Bertelli) - Modigliana (C.T.E. Lineto) Provincia di Forlì-Cesena GIRO AD ANELLO - Corolla delle Ginestre Ca Budrio Parco Carnè Maneggio Bertelli C.T.E. Lineto 13

Casan (Cà S GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA IPPOVIA DI RAVENNA TRATTA 1 Attraverso antichi castagneti... scorci di storia Budrio Casola Valsenio Ca Budrio Il Poggiolo Riolo Terme Brisighella Parco Carnè Fognano Maneggio Bertelli Agr. Santa Reparata Modigliana C.T.E. Lineto Luogo di partenza Casola Valsenio (Cà Budrio) Luogo di arrivo Brisighella (Maneggio Bertelli) Breve descrizione La tratta non presenta particolari diffi coltà Lunghezza tratta 13,5 km ca. Tempo di percorrenza 3 ore ca. Livello di difficoltà medio Portico e San Benedetto (Circolo Ippico Rio Destro) Santa Sofia (Rifugio Forlì Burraia) San Piero in Bagno

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA IPPOVIA DI RAVENNA TRATTA 2 Attraverso il Monte del Tesoro Budrio Riolo Terme Brisighella Casola Valsenio Parco Carnè Ca Budrio Fognano Maneggio Bertelli Il Poggiolo Agr. Santa Modigliana Reparata C.T.E. Lineto Portico e San Benedetto (Circolo Ippico Rio Destro) Luogo di partenza Brisighella (Maneggio Bertelli) Luogo di arrivo Modigliana (C.T.E. Il Lineto) Provincia di Forlì-Cesena Breve descrizione La tratta non presenta particolari diffi coltà Lunghezza tratta 20,5 km ca. Tempo di percorrenza 4 ore ca. Livello di difficoltà medio Santa Sofia (Rifugio Forlì Burraia) San Piero in Bagno 15 Casan (Cà S

Casan (Cà S GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA IPPOVIA DI RAVENNA GIRO AD ANELLO Corolla delle Ginestre Budrio Casola Valsenio Ca Budrio Il Poggiolo Fognano Maneggio Bertelli Agr. Santa Reparata Riolo Terme Brisighella Parco Carnè Modigliana C.T.E. Lineto Portico e San Benedetto (Circolo Ippico Rio Destro) Luogo di partenza e arrivo Parco Carnè Breve descrizione La Corolla delle Ginestre è un affascinante itinerario escursionistico sulle colline della valle del Senio, del Sintria e del Lamone. Durante l itinerario è possibile ammirare punti di notevole interesse sotto gli aspetti paesaggistici e storici, oltre che geologici. Lunghezza tratta 79 km ca. Tempo di percorrenza 15 ore ca. da fare in tre tappe Livello di difficoltà medio Santa Sofia (Rifugio Forlì Burraia) San Piero in Bagno

Brisighella DA NON PERDERE Brisighella Il borgo medievale sorge sulla via che collega Faenza a Firenze ed è immerso nel verde dell Appennino Romagnolo. Brisighella è adagiata ai piedi di Tre Colli di gesso su cui poggiano la Rocca Manfrediana, pregevole esempio dell arte militare del medioevo, la Torre dell Orologio, baluardo di difesa costruito nel 1290, ed il Santuario del Monticino, santuario di antica tradizione mariana risalente al XVIII secolo. La cittadina mantiene intatto il suo impianto urbanistico medievale: il borgo è composto da un dedalo di antiche viuzze, tra cui la caratteristica Via degli Asini, strada sopraelevata e coperta, unica al mondo. Nell ex Palazzo della Pretura, sottostante la Via degli Asini, ha sede il Museo Civico Giuseppe Ugonia, che raccoglie la collezione di opere del famoso litografo, tele del Guercino e del Bertucci, ceramiche settecentesche e terrecotte policrome. Numerosi sono gli edifi ci sacri e i luoghi di culto: la Pieve di San Giovanni in Ottavo, suggestivo tempio in stile romanico e la Chiesa della Collegiata, al cui interno si trovano importanti opere d arte, tra cui una tavola del Palmezzano. Gli amanti della natura e del trekking possono immergersi nelle bellezze naturalistiche del Parco Carnè, riserva naturale di 60 ettari di fauna e fl ora ricchissime, o visitare il Parco Museo Geologico Cava Monticino, che testimonia le peculiarità e i fenomeni carsici della Vena del Gesso Romagnola. 17

