Curriculum vitae et studiorum. Nata a Ragusa il 09/09/1985, residente in via Plebiscito, 562, Catania (CT),

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1 Curriculum vitae et studiorum SUMMARY Nata a Ragusa il 09/09/1985, residente in via Plebiscito, 562, Catania (CT), marialuisa.scrofani@pec.net; marialuisa.scrofani@gmail.com; È laureata in Lettere classiche (Triennale) e ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia (LM-2) presso l Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche, acquisendo conoscenze specialistiche nei settori dell archeologia e della storia dal mondo antico al medioevo, nel campo delle metodologie della ricerca archeologica e storica, sia teorica che sul campo, e capacità di applicare le sviluppate competenze esegetiche delle fonti archeologiche e storiche in contesti differenti. Ha svolto una tesi di laurea magistrale sull analisi degli aspetti produttivi, tipologici e iconografici di una particolare produzione a matrice di oinophoroi, decorati a rilievo, di età tardoromana, nella ben più vasta classe della Sagalassos Red Slip Ware, dal titolo Oinophoroi tardo romani da Sagalassos (Asia Minore). Produzione, tipologia, iconografia, relatore Prof. Daniele Malfitana, docente di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali nel mondo classico (L-ANT/10) dell Università di Catania. È Dottoranda di Ricerca (XXX ciclo) in Information and Communication Technologies (indirizzo Smart Communities) presso l Università di Palermo, con tesi dal titolo OpenSiracusa. Una piattaforma WebGIS interoperabile per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei Beni Culturali, tutor Daniele Malfitana (IBAM CNR); co-tutor Patrizia Livreri (Università di Palermo), volta alla realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale per l acquisizione, la gestione e l interpretazione, su base geospaziale, di processi culturali complessi, finalizzato all analisi di un organismo urbano complesso e pluristratificato, come Siracusa, e la creazione di strumenti decisionali stand alone e online atti a favorire la tutela, la conservazione, il restauro e la pianificazione territoriale nel rispetto del patrimonio archeologico e monumentale dell area urbana di Siracusa. FORMAZIONE Dottoranda di Ricerca (XXX ciclo) in Information and Communication Technologies (indirizzo Smart Communities) presso l Università di Palermo. In attesa di ammissione all esame finale a seguito di giudizio dei revisori esterni (entro 06/02/2018). 29/01/2018 Pagina 6 di 49

2 Ha conseguito l 08/03/2013 la laurea magistrale in Archeologia (LM-2) presso l Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche, con voti 110/110 e lode Ha conseguito il 22/03/2010 la laurea triennale in Lettere Classiche presso l Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche, con voti 110/110 e lode. FORMAZIONE SPECIALISTICA POST-LAUREAM Ha partecipato alla II Open School of Archaeological Data organizzata da Laboratorio MAPPA dell Università di Pisa (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere) e tenutasi a Pisa dal 13 al 17 luglio 2015, acquisendo competenze specialistiche nello sviluppo di Sistemi Informativi Territoriali per mezzo di software open source (QGIS) e nell uso di Open Data finalizzati alla realizzazione di strumenti di open knowledge volti a favorire lo studio, l analisi e la comprensione di realtà storico-archeologiche complesse Ha partecipato alla IV Summer School Internazionale Roman Pottery in the Mediterranean. Production, typology and distribution organizzata da Céramopole, MMSH transversal program of ceramology e IBAM-CNR e tenutasi a Aix-en-Provence, Arles, Marseille dal 24 al 28 ottobre 2011, acquisendo competenze nelle metodologie applicate allo studio e all analisi della cultura materiale di età romana. ALTRI TITOLI Ha conseguito il 19/12/2008 la Patente Europea ECDL rilasciata da AICA (Associazione italiana per l informatica ed il Calcolo Automatico). N. IT BORSE DI STUDIO Vincitrice di Borsa di Dottorato per il XXX Ciclo in Information and Communication Technologies (indirizzo Smart Communities) presso l Università di Palermo. Ha percepito borsa di studio per merito, bandita dall E.R.S.U. di Catania per l a.a. 2005/2006. Ha percepito borsa di studio per merito, bandita dall E.R.S.U. di Catania per l a.a. 2006/2007. Ha percepito borsa di studio per merito, bandita dall E.R.S.U. di Catania per l a.a. 2011/ /01/2018 Pagina 7 di 49

3 COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE IN PROGETTI DI RICERCA O PRESSO ISTITUTI ED ENTI DI RICERCA 1) Incarichi di collaborazione per attività di ricerca: Incarico di collaborazione presso l Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali sede di Catania (IBAM-CNR) all interno del Progetto CONTEXT - Cultura materiale, contesti archeologici e paesaggi culturali dell area mediterranea 13/02/2017; prot. N Rilasciato da Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sede di Catania. Dal 13/02/2017 al 21/02/2017. Nell ambito del progetto ha svolto attività di docenza (n. 20 ore) in materia di Approcci metodologici per la gestione e l analisi su piattaforme GIS e Web-GIS di risultati di prospezioni geofisiche per la lettura del patrimonio archeologico e monumentale in ambito urbano. Incarico di collaborazione presso l Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali sede di Catania (IBAM-CNR) all interno del ROMA Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement. 06/07/2016; prot. N Rilasciato da Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sede di Catania. Dal 06/07/2016 al 19/07/2016. Nell ambito del progetto ha svolto attività di docenza (n. 20 ore) in materia di Approcci metodologici allo studio dell archeologia urbana e della cultura materiale attraverso piattaforme GIS. Incarico di collaborazione presso l Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali sede di Catania (IBAM-CNR) all interno del Progetto PON SMART CITIES cultura e turismo DICeT INMOTO per fase OR. 1.3 Fornitura di contenuti. 24/03/2014; prot. N Rilasciato da Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sede di Catania. Dal 24/03/2014 al 23/08/ /01/2018 Pagina 8 di 49

4 Nell ambito dell attività di ricerca si è occupata: -della catalogazione e schedatura dei contesti archeologici di Catania limitatamente all area del Monastero dei Benedettini; -dell interpretazione dei dati archeologici ai fini dell inserimento in una banca dati geospaziale per la creazione di percorsi turistici e la fruizione integrata dei Beni Culturali di Catania; -della definizione del potenziale archeologico della città attraverso l analisi dei contesti archeologici e monumentali di Catania e di strumenti di gestione e analisi del patrimonio storico-archeologico; -della redazione di un prodotto editoriale archeologico sui dati del progetto, curandone l impaginazione grafica. 2) Collaborazioni a progetti di ricerca internazionali: Collabora al progetto di ricerca internazionale Sagalassos Archeological Research Project, diretto dal Prof. Jeroen Poblome e condotto dall Università di Leuven (Belgio). Nell ambito del progetto dedicato alle Roman relief wares, diretto dal Prof. Daniele Malfitana, si occupa dello studio della produzione, tipologia, iconografia e iconologia di ceramica romana decorata a rilievo, prodotta a Sagalassos (Turchia) tra il IV e il VI secolo d.c. Collabora al progetto di ricerca internazionale Roman Sicily Project: ceramics and trade, diretto dal Prof. Daniele Malfitana e condotto nell ambito delle attività dell Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM-CNR) di Catania. Nell ambito del progetto si occupa dello studio e dell analisi della cultura materiale di età romana. 3) Collaborazioni a progetti di ricerca nazionali: Collabora al progetto di ricerca OpenCiTy, diretto dal Prof. Daniele Malfitana, condotto nell ambito delle attività dell Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM-CNR) di Catania e del PON DICeT LivingLab Di Cultura e Tecnologia Smart Cities and Communities and Social Innovation. Il progetto mira alla realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale per l acquisizione di informazioni storico-archeologiche e l interpretazione, sulla base di criteri geospaziali, di processi culturali complessi, finalizzati allo studio ed interpretazione di organismi urbani pluristratificati e a lunga continuità di vita, in particolare del contesto urbano di Catania. Nell ambito del progetto collabora alla realizzazione, implementazione e testing della piattaforma GIS e si occupa della redazione dei contenuti scientifici relativi al record archeologico e dell inserimento all interno della banca dati geospaziale. 29/01/2018 Pagina 9 di 49

5 Collabora al progetto Parco delle Aci, diretto dal Prof. Daniele Malfitana, condotto nell ambito della convenzione stipulata tra l Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Cnr e la Soprintendenza ai BB.CC.AA di Catania. 4) Collaborazioni a progetti di valorizzazione del Patrimonio Culturale: Collabora al Progetto di valorizzazione e fruizione dell Anfiteatro romano di Catania, nato dall accordo tra l Assessorato regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana e l Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR) di Catania. PARTECIPAZIONI E COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE IN CAMPAGNE DI SCAVO ARCHEOLOGICO, DI RICOGNIZIONE E DI RILIEVO ARCHEOLOGICO 1) Collaborazioni scientifiche 29/01/2018 Ha collaborato alle attività di indagini archeologiche presso il sito di Santa Venera al Pozzo (Aci Catena - CT), in qualità di tutor sul campo, svolte dal 19 al 22 settembre 2017, organizzate dall IBAM-CNR, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alle attività di laboratorio ceramico presso il sito di Santa Venera al Pozzo (Aci Catena - CT), in qualità di tutor, svolte dal 20 giugno al 4 luglio 2017, organizzata dall IBAM-CNR, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alla prima campagna di scavo archeologico presso il sito di Santa Venera al Pozzo (Aci Catena - CT), in qualità di tutor sul campo, che si è svolta dal 22 maggio al 16 giugno 2017, organizzata dall IBAM-CNR, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alla prima campagna di ricognizione archeologica presso il sito di Santa Venera al Pozzo (Aci Catena - CT), in qualità di tutor sul campo, che si è svolta dal 21 settembre al 02 ottobre 2015, organizzata dall IBAM-CNR e dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alle attività di rilievo e analisi dei monumenti della città di Catania attraverso tecnologie di Photo-modelling, Digital Photogrammetry e Laser Scanning, eseguite nell ambito delle attività dell Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM-CNR) di Catania e del PON DICeT LivingLab Di Cultura e Tecnologia Smart Cities and Communities and Social Innovation, acquisendo competenze sull uso delle tecnologie informatiche finalizzate alla conoscenza, valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali. Pagina 10 di 49

