PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA per gli alunni diversamente abili norme, procedure, buone prassi

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1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo A. Da Rosciate via Codussi, Bergamo Tel Fax: c.f segreteria@darosciate.it - bgic81400p@pec.istruzione.it PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA per gli alunni diversamente abili norme, procedure, buone prassi 1. FINALITA DELL INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI NELLA NOSTRA SCUOLA Per raggiungere questa finalità è necessario un intervento collegiale che coinvolge tutti i docenti ( di classe di sostegno e il personale educativo) nella stesura e nell attuazione di un Progetto condiviso, nella sua verifica e valutazione. E indispensabile una individualizzazione dell insegnamento che, nel rispetto delle capacità e delle potenzialità dell alunno, preveda momenti di piccolo gruppo, di intervento individualizzato, di recupero mirato, senza escludere l alunno dal gruppo classe. Va prevista una flessibilità organizzativa che permetta di rispettare i ritmi dell alunno/a, che proponga attività adeguate ai suoi prerequisiti e che gli consenta, anche in caso di uscite o visite di istruzione, di poter partecipare con i coetanei. Viene garantita anche la continuità tra i vari ordini di scuola attraverso i Progetti ponte di accompagnamento. Non ultima è la formazione, organizzata dalla Commissione handicap svantaggio o dall Istituto stesso, in rete con altre scuole, che garantisce ai docenti di sostegno, di classe e agli assistenti educatori un aggiornamento costante e mirato per supportarne la professionalità. 2. RISORSE UMANE PER LA GESTIONE E IL SUPPORTO ALLA DISABILITA Alunno e famiglia sono al centro del progetto educativo perché per perseguire quella coerenza educativa che consente, da un lato interventi idonei a risolvere situazioni problematiche e dall altro l evoluzione positiva dell alunno, si ritiene indispensabile il coinvolgimento della famiglia Il primo passo verso un concreto processo d integrazione dell alunno disabile è la stretta collaborazione tra gli insegnanti di classe e l insegnante di sostegno, in modo che i ruoli possano essere intercambiabili, se la programmazione lo richiede, pur rispettando le competenze specifiche di ciascuno. Compete a tutti gli educatori che intervengono sull alunno disabile favorirne l inserimento prima e l integrazione poi, nel contesto socio-educativo del gruppo classe. Come previsto dal Regolamento del nostro Istituto, ogni team nella cui classe è inserito un alunno/a disabile, deve prevedere e riservare almeno un ora di programmazione mensile alla programmazione / verifica di questo alunno/a. L'insegnante di sostegno assume l'impegno di collaborare pienamente con i colleghi nell'impostazione e realizzazione del progetto educativo-didattico riferito all'alunno h., mette a disposizione la propria competenza, correlata alla specializzazione didattica, a predisporre i relativi percorsi e strumenti; assume la corresponsabilità dell'attività educativa e didattica complessiva nella sezione, modulo o classe cui viene assegnato; svolge compiti di collaborazione con le famiglie e le strutture sanitarie del territorio (C.M. 184 del 3/7/91). Partecipa in piena contitolarità e corresponsabilità, alla valutazione dell alunno portatore di handicap e di tutta la classe. 1

2 Il gruppo handicap d Istituto è costituito da un gruppo di studio e di lavoro del Collegio Docenti. La sua funzione è stabilita dalla Legge 104/92, articolo 15 comma 2 Si occupa nello specifico di: accoglienza degli alunni disabili e con svantaggio passaggio delle informazioni e di tutto ciò che è utile alla conoscenza dell alunno/a continuità educativa e didattica sostegno al lavoro dei docenti collaborazione con le agenzie educative verifica e confronto sull efficacia degli interventi. formazione metodologico didattica dei docenti. L assistente educatore Si occupa nello specifico di assistere l alunno ad personam. Tale 'assistenza per l'assolvimento dell'obbligo scolastico viene indicata come compito dei Comuni; si parla di interventi di assistenza medico-psichica e di assistenza ai minorati psico-fisici nel DPR 616/77, artt. 42 e 45. L assistente educatore ha un preciso mansionario che regola il suo intervento; in particolare opera in stretta collaborazione con gli insegnanti di classe e di sostegno. Collabora con il personale docente nei programmi di intervento di recupero funzionale e di socializzazione; tenendo conto che la responsabilità didattica compete, per legge, agli insegnanti di classe e di sostegno. La figura strumentale all integrazione degli alunni disabili ( Applicazione art. 37 dei CCNI del assegnate annualmente dal MIUR) si occupa di: organizzare gli incontri annuali del gruppo di lavoro handicap (GLH) degli alunni disabili al fine di