Casola Valsenio Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati, è situato al centro della verde vallata del Senio, in Provincia di Ravenna ed in prossimità del confi ne con la Toscana. L area in cui sorge fu colonizzata già dagli inizi dell anno Mille dai Benedettini che vi fondarono l Abbazia di Valsenio. Immersa nel verde, nel cuore del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, è meta di un turismo che apprezza la natura e la serenità, aspetti ampiamente valorizzati con la creazione e l apertura al pubblico del suo prezioso Giardino delle Erbe Offi cinali, affascinante fabbrica di erbe medicamentose, cosmetiche e aromatiche: nei quattro gradoni del Giardino delle Erbe vengono infatti coltivate ad uso scientifi co, didattico e divulgativo circa 450 specie di piante utilizzate in cucina, nella medicina e nella cosmesi. Da non perdere anche il singolare edifi cio del Cardello che anticamente costituiva la foresteria dell Abbazia benedettina di Valsenio. Venne poi trasformato in abitazione nell Ottocento e fu dimora dello scrittore faentino Alfredo Oriani (1852-1909): l aspetto attuale dell edifi cio risale al 1926 e con il suo intreccio di romanico autentico o di fi nto antico, costituisce un monumento di indubbio interesse, la cui austera suggestione è accentuata dalla stupenda cornice del parco. Alcuni percorsi meritano menzione: la Strada della Lavanda che porta al Giardino delle Erbe, congiungendo Zattaglia, Casola Valsenio e Fontanelice e la Strada dei Frutti Dimenticati che si snoda lungo il crinale tra il Senio e il Santerno a ridosso del Parco della Vena dei Gessi, dal Passo del Corso alla Rocca di Monte Battaglia. 18 In alto: Casola Valsenio, giardino delle erbe offi cinali e pianta di Echinacea

Riolo Terme Città d Acque, rinomata per le sue ricchezze storiche, ambientali, enogastronomiche e in particolare per le sue preziose acque termali, le cui proprietà terapeutiche erano già conosciute in epoca romana. Le Terme di Riolo, immerse nel verde di un parco centenario, offrono servizi curativi all avanguardia, rimedi naturali e trattamenti estetici e riabilitativi. Nella sua lunga vita ha ospitato personaggi come l Artusi, Carducci, Oriani, Lord Byron, Murat ed i Principi Bonaparte Molteplici sono le offerte per gli amanti dello sport e della natura: i percorsi che si snodano immersi nel Parco della Vena del Gesso Romagnola, percorribili a piedi, in mountain bike oppure a cavallo; il Riolo Golf & Country Club, campo dotato di 18 buche disposte su un area di 200 ettari, sullo sfondo di suggestivi calanchi e morbide colline; il Parco Acquatico Acqualand, attrezzato con piscine, giochi d acqua e scivoli, luogo ideale per trascorrere le giornate estive. Il borgo è dominato dall imponente Rocca Sforzesca del 1388, che dal 2005 ospita il Museo del Paesaggio dell Appennino Faentino; al suo interno mostre ed esposizioni, programmi musicali, incontri storici, culturali e gastronomici, con possibilità di visite guidate e laboratori creativi. In alto a destra: la Rocca di Riolo Terme 19

PUNTI TAPPA E SOSTA Ca Budrio - Coop. Zero Cento Centro Turistico Ambientale Ca Budrio Via Serra, 12 Casola Valsenio (Ra) Tel. e Fax 0546 75129 cabudrio@zerocento.coop www.cabudrio.it Il Poggiolo Via Sintria, 9 Casola Valsenio (Ra) Tel. 0546 73049 Fax 0546 76170 info@agriturismoilpoggiolo.it www.agriturismoilpoggiolo.it. C.T.E. Lineto Via Marradanese, 63/65 Modigliana (Fc) Tel. 0546 942423 Agriturismo Santa Reparata Via Santa Reparata, 15 Modigliana (Fc) Tel. 0546 942302 info@santareparata.biz www.santareparata.biz Maneggio Bertelli Via Monte Colombo, 6 Fognano (Ra) Tel. 339 3584554 20

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A cavallo nella Provincia di Forlì Cesena L Ippovia nella provincia di Forlì- Cesena, si snoda lungo gli affi o- ramenti dello spungone e dei calanchi attraverso i sentieri storici percorsi da Dante Alighieri, Giuseppe Garibaldi e dai partigiani dell ultima guerra. Un territorio da scoprire a cavallo, seguendo mulattiere, sentieri e vecchi percorsi, svelando panorami mozza- fi ato, borghi di fascino e angoli dimenticati, accolti da un ospitalità calorosa e attrezzata, che ricalca il territorio della Romagna toscana partendo dalla sua vecchia capitale Terra del Sole. È possibile ammirare castelli e pievi, attraversare il Parco delle Foreste Casentinesi e ritrovarsi nelle spiagge di Rivabella di Rimini. 22

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA - NaturaViva Affascinante percorrere la Valle del Rubicone seguendo i passi di antichi dominatori: il malatestiano castello di Longiano con il borgo perfettamente conservato, il territorio di Roncofreddo punteggiato di affascinanti fortezze, così come sono luoghi di incantevole bellezza Montiano, Montenovo, Sorrivoli e Monteleone. Dagli alti crinali la vista si apre verso il mare, per poi tornare al verde delle doline e alle sfumature della pianura, attraversando la valle del Savio per raggiungere Bertinoro e la Pieve di Polenta, dove sostò anche Dante nel suo peregrinare. La valle del Bidente si snoda tra colline e pianura, con il piccolo borgo di Teodorano, la splendida rocca di Meldola e il castello di Cusercoli; nella valle del Rabbi è possibile ritrovare la storia più recente dalla Predappio razionalista all antica Predappio Alta, per immergersi poi nelle atmosfere del Medioevo e del Rinascimento a Castrocaro Terme e Terra del Sole. La valle del Tramazzo segna il passo verso Faenza in un paesaggio ondulato 23