6 Ha collaborato alle attività di indagini archeologiche presso il sito di Ponte Diddino (Priolo Gargallo - SR) dal 24 al 28 giugno 2013, organizzate dall IBAM-CNR e dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alle attività di indagini archeologiche presso il sito di Ponte Diddino (Priolo Gargallo - SR) dal 08 al 10 aprile 2013, organizzate dall IBAM-CNR e dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. 2) Partecipazioni Ha partecipato alle attività di indagini archeologiche presso il Cimitero di Santa Lucia (Siracusa) dal 21 febbraio al 12 marzo 2013, organizzate dall Università di Catania e la Pontificia commissione di Archeologia Sacra - Ispettorato per le catacombe della Sicilia orientale, sotto la direzione della Prof.ssa Maria Rita Sgarlata. Ha partecipato alle attività di indagini archeologiche presso il sito di Leptis Magna (Libia) da maggio a giugno 2009, organizzate dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Francesco Tomasello. Ha partecipato alle attività di indagini archeologiche presso il cd. Ginnasio Romano (Siracusa) da settembre a ottobre 2008, organizzate dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Francesco Tomasello. COLLABORAZIONI A CAMPAGNE DI PROSPEZIONE GEOFISICA Ha collaborato alla prima campagna di prospezioni geofisiche presso il sito di Santa Venera al Pozzo (Aci Catena - CT), in qualità di tutor sul campo, che si è svolta dal 21 settembre al 02 ottobre 2015, organizzata dall IBAM-CNR e dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alla campagna di prospezioni geofisiche presso l Anfiteatro romano di Catania e Piazza Dante (Catania) in giugno 2014, condotta nell ambito delle attività dell Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM-CNR) di Catania e del PON DICeT LivingLab Di Cultura e Tecnologia Smart Cities and Communities and Social Innovation. 29/01/2018 Pagina 11 di 49

7 Ha collaborato alla campagna di prospezioni geofisiche presso Piazza Dante (Catania) in giugno 2014, condotta nell ambito delle attività dell Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM-CNR) di Catania e del PON DICeT LivingLab Di Cultura e Tecnologia Smart Cities and Communities and Social Innovation. Ha collaborato alla campagna di prospezioni geofisiche presso il sito di Ponte Diddino (Priolo Gargallo - SR) dal 24 al 28 giugno 2013, organizzate dall IBAM-CNR e dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. Ha collaborato alla campagna di prospezioni geofisiche presso il sito di Ponte Diddino (Priolo Gargallo - SR) dal 08 al 10 aprile 2013, organizzate dall IBAM-CNR e dall Università di Catania, sotto la direzione del Prof. Daniele Malfitana. DOCENZE E TUTORAGGIO 2017 Attività di docenza (n. 20 ore) in materia di Approcci metodologici per la gestione e l analisi su piattaforme GIS e Web-GIS di risultati di prospezioni geofisiche per la lettura del patrimonio archeologico e monumentale in ambito urbano, svolta dal 13/02/2017 al 21/02/2017 all interno del Progetto CONTEXT - Cultura materiale, contesti archeologici e paesaggi culturali dell area mediterranea presso la sede IBAM-CNR, via Biblioteca, 4, Catania (Aula Seminari). Attività di docenza (n. 28 ore) nell ambito del Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro della casse IV G del Liceo Scientifico Statale "Galileo Galilei" di Catania dal titolo Immagini d'antico: uno sguardo tecnologico sul passato realizzato nell ambito del Progetto di valorizzazione e fruizione dell Anfiteatro romano di Catania promosso dall Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR) di Catania. Attività di docenza (n. 20) nell ambito del Progetto DIPLOMAzia2, la seconda edizione del programma di formazione plurisettoriale nato dalla convezione tra Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. 29/01/2018 Pagina 12 di 49

8 2016 Attività di docenza (n. 20 ore) in materia di Approcci metodologici allo studio dell archeologia urbana e della cultura materiale attraverso piattaforme GIS, svolta dal 06/07/2016 al 19/07/2016 all interno del progetto ROMA Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement presso la sede IBAM-CNR, via Biblioteca, 4, Catania (Aula Seminari). Lezione nell'ambito della cattedra di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali nel mondo classico (L-ANT/10) durante l a.a (01 giugno 2016). Titolo lezione: La ceramica romana a rilievo. Il caso di Sagalassos (Turchia) Lezione nell'ambito della cattedra di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali nel mondo classico (L-ANT/10) durante l a.a (20 maggio 2015). Titolo lezione: Vita quotidiana a Pompei Ha svolto lezioni (a.s ) nell ambito del progetto ArcheoScienza. Laboratori e Percorsi Didattici di Scienze applicate all Archeologia, finanziato dal MIUR e organizzato dall Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM-CNR), in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell Università di Catania, l Associazione Officine Culturali, l Istituto paritario Sant Orsola e il Liceo Classico Spedalieri di Catania. Titolo lezione: Come funzionano le immagini? Iconografia di età imperiale. PARTECIPAZIONI A CONGRESSI, CONVEGNI, SEMINARI, GIORNATE DI STUDIO Siracusa Ha partecipato al Convegno Siracusa, 2750 anni dalla fondazione: gli uomini, le donne, la sua storia, tenutosi a Siracusa il maggio 2017, con il poster OpenSiracusa. Urban Archaeology and Cultural Heritage at Siracusa, in collaborazione con D. Malfitana. tage_at_siracusa 29/01/2018 Pagina 13 di 49

9 29/01/2018 Policastro Bussentino Ha partecipato al Convegno Raccontare l archeologia. Strategie e tecniche per la comunicazione dei risultati delle ricerche archeologiche, tenutosi a Policastro Bussentino il maggio 2016, con l intervento Comunicare il passato nelle città del futuro: ricerca, conoscenza, tecnologia e società. L esperienza dell IBAM CNR, in collaborazione con D. Malfitana, G. Amara, L. Arena, S. Barone, G. Cacciaguerra, G. Fragalà, S. Iachello, A. Mazzaglia, G. Meli, C. Pantellaro, D. Pavone. Catania Ha partecipato al seminario di studi Indagare, comunicare e gestire il passato Presentazione del volume Archeostorie. Manuale non convenzionale di archeologia vissuta, tenutosi a Catania il 18 aprile 2016, con l intervento OpenCiTy e OpenSiracusa: per un archeologia pubblica, in collaborazione con A. Mazzaglia e G. Cacciaguerra. bblica Catania Ha partecipato al Workshop OKOA16. The 2 nd Open Knowledge Open Arts Workshop, tenutosi a Catania dal 26 al 27 febbraio 2016, con l intervento OpenSiracusa. Una piattaforma WebGIS per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Roma Ha partecipato al Workshop Rome s Mediterranean Ports Project. Workshop on recent archaeological fieldwork undertaken around the Mediterranean as part of the wider Portuslimen: Rome s Mediterranean Port s Project, tenutosi a Roma dal 28 al 29 gennaio 2016, con l intervento Introduction to the OpenSiracusa Project. A WebGIS for the Preservation and Enhancement of the Cultural Heritage, in collaborazione con D. Malfitana. January-2016-web_1.pdf Catania Ha partecipato al 28th Congress of the Rei Cretariae Romanae Fautores From broken pottery to lost identity in Roman times, International conference, tenutosi a Catania dal 23 al 30 settembre 2012 con il poster Material culture studies and researches on Hellenistic and Roman ceramics from the potter s quarter of Syracuse, in collaborazione con D. Malfitana, R. Lanteri, G. Cacciaguerra, P. Amato, A. Branca, A. Cannata, P. Cannia, A. Costa, V. Guarnera, M. Indelicato, M. Musco, C. Pantellaro, V. Reina, C. Rizza, M.L. Scrofani, V. Smiriglio. tic_and_roman_pottery_from_the_potters_quarter_of_ancient_syracuse_a_chapter_of_the _Roman_Sicily_Project_Ceramics_and_Trade_ Pagina 14 di 49

10 PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE A) Curatele e coordinamenti editoriali 1. Ha curato il coordinamento editoriale del volume Ad Tempora Exploranda. Guida all anfiteatro romano di Catania per ragazzi, Catania, 2017, realizzato nell ambito del Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro della casse IV G del Liceo Scientifico Statale "Galileo Galilei" di Catania dal titolo Immagini d'antico: uno sguardo tecnologico sul passato realizzato nell ambito del Progetto di valorizzazione e fruizione dell Anfiteatro romano di Catania promosso dall Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR) di Catania. 2. GIULIO AMARA, LORIANA ARENA, SAMUELE BARONE, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, GIOVANNI FRAGALÀ, SILVIA IACHELLO, GAETANA MARCHESINI, ANTONINO MAZZAGLIA, GIUSI MELI, CLAUDIA PANTELLARO, DANILO PAVONE, SALVATORE RUSSO, STEFANIA SANTANGELO, MARIA LUISA SCROFANI, Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, Catania, 2016, ISBN: Consultabile al seguente indirizzo: i_catania B) Collaborazioni al Coordinamento Editoriale 1. Ha collaborato al coordinamento editoriale del volume La Ceramica Africana nella Sicilia Romana/La ceramique Africaine en la Sicile Romaine, a cura di/sous la direction de Daniele Malfitana, Michel Bonifay, con la collaborazione di/avec la collaboration de C. Capelli, C. Franco, G. Cacciaguerra, M.L. Scrofani, Catania, 2016, ISBN: ue_africaine_dans_la_sicile_romaine._tomo_tome_i._monografie_dell_istituto_per_i_beni_a rcheologici_e_monumentali_c.n.r._12_catania_ Ha collaborato al coordinamento editoriale del volume Archeologia classica in Sicilia. Didattica e ricerca nell esperienza mista CNR e Università. Il contributo delle giovani generazioni. Un triennio di ricerche e di tesi universitarie, a cura di Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, con la collaborazione di Annarita Di Mauro, Maria Luisa Scrofani, Catania 2014, ISBN: ttica_e_ricerca_nell_esperienza_mista_cnr_e_universit%c3%a0._il_contributo_delle_giovan i_generazioni._un_triennio_di_ricerche_e_di_tesi_universitarie 29/01/2018 Pagina 15 di 49

11 C) Contributi in volume (capitolo o saggio) 1. DANIELE MALFITANA, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, ANTONINO MAZZAGLIA, LICIA CUTRONI, MARIA LUISA SCROFANI, Informare la città. Dalla stratificazione urbana alla conoscenza collettiva. I progetti OPENCiTy per Catania e OPENSiracusa, in Raccontare l archeologia. Strategie e tecniche per la comunicazione dei risultati delle ricerche archeologiche. Atti del Convegno (Policastro Bussentino, maggio 2016), a cura di S. Pallecchi, c.d.s. (ALLEGATO C). 29/01/ MARIA LUISA SCROFANI, L origine di un nome, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 17. (ALLEGATO D). 3. MARIA LUISA SCROFANI, Una città ricca di acque, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 21. (ALLEGATO D). 4. MARIA LUISA SCROFANI, Lorenzo Bolano, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 28. (ALLEGATO D). 5. MARIA LUISA SCROFANI, Tra terremoti e lave, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 29. (ALLEGATO D). Pagina 16 di 49

