Discorso del Presidente del Parlamento Europeo, Prof. Dr. Hans-Gert Poettering. Palazzo del Quirinale Roma, 24 Giugno 2008

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1 Discorso del Presidente del Parlamento Europeo, Prof. Dr. Hans-Gert Poettering Palazzo del Quirinale Roma, 24 Giugno 2008 Signor Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, Signor Presidente del Senato Senatore Renato Schifani, Signor Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Gianfranco Fini Signor Vicepresidente della Commissione europea Onorevole Antonio Tajani, Signor Ministro per le Politiche europee Onorevole Ronchi Signor Sottosegretario Agli Affari Esteri Onorevole Mantica Colleghi, Amici, È per me un immenso piacere, oltre che un grande onore, essere oggi qui con voi per ricevere la decorazione dell'ordine al Merito della Repubblica, nel grado di Cavaliere di Gran Croce. 1

2 Vorrei ringraziare la Repubblica di Italia, il Presidente Napolitano per avermi voluto conferire questa prestigiosa onorificenza in relazione al mio impegno per l'unità europea. Ho dedicato gran parte della mia attività politica in favore della costruzione europea, un impegno, Presidente Napolitano, che ci ha accomunato nel passato, quando Lei presiedeva la commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, e che continuiamo a condividere ancora oggigiorno. Un impegno che oggi più che mai intendo continuare a portare avanti con dedizione e convinzione, per cementare quello che Lei ha definito, Presidente Napolitano, il "senso dell'appartenenza all'europa come patrimonio comune di valori e di idee, di tradizioni e di speranze" e per realizzare quel "progetto di costruzione di un nuovo soggetto politico e istituzionale che possa far fronte alle sfide dell'epoca in cui viviamo e del prevedibile futuro", progetto cui Lei esortò tutti noi durante la Sua visita al Parlamento europeo di Strasburgo nel febbraio dell'anno scorso (14 febbraio 2007). Questo titolo mi è ancora più gradito per la sincera amicizia che mi lega profondamente alla vostra Italia, che sento quasi come una seconda patria. L'Italia è uno dei paesi fondatori della Comunità europea e la prossima ratifica del Trattato di Lisbona da parte del parlamento italiano sarà un 2

3 segnale forte della volontà di continuare quel progetto comune di integrazione dell'unione europea, intrapreso insieme cinquanta anni fa. È proprio in nome di questo progetto comune, in nome di questa idea condivisa di Europa che oggi, ancor più di ieri, dobbiamo raddoppiare il nostro impegno per costruire un'europa più efficiente, democratica e vicina ai cittadini. Ringrazio il Presidente Napolitano per le Sue espressioni di stima e tutti voi per avermi voluto concedere l onore di ricevere questo prestigioso titolo. Sono membro del Parlamento europeo dal Oggi mi omaggiate di un alta onorificenza in qualità di suo Presidente. Ricevere questo titolo significa per me assumere l impegno di raggiungere una ancor più marcata dimensione parlamentare nel processo di integrazione europea. La democrazia parlamentare ha raggiunto oggi quella dimensione che costitutiva ancora solo una lontana aspirazione quando ho iniziato la mia attività parlamentare con le prime elezioni a suffragio diretto. L Italia ha dato un contributo importante al processo d integrazione europea, grazie al contributo di grandi europeisti italiani, come Altiero 3

4 Spinellli, che per primo a sottolineato la necessità di dotare l allora Comunità europea di una nuova Costituzione. Certo, bisogna ammettere che la Costituzione non fu adottata dagli Stati Membri e purtroppo il concetto stesso di Costituzione è stato abbandonato dopo l esito negativo dei referenda in Francia e Olanda. Ma la filosofia sottesa al progetto di Costituzione, e in particolare l idea di un maggior controllo parlamentare, diventa ogni giorno più concreta. Da allora, il Parlamento europeo ha vissuto grandi cambiamenti: oggi vi siedono 785 deputati, eletti con suffragio diretto in 27 Stati Membri e che rappresentano circa 500 milioni di cittadini. Con l introduzione della co-decisione tra Parlamento e Consiglio, il Parlamento europeo è diventato un vero e proprio protagonista del processo legislativo in molteplici settori. Il Parlamento europeo è diventato la sede privilegiata dove raggiungere il compromesso politico necessario su ogni questione soggetta alla procedura di co-decisione. Sono sicuro che ne costituirà un chiaro esempio la normativa sul cambiamento climatico. Il Trattato di riforma dell Unione europea, firmato dai 27 Stati Membri il 13 Dicembre 2007 a Lisbona, costituisce un nuovo importante passo nel 4

