possono fornire utili indicazioni sull uso anche extramasticatorio dei denti durante lo svolgimento di particolari

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "possono fornire utili indicazioni sull uso anche extramasticatorio dei denti durante lo svolgimento di particolari"

Transcript

1 I RESTI SCHELETRICI DELLE SEPOLTURE DI PALAZZO CALDESI E PALAZZO GRECCHI A FAENZA (RAVENNA) di MARIA GIOVANNA BELCASTRO, VALENTINA MARIOTTI, LORENZO LANCELLOTTI Antropologia-Laboratorio di Bioarcheologia, Dipartimento di Biologia E.S., Università di Bologna belcastr@alma.unibo.it Il materiale scheletrico in esame si riferisce a cinque sepolture (tt. 1, 2, 3, 4, 5) scoperte nel 1994 all interno del cortile di Palazzo Caldesi e ad una rinvenuta a Palazzo Grecchi a Faenza (GUARNIERI, Sepolture ed aree cimiteriali a Faenza tra Tardoantico ed Altomedioevo e il rinvenimento di Palazzo Caldesi in questo volume) e si riferisce alla fase di transizione tardoantica/altomedievale interessata da ampi cambiamenti socio-economici che hanno determinato cambiamenti anche nella qualità e nello stile di vita delle popolazioni europee ed italiane (DEL PANTA et al. 1996; KIPLE 1999; BELCASTRO et al. 2002a; FACCHINI et al. 2002). Il materiale scheletrico, consegnatoci dalla Dott.ssa. Chiara Guarnieri per effettuare le indagini antropologiche, è stato sottoposto a restauro; lo stato di conservazione non è buono, come anche indicato da Guarnieri (in questo volume), ad eccezione dell inumazione di Palazzo Grecchi, pressoché integra. Sono state, quindi, effettuate le indagini antropologiche, seguendo un approccio bioarcheologico che, attraverso la rilevazione di specifici indicatori scheletrici e unitamente alle informazioni archeologiche e storiche, permette di ricostruire la qualità e lo stile di vita del singolo individuo e/o delle popolazioni del passato (LARSEN 1997; BELCASTRO, FACCHINI 1999; BELCASTRO et al., 1999; BELCASTRO, MARIOTTI 2000; MARIOTTI, BELCASTRO 2001; BELCASTRO et al. 2002b; MA- RIOTTI et al. c.s.). Sono stati attribuiti il sesso e l età utilizzando i correnti metodi antropologici (FEREMBACH et al. 1980; BUIKSTRA, UBELAKER 1994) ed è stata stimata la statura dalla misura della lunghezza delle ossa lunghe (PEARSON 1899; OLIVIER et al. 1978). Sono stati rilevati gli indicatori dentari paleonutrizionali (cfr. ALT, ROSING 1998) e dello stato di salute in generale (cfr. ORTNER, PUTSHAR 1985). Sono infine stati rilevati, mediante metodi standardizzati presso il nostro Laboratorio, alcuni indicatori scheletrici d attività sulle ossa (MARIOTTI 1998) e sui denti (BONFIGLIOLI 2002). L osso nel corso della vita reagisce a sollecitazioni di varia natura, tra cui anche quelle meccaniche, producendo nuovo tessuto (osteofiti ed entesofiti) o riassorbendo quello preesistente (formazioni osteolitiche). Le entesi, aree d inserzione di muscoli e legamenti, e le articolazioni sono particolarmente sollecitate dal punto di vista meccanico: microtraumi (sollecitazioni di lieve intensità e ripetute nel tempo) e macrotraumi (sollecitazioni d elevata intensità e breve durata) possono fornire utili indicazioni sul livello di stress cui è sottoposto un individuo e/o una popolazione, in relazione alle attività fisiche e lavorative svolte in vita od ad eventi accidentali anche legati a violenza interpersonale. Sono state, pertanto, rilevate la robustezza e le patologie (entesopatie: entesofiti e formazioni osteolitiche) delle entesi e le alterazioni delle superfici articolari (degenerazioni, aumento della superficie articolare, formazioni di nuove articolazioni, ecc.). Per quanto riguarda i denti, alterazioni, quali fratture ed usure anomale, possono fornire utili indicazioni sull uso anche extramasticatorio dei denti durante lo svolgimento di particolari attività. TOMBE DI PALAZZO CALDESI Tomba 1 Nella sepoltura era presente lo scheletro postcraniale, probabilmente di un suino. L animale era in crescita: non sono, infatti, ancora saldate le epifisi alle diafisi delle ossa lunghe. Tomba 2 (maschio, adulto giovane) Si conservano soltanto resti dello scheletro postcraniale: frammenti dei corpi di 4 