ELENCO DI COSISTENZA DEL FONDO L2 DIFESA CONTRAEREA E PROTEZIONE ANTIAEREA RELAZIONE SUL FONDO L2 DIFESA CONTRAEREA E PROTEZIONE ANTIAEREA

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1 1 PAOLO FORMICONI 23 novembre 2009 ELENCO DI COSISTENZA DEL FONDO L2 DIFESA CONTRAEREA E PROTEZIONE ANTIAEREA RELAZIONE SUL FONDO L2 DIFESA CONTRAEREA E PROTEZIONE ANTIAEREA Con il crescere del peso dell offesa aerea nel corso della Grande Guerra, tutti gli eserciti si dotarono, oltre che di una sempre più consistente aviazione da guerra, anche di un apparato difensivo che potesse contrastare gli attacchi nemici. In Italia la difesa contro gli attacchi aerei austro-ungarici, e per un periodo anche tedeschi, venne affidata all Ufficio Servizi Aeronautici una struttura direttamente dipendente dal Sottocapo di Stato Maggiore dell Esercito, presso il Comando Supremo. L organizzazione contraerea prevedeva che ogni Comando d armata ed ogni Comando di presidio costituisse al proprio interno un Comando di difesa antiaerea, dal quale dipendevano sia i servizi di avvistamento che quelli di contrasto e di soccorso, questi ultimi piuttosto esigui in verità. I mezzi a disposizione erano quelli consueti di un tipo di conflitto, quello aereo, affatto nuovo per tutti i belligeranti. Le mitragliatrici della fanteria furono montate su ingegnosi cavalletti di legno o di metallo, i modo che potessero sparare verso l alto, pressappoco lo stesso venne fatto con piccoli pezzi di artiglieria adattati al servizio contraereo. Venne disposta anche una prima di osservatori che consentissero di avvistare gli aerei nemici tempestivamente in modo da poter organizzare una reazione efficace. Tuttavia la principale arma di contrasto all attacco aereo nemico rimase per tutta la guerra la presenza di un certo numero di aeroplani da caccia in grado di attaccare i velivoli nemici. Poco o nulla era predisposto per proteggere gli obbiettivi posti a grande distanza dalla linea del fronte. Alla luce di tale impreparazione, e nonostante che a partire dal 1917 l efficacia della difesa contraerea italiana crescesse notevolmente, i bombardamenti tedeschi di Napoli, effettuati dai dirigibili Zeppelin basati in Bulgaria, e i bombardamenti austroungarici sulle città del Veneto e persino su Bologna, caddero come altrettante terribili sorprese sui vertici politici e sull opinione pubblica italiana. Minori furono le preoccupazioni dei comandi militari, alla luce del fatto che la pericolosità dell arma aerea non era ancora tale da consentire ad un bombardamento aereo di fare danni rilevanti dal punto di vista economico o militare. Si potè notare tuttavia come i bombardamenti, al di là delle loro tragiche conseguenze e della effettiva portata distruttiva, avessero avuto un effetto traumatizzante sulla popolazione civile, investita improvvisamente dal pericolo mentre era intenta alle proprie abituali occupazioni quotidiane. Una ondata di panico generale, o peggio ancora un collasso dell ordine pubblico avrebbero potuto avere un effetto anche sulla condotta militare della guerra, solo che il bombardamento fosse stato sufficientemente violento da provocarli. La necessità di difendere gli obbiettivi civili e militari con adeguate contromisure, la difesa contraerea, quindi, non andava disgiunta ad una parallela organizzazione, detta protezione antiaerea, volta a preparare ed assistere la popolazione civile vittima dei bombardamenti. Questa dicotomia della struttura posta a difendere la nazione dall offesa aerea nemica rimarrà tale fino a tutto il secondo conflitto mondiale: una organizzazione militare con finalità militari, affiancata da una sostanzialmente militarizzata a sua volta, ma con finalità di protezione civile e di pronto soccorso. Nel 1927 il Capo di Stato Maggiore dell Esercito Giuseppe Ferrari redasse un rapporto sullo stato del sistema della difesa contraerea del territorio italiano. Il suo giudizio complessivo fu assai sfavorevole, e metteva a fuoco molte delle mancanze che si sarebbero palesate nel successivo conflitto mondiale. In particolare Ferrari lamentava lo scarso coinvolgimento degli enti civili nell organizzazione di protezione antiaerea e la sostanziale ignoranza della popolazione circa le più elementari precauzioni in materia. Inoltre la dipendenza diretta dall esercito della protezione antiaerea ne

