Scelte ges1onali del patrimonio forestale regionale e organizzazione delle stru8ure

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1 Scelte ges1onali del patrimonio forestale regionale e organizzazione delle stru8ure Massimiliano D Alessio Responsabile Area Studi e Ricerche GIORNATE DI STUDIO Il ruolo del se4ore pubblico nella ges<one del patrimonio forestale. Nuoro, 5-6 marzo 2015

2 Lavoro forestale nel se8ore pubblico

3 Il lavoro forestale nel se;ore pubblico Secondo le nostre s<me in Italia il se;ore forestale pubblico occupa complessivamente lavoratori. In par<colare sono i lavoratori forestali alle dipendenze del Corpo Forestale dello Stato. Gli En1 locali (Regioni, Province e Comunità Montane) e altre en1 pubblici in Italia occupano complessivamente lavoratori forestali.

4 Lavoro forestale pubblico nelle regioni italiane Regione/PA Operai OTI ed OTD in Regioni ed enti pubblici OTI del Corpo forestale dello Stato TOTALE Piemonte Valle d'aosta Liguria Lombardia PA Bolzano PA Trento Veneto Friuli V. Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio n.d Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna TOTALE

5 Lavoro forestale pubblico nelle regioni italiane Nelle regioni del Mezzogiorno si concentra il 91,7% del totale degli occupa< del se;ore forestale pubblico. In par<colare Sicilia, Calabria e Sardegna occupano il 80,0% del totale del lavoratori forestali del Mezzogiorno. Nel Centro Nord si concentra il 8,3% del totale degli occupa< del se;ore forestale pubblico. Toscana, Tren1no Alto Adige, Veneto e Umbria occupano il 58,5% del totale del lavoratori forestali del Centro Nord.

6 Ges1one Forestale: modelli a confronto

7 Competenza forestale: compi< e ruoli is<tuzionali Decreto legisla1vo N. 143/97, a;ua<vo nel se;ore agricolo e forestale del decentramento operato dalle cosidde;e leggi Bassanini e la Legge Cos1tuzionale N. 3 del 18 o8obre La materia foreste, non essendo espressamente prevista nel nuovo ar<colo 117 della Cos<tuzione, commi 2 e 3, deve ritenersi di competenza residua- esclusiva regionale. Lo Stato ha legislazione esclusiva in materia di rappor1 internazionali e tutela dell'ambiente (art. 3).

8 Piemonte Norma1va LR n. 4 del 2009 La Regione, a;raverso il Se8ore Ges1one Proprietà Forestali Regionali e Vivais1che, provvede dire;amente alla ges<one del proprio patrimonio silvo- pastorale e delle stru;ure vivais<che. Sono occupa< 487operai forestali (280 OTI e 207 OTD). (dato 2014) È is<tuito l'albo delle Imprese Forestali del Piemonte tramite Regolamento regionale del 22 febbraio 2010, n. 2 e 6/R Disciplina dell'albo delle imprese forestali del Piemonte". È incen<vata la cos<tuzione e le aavità di consorzi e di altre forme di ges1one associata.

9 Valle d Aosta Norma1va In i<nere Testo Quadro di se;ore È prevista l assunzione di OIF presso i can<eri forestali del Dipar1mento risorse naturali e corpo forestale; Sono occupa< 270 operai forestali (76 OTD e 194 OTI) (dato 2014). La Regione concede aiu1 ai 1tolari di diria reali o personali di godimento di aree boschive, siano essi soggea pubblici o priva1, singolarmente o in forma associata in base alla L.R. n. 3 del È is<tuita l Anagrafe regionale delle aziende agricole valdostane ai sensi della L.R. n. 17 del 2003.

10 Lombardia Norma1va LR n. 31 del 2008 L ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all'agricoltura e alle Foreste) è competente per la ges<one e valorizzazione del demanio forestale regionale. È altresì prevista la delega alle Comunità montane. Sono occupa< 160 operai forestali (solo OTI) (dato 2012). E' is<tuito l'albo regionale delle imprese boschive che possono o;enere in ges<one aree silvo- pastorali di proprieta o possesso pubblico. È sostenuta l a8uazione dire8a di interven< da parte dei proprietari in forma associata o consorziata, dei consorzi forestali o delle aziende agricole.

