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1 12-NOV-2014 Diffusione: Lettori: Direttore: Pierangelo Giovanetti da pag. 8

2 12-NOV-2014 Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Direttore: Enrico Franco da pag. 11

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4 Milano 12-NOV-2014 Diffusione: Lettori: Direttore: Pierluigi Magnaschi da pag. 23

5 RASSEGNA WEB ESPRESSO.REPUBBLICA.IT pubblicazione: 11/11/2014 HiQPdf Evaluation 11/11/2014 Cerca HOME Sei in: HOME ATTUALITÀ Agricoltura, il ghiotto affare della... IL CASO Agricoltura, il ghiotto affare della vendita delle terre pubbliche Il ministero dell Agricoltura ha deciso di puntare sui contadini under 30. Con il decreto «terre vive» vengono messi sul mercato 6 mila ettari di campi per incentivare il ricambio generazionale. «È solo per fare cassa» secondo le associazioni ambientaliste e gli agricoltori biologici che invece puntano sui bandi e l affitto DI MICHELE SASSO 10 novembre 2014 Il ministro dell'agricoltura Maurizio Martina ci crede fino in fondo: «Incentivare il ricambio generazionale e l'imprenditorialità in campo agricolo». Per passare dal dire a fare il ministero dell agricoltura ha messo a punto un decreto su misura. Si chiama Terre Vive e sblocca la vendita e l affitto di circa 6mila ettari di terreni dello Stato per avvicinare gli agricoltori under 40 anni. «È la prima volta spiega Martina - che terreni pubblici vengono coinvolti in un progetto di questa portata. Proseguiremo questo lavoro anche con le regioni e i comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore». Un rilancio del settore con molte ombre, secondo le associazioni ambientaliste, che criticano l operazione: i terreni di valore superiore ai 100 mila euro saranno venduti con asta pubblica (limitando ogni possibilità di accesso ai giovani imprenditori che spesso non hanno capitali) e il rischio speculazione è dietro l angolo dato che il vincolo per non passare dalle coltivazioni alle palazzine è di soli vent anni. «Ricorrere alla vendita di beni pubblici con il pretesto di fare

6 RASSEGNA WEB ESPRESSO.REPUBBLICA.IT pubblicazione: 11/11/2014 cassa è come dichiarare di non essere in grado di amministrare nulla», attacca Fabio Ciconte, presidente dell associazione ambientalista Terra!: «Dietro alla retorica si sta svendendo il patrimonio agricolo del Paese. La soluzione è far fruttare con l affitto mentre il decreto è molto confuso su questo punto. Così non si incentiva sicuramente l agricoltura giovanile». HiQPdf Evaluation 11/11/2014 Mentre le Regioni vanno nella direzione di regolamentare affitti e bandi per la gestione virtuosa escludendo l ipotesi di alienazione il Ministero delle Politiche Agricole e quello di Economia e Finanze hanno aperto due settimane fa le gare pubbliche. Un piatto ghiotto per chi voglia fare speculazione (di natura anche non agricola) su terre vendute sotto costo, e dovendo aspettare solo 20 anni per il cambio di destinazione d uso. Con la scusa del ricambio generazionale, temono in molti, si darà la possibilità di acquistare terre pubbliche ad imprese che hanno la capacità di fare acquisti di così grande valore. NEL CASSETTO PER DUE ANNI Nelle manifestazioni di due anni fa sotto il Ministero si chiedeva di pubblicare gli elenchi dei terreni del Demanio e degli altri enti, ma non per favorirne la vendita. E l'ex ministro Mario Catania aveva preparato una bozza con il mantra della spending review imposto dal Governo Monti. Metà del patrimonio alienabile è del Demanio. L altra metà è sotto l'ombrello del ministero delle Politiche agricole: 2148 ettari del Corpo forestale e 882 del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (Cra). Quello che ancora non è chiaro è su quale patrimonio effettivo si possa contare. Sul mercato arriveranno infatti ettari dislocati su tutto il territorio nazionale, ma molti hanno già un affittuario. Più complessa la situazione delle aree del Demanio, alcune delle quali potrebbero non essere fruibili perché al di là della prelazione per i giovani, vale comunque la prelazione per chi già coltiva il fondo. Il sistema che verrà adottato è quello dell'asta on line, per i lotti di valore superiore ai 100mila euro ci sarà l'asta pubblica. Al di sotto di 100mila euro scatterà la «procedura negoziale» con pubblicazione degli elenchi su stampa, sito del Demanio e delle Politiche agricole e chi presenta la migliore offerta si aggiudicherà il lotto. Il 20 per cento dell'intero patrimonio da avviare sul mercato è riservato all'affitto. E in locazione andranno anche quei terreni che non riusciranno a trovare un acquirente. «Il decreto è molto confuso - continua Ciconte - e non si capisce se si salveranno solo quelli che non trovano padrone o quelli poco appetibili. Ad ogni modo non stiamo parlando di introiti per miliardi di euro, perché svendere?». Rimane forte l idea di Monti che bisogna vendere anche se lo Stato incassa molto di più con l affitto. Un impresa agricola IL NUMERO IN EDICOLA» ESPRESSO+ L'ESPRESSO SU IPAD ABBONAMENTO CARTACEO NEWSLETTER