2 2 danneggiava l autonomia e ne rallentava la necessaria riforma La soluzione proposta dal Ferrari consisteva nell affidare all arma aeronautica la coordinazione della protezione del territorio nazionale, e affidava alla risposta aerea la massima parte della difesa dagli attacchi dei bombardieri nemici, lasciando all artiglieria contraerea un ruolo del tutto marginale. Il generale Pietro Badoglio, Capo di Stato Maggiore Generale, avversò decisamente le conclusioni di Ferrari, reputandole troppo costose per il bilancio della Guerra, anche da altre parti si levarono voci di dissenso in particolare a causa del ruolo puramente difensivo, e vincolato al territorio nazionale assegnato all arma aerea. La Commissione Suprema per la difesa dello Stato affrontò a sua volta nel 1927 il problema della difesa antiaerea, decidendo di non sottrarre risorse all Esercito o all Aeronautica per costituire un corpo di difesa contraerea, ma di affidare questo compito alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, addestrata all uopo da istruttori dell Esercito. La cosiddetta difesa passiva, ovvero i ricoveri e le sistemazioni di carattere protettivo per le persone e per le cose, erano affidate alla cura del Ministero dell Interno. Un apposito regolamento venne redatto da una commissione presieduta del gen. Dall Olio. L organizzazione nata da queste premesse fu piuttosto macchinosa, ripartita com era in comparti dipendenti da ben quattro ministeri separati. Gli aeroporti sarebbero dipesi per la propria protezione dalla Regia Aeronautica, le piazze marittime dalla Regia Marina, per il resto del territorio l Esercito avrebbe provveduto, attraverso reparti della Milizia, appositamente posti alle sua dipendenze, all avvistamento e alla difesa, mentre la protezione antiaerea della popolazione e dei beni sarebbe stata, come detto prima, affidata alle prefetture dipendenti dal Ministero dell Interno. Nel 1931 l intera maglia della difesa antiaerea si divideva in: A- Rete di avvistamento. B- Rete dei collegamenti. C- Organizzazione difensiva attiva. L idea del gen. Ferrari di riunire in un unico comando la difea territoriale e di collocare tale comando preso il ministero della Aeronautica venne respinta dal nuovo Capo di SM Alberto Bronzani, a causa della impreparazione materiale e mentale dell Aeronautica, appena costituita, a gestire una struttura tanto complessa. Bronzani avrebbe però auspicato che anche la difesa passiva, ovvero la protezione antiaerea, venisse affidata al ministero della Guerra invece che a quello dell Interno. Fin dal 1930 era stata costituita una Organizzazione centrale interministeriale per la protezione antiaerea del territorio, sotto la energica e competente presidenza del generale Alfredo Giannuzzi Savelli, con la funzione di autorità responsabile della protezione generale della popolazione e degli obbiettivi civili. Nel 1931 tale ente aveva realizzato una Istruzione generale, che riuniva le più importanti disposizioni in materia di protezione antiaerea; il primo formale tentativo di riunire in un unico testo le diverse disposizioni in merito venne realizzato tuttavia solo nel 1934, con il RD del 5 marzo, col quale venne sistemato l intero corpus delle disposizioni sulla protezione antiaerea. Nel 1932 vennero costituiti gli organi provinciali per la protezione antiaerea, detti Comitati e dipendenti dal Comitato centrale interministeriale per la protezione antiaerea, a questi si aggiunse nel 1934 l Unione Nazionale per la Protezione Antiaerea, o UNPA, una organizzazione privata, nata per iniziativa del generale Savelli con il compito di attuare un opera di propaganda e di organizzazione volte verso la popolazione civile, sulle quali innestare una efficace struttura di protezione dai bombardamenti. Quando nel 1932 il Comitato centrale interministeriale per la protezione antiaerea passò sotto la dipendenza del Ministero della Guerra, Savelli sperò che la dotazione finanziaria di cui disponeva potesse essere aumentata, deluso in questa sua richiesta, propose allora in alternativa alla creazione di una struttura civile su base volontaristica. Rigettata dallo Stato anche questa iniziativa, essa venne ripresa a Milano nel 1934 da alcuni privati, estendendosi poi a livello nazionale e avvalendosi della adesione dello stesso Savelli. L UNPA avrebbe colmato le deficienze del Comitato nel soccorrere le esigenze civili, nel diffondere in modo comprensibile e capillare le regole di comportamento durante gli attacchi aerei, nel fornire