concordare procedure comuni e condivise per favorire l integrazione e la cultura dell handicap coordinare l azione didattica ed educativa degli insegnanti specializzati preparare l accoglienza degli alunni in ingresso, dei nuovi docenti/ assistenti educatori coordinare la progettazione del Piano Educativo Individualizzato degli alunni disabili e ne verifica l attuazione in itinere supportare i docenti specializzati per l intero anno scolastico proporre e raccogliere le richieste di acquisto di materiale didattico specifico necessario per svolgere la funzione docente indicare le iniziative di aggiornamento/ formazione specifiche organizzate sul Territorio per i docenti specializzati e curricolari del passaggio degli alunni da un ordine all altro di scuola nel proprio Istituto e di coordinare i Protocolli di Intesa per il pre- inserimento degli alunni nella scuola superiore 3. CRITERI E PROCEDURE DI INSERIMENTO/ FIGURE CHE AFFIANCANO L ALUNNO DISABILE a) Assegnazione dell alunno alla classe La Sentenza del Tar del Lazio n. 926/ 207, ha ripristinato il Decreto 141/99 che stabilisce quanto segue: in presenza di un alunno disabile, il limite massimo di alunni nella classe è di 25. La presenza di più di un alunno disabile nella stessa classe è prevista in ipotesi residuale ed in presenza di handicap lievi. Le classi iniziali che ospitano più di un alunno in situazione di handicap sono costituite con non più di 20 iscritti; per le classi intermedie il rispetto di tale limite deve essere rapportato all esigenza di garantire la continuità didattica nelle stesse classi. 2

3 b) Criteri di formulazione dell orario L organizzazione dell orario settimanale, dipende: dal tipo di deficit dell alunno; dalle necessità pisco-emotive e psico-fisiche dell alunno; dalla presenza o meno dell assistente educatore. L insegnante di sostegno ed il team docente/ consiglio di classe concordano la ripartizione dell orario, con la collaborazione dell assistente educatore, se presente, e con l istruttore della Provincia ( in caso di disabili sensoriali), in modo da evitare una eccessiva frammentazione delle discipline. L'orario deve rispettare precisi criteri che siano funzionali all'alunno, pertanto sarà Il Dirigente a prendere visione della proposta oraria per i singoli alunni, prima che diventi definitivo. c) Criteri di partecipazione alle visite di istruzione/ gite scolastiche per l alunno disabile L alunno diversamente abile partecipa a tutte le uscite didattiche che si svolgono in orario scolastico, accompagnato dal docente di sostegno/assistente educatore/docente della classe, secondo quanto concordato in consiglio di classe (fatto salvo parere non favorevole della famiglia). La partecipazione a gite di più giorni, non è vincolata alla presenza dell insegnante di sostegno che, al pari degli altri docenti, ha facoltà di scelta. Pertanto, l alunno/a parteciperà alla gita di più giorni se vi è un numero sufficiente di accompagnatori. d) Assegnazione dell insegnante specializzato alla classe I criteri vengono esplicitati secondo priorità di : competenze specifiche relative al tipo di handicap; continuità di intervento sull alunno se possibile e se funzionale all alunno stesso. Poiché il docente è contitolare, deve partecipare attivamente alle attività didattiche e non svolgere un ruolo passivo a fianco del docente curricolare. e) Modalita di intervento dell insegnante specializzato Secondo quanto esplicitato nella Legge 517/ 77, l insegnante di sostegno ha pari dignità degli insegnanti curricolari. è assegnato a tutti gli alunni della classe, per favorire l integrazione dell alunno in situazione di handicap, attraverso strutture organizzative non rigide ma flessibili opera collegialmente con i docenti assegnati alla classe 4. STRUMENTI PER L INTEGRAZIONE Il Fascicolo personale, il PDF, il PEI Il Progetto di Integrazione del nostro Istituto, si basa su una Finalità educativa generale condivisa : favorire l inserimento e promuovere lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile nella relazione e nella comunicazione. Per raggiungere questa finalità si interviene a livello collegiale, coinvolgendo tutti i docenti ( di classe di sostegno e il personale educativo) nella stesura e nell attuazione di un Progetto condiviso, nella sua verifica e valutazione. Per garantire il Progetto di integrazione, tutti i docenti partecipano, ognuno nella sua specificità ma con obiettivi condivisi, alla stesura del Fascicolo personale dell alunno che viene redatto dal docente di sostegno per il Team/consiglio di classe. Per una prima conoscenza dell alunno il docente utilizza le schede di osservazione inserite nel fascicolo personale ed elabora delle prove d ingresso che potranno dare una prima e parziale conoscenza delle abilità di partenza. PDF ( Profilo dinamico funzionale) è l atto successivo alla Diagnosi Funzionale stesa dalla Neuropsichiatria Infantile e descrive le caratteristiche fisiche, cognitive e relazionali dell alunno in situazione di handicap, in relazione allo sviluppo potenziale e alle difficoltà che dimostra. Costituisce una guida per la progettazione degli interventi, evidenziando le potenzialità e i bisogni dell alunno. Prevede una descrizione 3

