PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA denominata Libero Consorzio Comunale ai sensi della L.R. n. 8/2014

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1 PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA denominata Libero Consorzio Comunale ai sensi della L.R. n. 8/2014 DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO con i poteri del Consiglio Nr. 42 Del 08/04/2015 Oggetto: APPROVAZIONE DELLA REVISIONE DEL PIANO PROVINCIALE DEI RIFIUTI AI SENSI DEL D.LGS 152/06 ART. 197 COMMA 1 LETTERA D E DELLA L.R. NUM. 9/2010 L anno duemilaquindici il giorno otto.del mese aprile alle ore 19:00 nella sede della Provincia Regionale di Catania, denominata Libero Consorzio Comunale ai sensi della L.R. n. 8/2014 Via Nuovaluce, 67/a Tremestieri Etneo (Catania), il Commissario Straordinario, Dr. Giuseppe Romano, con le competenze del Consiglio, ai sensi del decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 408/SERV1/S.G.. del 01 dicembre 2014, assistito dal Segretario Generale avv. Francesca Ganci. Vista la proposta di deliberazione n. 51 del 07/04/2015 redatta dal Dirigente Ing. Salvatore Raciti del Servizio D2.04 AMBIENTE - ENERGIA - POLIZIA PROVINCIALE E PROTEZIONE CIVILE, che di seguito si trascrive: Premesso - che la Commissione Europea, nel 2012, ha redatto le Linee Guida per la preparazione di piani di gestione rifiuti legate ai requisiti imposti dalla Direttiva 2008/98/CE (Waste Framework Directive), e che esse servono per aiutare la pianificazione della gestione dei rifiuti e promuovere lo sviluppo di pratiche di programmazione più coerenti e adeguate in tutti gli Stati Membri dell'ue, in conformità con i requisiti della legislazione in materia; - che per quanto concerne l utilizzo efficace e sostenibile delle risorse ed in particolare il tema rifiuti, il tali linee guida prevedono la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell UE. Il PAA (il Piano d azione Ambientale) dovrà fissare, quindi, obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla

2 gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente ; - che il D.Lgs. n. 152 Norme in materia ambientale del 3/4/2006, entrato in vigore il 29 aprile del 2006, negli anni a seguire è stato interessato da un elevato numero di modifiche che hanno portato alla riscrittura di gran parte del testo; - che con il D.Lgs. 3 dicembre 2010, n. 205, è stata recepita la citata Direttiva Quadro europea in materia di rifiuti (2008/98/CE). Che a seguito dell emanazione del Dlgs 205/2010 sono stati modificati alcuni articoli del D.lgs 152/2006 ed è stata introdotta una gerarchia per la gestione dei rifiuti: prevenzione, preparazione per il riutilizzo (novità della direttiva 2008/98/CE), riciclaggio, recupero di altro tipo (per esempio recupero di energia), smaltimento. Nel rispetto della gerarchia suddetta devono essere adottate le misure volte a incoraggiare le opzioni che garantiscono il miglior risultato complessivo. Da tale ordine è possibile discostarsi, relativamente a singoli flussi e in via eccezionale, se ciò è giustificato da un analisi degli impatti complessivi della produzione e della gestione dei rifiuti in questione; - che per promuovere il riciclaggio, il nuovo articolo 181 dispone che siano le regioni a stabilire i criteri con i quali i comuni provvedono a realizzare la raccolta differenziata in conformità a quanto previsto dall articolo 205. Inoltre è previsto che le autorità competenti realizzino entro il 2015 la raccolta differenziata almeno per carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile per il legno, nonché adottino le misure necessarie per conseguire i seguenti obiettivi: o entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti da nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, sarà aumentata complessivamente almeno al 50% in termini di peso; o entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, escluso il materiale allo stato naturale definito alla voce dell elenco dei rifiuti, sarà aumentata almeno al 70 % in termini di peso ; Considerato che in base al D.lgs 152/06 e sm.i., competono alle Province: l adozione dei Piani provinciali sulla base delle indicazioni della pianificazione regionale; il parere di competenza ai sensi degli articoli 208, 209 e 210 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 dei progetti di impianti di trattamento rifiuti; il rilevamento statistico dei dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani;

