Scheda RA Reperto Archeologico

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1 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI ISTITUTO CENTRALE PER IL CATALOGO E LA DOCUMENTAZIONE Scheda RA Reperto Archeologico versione 3.00 Norme di compilazione

2 Scheda RA Reperto Archeologico versione 3.00 Norme di compilazione Coordinamento: M. Letizia Mancinelli (ICCD- Servizio Beni Archeologici) Collaborazione tecnico-scientifica: Eugenia Imperatori 1

3 SCHEDA RA REPERTO ARCHEOLOGICO NORME DI COMPILAZIONE 1 *CD - CODICI In questo paragrafo vengono forniti i dati che permettono di individuare la scheda negli archivi costituiti dalle Istituzioni preposte alla catalogazione e di risalire all Ente che l ha prodotta ed all Ente che ha la competenza sul bene schedato. In particolare, il codice univoco serve da chiave per identificare un bene a livello nazionale. La compilazione del paragrafo è obbligatoria. *TSK Tipo di scheda Indicare la sigla che contraddistingue il modello di scheda previsto per il bene catalogato. L indicazione del tipo di scheda è necessaria per le procedure di trasferimento delle informazioni catalografiche fra banche-dati e per l immediata individuazione della tipologia del bene. La compilazione del campo è obbligatoria. Vocabolario chiuso RA [Reperto Archeologico] *LIR Livello di ricerca Indicare la sigla che individua il livello di indagine effettuato nel processo catalografico: inventario (I), precatalogo (P), catalogo (C). La compilazione del campo è obbligatoria. Vocabolario chiuso I [Inventario] P [Precatalogo] C [Catalogo] *NCT CODICE UNIVOCO Indicare, in forma univoca, il codice di collegamento tra la scheda e il bene. Il codice univoco si genera dalla concatenazione dei due sottocampi Codice Regione (NCTR) e Numero catalogo generale (NCTN), che viene assegnato dall ICCD, ed eventualmente del Suffisso numero catalogo generale (NCTS). La concatenazione dei tre sottocampi Codice Regione (NCTR), Numero di Catalogo generale (NCTN), e Suffisso numero catalogo generale NCTS) (qualora ne ricorra la necessità) determina un valore univoco associato all oggetto. La compilazione del campo è obbligatoria. 1 Per la consultazione delle Liste citate nel testo (Lista Regioni/Lista Codici Regioni, Lista Enti, Lista Province, Lista Diocesi/Lista Denominazioni Diocesi, ), si rimanda al sito WEB istituzionale dell ICCD, alla pagina 2

4 *NCTR Codice Regione Indicare il numero di codice che individua la Regione in cui ha sede l Ente competente sul bene catalogato. La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Vocabolario chiuso Codici di Regione (v. Lista Codici Regioni) 12 [Lazio] *NCTN Numero catalogo generale Indicare il numero, composto da otto cifre, assegnato dall ICCD a ciascuna scheda di catalogo, secondo l ordine progressivo relativo ad una determinata Regione. La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Vocabolario chiuso serie di numeri da a NCTS Suffisso numero catalogo generale Codice costituito da lettere dell alfabeto, maiuscole. Questo sottocampo va utilizzato per l eventuale riassestamento dei numeri di catalogo generale già assegnati, in occasione della revisione di schede di catalogo pregresse, quando sia necessario modificare le modalità di schedatura dei dati. Qualora più schede di catalogo pregresse vadano ricondotte ad un unico bene identificato come bene complesso, si deve creare ex novo una scheda di insieme, alla quale dovrà essere attribuito un numero di catalogo, necessario per identificare univocamente il bene complesso. La scheda di insieme del bene complesso conserverà lo stesso numero di catalogo generale già assegnato ad uno dei beni componenti, al quale numero andrà aggiunta la lettera dell alfabeto A (suffisso), da inserire in questo sottocampo. Qualora, invece, si debba scomporre una scheda già utilizzata per catalogare impropriamente più beni, il numero di catalogo generale identificativo delle nuove schede elaborate per i singoli beni dovrà essere attribuito come segue: si utilizzerà per la scheda di un primo singolo bene scelta convenzionalmente il numero di catalogo generale già attribuito alla scheda elaborata per catalogare insieme tutti i beni, mentre per le altre schede il numero di catalogo generale sarà costituito dal concatenamento del sottocampo NCTN (che resterà lo stesso della scheda preesistente) e di questo sottocampo NCTS, digitando per ogni scheda una lettera dell alfabeto, in progressione (A, B, C, AA, BB, CC, ). Vocabolario chiuso lettere dell alfabeto dalla A alla Z *ESC Ente schedatore Indicare in codice l Ente che ha curato la compilazione della scheda. Per Soprintendenze e Istituti speciali si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera S (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla). Per le Regioni si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera R ; per le Province si utilizzano le sigle; per le Diocesi si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera D ; per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT, facendoli precedere dalla lettera C. Nel caso di campagne di catalogazione condotte da soggetti privati a seguito di atto di concessione, il soggetto schedatore deve essere contrassegnato dalla lettera C e dal numero di progetto 3

5 indicato sulla Gazzetta Ufficiale, seguiti entro parentesi dal numero e anno della legge relativa. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno concordati con l ICCD. La compilazione del campo è obbligatoria. Codici Enti (v. Lista Enti), con prefisso S Codici di Regione (v. Lista Codici Regioni), con prefisso R Sigle delle Province (v. Lista Province) Codici delle Diocesi (v. Lista Diocesi), con prefisso D S63 [Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia] R08 [regione Emilia-Romagna] NA [provincia di Napoli] D576 [diocesi di Castellaneta] C [comune di Pienza] *ECP Ente competente Indicare in codice l Ente sotto la cui competenza ricade la tutela o la delega alla tutela del bene catalogato. Per Soprintendenze e Istituti speciali si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera S (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla); per le Regioni si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera R. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno concordati con l ICCD. La compilazione del campo è obbligatoria. Codici Enti (v. Lista Enti), con prefisso S S63 [Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia] EPR Ente Proponente Indicare l Ente che ha proposto il provvedimento amministrativo di tutela che interessa il bene in esame. Per la compilazione fare riferimento alle indicazioni fornite per il campo ESC. Nel caso di Ufficio Esportazione si usa la sigla UE seguita dal nome della città in cui ha sede l ufficio stesso. Codici Enti (v. Lista Enti) con prefisso S Uffici esportazione (v. Lista Uffici Esportazione) con prefisso UE ICR S63 [Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia] UE Verona [Ufficio esportazione di Verona] UE Roma [Ufficio esportazione di Roma] 4

