Lessinia. AlteValli. Orientale. della CALENDARIO MANIFESTAZIONI

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1 Strada del vino Lessini Durello AlteValli della Lessinia Orientale CALENDARIO MANIFESTAZIONI 2009 VESTENANOVA VESTENAVECCHIA CASTELVERO BOLCA BADIA CALAVENA S. ANDREA SPREA SELVA DI PROGNO GIAZZA S. BORTOLO CAMPOFONTANA CRESPADORO DURLO

2 AlteValli Lessinia della Orientale 2009 Gruppo Alte Valli della Lessinia Orientale Progetto e testi a cura di: Giancarla Gugole con la collaborazione dei Comuni di: Vestenanova Badia Calavena Selva di Progno Crespadoro Foto: Bruno Menaspà Serafino Zanderigo Nereo Stoppele Fabio Ferrazzetta Luigi Anselmi Claudio Portinari Renato Pasquale Gianni Dalla Costa Piergiorgio Dal Grande Progetto grafico: Contro Edizioni e Grafica - Lonigo (VI) Stampa: Grafiche Dal Molin - Chiampo (VI) Il gruppo di coordinamento Alte Valli della Lessinia orientale è sorto all inizio del 2007 per iniziativa della Pro Loco di Bolca, presieduta da Stefano Presa, con l intento di creare un collegamento fra le Pro Loco e le Associazioni di otto paesi imitrofi e di condividere le iniziative e le manifestazioni turistico-culturali del territorio. Facevano parte del gruppo Vestenanova, Vestenavecchia, Castelvero, Bolca, Sprea, S. Bortolo, Campofontana e Durlo, che hanno messo in comune le proprie risorse per pubblicare il primo dépliant ESTATE 2007 nelle Alte Valli della Lessinia orientale. Su proposta dei Sindaci dei quattro Comuni di riferimento, nel 2008 l iniziativa ha coinvolto anche i paesi di Giazza, Selva di Progno, S. Andrea, Badia Calavena e Crespadoro, completando così i territori comunali. E stato pubblicato quindi il secondo dépliant Alte Valli della Lessinia Orientale - Calendario delle manifestazioni 2008, dove si è voluto dare maggiore spazio alla presentazione delle singole località, delineando, sia pure in sintesi, gli aspetti storici, artistici e folcloristici che connotano ogni paese della Lessinia orientale, con l auspicio di divulgare più diffusamente la conoscenza del nostro territorio e di valorizzarlo in tutti i suoi aspetti peculiari. Viene ripresa la pubblicazione anche nell anno 2009 e per questa iniziativa un vivo ringraziamento deve essere rivolto ai presidenti della Strada del vino Lessini Durello e del Consorzio tutela vino Lessini Durello, alle Pro Loco e a tutte le Associazioni facenti parte del Gruppo. Si segnala infine la realizzazione del filmato sulle Alte Valli, che, con l apporto tecnico di Emanuele Miliani, illustra le bellezze paesaggistiche dei quattro Comuni, le loro tradizioni religiose, le testimonianze artistiche, le feste e le attrazioni turistiche di tutto il territorio della Lessinia orientale. Il filmato, che potrà essere presentato durante le prossime manifestazioni estive, viene finanziato dalla Comunità Montana della Lessinia e dai Comuni di Vestenanova, Badia Calavena, Selva di Progno e Crespadoro. A tutti i nostri lettori vada l augurio di una buona estate nelle nostre valli e sui nostri monti! Il coordinatore del Gruppo Alte Valli Giancarla Gugole Pietra di fondazione del Castello sul Monte di S. Pietro a Badia Calavena, edificato nel 1040 dal Vescovo di Verona Valterio da Ulma: è la più antica testimonianza storica rinvenuta nel territorio della Lessinia orientale. (Questo reperto si trova ora nel lapidario del cortile della tomba di Giulietta a Verona)

3 M o n t i L e s s i n i Giazza AlteValli Lessinia della Orientale Campofontana Durlo Selva di Progno S. Bortolo Crespadoro Roverè Veronese S. Andrea Sprea Bolca Badia Calavena Vestevecchia Vestenanova Castelvero Chiampo Grezzana Tregnago S. Giovanni Ilarione Arzignano Montecchia di Crosara VERONA Montorio Veronese Illasi Cazzano di Tramigna Roncà VENEZIA Uscita Montecchio MILANO Autostrada A4 SS 11 Colognola ai Colli Uscita Soave Soave Monteforte d Alpone Autostrada A4 SS 11 Uscita Montebello

4 CALENDARIO MANIFESTAZIONI 2009 MAGGIO 3 DOMENICA DURLO-CAMPOFONTANA PROCESSIONE 17 DOMENICA CASTELVERO CORSA ALPINA 24 DOMENICA BOLCA PROCESSIONE DELL ASCENSIONE 24 DOMENICA VESTENANOVA FESTA DELLO SPORT GIUGNO 6 SABATO CAMPODALBERO SAGRA PAESANA 7 DOMENICA CAMPODALBERO SAGRA PAESANA 7 DOMENICA S. BORTOLO FESTA DEI TROMBINI 7 DOMENICA BADIA CALAVENA FESTA DEL PISTONIERE 12 VENERDI BADIA CALAVENA SAGRA DELL ABBAZIA 13 SABATO BADIA CALAVENA SAGRA DELL ABBAZIA 14 DOMENICA BADIA CALAVENA SAGRA DELL ABBAZIA 20 SABATO CRESPADORO SERATA ROCK 21 DOMENICA CRESPADORO BEACH VOLLEY - 4ª SCAGINA CUP 23 MARTEDÌ GIAZZA FESTA DEL FUOCO 27 SABATO DURLO FINALE TORNEO CALCETTO 28 DOMENICA SELVA DI PROGNO CORSA ALPINA 28 DOMENICA CRESPADORO LOC. FRASELE RITROVO CIMBRO LUGLIO 3 VENERDI BOLCA FESTA DELLA PALEONTOLOGIA 4 SABATO BOLCA FESTA DELLA PALEONTOLOGIA PRESENTAZIONE NUOVI SENTIERI 5 DOMENICA BOLCA FESTA DELLA PALEONTOLOGIA PASSEGGIATA PALEONTOLOGICA 5 DOMENICA BADIA CALAVENA SAGRA DI SAN PIETRO CAMINADA DELL ABBAZIA 10 VENERDÌ CRESPADORO SERATA PER BAMBINI 11 SABATO DURLO SERATA TEATRALE 11 SABATO VESTENANOVA TEATRO AL MULIN DEI GAIJ 11 SABATO S. BORTOLO FESTA DELLA RENDENA E FIERA DEL BESTIAME 12 DOMENICA S. BORTOLO FESTA DELLA RENDENA E FIERA DEL BESTIAME 12 DOMENICA MARANA CAMMINATA DELLE SORGENTI 16 GIOVEDÌ VESTENAVECCHIA VISITA PIEVE DI S. ANTONIO E S. MESSA 17 VENERDÌ CRESPADORO SERATA PER BAMBINI 18 SABATO DURLO SERATA TEATRALE 18 SABATO VESTENAVECCHIA SAGRA DELLA MADONNA DEL CARMINE 19 DOMENICA VESTENAVECCHIA SAGRA DELLA MADONNA DEL CARMINE RADUNO FIAT DOMENICA DURLO SAGRA PAESANA 19 DOMENICA CAMPODALBERO CAMMINATA SUI SENTIERI DEI CONTRABBANDIERI 19 DOMENICA GIAZZA COMPAGNIA DEL SIPARIO MEDIEVALE

