PROVVEDIMENTI APPROVATI

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1 NEWSLETTER N. 4/2016 del 29 febbraio 2016 AREA LEGAL PROVVEDIMENTI APPROVATI Costituzione di una startup innovativa senza notaio CIRCOLARI, PARERI E RISOLUZIONI Cessione di quote e perdita dello status di S.r.l. semplificata GIURISPRUDENZA DI LEGITTIMITA L imprenditore individuale cessato non è escluso dal fallimento della società di fatto Responsabilità per concorso nel reato di bancarotta Il falso valutativo escluso dal falso in bilancio Responsabilità del datore di lavoro per attività criminosa di terzi Riduzione del compenso per il sindaco dimissionario Responsabilità degli amministratori di società di persone 1

2 CIRCOLARI PARERI E RISOLUZIONI PROVVEDIMENTI APPROVATI Costituzione di una startup innovativa senza notaio Ministero dello Sviluppo economico Comunicato del 19 febbraio 2016 Il Ministero dello Sviluppo Economico ha adottato il Decreto in oggetto tramite il quale viene introdotta la possibilità di costituire una start up innovativa senza la necessità di redigere l atto costitutivo dinanzi ad un notaio. Infatti, le nuove start up, così come definite dall art. 25 del D.L. 179/2012, potranno essere costituite mediante un modello standard tipizzato con firma digitale. Resta tuttavia ferma la possibilità di costituire la società mediante atto pubblico. Tramite un successivo decreto verrà approvato e reso pubblico il modello informatico e la modulistica necessaria per la trasmissione ed iscrizione presso il Registro delle Imprese. Tramite il nuovo sistema, gli atti potranno essere redatti direttamente dai soci della start up oppure tramite l ausilio del Registro delle Imprese, che autenticherà le sottoscrizioni procedendo contemporaneamente all iscrizione della società. Cessione di quote e perdita dello status di S.r.l. semplificata Ministero dello Sviluppo Economico Parere del 15 febbraio 2016 n Con il parere in commento, il Ministero dello Sviluppo Economico ha fornito alcuni chiarimenti relativi all ipotesi di cessione di quote di S.r.l. semplificata a persona giuridica, dal momento che ai sensi dell art bis, comma 1, cod. civ. la S.r.l. semplificata può essere costituita con contratto o atto unilaterale da persone fisiche. Sul punto il MISE ha affermato che, in forza di una interpretazione letterale della norma, il divieto di cessione a soggetti diversi dalle persone fisiche, opera esclusivamente al momento della costituzione della società. Pertanto, l atto di cessione di quote sociali di s.r.l.s. a persone giuridiche è consentito, purché ciò avvenga successivamente alla costituzione. Ad avviso del MISE, tuttavia, l ingresso nel capitale sociale di soggetti differenti dalle persone fisiche fa perdere alla società lo status di S.r.l. semplificata e pertanto verrà riqualificata quale S.r.l. ordinaria e, in assenza di adeguato corrispondente aumento di capitale, a capitale esiguo. Per tale ragione, dalla denominazione sociale dovrà essere eliminato ogni riferimento alla S.r.l. semplificata. 2

3 GIURISPRUDENZA DI LEGITTIMITA L imprenditore individuale cessato non è escluso dal fallimento della società di fatto Corte di Cassazione Sezione Civile Sentenza del 24 febbraio 2016 n Con le Sentenza in commento, la Corte di Cassazione ha affermato che la revoca del fallimento di un imprenditore individuale perché cancellato dal Registro delle imprese da oltre un anno, ai sensi dell art. 10 della L. Fall., non preclude l accertamento sull insolvenza di una società di fatto tra lo stesso imprenditore ed altro soggetto il cui eventuale fallimento si estende ai relativi soci, ivi incluso l ex imprenditore individuale, ai sensi dell art. 147 L. Fall. In altre parole, ad avviso della Suprema Corte, la revoca del fallimento del singolo imprenditore non esclude la possibilità di dichiarare il fallimento dello stesso soggetto quale socio illimitatamente responsabile di una società di fatto. Tale affermazione poggia sull assunto che la società di fatto ha una propria autonomia e connotazione, distinta rispetto a quella delle persone fisiche che la compongono. Risulta dunque irrilevante la sopravvenienza di atti interruttivi del fallimento concernenti esclusivamente le persone fisiche. Responsabilità per concorso nel reato di bancarotta Corte di Cassazione Sezione Penale Sentenza del 22 febbraio 2016 n Con la Sentenza in oggetto, la Corte di Cassazione ha sostenuto che non può essere riconosciuta la qualifica di amministratore di fatto al soggetto coinvolto nell operazione di distrazione contestata, nel caso in cui non sia stata svolta da tale individuo un apprezzabile attività gestoria della società. Infatti, ad avviso della Suprema Corte, il coinvolgimento in un operazione di distrazione, per quanto complessa ed articolata, non è sufficiente a qualificare la funzione direttiva di una persona all interno di un ente. Le predette azioni costituiscono il contenuto della condotta distrattiva delle somme erogate dalla società e non sono da sole sufficienti a dimostrare il supposto ruolo dell indagato quale gestore occulto della società. Tuttavia, in presenza delle predette circostanze, può configurarsi in capo al soggetto agente una responsabilità per concorso in qualità di extraneus alla realizzazione dei reati di bancarotta commessi dall amministratore di diritto. Il falso valutativo escluso dal falso in bilancio Corte di Cassazione Sezione Penale Sentenza del 22 febbraio 2016 n Con la Sentenza in commento, la Corte di Cassazione ha affermato, in conformità a quanto già disposto da una recente sentenza (n /2015), che in forza delle recenti modifiche apportate all articolo 2621 cod. civ., il falso valutativo non è più previsto dalla legge come reato. Infatti, il nuovo testo normativo, nella tipizzazione della condotta, riporta esclusivamente la locuzione fatti materiali non rispondenti al vero, senza alcun richiamo alle valutazioni. Tale espunzione, ad avviso della Suprema Corte, è indice della volontà del legislatore di voler escludere una rilevanza penale per i c.d. falsi valutativi. Inoltre, il nuovo articolo 2621 cod. civ. deve essere interpretato, alla luce di una lettura sistematica, rispetto alla fattispecie di cui all art cod. civ. ( Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza ), il quale continua a punire i medesimi soggetti attivi amministratori, dirigenti etc. che nelle comunicazioni dirette alle autorità pubbliche di vigilanza espongono fatti materiali non rispondenti al vero, ancorché oggetto di valutazioni. Pertanto, la circostanza secondo cui il legislatore abbia modificato esclusivamente la condotta di cui all art cod. civ., lasciando invariata la fattispecie di cui all art è, secondo la Corte di Cassazione, dimostrativo di un intento legislativo volto ad escludere l ipotesi di falso valutativo esclusivamente con riferimento al reato di false comunicazioni sociali. Tuttavia, sul tema in esame gli orientamenti giurisprudenziali non sono univoci. 3

