COMUNE DI VINCHIO (AT)

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1 COMUNE DI VINCHIO (AT) Decreto Sindacale n. 1 del 27/03/2015 IL SINDACO Vista la deliberazione consiliare numero 27 in data 25/11/2010, esecutiva a sensi di legge, con la quale venne autorizzato il mantenimento delle partecipazioni possedute da questo comune nelle società "G.A.I.A. S.P.A." e "ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.P.A.", svolgenti attività di produzione di servizi di interesse generale e di servizi necessari per il perseguimento delle attività istituzionali dell'ente; Richiamata la Legge 190/2014 che all'art. 1 comma 611 testualmente recita: "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 3, commi da 27 a 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, e dall'articolo 1, comma 569, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, e successive modificazioni, al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti locali, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, le università e gli istituti di istruzione universitaria pubblici e le autorità portuali, a decorrere dal 1 gennaio 2015, avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015, anche tenendo conto dei seguenti criteri: a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o simílari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni dí fusione o di internalizzazione delle funzioni; d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni". Rilevato che ai sensi del comma 612 della medesima legge 190/2014, i presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, i presidenti delle province, i sindaci e gli altri organi di vertice delle amministrazioni di cui al comma 611, in relazione ai rispettivi ambiti di competenza, devono definire e approvare,

2 entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le modalità e i tempi di attuazione, l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire; Dato atto che: - al piano operativo deve essere allegata una specifica relazione tecnica; - il piano è trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet dell'amministrazione; - la pubblicazione del piano e della relazione costituisce obbligo di pubblicità ai sensi del "decreto trasparenza" (d.lgs. 33/2013); - sussiste il conseguente obbligo di predisporre, entro il 31 marzo 2016, una relazione sui risultati conseguiti; - anche tale relazione "a consuntivo" deve essere trasmessa alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e, quindi, pubblicata nel sito internet dell'amministrazione interessata; Vista la relazione tecnica appositamente predisposta dagli uffici comunali; Visto il Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate predisposto secondo le direttive e ritenutolo meritevole di approvazione; DECRETA 1. di approvare e fare proprio il Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate allegato al presente decreto quale parte integrante e sostanziale del medesimo; 2. di disporre la trasmissione del presente provvedimento alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti; 3. di provvedere alla pubblicazione del Piano sul sito istituzionale dell'ente nell'apposita sezione "Amministrazione trasparente".

3 PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETA' PARTECIPATE DEL COMUNE DI VINCHIO Il presenté Piano si colloca nell'ambito di quanto previsto dalla legge numero 190/2014 ed in particolare dall'articolo 1, commi 611 e seguenti, al fine di assicurare il "coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato". Il medesimo è ispirato ai seguenti criteri generali: a) eliminare le società e le partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante liquidazioni o cessione; b) sopprimere le società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; a) eliminare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; b) aggregare società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; e) contenere i costi di funzionamento, anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, ovvero riducendo le relative remunerazioni. Il dato principale da considerare è che la disciplina della materia si propone la migliore utilizzazione delle risorse, dunque l'efficiente ed efficace svolgimento dell'azione amministrativa ed, esplicitamente, il contenimento dei costi. Naturalmente poiché la materia considerata, gli strumenti richiamati e i processi amministrativi immaginati sono tratti dalla materia economico-aziendale, è ad essa che si ritiene di dover fare riferimento per ogni tipo di valutazione Il Comune di Vinchio partecipa al capitale delle seguenti società: 1. G.A.I.A. S.p.A. (Gestione Ambientale Integrata dell'astigiano spa) con una quota pari allo 0,43%, corrispondente a quarantadue azioni. Trattasi di società per azioni a totale capitale pubblico, posseduta da 115 comuni della Provincia di Asti, che si occupa di smaltimento rifiuti; in particolare, la società ha per oggetto prevalente le attività di gestione degli impianti già svolte dal consorzio ex C.S.R.A. e, in generale, assume la gestione degli impianti che è conferita dall'autorità competente. 2. ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.p.A. con una quota pari al 2,42% corrispondente a duecentosessantaquattro azioni. Trattasi di società per azioni a totale capitale pubblico che si occupa della gestione del sistema idrico integrato. In particolare la società è nata nel 2005 dalla trasformazione del Consorzio Acquedotto Valtiglione in società per azioni ai sensi del D.Lgs. 267/2000; la ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.p.A. ha a sua volta una partecipazione societaria in SIAM S.C.A.R.L. (Servizi Idrici Astigiano Monferrato) per il 25% del capitale sociale.