5 17 VENERDÌ S. VALENTINO DI BADIA C. SAGRA DELLA MADONNA DEL CARMINE 18 SABATO S. VALENTINO DI BADIA C. SAGRA DELLA MADONNA DEL CARMINE 19 DOMENICA S. VALENTINO DI BADIA C. SAGRA DELLA MADONNA DEL CARMINE 20 LUNEDÌ S. VALENTINO DI BADIA C. SAGRA DELLA MADONNA DEL CARMINE 24 VENERDÌ DURLO FINALE TORNEO CALCIO DISCOTECA MUSICA A VENERDÌ CRESPADORO KARAOKE 25 SABATO CRESPADORO UTOPIA IN CONCERTO 26 DOMENICA DURLO MARCIA DEI MONTI LESSINI MARATONA DEI 2 COMUNI 26 DOMENICA CRESPADORO MUSICA CON STELLA FM 26 DOMENICA VESTENANOVA TEATRO AL MULIN DEI GAIJ 26 DOMENICA SPREA PROCESSIONE DELL AVOTO 26 DOMENICA BOLCA SAGRA NELLA CONTRADA GHIEVE 31 VENERDÌ CRESPADORO SERATA COMICO-TEATRALE AGOSTO 1 SABATO DURLO SERATA TEATRALE 1 SABATO CAMPODALBERO SERATA MUSICA GIOVANI 2 DOMENICA CAMPODALBERO SERATA MUSICA GIOVANI 2 DOMENICA GIAZZA MOSTRA LAVORI ARTIGIANALI DELLA LESSINIA 1 SABATO VESTENANOVA FESTA DEL TURISTA 2 DOMENICA VESTENANOVA FESTA DEL TURISTA CAMINADA E CORSA DEI CARETINI 3 LUNEDÌ VESTENANOVA FESTA DEL TURISTA MISS PRO LOCO UNPLI VENETO 4 MARTEDÌ VESTENANOVA FESTA DEL TURISTA 7 VENERDÌ BOLCA CONCERTO DI FISARMONICHE 8 SABATO BOLCA SERATA CON I GASTROFILI 9 DOMENICA BOLCA LA NOTTE DELLE FADE AL LAGO DEI CRACCHI 9 DOMENICA CAMPOFONTANA CAMMINATA DEI SAPORI 7 VENERDI CASTELVERO FESTA DELLA BIRRA 8 SABATO CASTELVERO FESTA DELLA BIRRA 9 DOMENICA CASTELVERO FESTA DELLA BIRRA PASSEGGIATA CON L OCO 10 LUNEDÌ CASTELVERO FESTA DELLA BIRRA 12 MERCOLEDÌ BOLCA RECITAL DI PIANOFORTE 13 GIOVEDÌ BOLCA CONCERTO DI PIANOFORTE E VIOLONCELLO IN PESSARA 13 GIOVEDÌ SELVA DI PROGNO SAGRA DELL ASSUNTA 14 VENERDÌ SELVA DI PROGNO SAGRA DELL ASSUNTA 15 SABATO SELVA DI PROGNO SAGRA DELL ASSUNTA 15 SABATO GIAZZA FIACCOLATA DELL ASSUNTA 15 SABATO VESTENAVECCHIA SAGRA NELLA CONTRADA BALDI 14 VENERDÌ SS. TRINITA DI BADIA CAL. FESTA DELLA MADONNA DELLA SALETTE 15 SABATO SS. TRINITA DI BADIA CAL. FESTA DELLA MADONNA DELLA SALETTE 16 DOMENICA SS. TRINITA DI BADIA CAL. FESTA DELLA MADONNA DELLA SALETTE 15 SABATO SPREA SAGRA DI SAN ROCCO 16 DOMENICA SPREA SAGRA DI SAN ROCCO 21 VENERDÌ CRESPADORO SAGRA PAESANA 22 SABATO CRESPADORO SAGRA PAESANA 23 DOMENICA CRESPADORO SAGRA PAESANA 22 SABATO SAN BORTOLO SAGRA PER IL PATRONO 23 DOMENICA SAN BORTOLO SAGRA PER IL PATRONO 24 LUNEDÌ SAN BORTOLO SAGRA PER IL PATRONO 29 SABATO DURLO PELLEGRINAGGIO A PIEDI DURLO-MADONNA DELLA CORONA 30 DOMENICA DURLO PELLEGRINAGGIO A PIEDI DURLO-MADONNA DELLA CORONA 30 DOMENICA CRESPADORO CAMENCASA 30 DOMENICA GIAZZA FESTA MONTAGNA GARA DI CORSA ALPINA AL RIFUGIO SCALORBI 30 DOMENICA BADIA CALAVENA PELLEGRINAGGIO AL RIFUGIO ALPINO SCALORBI 30 DOMENICA VESTENAVECCHIA CONCERTO NELLA CHIESETTA DI S. ANTONIO SETTEMBRE 6 DOMENICA GIAZZA FESTA DEI CIMBRI IN CONTRADA ERCOLI 6 DOMENICA SPREA FESTA DELLE ERBE OFFICINALI 13 DOMENICA DURLO SAGRA A SOTTOCASTELLO OTTOBRE 2 VENERDI SELVA DI PROGNO FIERA DEL DERLO 3 SABATO SELVA DI PROGNO FIERA DEL DERLO 4 DOMENICA SELVA DI PROGNO FIERA DEL DERLO 3 SABATO CAMPODALBERO FESTA DELLA CARBONARA 4 DOMENICA CAMPODALBERO FESTA DELLA CARBONARA 11 DOMENICA MARANA FESTA DEL TARTUFO 16 VENERDÌ DURLO SERATA ENOGASTRONOMICA 17 SABATO DURLO 31ª FESTA DELLE CASTAGNE 18 DOMENICA DURLO 31ª FESTA DELLE CASTAGNE DICEMBRE DALL 1 BADIA CALAVENA RASSEGNA PRESEPI DICEMBRE 2009 (SANTO NATALE IN BADIA) AL 14 GENNAIO VENERDI S. ANDREA DI BADIA CAL. ANTICA FIERA DEI BOGONI 5 SABATO S. ANDREA DI BADIA CAL. ANTICA FIERA DEI BOGONI 6 DOMENICA S. ANDREA DI BADIA CAL. ANTICA FIERA DEI BOGONI 8 MARTEDÌ CRESPADORO 29ª FESTA DEI CORGNOI 24 GIOVEDÌ SELVA DI PROGNO BABBO NATALE IN PIAZZA 24 GIOVEDÌ VESTENANOVA PRESEPE VIVENTE 24 GIOVEDÌ CAMPOFONTANA PRESEPE VIVENTE 25 VENERDÌ CAMPOFONTANA PRESEPE VIVENTE 26 SABATO CAMPOFONTANA PRESEPE VIVENTE