3 l emanazione di ordinanze contigibili ed urgenti ai sensi dell art.191 del D.Lgs. 152/06 qualora il ricorso a speciali forme di gestione interessi più comuni del proprio territorio; la stipula di convenzioni con i Comuni e con il CONAI ed i Consorzi di cui all art.40 del D.Lgs. 22/97 per incentivare e coordinare il mercato del riutilizzo e del recupero dei materiali raccolti in modo differenziato. Visto il Decreto Legislativo num. 152/06 all art. 197 comma d, che stabilisce le linee guida per la localizzazione dei nuovi impianti e la verifica di quelli esistenti, stabilendo criteri e procedure ed affidando alle Province un ruolo particolarmente rilevante; Rilevato che tale Decreto stabilisce che la Regione ha il compito di definire i principi di incompatibilità alla localizzazione valida per tutti gli impianti di smaltimento e di recupero e per qualsiasi tipo di rifiuto, così come i criteri guida per l individuazione degli impianti e dei luoghi adatti al loro smaltimento; Considerato - che le Province una volta recepite le indicazioni fornite dalla Regione in merito alle zone non idonee, approvano propri criteri di idoneità localizzativa che potranno contemplare elementi di salvaguardia aggiuntiva rispetto i sovraordinati criteri regionali, ma limitatamente ad aree di rilevanza ambientale/naturale ed in conformità con il PTP, infine individuano le macroaree potenzialmente idonee e in accordo con i Comuni decidono per la localizzazione nel dettaglio; - che il D.lgs. n. 152/2006, come modificato ed integrato, e la L.r. n. 9/2010, come modificata ed integrata, stabiliscono che l individuazione delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero di rifiuti spetta alle Province ma sulla base dei criteri definiti dalla Regione, in particolare Il D.lgs 3 aprile 2006 individua la Provincia (art. 197) per...l'individuazione, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento..., ove già adottato, e delle previsioni di cui all'articolo 199, comma 3, lettere d) e h), nonché sentiti l'autorità d'ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti. - che la Legge Regionale num. 9/2010 pone in capo alle Province l adozione di piani provinciali sulla base dei contenuti della pianificazione regionale. Ritenuto - che la definizione dei criteri per l identificazione delle aree non-idonee e di quelle potenzialmente idonee ad ospitare impianti rappresenta una fase fondamentale dell iter di revisione del Piano Provinciale di rifiuti; - che l individuazione dei criteri per la identificazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare gli impianti, verrà realizzata attraverso una sistematica attività di consultazione,