12 6. MARIA LUISA SCROFANI, Panem et circenses, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 30. (ALLEGATO D). 7. MARIA LUISA SCROFANI, Tecniche murarie nell antica Roma, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 51. (ALLEGATO D). 8. MARIA LUISA SCROFANI, Le indagini geofisiche per l archeologia, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 57. (ALLEGATO D). 9. DANIELE MALFITANA, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, ANTONINO MAZZAGLIA, CLAUDIA PANTELLARO, MARIA LUISA SCROFANI, Studi e ricerche di ceramologia romana in Sicilia. Un aggiornamento e qualche focus, in La Ceramica Africana nella Sicilia Romana/La ceramique Africaine en la Sicile Romaine, a cura di/sous la direction de Daniele Malfitana, Michel Bonifay, con la collaborazione di/avec la collaboration de C. Capelli, C. Franco, G. Cacciaguerra, M.L. Scrofani, pp , ISBN: Consultabile al seguente indirizzo: _aggiornamento_e_qualche_focus 10. DANIELE MALFITANA,GIUSEPPE CACCIAGUERRA,ANTONINO MAZZAGLIA,ANTONINO CANNATA, GIOVANNI FRAGALÀ, CLAUDIA PANTELLARO, MARIA LUISA SCROFANI, SAMUELE BARONE, ALESSIO IABICHELLA, DANILO PAOLO PAVONE, Archeologia urbana a Catania. Il progetto OpenCiTy, in Scavare Documentare Conservare. Viaggio nella ricerca archeologica del CNR, a cura di Alessandra Caravale, Roma, 2016, pp , ISBN Consultabile al seguente indirizzo: 29/01/2018 Pagina 17 di 49

13 11. DANIELE MALFITANA, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, GIOVANNI LEUCCI, SAMUELE BARONE, GIOVANNI FRAGALÀ, LARA DE GIORGI, ANTONINO MAZZAGLIA, ANNARITA DI MAURO, ANTONINO CANNATA,CLAUDIA PANTELLARO,MARIA LUISA SCROFANI,GIULIO AMARA,MARIO INDELICATO, Priolo Gargallo e la Valle dell Aci. Ricerche sui paesaggi antichi della Sicilia sud-orientale, in Scavare Documentare Conservare. Viaggio nella ricerca archeologica del CNR, a cura di Alessandra Caravale, Roma, 2016, pp , ISBN Consultabile al seguente indirizzo: ggi_antichi_della_sicilia_sud-orientale 12. DANIELE MALFITANA, MARIA LUISA SCROFANI, Le ricerche in Turchia. Il Sagalassos Archaeological Research Project, in Scavare Documentare Conservare. Viaggio nella ricerca archeologica del CNR, a cura di Alessandra Caravale, Roma, 2016, pp , ISBN Consultabile al seguente indirizzo: Research_Project 29/01/ GIOVANNI LEUCCI, LARA DE GIORGI, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, ANTONINO MAZZAGLIA, GIOVANNI FRAGALÀ,ANTONINO CANNATA,CLAUDIA PANTELLARO,MARIA LUISA SCROFANI, Le indagini geofisiche per l analisi del patrimonio invisibile. Metodi e aree di indagine. Risultati preliminari, in Catania. Archeologia e Città. Il progetto OPENCiTy. Banca Dati, GIS e WebGIS, Volume I, a cura di Daniele Malfitana, Antonino Mazzaglia, Giuseppe Cacciaguerra, Catania, 2016, pp , ISBN: Consultabile al seguente indirizzo: visibile._metodi_e_aree_di_indagine._risultati_preliminari 14. DANIELE MALFITANA, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, SAMUELE BARONE, ANTONINO MAZZAGLIA, VALERIO NOTI, GIOVANNI LEUCCI, LARA DE GIORGI, ANTONINO CANNATA, CLAUDIA PANTELLARO, MARIA LUISA SCROFANI, OPENCiTy Project: un progetto per l archeologia urbana, la pianificazione e lo sviluppo sostenibile di Catania. La valutazione del potenziale archeologico: primi dati, in Mappa Data Book, 1, a cura di Francesca Anichini, Gabriele Gattiglia, Maria Letizia Gualandi, Pisa, 2015, pp , doi / Consultabile al seguente indirizzo: na_la_pianificazione_e_lo_sviluppo_sostenibile_di_catania._la_valutazione_del_potenziale_ar cheologico_primi_dati Pagina 18 di 49

14 15. DANIELE MALFITANA, MARIA LUISA SCROFANI, Gli oinophoroi di Sagalassos: tipologia e iconografia, in Archeologia classica in Sicilia. Didattica e ricerca nell esperienza mista CNR e Università. Il contributo delle giovani generazioni. Un triennio di ricerche e di tesi universitarie, a cura di Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, con il supporto di Annarita Di Mauro, Maria Luisa Scrofani, Catania 2014, pp , ISBN: Consultabile al seguente indirizzo: a_cronologia_iconografia._gli_oinophoroi 16. ANNARITA DI MAURO, MARIA LUISA SCROFANI, Stage e tirocini: nuovi percorsi di formazione/internships and traineeships: new modes of training, in A decade for centuries. 10 years of unlocking the past by the Institute for Archaeological and Monumental Heritage, Daniele Malfitana (ed.), Catania 2014, pp , ISBN: Consultabile al seguente indirizzo: CURATELE REDAZIONALI 1. Ha curato la redazione del volume Ad Tempora Exploranda. Guida all anfiteatro romano di Catania per ragazzi, realizzato nell ambito del Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro della casse IV G del Liceo Scientifico Statale "Galileo Galilei" di Catania dal titolo Immagini d'antico: uno sguardo tecnologico sul passato realizzato nell ambito del Progetto di valorizzazione e fruizione dell Anfiteatro romano di Catania promosso dall Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR) di Catania. 2. Ha curato la redazione del volume La Ceramica Africana nella Sicilia Romana/La ceramique Africaine en la Sicile Romaine, a cura di/sous la direction de Daniele Malfitana, Michel Bonifay, con la collaborazione di/avec la collaboration de C. Capelli, C. Franco, G. Cacciaguerra, M.L. Scrofani, Catania, 2016, ISBN: Ha curato la redazione del volume Catania. Archeologia e Città. Il progetto OPENCiTy. Banca Dati, GIS e WebGIS, Volume I, a cura di Daniele Malfitana, Antonino Mazzaglia, Giuseppe Cacciaguerra, Catania, 2016, ISBN: Ha curato la redazione del volume Archeologia classica in Sicilia. Didattica e ricerca nell esperienza mista CNR e Università. Il contributo delle giovani generazioni. Un triennio di ricerche e di tesi universitarie, a cura di Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Catania 2014, ISBN: /01/2018 Pagina 19 di 49

15 5. Ha curato la redazione del volume Lo straniero. Contributi e saggi presentati dagli allievi del Master in Didattica museale e comunicazione culturale per i Musei, a cura di Daniele Malfitana, Catania 2014, ISBN: RAPPORTI TECNICO-SCIENTIFICI 1. G. CACCIAGUERRA, con il contributo di D. MALFITANA, S.BARONE, G.CACCIAGUERRA, L. CUTRONI,L.DE GIORGI,A.DI MAURO,G.FRAGALÀ,S.IACHELLO,G.LEUCCI,A.MAZZAGLIA,G. MELI, C. PANTELLARO, D. PAVONE, J. POBLOME, S. RUSSO, M. L. SCROFANI, Progetto ROMA. Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement. Report attività 2016, IBAM, Institute for Archaeological and Monumental Heritage of the National Research Council Italy. Inviato il 31/01/2017, prot. N G. CACCIAGUERRA, with contribution of D. MALFITANA,J.POBLOME,G.LEUCCI,G.FRAGALÀ,S. BARONE, A. CANNATA, L. DE GIORGI, A. IABICHELLA, S. IACHELLO, M. INDELICATO, A. MAZZAGLIA, G. MELI, C. PANTELLARO, D. PAVONE, S. RUSSO, M. L. SCROFANI, R.O.M.A. Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement. Report 2015, IBAM, Institute for Archaeological and Monumental Heritage of the National Research Council Italy. Inviato il 28/01/2016, prot. N /01/2018 CURATELA E COORDINAMENTO GRAFICO DI PRODOTTI EDITORIALI 1. Ha curato il coordinamento grafico del volume Ad Tempora Exploranda. Guida all anfiteatro romano di Catania per ragazzi, realizzato nell ambito del Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro della casse IV G del Liceo Scientifico Statale "Galileo Galilei" di Catania dal titolo Immagini d'antico: uno sguardo tecnologico sul passato realizzato nell ambito del Progetto di valorizzazione e fruizione dell Anfiteatro romano di Catania promosso dall Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR) di Catania. 2. Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume Finziade e la bassa valle dell Himera meridionale. La Montagna di Licata (AG), a cura di Alessio Toscano Raffa, Catania, 2017, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume Centuripe. Guida ai monumenti di età imperiale romana, a cura di G. Biondi, S. Rizza, Catania, 2017, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume La Ceramica Africana nella Sicilia Romana/La ceramique Africaine en la Sicile Romaine, a cura di/sous la direction de Pagina 20 di 49

16 Daniele Malfitana, Michel Bonifay, con la collaborazione di/avec la collaboration de C. Capelli, C. Franco, G. Cacciaguerra, M.L. Scrofani, Catania, 2016, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume Catania. Archeologia e Città. Il progetto OPENCiTy. Banca Dati, GIS e WebGIS, Volume I, a cura di Daniele Malfitana, Antonino Mazzaglia, Giuseppe Cacciaguerra, Catania, 2016, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume Archeologia classica in Sicilia. Didattica e ricerca nell esperienza mista CNR e Università. Il contributo delle giovani generazioni. Un triennio di ricerche e di tesi universitarie, a cura di Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, con la collaborazione di Annarita Di Mauro, Maria Luisa Scrofani, Catania 2014, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume A decade for centuries. 10 years of unlocking the past by the Institute for Archaeological and Monumental Heritage, a cura di D. Malfitana, Catania, 2014, ISBN: Ha curato la progettazione grafica e l impaginazione del volume Lo straniero. Contributi e saggi presentati dagli allievi del Master in Didattica museale e comunicazione culturale per i Musei, a cura di Daniele Malfitana, Catania 2014, ISBN: ULTERIORI ESPERIENZE LAVORATIVE Ha curato la redazione dei contenuti scientifici per la piattaforma Trip emotion Linea 2 Cultura ad impatto aumentato Digital Cultural Heritage e Spazi della cultura ( Partecipazione attiva alla fase di avvio e al mantenimento di un nuovo Laboratorio sperimentale del CNR, il Catania LivingLab di Cultura e Tecnologia, nato nell ambito del progetto PON SMART CITIES Cultura e Turismo DICet - INMOTO, volto alla disseminazione e della divulgazione dei risultati della ricerca scientifica al più ampio pubblico. 29/01/2018 Pagina 21 di 49

