2. L anticipazione dello studio Città che vai fisco che trovi : la tassazione comunale sugli immobili negli anni

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1 Roma, 12 dicembre 2014

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3 Sommario 1. Premessa L anticipazione dello studio Città che vai fisco che trovi : la tassazione comunale sugli immobili negli anni Analisi della situazione di sintesi sui dati medi nazionali L analisi dei primi 10 comuni per tassazione più elevata sugli immobili a confronto con gli ultimi 10 per tassazione più lieve Appendice statistica: le tavole complete dei 112 comuni

4 1. Premessa Il prossimo 16 dicembre 2014 scade il termine per il versamento del saldo IMU e della TASI. Si tratta dei tributi che, con l aggiunta della TARI (tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), completano il terzetto delle imposte comunali che pesano sugli immobili abitativi e sugli immobili delle imprese e che prende il nome di IUC. Mentre i cittadini e gli imprenditori non hanno capito bene che cosa stanno pagando, ma solo quanto pagano, il Governo preannuncia un nuovo cambiamento della tassazione comunale (la c.d. LOCAL TAX ) che, ironia della sorte, potrebbe formalizzarsi come emendamento alla Legge di stabilità proprio tra il 16 ed il 17 dicembre. L unica cosa chiara di questa ennesima riforma è l intento di unire IMU e TASI in un unico tributo. Per il resto c è da augurarsi che ciò non comporti ancora una volta un aumento della tassazione sugli immobili di famiglie e imprese. Tra le altre cose, si teme che nell unificazione dei due tributi nella nuova LOCAL TAX, si perda anche l attuale deducibilità totale della TASI pagata dalle imprese sugli immobili strumentali. Le imprese attendono, al contrario, una riduzione delle tassazione, almeno tramite l eliminazione dell ingiustizia della deducibilità parziale dell IMU dal reddito d impresa, ora limitata al 20% del tributo comunale dovuto. Si deve arrivare, al più presto, alla deducibilità del 100% dell IMU dal reddito d impresa e dall IRAP. La deducibilità completa dell IMU dal reddito d impresa e dalla base imponibile IRAP, oltre ad eliminare una norma incostituzionale, potrebbe andare nella direzione di ridurre in modo automatico l incidenza della tassazione erariale all aumentare di quella comunale, riequilibrando il Total Tax Rate complessivo. I beni strumentali all attività produttiva hanno lo scopo ben preciso di produrre il reddito d impresa. Il reddito che viene tassato ai fini IRPEF ovvero ai fini IRES, nel caso della società di capitali. L IMU, pertanto, costituisce sicuramente un costo inerente alla produzione del reddito. La mancata deducibilità del tributo comunale (ora parziale) determina, conseguentemente, la tassazione di un reddito d impresa (quello relativo all IMU indeducibile), mai realizzato. Da qui la sospetta incostituzionalità del tributo per la lezione del principio di capacità contributiva sancito dall articolo 53 della Costituzione. Oltre a questo aspetto c è anche da considerare che la completa deducibilità del tributo comunale dal reddito d impresa determinerebbe, in modo automatico, una parziale attuazione del principio del federalismo fiscale più volte sbandierato, dal centro alla periferia, dal momento che, per ogni 100 euro di IMU pagata circa il 40% tornerebbe indietro come minore tassazione nazionale o regionale (incidenza media della tassazione IRPEF ed IVS sul reddito d impresa + l aliquota IRAP).

5 2. L anticipazione dello studio Città che vai fisco che trovi : la tassazione comunale sugli immobili negli anni Si è pensato che questa fosse l occasione giusta per analizzare l andamento della tassazione complessiva degli immobili strumentali utilizzati dalle piccole imprese (nella fattispecie, negozi e laboratori artigiani). Prendendo a esempio gli immobili strumentali dell impresa tipo utilizzata nello studio Comune che vai fisco che trovi ( 1 ), si è analizzato l andamento della tassazione, negli anni compresi tra il 2011 ed il 2014, nei 112 comuni monitorati finora dall Osservatorio CNA della tassazione della piccola impresa. E bene da subito precisare che i risultati dello studio riguardano specificamente gli immobili scelti, come sopra meglio definiti, e le situazioni soggettive ipotizzate e, pertanto, non possono essere assunti come elemento per estrapolare l andamento complessivo della tassazione locale sugli immobili produttivi delle imprese ovvero delle abitazioni. L esame, quindi, è volto esclusivamente ad analizzare l andamento nel tempo e nello spazio della tassazione comunale che verte su tipologie d immobili utilizzati in modo prevalente da artigiani e commercianti nell esercizio dell attività d impresa. Secondo nostre stime, l aumento della tassazione sugli immobili strumentali delle imprese tra il 2011 ed il 2014 è stato di circa 4,9 miliardi di euro, segnando un incremento del 104,8% in soli tre anni. Si è passati cioè da una tassazione complessiva dovuta all ICI di circa 4,7 miliardi a una tassazione complessiva stimata per il 2014, fatta di IMU + TASI, di circa 9,6 miliardi. L esame di andamento è stato fatto per tipologia di immobile oggetto di analisi per ognuno dei 112 comuni tenuti sotto controllo dall Osservatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa. In appendice statistica, sono messi in evidenza i dati della tassazione locale riferita a tutti i comuni ordinati per regione e facendo, altresì, una classifica in base all anno In questa sede si mettono in evidenza i dati di sintesi desumibili dai valori medi nazionali nonché un primo commento sui 10 comuni che vantano il primato in termini di più alta tassazione sugli immobili nonché sui 10 comuni che, al contrario, si posizionano nella parte più bassa della classifica per tassazione comunale complessiva, sempre per tipologia di immobile. 1 Si tratta di un laboratorio artigiano di 350 mq rilevanti per la tassazione sulla nettezza urbana, classificato nella categoria catastale C3 ed un negozio per la vendita di 175 mq, sempre rilevanti per la tassazione sui rifiuti solidi urbani, classificato nella categoria catastale C1