3 volontari ai reparti di avvitamento e collegamento, fino a sovvenzionare gli inventori che trovassero soluzioni tecniche utili alla protezione antiaerea e a promuovere raccolte di fondi. A partire dal 1936 venne istituita la figura del capofabbricato, un volontario al quale spettava di far rispettare le norme di precauzione nel proprio palazzo e e di dirigere eventualmente lo sgombero dell edificio. Nonostante fin dal 1937 lo stesso Savelli sottolineasse che i fondi a disposizione fossero insufficienti, solo nel 1939 si ebbe una assegnazione sufficiente per allestire almeno un programma minimo. Nel 1940 l UNPA venne militarizzata, passando l anno successivo alle dipendenze del Ministero degli Interni. La difesa contraerea venne invece potenziata a partire dal , riorganizzando anche l assegnazione dei compiti. Le singole divisioni dell Esercito furono svincolate dal compito della protezione degli obbiettivi, affidata alle Zone militari, ognuna della quali affidata ad un comandante. Fu creata inoltre, alle dipendenze del Comando di SME, la figura del Sottocapo di Stato Maggiore Territoriale, con la responsabilità di sovraintendere alla organizzazione militare del territorio nazionale, escluse le frontiere. Il sottocapo di SMT non aveva tuttavia alcuna diretta autorità su nessun reparto. Per la difesa contraerea e le protezione antiaerea tuttavia, esso rappresentò un tentativo di mettere ordine fra le diverse istituzioni e comandi interessati. Nel 1936 vennero inseriti all interno del Comitato centrale anche alcuni membri del Partito Nazionale Fascista, allo scopo di controbilanciare la dipendenza dell organo dalla gerarchia militare. In quel momento la DIfesa ContrAerea Territoriale, o DICAT, poteva contare su uomini sommariamente adestrati, 1000 mitragliatrici, 138 batterie antiquate. Alla dotazione giudicata come minima indispensabile mancavano 10 nuove batterie Ansaldo, 25 sezioni di mitragliere pesanti e non meno di 2100 mitragliatrici. Solamente 24 comandi, 120 punti di raccolta e 800 posti di vedetta erano stati dislocati su tutto il territorio, dei 13 posti di avvistamento solamente quello di Roma poteva dirsi completo. Si preventivava una spesa di 114 milioni fino al 1938 per completare il sistema e 27 milioni per mantenerlo in efficienza. Se queste erano le mancanze della difesa contraerea, numerose erano anche quelle della protezione antiaerea; solo 16 provincie avevano segnali d allarme aereo, 23 erano in costruzione e solo 4 città, Roma, Napoli, Milano e Genova, erano oscurabili. Inoltre ben pochi industriali avevano aderito all invito di dotarsi di armi antiaeree, confidando che lo Stato avrebbe provveduto al loro posto. Dopo che nel 1937 il gen. Pariani ebbe individuato una ulteriore serie di deficienze nella quantità di materiale disponibile, 94 provincie mancavano di fondi per la protezione antiaerea, solo 218 batterie su 930 risultavano pronte e quasi nessuna delle ottime nuove mitragliere da 20 era disponibile, e gli obbiettivi affidati all Aeronautica e alla Marina erano pressoché sguarniti, si provvide ad una certa assegnazione ulteriore di fondi, parallelamente al riordinamento dell Esercito del le dotazioni si accrebbero a 422 batterie pesanti, 20 leggere, e 102 sezioni di mitraglire da 20 mm. Anche l organizzazione della difesa contraerea venne rivista, attribuendo al Sottocapo di SMT il coordinamento delle attività della Milizia Contraerea, o MACA (Milizia Artiglieria Contro Aerei) di quella Costiera, il Comitato Centrale Interministeriale per la Protezione Antiarea e l UNPA. Gli obbiettivi sul territorio nazionale erano divisi in 38 obbiettivi di 1 grado e grado, a seconda della loro importanza economica o militare. Alla vigilia del conflitto la Commissione Suprema di Difesa decise una ulteriore modifica di questo assetto, attribuendo a tre diverse istituzioni le diverse parti della difesa contraerea e della protezione antiaerea: 1- Allo Stato Maggiore per la Difesa Territoriale (SMDT) spettava la funzione di coordinamento e organizzazione dell intera rete contraerea e antiaerea. 2- Alla Direzione Centrale della Protezione Antiaerea spettava l attuazione delle disposizioni. 3- All Ufficio del sottocapo di SMDT spettava la parte della protezione antiaerea più pratica ed esecutiva. 3