4 GIURISPRUDENZA DI LEGITTIMITA Responsabilità del datore di lavoro per attività criminosa di terzi Corte di Cassazione Sezione Civile Sentenza del 19 febbraio 2016 n Con la Sentenza in oggetto, la Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità del datore di lavoro è estesa anche alle misure necessarie a preservare l incolumità dei dipendenti dalle aggressioni derivanti da episodi criminosi posti in essere da terzi. In particolare, in relazione al tipo di attività svolta dal lavoratore e ai rischi intrinseci alla stessa, può risultare insufficiente l adozione delle misure di protezione imposte dalla legge. Infatti, l imprenditore è tenuto a tutelare l integrità psicofisica dei propri lavoratori e, per tale ragione, non può limitarsi all adozione di misure di tipo igienico sanitario o antinfortunistico, ma deve adottare anche tutte quelle misure atte a preservare i lavoratori dalla lesione della propria integrità nell ambiente di lavoro cagionata dall attività criminosa di terzi. Tale obbligo deriva da un interpretazione costituzionalmente orientata del DPR 1124/65 (riguardante l assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali), alla luce del diritto alla salute e del principio di correttezza e buona fede cui deve ispirarsi lo svolgimento del rapporto di lavoro. Riduzione del compenso per il sindaco dimissionario Corte di Cassazione Sezione Civile Sentenza del 18 febbraio 2016 n Con la Sentenza in commento, la Corte di Cassazione ha affermato che il sindaco di una S.p.A. non può pretendere quale compenso la somma indicata nella nota integrativa di bilancio se la prestazione non è stata integralmente eseguita per l intera durata dell incarico nella società. In particolare, la Suprema Corte ha specificato che un sindaco non ha diritto ha percepire il compenso, determinato all interno della nota integrativa per l intera durata dell incarico, nei casi in cui la carica sia stata abbandonata prima della sua scadenza. Nel caso di specie, il sindaco di una banca popolare aveva rassegnato le dimissioni, dopo un anno di carica, per una sanzione a lui irrogata dalla Banca d Italia. In tal caso, la Suprema Corte ha ritenuto legittima la decurtazione del compenso, ridotta ad un terzo di quella riportata all interno della nota integrativa. Responsabilità degli amministratori di società di persone Corte di Cassazione Sezione Civile Sentenza del 16 febbraio 2016 n Con la Sentenza in oggetto, la Corte di Cassazione ha ritenuto legittima l azione di responsabilità di un socio di società di persone nei confronti dell amministratore. Infatti, ad avviso della Suprema Corte, sebbene le società di persone non siano dotate di autonoma personalità, costituiscono ugualmente un autonomo centro di imputazione di situazioni giuridiche. Per tale motivo, è configurabile una responsabilità degli amministratori nei confronti dei singoli soci oltre che nei confronti della società, in maniera analoga a quanto previsto per le società di capitali. Tuttavia, dal momento che l azione del socio ha natura extracontrattuale è necessario che il pregiudizio subito dal singolo socio non sia il riflesso dei danni cagionati al patrimonio sociale ma che si tratti di danni causati direttamente al socio come conseguenza immediata del comportamento degli amministratori. Fonti Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana; Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea; Guida Normativa edita da Il Sole24Ore ; Il Sole24Ore; ItaliaOggi; Bigweb - IPSOA; Sito ufficiale del Ministero delle Finanze; Sito ufficiale del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio; Sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico; Sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 4

5 A cura di avv. Marco Moretti avv. Maurizio Monterisi dott.ssa Ilaria Musto LO STUDIO LEGALITAX è uno studio integrato che conta 86 professionisti di cui 21 partner, avvocati e commercialisti. Lo studio, con sedi a Roma, Milano, Padova e Verona, mette a disposizione della clientela le sue competenze legali e fiscali per rispondere a tutte le necessità delle aziende nelle diverse fasi della loro vita. I clienti sono prevalentemente imprese italiane ed estere che investono e operano sul territorio italiano. DISCLAIMER Le informazioni contenute nel presente documento non sono da considerarsi un esame esaustivo né intendono esprimere un parere o fornire una consulenza di natura legale-tributaria e non prescindono dalla necessità di ottenere pareri specifici con riguardo alle singole fattispecie. Milano Roma Padova Verona Piazza Pio XI, Milano T F milano@legalitax.it Via Flaminia, Roma T F roma@legalitax.it Galleria dei Borromeo, Padova T F padova@legalitax.it Stradone Porta Palio, Verona T F verona@legalitax.it 5