11 P.A. di Bolzano Norma1va LP n. 21 del 1996 La Provincia autonoma di Bolzano interviene dire;amente mediante gli ispe8ora1 della Ripar1zione Foreste. È anche aava l Azienda provinciale foreste e demanio per l'amministrazione delle proprietà forestali demaniali. Sono occupa< 380 operai forestali (dato 2013). La Provincia promuove la creazione di piccole industrie forestali e di imprese di u1lizzazione boschiva. È promossa la cos<tuzione di associazioni e consorzi di proprietari di boschi.

12 P.A. di Trento Norma1ve LP n. 11 del 2007 Il Servizio Foreste e Fauna cura lavori di conservazione e miglioramento delle aree forestali È aava l Agenzia provinciale delle foreste demaniali. Sono occupa< 238 operai forestali (dato 2013). È is<tuito l Elenco provinciale delle imprese forestali ed esercizio delle a_vità selvicolturali a cui gli en< pubblici proprietari di bosco e le loro associazioni affidano i lavori in ambito forestale. La Provincia promuove la cos1tuzione e incen<va la partecipazione di en1 pubblici e priva1 a consorzi, associazioni, convenzioni o comunque a forme di compartecipazione pubblica, privata o mista.

13 Veneto Norma1va LR n. 52 del 1978 modificato dalla LR n. 5/2005 Delega all Azienda regionale Veneto Agricoltura e alle Comunità Montane. La Regione opera altresì dire;amente a;raverso Servizi Forestali Regionali. Sono occupa< 624 operai forestali (277 OTI e 347 OTD) (dato 2013). È prevista l is<tuzione dell albo delle imprese per l esecuzione di lavori, opere e servizi in ambito forestale. La Regione promuove la cos<tuzione di Consorzi, o di Aziende speciali consorziali.

14 Friuli V. Giulia Norma1va LR n. 9 del 2007 Alla Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna compete la ges<one del patrimonio silvo- pastorale di proprietà regionale. Sono occupa< 208 operai forestali (186 OTI e 22 OTD) (dato 2014). È is<tuito l Elenco regionale delle imprese forestali. È promossa la creazione di consorzi e altri organismi associa1vi.

15 Liguria Norma1va LR n. 4 del 1999 Con la soppressione delle Comunità montane la competenza è stata trasferita alla Regione. Il Corpo Forestale ha il compito di occuparsi della ges<one del patrimonio forestale regionale. Non sono occupa1 operai forestali (dato 2014). È previsto il sostegno a: a) coopera1ve agricole e forestali; b) consorzi forestali; c) priva1 proprietari.

16 Emilia Romagna Norma1va LR n. 30 del 1981 È a;ribuita delega Comunita montane, alle Amministrazioni provinciali. Sono occupa< 5 operai forestali (dato 2014). I lavori forestali sono affida< in appalto a col1vatori dire_, singoli o associa<, ovvero a coopera1ve di produzione agricola e di lavoro agricolo- forestale. È is<tuito l Albo regionale delle imprese forestali. È promossa la cos<tuzione di consorzi tra proprietari e condu8ori di terreni per la ges<one silvo- pastorale.

17 Toscana Norma1va LR n. 39 del 2000 Sono <tolari della ges<one del patrimonio agricolo- forestale regionale le Province, i Comuni e le Unioni di Comuni. Sono occupa< 512 operai forestali (solo OTI) (dato 2014). È is<tuito l Albo regionale delle imprese agricolo- forestali che operano nel se8ore degli interven1 pubblici agricolo- forestali. All`Albo possono essere iscria le imprese singole, i consorzi stabili di imprese ed i consorzi tra società coopera<ve.

18 Umbria Norma1va LR n. 28 del 2001 Era a;ribuita delega alle Comunità montane. Con L.R. 18 del 2011 è stato disposto lo scioglimento delle Comunità montane ed è stata is<tuita l Agenzia Forestale Regionale. Sono occupa< 558 operai forestali (dato 2013). È is<tuito presso ciascun ente competente per territorio, l Elenco delle di8e boschive.