6 RV RELAZIONI In questo paragrafo vengono date le informazioni che individuano la struttura del bene catalogato e che consentono quindi di porre in relazione il bene con altri beni della stessa o di diversa tipologia. E possibile analizzare in dettaglio un bene complesso, suddividendo l analisi in più schede, tutte collegate alla principale. RVE STRUTTURA COMPLESSA Il campo struttura una relazione gerarchico-verticale del tipo insiemecomponenti, che si crea se il bene complesso viene trattato come tale: la scheda viene a tal fine articolata in una scheda principale, cui si riferisce il numero di catalogo generale e che contiene le informazioni comuni al bene, e in schede derivate, aventi lo stesso numero di catalogo della principale, con le informazioni relative a ciascun componente del bene complesso. RVEL Livello Il sottocampo indica, in forma numerica, la posizione di ciascuna scheda all interno del sistema relazionale definito dalla strutturazione complessa: - nel caso di scheda principale il sottocampo viene compilato sempre con valore 0 - nel caso delle schede derivate il sottocampo viene compilato con valori numerici progressivi 1, 2, 3 - nel caso di schede derivate da altre schede derivate, la numerazione rimanda al numero di livello attribuito alla scheda derivata cui si riferisce, seguito da un punto e quindi dal numero che indica il livello della scheda dipendente (2.1, 2.2, 2.3, ). Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. RVER Codice bene radice Questo sottocampo va compilato solo nelle schede dei beni componenti. Indicare il codice univoco della scheda principale della gerarchia descrivente un oggetto complesso. La struttura di questo sottocampo è la stessa di Codice univoco NCT, ma i valori dei sottocampi NCTR, NCTN, NCTS vanno trascritti di seguito A RVES Codice bene componente Questo sottocampo viene utilizzato nel corso di operazioni di revisione di schede pregresse, nel caso in cui sulla base di una scheda che descrive più manufatti venga elaborata una struttura di bene complesso. Va indicato, per conservarne memoria, il Codice univoco NCT (trascrivendo di seguito i valori dei relativi sottocampi) attribuito alle schede pregresse trattate come beni semplici e strutturate nella revisione come beni componenti. Il sottocampo è ripetitivo, nel caso si debbano registrare i codici di più schede (NTCR 11 + NTCN ) 5

7 RSE RSER RELAZIONI DIRETTE Insieme di relazioni che indicano alcuni collegamenti privilegiati tra il bene catalogato ed altri beni catalogati di diversa tipologia. Vanno quindi registrati nei sottocampi che seguono il tipo di relazione (sottocampo RSER), il tipo di scheda con cui è stato catalogato il bene posto in rapporto con quello in esame (sottocampo RSET), il codice univoco di tale scheda (sottocampo RSEC). Il campo è ripetitivo. Tipo di relazione Indicare il tipo di relazione che intercorre tra il bene catalogato ed un altro bene di diversa tipologia, ovviamente anch esso già catalogato. Il vocabolario si riferisce al bene con cui l oggetto della scheda viene posto in rapporto (cfr. quanto indicato per memoria del catalogatore fra parentesi quadre). Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso luogo di collocazione/localizzazione [è contenuto in] sede di provenienza [era contenuto in] sede di rinvenimento [è stato rinvenuto in] esecuzione/evento di riferimento [è coinvolto in] relazione urbanistico ambientale [è in relazione urbanistico ambientale con] sede di realizzazione [è stato realizzato in] bene composto [è riutilizzato da] fonte di rappresentazione [è documentato in] Es. -un museo costituisce attualmente il luogo di collocazione/localizzazione di un bene; -un palazzo (o un altro museo) costituisce la sede di provenienza di un bene, prima della sua attuale collocazione; -un sito archeologico è sede di rinvenimento di un bene; -un avvenimento (catalogato come bene culturale) costituisce motivo di esecuzione/evento di riferimento per la realizzazione di un bene; -un edificio monumentale (ad es. l edificio sede di una fabbrica) è sede di realizzazione di un bene; -un manufatto è un bene composto (inteso come bene con parti di reimpiego) rispetto ad un bene; -un disegno è fonte di rappresentazione di un bene. RSET Tipo scheda Indicare il tipo di scheda con cui è catalogato il bene posto in relazione con il bene in esame. Va indicata la sola sigla della scheda (la definizione fra parentesi quadre è per memoria del catalogatore). Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. A [Architettura] BDI [Bene Demoetnoantropologico Immateriale] BDM [Bene Demoetnoantropologico Materiale] CA [Complesso Archeologico] D [Disegno] 6

8 F [Fotografia] MA [Monumento. Archeologico] MI [Matrice d Incisione] NU [Beni Numismatici] OA [Opera e oggetto d Arte] OAC [Opere di Arte Contemporanea] PG [Parchi e Giardini] RA [Reperto Archeologico] S [Stampa] SI [SIto Archeologico] se in RSER si è optato per il primo esempio (luogo di collocazione/localizzazione), in RSET valorizzare A; se in RSER si è optato per il terzo esempio (sede di rinvenimento), in RSET valorizzare SI; RSEC Codice bene Indicare il codice univoco che individua il bene con cui il bene in esame è posto in relazione. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTR- NCTN); A (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTR-NCTN + NCTS); (nel caso di un bene componente, per il quale va indicato anche il valore del RVEL). ROZ Altre relazioni Campo ripetitivo che struttura le relazioni non definibili a priori tra beni, anche di tipologie diverse, catalogati singolarmente e contrassegnati dunque da codici univoci (NCT) differenti. Preso a riferimento un determinato bene, tutti gli altri beni che si intendono correlare fanno a loro volta riferimento all NCT di quel bene che, a sua volta però, manterrà la connessione solo con se stesso. Tale codice deve essere inserito nel campo ROZ di tutti i beni da correlare. Il campo è ripetitivo. se il primo bene catalogato, di tre diverse schede correlate, ha il seguente Codice univoco: NCT NCTR: 12 NCTN: il valore del campo ROZ sarà: ; gli stessi campi, per gli altri due beni correlati, saranno così definiti: NCT NCT NCTR: 12 NCTR: 12 NCTN: NCTN: ROZ: ROZ:

9 Nel caso in cui si volesse creare una relazione non con un bene semplice, ma con un bene complesso, strutturato quindi in una scheda madre e n. schede figlie, nel ROZ andrà indicato: nel caso in cui si voglia creare la relazione con la scheda madre, l NCT con il valore del RVEL 0, separati da un trattino: ROZ: (scheda madre); nel caso, invece, si voglia stabilire la relazione con una o più schede figlie, andrà indicato nel ROZ l NCT con il valore del RVEL 1, 2, 3,, separati da un trattino (senza spazi): ROZ: (scheda figlia) ROZ: (scheda figlia) 8

10 AC ALTRI CODICI Il paragrafo va compilato nel caso in cui gli Enti schedatori abbiano l esigenza di assegnare alle schede di catalogo un codice identificativo all interno della propria banca dati, oppure nel caso in cui sia necessario evidenziare la presenza di schede di altro tipo (di vulnerabilità, di restauro, ) contenute in altre banche dati, correlate alla scheda catalografica. ACC Altro codice bene Altro codice che identifica la stessa scheda di catalogo nell ambito di un sistema locale, provinciale, regionale, Il codice identificativo (numerico o alfanumerico) dovrà essere seguito dalla specifica dell ente cui si riferisce, separato da quest ultimo da una barra, seguita da uno spazio. Il campo è ripetitivo / R12 ACS SCHEDE CORRELATE Informazioni sui codici identificativi di schede di altro tipo, correlate a quella catalografica. Il campo è ripetitivo. ACSE Ente Nome per esteso o in acronimo dell Ente che ha prodotto la scheda. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. ICR ACSC Codice Codice identificativo della scheda da correlare. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto ACSS Specifiche Indicare in maniera non strutturata informazioni utili all individuazione o alla specificazione della scheda che viene collegata a quella catalografica ICCD. 9

11 *OG - OGGETTO Il paragrafo contiene le informazioni essenziali per l individuazione del bene catalogato. La compilazione del paragrafo è obbligatoria. *OGT OGGETTO Informazioni che consentono la corretta e precisa individuazione, sia tipologica che terminologica, del bene catalogato (indicato sempre al singolare, ad eccezione dei casi in cui la definizione è convenzionalmente al plurale, oppure per paia di oggetti). La compilazione del campo è obbligatoria. *OGTD Definizione Termine o locuzione che individua il bene oggetto della scheda in base alla connotazione funzionale e morfologica espressa secondo la tradizione degli studi. I termini scelti per definire l'oggetto devono essere organizzati sempre secondo la medesima sintassi, sulla base delle indicazioni fornite nello specifico vocabolario 2 e negli esempi. La compilazione del sottocampo è obbligatoria. anfora anfora/ ansa ascia brocca busto calice calice/ orlo capitello chiavistello cintura cippo cratere a calice dolio fibula fibula a navicella hydria kylix lekythos lucerna oggetto non identificato oinochoe olla olla/ spalla peso da telaio recipiente a forma chiusa recipiente a forma aperta/ frammento sarcofago 2 Il vocabolario è disponibile sul sito dell ICCD alla pagina dedicata agli strumenti di ausilio e di controllo per la catalogazione. 10

12 skyphos urna urna/ coperchio anfora/ puntale orecchino oggetto non identificato/ frammento OGTT Precisazione tipologica Specifiche relative alla tipologia del bene catalogato. OGTD: anfora OGTT: Dressel 20 OGTD: fibula a croce latina OGTT: Verger 139, 236 a OGTN Denominazione/dedicazione Indicare il nome storico o tradizionale dell oggetto, oppure la dedicazione del bene catalogato. Anfora di Baratti Olpe Chigi OGTP Posizione Qualora l oggetto catalogato sia stato individuato come parte componente di un bene complesso, indicarne la posizione rispetto al bene complesso stesso 3. Il sottocampo è ripetitivo. piede fianco sinistro CLS Classe e Produzione Indicare la categoria, la classe e, quando possibile, la produzione a cui appartiene l oggetto. Per la compilazione, fare riferimento allo specifico vocabolario 4, inserendo il livello di informazione più dettagliato che è possibile individuare sulla base delle proprie conoscenze e dei dati a disposizione (in particolare, per i manufatti in ceramica, specificare quando possibile anche la produzione) 5. Le informazioni vanno scritte di seguito, divise l una dall altra da una barra ( / ) seguita da uno spazio. 3 La posizione della parte componente viene indicata rispetto al catalogatore che osserva il bene. 4 Il vocabolario per la definizione delle categorie, della classi e delle produzioni è disponibile sul sito dell ICCD alla pagina 5 Per definire la classe e la produzione vanno utilizzate le definizioni oggi più consolidate, tenendo presente che si tratta di un concetto molto ampio e diversificato, che rispecchia le diverse tradizioni di studio. Per i manufatti in ceramica, ad esempio, per la classificazione viene scelto talvolta un criterio legato al luogo di produzione (ceramica corinzia), talvolta un criterio riferito alla funzione (anfore da trasporto), o a specifiche caratteristiche tecniche (ceramica a vernice nera; ceramica a pareti sottili), 11