e mutevole, antica terra di confi ne tra Romagna e Toscana. Imponente l Alta Valle del Savio, con i Comuni di Bagno di Romagna e Verghereto, quest ultimo vanta nel proprio territorio il massiccio del Fumaiolo, che dall alto dei suoi 1407 m. sovrasta un crocevia di vallate, tra Romagna, Marche e Toscana. È dallo stesso Fumaiolo che sgorgano le sorgenti del fi u- me Tevere e del fi ume Savio. Meta imperdibile il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che incorona la provincia di Forlì- Cesena. Una natura intatta, preservata dalla mano dell uomo, tra strette valli e foreste millenarie. Bagno di Romagna, San Benedetto in Alpe, Premilcuore, Santa Sofi a e Tredozio sono cinque borghi immersi nella meraviglia del Parco e qui trovano sede i rispettivi Centri Visita, vere e proprie porte di accesso all area protetta con informazioni, curiosità e originali allestimenti espositivi. Dai Centri Visita partono itinerari alla scoperta del cuore del Parco, come il Giardino Botanico di Valbonella nei pressi di Santa Sofi a, un vero e proprio museo all aria aperta dove ammirare la vegetazione e i fi ori caratteristici di questa zona in ambiente protetto. Tra Santa Sofi a e Bagno di Romagna, il maestoso spettacolo della diga di Ridracoli, un esempio di perfetto equilibrio tra ambiente e intervento dell uomo. Da non perdere la splendida cascata dell Acquacheta, a San Benedetto in Alpe, dove l acqua cristallina del torrente saltella tra le rocce a gradoni, creando giochi e zampilli in 70 mt di salto. Circondata da una foresta di querce, castagni, faggi e sempreverdi la cascata ha conquistato fama letteraria grazie a Dante Alighieri che soggiornò a lungo in questa zona. A sinistra: centro storico di Tredozio 24

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA Un itinerario tante proposte I 130 km dell Ippovia forlivese si percorrono in quattro tratte. La tratta n.3 parte dal CTE Lineto fi no a San Benedetto in Alpe. La strada bianca che si imbocca parte dal CTE Lineto, parte in salita con un fondo di sassi, per poi diventare di terra, proseguendo per essa incontreremo dopo circa 20 minuti una casa sulla destra, che oltrepasseremo, continuando a seguire la strada e dopo circa 150 mt passeremo a destra di una casa diroccata seguendo il sentiero verso destra. Questo sentiero porta in un pascolo da attraversare sempre diritto: qui è possibile perdere le tracce, ma si ritrovano subito dopo il pascolo; inoltre il sentiero tende a stringersi ed è possibile incrociare rami bassi. Continuando a salire. Dopo circa 15 minuti c è una casa diroccata sulla destra, qui si svolta a sinistra e si trova una salita importante, ma non lunghissima; si prosegue per un tratto a mezza costa per poi trovarci in prossimità di un altro tratto in salita più lungo del 25

precedente. Questo tratto porta in cima alla collina, nei pressi di una grande quercia, qui è posizionata una gabbia per catturare corvi (è possibile che sia piena): occorre fare attenzione ad eventuali rumori, che potrebbero spaventare i cavalli. Proseguiamo lungo il sentiero che gira a destra per un tratto di leggeri sali e scendi, fi no a trovare un bivio, qui le strade portano allo stesso punto: strada bianca via dei frati. Se si procede a sinistra in discesa, il sentiero è più ripido e, aggirando una sbarra di ferro, ci porterà nella ghiaiata. Se proseguiamo dritto, il sentiero scenderà più dolcemente fi no ad un campo dal quale sarà possibile raggiungere la strada bianca. Quindi procedere verso destra e seguire la medesima, che procederà con leggeri dislivelli per circa 60 minuti, fi no a raggiungere una strada asfaltata (a sinistra direzione Tredozio, a destra direzione Lutirano). Si procede verso destra per pochi mt e si arriva sul Passo della Collina. Poco dopo il cartello stradale imboccare una strada bianca sulla sinistra, in leggera salita. Dopo circa 1 km si oltrepassa una casa sulla sinistra e dopo poco c è un cancello con sbarra: In alto e a sinistra: Dida paesaggi forlivesi A destra: Rocca di Castrocaro 26

qualora fosse chiuso, tornate un poco indietro fi no alla casa appena passata, dove troverete un sentiero fatto appositamente per i cavalli che aggirerà la casa per poi portarvi sulla medesima strada dopo il cancello. Poco dopo si incontra un capannone: qui è possibile trovare animali nei recinti, inoltre è possibile fruire dell acqua. Da questo punto la strada cambia fondo, che diventa di terra e roccia, decisamente in salita. Dopo il primo tratto iniziale, con alcuni tornanti in cui incontreremo diversi gradoni, la strada raggiunge la cima e procede in quota in leggeri saliscendi. Seguiremo il sentiero CAI n. 553, (Tredozio-Villa Collina-Fonte del Bepi). Dopo circa 30 minuti il sentiero si stringe e si incontrano parecchi gradoni a salire e a scendere: il tratto non presenta particolari diffi coltà, ma necessita di un cavallo con il passo sicuro. Quindi si percorre sulla sinistra per un lungo tratto un sentiero costeggiato da una recinzione in rete metallica. Giunti in una radura, lasciamo il sentiero n. 553, per proseguire sulla sinistra: qui ci saranno come indicazione dei punti rossi sugli alberi. Questo sentiero, che procede in discesa con un fondo erboso, ci porterà in circa 20 minuti sulla strada bianca che raggiunge il Colle del Tramazzo. Attenzione alla parte fi nale di questo tratto perchè è ripida: consigliabile scendere e proseguire a piedi. Giunti sulla strada bianca, si procede verso destra: siamo nel Parco delle Foreste Casentinesi. Dopo circa 1400/1500 mt di leggera salita, si incontra un area con tavoli in legno e sulla destra una fonte dove è possibile abbeverare i cavalli; purtroppo non vi 27