4 4 L attuazione di queste disposizioni passava tuttavia per un gran numero di dicasteri militari e civili, e ciò rendeva piuttosto macchinosa l implementazione di ogni provvedimento, difetto questo, al quale si aggiungeva la cronica mancanza di risorse e di personale qualificato. Decisamente manchevole fin dal principio infatti, l addestramento delle unità ausiliarie e la dotazione di armi antiaeree si mantenne in seguito anche durante la guerra decisamente al di sotto dei livelli di efficienza. La dipendenza, senza alcuna assegnazione di fondi aggiuntiva, dal Ministero della Guerra di un apparato come la protezione antiaerea, che per operare sul territorio nazionale si avvaleva dei prefetti, e dunque di funzionari del Ministero dell Interno venne corretta nel 1941 quando questa passò alle dipendenze del dicastero degli Interni. Entrambi i dicasteri erano per altro tenuti dal capo del Governo, il Ministero degli Interni tuttavia, disponeva comunque di una certa larghezza di fondi che consentì un certo aumento dei fondi disponibili, come fu per l UNPA che, passata sotto il Ministero dell Interno nel 1941 vide aumentare il proprio stanziamento fino a per tutto quell anno. I mezzi tuttavia, rimasero pur sempre insufficienti a coprire tutte le esigenze dovute ad una offensiva aerea alleata sempre più violenta mano a mano che l andamento della guerra peggiorava e già se ne avvertiva il prossimo epilogo. Elenco fondo L2 1. Composizione del fondo Il fondo L2 «Difesa Contraerea e Protezione Antiaerea» consta di 117 buste numerate, contenenti documenti prodotti fra gli anni La documentazione compresa nel fondo è composta da corrispondenza, circolari, memorie, relazioni, traduzione di materiale a stampa straniero, corredati da un consistente materiale iconografico comprendente volantini, planimetrie, topografie, schizzi, lucidi e fotografie. I documenti sono stati prodotti nella loro massima parte nell arco di tempo In numero estremamente esiguo, sono presenti anche alcune carte prodotte durante l amministrazione della Repubblica Sociale Italiana. I principali enti produttori dei documenti del fondo sono, al livello centrale: lo SMRE (Stato Maggiore del Regio Esercito); lo SMDT (Stato Maggiore per la Difesa del Territorio); il CCIPPA (Comitato Centrale Interministeriale per la Protezione Antiaerea); il ministero dell Interno; il ministero della Guerra; l UNPA (Unione Nazionale Protezione Antiarea); al livello periferico: i comandi d armata; i comandi di corpo d armata i comandi di divisione; i comandi di zona; i CPPAA (Comitati Provinciali per la Protezione AntiAerea) i comandi di legione della Milizia; le prefetture; i comuni; i comandi DICAT (DIfesa ContrAerea Territoriale); Una minore quantità di documenti è stata prodotta dal Consolato Generale della Milizia, dai ministeri della Marina e dell Aeronautica e dai rispettivi stati maggiori, mentre una minuziosa raccolta di carte delle cavità carsiche è stata reperita, verosimilmente al fine di farne dei rifugi antiaerei, presso il CAI (Club Alpino Italiano). 2. Intervento sul fondo

5 5 Il fondo si presentava al momento dell inventario in buone condizioni di conservazione, raccolto per la quasi totalità in fascicoli del Ministero della Guerra secondo la partizione originaria data dal protocollo dello Stato Maggiore. Tutta la documentazione fa parte organica del fondo, con l eccezione del primo fascicolo, verosimilmente proveniente da un diverso carteggio. Esso contiene infatti interessanti documenti sui nuovi criteri dell addestramento dell Esercito redatti fra il 40 e il 41. L ordine originario dei fascicoli e la loro titolazione sono stati rispettati. I fascicoli contenuti in ogni busta sono stati elencati e ad ogni fascicolo è stata sovrapposta una nuova camicia numerata con numeri arabi dall 1 al 1683, recante il titolo sommario del fascicolo originale e dove questo non vi fosse, un sommario elenco del suo contenuto. Numerose delle buste nelle quali il fondo era conservato, data la loro decrepitezza, sono state rimpiazzate con nuove alle quali è stato spillato il dorso originale di quelle sostituite. La busta 2, contenendo un unico fascicolo, è stata fisicamente accorpata alla busta 3, pur senza sopprimerla formalmente nella numerazione generale. 3. Consultazione I documenti del fondo, comprese le planimetrie degli edifici, sono consultabili, con l eccezione dei fascicoli personali dei militari e dei civili addetti allo SMDT, per i quali vale il termine di 70 anni di esclusione, previsto dalla legge. Elenco di consistenza fondo L2 DIFESA CONTRAEREA E PROTEZIONE ANTIAEREA Busta 1 Fascicolo 1 Ufficio addestramento. Documentario ufficio addestramento documenti di carattere addestrativi. Fascicolo 2 Club alpino italiano. Cavità sotterranee della Venezia Giulia. Sottofascicolo I Ispettorato Arma di fanteria. Raccolta circolari relative all addestramento. Sottofascocolo II Ispettorato Arma di fanteria. Relazioni su esercitazioni. Sottofascicolo III Ispettorato Arma di Fanteria. Ufficio addestramento. Sottofascicolo I Cavità sotterranee. Sottofascicolo II Catasto grotte. Sottofascicolo III Rilievi grotte. Sottofascicolo IV Rilievi grotte. Sottofascicolo V Rilievi grotte. Sottofascicolo VI Rilievi grotte. Sottofascicolo VII Rilievi grotte. Sottofascicolo VIII 20 topografie Busta 2 Fascicolo 3 Ministero della Guerra. Linee fondamentali di un programma di difesa contraerea e di protezione antiaerea Fascicolo 4 Ministero della Guerra. Segnalazioni ordini di servizi G. Milizia artiglieria contraerea Sottofascicolo I Ordinamento Milizia artiglieria contraerei. Nominativi dei comandanti. Sottofascicolo II Soppressione reparti mitraglieri e costituzione nuove unità.