6 VESTENANOVA Capoluogo del Comune di Vestenanova, a m. 515 slm, è il paese costituitosi più recentemente nel Comune di Vestena. Ha iniziato ad acquisire una certa autonomia quando, il 9 luglio 1414, sia Vestenavecchia che Vestenanova passarono sotto la giurisdizione della nobile famiglia veneziana degli Emo che lungo la strada per Bolca edificò la Corte : edifici rustici dove talvolta si recava il signore ed erano abitualmente abitati dal castaldo e dal massaro. Conserva ancora la struttura originaria delle corti venete. Questo favorì lo sviluppo di Vestenanova e la sua progressiva autonomia dall originario nucleo di Vestenavecchia. All inizio del 1800 gli Emo cedettero le loro proprietà ai Pieropan. La Corte fu testimone del passaggio, nel 1818, dell imperatore austriaco Francesco 1 che si recava a Bolca per conoscere i fossili (lapide con scritta in latino). La prima piccola Chiesa, costruita nel 1472, venne dedicata a S. Leonardo e fu riconosciuta come Rectoria (parrocchia) nel La nuova Chiesa, edificata in parte sulla precedente, si presenta in stile neoclassico; fu costruita su progetto dell abate Angelo Gottardi fra il 1849 e il Presenta quattro grandi affreschi di Rocco Pittaco udinese. Conserva un interessante pala seicentesca di Giovanni Ceschini rappresentante S. Rocco e S. Sebastiano che invocano la Madonna contro la peste, mentre una solenne processione accompagna il carro degli appestati sulla cima di un colle. Il campanile incompiuto, alto 49 metri, è stato realizzato in marmo bianco di Vestenanova: iniziato nel 1921, è stato costruito con il coinvolgimento e il lavoro di tutta la popolazione. Manca la pigna terminale, alta 18 metri, sconsigliata per il suo notevole peso. Un interessante attrazione turistica è il vecchio Mulino dei Gaji, del XVIII sec., proveniente dalla contrada Gaggi, dove è funzionato fino al 1967, utilizzando l acqua del torrente Alpone. Lasciato in abbandono è stato ricostruito dalla Pro Loco vicino alla Chiesa, con i materiali e la forma originari, e viene messo in funzione per i visitatori e le scolaresche. Nella prima settimana di agosto si svolge la Festa del Turista con 4 giorni di attrazioni e gare: la corsa dei caretini è la più suggestiva. Molto frequentata è la Caminada fra le contrade. Spettacoli teatrali e musicali allietano i fine settimana di luglio, accompagnati da degustazioni enogastronomiche. Comune di Vestenanova Pro Loco di Vestenanova Parrocchia di Vestenanova

7 VESTENAVECCHIA Frazione del Comune di Vestenanova, a m. 471 slm, di cui si attesta l esistenza gia nel 1145, sembra trarre la sua origine etimologica dal nome proprio di persona Vestinus, successivamente volgarizzato in Vestena. Durante il periodo scaligero fu ceduta in feudo ai nobili veronesi Mezzagonella. Successivamente fu dominata dalla famiglia veneziana degli Emo e poi dei Benzoni. Il centro abitato si sviluppò nella vicinanze dell antica Pieve di S. Antonio Abate, del XII secolo, considerata la Chiesa Madre di tutta l alta Val d Alpone. E in stile romanico campestre con soffitto a capriate. Vengono ancora conservati preziosi affreschi del 1400, recentemente restaurati e salvati dall incuria e dall abbandono dei secoli scorsi. Si trova su un colle detto Fratta, di origine vulcanica, con basalti colonnari sulle pendici, in una posizione dominante sulla valle dell Alpone. La chiesetta si raggiunge a piedi su due sentieri fiancheggiati dai capitelli della Via Crucis e della Via Dolorosa. Nella ricorrenza di S. Antonio Abate, protettore degli animali (il 17 gennaio), con una cerimonia religiosa viene ancora benedetto il sale per gli animali del luogo. Risultando comunque insufficiente e scomoda per tutti i fedeli lontani, verso la fine del 1400 si costruì, ai piedi del Colle un altra chiesa che venne riconosciuta come Rectoria (parrocchia) nel Nel XIX sec. si rese necessario edificare una nuova Chiesa capace di accogliere i numerosi fedeli e fu costruita nel nell attuale posizione utilizzando il materiale della precedente chiesa quattrocentesca posta ai piedi del Colle della Fratta e fu dedicata a S. Zeno e a S. Urbano. Durante i mesi di luglio e agosto, nel pomeriggio della domenica, è possibile accedere alla chiesetta di S. Antonio Abate e partecipare alla visita guidata. A conclusione delle aperture per le visite, nella domenica 30 agosto alle ore 18, sarà tenuto un concerto corale nella chiesetta di S. Antonio. La contrada Baldi, situata in mezzo a boschi e valli confinanti con Bolca e Sprea, festeggia la sua sagra vicino al Capitello dei Baldi, nel giorno di ferragosto, con la processione della Madonna del Carmine, in mezzo ai prati. Nella contrada Feo (Faedo) si trova una rarissima rappresentazione profana in pietra, la Tavoletta del sarto, posta sopra lo stipite di una porta nel 1573 e rappresentante gli attrezzi del mestiere del sarto, proprietario della casa. Nelle vicinanze si trovano ancora i resti di una vecchia ghiacciaia la giassàra del Feo. Fra le iniziative del paese di Vestenavecchia va ricordata la Sagra della Madonna del Carmine il 18 e 19 luglio. Associazione S. Antonio Visite alla Pieve di S. Antonio E la frazione più lontana nel territorio del Comune di Vestenanova, a m. 566 slm, e deve il suo nome ad un Castrum Vetus (fortificazione o castello antico), eretto, in epoca preromana, testimonianza di uno dei primi insediamenti umani della Valle. Il paese è comunque il primo del Comune di Vestena di cui si abbia notizia con documentazione scritta. Infatti nel 1145 il toponimo Castrum Vetus risulta essere attestato a causa di una controversia tra il priore del monastero di San Mauro di Saline e i Canonici di Badia Calavena, per la giurisdizione sulla chiesa dedicata a San Salvatore, di cui oggi non sono identificabili tracce, ma che fu