ANPA SISTEMA NAZIONALE CONOSCITIVO E DEI CONTROLLI IN CAMPO AMBIENTALE. Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici

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1 ANPA SISTEMA NAZIONALE CONOSCITIVO E DEI CONTROLLI IN CAMPO AMBIENTALE Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici Standard di qualità ambientale per i campi elettromagnetici AGF-T-RAP OBIETTIVO INTERMEDIO: OB08 TASK: TSK41 TEMA: T23 STATO: (1) Definitivo VERSIONE: 0 REDATTO DA: (2) S. Violanti DATA: 30/04/00 C. Barbieri F. Frigo RIVISTO DA: (3) R. Sogni DATA: 30/04/00 APPROVATO PER IL RILASCIO DA: (4) P. Mozzo DATA DI RILASCIO: 30/04/00 (1) bozza, definitivo. Il passaggio di stato del documento da bozza a definitivo è determinato dalla approvazione da parte del CTN Leader. (2) Autore/autori del documento. (3) Responsabile della task. (4) CTN Leader.

2 Pag. 2 di 58 INDICE Introduzione PARTE A: Standard di qualità per campi elettromagnetici compresi tra GHz. Premessa 1 Linee guida internazionali raccomandate da ICNIRP 1.1 Definizioni 1.2 Limiti di esposizione 1.3 Limiti di esposizione per campi statici 2 Raccomandazione della Comunità Europea 2.1 Definizioni 2.2 Limiti di esposizione 3 Normative dei singoli paesi stranieri 3.1 Stati Uniti 3.2 CSI- Confederazione degli Stati Indipendenti 3.3 Giappone 3.4 Australia 3.5 Germania 3.6 Austria 3.7 Belgio 3.8 Regno Unito 3.9 Svizzera Campo d applicazione Definizioni Limitazioni preventive delle emissioni

3 Pag. 3 di Valori limite d immissioni 4 Norme CENELEC/CEI 4.1 Esposizione umana a campi elettromagnetici - bassa frequenza (0-10 khz) Definizioni Limiti di esposizione 4.2 Esposizione umana a campi elettromagnetici - alta frequenza (10 khz-300 GHz) Definizioni Limiti di esposizione 5 Normativa Italiana 5.1 Decreto Ministeriale n 381, 10 Settembre DPCM 23 Aprile Normativa Regionale Italiana 7 Confronti tra le normative nazionali ed internazionali PARTE B: Standard di qualità per radiazione ottica coerente (laser) ed ultravioletta (UV). 1. Laser 1.1 Linee guida internazionali raccomandate da ICNIRP Campo di applicazione e finalità Definizioni Limiti di esposizioni 1.2 Elenco di altre normative nazionali, internazionali, europee Norme CENELEC/CEI Definizioni

4 Pag. 4 di Classificazione dei laser 2. Radiazione ultravioletta (UV) 2.1 Limiti di esposizione alla radiazione ultravioletta Glossario Bibliografia

5 Pag. 5 di 58 Introduzione Obiettivo del seguente lavoro è l individuazione degli standard di qualità ambientale in tema di inquinamento elettromagnetico a livello nazionale ed internazionale; in particolare verranno considerati quelli definiti da organismi riconosciuti come ICNIRP, CENELEC/CEI, quelli derivanti dalle raccomandazioni comunitarie, quelli di alcuni singoli paesi stranieri (Germania, Austria, Regno Unito, Stati Uniti, etc.) ed infine quelli nazionali e regionali. Parte A Standard di qualità per campi elettromagnetici compresi tra 0 e 300 GHz. Premessa Per poter determinare l esposizione alle onde elettromagnetiche è necessario introdurre degli indicatori di inquinamento elettromagnetico a cui riferire valori limite per la salvaguardia della salute pubblica. La protezione rispetto agli effetti acuti si realizza con la definizione di limite di esposizione, anche in rapporto alle categorie delle persone esposte prese in considerazione (si distingue tra lavoratori e popolazione). La definizione dei limiti previsti si articola in due fasi distinte. La prima considera gli effetti sanitari che s intendono prevenire, limiti di base, che vengono espressi mediante grandezze fisiche correlate agli effetti sanitari; la seconda considera i livelli di riferimento (limiti derivati), che sono definiti mediante grandezze radiometriche che caratterizzano l ambiente in cui avviene l esposizione del soggetto, ed essendo grandezze fisiche esterne al corpo sono facilmente misurabili con una strumentazione adeguata. L idea che è alla base di questo procedimento è che, se in un ambiente si misurano valori inferiori ai livelli di riferimento, in nessuna circostanza l esposizione determinerà il superamento dei limiti di base.

6 Pag. 6 di Linee guida internazionali raccomandate da ICNIRP Estratto da [1] e [2] Le normative internazionali di protezione dalle Radiazioni non Ionizzanti (NIR) si basano su un attenta valutazione della documentazione scientifica esistente riguardo i possibili effetti sanitari cosiddetti acuti e fissano livelli di esposizione che, se non superati, non comportano alcun effetto negativo immediato sulla salute degli individui esposti. Recentemente l ICNIRP ha emanato linee guida per la limitazione dell esposizione a campi elettromagnetici variabili fino a frequenza di 300 GHz, sia per i lavoratori che per la popolazione [1]. I limiti di base proposti dall ICNIRP sono espressi in termini di densità di corrente indotta che fluisce nel corpo umano, misurata in A/m 2 per campi a frequenze da 100 khz a 10 MHz, e in termini di SAR (Specific Adsorbition Rate), grandezza fisica che esprime la quantità di energia assorbita dalla massa unitaria corporea nell unità di tempo (W/kg), per frequenze da 10 MHz a 300 GHz. I limiti di base proposti dall ICNIRP sono riferiti alle grandezze introdotte a seconda dei range di frequenze: per frequenze comprese tra 1 Hz e 10 MHz i limiti di base si riferiscono alla densità di corrente, (sono riferiti alla produzione di effetti sulle funzioni del sistema nervoso); per i campi a frequenza compresa tra 100 khz e 10 GHz le limitazioni sono riferite al SAR (prevenzione in riferimento all eccessivo riscaldamento del corpo); per frequenze tra 100 khz e 10 MHz i limiti tengono conto sia del SAR che della densità di corrente; per frequenze tra 10 e 300 GHz, i valori base limitano la densità di potenza (prevenzione dall eccessivo riscaldamento dei tessuti). 1.1 Definizioni Nella tabella 1.1 sono raccolte delle grandezze che caratterizzano i campi elettromagnetici e quantità dosimetriche con le relative unità di misura. Tabella 1.1 Grandezze fisiche e corrispondenti unità di misura nel SI [1]. Grandezza Simbolo Unità Densità di corrente J Ampère per metro quadro A/m 2 Intensità del campo elettrico E Volt per metro V/m Intensità del campo magnetico H Ampère per metro A/m Induzione magnetica B Tesla T Densità di potenza S Watt per metro quadro W/m 2 Rateo di assorbimento specifico di energia SAR Watt per chilogrammo W/kg