sono molte possibilità di legare i cavalli nei pressi. Si procede sulla strada bianca, sempre in salita e dopo circa 1000/1200 mt, si arriva al Colle del Tramazzo: dopo pochi mt si svolta a sinistra ad un bivio. La strada prosegue in salita e dopo circa 500 mt si svolta a destra per imboccare il sentiero verso S. Benedetto in Alpe, sentiero n. 415 (S. Benedetto- Colle del Tramazzo). Questo sentiero procede nel sottobosco: unica attenzione i rami bassi e le radici sporgenti. Dopo circa 60 minuti, si esce dal bosco e da qui sarà possibile ammirare dall alto la nostra meta: S. Benedetto. Appena usciti dal sottobosco seguiamo il sentiero verso destra. Dopo un breve tratto pianeggiante, si prosegue in discesa per circa 25 minuti, per poi trovare un cancello (è poi necessario richiuderlo). Proseguendo si arriva in località Il Poggio, antica frazione di S. Benedetto; si attraversa la frazione (fare attenzione al fondo scivoloso) per poi immettersi nella strada asfaltata che porta a S. Benedetto. Si prende la strada asfaltata che procede in discesa (attenzione l asfalto è scivoloso). Dopo qualche tornante si incontra il camping Acquacheta sulla sinistra e dopo circa 300/400 mt si arriva in paese. Qui si imbocca la provinciale che porta a Firenze; prendiamo a sinistra per circa 50 mt per poi svoltare a destra e trovare le indicazioni del centro equestre (attenzione alla Provinciale, è stretta e passano macchine, che non sempre vanno adagio). Imboccata la strada per il centro si attraversa un ponte, il cui fondo è in lastre di ferro, ed è molto pericoloso e rumoroso. Dopo si svolta a sinistra e si prosegue per circa 100 mt, per poi arrivare al Maneggio Rio Destro. A destra: Alta Valle del Bidente 28

La tratta n.4 parte da San Benedetto in Alpe ed arriva fi no alla Burraia. Si parte dal maneggio Rio Destro, in discesa sulla strada asfaltata che dopo poche centinaia di metri diviene strada bianca e ci porta fi no a Monte Bucine, dove incontriamo il sentiero 401. Giriamo a destra e lo seguiamo fi no ad arrivare al valico Colla Tre Faggi dove incontriamo il sentiero 00 (di crinale) e giriamo a sinistra. Proseguiamo sempre lungo il sentiero 00 e poi la strada Forestale n. 9, (il sentiero 00 in quel tratto diventa diffi cile e pericoloso). Seguendo la strada Forestale n. 9 arriviamo alla località Case Giogo e successivamente a Poggio Piancancelli (da Case Giogo a Rifugio Fontanelle il sentiero 00 è solo per esperti), di fronte a noi riprenderemo sentiero 00 fi no alla Burraia (punto tappa). La tratta n.5 si snoda attraverso le località più suggestive del crinale appenninico nel Parco delle Foreste Casentinesi, tra Romagna e Toscana. Rimanendo in territorio emiliano romagnolo la tappa è abbastanza lunga anche se molto suggestiva e di media diffi coltà. Si consiglia pertanto, a chi non fosse abituato a tappe lunghe, di scegliere tappe toscane o romagnole alterna- 29

tive. Dalla Burraia lungo il sentiero 00 arriviamo al Passo della Calla, dove si attraversa l asfalto e si prosegue di nuovo sullo 00 davanti a noi. Nell arco di 1 ora saremo a Poggio Scali, punto più alto dell Appennino toscoromagnolo (1520 s.l.m.) e luogo panoramico mozzafi ato. Proseguendo sempre per il sentiero 00, di facile percorribilità, attraverso boschi stupendi, si giunge all incrocio con il sentiero n. 68 e la Strada Forestale n. 8 dove si può visitare il Sacro Eremo di Camaldoli. Continuando per il sentiero 00 si arriva al Gioghetto, dove a destra troveremo un ulteriore sentiero per il Sacro Eremo, mentre a sinistra potremo utilizzare la Strada Forestale e/o il sentiero 229 che porta alla Lama e alla diga di Ridracoli. Continuando sul sentiero 00, s incrocia in località Prato alla Penna la Strada Forestale. Seguendola fi no alla località Passo Fangacci (da Prato alla Penna al Passo Fangacci si può utilizzare anche il sentiero 00 per esperti), si trova il rifugio Fangacci. Proprio di fi anco al rifugio, si trovano le indicazioni del sentiero 00 che ci porta fi no al Passo della In alto: torrione e porta di Modigliana A destra: foresta presso Tredozio 30