vertebre lombari, gli arti superiori destro (terzo distale dell omero, ulna priva dell estremità prossimale, radio pressoché completo) e sinistro (terzo prossimale dell ulna e frammenti di diafisi del radio), gli arti inferiori destro (terzo prossimale del femore, tibia priva della parte prossimale, metà distale della fibula, frammenti delle ossa tarsali -metà prossimale calcagno, astragalo privo della parte mediale, cuneiforme mediale) e sinistro (diafisi tibiale e epifisi distale, frammenti delle ossa tarsali frammento del calcagno relativo alla tuberosità calcaneare e astragalo privo della parte mediale) e un frammento di osso coxale destro relativo alla cavità acetabolare. Le faccette articolari delle vertebre presentano tracce di osteofitosi marginale, indicativa di un possibile, seppure iniziale, processo di degenerazione articolare a carico del tratto lombare della colonna. Si rilevano notevole spessore del tessuto osseo compatto delle diafisi omerale e femorale, robustezza delle estremità articolari e grandi dimensioni della cavità acetabolare dell osso coxale. Queste osservazioni sarebbero compatibili con l età adulta ma relativamente giovane dell individuo nell invecchiamento si riduce lo spessore dell osso compatto e con il sesso maschile, per la robustezza e dimensioni delle parti articolari. Purtroppo lo stato di conservazione del bacino, parte più dimorfica tra sessi, non permette di dare indicazioni più precise. Le tibie presentano un elevato grado di sviluppo del muscolo soleo, flessore plantare del piede, e periostite nella parte distale mediale e posteriore (Fig. 1). Questa lesione, dovuta ad un processo infiammatorio del periostio, che riveste l osso, è frequente nella tibia, soprattutto nella parte mediale più facilmente esposta ad eventi traumatici, tra i quali anche l uso frequente del cavallo (ALCIATI et al. 1987; MILLER 1992). Tuttavia l eziologia è ampia e anche le malattie infettive possono generare questa reazione infiammatoria. Nel caso in esame, la posizione bilaterale e simmetrica della lesione, sia pure se limitata, richiama la distribuzione della periostite in alcune malattie infettive quali la lebbra. Evidentemente, per diagnosticare questa malattia sullo scheletro sono necessarie anche altre tipiche lesioni che coinvolgono la faccia (sindrome rinomascellare), le mani e i piedi (atrofia delle falangi delle mani e delle falangi e delle ossa matetarsali del piede), non conservate in questo reperto. La lebbra, comunque, è ampiamente testimoniata nei reperti osteoarcheologici in Europa e in Italia, in particolare durante il Medioevo (MØLLER- CHRISTENSEN 1967; READER 1974; MANCHESTER 1981; PALFI 1991; BELCASTRO et al. 2002c). Sulla tibia destra (non rilevabile a sinistra), si rileva una faccetta articolare di squatting con l astragalo (Fig. 2). La formazione di questa faccetta sembra legata a particolari posture con iperdorsiflessione del piede (posizione accovacciata o a cavallo, marcia su terreni accidentati, ecc.) (TRINKAUS 1975; BELCASTRO et al. 2001; MARIOTTI et al. c.s.). La posizione di squatting è attestata ampiamente nelle serie scheletriche fino 731

2 alla fine del Medioevo (BOULLE, 2001). Nella serie osteoarcheologica altomedievale di Vicenne-Campochiaro (Molise) questa faccetta è presente in entrambi i sessi, ma nei maschi è più frequente a sinistra (73%, destra 50%); questo potrebbe essere posto in relazione all abitudine di montare a cavallo facendo leva con il piede sinistro sulla staffa. Evidenze archeologiche (CEGLIA, GENITO 1991) e lo studio di altri indicatori scheletrici (BELCASTRO, FACCHINI 2000; BELCASTRO et al. 2001) supportano questa ipotesi. Nello scheletro in esame, inoltre, su entrambi i calcagni si rilevano entesofiti dell area d inserzione del tendine d Achille (Fig. 3); questo carattere, l elevato grado di sviluppo del muscolo soleo e la faccetta di squatting, potrebbero essere funzionalmente collegati e indicare attività quali la marcia faticosa o l uso del cavallo. In base al radio, unico osso lungo intero sul quale è stato possibile misurare la lunghezza, la stima della statura è di circa 160 cm. Tomba 3 (infante di circa 5 anni) Il cranio è in condizioni frammentarie; è stato possibile ricostruire la porzione parieto-occipitale e si conservano frammenti del frontale e della mandibola. Sono presenti le scapole, le clavicole, gli ilei, alcuni corpi vertebrali, le coste, la diafisi dell omero sinistro, i due terzi distali di quello destro, i due terzi prossimali dell ulna sinistra, i radii e la diafisi femorale destra. Non si conservano le epifisi, non ancora saldate alle diafisi. Nella regione glabellare e sul tetto dell orbita sinistra si rilevano piccoli fori (cribra cranii ed orbitalia). Queste lesioni, indicative d ipertrofia del tessuto spugnoso del cranio (diploe) che ha funzione emopoietica, potrebbero essere riconducibili ad anemie ferroprive (STUART-MACADAM 1992) e più in generale a carenze nutrizionali e ad un precario stato di salute (ORTNER, PUTSCHAR 1985). Tomba 4 (femmina, adulto giovane) Il cranio è frammentario nella regione bregmatica e la porzione facciale è relativa a zigomatici, mascellari e mandibola. Sono presenti tutti i denti mascellari ad eccezione del canino sinistro caduto post mortem e mandibolari -ad eccezione del secondo premolare destro, caduto intra vitam, come deducibile dall atrofia dell osso alveolare del dente stesso. Si conservano le clavicole e frammenti di vertebre toraciche, frammenti di coste, scapole, e delle diafisi di entrambi gli omeri. Il cranio è di notevole spessore e il tavolato esterno ha ampie zone d erosione imputabili a fenomeni verificatisi post mortem. Si rileva una diffusa e fine porosità del tavolato esterno (cribra cranii). La regione gabellare è ben sviluppata ed il margine orbitale è sottile. Le suture sono completamente aperte e la sincondrosi sfeno-basilare, alla base del cranio, è chiusa. Questi caratteri attestano che l individuo era un adulto giovane. Sul frontale, a destra del piano sagittale mediano, si osserva una lieve area depressa di forma subcircolare (circa 2 cm di lunghezza) con fondo lievemente rimaneggiato (Fig. 4). La lesione sembra l esito di un evento traumatico. Il tavolato interno presenta, soprattutto sul frontale e lungo la sutura sagittale, aree d osso neoformato d eziologia incerta. I denti di entrambe le arcate sono di piccole dimensioni e poco usurati, ad eccezione degli incisivi mediali che presentano anche esposizione della dentina. Negli incisivi mediali destri, mascellare e mandibolare, si osserva un indentazione del margine incisale a superficie levigata imputabile a reiterati movimenti di qualche oggetto di forma cilindrica delle dimensioni di uno stuzzicadenti. Analoghe lesioni sono state trovate in falegnami (4/5) e calzolai (2/2) delle collezioni osteologiche del XX secolo, provenienti dalla Sardegna e ricondotte all abitudine di tenere chiodi o altri piccoli strumenti tra i denti (BONFIGLIOLI 2002). Sul secondo molare sinistro mascellare si rileva un anomala formazione di smalto ( perla ) in posizione distale tra le radici, carattere occasionalmente rilevato in diverse serie osteoarcheologiche ed interpretabile come variazione individuale. Si rileva una carie interprossimale mesiale sul primo molare destro. La carie è un indicatore di dieta a base di carboidrati e la frequenza di questo carattere in una popolazione può dare utili indicazioni sulle abitudini dietetiche. Nel singolo e specifico caso non è possibile fare considerazioni più precise, se non rilevarne la sporadica presenza. Nei canini del reperto in esame si osserva ipoplasia lineare sotto forma di solchi orizzontali che indicano alterazioni dei normali processi d apposizione dello smalto durante la formazione del dente. Questa lesione è permanente perché lo smalto non è soggetto a processi di riparazione ed è prevalentemente causata da stress fisiologici di varia natura (febbri, malnutrizione e avitaminosi, malattie infettive, infestazioni parassitarie, ecc.) avvenuti durante l infanzia (GOODMAN, ROSE 1990; GOODMAN et al. 1992). Su entrambe le clavicole, relativamente piccole ma robuste, si rileva un ampia estensione della superficie sternale (Fig. 5) e notevole robustezza dell area d inserzione del legamento