4 Agli atti non risultano altre partecipazioni dirette o indirette. L'attuale configurazione societaria è il risultato di un'attività compiuta negli anni volta alla riduzione e all'eliminazione delle partecipazioni non necessarie ai fini istituzionali. Le società di cui l'ente detiene partecipazioni dirette e/o indirette (G.A.I.A. S.P.A., ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.P.A. e SIAM S.C.A.R.L.) concorrono tutte al perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente in quanto si occupanb dello smaltimento dei rifiuti e del servizio idrico integrato. Dette società sono dotate di personale e questi è presente in numero sensibilmente superiore rispetto al numero degli amministratori. La loro attività è strettamente correlata alla normativa regionale e non consente ulteriore aggregazione. Per quanto riguarda il contenimento dei costi di funzionamento, si rammenta che l'ente, in quanto di modeste dimensioni demografiche (comune avente popolazione di 616 abitanti al 01/01/2015) detiene quote societarie poco rappresentative. Per quanto riguarda G.A.I.A. S.P.A. e ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.P.A., l'approvazione del Piano industriale e l'attività di controllo è affidata altresì alle rispettive autorità d'ambito. Tuttavia, nel limite delle proprie possibilità, questo comune si impegna a dare impulso in seno alle medesime all'avvio di processi di riorganizzazione sia degli organi amministrativi e di controllo che delle strutture aziendali. Nell'ambito della politica "anticorruttiva" questo comune continuerà a vigilare sull'adozione del Piano di prevenzione della corruzione e si impegna anche quest'anno a predisporre e trasmettere i dati di cui alla dichiarazione CONSOC. Ad oggi non sono previste cessioni, scioglimenti, accorpamenti o fusioni. Nell'ambito della gestione rifiuti, i soci della G.A.I.A. S.P.A. sono chiamati ad esprimersi in merito alla trasformazione della medesima in società mista, con gara a doppio oggetto per l'ingresso nella società di un socio privato, mantenendo comunque la maggioranza pubblica (gara che prevede l'ingresso di un soggetto privato nella compagine societaria e, contestualmente, l'assegnazione di compiti operativi a detto socio privato). Ciò al fine di consentire, tra l'altro, la valorizzazione della società GAIA S.p.A attraverso l'apertura del capitale sociale a un soggetto qualificato e con requisiti idonei a promuovere una maggiore crescita e sviluppo industriale. Anche il consiglio comunale del comune di Vinchio, con deliberazione numero 3 in data 6/3/2015, si è espresso favorevolmente in merito alla volontà di procedere ad un aumento del capitale sociale inscindibile riservato al socio privato e alla contestuale assegnazione del servizio con gara a doppio oggetto, ad evidenza pubblica, previa relazione approvata dall'autorità d'ambito e prescritta dall'art. 34 comma 20 del d.l. 179/2012 conv. in legge 221/2012. In considerazione di quanto sopra esposto si ritiene pertanto strategico per questo Comune mantenere le proprie quote di partecipazione nelle società "G.A.I.A. S.P.A." e "ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.P.A.".