7 Pag. 7 di 58 Densità di corrente: è un vettore (J) il cui integrale su una data superficie è uguale alla corrente che fluisce attraverso la superficie stessa. E espressa in Ampere per metro quadro (A/m 2 ). Intensità del campo elettrico: è la forza (E) esercitata su di una carica positiva unitaria e stazionaria in un punto di un campo elettrico; è misurata in Volt per metro (V/m). Intensità del campo magnetico: è una quantità vettoriale (H) che, insieme con la densità di flusso magnetico, specifica il valore del campo magnetico in ogni punto dello spazio, ed è espressa in Ampère per metro (A/m). Induzione magnetica: E una quantità vettoriale (B) che si esprime come forza che agisce su una carica in movimento, ed è espressa in Tesla (T). Densità di potenza (S): questa grandezza si impiega nel caso delle frequenze molto alte, per le quali la profondità di penetrazione nel corpo è modesta. Si tratta della potenza radiante incidente perpendicolarmente a una superficie, divisa per l'area della superficie in questione ed è espressa in Watt per metro quadro (W/m 2 ). Root mean square (rsm): certi effetti elettrici sono proporzionali alla radice quadrata del valore medio del quadrato di una funzione periodica. Questo valore è considerato quello effettivo, detto rms, dal momento che è derivato da una prima quadratura della funzione, dalla successiva determinazione del valore medio dei quadrati ottenuti, ed infine dalla radice quadrata di questo valore medio. Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR): è la velocità con cui l energia è assorbita dal tessuto biologico, ed è espresso in Watt per chilogrammo (W/kg). Il SAR è una quantità dosimetrica che viene largamente usata per frequenze al di sopra di circa 100 khz. 1.2 Limiti di esposizione A. Limiti di base Le restrizioni sull esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo, si basano su reali effetti sulla salute e sono chiamati limiti di base. Essi dipendono dalla frequenza del campo e le quantità fisiche che specificano questi limiti sono la densità di corrente (J), il tasso di assorbimento specifico (SAR) e la densità di potenza (S). Solo la densità di potenza in aria, fuori dal corpo, può essere agevolmente misurata per gli individui esposti. I limiti di base per la popolazione indicati dall ICNIRP sono riportati in tabella 1.2, per frequenze tra 0 Hz e 10 GHz, ed in tabella 1.3 per frequenze comprese tra 10 e 300 GHz.

8 Pag. 8 di 58 Tabella 1.2 Limiti di base per la popolazione per frequenze fino a 10 GHz [1]. Intervallo di frequenza Densità di corrente per la testa ed il tronco (ma/m 2 ), (rms) SAR mediato su tutto il corpo (W/kg) SAR localizzato (testa e tronco) (W/kg) SAR localizzato (arti) (W/kg) fino a 1 Hz Hz 8/f Hz 1 khz khz f/ kHz-10MHz f/ MHz-10GHz Note: 1. f è la frequenza in Hz. 2. A causa dell inomogeneità elettrica del corpo, le densità di corrente devono essere mediate su una sezione di 1 cm 2 perpendicolare alla direzione della corrente. 3. Per frequenze fino a 100 khz, i valori di picco della densità di corrente possono essere ottenuti moltiplicando il valore del rms per 2 ( ). Per impulsi di durata t p la frequenza equivalente da applicare nei limiti di base va calcolata come f 1 ( 2t ) = p. 4. Per frequenze fino a 100 khz e per campi magnetici pulsati, il massimo della densità di corrente associata all impulso può essere calcolata dalla velocità massima del cambiamento della densità di flusso magnetico. 5. Tutti i valori del SAR sono stati mediati su un periodo di 6 minuti. 6. La media del SAR localizzato viene eseguita ogni 10 g di tessuto contiguo, il valore massimo del SAR così ottenuto è il valore che va considerato per limitare l esposizione. 7. Per impulsi di durata t p la frequenza equivalente da applicare ai limiti di base deve essere calcolato come ( ) f = 1 2t p. Tabella 1.3 Limiti di base per la densità di potenza per frequenze comprese tra 10 e 300 GHz a [1]. Caratteristiche di esposizione Densità di potenza (W/m 2 ) Popolazione 10 a Note: 1. Le densità di potenza devono essere mediate su ogni 20 cm 2 di area esposta e su ogni periodo di 68/f 1.05 minuti (f è in GHz) per compensare la progressiva diminuzione di penetrazione che si ha aumentando la frequenza. 2. Il massimo spaziale della densità di potenza, mediato su 1 cm 2, non deve superare di 20 volte i valori sopra.

9 Pag. 9 di 58 B. Livelli di riferimento Questi livelli sono forniti per vedere se i limiti base vengono superati e sono derivati da questi stessi. Le quantità derivate sono il campo elettrico (E), quello magnetico (B), la densità di potenza (S) e le correnti che fluiscono attraverso gli arti (I L ). Le quantità che descrivono gli effetti indiretti sono la corrente di contatto (I C ) e per campi pulsati, l assorbimento specifico (SA). I livelli di riferimento per la popolazione, espressi in termini valore efficace di campo elettrico, magnetico ed in termini di densità di potenza dell onda piana equivalente, raccomandati dall ICNIRP, sono riportati nella tabella 1.4. Tabella 1.4 Livelli riferimento per l esposizione della popolazione a campi elettrici e magnetici variabili nel tempo [1]. Intervallo di frequenza Intensità del campo elettrico E (V/m) Intensità del campo magnetico H (A/m) Induzione magnetica B (µt) Densità di potenza dell onda piana equivalente S eq (W/m 2 ) Fino a 1 Hz Hz /f /f Hz /f 5.000/f khz 250/f 4/f 5/f khz 250/f khz MHz /f 0.92/f MHz 87/f 1/2 0.73/f 0.92/f MHz MHz 1.375f 1/ f 1/ f 1/2 f/ GHz Note: 3. f come indicato nella colonna relativa alla frequenza. 4. Per frequenze comprese tra 100 khz e 10 GHz, S eq, E 2, H 2 e B 2 devono essere mediati su un intervallo di 6 minuti. 5. Per i valori di picco a frequenze fino a 100 khz si veda tabella 1.2 nota Per frequenze superiori a 10 GHz, S eq, E 2, H 2 e B 2 devono essere mediati su un intervallo pari a 68/f 1.05 minuti (f in GHz). 7. Nessun valore di campo elettrico è indicato per frequenze < 1 Hz, trattandosi di campi elettrici statici. Per la maggior parte delle persone la fastidiosa percezione di cariche elettriche superficiali non si verifica ad intensità del campo inferiori a 25 kv/m.