la prima presente nel territorio, localizzabile nella Via Chiesavecchia. Durante il periodo scaligero, i feudatari del luogo erano i Mezzagonnella che presso il monte Castellaro avevano il loro castello. Durante il periodo della Serenissima Castelvero passò sotto la giurisdizione della nobile famiglia veronese dei Da Campo che già nel 1478 possedeva la sua abitazione in Castelvero. La prima chiesa parrocchiale venne riconosciuta come rectoria nel 1529, se ne fece un altra successivamente e l attuale fu eretta nello stesso luogo delle precedenti nel 1856 e dedicata a S. Salvatore e S. Biagio La vivacità e l iniziativa degli abitanti hanno dato vita ad una festa estiva della birra, destinata ai turisti ma anche agli abitanti emigrati che CASTELVERO durante l estate ritornano al paese natìo. Si svolge dal 7 al 10 agosto. L avvenimento più importante dei giorni di festa è la Passeggiata con l oco, che vede la presenza di personaggi noti al grande pubblico e una affluenza enorme di valligiani. Gli ochi vengono preparati durante le settimane precedenti dalle varie contrade per un evento appassionante e singolare che si svolge nella seconda domenica di agosto. Gruppo Alpini di Castelvero

8 BOLCA Frazione del Comune di Vestenanova, a m. 808 slm, è famosa nel mondo per i suoi fossili, estratti da secoli dalla famiglia Cerato ed esposti nel nuovo Museo, visitato ogni anno da migliaia di persone e da tante scolaresche Bubulka cum Vulpiana apparteneva gia dal X secolo ad un convento di padri eremitani agostiniani dipendenti da Badia Calavena. Sulla sommita del monte Purga, per motivi difensivi, era stato eretto un castello, occupato nel 1200 dai Guelfi e poi dagli Scaligeri e quindi assegnato alla nobile famiglia dei Mezzagonella. Nel 1410 Bolca passo sotto il dominio di Venezia come comune indipendente. E del 1555 la prima notizia sui fossili di Bolca. Da allora incominciò l interesse di vari studiosi, anche stranieri, per questo particolare fenomeno e si iniziò la ricerca sistematica. Dal 1821 Bolca divenne una frazione di Vestenanova. La prima piccola chiesa venne riconosciuta come Rectoria (parrocchia) nel La nuova Parrocchiale, edificata nello stesso luogo della precedente nel 1860 e dedicata a S. Giovanni Battista, è interessante per l aspetto storico ed artistico. L Oratorio di S. Giovanni Nepomuceno in contrada Cracchi fu costruito nel 1700 dagli abitanti del luogo. Altre importanti manifestazioni della fede popolare degli abitanti dei secoli scorsi sono le colonnette, le pitture murali, i crocifissi e i capitelli presenti su tutto il territorio. A Bolca è in via di sviluppo il settore turistico, sia per i reperti fossili presenti in Pesciaia e nel Museo, sia come centro di villeggiatura assai apprezzato da quanti amano la natura e la tranquillità. Interessanti passeggiate sui vecchi sentieri conducono alla Purga (vulcano spento) m.925, alla Péssara (luogo di scavo dei fossili), ai basalti colonnari, alle cave di lignite, alla Giassara del Feo (vecchia ghiacciaia) e sul Monte Pergo m Nella festa dell Ascensione si può partecipare alla solenne antica processione dalla Chiesa alla cima del Monte Purga Dal 3 al 5 luglio si svolge la festa della Paleontologia, con tre giorni di intrattenimenti culturali (Convegno e visita al Museo), sportivi, naturalistici (escursione guidata in Pesciaia), enogastronomici e di spettacolo (musica in piazza per tutte le serate). Sono programmati nei mesi di luglio e agosto spettacoli musicali e di intrattenimento nelle vecchie corti, osservazione del cielo stellato, proiezioni di film sulla montagna, tornei di calcio e soprattutto un prestigioso concerto nella Pesciaia il 13 agosto, per pianoforte e violoncello. Pro Loco di Bolca Museo dei Fossili di Bolca Capoluogo del Comune di Badia Calavena, a m. 450 slm, prende il nome dall antica Abbazia benedettina, che dominò per secoli il territorio, e dalla valle Calavena dove è situata. Le prime notizie storiche di Badia risalgono all anno 1040, quando il Vescovo di Verona Valterio di Ulma costruì un castello sul Monte S. Pietro, forse per la difesa del territorio, oltre che per il suo soggiorno. Ben presto il castello fu distrutto e rimasero la chiesetta di S. Pietro, con il campanile e il monastero benedettino. Esso divenne molto importante e potente, soprattutto dopo la visita del Papa Lucio III nel 1185, che consacrò la chiesa di S. Pietro e diede all Abbazia molti privilegi pontifici. Rimane ancora il sentiero intitolato al Papa Lucio III che si recò a piedi fino al Monte S. Pietro. Nel 1424 venne costruita l Abbazia ai piedi del monte. Con l insediamento delle popolazioni cimbre di origine tedesca e in seguito agli onerosi tributi che gli abitanti dovevano pagare ai monaci, i rapporti con il territorio divennero difficili e cominciò il declino del monastero benedettino: l ultimo Abate lasciò il monastero nel Già nel XVI sec. il Comune portava il nome di Sprea cum Progno ed era abitato in prevalenza da boscaioli che producevano il carbone vegetale e parlavano il tauch, l antico