4 comunicazione, informazione e confronto tecnico tra gli attori del gruppo di lavoro ed i Comuni, attraverso l attivazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica a cui è stato sottoposto il piano in argomento, e in piena conformità con i principi di trasparenza e partecipazione ai quali intende ispirarsi l azione dell Amministrazione Provinciale; - che la metodologia proposta per la localizzazione delle diverse tipologie di impianto è caratterizzata da una spiccata oggettività ed in tal modo le indicazioni dell Amministrazione Provinciale risultano trasparenti e verificabili da tutti i soggetti interessati; Vista la Revisione del piano provinciale di rifiuti elaborata dall apposito gruppo di lavoro costituito da dipendenti appartenenti all amministrazione provinciale, che comprende come elaborati: Allegato 01 Rapporto preliminare Allegato 02 Questionario allegato al Rapporto preliminare Allegato 03 Estratto della pubblicazione nel sito Web della Provincia Allegato 04 Relazione Piano Rifiuti; Allegato 05 - Mappa dei criteri escludenti Allegato 06 - Mappa dei criteri penalizzanti Allegato 07 - Mappa dei criteri escludenti_penalizzanti Allegato 08 Mappa delle Zone idonee allo smaltimento Allegati 09 (da 09.1 a 09.24) dettaglio zone idonee smaltimento allegato 10 - Elenco Ditte in Semplificata georeferenziate allegato 11 - Elenco Impianti Autorizzati in Ordinaria allegato 12 (12.1 e 12.2) - Ord. 10 Rif. del SICULA e OIKOS Ritenuta la detta proposta di revisione del piano provinciale dei rifiuti meritevole di approvazione e conforme alle previsione del D.Lgs 152/2006 e della L.R. 9/2010, PROPONE DI DELIBERARE Per le ragioni espresse nella parte motiva che qui si intendono confermate Approvare la Revisione del Piano Provinciale dei Rifiuti ai sensi del D.lgs 152/06 art. 197 comma 1 lettera d e della L.R. num. 9/2010 allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale, composta dai seguenti elaborati: Allegato 01 Rapporto preliminare Allegato 02 Questionario allegato al Rapporto preliminare Allegato 03 Estratto della pubblicazione nel sito Web della Provincia Allegato 04 Relazione Piano Rifiuti; Allegato 05 - Mappa dei criteri escludenti Allegato 06 - Mappa dei criteri penalizzanti Allegato 07 - Mappa dei criteri escludenti_penalizzanti Allegato 08 Mappa delle Zone idonee allo smaltimento Allegati 09 (da 09.1 a 09.24) dettaglio zone idonee smaltimento allegato 10 - Elenco Ditte in Semplificata georeferenziate allegato 11 - Elenco Impianti Autorizzati in Ordinaria allegato 12 (12.1 e 12.2) - Ord. 10 Rif. del SICULA e OIKOS Dichiarare la presente immediatamente esecutiva

5 La presente proposta non comporta impegni di spesa. Visto il parere di regolarità tecnico/amministrativa Favorevole reso in data 07/04/2015 dal Dirigente Ing. Salvatore Raciti del Servizio D2.04 AMBIENTE - ENERGIA - POLIZIA PROVINCIALE E PROTEZIONE CIVILE; Visto il parere di regolarità contabile Parere non dovuto reso in data 08/04/2015 dal Dirigente del Servizio Finanziario; Ritenuto di approvare integralmente detta proposta per le motivazioni nella stessa contenute; DELIBERA Approvare la Revisione del Piano Provinciale dei Rifiuti ai sensi del D.lgs 152/06 art. 197 comma 1 lettera d e della L.R. num. 9/2010 allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale, composta dai seguenti elaborati: Allegato 01 Rapporto preliminare Allegato 02 Questionario allegato al Rapporto preliminare Allegato 03 Estratto della pubblicazione nel sito Web della Provincia Allegato 04 Relazione Piano Rifiuti; Allegato 05 - Mappa dei criteri escludenti Allegato 06 - Mappa dei criteri penalizzanti Allegato 07 - Mappa dei criteri escludenti_penalizzanti Allegato 08 Mappa delle Zone idonee allo smaltimento Allegati 09 (da 09.1 a 09.24) dettaglio zone idonee smaltimento allegato 10 - Elenco Ditte in Semplificata georeferenziate allegato 11 - Elenco Impianti Autorizzati in Ordinaria allegato 12 (12.1 e 12.2) - Ord. 10 Rif. del SICULA e OIKOS Dichiarare la presente immediatamente esecutiva Dare mandato al Dirigente Proponente di porre in essere tutti gli adempimenti gestionali conseguenti. La presente deliberazione è stata dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi della L.R. 03/12/1991 N. 44 e successive modifiche ed integrazioni. Letto, approvato e sottoscritto Il Segretario Generale Avv. Francesca Ganci Il Commissario Straordinario Dott. Giuseppe Romano