7 RASSEGNA WEB ESPRESSO.REPUBBLICA.IT pubblicazione: 11/11/2014 paga invece l Iva, i contributi Inps agli addetti, oltre all affitto vero e proprio. HiQPdf Evaluation 11/11/2014 Fare cassa nel più breve tempo possibile, ma una cassa di briciole: meno di duecento milioni di euro se si vendesse tutto, un microscopico abbattimento del debito pubblico. «Nessun progetto di sviluppo rurale e assistenza alle produzioni e vince chi offre di più. È ridicolo se questi sono i criteri per avvicinare i giovani: chi ha mila euro per comprarsi un ettaro?», dice Andrea Ferrante dell associazione italiana per l agricoltura biologica (Aiab): «Dando anche un enorme possibilità alla malavita organizzata che ha tanta liquidità e investe in un bene rifugio. Ottimo per ripulire i denari sporchi». IL MODELLO ROMA Il modello alternativo alla vendita ci sarebbe: il comune di Roma (e in parte anche il Lazio e altre regioni d Italia) hanno capito che la terra è un bene non riproducibile e da mantenere pubblico e ha attivato politiche rivolte ai giovani. Su spinta della petizione lanciata sulla piattaforma change.org e grazie alle oltre firme raccolte in sole due settimane il sindaco Ignazio Marino ha presentato il primo bando per assegnare le terre pubbliche incolte agli agricoltori. Parte dell enorme patrimonio agricolo della Capitale (più di cinquemila ettari) potrà essere utilizzato creando lavoro per giovani agricoltori, tornando a offrire produzioni agroalimentari e servizi per la città. Tra i terreni strappati al degrado ci sono i 22 ettari di Borghetto San Carlo, un area di pregiato agro romano e un casale dei primi del Novecento, che versa in stato di totale abbandono. Una settimana fa c è stata l assegnazione dei primi lotti dati in gestione ai contadini under 30 che hanno partecipato al bando. A Borghetto San Carlo, assegnata alla cooperativa Coraggio, ora c è spazio per le coltivazioni biologiche di ortofrutta, piante aromatiche e officinali, una pista ciclo-pedonale che arriva fino a qui, spazi da destinare a orti sociali per le famiglie del quartiere, attività di vendita diretta e ristorazione con i prodotti della zona. E ora su quel modello vincente sono pronti altre assegnazioni per altre terre. Non bastava copiare? Tag AGRICOLTURA Riproduzione riservata 10 novembre 2014

8 Milano 12-NOV-2014 Diffusione: Lettori: Direttore: Pierluigi Magnaschi da pag. 26

9 Fedagri Pag. 3

10 9 1 Fedagri Pag. 5

11 1 1 Fedagri Pag. 7

12 39 1 / 2 Fedagri Pag. 8

13 Settimanale Fedagri Pag. 10

14 16 1 / 4 Agricoltura Pag. 29

15 16 2 / 4 Agricoltura Pag. 30

16 16 3 / 4 Agricoltura Pag. 31

17 16 4 / 4 Agricoltura Pag. 32

18 27 1 Agricoltura Pag. 34

19 10/11 1 Agricoltura Pag. 35

20 24 1 Agricoltura Pag. 38

21 26 1 Agricoltura Pag. 40

22 26 1 Agricoltura Pag. 41

23 12 1 Alimentazione e alimenti Pag. 45