TUTELA della SALUTE e SICUREZZA delle LAVORATRICI nel SETTORE COSTRUZIONI

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1 TUTELA della SALUTE e SICUREZZA delle LAVORATRICI nel SETTORE COSTRUZIONI 13 gennaio

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3 INFORTUNI 3

4 INFORTUNI DENUNCIATI Femmine e Maschi per settore e anno settore legno costruzioni totale % costruzioni 1,2% legno 4

5 INFORTUNI MORTALI Denunciati Maschi e Femmine 2005 legno costruzioni totale nel 1963 i morti sul lavoro erano

6 Gli infortuni sono gli stessi per maschi e femmine? Non sono gli stessi perché le donne non svolgono le stesse mansioni degli uomini ma solo alcune Le donne sono oggi occupate nei servizi. In azienda alle donne venivano (vengono?) prevalentemente riservate attività di montaggio, cucitura, finitura, lucidatura, controllo che richiedono precisione, pazienza, attenzione, cura dei dettagli 6

7 Le Donne occupate in Italia sono circa il 45 % della forza lavoro Anno 2009 AGRICOLTURA INDUSTRIA di cui nel settore Costruzioni SERVIZI TOTALE

8 INFORTUNI DENUNCIATI Femmine per settore e anno 2005 legno costruzioni totale Le donne hanno circa il 30 % degli infortuni totali Il 6,3 % nel settore del legno Il 1,6 % nel settore costruzioni 8

9 INFORTUNI MORTALI Denunciati Femmine legno costruzioni totale Più della metà dei casi mortali femminili sono in itinere 9

10 tasso di incidenza infortunistico standardizzato per di occupati UE 15 Anno 2007 tasso UE 2,8 tasso Italia 2,6 gli infortuni sono in diminuzione ma i dati sono sottostimati per crisi occupazionale, cassa integrazione, blocco straordinari sottodenuncia da lavoro nero, precario, sotto ricatto 10

11 industrializzazione dell edilizia con frantumazione del lavoro Extracomunitari, lavoratori in nero quando si infortunano spesso vanno in Ps per infortunio extralavoro. non siamo un po tutti ipocriti a studiare i numeri di infortuni e malattie professionali in edilizia? 11

12 legalità rispetto delle regole lotta al lavoro nero e sommerso: emergerebbe in tutta la sua drammaticità anche il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali! scaricabarile derivante dalla catena degli appalti andrebbe istituito il registro degli infortuni e delle malattie professionali di cantiere 12

13 LE MALATTIE PROFESSIONALI 13

14 AGRICOLTURA ANNO 2010 Totale mp denunciate INDUSTRIA E SERVIZI ANNO 2010 Totale mp denunciate DIPENDENTI CONTO STATO ANNO 2010 Totale mp denunciate

15 Malattie professionali denunciate dalle aziende delle costruzioni Maschi e Femmine Malattie professionali riconosciute in edilizia anno 2009 Malattia Numero casi Cromo 10 Malattie cutanee 29 Pneumoconiosi da silicati 13 Ipoacusie 106 Malattie osteoarticolari 31 Neoplasie da asbesto 34 Malattie non tabellate

16 Donne Malattie Professionali Denunciate 2009 Tabellate 624 Non tabellate Totale Le donne hanno il 22% delle malattie professionali 16

17 Donne Malattie Professionali Definite 2009 Non riconosciute pari al 57 % Positive senza indennizzo Indennizzate pari al 29 % di cui solo 286 in rendita e 301 in temporanea In corso di definizione 286 Totale

18 LE PATOLOGIE delle 624 tabellate 81 neoplasie da asbesto 79 malattie cutanee 27 asma bronchiale 27 asbestosi 24 nichel 18

19 delle non tabellate tendiniti affezioni dei dischi intervertebrali sindromi del tunnel carpale artrosi altre neuropatie periferiche malattie respiratorie ipoacusie tumori non determinate 19

20 MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE Femmine legno costruzioni totale 0.4 % costruzioni 0.6 % legno 20

21 MOTIVAZIONI della SOTTODENUNCIA delle MALATTIE PROFESSIONALI non motivazione a segnalare all Inail le patologie da lavoro perchè spesso non vengono riconosciute e/o Indennizzate reticenza da parte dei lavoratori a denunciare per timore di ritorsioni non denuncia da parte dei medici competenti per paura di ritorsioni non conoscenza delle patologie professionali da parte di medici di base, ospedalieri e specialisti 21