6 2.1 Analisi della situazione di sintesi sui dati medi nazionali L analisi dei dati nazionali è molto importante sia per capire quanto mediamente le piccole imprese pagano tra IMU/TASI e TARI per le unità immobiliari utilizzate per lo svolgimento dell attività produttiva sia per valutare lo scostamento della tassazione applicata da ogni comune da quella mediamente applicata a livello nazionale. Tavola n. 1. Andamento tassazione comunale mediamente applicata sul laboratorio artigiano (anni ) e variazione nel triennio 2011 ed il 2014 Laboratorio artigiano Var. 2011/2014 Anni % TARSU/TIA/TARI ,4% ICI/IMU/TASI ,5% TOTALE ,5% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Dall elaborazione dei dati in nostro possesso è emerso che, mediamente, su un laboratorio di circa 350 mq gli imprenditori nel 2011 pagavano circa euro tra ICI e TARSU (o TIA) mentre nel 2014, tra IMU, TASI e TARI pagano euro, con un incremento nel triennio di euro pari al 36,5% (vedi tavola n. 1). La natura di questo incremento nonché l anno nel quale si è formato nel triennio, è resa evidente nella figura n. 1. Figura n. 1 - Andamento della tassazione comunale mediamente applicata tra gli anni 2011 e 2014 sul laboratorio artigiano in euro. Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Nella figura n. 1 emerge con chiarezza che la maggior parte dell incremento della tassazione, come era legittimo aspettarsi, è avvenuto tra il 2011 ed il 2012 per effetto dell introduzione dell IMU.

7 Tuttavia, appare altrettanto evidente che anche la tassazione sui rifiuti solidi urbani è aumentata costantemente nel triennio, sebbene a un ritmo inferiore rispetto alla tassazione che pesa sul valore catastale degli immobili (IMU+TASI). Infatti, mentre nel triennio la tassazione sulla nettezza urbana è cresciuta del 17,4%, l IMU + TASI sui laboratori artigiani del 2014 ha fatto segnare un incremento del 52,5%. Nella figura n. 2 si mette in evidenza la composizione percentuale e in valore assoluto della tassazione locale sui laboratori artigiani, tra l anno 2011 ed il Figura n. 2 composizione della tassazione comunale sui laboratori artigiani (composizione tra l anno 2011 e l anno 2014) Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Nella figura n. 2 emerge in particolare che a livello nazionale il forte incremento della tassazione comunale, dovuto all IMU e alla TASI, ha modificato profondamente il peso relativo di ciascun

8 tributo sulla tassazione complessiva. Nel 2011, infatti, la tassazione sul valore degli immobili (allora l ICI) e la tassazione sulla nettezza urbana si può dire che fossero quasi equivalenti; risultava che l ICI pesava solo per un 4% in più rispetto alla TARSU, TIA dell epoca. Nel 2014, al contrario, l IMU e la TASI pagate dalle piccole imprese sui laboratori partecipano alla tassazione complessiva per il 60%, mentre la TARI pesa per il restante 40%. La differenza tra i due pesi relativi è cresciuta dal 4% al 10%. Passando all esame della tassazione mediamente applicata sui negozi, le cose non cambiano di molto. Anche nel caso dei negozi, infatti, si è registrato un incremento della tassazione comunale complessiva del 35,1%. Tavola n. 2 Andamento tassazione comunale mediamente applicata sul negozio (anni ) e variazione nel triennio 2011 ed il 2014 Negozio Var. 2011/2014 Anni % TARSU/TIA/TARI ,7% ICI/IMU/TASI ,7% TOTALE ,9% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie In questo caso la tassazione mediamente applicata dai comuni nel 2011 portava a un prelievo del complessivo di euro; nel 2014, la tassazione complessiva dovuta all applicazione della IUC (IMU+TASI+TARI) è stata di euro, registrando un incremento di 815 euro in tre anni. Anche l andamento della tassazione, evidenziato nella figura n. 3, rispecchia quanto si è già visto per i laboratori artigiani.

9 Figura n. 3 - Andamento della tassazione comunale mediamente applicata tra gli anni 2011 e 2014 sul negozio in euro. Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Anche in questo caso l incremento della tassazione più marcato è avvenuto tra il 2011 ed il 2012 per effetto del passaggio dall ICI all IMU: l aumento nel triennio è stato del 53,7% pari a 730 euro. L incremento dovuto alla tassazione sui rifiuti solidi urbani, al contrario, è stato di soli 85 euro, pari all 8,7%. Con riferimento ai negozi, la variazione nella composizione percentuale dei vari tributi sulla tassazione comunale complessiva sugli immobili (vedi figura n. 4) dimostra un arretramento della tassazione sulla nettezza urbana ancora più marcato rispetto a quello visto con riferimento al laboratorio artigiano.