6 6 Fascicolo 5 Stato Maggiore R. Esercito. Potenziamento Fascicolo 6 Stato Maggiore R. Esercito. Ispettorato dell Arma del genio Torre metallica Fasella. Busta 3 Fascicolo 7 1 schizzo sulle incursioni nemiche Busta 4 Fascicolo 8 Ufficio difesa contraerei. Relazione sui lavori eseguiti dal 1 Gruppo legioni della Milizia artiglieria contraerea Fascicolo 9 Stato Maggiore R. Esercito. Distribuzione dei nuovi mezzi per il potenziamento della difesa contraerea del territorio Fascicolo 10 Stato Maggiore R. Esercito. Assegnazione compagnia mortai Fascicolo 11 Ministero della Guerra. Munizionamento Fascicolo 12 Ministero della Guerra. Situazione commesse al 21 Agosto Fascicolo 13 Ministero della Guerra. carteggio protezione antiaerea Fascicolo14 Costituzione batterie da 37 e da 20 mm con materiale germanico destinati alla difesa c.a. destinate alla difesa delle dighe Fascicolo 15 Ministero della Guerra. Piazze marittime passate alla dipendenza del SMRE Fascicolo 16 Ministero della Guerra accertamento possibilità di impiego proietti da 37 e da 20 mm italiani nelle armi tedesche Busta 5 Fascicolo 17 Studio del console generale Achille Gaspari Chinaglia, comandante gruppo legioni M DICAT orientale nell organizzazione delle località di 1 grado e sulla condotta del tiro Fascicolo 18 Ministero della Guerra batterie da 88/55 e da 20 mm cedute Sottofascicolo I Studio del numero delle salve. Sottofascicolo II Organizzazione di una località di 1 grado e condotta di tiro. Sottofascicolo I Pianali per batterie tedesche da sosotituire

7 7 dalla Germania Sottofascicolo II Passaggio di consegne. Fascicolo 19 Stato Maggiore Regio Esercito. Carte sciolte Sottofascicolo I Invezione rifiutata di graduatore di spolette. Sottofascicolo II. Situazione difesa contraerea. Fascicolo 20 Ministero della Guerra. Corsi di formazione Personale che dovrà sostituire quello tedesco nelle batterie contraeree. Fascicolo 21 Ministero della Guerra. Eccellenza Ago Sottofascicolo I Promemoria per l Ecc.za Ago. Sottofascicolo II Promemoria per l Ecc.za Ago. Sottofascicolo III Promemoria sulle deficienze nelle artiglierie cc.aa. Sottofascicolo IV Promemoria mensile per l Ecc.za Ago. Sottofascicolo V Collaborazione con l Ecc.za Ago. Sottofascicolo VI Promemoria dell Ecc.za Ago sulla situazione del potenziamento della difesa c.a. Sottofascicolo VII Promemoria dell Ecc.za Ago. Sottofascicolo VIII Promemoria dell Ecc.za Ago. Sottofascicolo IX Promemoria dell Ecc.za Ago per le armi da 37/54 richieste dalla R. A. Sottofascicolo X Notizie situazione difensiva dell Ecc.za Ago. Sottofascicolo XI Relazione dell Ecc.za Ago. Sottofascicolo XII Relazione Ecc.za Ago. Sottofascicolo XIII Promemoria all Ecc.za Ago. Sottofascicolo XIV Promemoria all Ecc.za Ago. Sottofascicolo XV Relazione al comitato superiore tecnico armi e munizioni. Sottofascicolo XVI Relazione all Ecc.za Ago. Sottofascicolo XVII Ultimo promemoria Ecc.za Ago. Sottofascicolo XVIII Previsioni produzione materiale. Situazione produzione artiglieria. Fascicolo 22 Ministero della Guerra. Norme per nuove commesse di materiale

