Concorso di idee per la Copertura dell Auditorium dell imperatore Adriano in piazza Madonna di Loreto (ROMA) Relazione Storica

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1 Concorso di idee per la Copertura dell Auditorium dell imperatore Adriano in piazza Madonna di Loreto (ROMA) Relazione Storica La campagna archeologica preventiva per la realizzazione delle opere di risalita superficiale della stazione di piazza Venezia della Linea C della metropolitana di Roma sono iniziati nel febbraio 2006: Gli scavi hanno consentito di ricostruire le fasi di trasformazione dei settori urbani prossimi a piazza Santi Apostoli; al Foro di Traiano e alla via Lata nel tratto compreso nell attuale piazza Venezia, confermando una continuità d uso del percorso dall antichità all età moderna. La seguente relazione, pur tenendo conto del contesto nelle linee generali, si concentrerà sulle vicende che hanno interessato l area oggetto del concorso di idee Ortofoto dell area interessata dalla costruzione della Stazione piazza Venezia. Ubicazione dei Saggi. Dalla sintesi delle indagini storiche e archeologiche raccolte si evince come gli edifici di età romana abbiano cominciato a subire le prime trasformazioni tra la fine del V e il VI secolo d.c, con intensità differente a seconda delle aree. Per quanto concerne l aula adrianea, si può attestare che l impiego come spazio destinato alle attività culturali sia stato mantenuto fino alla seconda metà del V secolo. Nel VI secolo, l edificio è adibito ad uso produttivo: vi si insedia un impianto metallurgico di grandi dimensioni, probabilmente connesso ad una committenza imperiale o ecclesiastica. Le guerre greco gotiche che vedono l assedio di Roma (537e il 538 d.c) rappresentano un periodo di crisi diffusa e di degrado per la città che si protrae per tutto il VII secolo. A questo periodo risalgono le sepolture che sono state rinvenute all interno delle tabernae lungo la via Lata e all interno dell aula adrianea: il fenomeno delle sepolture in urbe non è comunque indicativo di un abbandono dei luoghi; si tratta infatti di una pratica piuttosto diffusa dalla metà del VI secolo e per buona parte del VII ed è indicativa della presenza di luoghi nelle vicinanze dei quali era presente l abitato. E comunque accertato il mantenimento in uso del basolato della via Lata. Per tutto l altomedioevo si mantiene una vocazione artigianale dell area e continua la spoliazione sistematica degli edifici antichi. Con il IX secolo si assiste a un momento di rinascita edilizia che vede la trasformazione in abitazioni degli ambienti collocati lungo la viabilità principale di accesso al Foro Romano, mentre l aula di piazza Madonna di Loreto viene trasformata in stalla. Tale nuova vitalità viene

2 però interrotta da un importante evento sismico che si verifica nella prima metà del IX secolo. A tale fenomeno è riconducibile il crollo di buona parte delle strutture antiche superstiti, favorito non tanto dall intensità del terremoto, ma dallo stato di degrado in cui queste si trovavano. Nell aula adrianea si conservano in situ i crolli del piano superiore. Successivamente ai crolli delle strutture edilizie si registra per tutto il X secolo un attività di spoliazione che non coincide con l abbandono completo ma può rappresentare una fase di frequentazione sporadica dei luoghi. Nei secoli centrali del medioevo, i livelli di accrescimento della via Lata confermano un uso ininterrotto del percorso e documentano un consistente innalzamento del livello stradale. A partire dal XII secolo si assiste ad una progressiva nuova urbanizzazione di questa parte della città, nell ambito di piazza Venezia e del Foro di Traiano, mentre l area di piazza Madonna di Loreto viene allestita per la produzione della calce. Sicuramente l attività costruttiva più rilevante si ha nel XV secolo in piazza Venezia dove nel 1451 viene edificato il palazzo di Pietro Barbo, futuro papa Paolo II, e le case bassomedievali prospicienti l edificio vengono accorpate per essere trasformate nel complesso palaziale che diverrà di proprietà della famiglia Parracciani Nepoti. Nel 1500 la "Congregazione dei Fornari" aveva ottenuto da papa Alessandro VI una piccola cappella nell area corrispondente a piazza Madonna di Loreto, abbattuta nel 1507 per costruire una nuova chiesa su progetto di Antonio da Sangallo il giovane, L edificio, costituito da un basamento quadrato con le facce tripartite da quattro coppie di lesene binate, rimane incompiuto per essere ultimato ad opera di Jacopo del Duca nel 1580 con un tamburo ottagonale su cui è impostata la cupola. Nel 1551 la pianta del Bufalini attesta l esistenza delle case dei Capizucchi, demolite nel 1570 in occasione dell edificazione dell ospedale dei Fornari. L edificio occupa pressochè integralmente la superficie destinata in precedenza alla struttura di epoca adrianea, di cui riutilizza i muri perimetrali. Fino al XIX come si evince dall analisi della cartografia storica, si può riconoscere una persistenza del tessuto edilizio definitosi alla fine del XVI secolo, dal quale emergono a ovest della via Lata il palazzetto Venezia, a est il palazzo Parraciani Nepoti, delimitato sul retro dall ospedale dei Fornari e a nord palazzo Torlonia e la chiesa della Madonna di Loreto Roma. Pianta di L. Bufalini (1551)