13 EDILIZIA STUCCHI E GESSI Anfore da trasporto/ produzione fenicia per le categorie: ABBIGLIAMENTO E ORNAMENTI PERSONALI ARREDI EDILIZIA MEZZI DI TRASPORTO PITTURA SCULTURA STRUMENTI, UTENSILI E OGGETTI D USO per le classi e produzioni di manufatti in ceramica: Anfore da trasporto Anfore da trasporto/ produzione africana Anfore da trasporto/ produzione fenicia Anfore da trasporto/ produzione punica Bucchero Ceramica a vernice nera Ceramica a vernice rossa interna Ceramica a pareti sottili Ceramica comune Ceramica corinzia Ceramica daunia Ceramica etrusca a figure rosse Ceramica da cucina africana Lucerne Lucerne/ produzione siriana Terra sigillata africana Terra sigillata italica Terra sigillata italica aretina Terra sigillata italica puteolana 12

14 SGT SOGGETTO Soggetto o scena rappresentati (solo per gli oggetti che rappresentano essi stessi un soggetto iconografico). SGTI Identificazione Dati relativi al soggetto secondo le definizioni iconografiche tradizionali. Nascita di Afrodite Offerente "velato capite" SGTT Titolo Titolo dato dall'autore o denominazione tradizionale del soggetto. Apollo del Belvedere Toro Farnese 13

15 *LC -LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO- AMMINISTRATIVA In questo paragrafo vengono registrati i dati relativi alla localizzazione geografico-amministrativa del bene nel momento in cui viene compilata la scheda. La compilazione del paragrafo è obbligatoria. *PVC LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE Informazioni sulla localizzazione geografico-amministrativa del bene al momento in cui viene compilata la scheda, relativa al territorio italiano oppure ad organizzazioni amministrativo-territoriali di Paesi esteri (nel caso, ad esempio, di beni presenti nelle aree di pertinenza delle ambasciate italiane all estero). La compilazione del campo è obbligatoria. *PVCS Stato Indicare il nome dello Stato nel quale si trova il bene catalogato, sulla base della lista alfabetica dei nomi dei Paesi secondo la Norma UNI-ISO , 1997 (I). Qualora, in occasione di attività di recupero di schede pregresse, l informazione non sia disponibile, utilizzare l espressione NR (recupero pregresso). La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Francia Italia Lussemburgo NR (recupero pregresso) *PVCR Regione Indicare il nome della regione nella quale si trova il bene catalogato, secondo le denominazioni ufficiali delle regioni italiane. Qualora il bene non si trovi in Italia, al momento della catalogazione valorizzare il campo con 00 (bene situato all estero). La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Vocabolario chiuso Denominazioni ufficiali delle regioni italiane (v. Lista Regioni). Toscana Lazio Sicilia 00 [bene situato all estero] *PVCP Provincia Indicare la sigla corrispondente alla provincia nella quale si trova il bene catalogato. Qualora il bene non si trovi in Italia, al momento della catalogazione valorizzare il campo con 00 (bene situato all estero). La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Vocabolario chiuso Sigle delle province italiane (v. Lista Province). 14

16 RM NA TN 00 [bene situato all estero] *PVCC Comune Indicare il comune nel quale si trova il bene catalogato, senza abbreviazioni, secondo le denominazioni ISTAT dei comuni italiani. Qualora il bene non si trovi in Italia, al momento della catalogazione valorizzare il campo con 00 (bene situato all estero). La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Reggio di Calabria Reggio nell Emilia Pago del Vallo di Lauro San Giuliano Terme 00 [bene situato all estero] PVCL Località Indicare la località in cui è situato il bene catalogato, senza abbreviazioni, secondo le denominazioni delle località abitate dei fascicoli ISTAT. Ponticello PVCE Altra ripartizione amministrativa o località estera Questo sottocampo, a testo libero, viene compilato in abbinamento al sottocampo Stato (PVCS) e in alternativa ai sottocampi PVCR, PVCP, PVCC, PVCL, quando il bene catalogato si trovi in località estera. Indicare se necessario le ripartizioni amministrative interne allo stato, seguite dal nome della località, utilizzando per quanto possibile le forme italianizzate. Qualora queste non esistano o siano cadute in disuso, si adotterà la lingua ufficiale dello stato di appartenenza, traslitterata se necessario. Parigi Mosca Amsterdam Westem States, Ibadan PVL Altra località Indicare eventuali altre denominazioni del luogo in cui si trova il bene catalogato, specificando tra parentesi la fonte utilizzata per l individuazione del toponimo e, dopo una barra ( / ), la sua datazione. Il campo può essere utilizzato anche per memorizzare il contenuto, presente in versioni precedenti della scheda, del sottocampo PVCF-Frazione (le frazioni sono state soppresse dall ISTAT in occasione del censimento 1991), facendo seguire al nome della località la specifica frazione ISTAT fra parentesi tonde. Il campo è ripetitivo. Colle Curino (IGM/ 1949) Gramiccia (mappa catastale/ 1934) 15

17 Zappolino (frazione ISTAT) PVE Diocesi Indicare la diocesi nel cui territorio ricade il bene catalogato, secondo la denominazione ufficiale delle diocesi italiane (v. Lista Denominazioni Diocesi). Es: Latina-Terracina-Sezze LDC COLLOCAZIONE SPECIFICA Informazioni specifiche sulla collocazione del bene catalogato. I dati registrati nei campi LDCT ed LDCN devono coincidere con le informazioni inserite nella eventuale scheda relativa all immobile contenitore, al fine di garantire il collegamento fra i due beni (contenuto/contenitore). LDCT Tipologia Indicare la tipologia funzionale, architettonica o di destinazione del contenitore del bene catalogato. abbazia biblioteca casa monastero museo oratorio palazzo LDCQ Qualificazione Aggettivo o locuzione che precisa, integra o caratterizza il contenitore dal punto di vista della condizione giuridico-amministrativa o funzionale. LDCT LDCQ abbazia.. palazzo benedettina cistercense comunale vescovile di giustizia LDCN Denominazione Indicare il nome proprio completo o la denominazione corrente o il titolo del contenitore, anche se comprende lo stesso termine usato nel precedente sottocampo Tipologia (LDCT). Per la denominazione degli edifici si farà riferimento, ove possibile, a fonti ufficiali (ad esempio gli Annuari Diocesani per gli edifici ecclesiastici). La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Palazzo Castellani 16

