Un viaggio all interno di un sogno

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Un viaggio all interno di un sogno"

Transcript

1 L e R o y a l M o n c e a u R a f f l e s P a r i s Il sogno è quello di Philippe Starck che ha realizzato il suo desiderio di creare un albergo nutrito con la storia e le vibrazioni del luogo, uno spazio sentimentale intessuto d incontri, sensazioni ed emozioni, impregnato con la cultura: il nuovo Royal Monceau Un viaggio all interno di un sogno Lucia Uggè Photo: Philippe Garcia, Laurent Attias, Harald Gottschalk/LaSociétéAnonyme Dopo due anni di lavori, lo storico Le Royal Monceau Raffles Paris torna a essere l icona de l art de vivre parigina. Un progetto di Philippe Starck che ha completamente re-immaginato l hotel, trasformandolo in un luogo poetico e vibrante, tra suggestioni art decò e design contemporaneo. Le Royal Monceau non è un albergo. È molto di più, è il sogno realizzato di Starck, che lo ha definito un posto abitato dallo spirito francese e nutrito dalla cultura, votato alla vera eleganza, quella del cuore. È un luogo diverso, imbevuto della sua storia e delle sue vibrazioni, uno spazio emotivo e sentimentale tessuto di incontri, sensazioni ed emozioni, fra passato e modernità. L intento, già anticipato in altri progetti, è di rimodellare i codici classici dell hotellerie di lusso, per trasportarli in un altra dimensione, segnata dalla determinazione - infinitamente poetica e un po folle - di rompere con le consuetudini, di accogliere l insolito, la fantasia e l eccesso, mettendo a confronto il rigore e la perfezione con l audace inventiva. Ed è così che questo albergo, simbolo degli années folles, meta di artisti e scrittori, gentleman e avventurieri, continua a rappresentare l eleganza, la cultura e la finezza parigine. Un hotel non serve a niente in se stesso - dice Starck - deve servire alla gente che richiede la nostra attenzione, generosità e considerazione. E qui ciascuno trova il suo angolo, un ambiente, uno spazio che gli corrisponde tra intimità e condivisione, tra effervescenza e riposo, secondo i suoi desideri, l umore o il momento della giornata. Non è un luogo che si attraversa, ma è fatto per starci e rimanere, con la sensazione tutta particolare d essere a volte a casa propria, altre lontano. Con quel sentirsi talvolta padrone di casa oppure invitato. In un hotel l arte e la cultura, la bellezza e la creatività - continua il progettista - devono avere un ruolo dominante ma originale, presenti dappertutto senza banalità nel layout degli spazi, negli arredamenti, nel décor, nei servizi. E qui sono parte integrante dell atmosfera, artefici dell esperienza memorabile del viaggiatore, che ha così l opportunità di vivere le proprie vite o altre vite nate dallo spirito dei luoghi, trasportato da uno slancio condiviso, da una pulsazione leggera e impercettibile, di quelle che non si dimenticano mai. Uno storico hotel 26 Vicinissimo agli Champs Elysées il Parc Monceau è 27 un oasi urbana di ombrosi sentieri, aiuole fiorite e laghetti, molto amata dai Parigini per le sue romantiche folies, pagode, ponticelli, mulini a vento, piramidi e castelli in miniatura, disseminati in disordine armonico. Ha affascinato anche Claude Monet che lo ha immortalato nel famoso olio su tela del 1878 intitolato Le parc Monceau, oggi al Metropolitan Museum of Art di New York. È il cuore dell elegante quartiere dell XVIII arrondissement, popolato da prestigiosi palazzi, in gran parte ambasciate, musei e hotel. Il Royal Monceau fu inaugurato il 1 agosto del 1928, con 265 camere, un magnifico giardino alla francese, ristorante, bar, sale da gioco e un salon de coiffure.