10 Figura n. 4 composizione della tassazione comunale sui negozi (composizione tra l anno 2011 e l anno 2014) Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Dalla figura n. 4 risulta, infatti, che, mentre nel 2011 la tassazione sui rifiuti solidi urbani contribuiva alla tassazione complessiva dell immobile per il 42% e l ICI pesava per il restante 58%, nel 2014 la TARI pesa per il 32% e, per converso, il peso dell IMU e della TASI, insieme, è del 68%. La differenza tra i due tributi è pari a 32 punti percentuali L analisi dei primi 10 comuni per tassazione più elevata sugli immobili a confronto con gli ultimi 10 per tassazione più lieve. Le analisi particolareggiate, riferite cioè alle situazioni dei singoli comuni, come si diceva in premessa al paragrafo, verranno effettuate mettendo a confronto i primi dieci comuni che si distinguono per la tassazione più alta con i 10 comuni che, al contrario, si posizionano nella coda della classifica, per la tassazione più bassa. Le varie classifiche verranno fatte distinguendo la

11 natura dell immobile produttivo usato dalle piccole imprese e la tipologia di tributo comunale applicabile. Tavole n. 3 e 4 Classifica dei 10 comuni con la tassazione sul valore catastale degli immobili più alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento all anno 2014 (laboratorio artigiano) Tav. 3 ICI / IMU / TASI: Laboratorio artigiano Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Reggio Calabria ,3% 0 0,0% 2 Bologna ,4% ,4% 3 Biella ,4% 116 1,9% 4 Salerno ,4% 0 0,0% 5 Foggia ,4% 0 0,0% 6 Napoli ,4% 0 0,0% 7 Roma ,6% ,5% 8 Genova ,0% 0 0,0% 9 Catania ,6% 0 0,0% 10 Agrigento ,7% 120 2,8% Tav Viterbo ,5% ,0% 104 Padova ,6% 21 2,0% 105 Sondrio ,6% 11 1,0% 106 Alessandria ,6% 0 0,0% 107 Udine ,7% 0 0,0% 108 Verbania ,1% 61 7,1% 109 Belluno ,7% 50 6,6% 110 Imperia ,1% 60 9,3% 111 Gorizia ,6% 0 0,0% 112 Cuneo ,7% 0 0,0% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Come appare evidente dalle tavole 3 e 4, per quanto concerne la tassazione ICI/IMU/TASI il primato per la tassazione più alta per il laboratorio artigiano se lo aggiudica Reggio Calabria con più di 7mila euro di IMU dovuta. Il primato è frutto di una combinazione esplosiva fatta di altissimi valori catastali degli immobili produttivi nella zona OMI semicentrale gialla e alte aliquote di tassazione IMU che arriva all aliquota massima dell 1,06%. Subito dopo viene Bologna che, con circa euro di IMU dovuta, fa registrare un incremento di tassazione tra il 2013 ed il 2014 di 603 euro, pari al 10,4%. Anche in questo caso l elevata tassazione dipende soprattutto dagli elevati valori catastali degli immobili. Al margine opposto della classifica si trova Cuneo che, per effetto della ridotta tassazione, ma soprattutto, per il basso valore catastale degli immobili, per il laboratorio artigiano preso ad esempio chiede circa 400 euro. Immediatamente prima viene Gorizia che, per lo stesso immobile

12 chiede quasi 650 euro, facendo registrare, peraltro, un modesto incremento della tassazione tra il 2011 ed il 2014 pari all 8,7%. Tavole n. 5 e 6 Classifica dei 10 comuni con la tassazione sul valore catastale degli immobili più alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento all anno 2014 (negozio) Tav. 5 ICI / IMU / TASI : Negozio Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Firenze ,6% 0 0,0% 2 Cremona ,0% 0 0,0% 3 Latina ,4% 0 0,0% 4 Sassari ,3% ,8% 5 Bologna ,4% ,4% 6 Isernia ,4% 0 0,0% 7 Bari ,4% 0 0,0% 8 Olbia-Tempio ,3% ,5% 9 Reggio Calabria ,3% 0 0,0% 10 Viterbo ,5% ,0% Tav Fermo ,9% -58-5,7% 104 Cuneo ,7% 0 0,0% 105 Verona ,7% ,4% 106 Arezzo ,2% 27 3,0% 107 Treviso ,9% ,0% 108 Imperia ,1% 68 9,3% 109 Mantova ,4% 11 1,5% 110 Novara ,4% 0 0,0% 111 Sondrio ,6% 5 1,0% 112 Vicenza ,6% 0 0,0% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Passando alla tassazione basata sul valore degli immobili (ossia ICI, IMU, TASI) applicata sui negozi, il triste primato per la tassazione più alta, questa volta, se lo aggiudica Firenze con un prelievo di circa euro, che, sebbene non abbia fatto registrare alcun ulteriore aumento della tassazione tra il 2013 ed il 2014, per l elevato valore catastale dei negozi dislocati in zona semicentrale, ha segnato un importante + 48,6% di incremento di tassazione tutto ascrivibile al passaggio dall ICI all IMU avvenuto nel Subito dopo al secondo posto in classifica spicca Cremona che, con quasi euro tra IMU e TASI dovute, ha fatto registrare un aumento della tassazione tra il 2011 ed il 2014 del 92%. Passando all esame dei comuni più virtuosi in termini tassazione locale sugli immobili la bandierina di ultimo classificato se la aggiudica Vicenza con solo 337 euro richiesti per un negozio di 175 mq in zona OMI semicentrale. Anche in questo caso, la bassa tassazione è dovuta al ridottissimo incremento fatto registrare tra il 2011 ed il 2014 di appena l 8,6%. Subito prima di Vicenza si posiziona Sondrio che, per lo stesso negozio, sempre situato in zona semicentrale, chiede 490 euro

