Proposta di disciplina d uso del suolo in zone di instabilità

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1 Proposta di disciplina d uso del suolo in zone di instabilità Fabrizio Bramerini, Giacomina Di Salvo, Margherita Giuffrè Gruppo di lavoro FAC, Gruppo di lavoro LQ Trieste, 21 novembre 2013

2 Microzonazione Sismica e ricadute urbanistiche La Microzonazione Sismica rappresenta un livello conoscitivo fondamentale all interno degli strumenti urbanistici. E emersa la necessità di approfondire alcuni temi particolarmente critici, come le zone instabili, attraverso studi specifici: Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da liquefazione (LQ) Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da Faglie attive e capaci (FAC) Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da instabilità di versante (VER) Gli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica 2008 non affrontano il tema della disciplina d uso del suolo nelle zone investite da tali fenomeni. Approccio urbanistico Estensione del fenomeno sul territorio. Mancanza di specifiche indicazioni per la mitigazione degli effetti del fenomeno sul costruito

3 Categorie di aree urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree urbanizzate ed edificate di diverso livello di completamento, consolidamento e stratificazione. Comprendono centri storici, tessuti consolidati, aree in completamento con usi residenziali, produttivi, a servizio o misti.

4 Categorie di aree urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree urbanizzate ed edificate di diverso livello di completamento, consolidamento e stratificazione. Comprendono centri storici, tessuti consolidati, aree in completamento con usi residenziali, produttivi, a servizio o misti. Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non edificate, parzialmente edificate o con previsione di nuovi insediamenti - residenziali, produttivi, a servizio o misti - di manufatti edilizi, di infrastrutture e reti. Tali aree possono trovarsi sia in adiacenza ad aree edificate, sia in contesti ancora non urbanizzati.

5 Categorie di aree urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree urbanizzate ed edificate di diverso livello di completamento, consolidamento e stratificazione. Comprendono centri storici, tessuti consolidati, aree in completamento con usi residenziali, produttivi, a servizio o misti. Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non edificate, parzialmente edificate o con previsione di nuovi insediamenti - residenziali, produttivi, a servizio o misti - di manufatti edilizi, di infrastrutture e reti. Tali aree possono trovarsi sia in adiacenza ad aree edificate, sia in contesti ancora non urbanizzati. Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Aree non edificabili o con limitate previsioni di edificabilità, sia per destinazione d uso (aree agricole), che per la presenza di vincoli e forme di tutela (vincolo paesistico, archeologico, aree protette, ecc.).

6 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture Le indicazioni urbanistiche definiscono le categorie d intervento, le destinazioni d uso e individuano le modalità attuative.

7 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Espletamento di approfondimenti geologici Edificabilità limitata Instabili Inedificabilità infrastrutture

8 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Espletamento di approfondimenti geologici Edificabilità limitata Instabili Inedificabilità infrastrutture Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Limitato Inibito Descrizione Qualsiasi tipo di intervento deve essere accompagnato dal miglioramento o l adeguamento sismico. Non è consentita la nuova edificazione.

9 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili Espletamento di approfondimenti geologici ZS inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità ZR inst infrastrutture

10 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili Espletamento di approfondimenti geologici ZS inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità ZR inst infrastrutture Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Limitato Inibito Descrizione Qualsiasi tipo di intervento deve essere accompagnato dal miglioramento o l adeguamento sismico. Non è consentita la nuova edificazione.

11 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture E ammessa in tali aree la sistemazione di spazi aperti, senza realizzazione di volumetrie, a servizio delle funzioni e delle attività presenti nelle aree limitrofe, insediate e urbanizzate, o per incrementare la dotazione urbana di aree verdi, spazi pubblici e verde privato attrezzato.

12 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture Il PZI è uno strumento urbanistico complesso, di iniziativa pubblica, che serve a definire il quadro complessivo degli interventi (delocalizzazione, interventi edilizi, cambi di destinazioni d uso), degli attori coinvolti (pubblici e privati), degli strumenti attuativi più adatti.

13 Instabili Quali interventi 1. Delocalizzazione - funzioni strategiche - con individuazione di altre sedi o nuova realizzazione delle stesse in aree esterne alle ZRFAC e ZSFAC; - edifici rilevanti - come definiti dal Decreto del Capo Dipartimento della protezione civile n.3685/2003; - funzioni residenziali 2. Destinazione delle aree libere e degli edifici 3. Interventi di adeguamento o miglioramento sismico sull edilizia esistente

14 Instabili Quali risorse - Analisi del fabbisogno finanziario per l attuazione del programma -Incentivi -Incentivi finanziari -Incentivi urbanistici -Misure premiali Quali modalità attuative -Piani attuativi -Piani di recupero -Piani di lottizzazione -Programmi complessi

15 Instabili Il PZI individua 4 diverse condizioni: 1a condizione (Delocalizzazione obbligatoria) - ZR Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Inibito Inibito Descrizione Non è consentito alcun intervento sull edilizia esistente, perché oggetto di delocalizzazione obbligatoria. Non è consentita la nuova edificazione.