2 La Cuisine, il ristorante francese /La Cuisine, the French restaurant Come un hotel di lusso dei ruggenti anni Venti, Le Royal Monceau ha sempre incarnato l eleganza parigina in tutta la sua spontaneità, cultura e acume. Un appuntamento per artisti e scrittori, per uomini d affari e avventurieri. È qui, per esempio, che i protagonisti della politica si incrociavano con Josephine Baker, Maurice Chevalier, Ernest Hemingway o Mistinguet. Ma è con l acquisto da parte del Gruppo immobiliare mediorientale Qatari Diar nel 2007 che ha avuto inizio la nuova era di questo storico albergo parigino che, completamente ristrutturato, è stato dato in gestione alla Raffles, una delle più importanti società di gestione alberghiera di lusso del mondo. Il progetto di ristrutturazione affidato al direttore creativo Alexandre Allard e all architetto Philippe Starck, lo ha completamente rinnovato nel segno della modernità, mantenendo, però, il fascino di antico palazzo parigino e recuperando il suo spirito originale. Riaperto, dopo due anni di lavori, il 18 ottobre, Le Royal Monceau Raffles Paris è un lussuoso 4 stelle deluxe con 149 camere, due ristoranti gastronomici e un bar affacciati sul giardino, una sala cinema da 100 posti, una libreria d arte contemporanea, architettura e design con oltre 700 opere, e la My Blend by Clarins, una delle Spa più esclusive della città, con una piscina di 26 metri. Non si può non rimanere colpiti dall imponenza degli ambienti, dalla monumentalità della scala, dai grandi specchi e dei lampadari sfarzosi, dai sapienti giochi di luci di questo albergo dalla forte personalità, che esprime in maniera inequivocabile lo stille parigino della Ville Lumière. Dichiaratamente francese, Le Royal Monceau sfoggia un décor che racconta la grandeur della capitale ma anche il segno dell inesauribile fantasia di Starck. Gli spazi fluidi, ciascuno palcoscenico di una differente rappresentazione, offrono suggestioni del passato rivisitate e interpretate con il linguaggio della sua inventiva, con quell eclettismo divertente e quelle poetiche intemperanze, alle quali il designer francese ci ha da tempo abituato. Una domanda a Philippe Starck Quando concepisce un hotel, Starck si trasforma da architetto in scenografo e folcloristico. Con tutte le sue qualità e debolezze. lavora sulla teatralità per condurre il viaggiatore nel suo universo immaginario Per ritrovare il suo spirito ribelle e sovver- 28 e creativo. Tutti i suoi progetti sono diventati icone senza tempo che hanno inciso sivo che riesce contemporaneamente a essere 29 in modo indelebile il paesaggio dell hotellerie internazionale. Dagli antesignani Royalton e Paramount di New York, o Mondrian di Los Angeles, fino al Mama Shelter, l innovativo concept hotel low cost e low chic (pubblicato su Suite 140) realizzato nel Palazzina Grassi, sul Canal Grande, è stato il primo hotel italiano interamente disegnato da lui e, infine, in ottobre ha inaugurato il lussuoso Le Royal Monceau Raffles Paris. Gli abbiamo chiesto un breve commento su quali siano stati gli elementi chiave nell ideazione del concept e degli spazi del Starck: Per me, Le Royal Monceau è stata l occasione per esplorare la natura dell identità francese e reinventarla senza cadere nella banalità o ricorrere al molto elegante, distaccato e nobile. Al Royal Monceau, non c è dubbio possibile che si sia effettivamente a Parigi. Se non c è visione - umana, sociale o amorosa - un progetto non ha senso di esistere. L unica cosa importante per me è l effetto che le mie creazioni hanno sui loro utenti, le emozioni e le reazioni che provoca uno spazio. E il Royal è un luogo d assoluto impatto, che nessuno può descrivere, uno spazio mentale, pregno, abitato, vibrante, poetico. Dove il visitatore diventa attore in una storia che lo porta fuori di sé verso un sogno e al di là. Il mio unico compito è quello di mostrare il cammino. In un viaggio all interno di un sogno. Loredana Sica La Cuisine. Con il lungo tavolo da 16 posti, vicino ai fornelli /La Cuisine. With a long table for 16, near the cooker