13 facendo comunque registrare un rispettabile 45,6% di incremento della tassazione nel triennio tra il 2011 ed il Tavole n. 7 e 8 Classifica dei 10 comuni con la tassazione sulla nettezza urbana più alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento all anno 2014 (laboratorio artigiano) Tav. 7 TARSU /TIA/TARI: Laboratorio artigiano Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Napoli ,2% -1 0,0% 2 Cosenza ,1% -33-0,8% 3 Roma ,7% 56 1,5% 4 Caserta ,3% ,7% 5 La Spezia ,7% 187 5,9% 6 Avellino ,9% ,2% 7 Catania ,6% ,6% 8 Taranto ,7% ,1% 9 Torino ,4% -96-3,0% 10 Brindisi ,7% ,5% Tav Viterbo ,7% -16-1,8% 102 Belluno ,5% ,0% 103 Trapani ,9% -94-9,5% 104 Lecco ,0% -39-4,2% 105 Cesena ,5% -70-7,4% 106 L'Aquila ,1% ,5% 107 Urbino ,4% ,0% 108 Isernia ,8% 31 4,5% 109 Udine ,9% ,3% 110 Cuneo ,4% ,2% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Passando ad esaminare che cosa sia accaduto con riferimento alla tassazione sui rifiuti solidi urbani del laboratorio artigiano, la classifica vede al primo posto in assoluto Napoli con più di 4mila euro di tributo dovuto per il Occorre tuttavia segnalare che Napoli è uno dei pochi comuni che abbia fatto registrare una riduzione della tassazione tra il 2011 e il 2014 di ben 610 euro pari ad una riduzione percentuale del 13,2%. Subito dopo Napoli viene Cosenza che, con circa euro di imposizione, segna un incremento nel triennio del 36,1% pari a circa mille euro in più di tasse sulla nettezza urbana. Il terzo posto se lo aggiudica Roma con euro di TARI nel Fanalino di coda della classifica dei comuni per tassazione è ancora una volta Cuneo con appena 603 euro di TARI pretesa nel 2014 sui laboratori artigiani di 350 metri quadrati. In questo caso Cuneo fa registrare anche una riduzione della tassazione tra il 2013 ed il 2014 di 108 euro, pari al 15,2%. Tavole n. 9 e 10 Classifica dei 10 comuni con la tassazione sulla nettezza urbana più alta a

14 confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento all anno 2014 (negozio) Tav. 9 TARSU /TIA/TARI: Negozio Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Roma ,7% 60 2,3% 2 Potenza ,0% ,1% 3 Napoli ,6% 6 0,3% 4 Cosenza ,0% 61 2,9% 5 Taranto ,9% 57 2,7% 6 Caserta ,3% ,2% 7 Venezia ,3% 119 6,4% 8 Salerno ,4% -37-1,9% 9 La Spezia ,8% 103 5,8% 10 Perugia ,9% ,9% Tav Trani ,9% ,5% 102 Brescia ,8% ,8% 103 Bergamo ,9% -59-9,8% 104 Matera ,8% 16 3,0% 105 Cuneo ,4% -52-9,2% 106 Barletta ,0% ,7% 107 Trapani ,2% -50-9,4% 108 Udine ,9% ,4% 109 L'Aquila ,5% ,8% 110 Isernia ,2% 53 15,3% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie La tassazione sulla nettezza urbana più alta sui negozi se l aggiudica Roma con quasi euro di TARI dovuta sul negozio di 175 mq, facendo segnare un incremento nell ultimo triennio del 14,7%. Segue Potenza che, sui negozi utilizzati dalle piccole imprese, pretende quasi euro di TARI nel In questo caso l incremento della tassazione nel triennio è stato del 34%, pari a 602 euro di maggiore imposta dovuta: di questi circa 550 euro di incremento solo nell ultimo anno. In questo caso l ultimo comune classificato è Isernia con appena 400 euro chiesti sui negozi di bassa metratura. Tuttavia, nel triennio, Isernia ha fatto registrare un incremento importante pari all 85,2%, una crescita di 185 euro.

15 Tavole n. 11 e 12 Classifica dei 10 comuni con la tassazione complessiva più alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento all anno 2014 (laboratorio artigiano) Tav. 11 TOTALE ICI/IMU+TASI+TARI - Laboratorio artigiano Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Napoli ,6% -1 0,0% 2 Reggio Calabria ,6% ,9% 3 Roma ,9% 549 6,5% 4 Bologna ,5% 617 8,3% 5 Foggia ,8% 432 5,9% 6 Catania ,6% ,0% 7 Biella ,1% -43-0,6% 8 Genova ,7% 63 0,9% 9 Salerno ,4% ,4% 10 Cosenza ,5% -33-0,5% Tav Pordenone ,4% -32-1,3% 102 L'Aquila ,6% 118 5,2% 103 Aosta ,6% 2 0,1% 104 Arezzo ,4% 106 4,8% 105 Sondrio ,2% -45-2,1% 106 Viterbo ,2% 104 5,4% 107 Belluno ,4% -97-5,3% 108 Gorizia ,0% -82-4,8% 109 Udine ,4% ,9% 110 Cuneo ,1% ,6% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Passando a esaminare la classifica riferita alla tassazione comunale complessiva sugli immobili, si scopre che, con riferimento al laboratorio artigiano, il primo posto in classifica è di Napoli con circa euro di prelievo complessivo, nonostante tra il 2012 e il 2013 ci sia stata una riduzione di imposte per oltre euro. Il secondo posto è di Reggio Calabria con un rispettabile euro di tasse complessivamente dovute sull immobile. In questo caso, il salto di imposizione è avvenuto proprio in occasione del passaggio dall ICI all IMU avvenuto tra il 2011 ed il 2012, facendo registrare un incremento della tassazione nel triennio del 111,6%. La forte imposizione va addebitata a un mix esplosivo fatto di alti valori catastali degli immobili e alte aliquote IMU previste. Subito dopo viene Roma con circa 9mila euro di tributi dovuti. Per Roma è degno di nota l incremento della tassazione complessiva avvenuto tra il 2013 e il 2014 di circa 550 euro, pari al 6,5% di incremento.