dialetto degli immigrati bavaresi. Attualmente fanno parte del Comune di Badia Calavena anche le frazioni di S. Andrea, Sprea, S. Valentino e SS. Trinità. Molto conosciuti sono i Trombini, antiche armi da sparo, ora usate nelle feste dai Pistonieri dell Abbazia, gli BADIA CALAVENA sparatori, unitisi in associazione nel Essi seguono un preciso rituale per ogni esibizione: la sfilata, l appostamento, il caricamento e lo sparo. Con il loro grande fragore i trombini contribuiscono a vivacizzare le feste e a ricordare antiche usanze del territorio. Meritano di essere visitati a Badia Calavena: l Abbazia del 1424, la Parrocchiale del 1824, costruita in parte sull antica Chiesa del mille e il monte di S. Pietro, con la Chiesa restaurata all inizio del 1900, la sede dei Pistonieri dell Abbazia e il Museo della selce. Molto caratteristica è la contrada Pèrgari, con interessanti pitture murali. Attualmente l Amministrazione comunale ha dato vita ad importanti progetti nel territorio in materia di energia alternativa. Nella piccola frazione di SS. Trinità, a 850 m. slm, esisteva una prima chiesa o oratorio forse del XIV sec., poi vi fu una chiesetta del 1676 e l attuale venne ingrandita nel Nell altra frazione di San Valentino, a 733 m. slm, esisteva, fin dal 10 maggio 1300, un Conventin, governato, assieme alla chiesetta, dai Frati Carmelitani di San Tommaso in Verona, fino al Successivamente subentrarono i sacerdoti secolari. Comune di Badia Calavena Gruppo I Pistonieri dell Abbazia Parrocchia di Badia Calavena

9 S. ANDREA SPREA Frazione del Comune di Badia Calavena a 509 metri slm era anticamente chiamato Progno. Fu uno dei 13 comuni cimbri. Probabilmente alcune contrade erano abitate prima dell arrivo dei coloni bavaresi; con il loro arrivo, in seguito, si formò un unica comunità chiamata Sprea cum Progno, di cui si conservano cognomi e toponimi. La storia del paese è strettamente legata a quella dell Abbazia benedettina di Badia Calavena e ai frati con i quali i rapporti non furono sempre idilliaci. A S. Andrea si svolse la battaglia tra Carraresi e Cimbri nel 1391, che vide la cattura di 100 prigionieri con 73 cavalli da parte delle popolazioni locali. Esisteva nel paese una vecchia chiesa del 1160, poi sostituita dall attuale del 1870, dedicata a S. Andrea e all Addolorata, divenuta Parrocchia nel Le case del paese sorgono lungo la strada che corre parallela al Progno. Le contrade, molto più antiche del centro,sorgono sulle terrazze alluvionali, solcate dai vaj dei Battistari e Xami a ovest, Tanara e Rugolotti a est, e sono attraversate dalle antiche mulattiere che collegavano una contrada all altra prima che fosse costruita la strada del fondovalle. Fin dai tempi più antichi a S. Andrea, il 30 novembre, si teneva un mercato del bestiame: gli animali erano suddivisi in specie ed ogni specie aveva la sua zona di commercio. A nord del paese si commerciavano i bogoni. L origine di questo mercato si perde nella notte dei tempi e mentre quello degli altri animali fu trasferito a Badia, la fiera dei Bogoni è ancora oggi la manifestazione più importante e caratteristica di S.Andrea: si svolge il 30 novembre se è di domenica o la domenica successiva, nello stesso luogo e con le stesse modalità di una volta. Poichè con il cambiamento dei tempi il mercato stava perdendo di importanza, alcuni decenni fa si costituì la Pro loco, che con interventi sempre più mirati riuscì a risollevare e a dare nuova vitalità alla fiera dei bogoni, inserendo nella manifestazione momenti culturali, folklore locale e valorizzando la degustazione del piatto tipico polenta e bogoni che si può assaggiare dal venerdì alla domenica della fiera, insieme ai tartufi della zona, nel chiosco accanto alla chiesa. Il 15 settembre si celebra la festa dell Addolorata, la patrona del paese insieme a S. Andrea e Barnaba. Una volta si portava in processione la statua della Madonna per le vie del paese, addobbate con fiori e immagini sacre. Pro Loco di S. Andrea Frazione del Comune di Badia Calavena, a m. 878 slm, è molto conosciuta per le sue erbe officinali, rese famose dal Prete da Sprea Don Luigi Zocca, che curava gli abitanti della zona con le sue ricette a base di erbe, tramandate e ora riprese dall Associazione Erbecedario, che propone, nei locali dell ex Canonica, i prodotti tipici del luogo, valorizza il territorio con iniziative culturali e con le camminate tra le erbe, gestisce un centro benessere e un ristorante che utilizzano erbe e prodotti naturali della Lessinia. Esisteva a Sprea un Oratorio dedicato a S. Antonio Abate. In occasione della peste del 1630/31 fu dedicato a S. Rocco perché in quel periodo fu chiesto a questo Santo, protettore contro le epidemie, di intercedere per la cessazione del mal contajo che aveva decimato la popolazione, impegnandosi ad effettuare in perpetuo una processione religiosa in suo onore, con la partecipazione di tutta la popolazione. Essendo stati esauditi, gli abitanti di Sprea iniziarono fin dal 1632 a sciogliere il loro Avòto in onore di S. Rocco recandosi