PREGHIERA PER LA PACE COMUNITA CASA DEL GIOVANE

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Muzio Valerio Mosca
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1 PREGHIERA PER LA PACE COMUNITA CASA DEL GIOVANE 19/11/ /11/ compleanno di don Enzo Boschetti G: Nel nome del Padre, del Figlio, Tutti: Amen G: La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Tutti: E con il tuo Spirito Breve pensiero introduttivo Parigi, Beirut, Ankara, altopiano del Sinai: sono gli ultimi luoghi dove abbiamo potuto assistere nell ultimo mese ad attentati violenti che hanno colpito soprattutto giovani, famiglie, persone innocenti che stavano vivendo nella più normale quotidianità della loro vita. E con loro, in loro memoria, per le loro famiglie e i loro amici che questa sera vogliamo vivere un cammino insieme; al buio della sera, ma con la luce accesa della nostra presenza, perché anche noi come Comunità vogliamo portare il nostro contributo di luce in questo momento di buio nel mondo. Lo faremo in questa sera ricordando don Enzo, il giorno del suo compleanno (è nato il 19 Novembre del 1929); ascolteremo la Parola di Dio, alcune riflessioni di Don Enzo, la parola di alcuni giovani sopravvissuti alle stragi, e infine ascolteremo un messaggio del Papa ai giovani. Preghiamo insieme Dal Salmo 84 Gloria al Padre Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli,per chi ritorna a lui con tutto il cuore. La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra. Misericordia e verità s incontreranno, giustizia e pace si baceranno. PENSIERO DI DON ENZO Non è bene fermarsi ai fatti presentati dalla cronaca, ma occorre cercare insieme di risalire alle cause che hanno determinato quel dramma, quell ardimentosa avventura, quell insperata conquista o quella disperata criminalizzazione. È più che mai urgente che questa attenzionecondivisione abbia a consolidarsi in sempre più larghe fasce della nostra società per contrastare efficacemente l irrompente male della corruzione che genera miseria e disperazione. Ma chi ci insegna l arte di amare: l amore non è sentimentalismo, non è sognare l irrealizzabile o l irreale, non è rifugiarci nell intimismo, non è narcisismo, non sta nell essere felici da soli. I segni di speranza sono come germogli che devi coltivare, anche quando tutto sembra perduto. Dobbiamo sperare contro ogni speranza (Rm 16,22). Faccio mio ogni dolore che mi viene confidato e prego il Signore che mi illumini nei diversi casi per dare la risposta adatta. L esperienza mi insegna, sia detto per inciso, che i giovani, che più preoccupano e non ci lasciano soddisfatti, non sono coloro che hanno fatto una scelta di Comunità per non essere più perseguitati

2 dall eroina, ma quelli che continuano a portare la maschera dell ipocrisia, i rassegnati nelle droghe insidiose del consumismo, di una fede senza sacrificio, di una giovinezza senza speranza. Preoccupa chi si adagia, si accontenta e si limita al necessario, senza lo sforzo della ricerca, dell intraprendenza, dell altruismo. TESTIMONIANZE «Non pensi mai che possa succedere proprio a te. Era solo un venerdì sera a un concerto rock. L atmosfera era felice: tutti ballavano e quando quegli uomini sono entrati dall ingresso principale e hanno iniziato a sparare, pensavamo facesse parte dello show. Non è stato solo un attacco terroristico, è stato un vero e proprio massacro. Decine di persone sono state uccise proprio proprio di fronte a me... Scioccata e sola, ho fatto finta di essere morta per più di un ora, in mezzo a persone che guardavano i loro cari immobili. Trattenevo il respiro, cercando di non muovermi e di non piangere per non dare a quegli uomini la soddisfazione di vedere la mia paura. Sono stata incredibilmente fortunata, ma in molti non ce l hanno fatta». (Isobel Bowdery, ragazza di Parigi sopravvissuta) Ricordate che era una persona, una cittadina, una studiosa meravigliosa. Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva. Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare. (La mamma di Valeria Solesin, studentessa italiana vittima venerdì sera al teatro Bataclan di Parigi) Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l amore della mia vita, la madre di mio figlio ma non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale uccidete ciecamente ci ha fatto a Sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel Suo cuore. Allora no non vi farò questo regalo di odiarvi. L avete ben cercato tuttavia, ma rispondere all odio per la rabbia, sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Volete che abbia paura, che guardi i miei concittadini con diffidenza, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza? Tempo Perso. Sono lo stesso giocatore di prima. L ho vista stamattina. Infine, dopo notti e giorni d attesa. Era così bella come quando è partita venerdì sera, così bella come quando me ne innamorai perdutamente più di 12 anni fa. Naturalmente io sono devastato dal dolore, vi è concessa questa piccola vittoria, ma è una vittoria effimera. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in questo Paradiso delle anime libere a cui voi non avrete mai accesso. Siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho peraltro più tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha soli 17 mesi, e deve mangiare la pappa come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i giorni e tutta la sua vita e questo piccolo ragazzo vi farà l affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete neanche il suo odio. (Antoine Leiris, che ha perso la moglie a Parigi) MOMENTO CONCLUSIVO IN CAPPELLA

3 Cartellone preparato dalle comunità dei giovanissimi di Casa S.Martino e Casa Gariboldi

4 All'inizio del momento di preghiera

5 Testimonianza per la pace e contro il terrorismo di un giovane musulmano

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