5 RELAZIONE TECNICA AL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETA' PARTECIPATE DEL COMUNE DI VINCHIO PREMESSA Dopo il "Piano Cottarelli", il documento dell'agosto 2014 con il quale l'allora commissario straordinario alla spending review auspicava la drastica riduzione delle società partecipate da circa a circa 1.000, la legge di stabilità per il 2015 (legge 190/2014) ha imposto agli enti locali l'avvio un "processo di razionalizzazione" che possa produrre risultati già entro fine Il comma 611 della legge 190/2014 dispone che, allo scopo di assicurare il "coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato", gli enti locali devono avviare un "processo di razionalizzazione" delle società e delle partecipazioni, dirette e indirette, che permetta di conseguirne una riduzione entro il 31 dicembre Lo stesso comma 611 indica i criteri generali cui si deve ispirare il "processo di razionalizzazione": d) eliminare le società e le partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante liquidazioni o cessioni; e) sopprimere le società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; f) eliminare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; g) aggregare società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; h) contenere i costi di funzionamento, anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, ovvero riducendo le relative remunerazioni. Il dato principale da considerare è che la disciplina della materia si propone la migliore utilizzazione delle risorse, dunque l'efficiente ed efficace svolgimento dell'azione amministrativa ed, esplicitamente, il contenimento dei costi. LE PARTECIPAZIONI DELL'ENTE Il comune di Vinchio partecipa al capitale delle seguenti società: 1. G.A.I.A. S.p.A. (Gestione Ambientale Integrata dell'astigiano spa) con una quota pari allo 0,43%, corrispondente a quarantadue azioni. Trattasi di società per azioni a totale capitale pubblico, posseduta da 115 comuni della Provincia di Asti, che si occupa di smaltimento rifiuti. In particolare, la società ha per oggetto prevalente le attività di gestione degli impianti già svolte dal consorzio ex C.S.R.A. e, in generale, assume la gestione degli impianti che è confèrita dall'autorità competente. 2. ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.p.A. con una quota pari con una quota pari al 2,42%, corrispondente a duecentosessantaquattro azioni. Trattasi di società per a-

6 zioni a totale capitale pubblico che si occupa della gestione del sistema idrico integrato. In particolare la società è nata nel 2005 dalla trasformazione del Consorzio Acquedotto Valtiglione in società per azioni ai sensi del D.Lgs. 267/2000. In tema di partecipazioni indirette, si evidenzia che la ACQUEDOTTO VALTIGLIONE S.p.A. ha a sua volta una partecipazione societaria in SIAM S.C.A.R.L. (Servizi Idrici Astigiano Monferrato) per il 25% del capitale sociale. Agli atti non risultano altre partecipazioni dirette o indirette PIANO OPERATIVO E RENDICONTAZIONE Il comma 612 della legge 190/2014 prevede come il sindaco definisca e approvi, entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni. Il piano definisce le modalità, i tempi di attuazione e l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire tenendo conto dei seguenti criteri: a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni. Il piano deve essere trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet dell'amministrazione. La pubblicazione è obbligatoria agli effetti del "decreto trasparenza" (d.lgs. 33/2013). Il sindaco, entro il 31 marzo 2016, ha l'onere di predisporre una relazione sui risultati conseguiti. Anche tale relaiione "a consuntivo" deve essere trasmessa alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e, quindi, pubblicata nel sito internet dell'amministrazione interessata. Quanto agli elementi caratterizzanti il Piano si rileva che tutte le società. di cui l'ente dispone di partecipazioni dirette e/o indirette (G.A.I.A. S.P.A., ACQUEDOTTO VALTI- GLIONE S.P.A. e SIAM S.C.A.R.L.): - concorrono nel perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente;