in processione tutti gli anni, nell ultima domenica di luglio, sul vicino Monte Castèche. E un momento spirituale molto importante e partecipato, ma è anche un occasione per trascorrere alcune ore in mezzo alla natura incontaminata dei monti. I fedeli di Sprea e di molti altri luoghi si recano in processione, con il Vescovo di Verona e con la statua di S. Rocco, preceduti dal portatore della Croce, dalla banda musicale, da bandiere e stendardi e, attraverso i prati appena falciati, salgono alla spianata dove viene celebrata la Messa, per fare poi ritorno in Chiesa e baciare la reliquia di S. Rocco. La festa prosegue nella piazzetta del paese, piccolo ma molto accogliente e recentemente rinnovato. La Chiesa attuale è del 1850 e il campanile del S. Rocco viene festeggiato il 15 e il 16 agosto e la Festa delle erbe ha luogo domenica 6 settembre. Associazione Sprea in festa group Erbecedario

10 SELVA DI PROGNO Capoluogo del Comune di Selva di Progno, a m. 570 slm, deve il suo nome al torrente che attraversa la valle, nel quale confluiscono numerosi piccoli ruscelli chiamati vaj, in un ambiente montano ricco di boschi. Nel XIII secolo si sono insediati nel territorio i Cimbri, coloni provenienti dalla Baviera che, nel 1287 ottennero da Bartolomeo della Scala concessioni di terreni da dissodare e privilegi amministrativi ed ecclesiastici sull altipiano dei Lessini. Nel 1387 Selva di Progno era ancora legato a Boscochiesanuova, poi divenne comune autonomo, comprendendo le frazioni di S. Bortolo, Campofontana e Giazza. Si ricorda il passaggio e la sosta nel paese dell Imperatore Massimiliano d Austria e del Re d Italia Vittorio Emanuele III. Viene ricordata una prima chiesa del XII sec. consacrata dal Papa Lucio III nel 1185 e una successiva chiesa del 1400, di cui rimane il presbiterio, ora sacrestia, con un altare ligneo del 1640 recante medaglioni dipinti da Paolo Caliari. L attuale chiesa, dedicata a S. Maria Assunta, è del Di fronte alla chiesa è posta la Canonica, in una corte seicentesca, con un bell arco di ingresso. Attualmente Selva di Progno è sede di un Centro Ambientale per l Educazione, moderno, attrezzato per convegni e per laboratori con le scolaresche, che organizza numerose iniziative di formazione e percorsi escursionistici nel territorio circostante. Un momento significativo per la vita del paese è la Sagra dell Assunta, il 14 e 15 agosto: nel giorno di ferragosto, alle 16,00, avviene la tradizionale Processione con la Madonna Assunta, portata in spalla per le vie del paese dai confratelli con la loro mantellina azzurra e seguiti da tutta la popolazione. Anche la Fiera del derlo è un appuntamento importante per Selva di Progno ed avviene dal 2 al 4 ottobre. Durante questa manifestazione, oltre all esibizione delle antiche tradizioni locali di costruzione dei derli, è possibile gustare il piatto tipico della zona: i gnochi sbatui con la fioreta. Comune di Selva di Progno Pro Loco di Selva di Progno Centro per l educ. Ambientale Prenotaz. campo da calcio e tennis Frazione di Selva di Progno, a 758 metri slm, è un paese molto caratteristico, raggruppato ai piedi del monte Campostrin che domina la confluenza delle valli di Revolto, a ovest, e Fraselle a est, nella Lessinia orientale, al termine della Val d Illasi. E ricco di case con affreschi e pareti dipinte. Le scritte nel paese sono in cimbro. Abitato fin dall epoca dell immigrazione bavarese nei XIII Comuni Veronesi divenne importante quando fu eretto a parrocchia nel Fino a pochi decenni fa la maggioranza della popolazione parlava il trecentesco dialetto dei carbonai, il cimbro, ora parlato da pochi anziani, ma studiato da molti giovani che frequentano i corsi di lingua cimbra. Poichè da sempre questa parlata aveva suscitato interesse negli studiosi, nel 1968 si costituì il gruppo culturale Curatorium Cimbricum Veronense per salvaguardarla dall oblio e riprendere le tradizioni degli antichi coloni dell alta valle e dell altipiano della Lessinia. La sede del Curatorium si trova nella piazzetta del paese, nel Museo Etnografico ora denominato Casa della Cultura Cimbra dove si trovano anche lo Sportello Cimbro, la biblioteca, tutti i numeri della rivista Cimbri che viene stampata ogni sei mesi, oltre a strumenti e attrezzature usati dai Cimbri e sculture popolari in calco. Per mantenere ancora viva l antica tradizione del fare el carbon nel mese di maggio, in un bosco vicino GIAZZA al paese, si fa la carbonara. La sera del 23 giugno si tiene in piazza La festa del fuoco. Durante la bella stagione numerose sono le occasioni d incontro organizzate dalla Pro Loco a cominciare dalle escursioni che iniziano il lunedì di Pasquetta e terminano a metà novembre, per proseguire con la riproduzione degli antichi mestieri in piazza e con le feste religiose: molto partecipata la Processione notturna dell Assunta il 15 agosto. La chiesa parrocchiale è del 1854 e il campanile del I santi protettori di Giazza sono San Giacomo e Santa Lucia. La piazza del paese è dedicata a don Domenico Mercante parroco di Giazza durante l ultima guerra, preso in ostaggio dai tedeschi in ritirata e fucilato ad Ala di Trento e al soldato dell esercito tedesco Leonardo Dalla Sega rifiutatosi di sparare al sacerdote e perciò fucilato con lui. Pro Loco di Giazza Museo di Giazza