22 Il settore COSTRUZIONI è al primo posto per numero di morti sul lavoro e per numero di malattie professionali denunciate 22

23 RISCHI per LAVORAZIONE/ MANSIONE 23

24 Legno polveri da carteggiatura movimenti ripetuti posture incongrue arti superiori solventi vernici da incollaggio e verniciatura stress 24

25 Restauro agenti chimici movimenti ripetuti arti superiori posture incongrue clima stress 25

26 Dall indagine promossa dalla Fillea, Comitato Tecnico Paritetico ed Università di Roma nel % sono donne solo il 47% è dipendente senza che vi sia una chiara distinzione tra lavoro autonomo e dipendente nella scuola non adeguata informazione e formazione sui rischi (solo 20 ore sui rischi generali dell edilizia) la valutazione dei rischi è complicata dalla diversità dei substrati ed ambienti di restauro: su metallo, stoffa, stampe, palazzi, reperti archeologici 26

27 Edilizia Rumore Vibrazioni,Scuotimenti Polveri e fibre (amianto, silice libera cristallina) Movimentazione manuale dei carichi Posture incongrue Movimenti ripetitivi Agenti chimici Clima Stress 27

28 complessità del settore che rende un cantiere sempre diverso da un altro lavori molto diversi tra loro provvisori spesso all aperto presenza di più imprese contemporaneamente, lavori in subappalto lavori a cottimo massiccio uso di prodotti chimici (isolanti, colle, additivi, indurenti ecc ) 28

29 RISCHIO CHIMICO 29

30 POLVERI e FIBRE amianto nelle operazioni di ristrutturazione fibre minerali artificiali polveri di cemento polveri contenenti silice cristallina (sabbia, rocce, graniti) gesso caolino 30

31 FUMI GAS VAPORI gas e fumi di scarico di motori diesel e a scoppio fumi di saldatura resine naturali ed artificiali acido cloridrico solventi e componenti di vernici adesivi e colle oli distaccanti, oli lubrificanti idrocarburi policiclici aromatici da bitume, asfalto 31

32 polveri di legno carpenteria posa di pavimenti in legno carteggiatura 32

33 Essenze legni dolci Essenze legni forti Essenze legni forti tropicali Abete Acero Pino kauri Cipresso-Cedro Olmo Iroko Cipresso Betulla Pino rosso Larice Noce americano o Noce Hickory Palissandro Peccio-Abete Carpino o Faggio bianco Palissandro brasiliano Pino Castagno Ebano Abete di Douglas Faggio Mogano Africano Sequoia gigante Frassino Mansonia Tuia-Cipresacea Noce Balsa Tsuga-Pinacea Platano americano Nyatoh Pioppo Afrormosia Ciliegio Meranti Salice Teak Quercia Limba Tiglio Classificazione delle principali specie legnose (IARC)

34 Determinanti della formazione di polvere materiale costitutivo e affilatura dei taglienti velocità di taglio velocità di alimentazione profondità di taglio orientamento reciproco fra le direzioni della fibratura, del tagliente e dell alimentazione tipo e grana di carteggiatura

35 Concentrazioni atmosferiche di polvere di legno riscontrate in indagini recenti Classe di concentrazione Emilia Romagna (Studio Multicentrico) Provincia di Modena Provincia di Siena < 2 mg/m3 72 % 69 % 66,8 % >2 < 5 mg/m3 22 % 27 % 24,8 % >5 mg/m3 6% 4% 8,4 %

36 Classi di concentrazione di polverosità totale (mg/m3) in mobilifici e falegnamerie in Toscana ( ) N. 0-1 mg/m3 1,01-2 mg/m3 2,01-5 mg/m3 > 5 mg/m

37 TLV-TWA ACGIH per la polvere di legno evoluzione nel tempo Anni Tipo di polvere TLV (mg/m3) Polvere di legno non allergenica Legno duro 1 Legno dolce 5 Cedro rosso ovest 0,5 Tutte le altri speci

38 Valori limite polveri di legno Cedro rosso ovest 0,5 mg/m3 Tutte le altri specie 1 mg/m3 sensibilizzante / ASMA Funzione polmonare CARCINOGENICITA Faggio e quercia / A1 / Betulla e noce / A2 / Mogano e teak / A2 / Tutte le altre specie / A4 / 38

