Perché una direttiva europea? Quali le motivazioni? Finalità e tempi

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1 Perché una direttiva europea? Quali le motivazioni? Finalità e tempi I principi ispiratori, le novità Le azioni in capo agli stati membri Il recepimento in Italia (D.Lgs 49/2010)

2 Le alluvioni in Europa, alcuni numeri Non esiste una statistica né un criterio univoco e condiviso per classificare un evento «alluvione». Nel decennio compreso tra il 1991 e il 2000, in Europa le alluvioni hanno causato 2179 vittime accertate e danni diretti stimati in almeno 7 MLD di $ e circa 6 di danni indiretti. (Fonte: World Health Organization, 2015) A livello continentale va ricordata l alluvione dell agosto 2002 che ha interessato una porzione importante del bacino del Danubio in Austria, Cechia, Croazia, Germania, Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria, oltre kmq con 60 vittime, danni diretti stimati in almeno 18.5 MLD circa persone interessate/colpite. La Direttiva prende atto di questi dati ed esplicita Le alluvioni sono fenomeni naturali impossibili da prevenire. Tuttavia alcune attività umane (come la crescita degli insediamenti umani e l incremento delle attività economiche nelle pianure alluvionali, nonché la riduzione della naturale capacità di ritenzione idrica del suolo a causa dei suoi vari usi) e i cambiamenti climatici contribuiscono ad aumentarne la probabilità e ad aggravarne gli impatti negativi.

3 Le alluvioni in Italia, alcuni numeri In Italia si ricordano quattro grandi eventi: Polesine: 14 novembre 1951, circa 100 vittime, sfollati, danni stimati in ,00* (perdita di produzione agricola e zootecnica), drammatico abbandono dell area con riduzione dei residenti del 50% circa in 15 anni. Firenze: 3-5 novembre 1966, 35 vittime, danni stimati in circa 2 MLD* di, non valutabile il danno sul patrimonio storico. Forte reazione emotiva e istituzionale, costituzione della Commissione «De Marchi». Valtellina luglio 1987, 37 vittime, danni diretti e indiretti per circa 2 MLD*. Legge speciale per la ricostruzione e lo sviluppo. Sarno Quindici, 5-6 maggio 1998, 160 vittime. Decreto legge urgente (180/98) convertito nella 267/98, aree a rischio el, me. Ma vanno ricordate numerose alluvioni in epoca storica, ad esempio quelle del Tevere (1870) drammatica, con effetti mascherati da una sorta di omertà istituzionale (circa un migliaio di vittime). *Stima attualizzata al 2015

4 La Direttiva Europea 2007/60/CE «Direttiva alluvioni» FINALITÀ Istituire un QUADRO COMUNE EUROPEO per la valutazione e la gestione del rischio di alluvioni, volto a RIDURRE LE CONSEGUENZE NEGATIVE DELLE ALLUVIONI per la salute umana, l ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche DOVE si verificano alluvioni? QUANTO SPESSO? «PERICOLOSITA» METODO GESTIRE IL RISCHIO DI ALLUVIONI, con azioni programmate su orizzonti temporali ben definiti, che mettono a sistema la difesa del suolo (opere, vincoli urbanistici) e la protezione Civile (allerte, interventi, ristoro danni), e coinvolgono anche i cittadini CHI/COSA danneggiano le alluvioni? «RISCHIO»

5 Finalità di lungo periodo SALVAGUARDIA dei cittadini RISPETTO del territorio + RISPARMIO di denaro pubblico BENESSERE della comunità *Resilience is the ability of an individual, a household, a community, a country or a region to RESIST, ADAPT, AND QUICKLY RECOVER FROM A DISASTER OR CRISIS such as drought, violence, conflict or natural disaster. Strengthening the resilience of populations can help greatly reduce the impacts of recurrent natural and man-made disasters, affecting millions every year. Fonte: Commissione Europea

6 Il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni Il Piano di Gestione Rischio Alluvioni è lo strumento operativo previsto dalla legge italiana che dà attuazione alla Direttiva Europea 2007/60/CE. E stato predisposto a livello di distretto idrografico. Autori del piano Attori coinvolti nell attuazione del piano (competenze) Difesa del suolo: Autorità di Bacino, Regione, Autorità Idrauliche, Comuni, Consorzi di bonifica, Struttura di Missione Italia Sicura Protezione civile: Comuni, Province, Regione, Prefetture, Autorità Idrauliche, Gestori dighe, Dipartimento Nazionale, Organizzazioni di Volontariato, Cittadini

7 Attività di Regione Lombardia per Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) 2013 MAPPE 2015 PIANO 2016 ATTUAZIONE Elaborazione mappe di pericolosità e di rischio Invio alla Commissione Europea Partecipazione su mappe Progetto di piano (ARS, Misure) Partecipazione su misure: - Raccolta osservazioni - Evento pubblico - GdL interdirezionale - Questionario Revisione mappe a seguito osservazioni Affinamento misure Reporting alla Commissione Europea Cronoprogramma azioni Avvio azioni prioritarie Sistema monitoraggio attuazione misure (primo step 2018!) Pubblicazione online Pubblicazione online Approvazione contributo regionale al piano DGR 4549 del 10 dicembre 2015 Pubblicazione online Pubblicazione banche dati utili per la diffusione delle conoscenze acquisite Coinvolgimento degli stakeholder nell attuazione delle misure

8 Perimetrazione delle aree allagabili (RP) Tratti di corsi d acqua del reticolo principale (RP) non interessati da fasce PAI con perimetrazione di aree allagabili

