Prof. Andrea Pane. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Dipartimento di Architettura

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1 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Dipartimento di Architettura CORSI DI LAUREA IN ARCHITETTURA MAGISTRALE 5 UE + SCIENZE DELL ARCHITETTURA + SPECIALISTICA IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA CORSO A CREDITI LIBERI (2 CFU) I monumenti e la guerra in Europa: memoria, ricostruzione, restauro I protagonisti della ricostruzione Prof. Andrea Pane Prof. Andrea Pane a.a.

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3 Gustavo Giovannoni ( ) «L applicazione del sistema alle città bombardate offre quesiti vari e nuovi. L abbattimento sporadico dei diradamento qui non è ragionato, ma è avvenuto di fortuna (o per meglio dire di sfortuna). Il Regolamento dovrà mantenere il carattere minuto degli edifici, che da parte della speculazione edilizia si tenderà s sotituire coi grandi blocchi. Dovrà stabilire limitazioni di ampiezza, di altezza [ ]. Altrimenti gli italiani faranno alle città italiane più danni di quanti ne abbia fatti la guerra degli stranieri». Prof. Andrea Pane

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5 «[Occorre stabilire] il postulato della conservazione non solo dei monumenti, ma anche del carattere ambientale, considerando cioè il quartiere come tutto un monumento [ ] Le città italiane non possono essere condannate, per le nostre teorie, ad una desolante nudità costruttiva dei protestanti [ ]. Quando non si tratti di opere d importanza capitale per la Storia dell Architettura, qualche deroga al restauro scientifico, se appaia necessario, potrà ammettersi. Non dimentichiamo che i monumenti non sono fatti soltanto per gli studiosi di Storia dell Architettura, ma anche, e specialmente, per il popolo, e che un restauro eseguito con scarso criterio di autenticità ma con senso d arte rappresenta, è vero, una scheda perduta pei nostri studi, ma anche una conservazione «presso a poco» del carattere ambientale, meglio che nulla [ ]. Se dunque qualche dato di rilievo grafico manca e la fantasia lo sostituisce, se qualche imitazione stilistica si unisce agli elementi nudamente costruttivi, ci si contenti della dimostrazione che questo fatto è inevitabile [ ] (G. Giovannoni, Il dopoguerra dei monumenti e delle vecchie città d Italia, in «Nuova antologia», a. 79, n. 1726, 1 aprile 1944) Prof. Andrea Pane

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8 Napoli CHIESA DI SANTA CHIARA Colpita da spezzoni incendiari nel bombardamento del 4 agosto 1943, la chiesa di Santa Chiara di origine trecentesca ma fortemente rimaneggiata in età barocca viene ricostruita a partire dal 1945 dalla Soprintendenza napoletana. Nel 1944 Roberto Pane sostiene l inevitabile necessità di ricomporre le linee trecentesche, rinunciando al rifacimento della veste barocca, ma anche all ipotesi di conservarla allo stato di rudere. Il caso di Santa Chiara ispira quindi una più ampia riflessione teoretica sul restauro, che costituisce un importante contributo per la definizione della dottrina del «restauro critico». Affiora intanto il riferimento ad una istanza psicologica del restauro «di necessità», precisata negli anni a venire in seguito ad un crescente interesse per la psicanalisi junghiana.

9 «L impossibilità di ricomporre l interno barocco di S. Chiara appare evidente al primo sguardo. Nelle condizioni presenti, data la scomparsa della volta e di quasi tutte le decorazioni settecentesche, il restauro offre una sola possibilità [ ]: quella che consiste nel ripetere le linee trecentesche continuando a scoprire ciò che il fuoco ha già parzialmente scoperto. [ ] In onore della verità [ ] va riconosciuto che [ ] il Settecento napoletano non aveva raggiunto in S. Chiara una delle sue espressioni più felici. [ ] Ciò non toglie, ad ogni modo, che anche S. Chiara barocca sia degna di rimpianto [ ]. In tal senso l antitesi tra la chiesa settecentesca, così ricca e profana, e quella austera e nuda che risorgerà dal restauro, significherà in simbolo l antitesi tra il tempo passato e quello che ci attende.[ ] Concepito in pura funzione statica il restauro dovrà limitarsi a rifare, là dove occorra, qualche elemento portante in forma riassuntiva e schematica, in maniera che esso appaia riconoscibile dal resto [ ]. Prof. Andrea Pane

10 Ma la maggiore difficoltà non consisterà nella sistemazione delle parti superstiti dei monumenti, [ ] bensì nell attribuire una forma estetica a tutto il vasto insieme; cosa che, procedendo con la maggiore sobrietà e cautela, dovrà essere compiuta. [ ] I vincoli del restauro imporranno i loro giusti e rigorosi limiti al gusto e alla fantasia, ma saranno sempre e soltanto questi ultimi a fornire una soddisfacente soluzione del problema. [ ] Si tratterà di giudicare se certi elementi abbiano o no carattere di arte, perché, in caso negativo, ciò che maschera o addirittura offende immagini di vera bellezza sarà del tutto legittimo abolirlo [ ]. Ogni monumento dovrà, dunque, essere visto come un caso unico, perché tale è in quanto opera d arte e tale dovrà essere anche il suo restauro. [ ] Se pensiamo che già la sola superficie di intonaco e l apparente neutralità di un tono di raccordo possono impegnare il gusto creativo, [ ] per quanto si possa procedere esclusivamente sul cammino tracciato dagli elementi più controllati e sicuri, verrà sempre il momento in cui sarà necessario gettare un ponte, operare una congiunzione [ ]. (R. Pane, Il restauro dei monumenti, in «Aretusa», a. I, n. 1, marzo-aprile 1944, pp ) Prof. Andrea Pane