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45 I rischi per la salute 45

46 EFFETTI ACUTI tossicità acuta, irritazione, corrosività SENSIBILIZZAZIONE TOSSICITA A DOSE RIPETUTA EFFETTI CMR Cancerogeni Mutageni Tossici per la riproduzione 46

47 dermatiti irritative e allergiche fenomeni irritativi oculari e prime vie respiratorie bronchite cronica asma pneumoconiosi NB è possibile l assorbimento cutaneo 47

48 PATRONATO INCA CGIL

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51 Quantità inalata Anatomia e fisiologia del polmone nelle varie fasce di età, volume corrente, frequenza respiratoria, pause Caratteristiche granulometriche e aerodinamiche delle particelle Quantità depositata (µg o µg/m² di tessuto) Epurazione, ritenzione, assorbimento regionale, metabolismo, tossicocinetica, sequestro all interno di strutture epiteliali Dose ritenuta o accumulata Alterazione di parametri biologici, indicazioni precoci di danno, alterazioni iniziali che inducono effetti nocivi

52 cancro da silice cristallina amianto idrocarburi policiclici aromatici (IPA) fumi di saldatura polveri di legno radiazioni ultraviolette solari fibre minerali artificiali formaldeide attività di verniciatura 52

53 effetti su diversi organi e apparati da solventi: sul sistema nervoso centrale cefalea, nausea, vomito, vertigini, senso di instabilità irritabilità, nervosismo, depressione, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione sul sistema nervoso periferico senso di debolezza torpore, disturbi della sensibilità, dolori e crampi muscolari alle gambe e braccia sul fegato sui reni sul midollo osseo 53

54 Effetti sulla salute riproduttiva La maggior parte degli studi riguardano la gravidanza (aborti spontanei, scarso peso alla nascita, parto prematuro, difetti congeniti, patologie neonatali) ed evidenzia l effetto negativo di esposizione a metalli (piombo- industria ceramica), a solventi, a pesticidi Vi sono studi anche riguardo l esposizione a tossici e allattamento. Pochi sono invece gli studi su mestruazioni irregolari, menopausa precoce, fertilità (anche maschile), tumori femminili 54

55 Si tratta di valutare - le fasi lavorative in cui si verificano le esposizioni agli agenti chimici - le circostanze in cui viene svolto il lavoro (durata in ore o giorni tipo di agente chimico quantitativo ipotizzato mansioni interessate) - la tossicità dell agente chimico -la necessità di misure di igiene industriale 55

56 Valutazione del rischio (Dlgs.81/2008) Art. 28. La VdR,..., anche nella scelta delle sostanze chimiche o dei preparati chimici impiegati deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute.., ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari Art. 224 comma 2: Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 225, 226, 229 e

57 Vanno quindi individuate le misure di prevenzione e protezione sostituzione agente chimico aspiratori fissi e mobili, chiusura ermetica contenitori con particolare attenzione a agenti CMT maggiore esposizione ambienti confinati 57

58 vissuto come obbligo burocratico procurarsi le schede di sicurezza delle sostanze in uso, che vengono sì tenute in cantiere, in un raccoglitore, ma solo come materiale necessario per una eventuale ispezione degli organi di controllo 58

59 INFORMAZIONI DALLE SCHEDE composizione chimica dei prodotti informazioni tossicologiche misure di primo soccorso dispositivi di protezione individuale rischi di incendio ed esplosione misure in caso di fuoriuscite accidentali modalità di smaltimento informazioni ecologiche 59

60 consapevolezza del rischio per la salute in modo da progettare la lavorazione senza esporre indebitamente altri lavoratori i lavoratori addetti devono essere informati sui rischi i lavoratori addetti devono essere formati ad utilizzare i dispositivi di protezione collettiva e/o individuali necessari i lavoratori addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria 60

61 aforisma di Paracelso (inizio del 1500) qualsiasi cosa è velenosa nessuna è priva di capacità venefica è solamente la dose che fa in modo che una sostanza non sia velenosa 61

62 Presupposti del regolamento REACH Qualora esistano dati scientifici attendibili circa i probabili effetti avversi di una determinata sostanza sulla salute umana o sull ambiente, in assenza tuttavia di una certezza scientifica sulla natura precisa o sulle proporzioni del potenziale danno, le decisioni devono basarsi sul principio di precauzione per prevenire danni alla salute umana e all ambiente. Un ulteriore importante obiettivo è promuovere l uso di sostanze meno pericolose in sostituzione di quelle pericolose, laddove esistano alternative adeguate.

