luogo/data di nascita, residenza ed eventuale recapito telefonico]; - poteri assegnati al direttore;

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1 RIINNOVO DELLE AZIIENDE VENATORIIE IIN PROVIINCIIA DII BOLOGNA Terrmi inii perr la l prresent tazione delle domande Chiunque intenda rinnovare un'azienda Venatoria (di seguito: AV ) dovrà - come previsto dall'articolo 43 della L.R. n. 8/94 e successive modificazioni e dalle Norme relative alla istituzione ed alla gestione tecnica delle Aziende Venatorie (Delibera della Giunta Regionale n. 969 del 10 giugno 2002) - presentare domanda in bollo alla Provincia di Bologna (Ufficio Protocollo - Via Zamboni n Bologna), entro e non oltre le ore 12 del 30 giugno dell anno di scadenza. La domanda potrà essere presentata direttamente o inviata a mezzo posta (raccomandata R/R). Contenutii della domanda In merito ai contenuti della domanda di rinnovo,, da presentarsi in bollo (ad oggi 14,62 ) dovranno chiaramente essere indicati: - nome e cognome, data e luogo di nascita, residenza, codice fiscale del richiedente (se persona fisica) o denominazione, sede e codice fiscale o Partita IVA (se persona giuridica); [in entrambi i casi è gradito un recapito telefonico]; - località (Comuni) in cui ricade l Azienda Venatoria; - persona incaricata di svolgere le funzioni di direttore [con l indicazione di luogo/data di nascita, residenza ed eventuale recapito telefonico]; - poteri assegnati al direttore; - indicazione del sostituto del direttore [con l indicazione di luogo/data di nascita, residenza ed eventuale recapito telefonico] in caso di assenza o impedimento dello stesso; - modalità secondo le quali si intende assicurare la vigilanza [quando non si abbiano dubbi in merito è gradita l indicazione della/e guardia/e incaricata/e, con relativi estremi di residenza ed eventuale recapito telefonico]; Allegatii alla domanda Il documento con cui viene fatta domanda di rinnovo dell Azienda Venatoria come indica la Direttiva sopra citata deve essere corredato con il seguente materiale: a) carta in scala 1: e descrizione dei confini a parole - C.T.R. della zona, in scala 1:25.000, riportante l indicazione dei confini perimetrali dell AV 1 1 Nella quale qualora si tratti di un istanza di rinnovo con ristrutturazione siano indicati i nuovi confini richiesti come risultanti da aree a cui si rinuncia (contrassegnate con segno - ) e aree di cui si chiede l inclusione (contrassegnate con segno + ). 1