3 L interior design Gli spazi comuni Ho voluto dare la sensazione del ritorno a casa - spiega Starck - in un luogo famigliare, dove trovare calma e pace, ma anche tante stimolanti sorprese. Nel maestoso ingresso il portiere dà il benvenuto ai viaggiatori, aprendo le porte a chi per una notte, o forse per molte, farà di questo luogo la sua casa. Lo stupefacente Grand Salon appare subito come un enorme sala centrale circondata da salottini privati e piccole vetrine con ninnoli e oggetti. Nonostante gli oltre 300 mq e la monumentale scala, moltiplicata da un gioco di specchi che riflettono all infinito una collezione di lampadari originali, è un luogo accogliente, dove regna una sorta di caos domestico carico di ricordi di viaggio: un tappeto dalla Siberia, un vaso dall Italia, una porcellana dalla Cina. Il Grand Salon, i due ristoranti e Le Bar Long condividono un piccolo tesoro: Le Jardin, disegnato dal paesaggista Louis Benech, con l immancabile pezzo d arte contemporanea, un immensa teiera dell artista portoghese Joana Vasconcelos. Tutto vetri, cristalli e specchi Le Bar Long è già uno dei luoghi più glam della città, con un lungo tavolo più stretto e alto del consueto, dove ci si può sedere anche senza ordinare, solo per parlare con la persona seduta di fronte o vagare col pensiero sorseggiando un cocktail. Ai lati, due file di tavolini con comode poltrone in pelle e, vicino, La Fumèe Rouge, un ambiente ovattato e tappezzato di rosso, dedicato agli amanti dei sigari Avana e Montecristo, assaporati in nuvole di fumo sorseggiando un Armagnac. Il ristorante francese La Cuisine, ha dimensioni importanti, scandite dalle luci che cambiano secondo le ore della giornata. È il regno dello chef Gabriel Grapin che propone una cucina leggera e insaporita dalle erbe e dalle spezie coltivate nel giardino botanico della terrazza. Cambia la cucina e cambia l arredamento nel ristorante italiano Il Carpaccio, un ambientazione stupefacente a metà fra il barocco italiano e il rococò francese. Le pareti costellate di conchiglie ricordano le grotte delle ville napoletane e, il giardino d inverno, le atmosfere dei palazzi siciliani. Il tutto sottolineato dalle opere contemporanee di Pae White e Rosson Crow, da una tappezzeria cromata gigante e colo- Le Jardin, vero epicentro e capolavoro del Fantastico e poetico con le sue divagazioni vegetali, progettato da Philippe Starck e realizzato da Louis Benech. Al centro, l immensa teiera traforata, opera d arte di Joana Vasconcelos/ Le Jardin, the true epicentre and masterpiece of the Its plant digressions make it fantastic and poetic. It was designed by Philippe Starck and made by Louis Benech. In the middle is the large openwork teapot, a piece of art created by Joana Vasconcelos. L e R o y a l M o n c e a u R a f f l e s Progetto Interior Design Project Developer Fornitori Sedute Sommier Illuminazione Divise Philippe Starck Alexandre Allard Cassina Simmons Andromeda, Brovier & Toso, Martinelli Luce Maurel rata, delle tele a olio lavorate a spatola e stampate su spessi tessuti di velluto. Qui lo chef toscano Roberto Rispoli propone ricette semplici e freschezza dei prodotti e Pierre Hermè reinterpreta i grandi dessert italiani. Le camere Con 54 suite, compresa la Présidentielle Suite, la Parisienne, Le Royal Monceau, e 10 appartamenti di prestigio da 119 a 380 mq - che forniscono i vantaggi un abitazione privata, con, allo stesso tempo, tutti i servizi dell hotel - Le Royal Monceau è ora l hotel di lusso con il maggior numero di suite a Parigi. In contrasto con l effervescenza degli spazi pubblici del piano terra, le camere riconducono al senso d intimità e privato. Sono luoghi pensati per dormire, vivere, sognare, La cabina armadio di una Suite. Il riferimento è ai camerini di haute couture, in un susseguirsi di specchi e arredi in stile Neoclassico/The walk-in wardrobe in a Suite, with elements of haute couture changing rooms. No shadows are cast over the rows of mirrors and neoclassical style furniture Le Grand Salon è il punto centrale dell hotel, cuore delle aree pubbliche del Royal. Grande navata centrale con piccole alcove che ospitano i divani della collezione Cassina/ Le Grand Salon is the centre of the hotel, the heart of the Royal Monceau Hotel s common areas. Large central nave with small alcoves containing the sofas of the Cassina collection La sala da bagno è una celebrazione della pulizia formale, un mondo di pietra, acciaio e specchi/the bathroom is the formal celebration of cleaning, a world of stone, steel and mirrors.