Crocina. Dal Passo della Crocina il sentiero 00 diventa solo per esperti: per cui si percorre il sentiero 207 fi no all incrocio del Passo della Bertesca. Voltando a destra sul sentiero 205, in località Pian della Saporita prenderemo sulla destra la Strada Forestale 7. Si arriva così al Passo dei Lupatti dove, se vorremo, potremo riprendere il sentiero 00 incrociando dopo circa 1 km il sentiero 201 che ci porta a sua volta ad incrociare la Strada Forestale 19. Per chi volesse recarsi presso le Terme, si può fruire di agriturismi in località Bagno di Romagna o Passo del Carnaio e San Piero in Bagno. La tratta n.6 parte da San Piero in Bagno e arriva al B&B Ca Sem in località Casanova. Partiamo da San Piero in Bagno in direzione di Passo Incisa, attraversando bellissimi castagneti con vista sul Lago di Acquapartita, dopo circa un ora e mezzo, si raggiunge il passo, incrociando la strada che porta ad Alfero. Si procede sulla strada bianca seguendo l indicazione Agriturismo Incisa e si gira dopo poco a destra sul sentiero che sale verso l omonimo passo a circa 918 mt. Da qui inizia la discesa. Passiamo da un antico abitato Ca Poggio Grosso e continuiamo a scendere, cominciando da lì a poco a 31

scorgere il Lago di Quarto. Raggiunta la strada asfaltata giriamo a destra per S. Stefano; risaliamo ancora il torrente la Para (affl uente del lago insieme al fi ume Savio) quando vediamo sulla nostra sinistra un imponente ripa, scendiamo al fi ume. Dopo circa 400 mt giriamo a destra su una strada asfaltata che fi nirà a Barciano circa 2 km più avanti che diventa carraia fi no a Montriolo. Si scende costeggiando il cimitero, giriamo a sinistra, proseguiamo dopo circa 1 km la strada che da Sarsina porta a Tavolicci; giriamo a destra, fatto circa 1km giriamo a sinistra per Ca Bianchi su una carraia che seguiamo fi no a circa 200 mt dopo l abitato di Casanuova. Qui giriamo a destra in una mulattiera che si arrampica per circa 300 mt fi no al B&B Ca Sem, dove sarà possibile concedersi un meritato riposo. Sotto: foresta della Lama In basso: volpe sulla neve nel Parco delle Foreste Casentinesi 32

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA IPPOVIA DI FORLÌ-CESENA Lunghezza 130 km ca. Le tratte in sintesi TRATTA 3 - Romagna toscana Modigliana (C.T.E. Lineto) San Benedetto in Alpe (Circolo Ippico Rio Destro) TRATTA 4 - Romagna toscana San Benedetto in Alpe (Circolo Ippico Rio Destro) - Burraia (Rifugio Forlì Burraia) TRATTA 5 - Dalle Foreste Casentinesi all Alto Savio Burraia (Rifugio Forlì Burraia) San Piero in Bagno (Fattoria Ca di Gianni) TRATTA 6 - Dall alta valle del Savio a Ca Sem (Casanuova) San Piero in Bagno (Fattoria Ca di Gianni) Casanuova (Ca Sem) C.T.E. Lineto Rifugio Forlì Burraia Fattoria Ca di Gianni Ca Sem 33

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA Eremo di Gamogna Cascata dell Acqua Cheta San Benedetto in Alpe IPPOVIA DI FORLÌ-CESENA TRATTA 3 ROMAGNA TOSCANA Modigliana Museo Don Giovanni Verità C.T.E. Lineto Eremo di Montepaolo Chiesa di S. Maria in Castello Tredozio e centro vista del parco Il vulcano di Monte Busca Circolo Ippico Rio Destro Portico S. Benedetto e centro vista del parco Premilcuore e centro vista del parco Fiumicello (Mulino Mengozzi) Poggio alla Lastra Monte Falterona Monte Falco Campigna La Burraia Rifugio Forlì Sasso Fratino San Piero in Bagno Ca di Gianni Pietrapazza Casanuova Ca Sem Bagno di Romagna Eremo di Camaldoli Monte Penna Montione Balze e Sant Alberico Luogo di partenza Modigliana (C.T.E. Lineto) Luogo di arrivo San Benedetto in Alpe (Circolo Ippico Rio Destro) Breve descrizione La tratta non presenta particolari diffi coltà. È di buona percorribilità tra gli affi oramenti dello spungone e i calanchi. Lunghezza tratta 33 km ca. Tempo di percorrenza 5 ore Livello di difficoltà facile Altitudine 135-704 s.l.m.

DA NON PERDERE Eremo di Montepaolo (a 7 km dall abitato di Dovadola, bivio prima dell abitato sulla Statale 67 in direzione Firenze, percorrere la strada comunale fi no al Santuario) Sant Antonio da Padova intorno al 1220 venne condotto in Romagna da frà Graziano, qui si ritirò per nove mesi in aspra penitenza. La presenza del Santo in questa località indusse, nel 1629, Giacomo Paganelli, miracolato del Santo a far erigere accanto alla Grotta una Chiesa. Oggi vi si recano numerosi fedeli in visita soprattutto nel mese di settembre, mese dedicato al pellegrinaggio a questo specifi co Santuario. Museo Don Giovanni Verità (Modigliana, corso Garibaldi, visitabile tutte le domeniche) La casa dove abitò il sacerdote, patriota divenne sede del Museo cittadino dopo la grande mostra commemorativa di Silvestro Lega del 1926. Roccaccia di Modigliana Chiesa di S. Maria in Castello (a 5 km da Tredozio, sulla strada comunale che corre lungo il crinale fra Tredozio e Rocca S.Casciano) È un antica Chiesa Medioevale sorta sui resti di un castello, Castrum Collinae, edifi cato proprio sulla sommità della valle a 678 m.s.l.m. sul crinale tra Tredozio e Portico, e abbandonato alla fi ne del XIII secolo. 35