5 lungo percorso verso la democrazia ed un'integrazione europea ancor più profonda. In tale contesto, purtroppo, l esito del referendum in Irlanda è motivo di grande rammarico. Il Trattato di Lisbona contiene esattamente quelle riforme necessarie a consentire all Unione europea di affrontare le sfide imposte dalla globalizzazione del XXI secolo. In particolare, il Trattato di Lisbona rafforza per molti aspetti la democrazia e la dimensione parlamentare dell Unione europea. Amplia le competenze del Parlamento europeo, riconoscendo il suo ruolo di pieno co-legislatore nella maggior parte delle politiche comunitarie, come in agricoltura o in materia di bilancio. Inoltre, riconoscere ai parlamenti nazionali maggiori responsabilità nell elaborazione delle politiche comunitarie. La cooperazione tra livello nazionale ed europeo è essenziale: dobbiamo lavorare insieme per ricercare soluzioni sostenibili ed efficaci, per affrontare le sfide del futuro. Infine, il nuovo Trattato consente ai cittadini europei di partecipare attivamente alla vita politica dell Unione, attraverso lo strumento 5

6 dell iniziativa popolare, con cui chiedere alle istituzioni europee di intraprendere azioni concrete. E proprio per queste ragioni che i veri sconfitti, a fronte del NO irlandese, non sono le istituzioni dell Unione europea o i governi. I veri sconfitti sono piuttosto i cittadini europei, che hanno riposto la loro fiducia in un Unione più forte, capace, attraverso azioni congiunte, di affrontare le crescenti sfide della globalizzazione e di garantire ad ognuno un futuro migliore in Europa. Fino ad oggi, 19 Stati, tra cui la Gran Bretagna, in altre parole i due terzi di tutti gli Stati membri, i cui 339 milioni di abitanti costituiscono una chiara maggioranza della popolazione dell Unione europea, hanno già ratificato il Trattato di Riforma attraverso i loro parlamenti nazionali. L integrazione europea si è confrontata con periodi di crisi e di dubbi fin dalla Seconda Guerra Mondiale, ma ne è sempre uscita rafforzata. Nonostante le difficoltà, incontrate nell assicurare la ratifica in tutti gli Stati Membri, ora con il recente No al Trattato di riforma in Irlanda, costituiscano certamente un duro colpo per lo sviluppo dell Unione 6

7 Europea, ci sono tutte le premesse per poterle superare, proprio come in passato abbiamo sormontato ostacoli che sembravano insormontabili. Dobbiamo continuare il processo di ratifica così come inizialmente stabilito. Gli Stati membri e le Istituzioni comunitarie hanno adesso la grande responsabilità di collaborare con l Irlanda nel ricercare ogni possibile soluzione. E di fondamentale importanza che le riforme contenute nel Trattato di Lisbona possano entrare in vigore ed essere attuate in tempo utile per le elezioni del Parlamento europeo di giugno 2009, affinché il Parlamento europeo possa difendere i suoi valori e i suoi interessi in maniera efficace nel XXI secolo. Nel concedere questa onorificenza al Presidente del Parlamento europeo, avete voluto dare un riconoscimento tangibile agli sforzi compiuti per realizzare anche a livello di Unione europea il principio della democrazia parlamentare. Certamente, il grado di maturità del parlamentarismo, nella maggior parte degli Stati membri dell Unione europea, può ancora migliorare. Ed è proprio per questo motivo che abbiamo bisogno del trattato di Lisbona, 7

8 perchè contribuisce a rafforzare la democrazia parlamentare e a fare dell Europa dei cittadini una realtà molto più concreta di quanto possa sembrare. Il compito che siamo chiamati a svolgere oggi non è minore né meno importante di quanto abbiamo già conseguito in passato. Il Parlamento europeo è pronto ad assumersi questa responsabilità. La vostra prestigiosa onorificenza è un incoraggiamento per i miei colleghi e per me stesso. Rendendo omaggio al Parlamento europeo, rafforzate la voce democratica di questa Unione Europea di Stati e cittadini. Vi ringrazio per averlo voluto fare. 8