16 Instabili 2a condizione (Delocalizzazione favorita / Nuova edificazione limitata) - ZR Edilizia Esistente Tipo Intervento Obbligatorio Descrizione Non è obbligatoria la delocalizzazione, ma viene favorita. L edilizia è oggetto di intervento obbligatorio di miglioramento o adeguamento. Nuova costruzione Inibito Non è consentita la nuova edificazione.

17 Instabili 3a condizione (Delocalizzazione favorita) - ZS Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Obbligatorio Limitato Descrizione Non è obbligatoria la delocalizzazione, ma viene favorita. L edilizia è oggetto di intervento obbligatorio di miglioramento o adeguamento. E consentita la nuova edificazione solo per le classi d uso I e II.

18 Instabili 4a condizione (Limitazioni edilizie) - ZS Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Limitato Limitato Descrizione Con esclusione degli interventi di manutenzione ordinaria, qualsiasi altro tipo di intervento deve prevedere il miglioramento o l adeguamento. E consentita la nuova edificazione solo per le classi d uso I e II.

19 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture

20 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Obbligatorio Limitato Descrizione Non è obbligatoria la delocalizzazione, ma viene favorita. L edilizia è oggetto di intervento obbligatorio di miglioramento o adeguamento. E consentita la nuova edificazione solo per le classi d uso I e II.

21 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture

22 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture Edilizia Esistente Nuova costruzione Tipo Intervento Obbligatorio Inibito Descrizione Non è obbligatoria la delocalizzazione, ma viene favorita. L edilizia è oggetto di intervento obbligatorio di miglioramento o adeguamento. Non è consentita la nuova edificazione.

23 Categorie urbanistiche Aree edificate (recenti o consolidate) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Infrastrutture ZA inst Salvaguardia (Obbligo di approfondimento) Edificabilità vincolata ad approfondimenti instabili ZS inst ZR inst Instabili Edificabilità limitata Inedificabilità infrastrutture Le infrastrutture in programma di realizzazione devono essere delocalizzate/ realizzate con specifica attenzione alla progettazione. Le infrastrutture preesistenti devono essere sottoposte a verifica, prevedendo specifici approfondimenti conoscitivi e interventi finalizzati alla minimizzazione dei rischi.

24 ZA FAC in MS livello 1

25

26

27 ZR FAC e ZS FAC in MS livello 3

28 Piano Regolatore Generale

29 (perimetro minimo)

30 (perimetro massimo)

31 Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da faglie attive e capaci (FAC) Segreteria Tecnica F. Bramerini (Dipartimento della Protezione Civile), M. Giuffrè (CNR IGAG), G. Naso (Dipartimento della Protezione Civile), E. Peronace (CNR IGAG) Gruppo di lavoro P. Boncio (Università di Chieti-Pescara), S. Castenetto (Dipartimento della Protezione Civile), G. Di Salvo (CNR IGAG), M. Dolce (Dipartimento della Protezione Civile), V. Fabietti (Università di Chieti-Pescara), P. Galli (Dipartimento della Protezione Civile), M. Ioannilli (Università di Roma TorVergata), G. Manfredi (Università di Napoli Federico II), C. Modena (Università di Padova), M. Olivieri (Università di Roma La Sapienza), G. Scarascia Mugnozza (Università di Roma La Sapienza) Commissione Tecnica per il monitoraggio degli studi di microzonazione sismica, nominata con DPCM 21 aprile 2011 Mauro Dolce (DPC, Presidente), Fabrizio Bramerini (DPC), Giovanni Calcagnì (Consiglio nazionale dei Geologi), Umberto Capriglione (Conferenza Unificata), Sergio Castenetto (DPC, segreteria tecnica), Marco Iachetta (UNCEM), Giuseppe Ianniello (Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti), Luigi Cotzia (Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori), Luca Martelli (Conferenza Unificata), Ruggero Moretti (Consiglio nazionale dei geometri), Giuseppe Naso (DPC), Luca Odevaine (UPI), Antonio Ragonesi (ANCI), Fabio Sabetta (DPC), Raffaele Solustri (Consiglio nazionale degli Ingegneri), Elena Speranza (DPC). Rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome Fernando Calamita (Regione Abruzzo), Rocco Onorati (Regione Basilicata), Giuseppe Iiritano (Regione Calabria), Fiorella Galluccio (Regione Campania), Luca Martelli (Regione Emilia-Romagna), Claudio Garlatti (Regione Friuli-Venezia Giulia), Antonio Colombi (Regione Lazio), Daniele Bottero (Regione Liguria), Raffaele Occhi (Regione Lombardia), Pierpaolo Tiberi (Regione Marche), Rossella Monaco (Regione Molise), Vittorio Giraud (Regione Piemonte), Angelo Lobefaro (Regione Puglia), Andrea Motti (Regione Umbria), Massimo Baglione (Regione Toscana), Massimo Broccolato (Regione Valle d'aosta), Enrico Schiavon (Regione Veneto), Giovanni Spampinato (Regione Sicilia), Saverio Cocco (Provincia Autonoma di Trento), Claudio Carrara (Provincia Autonoma di Bolzano) Contributi di Maria Basi, Chiara Santoro, Struttura Speciale di Alta Consulenza per la ricostruzione dell Aquila (Roberto De Marco, Vincenzo Petrini, Daniele Iacovone), Giorgio Pipponzi, Alessandro Urbani.

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