10 Pag. 10 di Limiti di esposizione per campi statici Estratto da [9] I limiti forniti dall ICNIRP [2] per i campi magnetici statici sono raccolti nella tabella 1.5. Le attuali conoscenze scientifiche non suggeriscono l esistenza di alcun effetto dannoso sui più importanti parametri fisiologici, di funzionamento e di sviluppo degli organismi superiori per esposizioni transitorie con una densità di flusso magnetico statico fino a 2 T. La restrizione a 200 mt è un valore limite dato dalla mancanza di informazioni sugli effetti a lungo termine dell esposizione. Considerazioni aggiuntive sui potenziali rischi dovuti all interferenza dei campi magnetici con i dispositivi elettronici, portano alla raccomandazione che nelle zone con una densità di flusso magnetico > 0.5 mt si debbano porre degli appropriati segnali di avvertimento. E difficile fornire delle precise linee guida sugli effetti dei campi magnetici statici su materiali o dispositivi con impianti ferromagnetici; esse, infatti, dipendono da fattori come il gradiente del campo, il grado di ferromagnetismo dell impianto, la sua misura e la sua orientazione. Si è visto che alcuni materiali ferromagnetici possono essere mossi o addirittura staccati da campi statici di pochi millitesla. Le considerazioni sui potenziali rischi dovuti al movimento e distaccamento dei materiali ferromagnetici impiantati o di altri oggetti, porta indicare con specifici segnali di avvertimento le aree con densità di flusso magnetico > 3 mt. Tabella 1.5 Limiti di esposizione della popolazione ai campi magnetici statici* [2]. Caratteristche di esposizione Esposizione continua Densità di flusso magnetico 40 mt * Le persone con pacemakers cardiaci ed altri dispositivi elettricamente attivabili, o con impianti ferromagnetici non sono adeguatamente protetti dai limiti sopra citati. La maggior parte dei pacemaker cardiaci sono improbabilmente danneggiati da esposizioni a campi magnetici inferiori ai 0.5 mt; mentre persone con impianti ferromagnetici o dispositivi elettricamente attivabili sono danneggiati da campi superiori a pochi mt. Quando la densità di flusso magnetico supera i 3 mt, si devono prendere delle precauzioni per prevenire i rischi derivanti dalla presenza di oggetti metallici volanti (flying metallic objects). Analogamente orologi, carte di credito, cassette magnetiche, etc., possono essere danneggiati dall esposizione a campi di 1 mt. L occasionale accesso al pubblico, in luoghi con una densità di flusso magnetico superiore ai 40 mt, può essere concesso sotto specifici controlli che prevedono il rispetto dell appropriato limite di esposizione professionale.

11 Pag. 11 di Raccomandazione della Comunità Europea Estratto da [16] E stata redatta da un apposito gruppo di lavoro, ed approvata dal Consiglio dell Unione Europea, una raccomandazione integralmente fondata sulle linee guida ICNIRP per la tutela della popolazione: Raccomandazione del Consiglio dell Unione Europea del 21 Luglio 1999 relativa alla limitazione dell esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz (1999/519/CE), pubblicata sulla G.U. delle Comunità Europee 199/59 del 30 luglio 1999 [16]. In questo caso viene ribadita l impossibilità di definire limiti di esposizione per i possibili effetti a lungo termine. Tale documento tratta in maniera esaustiva le radiazioni non ionizzanti, le principali sorgenti, l esposizione e gli effetti sulla salute. 2.1 Definizioni Ai fini della presente raccomandazione, con il termine campi elettromagnetici si intendono i campi statici, i campi a frequenza estremamente bassa (ELF) e i campi a radiofrequenza (RF), comprese le microonde, nella gamma di frequenza fra 0 Hz e 300 GHz. A. Grandezze fisiche Nell'ambito dell'esposizione ai campi elettromagnetici si fa di norma riferimento alla seguenti grandezze fisiche: Corrente di contatto (I c ): la corrente di contatto tra una persona e un oggetto è espressa in Ampère (A). Un conduttore che si trovi in un campo elettrico può essere caricato dal campo. Intensità di campo elettrico: è una quantità vettoriale (E) che corrisponde alla forza esercitata su una particella carica indipendentemente dal suo movimento nello spazio. E espressa in Volt per metro (V/m). Intensità di campo magnetico: è una quantità vettoriale (H) che, assieme all'induzione magnetica, specifica un campo magnetico in qualunque punto dello spazio. E espressa in Ampère per metro (A/m). Induzione magnetica: è una grandezza vettoriale (B) che determina una forza agente sulle cariche in movimento. E espressa in Tesla (T).

12 Pag. 12 di 58 Densità di potenza (S): questa grandezza si impiega nel caso delle frequenze molto alte, per le quali la profondità di penetrazione nel corpo è modesta. Si tratta della potenza radiante incidente perpendicolarmente a una superficie, divisa per l'area della superficie in questione ed è espressa in Watt per metro quadro (W/m 2 ). Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR): si tratta del valore mediato su tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di assorbimento di energia per unità di massa del tessuto corporeo ed è espresso in watt per chilogrammo (W/kg). Il SAR riferito a tutto il corpo è una misura ampiamente accettata per porre in rapporto gli effetti termici nocivi all'esposizione a RF. Oltre al valore del SAR mediato su tutto il corpo, sono necessari anche valori locali del SAR per valutare e limitare la deposizione eccessiva di energia in parti piccole del corpo conseguenti a speciali condizioni di esposizione, quali ad esempio il caso di un individuo in contatto con la terra, esposto a RF nella gamma inferiore di MHz e di individui esposti nel campo vicino di un'antenna. Tra le grandezze sopra citate, le seguenti possono essere misurate direttamente: l'induzione magnetica, la corrente di contatto, l'intensità di campo elettrico e magnetico, nonché la densità di potenza. B. Limiti di base e livelli di riferimento Ai fini dell'applicazione delle limitazioni basate sulla valutazione dei possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, occorre distinguere tra i limiti di base e i livelli di riferimento. Limiti di base: le limitazioni all'esposizione ai campi elettrici magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo, che si fondano direttamente su effetti accertati sulla salute e su considerazioni di ordine biologico, sono denominate limiti di base. In base alla frequenza del campo, le quantità fisiche impiegate per specificare tali limitazioni sono: la densità di flusso magnetico (B), la densità di corrente (J), il tasso di assorbimento specifico di energia (SAR), e la densità di potenza (S). La densità di flusso magnetico e la densità di potenza negli individui esposti possono essere misurate rapidamente. Livelli di riferimento: questi livelli sono indicati a fini pratici di valutazione dell'esposizione in modo da determinare se siano probabili eventuali superamenti dei limiti di base. Alcuni livelli di riferimento sono derivati dai limiti di base fondamentali attraverso misurazioni e/o tecniche informatiche e alcuni livelli di riferimento si riferiscono alla percezione e agli effetti nocivi indiretti dell'esposizione ai campi elettromagnetici. Le quantità derivate sono: l'intensità di campo elettrico (E), l'intensità di campo magnetico (H), la densità del flusso magnetico (B), la densità di potenza (S) e la corrente su un arto (I L ). Le grandezze che si riferiscono alla percezione e agli altri effetti indiretti sono la corrente (di contatto) (I c ) e, per i campi pulsati, l'assorbimento specifico di energia (SAR). In qualunque situazione particolare di esposizione, i valori misurati o calcolati di una delle quantità sopra citate possono essere raffrontati al livello di riferimento appropriato. L'osservanza del livello di riferimento garantirà il rispetto delle restrizioni fondamentali corrispondenti. Se il valore