16 Fanalino di coda per la tassazione complessiva sul laboratorio artigiano di 350 mq è Cuneo con una imposta complessivamente dovuta di poco superiore ai mille euro che, peraltro, nell ultimo anno ha evidenziato anche una riduzione di 108 euro tutta ascrivibile al calo dell imposizione sulla nettezza urbana. Per bassa tassazione complessiva sui laboratori artigiani si distingue anche Udine che si posiziona al penultimo posto della classifica con euro di imposte dovute. In questo caso, sebbene nel triennio si registri un aumento delle imposte dovute di 111 euro, nell ultimo anno c è stata una riduzione di 119 euro. Tavole n. 13 e 14 Classifica dei 10 comuni con la tassazione complessiva più alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento all anno 2014 (laboratorio artigiano). Tav. 13 TOTALE ICI/IMU+TASI+TARI Negozio Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Firenze ,0% 352 5,0% 2 Cremona ,9% ,0% 3 Sassari ,0% ,1% 4 Latina ,8% -18-0,3% 5 Bologna ,0% 447 8,7% 6 Bari ,1% -12-0,2% 7 Roma ,8% 315 6,2% 8 Crotone ,5% 187 3,7% 9 Reggio Calabria ,4% ,8% 10 Catania ,9% -79-1,6% Tav Udine ,2% -58-2,9% 102 Verona ,4% ,8% 103 Bergamo ,5% -59-3,1% 104 Mantova ,5% -17-0,9% 105 Belluno ,2% -19-1,1% 106 Arezzo ,4% 86 5,6% 107 Novara ,0% ,3% 108 Cuneo ,1% -52-3,4% 109 Vicenza ,7% -53-3,7% 110 Sondrio ,7% -16-1,4% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Con riferimento alla tassazione comunale complessiva che pesa sui negozi, il primato va a Firenze con euro di IMU pagata sul negozio di 175 mq. Peraltro, Firenze ha fatto registrare un ulteriore incremento dell imposizione nell ultimo anno per circa 350 euro. L elevata tassazione sui negozi a Firenze è da attribuire all eccezionale valore catastale degli immobili strumentali registrato nella zona semicentrale della città, che supera di molto il valore di mercato dell immobile. Il comune secondo classificato per tassazione complessiva è Cremona con 5.998

17 euro di imposte complessivamente dovute. Da segnalare, tuttavia, che Cremona, nell ultimo anno, ha comunque ridotto le imposte dovute per complessivi 121 euro. Fanalino di coda è Sondrio con un ammontare complessivo di tributi dovuti pari a euro. Tuttavia, l incremento dell imposizione triennale del capoluogo valtellinese è di tutto rispetto: pari al 60,7%. Subito prima c è Vicenza con euro di imposte dovute e un modestissimo + 12,7% di incremento nel triennio. Terz ultimo in classifica si posiziona Cuneo con 1469 euro di imposte complessivamente dovute sul negozio e una riduzione complessiva di tributi dovuti nel triennio di 222 euro, pari ad un 13,1% di riduzione. Come ultima analisi è stata selezionata la classifica dei comuni per il maggior incremento percentuale di imposizione complessiva nel triennio sui due immobili strumentali delle imprese, assunti a base dell analisi (vedi premessa). Quest analisi consente di valutare la percezione degli imprenditori relativa all incremento della tassazione locale nei diversi comuni messi sotto la lente dall Osservatorio CNA. E vero, infatti, che l imprenditore non ha la percezione di quanto paga rispetto agli altri imprenditori residenti in comuni diversi, ma solo quella che ha come riferimento l imposta pagata negli anni passati. Anche in questo caso, l esame verterà solamente sui 10 comuni che si sono distinti per l incremento maggiore nell ultimo triennio e su quelli che, al contrario, si sono distinti per gli incrementi minori o le riduzioni.

18 Tavole n. 15 e 16 Classifica dei 10 comuni con gli incrementi della tassazione complessiva più alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento al triennio (laboratorio artigiano) Tav. 15 TOTALE ICI/IMU+TASI+TARI - Laboratorio artigiano Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Avellino ,1% ,6% 2 Reggio Calabria ,6% ,9% 3 Genova ,7% 63 0,9% 4 Pesaro ,2% -32-0,8% 5 Verbania ,4% ,3% 6 Pescara ,2% ,6% 7 Fermo ,0% 39 0,9% 8 Campobasso ,1% 474 9,8% 9 Carrara ,7% 334 8,6% 10 Benevento ,7% ,4% Tav Udine ,4% ,9% 102 Carbonia ,5% ,8% 103 Brindisi ,3% ,7% 104 Varese ,2% ,6% 105 Cuneo ,1% ,6% 106 Gorizia ,0% -82-4,8% 107 Mantova ,2% ,0% 108 Pistoia ,1% ,9% 109 Teramo ,6% ,2% 110 Massa ,8% 200 7,1% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Il primato per l incremento della tassazione complessiva sul laboratorio artigiano se lo aggiudica Avellino, con un aumento del 117%, corrispondente a euro in tre anni. A seguire Reggio Calabria, con un aumento percentuale della tassazione pari al 111,6%, corrispondente ad un ragguardevole euro, avvenuto per euro nell ultimo anno. Ai margini opposti della classifica degli incrementi percentuali si posiziona Massa che, nel triennio ha fatto registrare una riduzione del 44,8%, pari a euro. Appena prima si trova Teramo con una riduzione percentuale di tributi dovuti dell 11,6%: 427 euro, 300 dei quali nell ultimo anno. Anche con riferimento al negozio si nota una forte differenza tra i comuni che hanno fatto registrare forti aumenti percentuali dell imposizione complessiva, e quelli che, invece, nel triennio sono riusciti a ridurre la tassazione comunale complessiva che grava sui negozi. Tavole n. 16 e 17 Classifica dei 10 comuni con gli incrementi della tassazione complessiva più