4 funzionale nelle varie aree di sviluppo, finalizzata a fare emergere le competenze trainanti per l apprendimento e la definizione delle attività di mantenimento. PEI ( Piano Educativo Individualizzato ) è una descrizione degli interventi che, sulla base della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico funzionale, sono stati predisposti per l alunno in situazione di handicap per l anno scolastico in corso. E uno strumento che si modifica e si integra durante il percorso annuale. Va consegnato alla famiglia dell alunno entro metà novembre. Il PEI dovrà essere condiviso con il neuropsichiatra nelle sue linee portanti; condiviso e firmato da tutti i docenti di sezione/classe, dall assistente educatore (se presente) e dai genitori dell alunno a cui verrà consegnata una copia con firma di ricevuta. Essendo un piano personalizzato deve rispecchiare le caratteristiche dello specifico alunno; non sono accettati piani generici che non individuano le caratteristiche educative del singolo e che esplicitino un elenco di obiettivi curricolari non personalizzati; ogni obiettivo deve essere declinato nelle reali prestazioni che l'alunno potrebbe raggiungere. Il Piano va aggiornato alla fine del primo quadrimestre verificando i concreti progressi (anche se minimi) e modificando in itinere ciò che non ha funzionato; va quindi riprogrammato per il secondo quadrimestre. Nella relazione finale devono essere esplicitate le prestazioni effettivamente raggiunte. La relazione finale non può essere la fotocopia della situazione di partenza. Il PDF e il PEI devono essere consegnati alla FS Diverse abilità entro il 30 ottobre. Il PEI deve contenere: - l analisi delle aree comportamentali e disciplinari - la definizione degli obiettivi educativi e trasversali - la definizione degli obiettivi disciplinari - la metodologia di intervento - l eventuale sostituzione della seconda lingua straniera con l approfondimento della lingua italiana come previsto dalla normativa vigente. In tal caso il docente di sostegno deve predisporre l attività sostitutiva e il relativo materiale specifico affinché l alunno al termine del triennio possa sostenere tale prova sostitutiva all esame finale; - i verbali di incontro con la famiglia e la NPI che devono contenere gli accordi presi. Riguardo al valutazione è necessario far riferimento al PEI. La situazione apprenditiva dell alunno va effettuata somministrando delle verifiche mirate nelle discipline per cui è stata prevista una programmazione specifica. Tutto deve essere concordato con i docenti di classe. Nella scheda di valutazione dell alunno non deve comparire nessuna indicazione specifica relativa all intervento per l alunno diversamente abile. Quando l alunno mostra dei deficit molto gravi e tali da non poter lavorare per discipline deve essere predisposta una scheda specifica e dettagliata riferita agli ASSI del P.D.F. e del P.E.I. e ai relativi risultati conseguiti. Se l alunno non ha seguito una determinata disciplina in seguito ad una scelta degli insegnanti, condivisa da famiglia e neuropsichiatra, è opportuno che sulla scheda di valutazione non compaia la dicitura NON VALUTATO, ma è preferibile lasciarla vuota. Riguardo all Esame di Stato è necessario fare riferimento al PEI e predisporre una relazione di presentazione dell alunno che tenga conto del percorso triennale. Tale documentazione dovrà essere allegata ai documenti d esame. Il docente di sostegno in accordo con i docenti curricolari predispone tutte le prove d esame (scritte ed orali) differenziate o adeguate 4

5 MODALITÀ DI LAVORO IN CLASSE E indispensabile che: - vengano definite, con chiarezza, le modalità di lavoro dell'insegnante di sostegno, concordandole tra gli insegnanti interessati per ciascuna ora e attività; - si preveda con adeguato anticipo l attività che il docente di sostegno andrà a svolgere in classe, condividendola con l insegnante curricolare; - non sia delegato al docente di sostegno il compito di lavorare con l'alunno diversamente abile; - tutti gli insegnanti del modulo o del consiglio di classe siano coinvolti nella programmazione, nella elaborazione del PEI, nell'organizzazione degli interventi; - venga valorizzato e gratificato ogni piccolo successo scolastico e miglioramento conseguito dall alunno, così come si intervenga correttamente e tempestivamente sugli errori in modo formativo; - la scuola, con tutte le sue componenti, sia responsabile dell'alunno diversamente abile; Le modalità di lavoro comunemente attivate sono le seguenti: - Intervento in classe mai improvvisato ma progettato