63 Gestione delle sostanze chimiche La politica europea di gestione delle sostanze chimiche espressa attraverso il regolamento REACH prevede le procedure: registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione Strumento necessario per l applicazione del REACH è l insieme di regole di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche che costituiscono il regolamento CLP (Classification, Labelling, Packaging) Il regolamento CLP è l applicazione europea del GHS (Globally Harmonized System) che ha come obiettivo la realizzazione di un sistema unico a scala mondiale

64 Dati che deve fornire il produttore Identificazione univoca della sostanza Identificazione degli usi Dati chimico-fisici Dati tossicologici Dati ecotossicologici Rischi per l uomo e per l ambiente Precauzioni da adottare

65 PROBLEMA migliaia di sostanze esistenti commercializzate > 1 ton/anno senza le informazioni di base sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e ambientali

66 DISPOSITIVI di PROTEZIONE INDIVIDUALE i DPI vanno resi obbligatori dopo una attenta analisi delle mansioni dei prodotti delle attrezzature 66

67 Solo laddove si verifica l impossibilità tecnica di adottare delle protezioni collettive ed il rischio valutato per la salute e la sicurezza è reale si deve rendere obbligatorio l uso di un DPI dopo aver informato i lavoratori in modo preciso completo e comprensibile su - natura del rischio - condizioni ambientali di utilizzo - caratteristiche del DPI e suo limite d impiego 67

68 Dapprima in modo sperimentale per verificare tutte le caratteristiche del DPI in particolare la portabilità ed il confort la scelta di un DPI è sempre un compromesso tra il più alto livello di sicurezza e il confort 68

69 Maschere monouso

70 Maschere pieno facciale

71 Semimaschere

72 ESEMPIO DI MARCATURA DI GUANTO DI PROTEZIONE

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74 MOVIMENTI RIPETUTI POSTURE INCONGRUE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI 74

75 LE PATOLOGIE la tendinite del sovraspinoso (M75 1) la tendinite del capo lungo bicipite (M75.2) la tendinite calcifica di Duplay (M75.3) la borsite( M75.5) la epicondilite (M77.0) l epitrocleite (M 77.1) la borsite olecranica (M 70.2) la tendinite dei polsi e delle dita (M65.8) 75

76 la sindrome di De Quervain (M65.4) la sindrome del tunnel carpale (G56.0) Spondilodiscopatie del tratto lombare(m47.8) Ernia discale lombare(m51.2) Borsite del ginocchio(m70.4) Tendinopatia del quadricipite femorale(m76.8) Meniscopatia degenerativa(m23.3) artrosi del ginocchio tendinite plantare(m77.5) tendinite del tendine d Achille(M76.6) sindrome del tunnel tarsale(g57.5) 76

77 Le malattie da movimenti ripetuti sono oggi le più frequenti malattie professionali a livello europeo sono ormai una emergenza che interessa tutti i settori lavorativi e aziende di tutte le dimensioni in Europa e rappresentano una vera e propria epidemia sono patologie multifattoriali a carico dei sistemi ed apparati osteoarticolari, muscolotendinei, nervoso e vascolare che possono essere causati e/o aggravati da sovraccarico biomeccanico lavorativo 77

78 LE CAUSE I principali fattori biomeccanici di origine lavorativa sono elevata ripetitività dei movimenti forza intensa posture incongrue mancanza di pause 78

79 I DISTURBI dolori e limitazione dei movimenti formicolii da tendinite alle dita, ai polsi, alle braccia, alle spalle da ernie e discopatie della colonna cervicale e lombare da compressione del nervo mediano (sindrome del tunnel carpale) e ulnare. 79

80 Quando le lavoratrici arrivano all Inca hanno già consumato molti giorni di malattia, alcune stanno per superare il comporto con il rischio di essere licenziate perchè né il medico competente aziendale, dove presente, né il medico curante né gli specialisti hanno fatto diagnosi di malattia professionale 80