19 Marche Norma1va LR n. 6 del 2005 Le Comunità montane ges<scono il demanio forestale regionale. Sono occupa< 33 operai forestali (dato 2010). È is<tuito l Albo regionale delle imprese agricolo- forestali. È concesso un sostegno ai consorzi di imprese ed ai consorzi tra societa coopera1ve.

20 Lazio Norma1va LR n. 39 del 2002 È a;ribuita delega alle Comunità montane. Dato occupazionale non disponibile. È prevista l is<tuzione di un Albo delle imprese forestali. È promossa la formazione di consorzi ed altre forme associa1ve di ges1one.

21 Abruzzo Norma1va LR n. 3 del 2014 La Regione a;raverso l Ufficio Foreste Demaniali Regionale provvede dire;amente alla ges<one del proprio patrimonio agro- silvo- pastorale e delle stru;ure vivais<che. Sono occupa< 31 operai forestali (dato 2010). La Regione favorisce la cos<tuzione di imprese e coopera1ve forestali.

22 Molise Norma1va LR n. 6 del 2000 È demandata l aavità faava all Agenzia regionale per l'innovazione e lo sviluppo dell'agricoltura nel Molise "Giacomo Seda1" (ARSIAM) la ges<one, la realizzazione e la spesa delle aavità di can<eris<ca forestale. Sono occupa< 200 operai forestali (dato 2007). È is<tuito l'albo regionale delle Imprese boschive. È prevista la cos<tuzione di Consorzi Forestali tra priva< che hanno i boschi confinan< tra loro e tra ques< e gli en< pubblici.

23 Norma1va LR n. 11 del 1996 modificata dalla LR n. 14/06 Campania È a;ribuita delega alle Comunità montane e alle Province. Sono occupa< operai forestali (dato 2011). È is<tuito l albo regionale delle imprese boschive.

24 Puglia Norma1va LR n. 18 del 2000, LR n. 14 del 2001, art. 29. Le foreste patrimonio regionale sono amministrate dalla Regione mediante l Agenzia Regionale per le a_vità Irrigue e Forestali (L.R. n. 3 del 2010). Sono occupa< 879 operai forestali e irrigui (702 OTI e 177 OTD) (dato 2015). È is<tuito albo regionale delle imprese boschive con L.R. n. 4 del È prevista la promozione di consorzi o aziende per la ges<one di beni agro- silvopastorali.

25 Norma1va LR n. 42 del 1998 modificata dalla LR n. 11/2004 Basilicata È a;ribuita delega alle Aree programma, per il tramite dei comuni capofila, e alle Province. Sono occupa< operai forestali (di cui 580 su proge;o VIE BLU) (dato 2012 e 2014). È stato is<tuito il Registro delle Di8e Boschive della Regione Basilicata con D.G.R. n. 3427/99. È prevista la promozione di Consorzi forestali e delle altre forme associate.

26 Calabria Norma1va LR n. 20 del 1992 Gli En< locali delegano all Azienda Calabria Verde (LR n. 25 del 2013). Sono a;uatori i Consorzi di bonifica e Parco Naturale Regionale delle Serre. Sono occupa< operai forestali (5.165 Calabria Verde, Consorzi di Bonifica e 45 Parco Naturale Regionale delle Serre) (dato 2014). È is<tuito un Albo regionale delle Imprese boschive.

27 Norma1va LR n. 16 del 1996 modificata dalla LR n. 14/2006 Sicilia La Regione a;raverso il Dipar1mento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale (LR n. 9 del 2013). Sono occupa< operai forestali (1.137 OTI e OTD) (dato 2014). Non sono previste disposizioni specifiche.

28 Sardegna Norma1va Non è prevista una specifica norma<va di se;ore. È aavo l Ente foreste della Sardegna is<tuito con Legge Regionale n. 24 del 9 giugno Sono occupa< operai forestali (6.151 OTI e 252 OTD) (dato 2013). Non sono previste disposizioni specifiche.