11 CATTEDRALE DI TEANO Nel 1946 Pane è incaricato del restauro della Cattedrale di Teano (Caserta), gravemente danneggiata durante il secondo conflitto mondiale. I lavori, conclusi nel 1957, consisteranno in «una vera e propria ricostruzione, in grandissima parte ex novo», relativa in particolare alla facciata, all interno e alla cupola. Prof. Andrea Pane

12 Bernard Berenson ( ) «Firenze è un organismo storico che si è tramandato attraverso i secoli come una configurazione di forme e di profili che è rimasta singolarmente intatta nonostante le trasformazioni a cui sono soggette le dimore degli uomini, allora essi vanno ricostruiti al modo che fu detto del Campanile di San Marco «dove erano e come erano». Prof. Andrea Pane (B. Berenson, Come ricostruire la Firenze demolita, in «Il Ponte», I, 1, aprile 1945)

13 Ranuccio Bianchi Bandinelli ( ) «Ogni ripristino è condannabile come ripugnante all estetica, perché imitazione di posizioni spirituali irripetibili, oltre che, come ogni falso contrario al senso morale». (R. Bianchi Bandinelli, Come non ricostruire la Firenze demolita, in «Il Ponte», I, 2, maggio 1945) Prof. Andrea Pane

14 Firenze, quartiere Santa Croce. Prof. Andrea Pane Carlo Ludovico Ragghianti ( ) Ragghianti sembra più sensibile di altri alle esigenze complessive di pianificazione urbanistica, ma anche sostanzialmente aperto alle trasformazioni funzionali, e quindi pronto ad accettare un architettura come conseguenza di un organizzazione vitale, a prendere atto dei modi con cui essa si presenta come conseguenza di questa condizione.

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16 Giovanni Michelucci ( )

17 PONTE A SANTA TRINITA, Firenze Minato dai tedeschi in ritirata nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1944, il ponte a Santa Trinita, realizzato dall Ammannati tra il 1566 e il 1569, sarà ricostruito «com era e dov era» tra il 1955 e il 58 da R. Gizdulich e E. Brizzi. Già nel 1946 Pane si dichiara favorevole alla ricostruzione del ponte «più bello del mondo», non soltanto per ragioni «di natura pratica, psicologica o sentimentale», ma anche artistiche. «È mia persuasione che il Ponte di S. Trinita potrebbe e dovrebbe essere ricostruito quale era. [ ]Di pochi monumenti noi possediamo documentazioni e rilievi così completi come per questo [ ] perciò nessun dubbio potrebbe sorgere all atto della ricostruzione [ ] mi servirei senz altro delle moderne possibilità costruttive, in quanto più sicure e più comode, senza preoccuparmi delle moralistiche obiezioni, relative alla sincerità strutturale». (Il ponte S. Trinita, in «La nuova città», n. 3, 1946, pp ) Prof. Andrea Pane

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19 «Se, invece del Ponte di S. Trinita, mi fossi dovuto proporre la ricostruzione del Ponte Vecchio, penserei allo stesso modo? Certamente no; perché quest ultimo è l irriproducibile risultato di accidentali e pittoresche stratificazioni; [ ] In un senso più generale, noi dobbiamo riconoscere che, avendo le distruzioni della guerra posto problemi del tutto nuovi rispetto a quelli del nostro recente passato, i moderni principî del restauro non si adeguano più alle varie e drammatiche necessità dei casi attuali. [ ] Una tipica anticipazione alle questioni attuali si presentò in seguito al crollo del campanile di Venezia, che si decise di ricostruire ex novo in omaggio al sentimento unanime dei veneziani e superando ogni riserva di diversa natura; né oggi credo sia possibile trovare qualcuno disposto a sostenere sul serio che tale ricostruzione sia stata un errore [ ]». Prof. Andrea Pane

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25 G. De Angelis d Ossat ( ) Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti dal 1947 al 1960

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35 LA CASA SUL CANAL GRANDE, Venezia 1953 Prof. Andrea Pane Nel 1953 il dibattito sull inserimento del nuovo nell antico è segnato dalla presentazione del progetto di Frank Lloyd Wright per la fondazione Masieri a Venezia, dedicato alla memoria di Angelo Masieri, tragicamente scomparso l anno prima. La cultura architettonica italiana si spacca in due: Antonio Cederna tuona contro l irruzione del moderno nel tessuto veneziano, Roberto Pane, per contro, è tra i primi a sostenerlo, rispondendo puntualmente alle argomentazioni degli oppositori sulle colonne de «Il Mondo». Al fronte del sì si uniranno più tardi anche Ernesto N. Rogers e Bruno Zevi, ma dopo alcuni mesi la polemica si concluderà con la bocciatura del progetto.

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