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA Eremo di Gamogna Cascata dell Acqua Cheta San Benedetto in Alpe IPPOVIA DI FORLÌ-CESENA TRATTA 4 ROMAGNA TOSCANA Modigliana Museo Don Giovanni Verità C.T.E. Lineto Eremo di Montepaolo Tredozio e centro vista del parco Il vulcano di Monte Busca Circolo Ippico Rio Destro Chiesa di S. Maria in Castello Portico S. Benedetto e centro vista del parco Premilcuore e centro vista del parco Fiumicello (Mulino Mengozzi) Monte Falterona Monte Falco La Burraia Campigna Rifugio Forlì Sasso Fratino Eremo di Camaldoli Pietrapazza Poggio alla Lastra San Piero in Bagno Ca di Gianni Bagno di Romagna Monte Penna Montione Casanuova Balze e Sant Alberico Ca Sem Luogo di partenza San Benedetto in Alpe (Circolo Ippico Rio Destro) Luogo di arrivo Burraia (Rifugio Forlì Burraia) Breve descrizione Questa seconda tratta della Romagna toscana è di media/alta diffi coltà, arrivati al Valico del Tramazzo è possibile scegliere tra il percorso per esperti e il percorso per principianti. Seguire attentamente le indicazioni del percorso perché il sentiero 00 in alcuni punti è pericoloso. Lunghezza tratta 26 Km ca. Tempo di percorrenza 5 ore ca. Livello di difficoltà medio Altitudine 704-916 s.l.m.

DA NON PERDERE Eremo di San Barnaba in Gamogna Fondato nel 1053 dall abate Cardinale Pier Damiani, negli anni più vicini a noi fu ridotto a Parrocchia a causa dello spopolamento della montagna. Gamogna è in avanzato stato di restauro e sarà di nuovo funzionante. Cascate dell Acquacheta (a 1,30 h di cammino da San Benedetto) Citate con questo nome da Dante nel XVI canto dell Inferno sono da tempo meta di un escursione tra le più classiche dell Appennino tosco-romagnolo. Per giungere al grande salto dell Acquacheta (70 m di altezza dopo una corsa di 4,5 km dal Monte Làvane, da cui nasce, a 1241 m s.l.m.) basta seguire la mulattiera che da San Benedetto risale costantemente la sinistra idrografi ca della valle. Nella stagione piovosa si presenta come un muro d acqua rimbombante, nella stagione secca la portata d acqua è bassa. Centro Vista del Parco Il capriolo (Tredozio) Il capriolo e il paesaggio montano, è il tema specifi co di questo Centro Visita che ha il compito di illustrare sinteticamente la biologia ed il comportamento del capriolo, una tra le più diffuse e note presenze faunistiche del territorio del Parco, con particolare riguardo a quella porzione di territorio ora ab- In alto: vacche di razza romagnola A sinistra: Cascata dell Acquacheta 37

bandonata e selvaggia, ma che con le mulattiere e gli antichi insediamenti rurali, mostra ancora i segni di un antica presenza dell uomo. Accanto alla sezione dedicata alla realtà del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, e al sistema dei Parchi Nazionali in Italia, vi sono due salette dove vengono descritti gli ambienti naturali frequentati dal capriolo, i suoi comportamenti, il suo rapporto con la presenza umana. Il vulcano di Monte Busca (a circa 7 km da Portico sulla strada per Tredozio,a 70 m dalla Casa colonica Cà Forte) Portico si pregia di possedere nella sua zona, sul Monte Busca, quello che è comunemente defi nito il più piccolo vulcano d Italia. Centro Visita del Parco La storia della Romagna toscana (San Benedetto in Alpe Portico San Benedetto) L evoluzione naturale si intreccia con la storia dell uomo. Anche il territorio del Parco Nazionale è strettamente legato all intervento dell uomo. Il visitatore viene invitato a concentrare la sua curiosità verso la percezione dei segni presenti nel territorio. L uomo ha lasciato le sue tracce nelle pietre scolpite di castelli e monasteri, gli animali lasciano il segno del loro passaggio nel bosco e sugli alberi; questi segni possono essere raccontati e percepiti. Una parte del Centro è dedicata alla storia recente delle Aree Protette dell Emilia Romagna. Campagna forlivese 38