18 Castello Sforzesco Galleria Nazionale d Arte Moderna LDCC Complesso monumentale di appartenenza Indicare la denominazione del complesso monumentale a cui appartiene l edificio in cui è collocato il bene. Abbazia delle Tre Fontane Convento dei Cappuccini LDCU Denominazione spazio viabilistico Dati riguardanti gli spazi viabilistici, pubblici o di uso pubblico, che consentono di individuare la collocazione dell immobile contenitore. Il sottocampo dovrà contenere il nome della via o piazza e relativo numero civico, se esiste, oppure l indicazione della progressione chilometrica nel caso di viabilità extraurbana. piazza dei Giudici, 1 via Vetulonia, 324 via Appia, km. 35 LDCM Denominazione raccolta Nome ufficiale per esteso della raccolta o tipologia e denominazione della collezione. In caso di beni di proprietà privata va indicato il cognome ed il nome del proprietario, detentore o possessore, preceduto dalla dizione collezione privata. Museo Nazionale preistorico ed etnografico Luigi Pigorini LDCS Specifiche Informazioni peculiari sulla localizzazione del bene all'interno del contenitore. La descrizione deve procedere dal generale al particolare, indicando, prioritariamente, ove esista, la denominazione. primo piano - Sala V, numero I piano terra 17

19 LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICO AMMINISTRATIVE Informazioni relative ad altre localizzazioni del bene, diverse dall attuale -registrata nel paragrafo LC - che possono riguardare sia precedenti luoghi di conservazione, sia il luogo dove il bene è stato realizzato, sia quello dove è stato reperito, sia quello dove è stato esposto nel caso di opere recuperate, Il paragrafo è ripetitivo e segue la stessa logica del paragrafo LC. TCL Tipo di localizzazione Indicare il tipo di localizzazione del bene che viene descritto nel paragrafo. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso luogo di provenienza luogo di fabbricazione luogo di reperimento luogo di esposizione PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO AMMINISTRATIVA Informazioni sulla localizzazione geografico-amministrativa, relativa al territorio italiano oppure ad organizzazioni amministrativo-territoriali di paesi esteri. PVCS Stato Indicare il nome dello Stato nel quale si trovava il bene, sulla base della lista alfabetica dei nomi dei Paesi secondo la Norma UNI-ISO , 1997 (I). La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Francia Italia Lussemburgo PRVR Regione Indicare il nome della regione nella quale si trovava il bene, secondo le denominazioni ufficiali delle regioni italiane (vedi Lista Regioni). La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Toscana Lazio Sicilia PRVP Provincia Indicare la sigla corrispondente alla provincia nella quale si trovava il bene, secondo quanto riportato nella Lista Province. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. RM NA TN 18

20 PRVC Comune Indicare il comune nel quale si trovava il bene, senza abbreviazioni, secondo le denominazioni ISTAT dei comuni italiani. Per le aree bilingue si adotta la denominazione in lingua italiana. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Reggio di Calabria Reggio nell Emilia Pago del Vallo di Lauro San Giuliano Terme PRVL Località Indicare la località nella quale si trovava il bene, senza abbreviazioni, secondo le denominazioni delle località abitate dei fascicoli ISTAT. Ponticello PRVE Altra ripartizione amministrativa o località estera Questo sottocampo, a testo libero, viene compilato in abbinamento al sottocampo Stato (PRVS) e in alternativa ai sottocampi PRVR, PRVP, PRVC, PRVL, quando il bene catalogato si trovava in località estera. Indicare se necessario le ripartizioni amministrative interne allo stato, seguite dal nome della località, utilizzando per quanto possibile le forme italianizzate. Qualora queste non esistano, o siano cadute in disuso, si adotterà la lingua ufficiale dello stato di appartenenza, traslitterata se necessario. Parigi Mosca Amsterdam Westem States, Ibadan PRL Altra località Indicare eventuali altri toponimi, specificando tra parentesi la fonte utilizzata per l individuazione del toponimo e, dopo una barra ( / ), la sua datazione. Il campo può essere utilizzato anche per memorizzare il contenuto, presente in versioni precedenti della scheda, del sottocampo PRVF-Frazione (le frazioni sono state soppresse dall ISTAT in occasione del censimento 1991), facendo seguire al nome della località la specifica frazione ISTAT fra parentesi tonde. Il campo è ripetitivo. Colle Curino (IGM/ 1949) Gramiccia (mappa catastale/ 1934) Zappolino (frazione ISTAT) PRE Diocesi Indicare la diocesi, secondo la denominazione ufficiale delle diocesi italiane (v. Lista Denominazioni Diocesi). Es: Latina-Terracina-Sezze 19

21 PRC COLLOCAZIONE SPECIFICA Informazioni specifiche sulla collocazione del bene catalogato. I dati registrati nei campi PRCT e PRCN devono coincidere con le informazioni inserite nell eventuale scheda relativa al bene contenitore. PRCT Tipologia Indicare la tipologia funzionale, architettonica o di destinazione del contenitore del bene catalogato. abbazia biblioteca casa monastero museo oratorio palazzo PRCQ Qualificazione Aggettivo o locuzione che precisa, integra o caratterizza il contenitore dal punto di vista della condizione giuridico-amministrativa o funzionale. LDCT abbazia.. palazzo LDCQ benedettina cistercense comunale vescovile di giustizia PRCD Denominazione Indicare il nome proprio completo o la denominazione corrente o il titolo del contenitore, anche se comprende lo stesso termine usato nel precedente sottocampo Tipologia (LDCT). Per la denominazione degli edifici si farà riferimento, ove possibile, a fonti ufficiali (ad esempio gli Annuari Diocesani per gli edifici ecclesiastici). La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Palazzo Pitti Oratorio dei Filippini PRCC Complesso monumentale di appartenenza Denominazione del complesso monumentale cui appartiene l'edificio in cui è collocato il bene. Abbazia delle Tre Fontane Convento dei Cappuccini 20