8 8 Fascicolo 23 Ministero della Guerra. Ascoltatori e fonogoniometri Fascicolo 24 SMRE. Notiziario a cura del centro raccolta notizie Busta 6 Fascicolo 25 Ministero della Guerra. Impianto antigas per il ricovero della prefettura di Udine Fascicolo 26 Ministero della Guerra. Impianto sirene allarme Venezia topografie Venezia. Fascicolo 27 Ministero della Guerra. Impianto sirene di allarme nella provincia di Vercelli schizzi e planimetrie. Fascicolo 28 Ministero della Guerra. Impianto sirene di allarme Vercelli Fascicolo 29 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Vercelli Fascicolo 30 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Venezia Fascicolo 31 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme provincia di Venezia Fascicolo 32 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Verona schizzi e topografie. Fascicolo 33 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme e manutenzione Fascicolo 34 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Varese Fascicolo 35 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Varese (Vuoto) Fascicolo 36 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme nella provincia di Varese topografie. Fascicolo 37 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Udine Fascicolo 38 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme Udine topografie. Fascicolo 39 Ministero della Guerra. Impianto Sirene di allarme per la provincia di Udine

9 9 Busta 7 Fascicolo 40 Ministero della Guerra. Esperimento visibilità numeri civici illuminati ai fini della protezione aerea topografia. Fascicolo 41 Ministero della Guerra. Illuminazione di protezione antiaerea SAI Genova schizzi Fascicolo 42 Ministero della Guerra. Ditta Ettore Muti & C. Firenze Fabbrica estintori d incendio Fascicolo 43 Ministero della Guerra. Ditta SDS. Luce sussidiaria di sicurezza Fascicolo 44 Ministero della Guerra. Società anonima SAP Milano. Sistemi automatici prevenzioni Fascicolo 45 Ministero della Guerra. Ditta Pietro Berzia Fascicolo 46 Comitato Centrale Interministeriale Per la Protezione antiaerea. (CCIPAA). Maschere antigas Fascicolo 47 CCIPAA. Maschere antigas. Per il capo-fabbricato e per il guardiano del fuoco Fascicolo 48 CCIPAA. Distribuzione maschere antigas per la popolazione civile Fascicolo 49 Distribuzione manutenzione e conservazione maschere antigas Risposte. Fascicolo 50 Commissariato generale per le fabbriche di guerra. Elenchi numerici degli operai che lavorano negli stabilimenti delle maschere antigas Sottofascicolo I Rapporto esistenza maschera antigas negli stabilimenti al 30 settembre al 30 settembre 38. Sottofascicolo II Carte sciolte. Busta 8 Fascicolo 50 bis Ministero della Guerra. Direzione armi subacquee La Spezia Fascicolo 51 Ministero della Guerra. Sottofascicolo I Direzione armi subacquee La Spezia. Sottofascicolo II Direzione armi subacquee La Spezia. Sottofascicolo III Direzione armi subacquee La Spezia. Sottofascicolo IV Direzione armi subacquee La Spezia. Sottofascicolo V Direzione armi subacquee La Spezia. Sottofascicolo VI Direzione armi subacquee La Spezia. Sottofascicolo I Direzione costruzioni

10 10 Direzione costruzione armi navali e meccaniche navali e meccaniche. Sottofascicolo II Direzione costruzioni navali e meccaniche. Sottofascicolo III Direzione costruzioni navali e meccaniche. Sottofascicolo IV Direzione costruzioni navali e meccaniche. Fascicolo 52 Ministero della Guerra. Direzione commissariato e Marina. La Spezia Fascicolo 53 Ministero della Guerra. Direzione armi navali La Spezia Sottofascicolo I Direzione armi e armamenti navali. Sottofascicolo II Direzione armi e armamenti navali. Fascicolo 54 Ministero della Guerra. Aziende mineraria varie Fascicolo 55 Aziende minerarie varie Sottofascicolo I Carte. Sottofascicolo II Carte. Fascicolo 56 Aziende minerarie varie Fascicolo 57 Aziende minerarie varie Fascicolo 58 Aziende minerarie varie Busta 9 Fascicolo 59 Ministero della guerra rifugi casalinghi Fascicolo 60 SMRE Protezione aa Fascicolo 61 Ministero della Guerra. Notizie della Protezione aa. In Italia e all estero Sottofascicolo I In Italia. Sottofascicolo II All estero. Fascicolo 62 Ministero della Guerra. Relazione circa l organizzazione e sviluppo della protezione aa. E della difesa territoriale Busta 10 Fascicolo 63 Difesa protezione aa. CCIPAA Sottofascicolo I Studio riguardante la mimetizzazione. Sottofascicolo II Finanziamenti, stanziamenti e allestimenti per la protezione aa. Sottofascicolo III Impianti sirene di allarmi. Sottofascicolo IV Capi fabbricati. Sottofascicolo V Casalinghi. Sottofascicolo VI Protezione caserme