13 Pag. 13 di 58 misurato supera il livello di riferimento, non ne consegue necessariamente che sia superata la restrizione fondamentale. In tali circostanze, tuttavia, vi è la necessità di definire se il limite di base sia o meno rispettato. Nella presente raccomandazione non sono indicate limitazioni quantitative per i campi elettrici statici. Tuttavia, si raccomanda di evitare il contatto con cariche elettriche superficiali e le scariche distruttive che possono causare stress o comunque disturbo. A determinate frequenze (cfr. allegati II e III della normativa) alcune grandezze quali la densità di flusso magnetico (B) e la densità di potenza (S) sono utilizzate sia ai fini dei limiti di base che dei livelli di riferimento. 2.2 Limiti di esposizione A. Limiti di base Per specificare i limiti di base relativi ai campi elettromagnetici, a seconda della frequenza, sono utilizzate le seguenti grandezze fisiche (quantità dosimetriche/esposimetriche): - fra 0 e 1 Hz sono stati definiti limiti di base per l'induzione magnetica, relativamente ai campi magnetici statici (0 Hz), e per l'intensità di corrente, relativamente ai campi variabili nel tempo fino a 1 Hz, al fine di evitarne effetti sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale, - fra 1 Hz e 10 MHz sono stati definiti limiti di base per l'intensità di corrente, in modo da evitare effetti sulle funzioni del sistema nervoso, - fra 100 khz e 10 GHz sono stati definiti limiti di base per il SAR, in modo da evitare lo stress da calore su tutto il corpo e l'eccessivo riscaldamento localizzato dei tessuti. Nell'intervallo di frequenza compreso fra 100 khz e 10 MHz, i limiti di base previsti si riferiscono sia all'intensità di corrente che al SAR, - fra 10 GHz e 300 GHz sono stati definiti limiti di base per la densità di potenza al fine di evitare il riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in prossimità della stessa. I limiti di base indicati nella tabella 2.1 sono stabiliti in modo da tenere conto delle incertezze connesse con la sensibilità individuale delle condizioni ambientali e delle differenti età e condizioni di salute fra i membri della popolazione. Tabella Limiti di base per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (0 Hz-300 GHz), [16].

14 Pag. 14 di 58 Gamma Densità Densità SAR SAR SAR Densità di di flusso di corrente mediato sul localizzato localizzato di frequenza magnetico (ma/m 2 ) corpo (capo e (arti) potenza (mt) (rms) intero tronco) (W/Kg) S (W/Kg) (W/Kg) (W/m 2 ) 0 Hz >0-1 Hz Hz - 8/f Hz Hz -100 khz - f/ khz -10 MHz - f/500 0, MHz -10 GHz - - 0, GHz Note 1. ƒ è la frequenza in Hz. 2. I limiti di base per l'intensità di corrente si prefiggono di proteggere dagli effetti gravi da esposizione acuta dei tessuti del sistema nervoso centrale nella testa e nel torace e include un fattore di sicurezza. I limiti di base per i campi ELF sono basati sugli effetti nocivi accertati sul sistema nervoso centrale. Tali effetti acuti sono essenzialmente istantanei e non v'è alcuna giustificazione scientifica per modificare i limiti di base nel caso di esposizioni di breve durata. Tuttavia, poiché i limiti di base si riferiscono agli effetti nocivi sul sistema nervoso centrale, sono possibili intensità di corrente più elevate in tessuti corporei diversi dal sistema nervoso centrale a parità di condizioni di esposizione. 3. Data la non omogeneità elettrica del corpo, le intensità di corrente devono essere calcolate come media su una sezione di 1 cm 2 perpendicolare alla direzione della corrente. 4. Per le frequenze fino a 100 khz, i valori dell'intensità della corrente di picco possono essere ottenuti moltiplicando il valore efficace rms per v2 (~1,414). Per gli impulsi di durata t, la frequenza equivalente per l'applicazione dei limiti di base va calcolata come ƒ= 1/(2t p ). 5. Per le frequenze fino a 100 khz e per i campi magnetici pulsati, la densità massima di corrente associata agli impulsi può essere calcolata in base ai tempi di salita/discesa e al tasso massimo di cambiamento della densità di flusso magnetico. L'intensità della corrente indotta può essere confrontata con i corrispondenti limiti di base. 6. Tutti i valori di SAR devono essere ottenuti come media su un qualsiasi periodo di 6 minuti.