costo-clavicolare, con lievi formazioni osteolitiche. Tale legamento ha la funzione di rafforzare l articolazione sterno-clavicolare, impegnata in tutti i movimenti della spalla. Nel caso in esame questa sembra essere stata sottoposta notevoli a sollecitazioni meccaniche come testimoniato anche dall ampia estensione della faccia articolare della clavicola con lo sterno. Un eziologia funzionale di questi caratteri è stata già suggerita (STIRLAND 1991; GALERA, GARRALDA 1993; HAWKEY, MERBS 1995; MARIOTTI 1998; CAPASSO, DI DOMENICANTONIO 1998; CAPASSO et al. 1999; BELCASTRO et al. 2001; MARIOTTI 2001). L assenza di lateralizzazione nello sviluppo di questi caratteri indicherebbe un uguale impegno di entrambe le spalle, come può avvenire nello svolgimento di molti lavori domestici. Tomba 5 (femmina, adulto giovane) Il cranio presenta alcune lacune, soprattutto nella zona fronto-parietale destra e nello scheletro facciale. La mandibola è priva del ramo destro. Sono presenti tutti i denti. Si conservano, inoltre, frammenti di corpi vertebrali (5 cervicali, 3 lombari, la prima e la seconda vertebra sacrale) e di scapole, la clavicola destra priva di entrambe le estremità, quella sinistra priva dell estremità acromiale e le diafisi omerali; si conservano l ulna destra, frammenti diafisari della sinistra e dei radii e ossa della mano. Si conserva l osso coxale sinistro privo del ramo ischio-pubico e un frammento destro relativo alla cavità acetabolare. Tutte le ossa sono erose per fenomeni verificatisi post mortem. Le ossa sono piccole e relativamente gracili. I frammenti del bacino (incisura ischiatica ampia, solco preauricolare, cavità acetabolare piccola) e del cranio (processo mastoideo di medie dimensioni, arco zigomatico gracile, margine sopraorbitale sottile) presentano caratteri femminili Per l età si rileva la mancata saldatura delle suture craniali e la mancata fusione delle prime due vertebre sacrali; questo ultimo carattere studiato su collezioni osteologiche d età e sesso noti è presente in circa l 80-90% degli individui della fascia d età anni (BELCASTRO et al. 2002d). La presenza di questo carattere nel reperto in esame indicherebbe un età adulta, ma relativamente giovane. Si rileva carie distruttiva su entrambi i secondi molari mascellari. Tutti i denti mascellari e mandibolari sono molto usurati, soprattutto quelli anteriori che, nella mandibola, sono 732

3 Figg ) Periostite delle tibie (faccia posteriore, tibia destra a destra) (t. 2, M, AG?); 2) Faccetta di squatting dell estremità tibiale destra (faccia anteriore) (t. 2, M, AG?); 3) Entesofiti al sito di inserzione del tendine di Achille sul calcagno sinistro (t. 2, M, AG?); 4) Esito di evento traumatico sul frontale (t. 4, F, AG); 5) Estensione della faccia sternale della clavicola (faccia inferiore, a destra la clavicola destra) (t. 4, F, AG); 6) Solco sul margine incisale del canino mascellare sinistro (t. 5, F, AG); 7) Porosità del tavolato esterno della regione bregmatica del cranio (P. Grecchi, M, AG); 8) Impronta iliaca sul femore destro (faccia anteriore) (P. Grecchi, M, AG). anche sovraffollati. I denti mascellari anteriori presentano fratture dello smalto. Si osserva un indentazione lungo il margine incisale del canino sinistro (Fig. 6), corrispondente ad un analoga formazione sullo stesso dente mandibolare, come già osservato nell inumata della t. 4. Il terzo molare sinistro mandibolare ha un ampia frattura vestibolare; queste lesioni sono state procurate intra vitam appaiono, infatti, levigate ed usurate e quindi ulteriormente modificate successivamente all evento traumatico e possono essere indicative dell uso anche extramasticatorio dei denti, come già osservato in altre serie medievali (BELCASTRO et al. 2000). I denti anteriori sono più fratturati di quelli posteriori. Questo andamento si osserva anche nel campione medievale di Vicenne-Campochairo, con una maggiore frequenza nelle donne e nel gruppo di cavalieri; questa distribuzione potrebbe riflettere differenze alimentari e/o lavorative, indicando ruoli sociali diversi all interno del gruppo (BELCASTRO et al. 2002a). Nei canini del