22 PRCU Denominazione spazio viabilistico Dati riguardanti gli spazi viabilistici, pubblici o di uso pubblico, che consentono di individuare la collocazione dell immobile contenitore. Il sottocampo dovrà contenere il nome della via o piazza e relativo numero civico, se esiste, oppure l indicazione della progressione chilometrica nel caso di viabilità extraurbana. Es. Piazza Pitti Piazza della Signoria PRCM Denominazione raccolta Nome ufficiale per esteso della raccolta, o tipologia e denominazione della collezione. In caso di beni di proprietà privata va indicato il cognome ed il nome del proprietario, detentore o possessore, preceduto dalla dizione collezione privata. Collezione medicea PRCS Specifiche Informazioni peculiari sulla localizzazione del bene all'interno del contenitore. La descrizione deve procedere dal generale al particolare, indicando, prioritariamente, ove esista, la denominazione. Archivio fotografico, IV sala a destra, armadio 5 PRD DATA Indicazioni cronologiche relative alla localizzazione descritta nel paragrafo. PRDI Data ingresso Indicare la data iniziale. La datazione può essere espressa in anni, in secoli o frazioni di secolo, eventualmente accompagnati, dopo una barra ( / ), dalle precisazioni che seguono: ante post inizio fine metà prima metà seconda metà primo quarto secondo quarto terzo quarto ultimo quarto ca. 1730/ante sec. XVIII/fine sec. XX/ante PRDU Data uscita 21

23 Indicare la data finale. La datazione può essere espressa sia in anni che in secoli o frazioni di secolo, eventualmente seguiti, dopo una barra ( / ), dalle seguenti precisazioni: ante post inizio fine metà prima metà seconda metà primo quarto secondo quarto terzo quarto ultimo quarto ca. 1632/post 570/ca. sec. II a.c./metà 22

24 UB DATI PATRIMONIALI Informazioni relative alla posizione patrimoniale del bene, all inventario e alla stima. INV INVENTARIO DI MUSEO O SOPRINTENDENZA Informazioni relative all inventario. Va riportato il numero di inventario del bene, eventualmente preceduto dal nome o dalla sigla del Museo; nel caso di collezioni di proprietà privata il bene può essere individuato con il semplice numero progressivo, talvolta preceduto dalla sigla della collezione. Qualora nel tempo il bene sia stato inventariato più volte, è bene ripetere i dati riportando per primo l'inventario attuale seguito dagli inventari storici, in ordine cronologico dal più recente al più antico. Poiché ad un bene complesso, oppure frammentato e successivamente ricomposto, possono essere stati attribuiti più numeri di inventario per le singole componenti, è necessario riportare tutti i numeri. In assenza del numero d inventario, il bene può essere identificato con il numero del Registro cronologico di entrata (o del Registro d Ingresso). Il campo è ripetitivo. INVN Numero Numero di inventario nella forma numerica o alfanumerica adottata dalla Soprintendenza o dal museo; nel caso di collezioni il numero può essere preceduto dalla sigla relativa. Nel caso di più numeri, questi vanno separati da una barra ( / ). Qualora il numero si riferisca non all inventario, ma al registro d ingresso, va fatto precedere dalla dizione Reg. Ingr. ; qualora il numero di riferisca al Registro Cronologico d'entrata, va fatto precedere dalla sigla RCE. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto G 193 Reg. Ingr RCE /1 1452/A M INVD Data Riportare l'anno o l'arco cronologico di compilazione dell'inventario, eventualmente seguito dalle seguenti precisazioni: ante, post, inizio, fine, metà, prima metà, seconda metà, ca., secondo gli esempi indicati: ante 1900 post XX sec. ca. XX sec., prima metà XX sec., seconda metà INVC Collocazione Luogo in cui è conservato l'inventario corrente, se diverso da quello della raccolta museale o dalla Soprintendenza di pertinenza; per le Soprintendenze si utilizza la sigla corrispondente (v. Lista Enti). 23

25 Es. : SBA PD STI STIMA Riportare le informazioni inerenti la stima del bene. La stima del bene risponde a specifiche esigenze delle Soprintendenze o dell'ente di pertinenza; per la sua determinazione devono essere presi in considerazione la materia e tecnica, lo stato di conservazione, la rarità e il contesto culturale di provenienza, le modalità di reperimento (scavo, ritrovamento fortuito, acquisto, ). Poiché il bene può subire nel tempo rivalutazioni o deprezzamento si possono riportare tutte le stime, dalla più recente alla più antica, preceduta dall indicazione della valuta. Il campo è ripetitivo STIS Stima Per i beni di proprietà statale e di altri enti pubblici la stima è proposta dall'ente competente oppure può essere desunta dall'inventario o dal Registro Cronologico d Entrata. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Lire Euro 500,00 STID Data stima Indicare l'anno della stima. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto STIM Motivo della stima Indicare il motivo della stima. acquisto alienazione assicurazione compilazione dell'inventario generale donazione importazione premio di rinvenimento restauro 24

26 CS LOCALIZZAZIONE CATASTALE Informazioni relative a localizzazioni che riguardano il bene in esame, indicate sulla base della ripartizione catastale nazionale. Il paragrafo è ripetitivo. CTL Tipo di localizzazione Indicare il tipo di localizzazione descritto nel paragrafo. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso localizzazione fisica luogo di fabbricazione luogo di reperimento CTS LOCALIZZAZIONE CATASTALE Indicazioni necessarie per identificare il luogo nell ambito della ripartizione catastale. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto; si utilizza la ripetitività nel caso in cui l area ricada nel territorio di più Comuni. CTSC Comune Indicare il nome del Comune a cui è intestato il foglio di mappa nel quale ricade il luogo, riportato senza alcuna abbreviazione. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Es: Allumiere CTSF Foglio/Data Indicare il numero del foglio di mappa catastale in cui ricadono la particella o le particelle. Nel caso in cui sia leggibile la data di formazione del foglio e/o quella di eventuali aggiornamenti, indicare la più recente separandola dal numero di foglio mediante una barra ( / ). Il sottocampo è obbligatorio; si utilizza la ripetitività nel caso in cui il luogo ricada in più fogli catastali di un medesimo Comune /1947 CTSN Particelle Indicare il numero o la lettera che individua la particella catastale; se le particelle sono più di una, dividere i numeri e/o le lettere con una virgola. Si utilizza la ripetitività per registrare particelle che appartengono a fogli catastali diversi pertinenti ad un medesimo Comune: in questo caso indicare il numero del foglio e quindi, dopo una barra ( / ), la/le particella/e (divise da una virgola quando sono più di una). La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto , 25, 25, E 41/112,