15 Pag. 15 di La massa adottata per calcolare il SAR medio localizzato è pari a 10 g di tessuto contiguo. Il SAR massimo ottenuto in tal modo costituisce il valore impiegato per la stima dell'esposizione. Si intende che i suddetti 10 g di tessuto devono essere una massa di tessuto contiguo con proprietà elettriche quasi omogenee. Nello specificare una massa contigua di tessuto, si riconosce che tale concetto può essere utilizzato nella dosimetria computazionale ma che può presentare difficoltà per le misurazioni fisiche dirette. Può essere utilizzata una geometria semplice quale una massa cubica di tessuto, purché le quantità dosimetriche calcolate abbiano valori conservativi rispetto alle norme guida in materia di esposizione. 8. Per gli impulsi di durata t p, la frequenza equivalente da applicarsi ai limiti di base va calcolata come ƒ= 1/(2t p ). Inoltre, per esposizioni pulsate nella gamma di frequenza compresa fra 0,3 e 10 GHz e per esposizioni localizzate del capo, allo scopo di limitare ed evitare effetti auditivi causati da espansioni termoelastiche, si raccomanda un ulteriore limite di base. Quest'ultimo è l'assorbimento specifico (SA) che non dovrebbe superare 2 mj kg -1 calcolato come media su 10 g di tessuto. B. Livelli di riferimento I livelli di riferimento relativi all'esposizione sono indicati al fine di poterli confrontare con i valori di grandezze misurate. Il rispetto di tutti i livelli di riferimento raccomandati garantisce il rispetto dei limiti di base. Se il valore delle grandezze misurate supera i livelli di riferimento, non ne consegue necessariamente che i limiti di base siano superati. In tal caso, sarà necessario effettuare una valutazione per decidere se i livelli di esposizione siano inferiori a quelli fissati per i limiti di base. I livelli di riferimento volti a limitare l'esposizione sono stati ottenuti dai limiti di base nella situazione di massimo accoppiamento fra campo e individuo esposto e perciò forniscono la massima protezione. Nelle tabelle 2.2 e 2.3 sono riportati i livelli di riferimento. Questi, di norma, vanno considerati come valori mediati nel volume del corpo dell'individuo esposto ma con la condizione tassativa che i limiti di base per esposizione localizzati non siano superati. In talune situazioni in cui l'esposizione è altamente localizzata, come l'esposizione del capo nel caso dei radiotelefoni portatili, l'impiego dei livelli di riferimento non risulta adeguato. In tali casi l'osservanza dei limiti di base relativi ad esposizioni localizzate dovrà essere valutata direttamente. Livelli di campo: Tabella Livelli di riferimento per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (0 Hz-300 GHz, valori efficaci (rms) non perturbati) [16].

16 Pag. 16 di 58 Intervallo Intensità Intensità Campo B Densità di di frequenza di campo E di campo H (mt) potenza ad (V/m) (A/m) onda piana equivalente S eq (W/m 2 ) 0-1 Hz - 3,2 x x Hz ,2 x 10 4 /f 2 4 x 10 4 /f Hz /f 5 000/f - 0,025-0,8 khz 250/f 4/f 5/f - 0,8-3 khz 250/f 5 6, khz ,25-0,15-1 MHz 87 0,73/f 0,92/f MHz 87/f 1/2 0,73/f 0,92/f MHz 28 0,073 0, MHz 1,375 f 1/2 0,0037 f 1/2 0,0046 f 1/2 f/200 Note: GHz 61 0,16 0, ƒ come indicato nella colonna della gamma di frequenza. 2. Per le frequenze comprese fra 100 khz e 10 GHz, S eq E 2, H 2, e B 2 devono essere calcolati come media su qualsiasi periodo di 6 minuti. 3. Per le frequenze che superano 10 GHz, S eq, E 2, H 2, e B 2 devono essere ottenuti come media su qualsiasi periodo di 68/ƒ 1,05 minuti (ƒ in GHz). 4. Non è fornito alcun valore di campo E per le frequenze <1 Hz, perché di fatto sono campi elettrici statici. Per la maggior parte delle persone la sensazione fastidiosa di cariche elettriche di superficie non è avvertibile a intensità di campo inferiori a 25 kv/m. Le scariche che provocano stress o disturbo vanno evitate. Nota 1: Livelli di riferimento più elevati per esposizioni a campi ELF di breve durata non sono indicati (cfr. tabella 2.1, nota 2). In molti casi, quando i valori misurati sono superiori al livello di riferimento, non ne consegue necessariamente che i limiti di base siano superati. A condizione che possano essere evitati impatti nocivi sulla salute causati dagli effetti indiretti dell'esposizione (quali i

17 Pag. 17 di 58 microshock), si ammette che i livelli di riferimento per la popolazione possano essere superati purché non vengano superati i limiti di base sull'intensità di corrente. In molte situazioni pratiche di esposizione, campi ELF esterni di intensità corrispondente ai livelli di riferimento indurranno nei tessuti del sistema nervoso centrale intensità di corrente inferiori ai limiti di base. Viene inoltre riconosciuto che una serie di dispositivi comuni emettono campi localizzati superiori ai livelli di riferimento. Tuttavia, ciò avviene generalmente in condizioni di esposizione in cui i limiti di base non vengono superati a causa del debole accoppiamento tra il campo ed il corpo. Per i valori di picco, si applicano i seguenti livelli di riferimento dell'intensità di campo E (V/m), dell'intensità di campo magnetico H (A/m) e dell'induzione magnetica B (µt): - per le frequenze fino a 100 khz, i valori di riferimento di picco si ottengono moltiplicando i corrispondenti valori efficaci (rms) per v2 (~1,414). Per gli impulsi di durata t p, la frequenza equivalente da applicarsi deve essere calcolata come ƒ= 1/(2t p ); - per le frequenze comprese fra 100 khz e 10 MHz, i valori di riferimento di picco si ottengono moltiplicando i corrispondenti valori efficaci (rms) per 10 a, dove a= [0,665 log(ƒ/10 5 )+0,176); ƒ in Hz - per le frequenze comprese fra 10 MHz e 300 GHz i valori di riferimento di picco si ottengono moltiplicando i corrispondenti valori efficaci (rms) per 32. Nota 2: Anche se sul nesso fra effetti biologici e valori di picco dei campi pulsati le conoscenze sono scarse, si propone che, per le frequenze che superano i 10 MHz, il valore di S eq valutato come media sulla durata dell'impulso non superi di 1000 volte i livelli di riferimento, oppure che le intensità di campo non superino di 32 volte i livelli di riferimento delle intensità di campo. Per le frequenze comprese fra circa 0,3 GHz e vari GHz e per l'esposizione localizzata del capo, allo scopo di limitare o di evitare gli effetti uditivi causati dall'espansione termoelastica, si dovrà limitare l'assorbimento specifico degli impulsi. In questa gamma di frequenza, l'assorbimento specifico di 4-16 mj kg -1 per produrre questo effetto corrisponde, per impulsi da 30-µs, a valori di picco del SAR di W kg -1 nel cervello. Fra 100 khz e 10 MHz, i valori di picco per le intensità di campo sono ottenuti tramite interpolazione del valore di picco moltiplicato per 1, 5 a 100 khz al valore di picco moltiplicato per 32 a 10 MHz. Correnti di contatto e correnti attraverso gli arti Allo scopo di evitare i rischi dovuti alle correnti di contatto, per le frequenze fino a 110 MHz si raccomandano livelli di riferimento addizionali. I livelli di riferimento per le correnti di contatto sono presentati nella tabella 2.3. Questi livelli sono stati definiti tenendo conto che le correnti di