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA Eremo di Gamogna Cascata dell Acqua Cheta San Benedetto in Alpe Modigliana IPPOVIA DI FORLÌ-CESENA TRATTA 5 DALLE FORESTE CASENTINESI ALL ALTO SAVIO Museo Don Giovanni Verità Chiesa di S. Maria in Castello Tredozio e centro vista del parco Il vulcano di Monte Busca Circolo Ippico Rio Destro C.T.E. Lineto Portico S. Benedetto e centro vista del parco Premilcuore e centro vista del parco Fiumicello (Mulino Mengozzi) Eremo di Montepaolo Poggio alla Lastra Monte Falterona Monte Falco Campigna La Burraia Rifugio Forlì Sasso Fratino San Piero in Bagno Ca di Gianni Pietrapazza Casanuova Ca Sem Bagno di Romagna Eremo di Camaldoli Monte Penna Montione Balze e Sant Alberico Luogo di partenza Burraia (Rifugio Forlì Burraia) Luogo di arrivo San Piero in Bagno (Ca di Gianni) Breve descrizione La quinta tappa si snoda attraverso le località più suggestive del crinale appenninico nel Parco delle Foreste Casentinesi piene di storia e fascino, la tappa è abbastanza lunga anche se molto suggestiva e di media diffi coltà. Lunghezza tratta 37 km ca. Tempo di percorrenza 8 ore Livello di difficoltà facile-medio-diffi cile Altitudine 1451 460 s.l.m.

DA NON PERDERE Bagno di Romagna: le Terme Le acque sulfuree e bicarbonato alcaline che sgorgano a Bagno di Romagna fl uiscono da una scaturigine della roccia ad una profondità di 8 metri e ad una temperatura di 45 gradi. Ci sono tre stabilimenti termali: Terme S. Agnese, Euroterme, Terme Roseo dove possiamo trovare linee specifi che dedicate alla bellezza. Poggio alla Lastra (a 18 km da San Piero in Bagno) Il suggestivo borgo di Poggio alla Lastra si raggiunge, una volta lasciato alle spalle il Valico del Carnaio, tramite una laterale in prossimità di Santa Sofi a. Dopo qualche km, immersi nel verdeggiante paesaggio ecco apparire Poggio alla Lastra. Eremo di Camaldoli Fondato nel 1012 da San Romualdo è la casa madre della Congregazione benedettina dei camaldolesi e si trova nell omonima località di Camaldoli. Oggi l Eremo è interamente cinto da un muro di sasso che si affaccia sulla strada con un portone, attraverso il quale si accede al cortile interno. Dal cortile si possono visitare: la foresteria, l antica cella di San Romualdo, la Chiesa ( e il coro monastico) e la sala dell antico refettorio. Inoltre una In alto: centro storico di Bagno di Romagna 40

Aratura cancellata separa il cortile dalla zona più interna riservata esclusivamente ai monaci: qui ognuno di essi ha la propria cella, costituita da un piccolo edifi cio in muratura, separato dalle celle degli altri monaci. Monte Penna È di natura calcarea e la sua morfologia è aspra, con numerosi anfratti e cavità naturali. Arroccato sulla ripida parete sorge il celebre santuario francescano de La Verna. Pietrapazza È un vero e proprio paradiso per gli escursionisti. Consta di un panorama vasto, mosso dall irregolarità dei crinali, dove l acceso verde e interrotto dal grigio delle argille scagliose e delle marne. Pietrapazza è terra di numerose e variegate specie di fauna e di fl ora e anche di mulattiere. Sasso Fratino È la prima riserva naturale istituita in Italia (1959). Si estende per più di 700 ettari di superfi cie nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi. E stata istituita con lo scopo di conservare una piccola parte di foresta giunta a noi quasi intatta grazie alla presenza di brusche pendici rocciose e dalla mancanza di vie d accesso, le cui caratteristiche ne hanno impedito la colonizzazione umana. Premilcuore e Centro Visita del Parco - La fauna (Premilcuore) Il Lupo è una presenza consolidata nel Parco, sia per il numero degli esemplari che per il ruolo che riveste negli equilibri naturali. Anche insetti, rettili, anfi bi, uccelli e altri mammiferi sono presenti nel Parco in gran numero e varietà. Alcuni di essi sono diffi cili da vedere, per le piccole dimensioni o per la loro naturale diffi denza verso l uomo, per questo, il Centro Visitatori di Premilcuore insegna a conoscerli per sentirli e vedere le loro tracce. 41

Mulino Mengozzi di Fiumicello È appartenuto alla famiglia Mengozzi da secoli ed è rimasto in attività fi no agli inizi degli anni 60. Di recente è stato ristrutturato e reso di nuovo funzionante: oggi è una testimonianza tangibile delle fatiche e delle conquiste dei popoli vissuti nelle diffi cili e poco confortevoli pendici dell Appennino. Monte Falco e Falterona Sono le due vette più alte dell intero crinale dell Appennino Romagnolo (Monte Falco mt 1658 Monte Falterona 1654). Entrambi mete di escursioni sono tra i luoghi più interessanti e suggestivi del Parco. Il Monte Falco è la cima più alta del Parco delle Foreste Casentinesi e nel versante nord è presente una Riserva Naturale Integrale (l area protetta comprende 600 km di rete sentieristica). Il Monte Falterona, anch esso parte del Parco delle Foreste Casentinesi, di struttura arenacea è ricoperto di faggi e dalle sue pendici sgorga la fonte del fi ume Arno (il fi ume di Firenze), la sua vetta è attraversata dal confi ne tra la Provincia di Firenze, quella di Arezzo e quella di Forlì-Cesena, al confi ne tra Toscana e Emilia-Romagna. Campigna È una grande area protetta inserita nell appennino tosco-romagnolo, che comprende grandi distese di boschi e foreste, è in questi luoghi di grande interesse fl oristico che si inseriscono il lupo e l aquila reale tra i grandi predatori e diverse specie di ungulati. Le foreste insieme all ambiente naturale fanno da cornice ai segni della presenza dell uomo con i borghi, le mulattiere e i due santuari di Camaldoli e La Verna. In alto: Campigna A sinistra: Ponte Brusio 42