17 Ha curato la redazione dei contenuti scientifici per la piattaforma LivingLAB di Catania, realizzata dall IBAM-CNR per il Catania LivingLab di Cultura e Tecnologia ( Ha curato la redazione dei contenuti scientifici per la Galleria Immersiva della Presidenza del CNR ( ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DI CONGRESSI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI Membro del Comitato Organizzatore del Workshop Internazionale Archeologia, Quo vadis?, Catania gennaio Membro del Comitato Organizzatore del V Convegno Nazionale dei Giovani Archeologi Archeologi in progress: il cantiere dell archeologia di domani, Catania maggio Membro del Comitato Organizzatore locale del 28th Congress of the Rei Cretariae Romanae Fautores From broken pottery to lost identity in Roman times, International conference, Catania settembre ALTRO Ha partecipato, come membro del team IBAM-CNR, alla seconda Rassegna Nazionale dal titolo Arte e(') Scienza, manifestazione culturale organizzata dall Associazione Italiana di Archeometria (AIAr) dal 31 Ottobre 2015 all 1 Novembre 2015 a Catania, presso il Palazzo della Cultura. 29/01/2018 ULTERIORI COMPETENZE Ottima conoscenza della lingua inglese. Ottima padronanza degli strumenti Microsoft Office (Word, Excel, Access, Power Point) e Open Office. Ottima padronanza degli strumenti Adobe (Indesign, Photoshop, Illustrator). Ottima padronanza degli strumenti GIS (ArcGIS, QGIS). Ottima conoscenza dei database relazionali (RDBMS) (PostgreSQL, MySQL, Access). Pagina 22 di 49

18 Buona conoscenza dei seguenti linguaggi di programmazione: PHP, Javascript. FIRMA(**).... (*) ai sensi dell art. 15, comma 1 della Legge 12/11/2011, n. 183 le certificazioni rilasciate dalla P.A. in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati; nei rapporti con gli Organi della Pubblica Amministrazione e i gestori di pubblici servizi, i certificati sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di certificazione o dall atto di notorietà di cui agli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000 Pagina 23 di 49

19 N.B: 2) Datare e sottoscrivere tutte le pagine che compongono la dichiarazione. 3) Allegare alla dichiarazione la fotocopia di un documento di identità personale, in corso di validità. 4) Le informazioni fornite con la dichiarazione sostitutiva devono essere identificate correttamente con i singoli elementi di riferimento (esempio: data, protocollo, titolo pubblicazione ecc ). 5) Il CNR, ai sensi dell'art. 71 e per gli effetti degli artt. 75 e 76 del D.P.R. 445 del 28/12/2000 e successive modifiche ed integrazioni, effettua il controllo sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. 6) La normativa sulle dichiarazioni sostitutive si applica ai cittadini italiani e dell Unione Europea. 7) I cittadini di Stati non appartenenti all'unione, regolarmente soggiornanti in Italia, possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive di cui agli artt. 46 e 47 del D.P.R. 445 del limitatamente agli stati, alla qualità personali e ai fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani, fatte salve le speciali disposizioni contenute nelle leggi e nei regolamenti concernenti la disciplina dell immigrazione e la condizione dello straniero. Al di fuori dei casi sopradetti, i cittadini di Stati non appartenenti all'unione autorizzati a soggiornare nel territorio dello Stato possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive nei casi in cui la produzione delle stesse avvenga in applicazione di convenzioni internazionali fra l Italia e il Paese di provenienza del dichiarante. 29/01/2018 Pagina 24 di 49

20 Si allega alla presente lista delle pubblicazioni non reperibili in rete: ALLEGATO C: DANIELE MALFITANA, GIUSEPPE CACCIAGUERRA, ANTONINO MAZZAGLIA, LICIA CUTRONI, MARIA LUISA SCROFANI, Informare la città. Dalla stratificazione urbana alla conoscenza collettiva. I progetti OPENCiTy per Catania e OPENSiracusa, in Raccontare l archeologia. Strategie e tecniche per la comunicazione dei risultati delle ricerche archeologiche. Atti del Convegno (Policastro Bussentino, maggio 2016), a cura di S. Pallecchi, c.d.s. ALLEGATO D: MARIA LUISA SCROFANI, L origine di un nome, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 17. MARIA LUISA SCROFANI, Una città ricca di acque, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 21. MARIA LUISA SCROFANI, Lorenzo Bolano, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 28. MARIA LUISA SCROFANI, Tra terremoti e lave, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 29. MARIA LUISA SCROFANI, Panem et circenses, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi 29/01/2018 Pagina 25 di 49

21 Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 30. MARIA LUISA SCROFANI, Tecniche murarie nell antica Roma, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 51. MARIA LUISA SCROFANI, Le indagini geofisiche per l archeologia, in Catania ritorna nell Arena. Guida all anfiteatro romano di Catania, a cura di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani, Catania, 2016, ISBN: , p. 57. ALLEGATO E: G. CACCIAGUERRA, CON IL CONTRIBUTO DI D. MALFITANA, S. BARONE, G.CACCIAGUERRA, L. CUTRONI, L. DE GIORGI, A. DI MAURO, G. FRAGALÀ, S. IACHELLO, G. LEUCCI, A. MAZZAGLIA, G. MELI, C. PANTELLARO, D. PAVONE, J. POBLOME, S. RUSSO, M. L. SCROFANI, Progetto ROMA. Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement. Report attività 2016, IBAM, Institute for Archaeological and Monumental Heritage of the National Research Council Italy. Inviato il 31/01/2017, prot. N ALLEGATO F: G. CACCIAGUERRA, with contribution of D. MALFITANA, J. POBLOME, G. LEUCCI, G. FRAGALÀ, S. BARONE, A. CANNATA, L. DE GIORGI, A. IABICHELLA, S. IACHELLO, M. INDELICATO, A. MAZZAGLIA, G. MELI, C. PANTELLARO, D. PAVONE, S. RUSSO, M. L. SCROFANI, R.O.M.A. Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement. Report 2015, IBAM, Institute for Archaeological and Monumental Heritage of the National Research Council Italy. Inviato il 28/01/2016, prot. N FIRMA Pagina 26 di 49

22 Daniele Malfitana*, Giuseppe Cacciaguerra*, Antonio Mazzaglia*, Licia Cutroni*, Maria Luisa Scrofani* 139 INFORMARE LA CITTÀ. DALLA STRATIFICAZIONE URBANA ALLA CONOSCENZA COLLETTIVA. I PROGETTI OPENCITY PER CATANIA E OPENSIRACUSA 1. Introduzione Quando nel 2012 il MIUR finanziò un progetto di ricerca maturato nell ambito delle iniziative sulle Smart Cities and Communities in cui, tra Università e Imprese, un Istituto di ricerca come l IBAM CNR Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ho l onore di dirigere avrebbe dovuto offrire uno specifico contributo sul tema della conoscenza di due città pluristratificate e a lunga continuità di vita, Catania e Lecce, mi sembrò fosse giunta l occasione per provare a costruire un nuovo piano della conoscenza, oggi ineludibile punto di partenza per la ricostruzione della storia e della cultura delle nostre città. Un occasione straordinaria perché finalmente l interazione tra competenze e saperi diversi, tra approcci metodologici condivisi e tecnologie innovative d indagine, tra ricerca di base e ricerca industriale, avrebbe potuto produrre un significativo passo avanti nell articolazione di quella piattaforma che oggi costituisce, per Catania (e Siracusa) come è in questi due casi che presentiamo, un passaggio obbligato per chi opera, vive e lavora per la Città. Le città sono oggi sempre più al centro di un attenzione crescente perché la loro storia, la loro cultura e le funzioni da ciascuna di esse svolte rappresentano i centri propulsori di ogni idea di sviluppo, sia regionale che nazionale; ma le città rappresentano, soprattutto, quei grandi contenitori dove i valori culturali uniti a obiettivi, strategie, strumenti di chi produce ricerca sono in grado di dimostrare, concretamente, il proprio potenziale e la portata stessa delle informazioni raccolte così da giungere ad una ricostruzione fedele e, soprattutto, utile della sua storia. È, dunque, una questione di strategia e di visione complessiva quella che sta alla base del disegno che l IBAM ha pensato quando diede avvio ai suoi progetti di intervento su due contesti straordinari, Catania e Siracusa 1 intesi come grandi contenitori * IBAM CNR, Catania. 1 La direzione scientifica del progetto OpenCiTy è di D. Malfitana. M.L. Scrofani conduce il lavoro su OpenSiracusa nell ambito della sua tesi di dottorato in Information and Communication Technologies presso l Università di Palermo (XXX ciclo). G. Cacciaguerra coordina il team di ricercatori e tecnologi sul campo e in laboratorio; A. Mazzaglia coordina il team di giovani collaboratori e specializzandi e gestisce la piattaforma GIS. Il gruppo di ricerca è composto da: S. Barone (Hardware), G. Cacciaguerra (archeologia), L. Cutroni (management); A. Di Mauro (studio delle fonti); G. Fragalà, D. Pavone e G. Meli (archeologia immersiva e multimedia), F. Gabellone (ricostruzioni 3D del complesso dell anfiteatro e del teatro greco-romano); G. di dati condivisi tra più attori: territori, pubbliche amministrazioni, enti preposti alla tutela, mondo della ricerca, ecc. Un occasione capace, finalmente, di aggregare specialismi diversi, di superare frammentazioni spesso generate da gelosie accademiche, di stabilire connessioni con il territorio e con la pianificazione delle azioni di sviluppo, ma che riuscisse anche a trasmettere un nuovo modo di innovare nella formazione e nell addestramento delle giovani generazioni e, soprattutto, di comunicare la ricerca. OpenCiTy e OpenSiracusa sono allora, prima di tutto, progetti di cultural planning che focalizzano l attenzione sul patrimonio archeologico e monumentale di due città dalla storia millenaria. Non sono solamente sia ben chiaro due progetti di ricerca archeologica pura come potrebbe essere una tradizionale carta archeologica ; sono di più, sono carte archeologiche, ma integrate con una moltitudine di layers diversi che consentono, ai diversi fruitori, di sfogliare e scavare nella stratigrafia delle città per estrarre da essa ciò che si vuol conoscere e, soprattutto, ciò che si vuol programmare. OpenCiTy e OpenSiracusa sono anche due progetti di archeologia pubblica perché finalmente fungono da raccordo tra mondo della ricerca e pubblica amministrazione, promuovendo quel rapporto strategico irrinunciabile tra ricerca e soggetti pubblici e anche privati della società civile. L obiettivo è quello di far incontrare, nella piattaforma informatica da noi creata, politica, istituzioni, società, economia, management, comunicazione, etc. Coniugare ricerca pura e ricerca applicata nel campo dell archeologia territoriale, nell archeologia della città con l archeologia della comunicazione è uno degli obiettivi a cui si sta lavorando con determinazione. Una piattaforma siffatta esige, necessariamente, multidisciplinarietà: OpenCiTy e OpenSiracusa oggi includono competenze e figure diverse, archeologi, architetti, geologi, geofisici, informatici, urbanisti, esperti in GIS e Web-Gis, fotografi specializzati, topografi, esperti nell utilizzo di riprese da drone, esperti di ricostruzioni 3D, ecc. L esperienza straordinaria di MAPPA che ha segnato, dopo lungo tempo, in Italia un nuovo modo di produrre conoscenza, gestire miriadi di dati, dialogare con il territorio è sicuramente il modello operativo Leucci e L. De Giorgi (geofisica), A. Mazzaglia (archeologia, database e GIS), C. Pantellaro (archeologia), V. Noti (Web-GIS), M.L. Scrofani (archeologia). Pagina 27 di 49