18 Pag. 18 di 58 contatto di soglia, che inducono reazioni biologiche nelle donne adulte e nei bambini, sono pari rispettivamente a circa due terzi e alla metà di quelle che inducono le stesse reazioni sugli uomini adulti. Tabella Livelli di riferimento per le correnti di contatto da oggetti conduttori (f in khz), [16]. Gamma di frequenza Corrente di contatto massima (ma) 0 Hz - 2,5 khz 0,5 2,5 khz khz 0,2 f 100 KHz MHz 20 Nell'intervallo di frequenza compresa fra 10 MHz e 110 MHz, si raccomanda un livello di riferimento di 45 ma per la corrente che attraversa ciascun arto. Questa norma è intesa a limitare il SAR localizzato su qualsiasi periodo di 6 minuti. 3 Normative dei singoli paesi stranieri In questo paragrafo viene riportata una panoramica degli standard di qualità definiti nelle normative emanate dai vari Stati del mondo. 3.1 Stati Uniti Estratto da [5] e [6] Gli Stati Uniti sono stati tra i primi ad investigare gli effetti dell esposizione ai campi elettromagnetici ad alta frequenza. Gli standard statunitensi si basano sull ipotesi che la principale conseguenza dell esposizione alla radiazione elettromagnetica sia l effetto termico, che viene caratterizzato dal SAR. L ANSI ha proposto limiti differenti per l esposizione della popolazione e dei lavoratori. Nelle seguenti tabelle vengono riportati i limiti nell intervallo 3 khz e 300 GHz, nella versione sviluppata successivamente dell IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers) nel 1991, per la popolazione. Tabella 3.1 Livelli massimi ammissibili delle intensità dei campi elettrico e magnetico e della densità di potenza [5] e [7]. Intervallo di frequenza Campo elettrico E Campo magnetico H Densità di potenza media S Tempo di media (min)

19 Pag. 19 di 58 (MHz) (V/m) (A/m) (mw/cm 2 ) ( ) /f ( ) 2 E, S 2 H / f /f 16.3/f ( ) / f / f /f 16.3/f ( ) / f / f 2 2 f 2 / /f ( / f ) f f/ f/ /f /f 1/2 - Note: f è la frequenza in MHz. *I valori di densità di potenza dell onda piana equivalente, sebbene non siano adatti in condizioni di campo vicino, sono utilizzati come paragone con i MPE (Maximum Permissible Exposure) a frequenze maggiori e sono forniti dalla strumentazione di misura in uso. E stato recentemente pubblicato il documento C che conferma i limiti del 1991, le novità riguardano aspetti pratici di misura e chiarimenti interpretativi. Anche la Federal Communications Commission (FCC) ha emanato una normativa che fissa i limiti riportati nella tabella sottostante. Tabella 3.2 Livelli ammissibili delle intensità di campi elettrico, magnetico e della densità di potenza per la popolazione [5] e [8]. Intervallo di frequenza (MHz) Campo elettrico E (V/m) Campo magnetico H (A/m) Densità di potenza (mw/cm 2 ) Tempo (min) (100)* /f 2.19/f (180/f)* f/ *Densità di potenza dell onda piana equivalente Nota: f è la frequenza in MHz. Per quanto riguarda le basse frequenze, la normativa varia all interno dell Unione. Solo due Stati prevedono limiti di esposizione sia per campi elettrici che per quelli magnetici. In Florida l intensità di induzione magnetica deve essere inferiore ai 20 µt per le linee a 500 kv o a 15µT per linee a 230 kv. Nello Stato di New York il limite massimo di esposizione è di 20 µt [6].

20 Pag. 20 di CSI Confederazione degli Stati Indipendenti (ex Unione Sovietica) Estratto da [5] Le normative protezionistiche della CSI si fondano sul principio che l esposizione non deve alterare minimamente lo stato di salute degli individui esposti. Gli effetti ai quali si sono riferiti gli studiosi includono anche quelli definiti non termici, che essi descrivono come effetti sul sistema nervoso centrale, attribuibili ad esposizioni di lunga durata (anni) anche a bassi livelli. Nella tabella seguente sono riportati gli standard del CSI per la popolazione. Tabella 3.3 Limiti di esposizione previsti dalla normativa sovietica per la popolazione (CSI 1982 [5]). Frequenza (MHz) Intensità di campo elettrico imperturbato E Densità di potenza S (W/m 2 ) (V/m) Giappone Estratto da [6] Il limite dell intensità di campo elettrico nella zona di rispetto è di 3 kv/m, misurato ad un metro dal suolo. Non esistono norme precise per i lavoratori [6]. 3.4 Australia Estratto da [6] La normativa riguarda linee a 500 kv. Il campo elettrico massimo consentito nella zona di rispetto, misurato ad un metro da terra è di 10 kv/m, quello massimo consentito ai confini della zona è di 2 kv/m. La zona di rispetto non è definita in modo univoco, ma coincide con la fascia di terreno

21 Pag. 21 di 58 lungo la linea elettrica. La sua ampiezza dovrebbe essere di 60 metri per le linee a 330 kv e 60/70 metri per le linee a 500 kv [6] Germania Estratto da [6] e [9] In Germania, la responsabilità per la protezione dalle radiazioni dipende dal Ministero dell Ambiente. Recentemente, la German Radiation Protection Commission, ha formulato una raccomandazione per la protezione da campi elettrici e magnetici a bassa frequenza (SSK 1995). Essa è applicabile agli impianti che servono per fornire ed usare energia elettrica. La Commissione raccomanda l applicazione dei valori limite suggeriti da INIRC per l esposizione della popolazione a campi elettrici e magnetici di 50 Hz [9]. Per le basse frequenze è previsto un limite di intensità di campo elettrico massimo di 20 kv/m; il limite di intensità di induzione magnetica è di 5 mt sia per la popolazione che per i lavoratori [6]. In Germania esiste una normativa elaborata da DIN/VDE che definisce i limiti di esposizione indifferentemente per i lavoratori e la popolazione, per frequenze da 10 khz a 300 GHz. Nella seguente tabella sono riportati i valori limite di esposizione per la poplazione. Tabella 3.4 Limiti di esposizione per la popolazione (DIN/VDE 1991). Intervallo di frequenza (MHz) Valore effettivo del campo elettrico equivalente (V/m) Valore effettivo del campo magnetico equivalente (A/m) Valore medio densità di flusso (W/m 2 ) > /f - > /f 2.19/f - > /f - > > f 1/ f 1/2 f/200 > Nota: f è la frequenza in MHz. 3.6 Austria Estratto da [9] In Austria, paese che si basa sui principi dell Austrian Electrotechnical Committee, fu pubblicata nel 1994 [10] una normativa per l esposizione a campi elettrici e magnetici a bassa frequenza. Questa è stata sviluppata da un comitato formato dall Austrian Standards Institute e