19 alta a confronto con i 10 comuni che presentano la tassazione più bassa, con riferimento al triennio (negozio) Tav. 16 TOTALE ICI/IMU+TASI+TARI Negozio Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Rimini ,8% 75 2,5% 2 Reggio Calabria ,4% ,8% 3 Pesaro ,0% 8 0,2% 4 Novara ,0% ,3% 5 Pavia ,1% 88 3,5% 6 Genova ,9% 62 1,7% 7 Cremona ,9% ,0% 8 Aosta ,2% 121 5,5% 9 Catanzaro ,1% 280 6,8% 10 Sondrio ,7% -16-1,4% Tav Bergamo ,5% -59-3,1% 102 Imperia ,1% ,5% 103 Gorizia ,8% -36-1,8% 104 Mantova ,5% -17-0,9% 105 Rieti ,8% 0 0,0% 106 Carbonia ,0% ,5% 107 Teramo ,7% ,8% 108 Massa ,3% 194 7,8% 109 Iglesias ,0% ,2% 110 Cuneo ,1% -52-3,4% Fonte: CNA Centro studi - Politiche fiscali e societarie Con riferimento al negozio, il più alto incremento percentuale di imposte dovute nell ultimo triennio è appannaggio di Rimini con un +127,8%, pari a euro in più di tributi dovuti. Subito dopo si posiziona Reggio Calabria con un incremento percentuale del 115,4% pari a euro. Il terzo posto è di Pesaro, con un euro, pari al 105% di incremento. Ai margini opposti della classifica la solita Cuneo che nel triennio ha fatto registrare una riduzione dei tributi dovuti pari al 13,1%, corrispondente a 222 euro in meno di tasse. Subito prima, si trova Iglesias che ha fatto registrare nel triennio una riduzione di imposte pari a 243 euro, l 11% in meno.

20 Appendice statistica: le tavole complete dei 112 comuni

21 ICI / IMU / TASI: Laboratorio artigiano Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Reggio Calabria ,3% 0 0,0% 2 Bologna ,4% ,4% 3 Biella ,4% 116 1,9% 4 Salerno ,4% 0 0,0% 5 Foggia ,4% 0 0,0% 6 Napoli ,4% 0 0,0% 7 Roma ,6% ,5% 8 Genova ,0% 0 0,0% 9 Catania ,6% 0 0,0% 10 Agrigento ,7% 120 2,8% 11 Campobasso ,6% 0 0,0% 12 Verona ,7% ,4% 13 Siracusa ,4% 0 0,0% 14 Bari ,4% 0 0,0% 15 Grosseto ,3% 0 0,0% 16 Isernia ,4% 0 0,0% 17 Cesena ,4% 281 8,2% 18 Forli ,4% 0 0,0% 19 Barletta ,7% ,6% 20 Sassari ,3% ,8% 21 Avellino ,0% ,5% 22 Taranto ,4% 0 0,0% 23 Firenze ,6% 0 0,0% 24 Bergamo ,4% 0 0,0% 25 Venezia ,4% 0 0,0% 26 Piacenza ,6% 35 1,0% 27 Brindisi ,9% ,0% 28 Parma ,4% 0 0,0% 29 Terni ,7% ,5% 30 La Spezia ,1% ,1% 31 Cremona ,1% 0 0,0% 32 Caltanissetta ,1% ,6% 33 Messina ,6% 0 0,0% 34 Cosenza ,4% 0 0,0% 35 Frosinone ,4% 0 0,0% 36 Brescia ,4% 219 7,5% 37 Asti ,4% ,5% 38 Benevento ,4% 0 0,0% 39 Crotone ,4% 0 0,0% 40 Livorno ,1% 0 0,0% 41 Catanzaro ,0% ,4% 42 Pescara ,7% ,5% 43 Savona ,0% 151 5,7% 44 Olbia-Tempio ,3% ,5% 45 Pesaro ,0% 0 0,0% 46 Ancona ,9% 0 0,0% 47 Pisa ,4% ,3% 48 Pavia ,0% 202 8,2% 49 Enna ,9% ,7% 50 Oristano ,1% ,5%