Santuario di Sant Alberico Località di Montione Importante località a livello naturalistico e storico-culturale. All interno della chiesa risalente al 600 dell omonima località, troviamo un affresco di scuola fi orentina con la Madonna col bambino e S. Sebastiano; suggestivo anche lo storico arco. A pochi km possiamo trovare l oratorio di S. Alessio con altari in pietra serena lavorati da scalpellini locali. Balze A quota 1096 m s.l.m. sorge Balze, il più alto paese dell Appennino romagnolo, collocato alle falde di una granitica barriera formata da rupi ciclopiche vicine alle sorgenti del Tevere. Secondo la tradizione il paese sarebbe nato in seguito ad un fatto prodigioso, ossia l apparizione, datata 17 luglio 1494, della Madonna a due pastorelle. Il paese, ben attrezzato sia per il turismo estivo che per quello invernale. Offre occasioni per varie escursioni a piedi. Sant Alberico Posto tra Monte Aquilone e Monte Ocri, è l unico santuario rimasto in effi - cienza fra i tanti di cui era ricca la zona. Intorno all anno Mille infatti si diffuse la vita eremitica e fi orirono larghe comunità religiose. L Eremo di Sant Alberico ne è un fulgido esempio. Passaggio a San Benedetto in Alpe in canoa 43

Alfero Ad fanum o ad farum ovvero un origine incerta. Nell Appennino Tosco Romagnolo, in una valle solcata dalle acque fresche e limpide dell Alferello, incorniciata da una castagneta e da boschi di faggi, cerri e abeti, si adagia Alfero, maggiore frazione del comune di Verghereto e suggestiva stazione turistica. Il paese sorse sul confi ne tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa (è ancora possibile vedere, non lontano dalla Chiesa di S. Andrea, il cippo di confi ne recante su di una parte lo stemma a cinque sfere dei Medici dall altra le chiavi di S.Pietro). Incerta l etimologia del suo nome: Ad Farum per i fuochi dei pastori bivaccanti sul luogo, Ad Fanum per un tempio pagano anticamente esistente nella zona. Alfero inoltre offre: possibilità di escursioni in montagna a piedi, cavallo e mountain bike attraverso sentieri suggestivi, cascate nell Alferello, fonte sulfurea, monumenti da visitare ed ammirare (Cippo all alpino, Castel d Alfero, ponte romano). Sotto: Cascata dell Alferello In basso: Alfero 44

GRANDE IPPOVIA DELL APPENNINO EMILIA-ROMAGNA Eremo di Gamogna Cascata dell Acqua Cheta San Benedetto in Alpe Modigliana IPPOVIA DI FORLÌ-CESENA TRATTA 6 DALL ALTA VALLE DEL SAVIO A CA SEM Museo Don Giovanni Verità Chiesa di S. Maria in Castello Tredozio e centro vista del parco Il vulcano di Monte Busca Circolo Ippico Rio Destro C.T.E. Lineto Portico S. Benedetto e centro vista del parco Premilcuore e centro vista del parco Fiumicello (Mulino Mengozzi) Eremo di Montepaolo (CASANUOVA) Poggio alla Lastra Monte Falterona Monte Falco Campigna La Burraia Rifugio Forlì Sasso Fratino San Piero in Bagno Ca di Gianni Pietrapazza Casanuova Ca Sem Bagno di Romagna Eremo di Camaldoli Monte Penna Montione Balze e Sant Alberico Luogo di partenza San Piero in Bagno (Ca di Gianni) Luogo di arrivo Casanuova (Ca Sem) Breve descrizione La tratta non presenta particolari diffi coltà. Lunghezza tratta 326 km ca. Tempo di percorrenza 5 ore ca. Livello di difficoltà facile Altitudine 652 319 s.l.m.

DA NON PERDERE Sarsina Città di origine antichissima, fondata da popolazione di origine umbra tra il VI e il IV secolo a.c. Già nel III secolo a.c. Sarsina governava un grande stato al di qua e al di là del crinale appenninico che comprendeva alcune vallate romagnole e l alto Tevere. La prima data certa della storia sarsinate è quella della conquista da parte di Roma nel 266 a.c., dopo la quale diventò città federata e, quindi Municipio. Nel 250 a.c. vi nacque Tito Maccio Plauto, il più grande commediografo latino. L economia, un tempo esclusivamente agricola, a partire dagli anni Sessanta è notevolmente mutata con l insediamento di alcune industrie, che hanno dato vita ad un discreto indotto artigianale. La presenza del grande Museo Archeologico, della Basilica con Cattedrale all interno della quale è possibile ricevere la Benedizione di San Vicinio (che attualmente richiama decine di migliaia di pellegrini all anno), le bellezze ambientali ed il facile collegamento con la superstrada E45 fanno di Sarsina un centro turistico di non secondaria importanza con ottime prospettive per il futuro. 46