22 Pag. 22 di 58 dall Austrian Electrotechnical Association. Il principio base è essenzialmente lo stesso di quello adottato da IRPA/INIRC sulle linee guida per l esposizione a campi elettrici e magnetici di 50/60 Hz [11]. I limiti austriaci, per un esposizione illimitata della popolazione, sono riportati nella tabella 3.5. E stato stabilito un differente set di limiti per l esposizione a breve termine a radiazioni di frequenza pari a 50 Hz; in particolare, i limiti di esposizione ai campi elettrici e magnetici, sono stati diminuiti di un fattore 2 e 5, rispettivamente, in accordo con IRPA/INIRC (1990). Inoltre, in Austria, nel 1992 vennero stabilite delle regolamentazioni per l esposizione a radiofrequenze e microonde da 10 khz a 300 GHz. I limiti per il campo elettrico e magnetico sono riportati nelle tabelle seguenti. Tabella 3.5 Limiti di esposizione a campi elettrici e magnetici nel range di frequenza da da 0 Hz a 30 khz, validi per il pubblico, in Austria [10]. Frequenza (Hz) Forza del campo elettrico (kv/m) Densità di flusso magnetico (mt) > /f /f 50/f /f * *Tabella incompleta a causa della scarsa leggibilità dell originale in lingua inglese. Tabella 3.6 Limiti di esposizione per il pubblico a campi elettromagnetici a radiofrequenze e microonde in Austria [12]. Frequenza (MHz) Forza del campo elettrico (V/m) Forza del campo magnetico (A/m) /f * * * * 0.16 *Tabella incompleta a causa della scarsa leggibilità dell originale in lingua inglese. 3.7 Belgio Estratto da [9] Gli unici limiti esistenti in questo paese riguardano i campi elettrici generati dalle linee elettriche. Questi furono emanati nel 1987 e confermati nel 1988 [13]. I limiti riportati nella tabella 3.7, possono essere applicati a linee elettriche di qualunque voltaggio. Nessun limite è stato predisposto per la densità di flusso magnetico.

23 Pag. 23 di 58 Tabella 3.7 Limiti per il campo elettrico generato dalle linee elettriche in Belgio [13]. Area Forza del campo elettrico (kv/m) abitata 5 Zona di passaggio 7 Altre aree Regno Unito Estratto da [9] Nel Regno Unito vennero stabilite nel 1993 da NRPB [14] delle restrizioni per l esposizione ai campi elettromagnetici che vengono riportate nelle tabelle 3.8, 3.9 e Tabella 3.8 Limiti di base per l esposizione a campi fino a 300 GHz nel Regno Unito [14].

24 Pag. 24 di 58 (La frequenza f è in Hz). Intervallo di frequenza Limiti di base Grandezza considerata 200 mt Densità di flusso magnetico mediata su 24 h, nei tessuti della testa, del collo e del tronco. 0-1 Hz 2T Densità di flusso magnetico massima nei tessuti della testa, del collo e del tronco. 5T Densità di flusso magnetico massima negli arti. 100 ma/m 2 Densità di corrente indotta nei tessuti della testa, del collo e del tronco Hz 100/f ma/m 2 10 Hz-1 khz 10 ma/m 2 Densità di corrente indotta nei tessuti della testa, del collo e del tronco. 1 khz-100 khz f/100 ma/m khz-10 MHz f/100 ma/m 2 Densità di corrente nella testa, nel collo e nel tronco. 100 khz-10 GHz 0.4 W/kg SAR mediato su tutto il corpo e su un periodo di 15 minuti. 10 W/kg SAR mediato su 10 giorni, sul collo e sul tronco e su un periodo di 6 minuti. 10 W/kg SAR mediato su 100 giorni, sul collo e sul tronco e su un periodo di 6 minuti. 20 W/kg SAR mediato su 100 giorni, sugli arti e su un periodo di 6 minuti. 100 W/m 2 Densità di potenza incidente su ogni parte del corpo. Tabella 3.9 Limiti per i campi elettrici e magnetici nel range di frequenza da 0 a12 MHz, nel Regno Unito [14] e [9]. Intervallo di frequenza Forza del campo magnetico (A/m) <0.4 Hz * Hz-1kHz /f (Hz) /f (Hz) 1kHz-535kHz khz-12 MHz 18/f 2 (MHz) 23/f 2 (MHz) *Tabella incompleta a causa della scarsa leggibilità dell originale in lingua inglese. Densità del campo magnetico (µt)

25 Pag. 25 di 58 Tabella 3.10 Limiti per campi elettromagnetici con frequenze da 12 MHz a 300 GHz, nel Regno Unito [14] e [9]. Frequenza Forza del campo magnetico (A/m) Densità di flusso magnetico (µt) Forza del campo elettrico (V/m) Densità di potenza (W/m 2 ) 12 MHz-200 MHz MHz-400 MHz 0.66f 0.79f 250f 165f 400 MHz-800 MHz MHz-1.55 GHz 0.33f 0.40f 125f 41f 1.55 GHz- 300 GHz Svizzera Estratto da [15] La Svizzera ha emanato una Ordinanza sulla protezione da radiazioni non ionizzanti [15] con lo scopo di proteggere l uomo dalle radiazioni non ionizzanti dannose o moleste Campo d applicazione La presente ordinanza regola: a. La limitazione delle emissioni provenienti da campi elettrici e magnetici con frequenze da 0 Hz a 300 GHz prodotte durante l esercizio di impianti fissi. b. Il rilevamento e la valutazione delle emissioni di radiazioni. c. Le esigenze relative alla delimitazione delle zone edificabili Definzioni Corrente di contatto: è la corrente elettrica che scorre quando una persona tocca un oggetto conduttore non collegato alla sorgente di tensione, il quale si scarica attraverso un campo elettrico o magnetico.