reperto in esame si osserva anche ipoplasia lineare. Si rileva tartaro sia sui denti mascellari sia mandibolari, soprattutto sulla superficie vestibolare di quelli anteriori. Il tartaro è considerato un indicatore del consumo di proteine, d origine sia animale sia vegetale, e indica, comunque, scarsa igiene orale. Va tuttavia ricordato che esso si stacca facilmente soprattutto nelle fasi di restauro e che la sua assenza, pertanto, può essere legata anche a fattori d ordine tafonomico e conservativo. Le clavicole sono piccole e quella sinistra ha un notevole sviluppo del legamento costo-clavicolare ed estensione della faccetta sternale. Non è possibile valutare gli stessi caratteri sulla clavicola controlaterale. Tomba di Palazzo Grecchi (maschio, adulto giovane) Lo scheletro è pressoché completo. Sono presenti i denti mascellari ad eccezione del secondo molare sinistro caduto intra vitam. Manca il primo molare destro ed il frammento osseo relativo; si osserva atrofia alveolare in corrispondenza del secondo molare destro ed il terzo è caduto post mortem. Sono presenti tutti i denti mandibolari ad eccezione del primo e secondo molare sinistro, persi intra vitam. Si conservano il cinto scapolare e pelvico pressoché completi, la colonna vertebrale, le ossa lunghe degli arti superiori ed inferiori; del piede sinistro si conservano il tarso, tutti i metatarsali e alcune falangi; di quello destro il calcagno, l astragalo ed il navicolare. Sono presenti alcune ossa carpali, metacarpali e falangi di entrambe le mani. Il cranio è robusto e l incisura ischiatica nel bacino è relativamente stretta. Questi caratteri indicherebbero sesso maschile, nonostante la relativa gracilità e le piccole dimensioni delle ossa dello scheletro postcraniale e delle parti articolari. Le suture craniali aperte e le tracce d incompleta fusione d alcune regioni epifiso-diafisarie indicano una giovane età dell individuo (20-25 anni). La statura, stimata sulla base della lunghezza del femore e della tibia è di circa 160 cm. 733

4 Il tavolato esterno del cranio, il tetto delle orbite ed il palato sono interessati da diffusa porosità (cribra) (Fig. 7), che potrebbe essere messa in relazione, come già detto, a forme d anemia ferropriva o a fenomeni infettivi, difficilmente identificabili in modo specifico. Tra i denti mascellari si hanno carie interprossimali sul canino (superficie mesiale e distale) e sul primo premolare sinistro (superficie mesiale) e tartaro sulla superficie vestibolare. I denti sono molto usurati e, quelli anteriori, sono affetti da ipoplasia e da numerose fratture, soprattutto vestibolari. Anche i denti mandibolari presentano tartaro e grado d usura elevato. Il terzo molare destro presenta una piccola carie occlusale. L elevato grado di usura, generalmente correlato all età avanzata, e la presenza di fratture, indicherebbero, in questo caso, piuttosto un uso masticatorio (cibi resistenti e poco raffinati) ed extramasticatorio (riparazione e costruzione di strumenti, azioni coadiuvanti quelle alimentari, quali rompere con i denti parti resistenti non commestibili di frutti, semi, ecc.) dei denti. Si osserva entesopatia sotto forma osteolitica del legamento costo-clavicolare di entrambe le clavicole e sviluppo, maggiore a destra, del muscolo deltoide (il più importante abduttore della spalla). Sulla cavità glenoidea della scapola destra si osserva l esito di una parziale dislocazione posteriore della testa dell omero, probabilmente verificatasi durante i movimenti che portano indietro l arto superiore. Si osserva inoltre sull acromion della stessa scapola un estensione della faccetta articolare con la clavicola maggiore della controlaterale. Considerando anche lo sviluppo sullo stesso lato del muscolo deltoide, si potrebbe ipotizzare un notevole impegno fisico a carico della spalla destra. Su entrambe le ossa coxali, si rilevano formazioni osteofitiche a carico dei legamenti sacro-iliaci, che concorrono a stabilizzare l articolazione tra osso coxale e sacro, e la presenza di faccette accessorie sacro-iliache. Queste ultime alterazioni sono state osservate su scheletri femminili