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1 PM 10 quando il diametro aerodinamico medio è minore di 10 micra (possono raggiungere i polmoni) PM 2.5 quando il loro diametro aerodinamico medio è inferiore a 2,5 micron (più dannose perché passano attraverso i filtri delle vie aeree respiratorie superiori e raggiungono le poezioni più distali dell albero respiratoio) L'attenzione si sta ora focalizzando sull'impatto sulla salute di particelle ancora più piccole, le PM 0,1 e le cosiddette nanopolveri, ritenute molto più dannose PM10 PM 2,5 10 µm max 2,5 µm max

2 Analisi del particolato totale ESSICCATORE (22 h) FILTRI BIANCHI STUFA (90 C per 2 h) FILTRI CAMPIONATI PESATURA CAMPIONAMENTO (24 h) ARCHIVIO DATI ANALISI METALLI PESANTI

3 Analisi del particolato PM10 CONDIZIONAMENTO temp.: 20 ± 1 C umid. rel.: 50% ± 5% durata 48 ore FILTRI BIANCHI FILTRI CAMPIONATI PESATURA CAMPIONAMENTO (24 h) ARCHIVIO DATI ANALISI METALLI PESANTI

4 METALLI PESANTI

5 Lo studio MISA Metanalisi Italiana degli studi sugli effe/ a breve termine dell inquinamento atmosferico Lo studio MISA è iniziato nel 2000, all interno del progetto di ricerca cofinanziato MURST: Statistica nella valutazione del rischio ambientale. Le città partecipanti: Milano, Torino, Verona, Bologna, Ravenna, Firenze, Roma, Palermo. Il periodo di riferimento: ,

6 Risulta: principali le stime di rischio sono più elevate per gli esiti (mortalità, ricoveri) respiratori rispetto a quelli cardiaci; prendendo il PM10 (polveri fini) come parametro ambientale di riferimento, per ogni aumento di 10 µg/m3 di questo inquinante, si è osservato nel periodo nel complesso delle città considerate un incremento nel giorno stesso o nel giorno successivo del 1.3% nella mortalità totale, 1.4% nella mortalità cardiovascolare, 2.1% nella mortalità respiratoria, 0.8% nei ricoveri per cause cardiovascolari, 1.4% nei ricoveri per cause respiratorie; l effetto dell inquinamento sulla salute è precoce e si realizza nell arco temporale di qualche giorno; gli effetti degli inquinanti sono più pronunciati nei mesi più caldi dell anno, anche perché si realizza una maggiore esposizione della popolazione che tende a stare di più all aperto; le stime di rischio sono più elevate per la popolazione più anziana;

7 Ricoveri ospedalieri e ricorso ai servizi sanitari Incremento dei ricoveri per patologie cardiovascolari (malattie ischemiche del miocardio) nei giorni in cui è più elevata la concentrazione ambientale di NO2 e di CO E stata inoltre evidenziata una associazione tra la concentrazione ambientale di NO2 e di CO ed i ricoveri ospedalieri per cause respiratorie e per infezioni respiratorie acute ed asma. L effetto più forte sui ricoveri per cause respiratorie è stato osservato nella classe di età 0-14 anni I livelli di ozono durante i mesi estivi sono risultati associati ad un aumento dei ricoveri giornalieri per malattie dell apparato respiratorio totali e per infezioni respiratorie acute nella classe di età 0-14 anni

8 Stime di prima fase Stagione fredda Stagione calda

9 Stime per classi di età

10 In sintesi Ha evidenziato un associazione a breve termine tra inquinamento atmosferico e salute. L effe@o delle polveri è diverso nelle ci@à considerate. Possibili modificatori d effe=o sono: il livello di deprivazione della popolazione, la mortalità generale, la percentuale di anziani, la quan:tà di polveri da traffico presen: nell aria, la la:tudine (gradiente nord- sud). L associazione tra livello del PM10 e mortalità totale è più forte nella stagione calda che nella stagione fredda. Gli anziani risultano un so=o- gruppo maggiormente suscefbile all effe@o nocivo del par:colato atmosferico.