22 51 Modena ,9% ,9% 52 Prato ,4% ,4% 53 Lecco ,6% ,4% 54 Cagliari ,0% ,6% 55 Como ,5% 0 0,0% 56 Treviso ,0% ,7% 57 Nuoro ,4% ,4% 58 Urbino ,1% 25 1,1% 59 Matera ,4% ,5% 60 Caserta ,4% 0 0,0% 61 Ravenna ,6% 0 0,0% 62 Novara ,4% 0 0,0% 63 Rimini ,6% 106 5,1% 64 Trieste ,4% ,6% 65 Rieti ,7% 151 7,5% 66 Lecce ,5% 106 5,3% 67 Chieti ,6% 0 0,0% 68 Monza e della Brianza ,0% 0 0,0% 69 Fermo ,9% ,7% 70 Lodi ,3% 0 0,0% 71 Carrara ,4% ,5% 72 Macerata ,4% 126 7,1% 73 Varese ,1% ,7% 74 Potenza ,4% 0 0,0% 75 Torino ,7% 0 0,0% 76 Lucca ,7% 0 0,0% 77 Rovigo ,4% 0 0,0% 78 Ragusa ,5% ,4% 79 Ascoli Piceno ,7% ,4% 80 Milano ,0% 0 0,0% 81 Palermo ,4% 0 0,0% 82 Pistoia ,9% 0 0,0% 83 Trani ,4% 0 0,0% 84 Vicenza ,6% 0 0,0% 85 Latina ,4% ,5% 86 Perugia ,4% 0 0,0% 87 Siena ,6% ,3% 88 Andria ,3% ,2% 89 Iglesias ,3% ,4% 90 Carbonia ,7% 0 0,0% 91 Trapani ,7% 0 0,0% 92 L'Aquila ,1% ,3% 93 Teramo ,4% ,5% 94 Vercelli ,7% 110 7,6% 95 Pordenone ,9% ,4% 96 Ferrara ,6% 0 0,0% 97 Massa ,0% 99 7,7% 98 Aosta ,0% ,2% 99 Reggio Emilia ,1% 0 0,0% 100 Arezzo ,2% 37 3,0% 101 Mantova ,6% 12 1,0% 102 Vibo Valentia ,4% 0 0,0% 103 Viterbo ,5% ,0% 104 Padova ,6% 21 2,0% 105 Sondrio ,6% 11 1,0% 106 Alessandria ,6% 0 0,0% 107 Udine ,7% 0 0,0% 108 Verbania ,1% 61 7,1% 109 Belluno ,7% 50 6,6% 110 Imperia ,1% 60 9,3% 111 Gorizia ,6% 0 0,0% 112 Cuneo ,7% 0 0,0%

23 ICI / IMU / TASI : Negozio Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Firenze ,6% 0 0,0% 2 Cremona ,0% 0 0,0% 3 Latina ,4% 0 0,0% 4 Sassari ,3% ,8% 5 Bologna ,4% ,4% 6 Isernia ,4% 0 0,0% 7 Bari ,4% 0 0,0% 8 Olbia-Tempio ,3% ,5% 9 Reggio Calabria ,3% 0 0,0% 10 Viterbo ,5% ,0% 11 Crotone ,4% 0 0,0% 12 Cagliari ,0% 37 1,0% 13 Milano ,0% 0 0,0% 14 Catania ,6% 0 0,0% 15 Barletta ,7% ,6% 16 Grosseto ,9% ,2% 17 Nuoro ,4% ,4% 18 Pesaro ,0% 0 0,0% 19 Catanzaro ,0% ,4% 20 Macerata ,4% 198 7,1% 21 Palermo ,4% 0 0,0% 22 Roma ,6% ,5% 23 Parma ,4% 0 0,0% 24 Siracusa ,4% 0 0,0% 25 Pisa ,4% ,3% 26 Trani ,4% 0 0,0% 27 Monza e della Brianza ,0% 0 0,0% 28 Terni ,7% ,5% 29 Napoli ,4% 0 0,0% 30 Cesena ,4% 178 8,2% 31 Forli ,4% 0 0,0% 32 Torino ,7% 0 0,0% 33 Ragusa ,5% ,4% 34 Oristano ,1% ,5% 35 Benevento ,4% 0 0,0% 36 Lodi ,3% 0 0,0% 37 Varese ,1% ,7% 38 Padova ,6% 42 2,0% 39 Matera ,4% ,5% 40 Pistoia ,1% 0 0,0% 41 Taranto ,4% 0 0,0% 42 Lucca ,7% 0 0,0% 43 Campobasso ,6% 0 0,0% 44 Trapani ,7% 0 0,0% 45 Urbino ,1% 21 1,1% 46 Enna ,9% ,7% 47 Ravenna ,6% 0 0,0% 48 Rimini ,0% 94 5,1% 49 Ferrara ,6% 0 0,0% 50 Como ,5% 0 0,0% 51 Pavia ,0% 147 8,2%

24 52 Cosenza ,4% 0 0,0% 53 Caltanissetta ,1% ,6% 54 L'Aquila ,1% ,3% 55 Alessandria ,6% 0 0,0% 56 Pescara ,4% ,5% 57 Frosinone ,4% 0 0,0% 58 Pordenone ,9% ,4% 59 Genova ,0% 0 0,0% 60 Verbania ,1% 122 7,1% 61 Andria ,3% ,2% 62 Foggia ,4% 0 0,0% 63 Chieti ,6% 0 0,0% 64 Vercelli ,7% 126 7,6% 65 Lecco ,6% ,4% 66 Aosta ,0% ,2% 67 Teramo ,4% ,5% 68 Livorno ,1% 0 0,0% 69 Lecce ,5% 84 5,3% 70 Brescia ,4% 117 7,5% 71 Massa ,0% 119 7,7% 72 Messina ,6% 0 0,0% 73 Reggio Emilia ,4% 0 0,0% 74 Venezia ,4% 0 0,0% 75 Savona ,0% 86 5,7% 76 Brindisi ,9% ,0% 77 Ascoli Piceno ,7% ,4% 78 Trieste ,4% ,6% 79 Carbonia ,7% 0 0,0% 80 Udine ,3% 0 0,0% 81 Salerno ,4% 0 0,0% 82 Biella ,4% 28 1,9% 83 Vibo Valentia ,4% 0 0,0% 84 Siena ,6% ,3% 85 Rieti ,7% 98 7,5% 86 Modena ,9% ,9% 87 Piacenza ,6% 14 1,0% 88 Rovigo ,4% 0 0,0% 89 Perugia ,4% 0 0,0% 90 Gorizia ,6% 0 0,0% 91 Agrigento ,7% 36 2,8% 92 Bergamo ,6% 0 0,0% 93 Potenza ,4% 0 0,0% 94 Prato ,4% ,4% 95 Avellino ,0% ,5% 96 Iglesias ,3% ,4% 97 Ancona ,9% 0 0,0% 98 Asti ,4% ,5% 99 Carrara ,4% ,5% 100 Caserta ,4% 0 0,0% 101 La Spezia ,1% ,1% 102 Belluno ,7% 63 6,6% 103 Fermo ,9% -58-5,7% 104 Cuneo ,7% 0 0,0% 105 Verona ,7% ,4% 106 Arezzo ,2% 27 3,0% 107 Treviso ,9% ,0% 108 Imperia ,1% 68 9,3% 109 Mantova ,4% 11 1,5% 110 Novara ,4% 0 0,0% 111 Sondrio ,6% 5 1,0% 112 Vicenza ,6% 0 0,0%