23 140 ricerche e studi sul quartiere ellenistico-romano: la casa II L. premio gregorio di agrigento 2016 cui OpenCiTy e OpenSiracusa hanno guardato e guardano 2. Nelle pagine che seguono proveremo, dunque, ad estrarre alcuni spunti del tema della comunicazione dei risultati della ricerca dalle due piattaforme, OpenCiTy e OpenSiracusa, consapevoli del ruolo che esse assumono come mezzo di conoscenza e come strumento di indirizzo per ogni proposta di pianificazione, anche culturale, delle due città, caso studio. D.M. 2. Comunicare l eredità culturale per pianificare le città del futuro: politiche strategiche per il paesaggio storico urbano La ricerca sul patrimonio culturale con focus sulla sostenibilità urbana permette alla città di (re)interpretarsi sulla base di visioni aggiornate e condivise delle proprie caratteristiche e specificità e in ragione dell esigenza di dare nuove risposte ai bisogni sociali emergenti su scala urbana. Solo se cultura, condivisione della conoscenza, capacità di apprendimento e innovazione avranno un ruolo strategico 3 si potrà pianificare una città che diviene più competitiva a livello globale. In questo contesto l importanza che le nuove tecnologie hanno nel creare uno spazio comune di informazione per la crescita sociale ed economica è divenuta un asse portante delle principali agende politiche europee e nazionali, soprattutto in riferimento al futuro delle città, intese come luoghi della memoria collettiva dei popoli, in cui le influenze del passato non incidono solo sulle scelte del presente, ma anche sulle dinamiche future, in un continuo confronto tra collettività e privato, società e individuo 4. In una dimensione sempre più globalizzata emerge quindi in modo preponderante la necessità di salvaguardare e valorizzare i valori identitari legati alle aree urbane. Metabolismo urbano, creatività territoriale, conservazione e sviluppo dei centri storici, sono solo alcune delle principali sfide oggetto di particolare attenzione in tutto il mondo scientifico e non, che richiedono un ripensamento degli strumenti utilizzati nell elaborazione di una pianificazione urbana, che non può non includere al suo interno aspetti legati all inclusività, alla resilienza, alla sicurezza e alla sostenibilità. Recenti studi affiancano al concetto di conservazione dei centri storici, le opportunità fornite dalla capacità di riutilizzare il patrimonio culturale per innescare 2 Anichini et al 2012; Anichini et al Campbell Rossi 1966, pp processi virtuosi di sostenibilità urbana in termini di rigenerazione economica e aggregazione sociale 5. Queste due dinamiche di sviluppo e di conservazione, apparentemente dicotomiche tra loro, risultano invece complementari, se si parte dal presupposto che non esiste sviluppo che non tenga in considerazione l eredità culturale dei luoghi, così come non esiste conservazione del patrimonio senza fruibilità. Proprio in tale ottica, nella raccomandazione UNE- SCO sul paesaggio storico urbano 6, oltre ad un approccio unitario sulla sostenibilità urbana vengono sottolineate: la necessità di equiparare la dinamicità dei centri storici urbani a quella di organismi viventi, posti in congiunzione fra l uomo e l ambiente in cui esso vive; l esigenza di comunicare ai city users il valore del patrimonio monumentale e del sistema culturale territoriale, in cui essi si inseriscono e si relazionano, proponendo dunque una complementarietà dei valori culturali legati al patrimonio tangibile e intangibile all interno di una strategia urbana integrata. È un fatto significativo che l UNESCO, nel rapporto Re-shaping Cultural Policies, pubblicato nel 2015, inviti a guardare alle industrie culturali e creative come a un motore di sviluppo sostenibile, creativo e intelligente. Allo stesso modo nel programma di azione Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile 7, all interno dell Obiettivo 11, in cui viene ribadita la necessità di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, assume una nota di particolare importanza il target 11.4, relativo al Potenziamento degli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo. Motivazione di partenza di tali iniziative è l assunto secondo il quale, grazie alla cultura, le città del futuro, viste come hub di innovazione, crescita e competitività, saranno chiamate a recuperare il concetto di civitas romana, sviluppando politiche territoriali che mirino a rafforzare il legame tra il singolo soggetto e la comunità, all interno di contesti urbani in cui deve emergere l importanza di conservare e comunicare le tracce storiche, che hanno dato origine non solo alle diverse stratificazioni degli insediamenti urbani, ma anche alle tradizioni che in queste storie sono custodite. Anche le politiche europee sembrano sempre più orientate all individuazione di strumenti che riescano in modo efficace a far fronte a opportunità economiche, sociali e culturali, capaci di migliorare la vita e il carattere tradizionale delle aree urbane, riuscendo al contempo a contenere i cambiamenti incontrollati 5 V. a tal riguardo il rapporto Culture Urban Future, Global Report on Culture for Sustainable Urban Development, edito dall UNESCO nel Recommendation for the Conservation of Historic Urban Landscapes, UN- ESCO Programma d azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell ONU. Pagina 28 di 49

24 1. il quartiere ellenistico-romano di agrigento 141 della crescita urbana, che rischiano di minare il senso del luogo. Ne sono esempio la raccomandazione della Commissione Europea del 26 aprile 2010, relativa all iniziativa di programmazione congiunta nel settore della ricerca «Patrimonio culturale e cambiamenti globali: una nuova sfida per l Europa» (2010/238/UE) e l istituzione del Joint Programming Initiative Urban Europe. Entrambe muovono dall importanza di: definire una agenda strategica di ricerca comune, che individui necessità e obiettivi a medio e lungo termine in materia di conservazione e impiego del patrimonio culturale in un contesto di cambiamenti globali; superare la frammentarietà in tema di politiche urbane, grazie ad una visione strategica europea della ricerca, che riesca a far fronte ai temi di sostenibilità urbana, di crescita, d inclusione sociale e d innovazione. Il nuovo ruolo delle città viene sottolineato da un crescente coinvolgimento delle autorità locali, fruitori del tessuto territoriale, nella definizione delle strategie di sviluppo europee, in coerenza con i principi di proporzionalità e sussidiarietà e con il principio del partenariato, così come definito nel regolamento sulle disposizioni comuni 8 e del Codice europeo di condotta che impone agli Stati membri di assicurare il tempestivo coinvolgimento delle autorità urbane nel processo di elaborazione delle politiche europee. A livello operativo, ciò è testimoniato, tra l altro, anche dalla recente programmazione finanziaria che riserva almeno il 50% del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) alle aree urbane tramite programmi operativi generali, mentre una quota minima pari al 5% delle assegnazioni nazionali del Fesr è destinata a favore dello sviluppo urbano sostenibile integrato, quale politica prioritaria in tutti gli Stati membri 9. Alle amministrazioni locali, quali soggetti preposti all elaborazione delle strategie di sviluppo, è pertanto demandato il compito non solo d intercettare tali finanziamenti, ma anche di riuscire a delineare delle soluzioni place-based, in cui elaborare strategie coerenti con le competenze e conoscenze del contesto urbano. Partendo dall analisi del Rapporto Bangermann 10 e dai recenti studi e ricerche sulle esperienze di governance degli Stati Membri confluiti nella Strategia Europa 2020, emerge chiaramente come l unica via possibile per creare delle politiche efficienti di pianificazione 8 Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell occupazione e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/ Il dato è più volte ripreso nei più recenti documenti delle istituzioni europee. Cfr. es. Risoluzione del Parlamento europeo del 9 settembre 2015, Sulla dimensione urbana delle politiche dell UE 2014/2213(INI)) 10 Con Rapporto Bangemann si intende il documento Europe and the Global Information Society, redatto nel 1994 dal Commissario europeo Martin Bangemann in collaborazione con venti grandi gruppi industriali, in cui si esprime il concetto di comunicazione come bene, alla luce della convergenza tra informazione, telecomunicazioni e informatica. urbana, che rispecchino e rispettino tali caratteristiche, risieda nell attiva partecipazione degli stakeholders ai processi di governance e nello sfruttamento dello specifico know-how territoriale, con l obiettivo di affrontare le sfide future combinando la produzione di conoscenza e la diffusione di politiche, in cui coinvolgere tutti gli stakeholders di sistema. L.C. 3. Comunicare la storia, la distruzione e la trasformazione di una città: il caso Catania La città di Catania è uno dei principali paesaggi urbani della Sicilia, con una storia insediativa che procede senza soluzione di continuità dal Neolitico ai giorni nostri. Il passato storico, le diverse fasi di sviluppo urbanistico e il continuo stratificarsi della vita cittadina hanno prodotto la formazione di una complessa stratificazione archeologica e architettonica, evidente in molti punti della città, dove sono stati condotti scavi e ricerche archeologiche, che ne hanno evidenziato profondità, caratteristiche, qualità e potenziale. I continui spostamenti del baricentro della vita cittadina, così come le diverse fasi di espansione e contrazione urbane e i profondi mutamenti culturali, sociali ed economici hanno portato alla formazione di un patrimonio archeologico e monumentale particolarmente complesso. Se tuttavia, questi fattori possono considerarsi comuni ai principali organismi urbani del Mediterraneo, con caratteri diversi caso per caso, il paesaggio urbano di Catania ha la peculiarità di essere stato profondamente trasformato per effetto di fenomeni naturali che ne hanno modificato lo sviluppo. Sebbene la ricostruzione dell evoluzione urbana, infatti, possa apparentemente illudere di possedere tutti gli elementi utili alla conoscenza della sua storia, a differenza di altre città mediterranee a lunga continuità di vita, Catania possiede una evidente peculiarità che la contraddistingue nel processo di creazione del proprio patrimonio archeologico. L ambiente in cui si sono stanziate le prime comunità in età preistorica e che ha attirato i primi coloni calcidesi nell VIII secolo a.c., infatti, era molto diverso da quello attuale. L evoluzione urbana e la formazione del record archeologico sono stati profondamente influenzati da fattori naturali di origine geologica, sia tettonica che vulcanica, legati all attività dell Etna e delle faglie presenti lungo la costa ionica della Sicilia. I frequenti eventi sismici, le colate laviche e le ricadute di materiale piroclastico, hanno condizionato sensibilmente lo sviluppo della città. Essi hanno portato spesso alla ridefinizione degli spazi e dei limiti, sia in senso orizzontale, ad esempio Pagina 29 di 49