29 Modelli di ges<one forestale nelle regioni italiane L analisi delle norma<ve ado;ate dalle Regioni italiane consente di me;ere evidenzia tre modelli di ges1one che cara;erizzano l a;uazione delle aavità forestali nelle regioni italiane. Ges<one pubblica; Ges<one pubblico- privata; Ges<one privata.

30 Ges<one forestale pubblica Questa forma organizza<va prevede 1) un dire8o protagonismo della Regione o il 2) conferimento della delega delle a_vità forestali agli en1 territoriali. Nel secondo caso la Regione conserva una funzione di indirizzo anche a;raverso la redazione del Piano Forestale Generale mentre affida a Comunità montane, Unioni dei Comuni, Amministrazione provinciale la ges<one e l a4uazione degli interven< forestali. In questo ambito ricadono anche le forme organizza<ve che prevedono la ges1one dire8a a8raverso le stru8ure regionali competen1 e quelle che presuppongo la cos1tuzione di en1 o agenzie o aziende regionali che sovraintendo alle aavità forestali.

31 Ges<one forestale pubblica nelle Regioni italiane Regione/Provincia Autonoma Abruzzo, PA Bolzano, Friuli V. Giulia, Liguria, Piemonte, Sicilia, PA Trento, Veneto, Valle d Aosta. Comunità montane, Province e Unioni dei Comuni Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana, Veneto. Agenzie, Aziende, En<, En< regionali di sviluppo agricolo PA Bolzano, Calabria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, PA Trento, Umbria, Veneto.

32 Ges<one forestale pubblica: analisi cri<ca Punto di forza: garan<re una ges1one in chiave pubblica delle risorse forestali regionali. Pun1 di debolezza: un problema di qualità del management nella ges<one delle aavità e dei programmi di lavoro; la ges<one pubblica non garan<sce sempre un elevato grado di efficacia e di efficienza nella u1lizzazione delle risorse pubbliche. Per migliorare l accountability sociale delle risorse des<nate alla forestazione sarebbe opportuno che la Regione assumesse un ruolo di monitoraggio con1nuo in grado di valutare la qualità e l impa8o degli interven1 realizza1.

33 Ges<one privata Questa forma organizza<va prevede l esclusivo coinvolgimento soggea priva< Consorzi forestali; Coopera<ve; Imprese boschive iscri;e agli albi regionali; singoli agricoltori; nella ges<one delle risorse forestali sia pubbliche che private.

34 Ges<one privata: analisi cri<ca Pun1 di forza: fornire un indubbio contributo allo sviluppo e al rafforzamento del tessuto imprenditoriale privato nel se;ore forestale. Punto di debolezza: non sembra per ora essere in grado di garan<re il rispe8o della dimensione sociale della sostenibilità forestale. La precarietà dei rappor1 contra8uali che cara;erizzano il comparto privato forestale accanto all elevata incidenza del lavoro nero e degli infortuni sul lavoro rappresentano infaa delle cri<cità che cara;erizzano ancora pesantemente consorzi, coopera<ve ed imprese forestali in Italia.

35 Ges<one pubblico- privata Questa forma organizza<va prevede: il coinvolgimento della Regione e/o degli En1 delega1 e/o delle altre forme di ges1one pubblica per il governo del patrimonio forestale pubblico; l aavazione di convenzioni o contra_ con sogge_ priva1 (Consorzi forestali, Coopera<ve, Imprese boschive iscri;e agli albi regionali, singoli agricoltori) mediante i quali viene ges<to il patrimonio forestale privato e quello pubblico.

36 Ges<one pubblico- privata: analisi cri<ca Punto di forza aavare forme di collaborazione tra en1 pubblici e sogge_ priva1 anche nell oaca dello sviluppo e del consolidamento della filiera foresta - legno. Punto di debolezza in assenza di una forte regia regionale questa scelta organizza<va corre il rischio di ingenerare una modalità di ges1one frammentata e poco organica che può non garan<re una ges<one sostenibile della risorsa forestale.

37 Grazie per l a;enzione! Per contaa: Massimiliano D'Alessio Tel: massimiliano.dalessio@fondazionemetes.it

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