Introduzione. Cenni sul doping

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1 Università degli Studi G. d Annunzio Facoltà di Scienze dell Educazione Motoria Corso di Laurea in Scienze Motorie Tesi di Laurea Il Doping Ematico Laureando: Rocco Trivarelli Relatrice: Prof.ssa Patrizia Di Iorio Anno Accademico 2009/2010 1

2 Introduzione Cenni sul doping L utilizzo di sostanze nella pratica sportiva ha radici lontane. Nell antichità, in Grecia già si ricorreva all uso di erbe e funghi perché erano ritenuti capaci di migliorare le prestazioni agonistiche. Gli Aztechi mangiavano il cuore delle vittime sacrificali per assimilarne la forza e sapevano che una sostanza estratta da un cactus aveva la proprietà di aumentare la resistenza allo sforzo fisico. Durante il XX secolo si è passati, in rapida successione, dall uso di zollette di zucchero imbevute di etere alle più moderne miscele di stricnina, brandy e vino in cui erano state fatte macerare foglie di coca per arrivare, nel corso degli anni 50, alla comparsa delle amfetamine, i primi stimolanti di sintesi. Oggi il doping è divenuto un fenomeno complesso in cui aspetti medici, farmacologici, sportivi, legali e di costume si intrecciano e coinvolgono un numero crescente di personaggi sia del mondo agonistico (atleti, medici, allenatori, ecc.) che di quello amatoriale. Il termine doping ha un etimologia incerta; verosimilmente deriva dal termine inglese to dope che significa somministrare stimolanti e dal sostantivo dope con cui si indicava una bevanda alcolica che anche anticamente era usata dalle popolazioni del Sud Africa come stimolante durante danze e riti propiziatori. Attualmente e nella sua accezione più comune, doping è considerato l uso di Sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento psicofisico in vista o in occasione di una gara sportiva. L introduzione di questo termine in ambito sportivo sembra risalire alla fine 4

3 del XIX secolo quando era usato per indicare una miscela a base di oppio e tabacco che veniva somministrata ai cavalli da corsa in Nord America. Esistono differenti tipologie di doping che sono utilizzate in specifici periodi dell attività agonistica: nel periodo pre-gara, durante la preparazione dell atleta, con lo scopo di aumentare le masse muscolari e la forza fisica; durante la gara, per ridurre il senso di fatica, o aumentare il trasporto di ossigeno e quindi la resistenza fisica alla fatica, o per stimolare il sistema nervoso centrale ed infine, in alcuni tipi di sport, per ridurre lo stato d ansia; dopo la gara, per recuperare il più velocemente possibile le energie (frequente nei ciclisti durante le corse a tappe). Ciò non tanto per aumentare le possibilità di assaporare la gloria della vittoria, quanto soprattutto perché il vincere spesso assicura all atleta quella fama che, allo stesso tempo, si accompagna e genera gratificazioni economiche rilevanti. 5

4 Capitolo I Organi di controllo in materia di doping 1.1 Il comitato Olimpico Internazionale (CIO) I primi Giochi Olimpici dell età moderna sono stati inaugurati ad Atene il 6 aprile del 1896, sotto la supervisione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), un organizzazione non governativa e noprofit, fondata il 23 giugno del 1894, come suprema autorità del Movimento Olimpico. Il CIO è composto da un massimo di 115 membri che operano nei propri Stati, come rappresentanti del Comitato Olimpico e si riuniscono in una Sessione una volta l anno. La Sessione elegge, con una votazione segreta, il presidente del CIO il quale resta in carica per un periodo iniziale di otto anni, rinnovabili, una sola volta, per altri quattro anni. Nel 1921 è stato fondato il Consiglio Esecutivo del Comitato Olimpico, composto dal presidente del CIO, da quattro vice-presidenti e da dieci membri eletti dalla sessione per un periodo di quattro anni. Il CIO, riservandosi tutti i diritti di organizzazione ed informazione, garantisce la continuità, l unicità e l universalità dei Giochi Olimpici; inoltre incoraggia la presenza della donne nel mondo sportivo, promuove l eticità dello sport e la salute degli atleti. 6

5 Nel 1998, però, in seguito ad uno scandalo di corruzione legato ai XIX Giochi Olimpici invernali di Salt Lake City e successivamente a quello del Tour de France, il CIO ha subito una profonda spaccatura che ha evidenziato la necessità di un radicale processo di modernizzazione. E stata così introdotta la possibilità di eleggere, come membri del CIO, atleti olimpici, membri delle Federazioni Sportive Internazionali (IFs) e dei Comitati Olimpici Nazionali (NOC) una Commissione Etica del CIO e soprattutto, nel 1999 durante la conferenza mondiale sul Doping nello sport, tenutasi a Losanna, è stata istituita l Agenzia Mondiale Anti-Doping (WADA), per stabilire una regolamentazione antidoping universale. 1.2 L Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) La WADA è una fondazione privata, costituita in conformità con le leggi della Svizzera; è governata da uno Statuto di 19 articoli (formulato all interno del Codice Civile Svizzero) ed è operante sotto la supervisione del Dipartimento Federale dell Interno Svizzero. In base all art. 2 dello Statuto, la sede della Fondazione o Agenzia è a Losanna, anche se può essere trasferita in qualsiasi altra sede, in accordo con le Autorità di Controllo. La Fondazione WADA ha durata illimitata (art. 3) ed ha i seguenti obiettivi (art. 4): 7

6 1. Promuovere e coordinare a livello internazionale la lotta contro il doping nello sport, sia durante che fuori le competizioni, cooperando con le organizzazioni intergovernative, i governi, le autorità pubbliche ed altre organizzazioni pubbliche e private impegnate nella lotta antidoping, (CIO, IFs, NOC...). 2. Rafforzare a livello internazionale i principi di etica per la pratica dello sport senza doping e aiutare a proteggere la salute degli atleti. 3. Stabilire e aggiornare la Lista delle sostanze e dei metodi proibiti nello sport che l Agenzia pubblicherà almeno una volta all anno a partire dal 1 gennaio di ogni anno o in qualsiasi altra data, se la lista viene modificata in corso d anno. Tale Lista è a disposizione di tutte le organizzazioni pubbliche e private interessate (CIO). 4. Sostenere, coordinare e organizzare, in piena collaborazione con le organizzazioni pubbliche e private interessate (CIO ecc ) test di controllo non annunciati fuori competizione. 5. Sviluppare e unificare dati scientifici, raccolte di campioni, tecniche standard e procedure analitiche inclusa l omologazione del laboratorio. 6. Promuovere il coordinamento di norme, procedure disciplinari, sanzioni ed altri mezzi per combattere il doping nello sport. 7. Sviluppare programmi di educazione e prevenzione antidoping a livelli internazionali, per promuovere la pratica dello sport senza doping in accordo con i principi etici. 8. Promuovere e coordinare la ricerca nella lotta contro il doping nello sport. Inoltre, sempre nell art. 4, si riporta che l Agenzia ha il compito di preparare piani e proposte, attuabili in base ad una legge pubblica 8

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