7 - non risultano composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; - non svolgono attività analoghe tra loro né da enti pubblici strumentali. ATTUAZIONE Qualora il Piano preveda cessioni, scioglimenti, accorpamenti, fusioni, o più in generale il compimento di atti da parte del consiglio comunale o della giunta comunale esso dovrà essere attuato attraverso le rispettive deliberazioni secondo il criterio di attribuzione delle competenze. Il comma 613 della legge di stabilità precisa altresì che, nel caso le società siano state costituite (o le partecipazioni acquistate) "per espressa previsione normativa", le delibèrazioni di scioglimento e di liquidazione e gli atti di dismissione sono disciplinati unicamente dalle disposizioni del codice civile e "non richiedono né l'abrogazione né la modifica della previsione normativa originaria". Il comma 614 della legge 190/2014 estende l'applicazione, ai piani operativi in esame, dei commi ter della legge 147/2013 in materia di mobilità del personale, gestione delle eccedenze e di regime fiscale agevolato delle operazioni di scioglimento e alienazione. Riasumendo i contenuti principali di tale disciplina: (co. 563) le società controllate direttamente o indirettamente dalle PA o da loro enti strumentali (escluse quelle che emettono strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e le società dalle stesse controllate) possono realizzare processi di mobilità del personale sulla base di accordi tra società senza il consenso del lavoratore. La norma richiede la preventiva informazione delle rappresentanze sindacali e delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo. In ogni caso la mobilità non può mai avvenire dalle società alle pubbliche amministrazioni; (co. 565) Nel caso di eccedenze di personale, nonché qualora l'incidenza delle spese di personale sia pari o superiore al 50% delle spese correnti, le società inviano un'informativa preventiva alle rappresentanze sindacali ed alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo. Tale informativa reca il numero, la collocazione aziendale e i profili professionali del personale in eccedenza. Tali informazioni sono comunicate anche al Dipartimento della funzione pubblica; (co. 566) Entro dieci giorni, l'ente controllante procede alla riallocazione totale o parziale del personale in eccedenza nell'ambito della stessa società mediante il ricorso a forme flessibili di gestione del tempo di lavoro, ovvero presso altre società controllate dal medesimo ente o dai suoi enti strumentali; (co. 567) Per la gestione delle eccedenze di personale, gli enti controllanti e le società possono concludere accordi collettivi con le organizzazioni sindacali per realizzare trasferimenti in mobilità dei dipendenti in esubero presso altre società, dello stesso tipo, anche al di fuori del territorio della regione ove hanno sede le società intéressate da eccedenze di personale;

8 (co. 568-bis) Le amministrazioni locali e le società controllate direttamente o indirettamente beneficiano di vantaggi fiscali se procedono allo scioglimento o alla vendita della società (o dell'azienda speciale) controllata direttamente o indirettamente. Nel caso di scioglimento, se è deliberato entro il 6 maggio 2016 (24 mesi dall'entrata in vigore della legge 68/2014 di conversione del DL 16/2014) atti e operazioni in favore di pubbliche amministrazioni in conseguenza dello scioglimento sono esenti da imposte. L'esenzione si estende a imposte sui redditi e I- RAP. Non si estende all'iva, eventualmente dovuta. Le imposte di registro, ipotecarie e catastali si applicano in misura fissa. Se lo scioglimento riguarda una società controllata indirettaménte: - le plusvalenze realizzate in capo alla controllante non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione netta; - le minusvalenze sono deducibili nell'esercizio in cui sono realizzate e nei quattro successivi. Nel caso della cessione del capitale sociale, se l'alienazione delle partecipazioni avviene ad evidenza pubblica deliberata entro il 6 maggio 2015 (12 mesi dall'entrata in vigore della legge 68/2014 di conversione del DL 16/2014), ai fini delle imposte sui redditi e dell'irap, le plusvalenze non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione netta e le minusvalenze sono deducibili nell'esercizio in cui sono realizzate e nei quattro successivi. L'evidenza pubblica, a doppio oggetto, riguarda sia la cessione delle partecipazioni che la contestuale assegnazione del servizio per cinque anni. In caso di società mista, al socio privato detentore di una quota di almeno il 30% deve essere riconosciuto il diritto di prelazione., FINALITA' ISTITUZIONALI ' La legge 190/2014 conserva espressamente i vincoli posti dai commi dell'articolo 3 della legge 244/2007, che recano il divieto generale di "costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società". e sempre ammessa la costituzione di società che producano servizi di interesse generale, che forniscano servizi di committenza o di centrali di committenza a livello regionale a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici. L'acquisto di nuove partecipazioni e, una tantum, il mantenimento di quelle in essere, devono sempre essere autorizzate dall'organo consiliare con deliberazione motivata da trasmettere alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.