25 142 ricerche e studi sul quartiere ellenistico-romano: la casa II L. premio gregorio di agrigento 2016 fig. 1. Catania. In primo piano il Castello Ursino e sullo sfondo l attuale bacino portuale, una delle aree maggiormente alterate della città, esito delle trasformazioni determinate dall eruzione dell Etna del 1669 e dall intensa attività antropica (Foto di G. Fragalà). con lo spostamento della linea di costa per apporto di materiale litico, che verticale, attraverso la formazione di nuovi depositi da colate laviche o di stratificazioni originate da ceneri e lapilli, intercalate, alternate e/o unite ovviamente a quelle antropiche. Le dinamiche di formazione e sviluppo del paesaggio urbano di Catania costituiscono una componente particolarmente complessa, in cui si intrecciano indissolubilmente fattori antropici e naturali. La lunga continuità di vita, i grandi interventi e le lente trasformazioni, l impatto dei fenomeni sismici e vulcanici, il ruolo dell acqua e dell erosione, rendono la città un contesto ideale, dotato di evidenti peculiarità, in cui mettere in campo strategie di comunicazione innovative. Tutti questi elementi, infatti, costituiscono l insieme del patrimonio tangibile e intangibile della città e l enorme potenziale del paesaggio urbano di Catania (fig. 1). La comunicazione di questi diversi aspetti reciprocamente integrati, pertanto, rappresenta la prima sfida che pone questo particolare paesaggio urbano. Il progetto OpenCiTy intende rispondere alle problematiche dell archeologia urbana di Catania e del suo patrimonio, emerso o invisibile, nelle sue quotidiane sfide con la città moderna, e le sue contraddizioni, attraverso la realizzazione di uno strumento utile alla comunicazione integrata dei dati sul patrimonio culturale, riportando al centro del dibattito tutte le istanze maturate nel campo dell archeologia urbana italiana ed europea. La necessità di raggiungere questo obiettivo ha portato il team di ricerca alla creazione di una piattaforma informativa web su base geografica, capace di gestire e integrare informazioni e dati validati scientificamente, che possono essere analizzati, integrandosi reciprocamente, per proporre interpretazioni, mappe tematiche e nuovi risultati facilmente consultabili 11. G.C. 3. L archeologia urbana a Siracusa. Comunicare per crescere nell era 3.0 Siracusa possiede un ingente patrimonio archeologico, posto oggi a testimonianza di una delle più grandi e potenti città dell Occidente antico, giunto a noi tramite complessi meccanismi di stratificazione archeologica e architettonica e in seguito a ripetuti processi di espansione e contrazione del centro abitato nel corso dei secoli, a cui vanno aggiunti gli effetti di fenomeni naturali di lunga durata, che hanno interessato perlopiù gli ambienti costieri, esposti a continui processi di erosione e bradisismo. Questo immenso patrimonio, variamente conservato all interno del tessuto urbano moderno, tuttavia, ha dovuto e deve fare ancora oggi i conti con numerose criticità che rischiano di minarne inevitabilmente la conoscenza, la comprensione e la stessa salvaguardia. Ad eccezione, infatti, delle ben note aree archeologiche del Teatro greco, dell Anfiteatro Romano e, ancora, del tempio di Apollo, dell Athenaion in Ortigia e di pochi altri monumenti archeologici, gran parte del patrimonio archeologico e monumentale rimane ancora pressoché ignoto alla comunità, principalmente a causa: della parzialità della ricerca scientifica, i cui risultati spesso confluiscono in pubblicazioni specialistiche e di settore, non rivolte al grande pubblico; del cattivo 11 Malfitana et al 2015; Malfitana et al Pagina 30 di 49

26 1. il quartiere ellenistico-romano di agrigento 143 fig. 2. Siracusa, Teatro greco. La riappropriazione dello spazio antico. stato di conservazione in cui versano molti siti; di indagini operate in fretta e a seguito di interventi di emergenza 12, che solo in rari casi si spingono fino a includere nella progettazione delle attività d indagine progetti di valorizzazione delle evidenze riportate alla luce (fig. 2). Fu a causa di tali condizioni in cui versa il patrimonio culturale, sopra brevemente accennate, che nacque nel 2005, in occasione dell inserimento di Siracusa e della necropoli rupestre di Pantalica all interno della World Heritage List dell UNESCO, un Piano di Gestione a medio e lungo termine, atto a definire sistemi innovativi di governance del territorio. È rilevante, a tal proposito, che il primo dei tre piani di settore individuati al suo interno, sviluppi le tematiche connesse all ampliamento della conoscenza del patrimonio, mediante azioni utili al completamento, rafforzamento e sistematizzazione in rete del sistema della conoscenza 13. Tra le azioni individuate figurano: la raccolta dei dati cartografici, alfanumerici, fotografici, iconografici; la raccolta dei dati sullo stato di conservazione e la creazione di una banca dati informatica condivisa per l immissione e la ricerca delle informazioni; la creazione di un Sistema Informativo Territoriale per il supporto alla gestione sostenibile, al monitoraggio e alla valorizzazione del sistema Pantalica-Siracusa 14. Un sistema virtuoso di conoscenza che ancora oggi non ha trovato una attuazione concreta all interno delle politiche di gestione del patrimonio culturale della città. 12 Si pensi all espansione edilizia del tutto priva di regole che dagli anni Cinquanta ha determinato la cementificazione della città sulla terraferma. Per un quadro generale si veda Voza Piano di Gestione, p Piano di Gestione, p Non meraviglia quindi come di recente sia stato chiamato in causa proprio per Siracusa il medesimo rapporto irrisolto tra comunità e patrimonio culturale, cui accennava alcuni anni fa Iuffrida additando in esso una delle criticità irrisolte del nostro patrimonio culturale 15. Il rischio che si corre, quando non si riesce a colmare «la distanza che intercorre tra la maggioranza dei cittadini e i beni culturali» 16 è che i resti di un millenario passato siano percepiti come un «ingombro, qualcosa di cui ci si vorrebbe liberare e che viene accettato come una punizione della storia» 17. È su queste premesse, simili (pur con le ovvie differenze derivate dal diverso contesto) a quelle che hanno spinto all avvio di OpenCiTy per la città di Catania, che nasce OpenSiracusa 18, un progetto di archeologia pubblica volto alla creazione di una struttura di conoscenza innovativa, in grado di organizzare, gestire e interrogare le informazioni pertinenti al sistema dei 15 «Affinché la partecipazione possa dare i risultati sperati è necessario che essa venga attuata da soggetti consapevoli, informati sugli elementi territoriali, coscienti dei valori ambientali, storici, culturali, ecc. Questa affermazione comporta l avvio parallelo e decisivo di un idea di città educativa in cui può giocare un ruolo di primo piano la diffusione della conoscenza del territorio nel suo complesso; e in materia di beni culturali, la stimolazione della nostalgia quale leva della risoluzione del conflitto tra conservazione e trasformazione, attraverso la prefigurazione degli esiti dello sviluppo (ad esempio, urbano)», Iuffrida 2003, p Id., p Gabrielli 2005, p. 17. L Arch. B. Gabrielli è stato consulente del Piano Regolatore Generale di Siracusa, in vigore, dopo un attesa quasi interminabile, dalla fine del Per le vicende legate alla redazione e all approvazione del PRG di Siracusa, si veda Orlando Dall esperienza maturata in seno a OpenCiTy Project nasce il progetto OpenSiracusa che ne condivide presupposti e finalità. Il progetto OpenSiracusa è oggetto di tesi da parte di scrive nell ambito del corso di Dottorato in Information and Communication Technologies presso l Università di Palermo (XXX ciclo), finanziato all interno del progetto PON Ricercatori ed Esperti di Alta Tecnologia e Innovazione Tecnologica Applicata al Settore dei Beni Culturali TECLA (PON03PE_00214_1/F7). Titolo tesi OpenSiracusa. Una piattaforma WebGIS interoperabile per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei Beni Culturali, tutor: Prof. Daniele Malfitana, co-tutor: Prof.ssa Patrizia Livreri. Pagina 31 di 49

27 144 ricerche e studi sul quartiere ellenistico-romano: la casa II L. premio gregorio di agrigento 2016 Beni Cultuali della città, tramite strumenti interattivi e altamente intuitivi, grazie ai quali qualsiasi utente può diventare attore diretto del processo di diffusione della conoscenza. Perché, se è lecito adottare la definizione di funzione pubblica recentemente offerta da F. Cavazzoni, i beni pubblici, e tra essi i Beni Cultuali, non sono legati al concetto di «titolarità, ma alla loro fruizione, alla loro accessibilità e al significato che gli attribuiscono comunità, gruppi di persone o singoli individui» 19. M.L.S. 4. OpenCiTy Project e OpenSiracusa. Strumenti per la conoscenza e la comunicazione Catania e Siracusa, due città accumunate da una lunga continuità di vita che, pur con le peculiarità derivate da contesti ambientali e topografici profondamente differenti e da vicende storiche solo in parte simili, ha prodotto, con la continua interazione fra attività antropica e naturale, un incredibile stratificazione materiale. Tale ricchezza, derivata da un lungo passato, pone pressanti problemi, non solo per la tutela di quanto conosciuto o per la stima dei giacimenti ancora sepolti, ma anche per la valorizzazione che, per concretizzarsi in reale occasione di sviluppo, deve necessariamente passare attraverso la sensibilizzazione delle comunità locali. In questa prospettiva la produzione di conoscenza scientifica, ottenuta attraverso metodologie e processi d indagine rigorosi, che non possono in nessun caso prescindere dalla successiva divulgazione dei risultati, riveste un ruolo strategico fondamentale, chiamando in causa non solo la missione, ma anche la responsabilità sociale di un Istituto di Ricerca, come l IBAM CNR. I progetti OpenCiTy e OpenSiracusa condividono fondamentalmente questo specifico obiettivo: produrre conoscenza scientifica, rendendone accessibile in modo diretto, libero e democratico i risultati all intera comunità. Non si tratta quindi solamente di ricostruire le tappe dell evoluzione di due specifici organismi urbani, attraverso le fonti storiche, le risorse documentarie o la rilettura delle tracce materiali giunte fino a noi, ma di mettere in rapporto le differenti città del passato con la città attuale, in vista della realizzazione di una delle possibili città del futuro, scegliendo, fra le differenti configurazioni in cui essa potrà concretizzarsi, quella che presenti maggiori garanzie di uno sviluppo concertato e sostenibile. Ciò ha richiesto, per entrambi i contesti oggetto di studio e preliminarmente alla conduzione di nuove 19 Cavazzoni indagini, la messa a sistema di un enorme quantità di dati che, frutto degli sforzi di diverse generazioni di studiosi, costituisce un patrimonio di informazioni, capace di generare di per sé nuova conoscenza, se integrata in un sistema uniforme, che ne favorisca l interrelazione, l analisi e l interpretazione 20. Se le potenzialità offerte oggi dal trattamento informatizzato dei dati, insieme ai processi di digitalizzazione bidimensionale e tridimensionale, rendono possibile giungere ad un alto grado omologazione, è certamente il riferimento allo spazio fisico l unico elemento capace di costringere al dialogo differenti tipologie di dati 21. Alla base di OpenCiTy e OpenSiracusa 22 sta quindi una banca dati con estensione geospaziale, all interno della quale sono confluiti, dopo essere stati sottoposti a strategie di discretizzazione e omologazione, i dati utili alla ricostruzione storica dei due organismi urbani oggetto d indagine, senza limiti di scala o di tipologia: dal reperto all interno del contesto di scavo, al complesso archeologico, dall edificato storico a quello attuale, e da questi al contesto fisico e ambientale 23. La gestione all interno di una piattaforma GIS, ha reso possibile trattare ogni dato raccolto alla stregua di un elemento di un insieme complesso, regolato da relazioni spaziali che sono state estese anche a tipologie di dati culturali, la cui immaterialità ne rendeva difficile l immediata integrazione 24. Il risultato di questo processo è una copia digitale dello spazio urbano, equiparabile ad un modello selettivamente semplificato 25, capace di ricreare la complessa trama delle relazioni intrattenute fra gli elementi costitutivi della realtà oggetto di studio, sulla base dell esatta collocazione in uno spazio tridimensionale, studiandone i comportamenti al modificarsi della variabile 20 Allo stato attuale entrambi i progetti si basano unicamente sullo sfoglio sistematico di materiale edito (Mazzaglia, Cannata 2016, pp ). 21 L esatta collocazione nello spazio reale di dati o di informazioni non è solo un esigenza imprescindibile dei processi epistemologici dell essere umano, ma assume nello specifico ambito della ricerca archeologica un insieme di significati e risponde a esigenze che non si esauriscono nella mera contestualizzazione, per fini conoscitivi, del record archeologico. Se «l accatastamento delle evidenze antiche, ovvero la loro georeferenziazione su cartografie adeguate, aggiornate, possibilmente numeriche, costituisce il presupposto obbligatorio per ogni tipo di intervento, poiché rende ufficiale la conoscenza, la valutazione e la posizione di un determinato bene» (Di Giacomo, Scardozzi 2014, p. 93), dalla maggiore o minore precisione del dato spaziale dipende la qualità, il potenziale informativo, l effettivo valore pratico e le possibilità di un reale riutilizzo del record archeologico georiferito. 22 Essenziale, fin dalle prime fasi di sviluppo di OpenCiTy e OpenSiracusa è stato l esempio di MAPPA project dell Università di Pisa, che ha avuto il merito non solo di introdurre un approccio nuovo nell ambito delle metodologie e strumentazioni di ricerca di archeologia urbana, ma ha favorito il sorgere e il diffondersi di una maggiore attenzione e consapevolezza verso le problematiche legate all open data. Anichini et al, 2012; Anichini et al, Mazzaglia 2016, pp Ci si limita qui al solo esempio di racconti popolari, miti o leggende, la cui immaterialità viene di fatto annullata dalla presenza di riferimenti, più o meno precisi, allo spazio urbano, in cui personaggi, vicende, oggetti vengono collocati e che permettono di giungere, nei casi più fortunati, ad una vera e propria topografia, sacra o profana della città. 25 Con tale espressione s intende indicare un modello capace di consentire, per una semplificazione utile a fini dello studio e comprensione di una realtà complessa, la selezione e l isolamento di due o più elementi fra loro interagenti. Pagina 32 di 49