11 11 opere stabilimenti edifici e immobili militari. Sottofascicolo VII Protezione aa. Servizi di primo intervento antincendi. Sottofascicolo VIII Comitati provinciali P.A.A. Ispettori provinciali P.A.A. Sottofascicolo IX Schemi legge. Studio della organizzazione della protezione aa. Sottofascicolo X Organizzazione, regolamenti, istruzione. Fascicolo 64 Ministero della Guerra. Ente edilizio di Reggio Calabria 6 planimetrie. Fascicolo 65 Ministero della Guerra. Carteggio da Zara. Fascicolo 66 Ministero della Guerra. Circolari (Illeggibile) Fascicolo 67 Ministero della Guerra. Regolamentazione sui ricorsi Sottofascicolo I Leggi e decreti. Sottofascicolo II Leggi e decreti. Sottofascicolo III Leggi e decreti. Sottofascicolo IV Carte sciolte. Busta 11 Fascicolo 68 Ufficio Marconi. Apparecchi radio per diffusione allarme Fascicolo 69 Ministero della Guerra. Esperimenti di protezione a.a. nella provincia di Viterbo Fascicolo 70 Ministero della Guerra. Direttive e preparazione degli esperimenti di protezione antiaerea in generale Fascicolo 71 Ministero della Guerra. Progetto generale di protezione a.a. Officine Gas Torino Fascicolo 72 Ministero della Guerra. Capo-fabbricato. Chiusura del gas di Napoli. Disposizioni Fascicolo 73 Ministero della Guerra. Promemoria di Pariani sulla Protezione antiaerea Fascicolo 74 Ministero della Guerra. Creazione di falsi obbiettivi Fascicolo 75 Ministero della Guerra. Piani regolatori urbani e borgate rurali satelliti Sottofascicolo II Prefetture che hanno risposto alla circolare del CCIPAA. Fascicolo 76 Ministero della Guerra. Protezione a.a. in tempo di guerra Fascicolo 77 Ministero della Guerra. Direttiva e preparazione degli esperimenti di protezione antiaerea in generale Fascicolo 78 Ministero della Guerra. Esperimenti di protezione a.a. Reggio Calabria Fascicolo 79 Ministero della Guerra. Enciclopedia italiana

12 12 Fascicolo 80 Ministero della Guerra Relazioni mensili sulla p. a.a Sottofascicolo I Corrispondenza. Sottofascicolo II Stralci sulle relazioni mensili. Fascicolo 81 Ministero della Guerra. Ricoveri palazzi comunali ex prefettura ex prigioni Bergamo Fascicolo 82 Ministero della Guerra. Progetto ricoveri palazzo nuova sede Istituto nazionale fascista assistenza sociale. Padova Fascicolo 83 Ministero della Guerra. Proposta Sig. Lucio Servadio concernente la p. a.a. di determinati edifici. Reti metalliche Fascicolo 84 Ministero della Guerra. Enciclopedia Italiana Busta 12 Fascicolo 85 Ministero della Guerra. Relazione sulle esercitazioni di p. a.a. di Genova, Alessandria, Asti, Cuneo, Savona e Imperia Sottofascicolo II 4 planimetrie e schizzi. Sottofascicolo III Allegati esercitazione di p. a.a. Fascicolo 86 Ministero della Guerra. Oscuramento Fascicolo 87 Ministero della Guerra. Situazione della p. a.a. negli stabilimenti industriali Fascicolo 88 Ministero della Guerra. Applicazione della legge n del 28/11/40 sulla p. a.a. degli stabilimenti industriali Fascicolo 89 Ministero della Guerra. Ora d inizio dell oscuramento Fascicolo 90 Ministero della Guerra. Lavori stradali in periodo di oscuramento Fascicolo 91 Ministero della Guerra. Modalità per il riconoscimento delle autovetture da piazza durante l oscuramento parziale Fascicolo 92 Ministero della Guerra. Schemi per autoveicoli Fascicolo 93 Ministero della Guerra. Oscuramento autoveicoli Fascicolo 94 Ministero della Guerra. Circolazione degli automezzi Fascicolo 95 Ministero della Guerra. Varianti all elenco di materiali per cassette di pronto soccorso antigas per ricoveri a.a Fascicolo 96 Ministero della Guerra. Servizio sgombero mense durante le ore di oscuramento Fascicolo 97 Ministero della Guerra. Indumenti antipritici leggeri Busta 13 Fascicolo 98 Ministero della Guerra. Esercitazione di difesa c.a. nella Capitale