africani e sono state attribuite all abitudine di trasportare i bambini o altri pesi dietro la schiena (TROTTER 1964). Sui corpi delle vertebre toraciche T6-T10 si rileva osteofitosi marginale imputabile a fenomeni artrosici, la cui eziologia è multifattoriale. Si ritiene, infatti, che oltre ai processi fisio-patologici dell invecchiamento anche fattori meccanici possano essere coinvolti nell insorgenza di queste lesioni ossee (JURMAIN 1991; ROGERS, WALDRON 1995). Sul collo di entrambi i femori si rileva un impronta iliaca, fortemente rimaneggiata (Fig. 8). Questo carattere è stato posto in relazione ad iperflessione della coscia sul tronco (KENNEDY 1989). Su entrambe le tibie si rilevano lieve periostite nella faccia mediale e faccette di squatting sull epifisi distale, che corrisponde ad un analoga faccetta posta sugli astragali. Queste faccette indicherebbero ripetuti movimenti d iperdorsiflessione del piede. Sui calcagni si ha anche un notevole sviluppo del tendine d Achille. Questi caratteri sono stati posti in relazione all abituale uso del cavallo (BLONDIAUX 1994; MOLLESON, BLONDIAUX 1994; PALFI, DUTOUR 1996; BELCASTRO et al. 2001). Tutte le alterazioni rilevate sullo scheletro postcraniale indicherebbero che il giovane individuo era sottoposto ad un notevole stress fisico. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE L esiguità numerica e lo stato di conservazione dei materiali scheletrici esaminati hanno limitato il campo d indagine e le possibili interpretazioni. Emergono, tuttavia, alcuni aspetti interessanti. Tutti gli inumati adulti sono probabilmente morti in giovane età. È difficile ipotizzare la causa di morte, anche se alcune malattie (infettive?) possono avere contribuito a rendere precario lo stato di salute. È interessante, anche, rilevare alcune caratteristiche nella dentatura del gruppo in esame (tt. 4, 5, Palazzo Grecchi). La scarsa presenza di carie, la presenza di tartaro e di fratture potrebbero essere indicative di consumo di carne; le fratture osservate, più frequentemente nei denti anteriori, oltre che durante attività extramasticatori, potrebbero essere state procurate spolpando la carne attaccata all osso, come ad esempio per quella arrostita. Questo modo di cucinare la carne nel Medioevo era comune tra i ricchi e nelle classi sociali elevate (RÖSENER 1992). Queste considerazioni potrebbero concordare con quanto osservato da Guarnieri (presente volume) riguardo ad un possibile rango sociale elevato degli inumati in esame. L ipoplasia osservata indicherebbe, comunque, fenomeni di malnutrizione e malattie nell infanzia, anche a carattere episodico. In entrambi i maschi si rilevano segni che potrebbero essere interpretati in relazione all uso del cavallo. Infine è interessante rilevare la presenza della sepoltura del suino, peraltro diversamente orientata rispetto alle altre (GUARNIERI, in questo volume). L animale, cui manca il cranio, potrebbe forse avere avuto un ruolo particolare (da compagnia?). Ulteriori indagini archeozoologiche sono tuttavia necessarie per interpretare questi aspetti. BIBLIOGRAFIA ALCIATI G., FEDELI M., PESCE DELFINO V. 1987, La malattia dalla preistoria all età antica, Laterza, Bari. ALT K.W., RÖSING F.W., TESCHLER-NICOLA M. 1998, Dental Anthropology. Fundamentals, Limits, and Prospects, Springer- Wien-NewYork. BELCASTRO M.G., FACCHINI F. 1999, Aspetti bioarcheologici nello studio degli inumati della necropolis di epoca longobarda (VII-VIII sec.) di Vicenne-Campochiaro (CB) in Molise, «Alba Pompeia», XX, pp BELCASTRO M.G., BRASILI P., FACCHINI F., GUALDI RUSSO E., MA- RIOTTI V., VESCHI S. 1999, Aspetti bioarcheologici nello studio dei resti osteologici umani di necropoli protostoriche e storiche, in Archeologia e Ambiente, Atti del Convegno Internazionale (FerraraFiere, 3-4 aprile 1998), Abaco Edizioni, pp BELCASTRO M.G., FACCHINI F. 2000, Osteoarthritis of the skeletons of Upper Middle Age necropolis of Vicenne-Campochiaro (Molise Italy), «Rivista di Antropologia», XX, pp BELCASTRO M.G., MARIOTTI V. 2000, Morphological and biomechanical analysis of a skeleton from Roman Imperial necropolis of Casalecchio