coerentemente con gli obiettivi che ci si propone; - intervento su un piccolo gruppo di alunni con profili apprenditivi affini a quelli dell'alunno diversamente abile; - interventi in uno spazio esterno alla classe, qualora sia necessario un contesto di maggiore tranquillità; - conduzione, da parte dell insegnante di sostegno, di alcune attività programmate e destinate all intera classe; - utilizzo di sussidi multimediali, del PC e di appositi programmi, di materiale concreto e operativo; - utilizzo di libri di testo e di schede e altro materiale che faciliti il processo di apprendimento; - controllo regolare e attento dei compiti assegnati per casa; - coordinamento degli interventi sull'alunno diversamente abile, fatte salve le competenze dei coordinatori di classe e del Dirigente Scolastico. 5. ACCOGLIENZA E CONTINUITÀ NEI TRE ORDINI DI SCUOLA Secondo quanto previsto dalla Legge 48/90 - dal D.M dalla C.M.339/16.11./92 e relativo D.M. Per accoglienza si intende il periodo che va dall ingresso dell alunno disabile nella scuola al suo inserimento iniziale; dura per un periodo limitato di tempo, che varia a seconda dell ordine di scuola e si svolge per tutti nel mese di settembre. Per continuità intendiamo la pianificazione del percorso formativo organico e completo, allo scopo di prevenire eventuali difficoltà che possono emergere dal passaggio da un ordine di scuola all altro. L accoglienza e la continuità assumono una connotazione ancora più importante per il bambino disabile e in particolare nella costruzione del PEI, è indispensabile che vi sia continuità nel curricolo. È prassi del nostro Istituto utilizzare un progetto ponte per tutti gli alunni che passano dalla scuola dell infanzia alla primaria e dalla primaria alla secondaria. Il passaggio ponte entra a far parte del Progetto Orientamento per gli alunni che dalla terza media passeranno alla scuola superiore. 5

6 Attraverso contatti e colloqui iniziali, si iniziano a conoscere i bisogni formativi e le convinzioni educative delle famiglie, per consentire al bambino disabile un sereno ingresso nella scuola; si elabora poi un curricolo integrato ( in verticale) per promuovere uno sviluppo articolato e sempre più completo dell alunno, tenendo conto della specificità di ogni fascia di età e della tipologia della disabilità; si concordano tra i docenti che curano il passaggio, modalità organizzative e di svolgimento delle attività didattiche, praticando scambi di informazioni e di esperienze fra i diversi ordini di scuola. Il nostro Istituto utilizza una specifica documentazione per favorire il passaggio informazioni tra i docenti dei vari ordini di scuola. 6. ORIENTAMENTO L Orientamento per gli alunni disabili del nostro Istituto, si identifica con la costruzione di un Progetto di vita condiviso e compartecipato con la famiglia, in cui scuola ed Enti territoriali, si confrontano e collaborano per realizzare un ipotesi di futuro possibile. Le procedure di Orientamento del nostro Istituto si riferiscono al Protocollo di Intesa definito tra l Ufficio Scolastico Provinciale, il Comune di Bergamo, l Assessorato ai Servizi sociali e alle politiche della persona ed all Azienda ospedaliera: Servizio di NPI (Neuropsichiatria Infantile e Unità operativa Handicap). Le premesse legislative sono: Legge 104/92 - Legge 142/92 - C. M. Orientamento n. 487 del 6/8/97 e Direttiva n.70/ 97 - Legge 59/97 - Legge 127/97 - Circolare n. 2874/C34 del 26/02/2003 dell Ufficio Scolastico Provinciale Nel Protocollo di Intesa sono inseriti il manuale essenziale e il raccordo per l Orientamento alunni disabili Il nostro Istituto si impegna ad organizzare l orientamento fin dalla scuola materna attraverso il contatto e la collaborazione assidua con le famiglie. I docenti del team e il e il Referente handicap di Istituto, insieme al Dirigente, incontrano i genitori per condividere la gestione quotidiana dell alunno ed organizzare la rete progettuale con gli Enti territoriali di competenza. Inoltre cura con particolare attenzione il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore, attraverso contatti mirati a costruire un Progetto ponte che consenta all alunno una prima conoscenza del nuovo ordine di scuola. L obiettivo è quello di facilitare il futuro inserimento dello alunno/a nel nuovo Istituto, nel rispetto delle caratteristiche psicologiche e potenzialità di apprendimento. Per la scuola secondaria è indispensabile creare una significativa parte relativa all'orientamento, inserendo i verbali dei contatti, anche se solo telefonici ( con quale Istituto e referente e con il contenuto del colloquio...); gli accordi con la famiglia, le visite programmate/ effettuate e il resoconto di eventuali visite/ giornate svolte nel nuovo Istituto. A conclusione, va esplicitata la scuola/corso di formazione scelta con l'iscrizione definitiva. A cura della FS Diverse abilità e DSA, prof.ssa Liliana Pensa 6