2 e corredata della descrizione a parole dei confini stessi 2, in ordine ai punti cardinali (nord-est-sud-ovest) e riferita a toponimi ben identificabili e conosciuti; b) carta in scala 1:5000 o 1: con le tipologie ambientali - planimetria dell AV su C.T.R. in scala 1:5.000 o 1: in cui siano riportate le tipologie ambientali (aree coltivate, aree boschive, aree di incolto, zone umide permanenti, prati umidi, maceri, bacini artificiali, pozze, laghetti, eventuali interventi di miglioramento ambientale già realizzati o in progetto di realizzazione,...), ovviamente corredata di opportuna legenda che ne consenta l interpretazione; c) carta in scala 1:5.000 o 1: con rappresentazione delle situazioni faunistiche - rappresentazione delle situazioni faunistiche di particolare interesse (per esempio segnalazione delle zone frequentate da specie non equamente distribuite su tutto il territorio dell AV o di zone di alimentazione/sosta/rifugio di specie rare/protette/minacciate) tramite colorazione delle relative aree sulla carta e delle relative misure gestionali (per esempio la predisposizione di aree di rifugio o di rispetto, di punti di abbeverata/alimentazione, di altane per la gestione degli ungulati, di apprestamenti fissi di caccia, di eventuali campi stabilmente destinati alle coltivazioni a perdere, ) su Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 o 1:10.000; d) d.1: elenco dei proprietari e/o conduttori con indicazione delle relative particelle catastali e delle superfici complessive - elenco riassuntivo (vedi esempio grafico a pag. 5) delle proprietà (sia in adesione/consorzio, sia coattive) in cui siano riepilogati i mappali inclusi nell Azienda Venatoria per ciascun proprietario, con l indicazione di superficie e foglio di mappa relativi, ed in cui sia indicato il totale delle superfici incluse per ogni proprietà; tale foglio deve corrispondere - a mezzo di un colore o di un codice alfanumerico - a quanto indicato sulla carta catastale di cui al successivo punto d.2; d.2: mappa catastale d insieme - carta catastale d insieme dei terreni che si intendono vincolare, avendo l accortezza che i numeri dei mappali siano leggibili 3 e sia possibile individuare sia il numero dei fogli catastali che la compongono sia i confini comunali (qualora l AV ricada sul territorio di più di un Comune); è inoltre necessario che sulla carta vengano identificate - con un colore o un codice alfanumerico abbinati ad opportuna legenda - le particelle appartenenti a ciascuna delle proprietà incluse, così come indicate nell elenco di cui al precedente punto d.1; e) e.1: adesioni dei proprietari/conduttori - dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà 4 (firmata) dei proprietari/conduttori di tutti i fondi inclusi nell AV, corredata dalla fotocopia completa e leggibile di un documento d identità valido (es. carta d identità); 2 Nella quale qualora si tratti di un istanza di rinnovo con ristrutturazione siano già descritti i confini risultanti dalla ristrutturazione. 3 Se occorre si può anche procedere alla loro trascrizione manuale. 4 Di cui si riproduce in allegato un modello con i contenuti salienti cui fare riferimento. 2

3 qualora vengano inserite all interno del perimetro aziendale aree di proprietà demaniale, il concessionario dell AV deve ottenerne la concessione o un nulla osta all utilizzo venatorio oppure dimostrare di averne fatto comunque richiesta 5 ; quando vengano presentati i documenti di adesione firmati da un conduttore, egli dichiara di essere tale (trattandosi di dichiarazione sostitutiva di atto notorio) per le superfici indicate; e.2: copia delle lettere spedite ai coattivi - copia delle lettere raccomandate (e delle relative ricevute postali) spedite ai proprietari dei terreni inclusi coattivamente nell AV, con le quali li si informa delle particelle e della superficie di loro proprietà che si intende vincolare con l inclusione, ricercando il loro consenso; e.3: dichiarazione esistenza consorzio / nuovi atti di adesione al consorzio (qualora sia in essere un consorzio per l AV il titolare dovrà sottoscrivere una DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO 6 che lo stesso è ancora in corso di validità e che nulla è cambiato dall ultimo rinnovo o, quando così non fosse, dovrà presentare gli atti di adesione al consorzio sottoscritti successivamente all ultimo rinnovo del consorzio stesso); [in caso di consorzio, inoltre, nell elenco catastale dovrà essere contenuta l indicazione di eventuali nuovi nominativi (rispetto all elenco dell ultimo rinnovo) dovuti a successione o compravendita posteriore al 30 giugno dell anno dell ultimo rinnovo]. f) piano tecnico pluriennale di conservazione e ripristino ambientale - piano tecnico pluriennale (settennale), contenente indicazioni su come verrà impostata la gestione faunistico-venatoria nel prossimo settennio e sugli eventuali miglioramenti ambientali che si intendono realizzare. La possibilità, qualora non si siano verificate modificazioni nello stato di fatto dell Azienda, di autocertificare che restano validi i fatti, gli stati e le qualità attestati in documenti già in possesso della Provincia stessa, indicata nella normativa, vale esclusivamente per documentazione già effettivamente presentata in precedenza (non vale dunque a titolo di esempio per i documenti con le firme di adesione, che vanno ricercate ad ogni scadenza e non possono essere raccolte più di sei mesi prima dal termine di presentazione della domanda di rinnovo) 7. 5 In questo secondo caso, trascorsi 60 giorni senza risposta di alcun genere, si applica il principio del silenzio-assenso (come indica l art. 43 della L.R. 8/94 e succ. mod.). 6 Di cui si riproduce in allegato un modello con i contenuti salienti cui fare riferimento. 7 Relativamente alla carta catastale d insieme, di cui al punto d.2, anche se è già stata richiesta e presentata nel precedente rinnovo, si evidenzia la difficoltà a dare credito a dichiarazioni che neghino modifiche al riguardo. In ogni caso le dichiarazioni verranno verificate a campione. 3