di Reno (Bologna, Italy, II-III c.a.d.). A possible case of crutch use, «Collegium Antropologicum», 24, 2, pp BELCASTRO M.G., BONFIGLIOLI B., FACCHINI F. 2000, Unusual wear dental patterns in the horsemen of the medieval necropolis of Vicenne-Campochiaro (Molise Italy), in Proceedings of the XIIIth European Meeting of the Paleopathology Association (Chieti Italy, 18th-23rd September) (ed. M. La Verghetta e L. Papasso), Edigrafital S.p.A., Teramo, pp BELCASTRO M.G., FACCHINI F., NERI R., MARIOTTI V. 2001, Skeletal markers of activity in the Early Middle Ages necropolis of Vicenne-Campochiaro (Molise Italy), «Journal of Paleopathology», 13, 3, pp BELCASTRO M.G., FACCHINI F., CONSIGLIO C., MARIOTTI V., BONFIGLIOLI B. 2002a, The Roman Imperial Age to Early Middle Ages transition: the analysis of the dental fractures of the skeletal samples of Quadrella (I-IV sec.) and Vicenne- Campochiaro (Early Middle Ages) in Central Italy (Molise), Lavoro presentato al 13 Congresso degli Antropologi Europei (Zagabria, 30 agosto-3 settembre 2002), «Collegium Antropologicum», 26, p. 18. BELCASTRO M.G., FACCHINI F., MARIOTTI V. 2002b, La bioarcheologia: i resti umani nell interpretazione dello stile di vita delle antiche popolazioni, «Le Scienze Naturali nella scuola», X, 19, pp BELCASTRO M.G., MARIOTTI V., FACCHINI F., DUTOUR O. 2002c, A probable case of leprosy in the Early Middle Ages necropolis of Vicenne-Campochiaro (Molise, Italy), Lavoro presentato al 14 European Meeting of the Paloepathological Association (Coimbra Portogallo, agosto 2002). BELCASTRO M.G., FIORENZO F., MARIOTTI V. 2002d, Skeletal indicators of ageing: problems and applications, in A. GUERCI, S. CONSIGLIERE (a cura di), Vivere e curare la vecchiaia nel mondo, I, Erga, Ed. Genova, pp

5 BLONDIAUX J. 1994, A propos de la Dame d Hochfelden et de la pratique cavalière, discussion autour des sites fonctionnels fémoraux, in L. BUCHET (ed.), La femme pendant le Moyen Âge et l époque moderne, CNRS Éditions, Paris, pp BONFIGLIOLI B. 2002, Le alterazioni dentarie di tipo non masticatorio come indicatori di attività, Tesi di Dottorato in Scienze Antropologiche, XIV ciclo, Università degli Studi di Bologna. BOULLE E.L. 2001, Evolution of two human skeletal markers of the squatting position a diachronic study from antiquity to the modern age, «American Journal of Physical Anthropology», 115, pp BUIKSTRA J.E., UBELAKER D.H. (ed.) Standards for data collection from human skeletal remains, «Arkansas Archeological Survey Research Series», n 44. CAPASSO L., DI DOMENICANTONIO L. 1998, Work-related syndesmoses on the bones of the children who died at Herculaneum, «The Lancet», 352 (9140), p CAPASSO L., KENNEDY K.A.R., WILCZAK C.A. 1999, Atlas of occupational markers on human remains, Edigrafital SpA, Teramo. CEGLIA V., GENITO B., 1991, La necropoli altomedievale di Vicenne Campochiaro, in Samnium. Archeologia del Molise, ed. Quasar, pp DEL PANTA L., LIVI BACCI M., PINTI G., SONNINO E. 1996, La popolazione italiana dal Medioevo ad oggi, Ed. Laterza, Bari. FACCHINI F., RASTELLI E., MARIOTTI V., BELCASTRO M.G., The Imperial Roman to Early Middle Ages transition: The analysis of health status markers of the skeletal samples of Quadrella and Vicenne-Campochiaro (VII c. AD), Lavoro presentato al 13 Congresso degli Antropologi Europei (Zagabria, 30 agosto-3 settembre 2002), «Collegium Antropologicum», 26, 2002, p. 62. FEREMBACH D., SCHWIDETZKY I., STLOUKAL M. 1980, Recommendations for age and sex diagnoses of skeletons, «Journal of Human Evolution», 9, PP GALERA V., GARRALDA M.D. 1993, Enthesopathies in a Spanish medieval population: anthropological epidemiological and ethnohistorical aspects, «International Journal of Anthropology», 8, pp GOODMAN A.H., ROSE J.K. 1990, Assessment of systemic physiological perturbations from dental enamel hypoplasias and associated histological structure, «Yearbook of Physical Anthropology», 33, pp GOODMAN A.H., PELTO G.H., ALLEN L.H., CHAVEZ A. 1992, Socioeconomic and anthropometric correlates of linear enamel hypoplasia in children from Solis, Mexico, in A.H. GOODMAN, CAPASSO L.L. (ed.), Recent