Sistemi radianti, pavimentazioni di legno e comfort abitativo

Transcript

1 Sistemi radianti, pavimentazioni di Rimini, 6 aprile 2018 Valentina Rasisa Consorzio Q-RAD Clara Peretti Consorzio Q-RAD 1

2 Argomenti della presentazione - introduzione ai sistemi radianti - il comfort termico per i sistemi radianti abbinati alle pavimentazioni in legno - pavimentazioni in legno - esempi di applicazione 2

3 Sistemi radianti + rivestimenti in legno = elevato comfort 3

4 Sistemi radianti + rivestimenti in legno = elevato comfort 4

5 Introduzione ai sistemi radianti 5

6 Tipologie di sistemi radianti I sistemi radianti a pavimento possono essere classificati per inerzia/spessore o in funzione della tipologia di supporto: Sistemi radianti a pavimento Inerzia/spessore Tipologia strato di supporto Sistemi radianti ad alta inerzia Sistemi radianti a bassa inerzia Massetti realizzati in opera Strato di supporto a secco 6

7 I sistemi radianti ad alto e basso basso spessore I sistemi radianti a pavimento possono essere suddivisi in due categorie: sistemi ad alto spessore (o sistemi tradizionali) e sistemi a basso spessore o a bassa inerzia (o sistemi ribassati, sistemi di ultima generazione ). La definizione di queste due tipologie non è riportata in nessuna normativa 9 cm Pavimentazione in legno Strato di supporto Tubazione Strato isolante Freno al vapore 3 / 6 cm Soletta portante 7

8 I sistemi radianti e la tipologia di strato di supporto Un ulteriore suddivisione riguarda l installazione dei sistemi di supporto (massetti, lastre): - Sistemi radianti con massetti realizzati in opera (massetti cementizi, livelline,...) - Sistemi radianti con strato di supporto a secco (gessofibra,...) 8

9 I componenti di un sistema radiante Pavimentazione in legno Massetto (ripartizione carichi) + tubi Isolante Freno al vapore (UNI 11371) Alleggerito con impianti Solaio I principali componenti di un sistema radiante sono: stato isolante (termico e/o acustico), tubazioni (in materiale plastico), striscia perimetrale (o giunto di dilatazione perimetrale), massetto, pavimentazione. A questi si aggiungono: collettore, sistema di regolazione, di ventilazione 9

10 Concetti importanti: la corretta stratigrafia Strato di supporto (a secco/fluido) Resistenza meccanica, trasmissione del calore Lamine conduttive: Favoriscono il flusso di calore verso l alto Striscia perimetrale: spessore 5-10 mm Accompagna le dilatazioni del massetto Tubazione: diametro mm Trasporto del fluido termovettore Strato protezione acustica Pellicola PE: freno al vapore Strato Isolante Riduzione flusso termico verso il basso 5) Strato di protezione dell isolante: Protezione dell isolante, consentire il libero movimento e per evitare possibili rumori dovuti a dilatazioni termiche. 10

11 I componenti di un sistema radiante 11

12 Il freno/barriera al vapore Le norme UNI EN 1264 e UNI EN ISO non parlano di barriere al vapore. Un foglio in polietilene ha funzione di barriera al vapore nei locali a contatto con il terreno o con intercapedine areata o locali non riscaldati. Questo dovrà essere: risvoltato, sovrapposto e sigillato. Nella norma UNI dal titolo Coperture discontinue - Schermi e membrane traspiranti sintetiche - Definizione, campo di applicazione e posa in opera sono classificati gli schermi e le membrane traspiranti sintetiche 12

13 Il freno/barriera al vapore (UNI 11470:2015) In Figura sono riportate le classificazione delle membrane e schermi al vapore in funzione del valore Sd ovvero dello strato di aria equivalente, valore che si ottiene moltiplicando il coefficiente di resistenza al passaggio al vapore ( ) per lo spessore (in metri). 13

14 Il freno/barriera al vapore La norma UNI (2017), riporta che: «Lo strato separatore, per impedire efficacemente la risalita di umidità dagli strati inferiori, deve essere costituito da almeno un freno al vapore a bassa diffusività con valore relativo dello spessore d aria equivalente Sd compreso tra 40 e 100 m, come indicato nella UNI Tale valore di Sd deve essere considerato come riferimento per qualsiasi materiale impiegato con la funzione di freno al vapore. In ogni caso risulta opportuno fare riferimento ai dati tecnici forniti dal fabbricante dello strato separatore.» Nella versione precedente della norma il valore di Sd era pari a 30 metri. 14

15 Il giunto di dilatazione perimetrale Prima della posa dello strato isolante, deve essere installata una striscia di dilatazione perimetrale lungo i muri e gli altri componenti edilizi che penetrano nello strato di supporto. La norma UNI EN 1264 e la norma UNI EN ISO prescrive che lo spessore della striscia perimetrale assorba le dilatazioni del massetto per almeno 5 mm. Lo spessore di tali strisce varia tipicamente da 5 a 8 mm. 15

16 Il giunto di dilatazione perimetrale Importante: contornare pilastri se presenti 16

17 Lo strato isolante Lo strato isolante nei sistemi radianti rappresenta uno degli elementi fondamentali per garantire le prestazioni di risparmio energetico e di velocità di reazione dell impianto. Lo scopo principale di tale strato è minimizzare le perdite di calore retrostanti (sia verso gli ambienti riscaldati che verso porticati, garage o altri locali). 17

18 Lo strato isolante Le norme UNI EN e UNI EN ISO prescrivono le caratteristiche che un isolante per sistemi radianti annegati deve avere in funzione della collocazione all interno degli ambienti. Isolante Preformato Liscio 18

19 Lo strato di protezione dello strato isolante NON è una barriera al vapore! La sua funzione, come dice il suo nome è quella di proteggere l isolante dal getto del massetto. Gli unici vincoli sono spessore che deve essere di almeno 0,15 mm per un foglio di polietilene e la sovrapposizione dei fogli (almeno 8 cm) o materiale con analoghe prestazioni (UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855). 19

20 Lo strato di supporto: lo spessore minimo Nella norma UNI EN 1264 (che riguarda i sistemi radianti annegati) sono riportate le indicazioni sui massetti all interno della parte 4 intitolata Installazione. Lo spessore del massetto dovrà essere calcolato secondo le indicazioni riportate negli standard di riferimento. Qualora non vi siano riferimenti nazionali si potranno utilizzare norme europee. Lo spessore nominare del massetto sopra le tubazioni dovrà essere di almeno 30 mm per i massetti cementizi. Massetti speciali potranno avere spessori inferiori in accordo con le indicazioni del produttore. 20