26 Pag. 26 di 58 Corrente indotta: la corrente indotta attraverso il corpo è la corrente elettrica che si scarica a terra da una persona situata in un campo elettrico, senza che vi sia contatto con un oggetto conduttore. Potenza equivalente irradiata (ERP): è la potenza immessa in un antenna, moltiplicata per il fattore di guadagno dell antenna nella direzione principale d irradiazione, riferito al dipolo a semionda Limitazioni preventive delle emissioni A. Linee aeree e sotterranee per il trasporto di energia elettrica Le disposizioni si applicano ai seguenti impianti con una tensione nominale di almeno 1000 V: a. Linee aeree a corrente alternata. b. Linee sotterranee a corrente alternata con cavo a un conduttore in tubi separati. Il valore limite dell impianto per il valore efficace della densità del flusso magnetico è di 1 µt. B. Stazioni di trasformazione Le seguenti disposizioni si applicano agli impianti di trasformazione dall alta alla bassa tensione. Il valore limite dell impianto per il valore efficace della densità del flusso magnetico è di 1 µt. C. Sottostazioni ed impianti di distribuzione Le seguenti disposizioni si applicano agli impianti di trasformazione tra due diversi livelli di alta tensione come pure agli impianti di distribuzione ad alta tensione. Il valore limite dell impianto per il valore efficace della densità del flusso magnetico è di 1 µt. D. Ferrovie e tram Le seguenti disposizioni si applicano alle ferrovie ed ai tram che funzionano a corrente alternata. Il valore limite dell impianto per il valore efficace della densità del flusso magnetico è di 1 µt, misurato come valore medio su 24 ore.

27 Pag. 27 di 58 E. Impianti di trasmissione per la telefonia mobile e per i collegamenti telefonici senza filo Le seguenti disposizioni si applicano agli impianti di trasmissioni per reti a struttura cellulare destinate alla telefonia mobile ed agli impianti di trasmissione per collegamenti telefonici senza filo, con potenza equivalente irradiata (ERP) complessiva di almeno 6 W. Il valore limite dell impianto per il valore efficace dell intensità del campo elettrico è di: a. 4 V/m, per impianti che trasmettono esclusivamente nell intervallo di frequenza attorno a 900 MHz. b. 6 V/m, per impianti che trasmettono esclusivamente nell intervallo di frequenza attorno a 1800 MHz o in un intervallo di frequenza superiore. c. 5 V/m, per impianti che trasmettono nell intervallo di frequenza dei punti a e b. F. Impianti di trasmissione per la radiodiffusione ed altre applicazioni radiofoniche Le seguenti disposizioni si applicano agli impianti di trasmissione per la radiodiffusione e per le altre applicazioni radiofoniche, che hanno una potenza equivalente irradiata (ERP) complessiva di almeno 6 W e che trasmettono dallo stesso sito durante almeno 800 ore all anno. Il valore limite dell impianto per il valore efficace dell intensità del campo elettrico è di: a. 8.5 V/m, per trasmettitori a onde lunghe e medie. b. 3.0 V/m, per tutti gli altri impianti di trasmissione. G. Impianti radar Le seguenti disposizioni si applicano agli impianti radar che hanno un ERP medio di almeno 6 W e che emettono dallo stesso sito durante almeno 800 ore all anno. Il valore limite dell impianto per il valore efficace dell intensità del campo elettrico è di 5.5 V/m, misurato quale valore medio durante un ciclo di scansione completo Valori limite d immissioni (Immissioni a frequenza unica) I. Valori limite d immissione per le grandezze di campo Tabella 3.11 Valori limite d immissione per il valore efficace dell intensità di campo elettrico, magnetico e della densità di flusso magnetico [15].

28 Pag. 28 di 58 Frequenza (f) Valore limite d immissione per il valore efficace della Durata Intensità del campo elettrico (V/m) Intensità del campo magnetico (A/m) Densità del flusso magnetico (µt) d apprezzamento (minuti) < 1Hz Hz /f /f Hz /f 5 /f khz 250 /f 4000 /f 4000 /f khz 250 /f khz khz MHz /f 0.92 /f MHz 87/vf 0.73 /f 0.92 /f MHz MHz 1.375/vf /vf /vf GHz GHz /f 1.05 II. Valori limite d immissione per la corrente indotta attraverso il corpo Tabella 3.12 In caso di immissioni pulsate, per il valore efficace dell intensità di campo elettrico, magnetico e della densità di flusso magnetico, calcolato come media durante la durata dell impulso, valgono i seguenti valori limite d immissione [15]. Frequenza (f) Valore limite d immissione per il valore efficace della Durata d apprezzamento (minuti) Intensità del campo elettrico (V/m) Intensità del campo magnetico (A/m) Densità del flusso magnetico (µt) MHz Durata dell impulso MHz 44/vf 0.12/vf 0.15/vf Durata dell impulso GHz Durata dell impulso III. Valori limite d immissione per la corrente di contatto Tabella 3.13 Valori limite d immissione per il valore efficace della corrente di contatto [15]. Frequenza (f) Valore limite d immissione per il valore efficace della corrente di contatto <2.5 khz 0.5

29 Pag. 29 di khz 0.2f MHz Norme CENELEC/CEI Nota del 29 maggio 2000: LE PRESENTI NORME CENELEC RELATIVE AD ALTA E BASSA FREQUENZA SONO STATE RITIRATE TRAMITE DECISIONE DEL 102 ND TECHNICAL BOARD D/102/090: LE NORME CEI SPERIMENTALI DEL MAGGIO 95 (CEI ENV E CEI ENV ) SONO STATE STATE PERTANTO ABROGATE IN DATA Estratto da [3] e [4] Il CENELEC ha approvato nel novembre del 1994 le linee guida applicabili agli intervalli 0 Hz-10 khz e 10 khz-300 GHz. Tali norme, che fissano dei valori limite di base e di riferimento coerenti con il documento ICNIRP, sono state pubblicate nel maggio del 1995 dal CEI. La presente norma sperimentale (CENELEC/CEI), che è divisa in due parti, tratta dell esposizione della popolazione e dei lavoratori ai campi elettromagnetici compresi tra 0 e 300 GHz (Parte 1: da 0 a 10 khz - [3]; Parte 2: da 10 khz a 300 GHz [4]). La norma si basa sui ben noti effetti a breve termine che, a seconda della frequenza, comprendono la stimolazione di cellule dei tessuti nervosi e muscolari eccitabili elettricamente ed il riscaldamento (aumento della temperatura). Per prevenire qualsiasi conseguenza negativa di questi effetti, vengono fissati dei limiti di base. Essi sono specificati in termini di grandezze rilevanti ai fini biologici, tipicamente la densità di corrente indotta ed il tasso di assorbimento specifico. Queste grandezze non possono essere determinate direttamente, perciò la norma definisce un insieme di livelli di riferimento più facilmente misurabili, in termini di intensità di campi elettrici e magnetici esterni e di densità di potenza derivati dai limiti di base. I campi elettromagnetici possono interagire anche indirettamente quando una persona tocca un oggetto conduttore immerso in un campo. Per controllare questi effetti vengono fissati dei limiti per la corrente di contatto. 4.1 Esposizione umana a campi elettromagnetici Bassa frequenza (0-10 khz)

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