28 1. il quartiere ellenistico-romano di agrigento 145 fig. 3. OpenCiTy e OpenSiracusa. Componenti Costitutivi delle piattaforme di gestione, analisi e condivisione. fig. 4. OpenCiTy. Piattaforma WebGIS. temporale. In una prospettiva più ampia rispetto a quanto un progetto di archeologia urbana generalmente affronti, collocando tutti i dati, vecchi e nuovi, inerenti il contesto ambientale, culturale, storico, amministrativo di Catania e Siracusa, all interno di un modello digitale dello spazio urbano attuale, diventa possibile ottenere un potente Decision Supporting System capace non solo di produrre nuova conoscenza, ma di simulare l esito futuro di azioni umane o di fenomeni naturali, calcolandone gli effetti concreti in un determinato spazio fisico (fig. 3). Molti dei dati gestiti in ambiente GIS possiedono una struttura disaggregata, che ne rende particolarmente complicata la condivisione e l eventuale aggiornamento. A fronte di tale difficolta, l evoluzione e la vasta diffusione di piattaforme WebGIS rappresenta la soluzione più efficace in vista di una libera condivisione dei dati territoriali. In tale prospettiva ambedue i progetti si basano su una piattaforma WebGIS per la condivisione dei dati raccolti e per la divulgazione dei risultati ottenuti 26. Attraverso una GUI semplice e intuitiva diventa pertanto possibile interrogare la banca dati sulla base di decine di criteri di ricerca automatizzati, effettuare complesse analisi geospaziali, condividerne i risultati o riutilizzarli per nuove elaborazioni in modalità completamente open data. La piattaforma WebGIS, in costante aggiornamento con il progredire della ricerca e aperta all integrazione e al contributo di quanti, enti amministrativi e di tutela, università, archivi, biblioteche, poli museali, studiosi, professionisti o semplici cittadini, vogliamo condividere i loro dati, rappresenta quindi un canale di comunicazione della conoscenza che, se il rigore scientifico dei contenuti indirizza verso un pubblico 26 Mazzaglia et al 2016, pp Pagina 33 di 49

29 146 ricerche e studi sul quartiere ellenistico-romano: la casa II L. premio gregorio di agrigento 2016 più ristretto, la stessa mole ed eterogeneità di dati e la facilità di accesso, rende capace di stimolare la costante e spontanea rielaborazione delle informazioni e il loro riadattamento ad un vasto e variegato pubblico (fig. 4). A.M. 6. Conclusioni Con OpenCiTy e OpenSiracusa, Catania, Siracusa e la loro storia cominciano ad inserirsi gradualmente lungo un percorso virtuoso di conoscenza, articolata e strutturata del loro patrimonio e cominciano, in qualche modo, a dialogare con altre esperienze scientifiche e di ricerca avviate con successo in altre realtà italiane. Molto resta da fare, ovviamente: acquisire nuovi dati, anche inediti, è la priorità, più volte già ribadita in questa sede. Ciò può avvenire solo facendo comprendere (agli enti preposti alla tutela, alle Soprintendenze in particolare) che aprire i loro archivi, mettere a disposizione anche piccoli lacerti di informazioni, dati di scavo inediti o di altro tipo, può rappresentare il mezzo migliore per garantire la costruzione di un piano della conoscenza che, alla pari di un mosaico, sia prima di tutto opera di tutti noi, rappresentando così il luogo ideale di confronto e di incontro tra chi opera per interessi di utilità pubblica. D.M. Bibliografia Anichini et al 2012 F. Anichini, F. Fabiani, G. Gattiglia, M.L. Gualandi (a cura di), Mappa, Metodologie applicate alla Predittività del Potenziale Archeologico, Vol. I, Roma Anichini et al 2013 F. Anichini, N. Dubbini, F. Fabiani, G. Gattiglia, M.L. Gualandi (a cura di), Mappa, Metodologie applicate alla Predittività del Potenziale Archeologico, Vol. II, Roma Campbell 2012 T. Campbell, Beyond Smart Cities: How Cities Network, Learn and Innovate, Oxford Cavazzoni 2015 F. Cavazzoni, Beni culturali, in E. Somaini (a cura di), I beni comuni oltre i luoghi comuni, Torino 2015, pp Di Giacomo, Scardozzi 2014 G. Di Giacomo, G. Scardozzi, Gis Cloud per l archeologia. Strumenti Open Source per la gestione e condivisione dei dati, in Archeologia e Calcolatori, 25, 2014, pp Gabrielli 2005 B. Gabrielli, L esperienza del piano regolatore di Siracusa. Diversi spunti per indagare il rapporto fra storia e progetto urbanistico, in S. Adorno (a cura di), Siracusa Città, storia, piani, Venezia 2005, pp Iuffrida 2003 G. Iuffrida, Nostalgia e conservazione: profilo legislativo e partecipazione per la tutela dei beni culturali, Soveria Mannelli Malfitana et al 2015 D. Malfitana, G. Cacciaguerra, S. Barone, A. Mazzaglia, V. Noti, G. Leucci, L. De Giorgi, A. Cannata, C. Pantellaro, M.L. Scrofani M., OpenCiTy Project: un progetto per l archeologia urbana, la pianificazione e lo sviluppo sostenibile di Catania. La valutazione del potenziale archeologico: primi dati, in F. Anichini, G. Gattiglia, M.L. Gualandi (a cura di), MAPPA DATA BOOK 1, i dati dell archeologia urbana italiana, Roma 2015, pp Malfitana et al D. Malfitana, G. Cacciaguerra, A. Mazzaglia, Catania, Archeologia e città. Il Progetto OpenCiTy. Banca dati, GIS, WebGIS. Volume I, IBAM-CNR, Catania Mazzaglia 2016 A. Mazzaglia, La banca dati, in Malfitana et al. 2016, pp Mazzaglia, Cannata 2016 A. Mazzaglia, A. Cannata, Dall edito all inedito: testi e immagini per la ricostruzione storica della città, in Malfitana et al. 2016, pp Mazzaglia et al A. Mazzaglia, V. Noti, S. Barone, G. Meli, La piattaforma WebGIS. Verso la libera condivisione dei dati, in Malfitana et al. 2016, pp Orlando 2008 M. Orlando, Le molteplici facce delle periferie urbane: il caso della città di Siracusa, in Piano di Gestione 2005 Piano di Gestione. Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica. Piano di Gestione (gennaio 2005), consultabile al seguente indirizzo: Rossi 1966 A. Rossi, L architettura della città, Padova Voza 2011 G. Voza, Introduzione, in C. Ampolo (a cura di), Siracusa. Immagine e storia di una città. Per lo studio delle fonti letterarie, epigrafiche e numismatiche e della storia della ricerca archeologica, Pisa 2011, pp. III-IX. Pagina 34 di 49

30 Catania ritorna nell arena. Guida all anfiteatro romano di Catania. Testi di Giulio Amara, Loriana Arena, Samuele Barone, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Gaetana Marchesini, Antonino Mazzaglia, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Stefania Santangelo, Maria Luisa Scrofani Introduzione di Daniele Malfitana Copertina di Samuele Barone Foto di Danilo Pavone Impaginazione ed elaborazione grafica di Loriana Arena e Maria Luisa Scrofani Foto di Danilo Pavone Stampato presso Edizioni Lussografica - Caltanissetta ISBN: Pagina 35 di 49

31 Nei secoli successivi le sorti della città e dei coloni furono travagliate. Conquistata nel 471 a. C. dal tiranno Ierone di Siracusa Katane fu rifondata con il nome di Aitna, mentre la popolazione venne deportata nel vicino centro di Inessa, dove rimase per dieci anni, fino al 461 a. C., quando, morto il tiranno, poté riacquistare i propri possedimenti e ridare alla città il suo nome originario. Coinvolta nelle operazioni di guerra che opposero Ateniesi e Siracusani, Katane ricadde nuovamente sotto il controllo di Siracusa nel 403 a. C. a seguito della conquista di Dionisio il Vecchio. Tetradramma d argento coniato tra il 405 e il 402 a. C. Sul recto, al di sotto della quadriga, Nella pagina accanto: Catania. Via A. di Sangiuliano, che conserva traccia dell antica conformazione orografica della collina di Montevergine. L origine di un nome Come spesso accade per le città di antica fondazione, l attuale nome di Catania trova la sua origine in età greca, all epoca della prima colonia. Il toponimo subì molte modifiche nel corso dei secoli in età romana era nota con il nome di Càtina ma tutte le varianti derivano dal greco (Katàne). Già durante l antichità storici e lessicografi tentarono di trovare la corretta etimologia di questo toponimo, spiegandone l origine con l esistenza di un mitico fondatore di nome Catano o con la natura del luogo, secondo Plutarco simile ad una grattuggia per le asperità delle rocce vulcaniche o ad un grande catino circolare, circondata com era, la città, da un sistema di basse colline, o ancora per la sua posizione ai piedi dell Etna (katà Aitnen). Ciò che è certo è che ancora oggi il reale significato rimane avvolto nel Pagina 36 di 49 mistero. Maria Luisa Scrofani 17