11 S. BORTOLO Frazione del Comune di Selva di Progno, a m. 918 slm, è collocata in una posizione strategica per le comunicazioni fra l alta Val d Alpone e l alta Val d Illasi. Fu abitato dai Cimbri fin dal XIII sec. Questa popolazione bavarese si stabilì nella Lessinia su concessione, nel 1287, del Vescovo di Verona Bartolomeo della Scala, in onore del quale, probabilmente, fu dato il nome del paese di S. Bortolo, che in quel tempo venne chiamato S. Bartolomeo tedesco. La prima chiesa, dedicata a S. Bartolomeo, fu verosimilmente costruita nel 1400 e ampliata nel La data riportata sul campanile è Ora è adibita a sede del Museo dei Trombini. La nuova chiesa, iniziata nel 1894, completata nel 1904, fu consacrata nel 1924 dal Vescovo Mons. Bacilieri e vide completata la sua facciata nel E definita Monumento sui monti e sullo sfondo dell abside campeggia un grande S. Bartolomeo in gesso, mentre subisce il martirio dello scorticamento. S. Bortolo è noto per i suoi Trombini, pesanti armi da sparo che derivano dagli archibugi del XVII e XVIII secolo, forse usati in passato per difendere i confini del territorio, ora divenuti attrazioni folcloristiche, esibiti nelle grandi occasioni come segno di festa e caratterizzati da spari fumosi e fragorosi. E di recente costruzione il Museo dei trombini della Lessinia, collocato in un locale dismesso dell antica Chiesa di S. Bortolo, dove sono testimoniate la storia e le tradizioni dei Trombini di S. Bartolomeo delle Montagne. Vi si trovano anche le famose colonnette della località Le do colone, confine fra il territorio cimbro di S. Bortolo e le terre di Bolca. La festa dei Trombini, domenica 7 giugno, si celebra con una Messa e con gli spari presso l antica chiesetta della Santissima Trinità, edificata nel Il Santo patrono è festeggiato dal 22 al 24 agosto con una processione e con lo sparo dei trombini da parte dei variopinti e vigorosi sparatori di S. Bortolo. Nel territorio sono numerose le colonnette e i capitelli in pietra, segno della devozione popolare. Molto conosciuta è la Colonnetta della Brea, a m. 1065, vicina all omonima contrada. E un alta stele monolitica con edicola poligonale bifronte dello scultore Francesco Gugole: da un lato è rappresentata la Pietà e dall altro l Assunzione di Maria. Pro Loco di S. Bortolo Museo dei Trombini Frazione del Comune di Selva di Progno, a m slm, è il territorio più a nord della Provincia di Verona. La contrada più conosciuta è Pagani, a m slm, molto ben conservata, ai piedi delle Lobbie che dominano a nord la Val Fraselle. Famosa la Madonna della Lobbia, una grande immagine in pietra, che sembra risalire al 1837, simbolo della pietà religiosa della montagna. Si racconta che uno scultore locale fosse stato incaricato di scolpire una Madonna Addolorata per l altare della Chiesa. Accortosi che il blocco di pietra era incrinato, l ha abbandonato incompiuto in mezzo ai prati delle Lobbie, dove ancora sopravvive come simbolo della Lessinia. Molte altre sono le testimonianze della religiosità popolare: colonnette, capitelli, oratori, edicole e tavolette che si possono incontrare nella contrade e sui sentieri dei monti. La prima chiesa di Campofontana è databile al 1400: era una piccola cappella, dipendente da Selva di Progno. Nel 1606 fu costruita la prima vera chiesa, con la facciata rivolta a ponente, in stile romanico campestre, circondata dal cimitero e con il campanile poco lontano. L attuale chiesa fu costruita all inizio del XIX sec., terminata nel 1825 e inaugurata nel E dedicata a S. Giorgio, con un imponente statua del Santo sul suo cavallo che ogni anno, nella prima domenica di maggio, viene portata in solenne processione verso Durlo per incontrare la statua di S. Margherita (patrona di Durlo), CAMPOFONTANA secondo un antica tradizione che prevedeva un annuale incontro dei due Santi, ambedue provenienti dal Medio Oriente e vissuti al tempo di Diocleziano ( d.c.). Si rinnova così periodicamente l amicizia e la fratellanza fra i due paesi. La popolazione promuove molte attività sociali attraverso le varie associazioni attive: il Gruppo Alpini, il cui numero è molto alto tenuto conto dell esiguità degli abitanti, sempre presenti e disponibili nella loro sede, la Baita; l Unione sportiva che da sempre favorisce l avvicinamento dei giovani allo sport invernale, in particolare allo sci di fondo, anche attraverso la gestione della pista da fondo sita sul dosso del monte Lobbia ( m slm); infine l Associazione Presepe vivente che ormai da più di dieci anni si dedica all organizzazione di un suggestivo presepe vivente in costume in zona Roncari (nelle sere del 24, 25 e 26 dicembre), e la rievocazione degli antichi mestieri della montagna, trasformando l intera contrada in un paesaggio d altri tempi, con una sessantina di attori che per tre sere riescono a far fare un balzo indietro nel tempo ai visitatori. Gruppo Alpini di Campofontana Camminata dei Sapori