27 CTSP Proprietari Indicare il nome del proprietario delle particelle nelle quali ricade il luogo, secondo la dizione riportata nel catasto. Considerato che, per motivi amministrativi, è importante poter ricondurre le particelle ai rispettivi proprietari, accanto al nominativo del proprietario (secondo la formula cognome, nome ; nel caso si tratti di un ente va utilizzata la denominazione riportata nel catasto) indicare fra parentesi la/le particella/e cui esso si riferisce (dividendole con una virgola quando sono più di una); qualora le particelle appartengano a fogli catastali diversi pertinenti ad un medesimo Comune, indicare il numero del foglio e quindi, dopo una barra ( / ), la/le particella/e, dividendo con un punto e virgola i gruppi di particelle appartenenti ad uno stesso proprietario ma che si riferiscono a fogli diversi di un medesimo Comune. Nel caso di più proprietari, utilizzare la ripetitività del campo. Bocci Taddeo (25, 26) Università Agraria di Allumiere (15) Momigliano Luigi (41/112, 113; 43/11) Chiesa parrocchiale di S. Francesco (40/E; 44/5, 6). 26

28 GP GEOREFERENZIAZIONE TRAMITE PUNTO In questo paragrafo vengono registrati i dati che permettono di georeferenziare il bene catalogato mediante la definizione di un punto, individuato da una coppia di coordinate agganciate al sistema di riferimento specificato. Il paragrafo è ripetitivo. GPL Tipo di localizzazione Indicare il tipo di localizzazione che viene descritta nel paragrafo. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso localizzazione fisica luogo di fabbricazione luogo di reperimento GPD GPDP DESCRIZIONE DEL PUNTO Informazioni necessarie per la definizione del punto. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. PUNTO Informazioni per la definizione del punto tramite coordinate agganciate al sistema di riferimento specificato nel campo GPP. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. GPDPX Coordinata X Indicare la coordinata x del punto. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Es. : , 288 [UTM 32] GPDPY Coordinata Y Indicare la coordinata y del punto. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto ,227 [UTM 32] GPC GPCT CARATTERISTICHE DEL PUNTO Indicazioni sulle caratteristiche del punto. Tipo Indicare, in forma libera, il tipo di punto che georeferenzia il bene catalogato. La definizione del tipo di punto, infatti, non è univoca e dipende dalla tipologia e dalla conformazione del bene (mobile o immobile) e dal tipo di localizzazione espressa nel paragrafo (localizzazione fisica, o di reperimento, o luogo di esecuzione/fabbricazione: cfr. campo GPL). Si possono definire, ad esempio, sia un punto significativo collegato alla forma geometrica del bene (baricentro, centroide, ), sia un punto significativo collegato ad una parte caratteristica o 27

29 funzionalmente rilevante (area posta alla quota più elevata, zona di accesso, area con resti visibili in superficie), GPCL Quota s.l.m. Indicare un valore di quota associato al punto. La quota, riferita al livello del mare, è espressa in metri; si possono utilizzare i decimali, separati da numero intero mediante un punto. Nel caso di valori negativi e per i siti sommersi, premettere il segno GPM Metodo di georeferenziazione Indicare il metodo utilizzato per l acquisizione del punto, se cioè sia stato individuato in modo esatto o approssimato. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso punto esatto punto approssimato GPT Tecnica di georeferenziazione Indicare la tecnica utilizzata per l acquisizione delle coordinate del punto. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso rilievo tradizionale rilievo da cartografia con sopralluogo rilievo da cartografia senza sopralluogo rilievo da foto aerea con sopralluogo rilievo da foto aerea senza sopralluogo rilievo tramite GPS rilievo tramite punti d appoggio fiduciari o trigonometrici stereofotogrammetria GPP Proiezione e Sistema di riferimento Informazioni necessarie per individuare la proiezione ed il sistema di riferimento cui sono agganciate le coordinate del punto e specificate nel campo Punto (GPDP). La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso UTM 32 UTM 33 GB1 GB2 WGS84 GPB BASE DI RIFERIMENTO 6 6 Nel caso in cui le coordinate vengano acquisite tramite GPS, quindi senza l ausilio di una base cartografica, è possibile non rispettare le obbligatorietà richieste per questo campo. 28

30 Informazioni necessarie per identificare la base cartografica impiegata per la georeferenziazione. La compilazione del campo presenta un obbligatorietà di contesto. GPBB Descrizione sintetica Indicazioni che consentono di descrivere sinteticamente la base di riferimento utilizzata (l ICCD fornirà indicazioni sulle modalità di descrizione delle basi cartografiche, in modo da renderle il più possibile omogeneee). La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. IGMI 144 ISO CTR Toscana 1: GPBT Data Indicare la data di redazione della base cartografica utilizzata. Nel caso si tratti di una foto aerea, indicare la data della ripresa. La compilazione del sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto GPBO Note Eventuali informazioni che non è possibile inserire altrove: ulteriori indicazioni sulla base di riferimento, o sul procedimento seguito per l acquisizione del punto, 29