Contributions to the Study of Enamel Developmental Defects, Chieti, Italy, «Journal of Paleopathology», Monographic publication, 2, pp HAWKEY D.E., MERBS C.F. 1995, Activity-induced musculoskeletal stress markers (MSM) and subsistence strategy changes among ancient Hudson Bay Eskimos, «International Journal of Anthropology», 5, pp JURMAIN R.D. 1991, Degenerative changes in peripheral joints as indicators of mechanical stress: opportunities and limitations, «International Journal of Osteoarchaeology», 1, pp KENNEDY K.A.R. 1989, Skeletal markers of occupational stress, in M.Y. ISCAN, K.A.R. KENNEDY (ed.), Reconstruction of life from the skeleton, Alan R. Liss Inc., New York. KIPLE K.F. 1999, The Cambridge World History of Human Disease, Cambridge University Press. LARSEN A.L. 1997, Bioarchaeology. Interpreting behaviour from the human skeleton, Cambridge University Press. MANCHESTER K. 1981, A leprous skeleton of the 7 th century from Eccles, Kent, and the present evidence of leprosy in Early Britain, «Journal of Archaeological Science», 8, pp MARIOTTI V. 1998, Ricerche metodologiche sugli indicatori scheletrici morfologici di attività, Tesi di Dottorato in Scienze Antropologiche, Università degli Studi di Bologna. MARIOTTI V. 2001, Skeletal markers of activity in the warriors from the Celtic necropolis of Casalecchio di Reno (Bologna Italy) (IV-III c BC), Atti XIII Congresso Antropologi Italiani, (Roma-Sabaudia 4-8 Ottobre 1999), pp MARIOTTI V., BELCASTRO M.G. 2001, Functional implications of coxo-femoral subluxation in a Roman skeleton (t. 115) from Casalecchio di Reno (Bologna, Italy; II-III c.a.d.), in Prooceedings of XIII European Meeting of the Paleopathology Association, cit., pp MARIOTTI V., BONFIGLIOLI B., BELCASTRO M.G., FACCHINI F., CONDEMI S. c.s., The contribution of anthropological study to the reconstruction of the life style of the Epipaleolithic population of Taforalt (Marocco) Preliminary report, in Proceedings of the XIVe Congress UISPP (Liège 2-8 septembre 2001). MILLER E. 1992, The effects of horseback riding on the human skeleton, Paper presented at the 1992 Meeting of the Paleopathology Association, Las Vegas (Nevada). MØLLER-CHRISTENSEN V. 1967, Evidence of leprosy in earlier peoples, in D. BROTHWELL, A.T. SANDISON, Disease in Antiquity. A survey of Diseases, Injuries and Surgery, CC Thomas (ed.), Springfield, Illinois (USA), pp MOLLESON T., BLONDIAUX J. 1994, Riders bones from Kish Iraq, «Cambridge Archaeological Journal», 4, pp OLIVIER G., FULLY G., TISSIER G. 1978, New estimation of stature and cranial capacity in modern man, «Journal of Human Evolution», 7, pp ORTNER D.J., PUTSCHAR W.G.J. 1985, Identification of pathological conditions in human Skeletal Remains, Washington: Smithsonian Institution Press. PÁLFI G. 1991, The first osteoarchaeological evidence of leprosy in Hungary, «International Journal of Osteoarchaeology», 1, pp PÁLFI G., DUTOUR O. 1996, Actvity-induced skeletal markers in historical anthropological material, «International Journal of Anthropology», 11, 1, pp PEARSON K. 1899, On the reconstruction of the stature of prehistoric races, «Philos. Trans. Royal Society», 192, pp READER R. 1974, New evidence for the antiquity of leprosy in Early Britain, «Journal of Archaeological Science», 1, pp ROGERS J., WALDRON T. 1995, A field guide to joint disease in Archaeology, John Wiley & Sons, Chichester. RÖSENER W. 1992, Peasants in the Middle Ages, Polity Press, Cambridge (UK). STIRLAND A.J. 1991, Diagnosis of occupationally related paleopathology can it be done, in D.J. ORTNER, A.C. AUFDERHEIDE (ed.), Symposium of the International Congress of Anthropological and Ethnological Sciences, Smithsonian Institution Press, Washington, pp STUART-MACADAM P. 1992, Porotic Hyperostosis: A New Perspective, «American Journal of Physical Anthropology», 87, pp TRINKAUS E. 1975, Squatting among the Neanderthals: a problem in the behavioral interpretation of skeletal morphology, «Journal of Archaeological Science», 2, pp TROTTER M. 1964, Accesory sacroiliac articulations in East Africa skeletons, «American Journal of Physical Anthropology», 22, pp