9 Le aree a rischio significativo in Lombardia ARS distrettuali Lambro, Seveso e Olona - Nodo idraulico di Milano Oglio sopralacuale Oglio Nodo idraulico di Brescia Adda sottolacuale Lodi Adda sopralacuale - Valtellina Po da Torino al delta Secchia Mincio - Città di Mantova ARS regionali RL01 - Gera Lario, Sorico - Torrente San Vincenzo RL02 - Colico - Torrenti Perlino e Inganna RL03 - Adda Sottolacuale Olginate - Calolziocorte RL 04 - Adda Sottolacuale Rivolta d Adda RL05 Valmadrera, Civate - Torrenti Rio Torto e Toscio RL06 - Brembo - San Pellegrino Terme RL 07 - Serio da Nembro-Pradalunga a Villa d Ogna RL 08 - Serio Mozzanica RL 09 - Serio - Sergnano RL 10 - Rile-Tenore Cairate-Fagnano Olona, Cassano Magnago RL11 - Torrente Gandaloglio -Oggiono, Molteno, Sirone RL 12 - Molgora - Caponago-Gorgonzola-Melzo, Truccazzano RL 13 - Trobbia - Bellinzago Lombardo-Gessate RL 14 - Ticino - Pavia RL 15 - Verbano T. Boesio da Laveno Mombello a Brenta RL17-Cherio da Casazza a Bolgare RL18-Mella - Sarezzo-Villa Carcina-Concesio RL19 Torrente Gandovere, Mandolossa - Cellatica, Gussago, Rodengo Saiano, Brescia RL20-Mella - Castel Mella, Azzano Mella RL21-Oglio (sottolacuale) da Palazzolo sull Oglio a Calcio RL22-Oglio Gabbioneta Binanuova - Ostiano RL23-Garza Caino, Nave, Bovezzo RL24 Naviglio Grande Bresciano - da Nuvolento a Rezzato RL 25 Torrente Garza Ghedi, Calvisano RL26 - Chiese - Asola RL27 - Cremona

10 Le aree a rischio significativo in Lombardia Comuni appartenenti alle ARS Per ogni ARS: scheda di dettaglio, con informazioni disponibili di tipo idraulico e relative al rischio. Nelle schede delle ARS di distretto sono riportate anche le azioni strutturali e non strutturali previste.

11 DPCM 27 ottobre 2016 pubblicato il 6 febbraio 2017 sulla GURI e il 27 febbraio sul BURL a) Approva il PGRA: cartografia, relazioni, allegati, annessi, rapporto ambientale, documenti VAS b) Il PGRA è stralcio funzionale del piano di bacino del Distretto Idrografico Padano, ha valore di piano territoriale di settore c) Il PGRA è strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo per pianificare e programmare azioni per il perseguimento degli obiettivi di riduzione del rischio d) Le amministrazioni e gli enti pubblici si conformano alle disposizioni del PGRA (d.lgs. 152/2006 art. 65, c. 4, 5 e 6), e) Il PGRA è aggiornato ogni 6 anni (prox. agg. mappe 2019, prox agg. piano 2021) * * Per il bacino del Po già previsti aggiornamenti più frequenti Deliberazione Comitato Istituzionale Autorità di Bacini del fiume Po n. 4 del 7 dicembre 2016

12 Contenuti del PGRA 2016 Mappe di pericolosità di alluvione RP - Reticolo principale di pianura RSCM - Reticolo secondario collinare e montano RSP - Reticolo secondario di pianura naturale e artificiale ACL - Aree costiere lacuali Alluvione frequente (P3 o H) Alluvione poco frequente (P2 o M) Alluvione rara (P1 o L) Mappe di rischio - Residenziale, produttivo, strutture strategiche e sedi di attività collettive (ospedali, scuole, attività turistiche), Infrastrutture viarie e ferroviarie, Impianti allegato I D.L. 59/ ARIR, Depuratori, inceneritori, discariche, beni culturali vincolati, Aree per l estrazione delle risorse idropotabili R4, R3, R2, R1 Aree a rischio significativo (ARS bacino, regionali, locali) Misure di prevenzione, protezione, preparazione, ritorno alla normalità e analisi Contenuti PAI rischio alluvioni (2001) Elaborato 8 Tavole di delimitazione delle fasce fluviali Elaborato 2 Atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici Allegato 4 Delimitazione delle aree in dissesto (delimitazione e classificazione di pericolosità, di fenomeni di dissesto sul reticolo idrografico di montagna (Ca, Cp, Cn Ee, Eb, Em) Allegato 4.1 all Elaborato 2 Perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico molto elevato (perimetrazione e zonazione delle aree a rischio idrogeologico molto elevato in ambiente collinare e montano - zona 1 e zona 2 - e sul reticolo idrografico principale e secondario nelle aree di pianura - zona I e zona BPr) Elaborato 7 Norme di attuazione

13 Adeguamento del PAI al PGRA Il PGRA non contiene NORME (limitazioni e/o prescrizioni), che sono demandate ad una variante al PAI (in corso), adottata in via definitiva il 7 dicembre 2016, pubblicata GURI l 1 marzo In attesa DPCM di approvazione. Attuazione nel settore urbanistico. Entro 90 giorni dalla pubblicazione del DPCM sul BURL, Regione deve emanare disposizioni - Misure di salvaguardia - demanda alle regioni l emanazione di disposizioni concernenti l attuazione del PGRA nel settore urbanistico coordinate con quelle assunte in materia di protezione civile dando degli indirizzi di coerenza rispetto alle norme vigenti - Innesca una fase di verifica/aggiornamento degli strumenti urbanistici e di pianificazione dell emergenza a livello comunale

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