31 RE MODALITA DI REPERIMENTO Informazioni relative alle modalità con cui è stato reperito o recuperato il bene in esame. RCG RICOGNIZIONI Informazioni relative all indagine archeologica di superficie che ha portato all individuazione del bene. Come strumento per la compilazione di questo campo è stato definito l Authorithy file RCG, Ricognizione. RCGU Uso del suolo Indicare l uso del suolo al momento della ricognizione. Il sottocampo è ripetitivo. seminativo arborato vigneto incolto urbanizzato RCGC Condizioni di visibilità Indicare le condizioni di visibilità al momento della ricognizione. Il sottocampo è ripetitivo. arato zappato erboso NCUN Codice univoco ICCD Indicare il numero di codice che individua la ricognizione in modo univoco a livello nazionale (cfr. Authority file RCG, Ricognizione). Il numero è assegnato dall ICCD. RCGA Responsabile scientifico Indicare il nome del responsabile scientifico della ricognizione nella forma cognome, nome. Il sottocampo è ripetitivo. RCGE Motivo Indicare il motivo che ha determinato la ricognizione. fotointerpretazione indagine territoriale lavori agricoli notizie bibliografiche notizie d archivio opere pubbliche 30

32 opere private prospezione subacquea scavo clandestino rinvenimento fortuito RCGM Metodo Indicare sinteticamente il metodo di ricognizione adottato. occasionale per campioni per quadrati di m. di lato sistematico RCGD Data Indicare la data in cui è stato effettuata la ricognizione archeologica, nella forma anno/mese/giorno (aaaa/mm/gg), oppure specificando un arco di tempo. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. 1998/11/ /00/ /05/ /09/01 RCGH Sigla per citazione Indicare il codice univoco che individua la ricognizione nell ambito di un repertorio locale; il numero è assegnato a cura dell Ente schedatore e ha valenza esclusivamente locale. RCGS Bibliografia specifica Citazioni bibliografiche relative alla ricognizione, contenenti informazioni utili alla conoscenza del bene in esame. Il sottocampo è ripetitivo. RCGZ Specifiche Eventuali informazioni relative alle modalità di reperimento del bene nel corso della ricognizione. DSC DATI DI SCAVO Informazioni relative all intervento di scavo in occasione del quale è stato reperito il bene in esame. Come strumento per la compilazione di questo campo è stato definito l Authorithy file DSC, Scavo. NCUN Codice univoco ICCD Indicare il numero di codice che individua lo scavo in modo univoco a livello nazionale (cfr. Authority file DSC, Scavo). Il numero è assegnato dall ICCD. SCAN Denominazione dello scavo Riportare la denominazione ufficiale o, in mancanza di questa, quella maggiormente attestata in bibliografia, eventualmente seguita dalla ripartizione interna, nel caso di scavi particolarmente ampi. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. 31

33 Himera, tempio B Calvatone, area della domus dei signini Corte Cavanella DSCF Ente responsabile Indicare la denominazione dell Ente responsabile dello scavo. Il sottocampo è ripetitivo. DSCA Responsabile scientifico Indicare il nome del responsabile scientifico dello scavo nella forma cognome, nome. Il sottocampo è ripetitivo. DSCT Motivo Indicare il motivo che ha determinato lo scavo. archeologia preventiva fotointerpretazione lavori agricoli notizie bibliografiche notizie d archivio opere pubbliche opere private prospezione subacquea ricerca scientifica scavo clandestino rinvenimento fortuito DSCM Metodo Indicare sinteticamente il metodo di scavo adottato. open area per quadranti di m. di lato per approfondimenti progressivi per saggi stratigrafici scavo stratigrafico DSCD Data Indicare la data in cui è stato effettuato l intervento di scavo archeologico, nella forma anno/mese/giorno (aaaa/mm/gg), oppure specificando un arco di tempo. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. 2001/12/ /00/ /07/ /10/01 DSCH Sigla per citazione 32

34 Indicare il codice univoco che individua lo scavo nell ambito di un repertorio locale; il numero è assegnato a cura dell Ente schedatore e ha valenza esclusivamente locale. DSCU Unità Stratigrafica Indicare la serie numerica o alfanumerica che identifica l Unità Stratigrafica dalla quale proviene il bene catalogato, preceduta dalla sigla US. Qualora si tratti di un Unità Stratigrafica Muraria o di un Unità Stratigrafica di Rivestimento, tale serie sarà preceduta rispettivamente dalla sigla USM o USR. US 122 US CC1456 USM SG71 USR PT41 DSCS Numero tomba Qualora il ritrovamento del bene sia connesso ad una deposizione, indicare la serie numerica o alfanumerica che la identifica. 23 SP8 T115 DSCI Numero inventario di scavo Indicare la serie numerica o alfanumerica che identifica il bene catalogato all interno dell inventario di scavo / 43 VC45/ 187 DSCZ Bibliografia specifica Citazioni bibliografiche relative allo scavo contenenti informazioni utili alla conoscenza del bene in esame. Il sottocampo è ripetitivo. DSCN Specifiche Eventuali informazioni riguardanti lo scavo, anche relative a vecchie indagini, a lavori d emergenza,, significative ai fini della conoscenza del bene catalogato. Lo scavo stratigrafico della tomba è stato effettuato il AIN ALTRE INDAGINI Informazioni su altre tipologie di indagine che hanno portato all individuazione o al reperimento del bene catalogato. Il campo è ripetitivo. AINT Tipo Indicare il tipo di indagine effettuata. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. attività di manutenzione demolizione edifici 33

35 restauro architettonico restauro di manufatti carotaggio AIND Data Indicare la data in cui sono state effettuate le indagini specificate nel sottocampo precedente, nella forma anno/mese/giorno (aaaa/mm/gg), oppure con un arco di tempo. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. 1977/09/ /00/ /06/ /01/12 AINR Responsabile Indicare il responsabile dell indagine nella forma cognome, nome ovvero, nel caso di ditta o società specializzata, con la sua denominazione ufficiale. AINS Note Indicare informazioni su eventuali altre indagini, integrative a quelle già espresse nei sottocampi precedenti. RES Specifiche di reperimento Informazioni relative ad eventi particolari che hanno condotto all individuazione del bene, o ad altre indicazioni che si ritiene utili registrare. La descrizione, a testo libero, deve essere quanto più possibile sintetica e non duplicare informazioni già citate altrove. 34

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