32 delle abitazioni appena ricordate, a cui vanno aggiunti gli straordinari resti delle e domus sulla collina di Montevergine, testimoniano a favore della ricchezza raggiunta in questo periodo dagli abitanti di Catina, le grandi capacità di spesa della popolazione sono confermate dalla costruzione, in rapida successione, dell acquedotto, del teatro e da un primo impianto dell anfiteatro, di cui la città si dotò, fra l età giulioclaudia (27 a. C.-68 d. C.) e quella flavia (69-96 d. C.). Una città ricca di acque In età giulio-claudia (27 a. C.-68 d. C.) il crescente fabbisogno di risorse idriche, necessarie al funzionamento di impianti pubblici e privati, determinò la costruzione di un grandioso acquedotto che, con un percorso di quasi 24 Km, convogliava le acque sorgive del territorio di S. Maria di Licodia, attraverso gli attuali comuni di Paternò, Belpasso e Misterbianco, sino alle porte dell antica Catania, giungendo da nord-ovest sulla collina, che oggi ospita l ex Monastero dei Benedettini, e sfociando in un grandioso Ninfeo. Da questo punto l acqua doveva essere successivamente distribuita I resti dell acquedotto romano dipinti da J.-P. Houel (Hermitage Museum). Nella pagina accanto: Ex Monastero dei Benedettini. Resti di una domus nelle cantine cinquecentesche. a tutta la città per mezzo di altri bracci, alimentando le numerose terme, pubbliche e private, e i ricchi quartieri abitativi. L opera, della quale ancora molti tratti poterono essere ammirati dai viaggiatori e dagli eruditi tra il XVI ed il XVIII secolo, subì numerose spoliazioni nel corso dei secoli: furono proprio i suoi conci di pietra lavica ad essere impiegati nella costruzione dei bastioni posti a difesa della città nel XVI secolo. Oggi ne rimangono soltanto pochi resti, inglobati nel moderno tessuto urbano. Pagina 37 di 49 Maria Luisa Scrofani 21

33 Bisognerà attendere un millennio prima di ritrovare notizie, seppur suggestive e fantasiose, sull anfiteatro di Catania. Gli eruditi siciliani e locali, già nel Cinquecento e nel Seicento, sono i primi a darci nuovamente notizia dell anfiteatro, volgarmente detto Coliseo, condendo la sua storia e le sue prime descrizioni dei resti con elementi di fervente fantasia patriottica, al fine di esaltarne l antichità o la nobiltà di origine. Tommaso Fazello ( ) lo menziona come secondo per grandezza solo a quello di Roma, mentre Pietro Carrera ( ) ritiene l anfiteatro catanese addirittura il modello del più noto edificio Flavio. Ma come si presentava il monumento alla fine del Cinquecento? Lorenzo Bolano (1540 ca ca.), nonostante le numerose inesattezze ed esagerazioni, offrirà una descrizione più puntuale e consapevole: l antico edificio appare già inghiottito dalle abitazioni tra le vie Santo Carcere, Penninello e Neve eccetto una porzione di strutture antiche che ancora rimangono libere nel cosiddetto campo stesicoreo, forse alcuni fornici e alcuni gradini della cavea. 28 Nella pagina accanto: I catastrofici effetti del terremoto del 1693 in una incisione anonima. A destra: Lorenzo Bolano in un dipinto del XVI secolo. Studioso poliedrico e versatile, Bolano incarnò appieno la figura dell umanista, prestando grande interesse alla filosofia, alla letteratura e all antiquaria nonostante praticasse e insegnasse principalmente medicina. Della vita di questo illustre catanese conosciamo ben poco: le scarse notizie a nostra disposizione si ricavano dagli storici dei secoli successivi e da alcuni documenti di archivio che attestano il suo insegnamento presso l Ateneo della città. Fu autore di molte opere filosofiche e scientiche, purtroppo in gran parte andate perdute e giunte sino a noi solo in forma di frammenti citati nelle opere degli eruditi dei secoli seguenti. Tra la sua produzione spicca il Chronicon Urbis Catinae, del quale i preziosissimi frammenti tramandatici lasciano immaginare la meraviglia dei monumenti romani catanesi prima di essere quasi del tutto inghiottiti Pagina dalla 38 città di 49 settecentesca. Maria Luisa Scrofani

34 Moneta in bronzo coniata dopo il 212 a. C., raffigurante uno dei devoti fratelli del mito con l anziano padre sulle spalle. Insomma, tra il XVI e il XVII secolo, l antico edificio romano è solo in parte visibile, e già compromesso dall attività urbana e dai frequenti terremoti. Con un insolita pianta circolare appare nel rilievo ricostruttivo dell abate Valeriano Di Franchi (1581), alle cui prove grafiche si aggiungono le annotazioni storico-architettoniche, non prive di elementi favolosi, di Ottavio D Arcangelo (metà XVI-1630 circa). tra terremoti e lave Nonostante la lunga storia della città sia stata di frequente segnata da eventi naturali, sia di origine vulcanica che sismica, solo alcuni di essi, certamente i più catastrofici, si radicarono talmente nell immaginario collettivo da provocare la nascita di leggende in età antica, come il famoso mito dei Pii Fratres. Tra tutti, però, furono soprattutto l eruzione del 1669 e il terremoto del Val di Noto del 1693 non solo a dare origine a una copiosa produzione letteraria e figurativa ma anche a condizionare fortemente lo stesso sviluppo della città che dal Settecento cambierà Pagina 39 di 49 completamente volto. Maria Luisa Scrofani 29

35 Panem et circenses Questo detto, ben noto ancora ai giorni nostri, fu usato per la prima volta dal poeta e retore romano Giovenale (Satire, X 81) per indicare l astuto esercizio di potere sul popolo da parte del governo romano. L elargizione di cibo e la possibilità di usufruire in modo del tutto gratuito di terme pubbliche o di assistere a giochi e rappresentazioni teatrali furono, infatti, i principali strumenti in mano agli imperatori per controllare gli umori del popolo, ingrediente indispensabile per assicurare un governo lungo e duraturo. Principalmente per questo motivo si spiega la diffusione capillare degli edifici per gli spettacoli (anfiteatri, teatri, circhi, etc.) in tutto il territorio dell Impero. Oltre i ben noti anfiteatri di Roma, Pozzuoli, Pompei, Verona e, naturalmente, di Catania e Siracusa, il territorio italiano è costellato dai resti di oltre cento edifici per gli spettacoli di questo tipo, che, purtroppo, in molti casi conservano solo un vago ricordo dell originaria grandezza. 42 Maria Luisa Scrofani Pagina 40 di 49

36 Tecniche murarie nell antica Roma Durante l età romana l uso e il perfezionamento di tre particolari elementi costruttivi, il mattone, l arco e il calcestruzzo, consentirono la realizzazione di soluzioni architettoniche grandiose, che ancora oggi suscitano meraviglia per la loro bellezza e robustezza. La difficile reperibilità di buona pietra da costruzione, protagonista dell architettura greca, difatti constrinse i Romani a ricercare nuove soluzioni tecnologiche, più versatili ma anche più economiche. Fu proprio il calcestruzzo, una miscela di malta e piccole pietre nota in antico come opus caementicium, che a partire dal II secolo a. C. permise l invenzione di strutture murarie ad un tempo leggere e resistenti e, progressivamente, sempre più gradevoli alla vista. In tutte le tecniche murarie che si avvicendarono nel corso dei secoli, il calcestruzzo Esempi di tecniche edilizie nell antica Roma. Dall opus incertum (a), caratterizzato da pietre rozzamente sbozzate, ben presto si giunse a forme sempre più armoniche con l uso di piccoli rombi di pietra disposti in file regolari, l opus reticulatum (b), sino all uso dei mattoni, con l opus testaceum (c). (disegni di C. Pantellaro) costituiva unicamente il nucleo centrale, ben nascosto da paramenti realizzati in pietra o in mattoni. L uso del materiale da costuzione e la regolarità dei paramenti esterni, dunque, costituiscono spesso un prezioso indizio per la datazione degli antichi i edifici, in un susseguirsi i e avvicendarsi di tecniche sempre più perfezionate. Maria Luisa Scrofani a b c Pagina 41 di 49 51

37 Le indagini geofisiche per l archeologia A sinistra: L ingombro dell anfiteatro al di sotto della città moderna. A destra: Apparecchiatura radar che consente di indagare il sottosuolo, soprattutto in contesti urbani. La possibilità di indagare il sottosuolo velocemente, di evidenziare la presenza di strutture sepolte e persino di apprezzarne lo stato di conservazione rende le indagini geofisiche uno dei migliori strumenti di conoscenza in campo archeologico, specialmente in contesti urbani dove le necessità della vita moderna non consentono di operare scavi in profondità e su larga scala. La geofisica applicata all archeologia si avvale, tra le numerose metodologie esistenti, di tre tipologie di indagine: geoelettrica, georadar e magnetica, capaci di restituire una sorta di ecografia del terreno ad altissima precisione in cui è possibile vedere strutture, oggetti, sepolture. Nel caso dell anfiteatro di Catania le indagini geoelettriche hanno rilevato l intero sviluppo del monumento, oggi quasi del tutto ricoperto dagli edifici moderni. Pagina 42 di 49 Maria Luisa Scrofani 57

38 Finito di stampare nel mese di settembre 2016 Pagina 43 di 49

39 Catania 2016 Pagina 44 di 49

40 Pagina 45 di 49

41 R.O.M.A. - Roman baths archaeological, conservation and heritage MAnagement Report 2015 Ed. by GIUSEPPE CACCIAGUERRA with contribution of DANIELE MALFITANA, JEROEN POBLOME, GIOVANNI LEUCCI, GIOVANNI FRAGALÀ, SAMUELE BARONE, ANTONINO CANNATA, LARA DE GIORGI, ALESSIO IABICHELLA, SILVIA IACHELLO, MARIO INDELICATO, ANTONINO MAZZAGLIA, GIUSI MELI, CLAUDIA PANTELLARO, DANILO PAVONE, SALVATORE RUSSO, MARIA LUISA SCROFANI IBAM INSTITUTE FOR ARCHAEOLOGICAL AND MONUMENTAL HERITAGE OF THE NATIONAL RESEARCH COUNCIL ITALY Pagina 46 di 49

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