81 Le visite mediche preventive e periodiche in azienda diventano davvero solo un rito o un business se non servono a diagnosticare il più precocemente possibile i disturbi da lavoro al fine di evitarne la cronicizzazione e l aggravamento Quando una tendinite cronicizza, il dolore e l impotenza funzionale si ripresenta ad ogni attività manuale ripetitiva o che preveda un esercizio di forza 81

82 Le patologie da socraccarico biomeccanico sono tabellate DM 27 aprile 2004, aggiornato il 14 gennaio 2008, inserite nell Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell articolo 139 del TU n.1124 del 1965 DM 9 aprile 2008 inserite nelle nuove tabelle delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura Dovrebbero essere diagnosticate e denunciate alla ASL e all INAIL 82

83 Ma perché non viene diagnosticata e segnalata la malattia professionale da parte dei medici competenti? Il sistema di sorveglianza sanitaria oggi nella maggior parte dei casi non tutela la lavoratrice/lavoratore Non servirebbero tanti esami ma ascolto dei problemi segnalati dai lavoratori oggi legati all attuale organizzazione del lavoro, più complicati da affrontare per il medico competente che va affrancato dal datore di lavoro 83

84 Perché anche gli specialisti in medicina del lavoro e l Inail non riconoscono la malattia professionale? Perché stimano il rischio con lo sguardo del datore di lavoro che lo valuta assente o di lieve entità nella quasi totalità dei casi Il Documento di Valutazione dei rischi è redatto dal datore di lavoro senza che l RLS abbia potuto verificare i tempi e ritmi di lavoro li riferiti e che sono alla base dei vari indici di rischio 84

85 Queste lavoratrici, cui non è stata diagnosticata precocemente la malattia professionale, hanno una estrema difficoltà a continuare la loro mansione se non vengono introdotte delle modifiche della postazione lavorativa, subiscono ritorsioni (cassa integrazione, mobilità, vessazioni) perché non riescono a sostenere i ritmi di lavoro precedenti, a fare bene con precisione come prima il compito lavorativo A volte perdono il lavoro 85

86 Le lavoratrici con esiti di disturbi muscoloscheletrici, se vengono licenziate trovano notevole difficoltà a ricollocarsi in una nuova mansione idonea spesso finiscono alle dipendenze di cosiddette cooperative che li avviano per brevi periodi in aziende e lavorazioni diverse, con contratti a tempo determinato, con poche o nessuna tutela 86

87 Sembra che negli altri paesi europei l istituto assicuratore studi e finanzi soluzioni ergonomiche delle postazioni lavorative in cui si sono verificati i casi di malattie professionali per il mantenimento ed il ritorno al lavoro delle lavoratrici/lavoratori affette/i da tale patologie Nel caso di reale impossibilità di permanenza in azienda sembra venga assicurata una rendita di passaggio ed una formazione ad altra mansione da parte dell Istituto Assicuratore fino ad un nuovo inserimento lavorativo. 87

88 STRESS 88

89 DEFINIZIONE I rischi psicosociali riguardano quegli aspetti di progettazione del lavoro e di organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici e psicologici (Cox, Griffith, 1995)

90 Se ne parla come se fosse un oggetto misterioso da studiare, valutare anzi da far studiare da tecnici psicologi, medici del lavoro, sociologi ecc Ci sono obblighi di legge su cosa valutare e quali scadenze rispettare.. Ma lo stress rimanda al nostro modo di vivere e di lavorare 90

91 rimanda a dove (in quale ambiente fisico e umano salubre o meno) come (su quali macchine, con quali attrezzi, posture, ritmi) quanto (quale è il carico, ci sono pause) con quali riconoscimenti (economici, di carriera ) con quali servizi (mensa, asilo nido, palestra, biblioteca, trasporti) si è costretti a lavorare 91

92 Effetti psicologici stato d allarme senso di stanchezza depressione senso di irrealtà ansia irritabilità perdita di interesse Indicatori psicologici disturbi del sonno aumento del consumo di alcool, droghe e farmaci disturbo memoria disturbo attenzione Dipartimento Medicina del Lavoro Ex ISPESL

93 Effetti organici disturbi muscolo-scheletrici secchezza bocca e gola abbondanti sudorazioni palpitazioni abbassamento difese immunitarie Indicatori organici cefalea tensiva frequente bisogno di urinare tensione premestruale o dismenorrea disturbi gastrointestinali inappetenza o iperfagia allergie Dipartimento Medicina del Lavoro Ex ISPESL