25 TARSU /TIA/TARI: Laboratorio artigiano Comune/ Provincia 2014 / / valore assoluto % valore assoluto % 1 Napoli ,2% -1 0,0% 2 Cosenza ,1% -33-0,8% 3 Roma ,7% 56 1,5% 4 Caserta ,3% ,7% 5 La Spezia ,7% 187 5,9% 6 Avellino ,9% ,2% 7 Catania ,6% ,6% 8 Taranto ,7% ,1% 9 Torino ,4% -96-3,0% 10 Brindisi ,7% ,5% 11 Benevento ,0% ,2% 12 Venezia ,5% 148 5,4% 13 Firenze ,5% ,2% 14 Rieti ,7% ,4% 15 Genova ,9% 63 2,4% 16 Lecce ,4% ,0% 17 Foggia ,1% ,3% 18 Palermo ,4% -2-0,1% 19 Catanzaro ,8% -30-1,3% 20 Fermo ,9% 162 7,3% 21 Terni ,5% 105 4,7% 22 Carrara ,7% 59 2,7% 23 Cagliari ,2% 150 7,1% 24 Reggio Calabria ,8% ,9% 25 Potenza ,7% -9-0,4% 26 Siena ,9% 34 1,7% 27 Prato ,7% 18 0,9% 28 Messina ,5% -34-1,7% 29 Perugia ,9% ,6% 30 Siracusa ,1% 138 7,7% 31 Vibo Valentia ,3% ,2% 32 Sassari ,8% 123 6,8% 33 Imperia ,4% ,6% 34 Savona ,8% 79 4,4% 35 Salerno ,6% ,4% 36 Verbania ,3% ,8% 37 Crotone ,3% ,9% 38 Livorno ,5% -18-1,0% 39 Asti ,6% ,6% 40 Vicenza ,1% ,7% 41 Teramo ,0% ,5% 42 Bologna ,7% 14 0,8% 43 Bari ,1% -49-2,8% 44 Ancona ,6% -47-2,7% 45 Nuoro ,9% ,4% 46 Alessandria ,8% 22 1,4% 47 Chieti ,9% ,3% 48 Massa ,6% 102 6,7% 49 Milano ,1% -18-1,1% 50 Ragusa ,3% 18 1,2% 51 Varese ,5% -79-4,7%

26 52 Lucca ,7% -15-1,0% 53 Iglesias ,1% ,5% 54 Mantova ,9% ,0% 55 Pescara ,0% -37-2,4% 56 Olbia-Tempio ,3% -94-5,9% 57 Piacenza ,8% -50-3,3% 58 Carbonia ,6% ,0% 59 Ferrara ,8% -14-1,0% 60 Parma ,7% -69-4,6% 61 Grosseto ,2% -57-3,8% 62 Rimini ,8% -85-5,8% 63 Oristano ,5% ,5% 64 Padova ,2% -36-2,6% 65 Enna ,0% 52 3,9% 66 Trieste ,7% 2 0,1% 67 Biella ,4% ,6% 68 Vercelli ,9% 60 4,6% 69 Verona ,1% 23 1,7% 70 Latina ,9% -48-3,5% 71 Andria ,0% 41 3,2% 72 Reggio Emilia ,8% 31 2,5% 73 Cremona ,5% 101 8,6% 74 Ravenna ,1% ,8% 75 Monza e della ,0% -85-6,3% 76 Rovigo ,3% -1-0,1% 77 Macerata ,9% ,9% 78 Novara ,9% ,4% 79 Modena ,9% -15-1,2% 80 Brescia ,8% ,3% 81 Frosinone ,4% -24-2,0% 82 Lodi ,3% ,2% 83 Ascoli Piceno ,8% 16 1,4% 84 Bergamo ,9% ,5% 85 Como ,0% 40 3,6% 86 Caltanissetta ,8% ,2% 87 Forli ,3% -37-3,3% 88 Pisa ,0% -73-6,3% 89 Arezzo ,1% 69 6,9% 90 Pesaro ,0% -32-2,9% 91 Pistoia ,5% ,8% 92 Trani ,0% ,1% 93 Sondrio ,5% -56-5,2% 94 Pavia ,9% ,1% 95 Matera ,4% 21 2,2% 96 Campobasso ,8% ,7% 97 Gorizia ,9% -82-7,7% 98 Aosta ,5% ,8% 99 Pordenone ,9% ,1% 100 Barletta ,4% ,2% 101 Viterbo ,7% -16-1,8% 102 Belluno ,5% ,0% 103 Trapani ,9% -94-9,5% 104 Lecco ,0% -39-4,2% 105 Cesena ,5% -70-7,4% 106 L'Aquila ,1% ,5% 107 Urbino ,4% ,0% 108 Isernia ,8% 31 4,5% 109 Udine ,9% ,3% 110 Cuneo ,4% ,2%

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