11 Studio MISA 2 Su 15 Ci=à Italiane (Bologna, Catania, Firenze, Genova, Mestre- Venezia, Milano, Napoli, Palermo, Pisa, Ravenna, Roma, Taranto, Torino, Trieste, Verona) Serie 1996/2002 Si è osservato un aumento della mortalità giornaliera per tu=e le cause naturali collegato ad incremen: della concentrazione degli inquinan: atmosferici studia:. Tale rilievo riguarda anche la mortalità per cause cardiorespiratorie e la ricoverabilità per malafe cardiache e respiratorie. Vi è una debole evidenza che vi siano effe/ maggiori nelle classi di età estreme (tra 0-24 mesi e sopra gli 85 anni). Vi è una forte evidenza che, per ciascuno degli inquinano, le variazioni percentuali di mortalità e ricoveri ospedalieri siano più elevate nella stagione calda (per la mortalità generale PM10). Per la mortalità, l aumento di rischio si manifesta entro pochi giorni dal picco di inquinamento (due giorni per il PM10, fino a qua@ro giorni per NO2 e CO). L anocipazione del decesso è contenuta e si verifica entro due sefmane.

12 Normativa vigente Direttiva 1996/62/CE del 27/09/ direttiva quadro in materia di valutazione e gestione della qualità dell aria ambiente. Direttiva 1999/30/CE del 22/04/1999 concernente i valori limite di qualità dell aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto le particelle e il piombo. Direttiva 2000/69/CE del 16/11/2000 concernente i valori limite per il benzene ed il monossido di carbonio nell aria ambiente. Direttiva 2002/3/CE del 12/02/2002 relativa all ozono nell aria. Direttiva 2004/107/CE del 15/12/2004 concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente Decreto Legislativo n. 351 del 04/08/1999 (G.U. n. 241 del 13/10/1999): recepimento della direttiva quadro 1996/62/CE. Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio n. 60 del 2 aprile 2002: recepimento delle due direttive figlie (1999/30/CE e 2000/69/CE). Decreto Legislativo n. 183 del 21/05/2004: recepimento della direttiva sull ozono (2002/3/CE)

13 DM Min. Ambiente 15 aprile 1994 RISCHIO EFFETTI GRAVI O IRREVERSIBILI LIVELLO DI ALLARME RISCHIO EFFETTI REVERSIBILI LIVELLO DI ATTENZIONE RISCHIO ACCETTATO Livello di attenzione o di allarme concentrazioni di inquinanti atmosferici che determinano lo stato di attenzione o di allarme Stato di attenzione Stato di allarme una situazione di inquinamento atmosferico che, se persistente, determina il rischio che si raggiunga lo stato di allarme una situazione di inquinamento atmosferico suscettibile di determinare una condizione di rischio ambientale e sanitario

14 DM 02/04/2002 n. 60 Concentrazione Margine di tolleranza Data di entrata in vigore del limite valore limite Tempo

15 Obiettivi di un Sistema di monitoraggio continuo " verificare e documentare il rispetto ovvero il superamento dei valori limite fissati dalla vigente normativa e darne comunicazione all Autorità competente; " divulgare i valori dei livelli di inquinamento rilevati giornalmente; " individuare la dinamica dell inquinamento ed i periodi critici, nonché fornire elementi per trovare le cause che le determinano; " fornire uno strumento per migliorare la gestione del territorio per quanto concerne gli aspetti dell inquinamento atmosferico.