94 più che stuoli di tecnici che vengono a vedere l ambiente di lavoro e compilano check-list e quando sono democratici fanno compilare questionari alle lavoratrici/lavoratori per conoscere alcuni pareri e disturbi servirebbero momenti di riflessione/analisi sulle condizioni di lavoro da parte delle lavoratrici/lavoratori sui problemi/disturbi e sulle possibili soluzioni 94

95 MA PER LE DONNE LO TRESS E DIVERSO? ESISTONO DIFFERENZE? QUALI SONO QUESTE DIFFERENZE di GENERE? 95

96 le donne hanno meno riconoscimenti sociali ed economici salari più bassi, meno incentivi, meno sviluppo di carriera fanno meno straordinari sono meno disponibili a trasferte subiscono più violenze e conflitti con colleghi e capi, molestie sono declassate o costrette a licenziarsi dopo la maternità 96

97 fanno di più i lavori domestici seguono di più i figli seguono anche i genitori anziani Lavorano 60 ore alla settimana più di tutte in Europa (dati EUROSTAT) 97

98 Dovrebbero diventare come gli uomini? Avere in testa solo il lavoro? GRUPPO LAVORO della LIBRERIA delle DONNE di MILANO si è interrogato sul senso del lavoro ed ha concluso per un DOPPIO SI SI AL LAVORO RETRIBUITO SI AL LAVORO di CURA 98

99 La cura non è solo lavoro è un insieme di attività necessarie per il benessere e la qualità dei rapporti che le donne spesso e volentieri privilegiano rispetto alle esigenze del lavoro La cura non può essere del tutto delegata pena l impoverimento dei rapporti interpersonali 99

100 Le donne non vogliono identificarsi né con il ruolo domestico né con l emancipazione nel lavoro Uscire dalla solitudine e dal silenzio per ricercare creativamente nuovi modi di disporre di sé e non farsi schiacciare dal senso di impotenza Ripartire dai bisogni e dai desideri di uomini e donne in un confronto sul valore dei soldi e della gratuità di quel che le donne fanno in casa e fuori 100

101 Alessandra Bocchetti Cosa vuole una donna La Tartaruga edizioni Le donne devono essere uguali e pari agli uomini; l uomo dovrebbe essere per la donna la meta da raggiungere ed il limite oltre il quale non si può andare. Nei luoghi di potere ci sono andate le donne disposte a dimenticare di essere donne sentendosi poi inadeguate Contare di più non vuole solo dire che le donne devono far carriera, fare soldi ma che devono sentirsi al proprio posto nel gestire le cose del mondo 101

102 Bisognerebbe partire non da ciò che manca ma da ciò che le donne hanno Non dalla miseria ma dalla ricchezza Non dalla umiliazione ma dall orgoglio Non serve avere sempre di più quanto avere senso di sé AUTOSTIMA Riguadagnare l idea della possibilità di agire, a partire ciascuno dalla propria condizione 102

103 Secondo Umberto Galimberti due sono i principali fattori di diversità: il cervello femminile mette in relazione la corteccia cerebrale, sede del pensiero razionale, con le parti più antiche ( ippocampo, amigdala ecc) sedi delle emozioni, dei sentimenti, dei presentimenti, delle intuizioni Il maschio è UNO, la donna, anche se non ha figli, è DUE: è l uno e l altro e per questo è RELAZIONE Queste due caratteristiche rappresentano una grande ricchezza: seguire ed imitare il modello maschile è autolimitarsi, auto mutilarsi 103

104 Le donne sono emotive lamentose pensano alla famiglia oppure sono quelle che rendono il mondo più umano e vivibile? 104

105 SOLUZIONI Telelavoro, ufficio portatile Orari flessibili Part-time Asili nido baby-sitter, colf Supporto per anziani Spesa on-line, lavanderia Palestre Aree verdi 105

106 PRETENDERE Informazione puntuali sui rischi per la salute e sui primi sintomi che dovrebbero rappresentare un campanello d allarme CONSAPEVOLEZZA della saggezza del corpo CAPACITA di ascoltarsi 106

107 PREVENZIONE PRIMARIA VERA E FALSA REVENZIONE SOGGETTIVITA GRUPPO OMOGENEO NON DELEGA VALIDAZIONE CONSENSUALE 107