12 CRESPADORO DURLO Capoluogo del comune di Crespadoro, a m. 360 slm, in provincia di Vicenza, comprende le frazioni di Durlo, Marana e Campodalbero. Non è certa l origine del suo nome che potrebbe forse essere inteso come Crispa d oro, cioè terreno un po ondeggiato e soleggiato, ma molte altre sono le definizioni. E stata rinvenuta una pietra tombale del 1368 in cui è incisa la scritta Crespatorio. E l ultimo comune della Valle del Chiampo, confina a nord con l alta Valle dell Agno, da cui è separato dalla Cima Marana e dalla Catena dei Castiglieri, mentre ad ovest è contornato dai Lessini. Nel territorio sono presenti reperti archeologici dell epoca romana e longobarda. E accertato l insediamento di popolazioni germaniche, fra cui i Cimbri, fedeli sudditi degli Scaligeri e della Serenissima e vigili custodi della Via Vicentina che da secoli collegava a Trento e quindi al Tirolo e ai paesi del nord, attraverso i monti. Rimangono tuttora vivi alcuni toponimi ed espresioni lessicali cimbre (Oratorio di S. Pandolpho a Marana e di S. Vulfgang a Crespadoro). I due comuni di Durlo e Crespadoro furono unificati nel 1815 e le prime strade carrozzabili sono databili al periodo Marana è una frazione di Crespadoro, a 800 m. slm, domina da un falsopiano la Valle del Chiampo e la pianura veneta fino agli Appennini e all Adriatico. E famosa per la bontà del suo clima, dovuto ad un flusso di aria marina proveniente dall Adriatico e perciò luogo di villeggiatura, anche per i Veneziani, dalla fine del 1800 alla 2ª guerra mondiale. E sede di un osservatorio astronomico ed è famosa per l annuale festa del tartufo in autunno. Campodalbero, un altra frazione di Crespadoro, a m. 900 slm, è un paese di montagna circondato da rocce e boschi. Da qui nasce il torrente Chiampo. Il carbone di legna era la sua principale attività, che si ricorda ancora oggi con la festa della carbonara. Salendo verso il passo della Scagina si arriva al Rifugio Bertagnoli, a m Nella conca del Campetto una seggiovia lo collega a Recoaro Mille. Era attivo il contrabbando con Ala di Trento fino al In tutto il territorio sono presenti interessanti sculture di arte popolare. Nel periodo estivo molte sono le iniziative che possono attrarre i turisti: tornei di calcio, serate per bambini, mostre di pittura e di artigianato locale, teatro, musica, ecc. Da visitare il Museo Etnografico, inaugurato nel 1985 e realizzato dalla Parrocchia e dalla Pro Loco, che lo gestisce. Il museo è un insieme di oggetti che testimoniano la storia, l arte e la vita quotidiana del territorio. È ordinato in 5 sezioni, etnografia, scultura popolare, fauna, oggetti sacri e archeologia. Municipio di Crespadoro Parrocchia di Crespadoro Pro Loco di Crespadoro Museo Etnografico Frazione del Comune di Crespadoro, in Provincia di Vicenza, a m. 843 slm, nell alta valle del Chiampo, è dominata dalla Purga, un rilievo conico derivante da un antico camino vulcanico, sopra il quale sono ancora presenti i resti di una piccola torre e una cinta muraria che fanno pensare ad una vasta costruzione. Gli scavi effettuati confermano la presenza del castello e molti oggetti di vari periodi storici sono stati portati alla luce dagli studiosi. La Purga di Durlo è posta in posizione strategica a controllare la famosa Via Vicentina di accesso alla Lessinia e di comunicazione con il Trentino. La Via Vicentina va considerata fra le più antiche strade di montagna delle Prealpi venete, utile per gli scambi commerciali fra il centro Europa e la Penisola, in collegamento con la Via Postumia nella Pianura Veneta. Vi transitarono i Cimbri per i loro commerci, i pastori per la transumanza, i contrabbandieri che trasportavano le merci dall Austria all Italia, ma risultò strategica per i Dogi veneziani che volevano difendere i loro confini e sembra vi sia transitato anche S. Carlo Borromeo per recarsi, nel 1550, al Concilio di Trento, ritenendo troppo pericolosa la Val d Adige. Oggi per un tratto della Via Vicentina viene portata in processione la statua di Santa Margherita verso Campofontana, nella prima domenica di maggio, per incontrare San Giorgio. Un cippo in località Gioiche ricorda la lunga tradizione religiosa delle due Parrocchie. Il culto di Santa Margherita è molto diffuso a Durlo: ne sono testimonianza il Capitel grande, con la statua della Santa, posto in località Ca del Vento, su di un prato in discesa, vicino al paese e la Chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Margherita d Antiochia, che conserva varie rappresentazioni della Santa, in pietra, in legno, in affresco. Gli intraprendenti abitanti di Durlo organizzano annualmente la marcia dei Monti Lessini, tornei di calcio e calcetto per gli sportivi; serate di teatro e discoteca, la rinomata festa delle castagne e molte altre attrazioni per i turisti. Associazione Durlo fax durlo86@tiscali.it

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