16

17 D.P.C.M. 28 marzo 1983 D.P.R. 24 maggio 1988 n. 203 D.M. 20 maggio 1991 D.M. 25 novembre 1994 > abitanti < da a >

18 Il sistema Informativo Ambientale Dimensione nazionale SINANET ISTAT ISTAT collaborano Dimensione europea EIONET EUROSTAT MIN MIN AMB AMB APAT APAT CTN CTN ETC ETC EEA EEA PFR PFR European Environment Information and Observation Network REGIONI

19 European Environment Agency (EEA) L Agenzia Europea dell Ambiente (AEA) è una delle dodici agenzie specializzate dell Unione Europea, creata per fornire ai decisori politici e al pubblico informazioni obiettive, attendibili e complete sull ambiente a livello europeo. Istituita formalmente nel 1990 mediante il regolamento (CEE) n. 1210/90 del Consiglio, successivamente modificato dal regolamento (CE) n. 933/1999 nel 1999, l Agenzia è operativa dal 1994, con sede in Copenhagen. In collaborazione con la rete europea d informazione e di osservazione in materia ambientale (Environment Information and Observation Network - EIOnet), opera per promuovere uno sviluppo sostenibile e contribuire al conseguimento di miglioramenti significativi e quantificabili dell ambiente europeo, fornendo informazioni tempestive, mirate, pertinenti ed attendibili ai responsabili delle decisioni politiche e al pubblico. L Agenzia europea svolge le seguenti principali funzioni: Sviluppare e collegare, a livello europeo, gli strumenti che consentano di raccogliere ed elaborare i dati ambientali, grazie alla rete EIOnet e alla collaborazione con programmi e organizzazioni internazionali; Creare un sistema di raccolta di dati e informazioni in materia ambientale, che si basa sui sistemi nazionali di monitoraggio e controllo ambientale; Sostenere i processi decisionali nella adozione delle misure di protezione dell ambiente e nella valutazione dell efficacia degli interventi; Rappresentare un Centro di informazione che offra accesso ai migliori dati ambientali disponibili a livello europeo. Il nostro Paese è tenuto, insieme agli altri paesi membri, a contribuire allo sviluppo di tale sistema, garantendo un adeguato apporto conoscitivo riferito al territorio nazionale e partecipando alle attività dell EEA con strutture e uomini, nonché con forme di finanziamento anche se indirette.

20 APAT A seguito del referendum popolare dell aprile del 1993, insieme alla separazione delle competenze dei controlli ambientali da quelle dei controlli sanitari, il Parlamento stabilì il trasferimento all ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente) della competenza relativa alla realizzazione e alla gestione del SINA (Sistema Informatico Nazionale Ambientale). Con l'istituzione dell'agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), che ha inglobato, tra l'altro, tutte le funzioni e le attribuzioni dell'anpa, detta competenza è stata trasferita alla nuova Agenzia. I principali atti legislativi, emanati successivamente alla celebrazione del referendum, che hanno rappresentato un riferimento prima per l ANPA e ora per l'apat, ai fini della realizzazione e gestione del SINA, sono: " La legge 21 gennaio 1994 n 61 (istituzione del sistema delle Agenzie ambientali): riconosce all ANPA il ruolo di nodo nazionale per la raccolta dei dati e delle informazioni di interesse ambientale, da svolgere attraverso l indirizzo e il coordinamento tecnico delle ARPA (art.1); dispone il trasferimento all ANPA della responsabilità del programma SINA (art.1-bis, comma 4); " Il DPR 4 giugno 1997 n 335 (Regolamento di funzionamento dell ANPA): definisce l iter per il trasferimento del SINA (art.8), confermando l obbligo da parte dei soggetti che raccolgono dati di trasmetterli all ANPA secondo le specifiche da essa fornite; dispone che l ANPA elabori un programma di attività per lo sviluppo coordinato e l evoluzione del sistema informativo nazionale; prevede, tra le modalità operative di raccordo tra ANPA e Agenzie ambientali, la specializzazione di strutture tecniche delle Agenzie regionali e delle province autonome, l assistenza tecnica alle agenzie medesime, ovvero il supporto tecnico delle stesse agenzie all ANPA (art.7). L Agenzia ha posto, tra le sue priorità programmatiche, lo sviluppo e la gestione del Sistema Nazionale conoscitivo e dei controlli ambientali (SINAnet), la cui architettura complessiva è stata disegnata avendo come riferimento il sistema europeo EIONET.

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