3 Roma, Archivio Centrale dello Stato, pianta dell ospedale dei Fornari dall archivio del Pio Sodalizio dei Fornari Roma, il cortile interno dell ospedale dei Fornari in un dipinto anonimo del XVII secolo Roma. Pianta di M. Cartaro (1576)

4 Roma. Pianta di A. Tempesta (1593) Roma. Nuova Topografia di G.B. Nolli (1748) L assetto urbano così come si era consolidato fino al XIX secolo viene stravolto con la realizzazione del monumento a Vittorio Emanuele II, primo re d Italia, e della piazza ad esso antistante. Il progetto di sistemazione di piazza Venezia vide l impegno dell architetto Giuseppe Sacconi, già responsabile della progettazione del monumento. Fu lui il più strenuo sostenitore dell idea di costruire, di fronte al palazzo quattrocentesco, un edificio che ne riprendesse la forma, in modo da creare due quinte simmetriche e grandiose al trionfale monumento al Re. Ci vollero tre anni per l elaborazione del progetto, l approvazione definitiva fu firmata il 23 luglio del1902, la costruzione, che comportò la demolizione del palazzo Torlonia, terminò nel 1906 e il palazzo fu inaugurato nel dicembre dello stesso anno in occasione del 75 anniversario delle Assicurazioni Generali.

5 L area negli anni 20,prima degli interventi per l apertura di via dei Fori Imperiali Piazza Madonna di Loreto all inizio del XX secolo Con l apertura di via dell Impero, negli anni Trenta del secolo passato, il tessuto edilizio tra i Fori di Traiano e di Augusto viene cancellato con la rimessa in luce vestigia dell antichità L opportunità di realizzare un asse viario di collegamento tra via del Corso e il Colosseo era stata ipotizzata in più occasioni sia in epoca napoleonica, sia successivamente alla proclamazione di Roma capitale. Nel 1911, all indomani dell inaugurazione del Vittoriano, la proposta andò configurandosi in maniera sostanzialmente diversa. Prese corpo, cioè, la possibilità di operare gli sventramenti non più al solo scopo di tracciare la sede stradale, limitandone quindi l entità, ma di liberare i Fori, realizzando non già una strada, ma «una grande via monumentale». La sistemazione della strada che si conclude con un sistema di esedre alberate che incorniciano il monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Venezia, è opera di Antonio Muñoz.

6 Demolizione e la via dei Fori Imperiali in costruzione Piazza Madonna di Loreto. Demolizione di Palazzo Desideri La via dei Fori Imperiali ricade nel vincolo della tutela monumentale relativa all area dei Fori, così come esplicato nel provvedimento del 20/12/2001, ai sensi dell art. 2 (comma1 lettera a) del D.Lvo 29/10/1999 n. 490 che decreta gli assi viari monumentali, i monumenti inclusi, le aree e le sistemazioni ad esso pertinenti sono dichiarati di interesse particolarmente importante.

7 Stralcio della planimetria allegata al Decreto di Vincolo del 20 dicembre Piazza Madonna di Loreto. Impostazione del cantiere per lo scavo archeologico