4 Schizzi in pianta e sezione con particolari, di una camera e del bagno Foto e relativo Schizzo di progetto di un tavolo nella Brasserie del ristorante La Cuisine, con l enorme lampada a sospensione Schizzo per la realizzazione del comodino: una sedia stile Impero, con piastra in argento come base, ideata da Starck Studio dei colori e tavolozza di quelli selezionati per gli interni dell hotel Schizzo del giardino botanico realizzato sulla terrazza del primo piano dell hotel

5 dove Starck ha voluto trasmettere all ospite la sensazione di potersi abbandonare in un ambiente tutto suo. Ciascuna delle 85 camere racconta la sua storia con libri sparsi qua e là, portaritratti sul tavolino, un foulard, un collier di perle, una chitarra acustica posata in un angolo, lettere d amore dimenticate nel cassetto della scrivania, posta accanto al letto per scrivere anche in piena notte, alla luce della storica Pipistrello disegnata da Gae Aulenti nel 1967 per Martinelli Luce. Anche nella sala da bagno, tutta acciaio, marmo e specchi, le foto incollate dietro il vetro del tavolotoilette riportano a una dimensione intima, mentre la dressing room, che ricorda le cabine di prova delle famose maison d alta moda, stempera le pareti a specchio, con mobili neoclassici. Concepite con lo stesso spirito, le 54 Suite sono dei lussuosi pied-à-terre per viaggiatori esigenti. Anche qui, appese alle pareti e un po ovunque, fotografie artistiche di una collezione attualmente costituita da 285 opere, che gli ospiti potranno anche acquistare. Una Suite del Sul tavolo la storica Pipistrello di Gae Aulenti/A Suite in the Royal Monceau Hotel. On the table is a historical Bat lamp, by Gae Aulenti ENGLISH TEXT Journey into a dream 34 This is the dream of Philippe Starck, who defined it a place where the French spirit lives, nourished by culture and focused on real elegance the elegance of the heart. It is different, impregnated with its own history and vibrations. It is an emotional and sentimental space with sensations and emotions woven into it, somewhere between past and modern times. I wanted to give the impression of coming home to a familiar place, where there is peace and tranquillity, but lots of stimulating surprises as well, explained Starck. Parc Monceau is very close to the Champs Elysées. It is a green urban oasis that Parisians love for its romantic folies, pagodas, little bridges and miniature castles, scattered untidily but harmoniously among little lakes and flowerbeds. It enchanted the artist Claude Monet who, in 1878, painted the famous picture called Le parc Monceau (oil on canvas, Metropolitan Museum of Art, New York). It is in the heart of the elegant XVIII arrondissement district, where most of the large buildings are embassies, museums and hotels. The Royal Hotel Monceau was inaugurated on 1st August There were 265 rooms in this luxury modern hotel that can boast of famous guests such as Josephine Baker, Ernest Hemingway and the Aga Khan. After being bought by the Middle Eastern property company Qatari Diar, in 2007 the new era of this historical hotel began. It has been completely renovated and is managed by Raffles, one of the world s most important companies managing luxury hotels. The renovation project was given to the creative director Alexandre Allard and the architect Philippe Starck. The renovation created this modern hotel, preserving the charm of Parisian buildings and finding its original spirit again. The new Le Royal Monceau Raffles Paris, which opened on 18th October 2010 after two years renovation activities, is a luxury 4-star deluxe hotel with 149 rooms, two gastronomy restaurants and a bar looking over the garden, a cinema hall with 100 seats, a bookcase with books on contemporary art, architecture and design and the spa My Blend by Clarins (1400 sq. m., with a 26-metre swimming pool). It is difficult not to be impressed by the stateliness of the halls, the monumental design of the staircase, the great mirrors, the sumptuous chandeliers and the clever patterns of coloured lights. This hotel has a strong personality that unequivocally expresses the Ville Lumière Parisian style. Le Raffles Royal Monceau Paris is openly French. Its décor speaks of the capital s grandeur and of Starck s endless imagination. The fluid spaces are the stages of different plays and offer glimpses of the past, newly edited and interpreted with the intriguing language of the French designer s creativity, with the amusing eclecticism and poetical insobriety that he is famous for.the amazing Gran Salon immediately appears to be an enormous central hall surrounded by small private living rooms and little glass cabinets with knick-knacks and trinkets. Despite being over 300 sq.m. in size and having a monumental staircase, which is enlarged by carefully arranged mirrors that reflect, ad infinitum, an original collection of chandeliers, it is a welcoming place. There is some kind of domestic chaos in it, which is full of travel memories. Le Bar Glam, with its glass, crystal and mirrors, has already become one of the most glamorous venues in Paris. There is an unusually high and narrow table, with two rows of smaller tables and leather armchairs at the sides. Next to it is La Fumèe Rouge, with soft red lining. On the other side is the French restaurant La Cuisin, the kingdom of the chef Gabriel Gratin.