4 Contenutii dell Piano tecnit ico plurri iennale dii conserrvazi ione e dii rri iprri istino ambientale Le Direttive di cui alla Delibera n. 969 del 10/06/2002, già citate, forniscono anche indicazioni su quelli che devono essere i contenuti del Piano tecnico pluriennale di conservazione e di ripristino ambientale (di cui al punto f.1 di cui sopra); tali indicazioni sono riportate integralmente di seguito. 1) caratterizzazione ambientale del territorio comprendente l'estensione totale, altimetria massima e minima, l'indirizzo colturale delle aree coltivate, l'estensione di eventuali aree boschive, bacini artificiali, laghetti, maceri e stagni, zone umide vallive e allagate, aree di incolto. Per quanto riguarda il patrimonio vegetazionale, si richiede una sua analitica divisione e descrizione relativa alle principali zone e consociazioni ed una elencazione individuale per filari o singole piante di particolare valore paesistico ed eventuale documentazione fotografica relativa; 2) precisazioni sull'indirizzo produttivo attuato dai proprietari o conduttori dei fondi inclusi; 3) conseguente scelta della/e specie in indirizzo in base alla vocazionalità dell'ambiente; 4) individuazione di eventuali fattori limitanti per la fauna selvatica; 5) caratterizzazione faunistica del comprensorio riguardante, oltre che le popolazioni appartenenti a specie cacciabili, anche quelle di specie protette che rivestono particolare interesse naturalistico presenti in forma permanente o temporanea all'interno dell'azienda. Il Piano potrà inoltre contenere: - l indicazione della superficie da destinarsi annualmente a colture a perdere per la fauna selvatica; - l individuazione dei punti di alimentazione e di abbeverata; - l individuazione e la descrizione di eventuali ulteriori interventi di miglioramento ambientale previsti; - l indicazione di strutture e/o apprestamenti atti alla gestione faunistico-venatoria della fauna selvatica con particolare riferimento a quella oggetto di piani di controllo (trappole per Nutrie e Corvidi, altane). Il Piano potrà fare riferimento, per maggiore chiarezza, alla cartografia di cui ai punti b) e c) o ad una ulteriore carta appositamente redatta. Si sottolinea, infine, che il Piano tecnico pluriennale di conservazione e ripristino ambientale deve essere redatto nel rispetto della legislazione statale e regionale vigente, delle direttive regionali vigenti in materia di caccia, della Carta delle vocazioni faunistiche del territorio dell'emilia Romagna e del Piano provinciale faunistico-venatorio provinciale vigente. 4

5 IndiI icazionii su Rete Naturra 2000 Per le Aziende ricadenti nel territorio classificato come Rete Natura 2000 (S.I.C. o Z.P.S.), qualora non intervenga nessuna modifica sostanziale nella gestione venatoria (confini dell Azienda stessa o modifiche sostanziali del tipo di gestione indicata nei precedenti Piani tecnici pluriennali di conservazione e ripristino ambientale), lo Studio d incidenza previsto dalla normativa attuativa di RN2000 non deve essere presentato poiché la Valutazione d incidenza per le attività già attualmente in essere rientra in quella realizzata per il Piano faunistico-venatorio provinciale , in quanto strumento di pianificazione sovraordinata. Qualora invece si volessero apportare modifiche sostanziali alla propria gestione venatoria, con particolare riferimento a confini dell AV e alla gestione ambientale e faunistica del territorio in gestione, allora tali modifiche devono essere oggetto di apposito Studio d incidenza in relazione al sito in cui si collocano, e saranno sottoposte a relativa Valutazione d incidenza da parte della Provincia nel corso dell istruttoria di rinnovo. Esempio di elenco dei proprietari e/o conduttori di cui all allegato d.1 5