13 13 Fascicolo 99 Ministero della Guerra. Esercitazioni addestramento. Esperimenti con oscuramento Fascicolo 100 Ministero della Guerra. Esperimenti. Alessandria, Novara, Milano, Bergamo, Como, Torino Fascicolo 101 Ministero della Guerra. Ricoveri Sottofascicolo I Ricoveri naturali. Sottofascicolo II Approntamenti antigas. Sottofascicolo III Ricoveri privati. Sottofascicolo IV Ricoveri pubblici. Sottofascicolo V Ricoveri collettivi. Sottofascicolo VI Ricoveri. Questioni generali. Busta 14 Fascicolo 102 Situazione artiglierie c.a Fascicolo 103 Unità di comando in Sicilia, Sardegna e Corsica. Fascicolo 104 Comando d Armata. Progetto diramazione allarme aereo Fascicolo 105 Difesa Mobile e fissa aeroporti Sottofascicolo I Proposte fatte dal IX C. d A. Sottofascicolo II Carte sciolte. Sottofascicolo III Difesa dei campi di aviazione. Fascicolo 106 Comando VII Armata. Difesa mobile e fissa aeroporti Fascicolo 107 Comando VII Armata. Comando delle forze aeree italiane e tedesche alla difesa della Sicilia e del settore calabro della piazza di Messina-Reggio Calabria. Fascicolo 108 Comando VII Armata. Assegnazione di complessi da 76/46 e armi da 20 mm per difesa c.a. aeroporto di Crotone Fascicolo 109 Comando VII Armata. Schieramento batterie da 88/55 c.a Fascicolo 110 Comando VII Armata. Promemoria del Magg. Raffaelli Fascicolo 111 Comando VII Armata. Schieramento mezzi di difesa c.a. nel territorio Fascicolo 112 Comando VII Armata. Richiesta del XXXI di altra contraerea per difesa contraerea rete ferroviaria Fascicolo 113 Comando VII Armata. Difesa coste Fascicolo 114 Comando VII Armata. Difesa aeroporti Fascicolo 115 Comando VII Armata. Batterie da 20 mm per attrezzare appositi carri ferroviari per difesa treni in circolazione contro attacchi aerei Fascicolo 116 Comando VII Armata. Reparti per difesa fissa aeroporti di levirano Mandria

14 14 Fascicolo 117 Comando VII Armata. Difsa fissa aeroporti Fascicolo 118 Comando VII Armata. Voli bellici delle squadriglie OA Fascicolo 119 Comando VII Armata. Difesa fissa aeroporti. Trasferimenti 67 batterie 100/23 da Levirano a Crotone Fascicolo 120 Comando VII Armata. Carte sciolte Busta 15 Fascicolo 121 Ministero della Guerra. Protezione a.a. degli stabilimenti industriali Fascicolo 122 Ministero della Guerra. Protezione a.a. degli stabilimenti industriali Sottofascicolo I Schema di decreto legge stabilimenti industriali. Sottofascicolo II Stabilimenti industriali vari Firenze. Sottofascicolo III Oscuramento stabilimenti industriali. Sottofascicolo IV Relazioni. Sottofascicolo V Bastia umbra Fratelli Franchi, stabilimenti industriali. 1 fotografia. Sottofascicolo VI Carte sciolte. Sottofascicolo I Sformamenti noturni nelle Cererie. Sottofascicolo II Carte sciolte. Sottofascicolo III Protezione a.a. degli stabilimenti industriali. Sottofascicolo IV Oscuramento complessi industriali. Sottofascicolo V Carte sciolte. 2 schizzi. Sottofascicolo VI Marghera. Fascicolo 123 Nafta. 1 planimetria. Fascicolo 124 Azienda generale italiana petroli. Fascicolo 125 Standard (petroli) planimetria. Fascicolo 126 Società Trentina Elettromeccanica Fascicolo 127 Stabilimenti metallurgici. Fascicolo 128 Cotonifici riuniti Fascicolo 129 Michelini italiana Fascicolo 130 Italcementi. Progetto protezone antiaerea dello stabilimento. Fascicolo 131 Progetto di protezione a.a. dello stabilimento Scac Mari ferrovia Fascicolo 132 Miniera di Calceramica. Progetto di protezione antiaerea schizzo. Fascicolo 133 S.L.O.I. Schema di protezione antiaerea. 3 schizzi.

15 15 Fascicolo 134 officine elettroniche trentine. Progetto di protezione a.a Fascicolo 135 Cantiere aeronautico di Trento. Progetto di protezione a.a planimetria Fascicolo 136 Società Industriale Trentina. Protezione antigas Fascicolo 137 Società anonima Coffer & Co. Progetto schematico di protezione a.a Fascicolo 138 Industria nazionale alluminio. Progetto di protezione antiaerea Busta 16 Fascicolo 139 Gruppo provinciale della Prussia Orientale della Lega di protezione antiaerea del Reich. L abcdario della protezione antiaerea Fascicolo 140 Colckmann Nachf. Le basi fondamentali cliniche e fisiche della protezione antiaerea nelle scuole Fascicolo 141 Se la guerra venisse dal cielo Fascicolo 142 Carte sciolte. Fascicolo 143 CCIPPA. Le sostanze disperse nei gas Fascicolo 144 CCIPPA. Esperienze fisico-chimiche interessanti la protezione antiaerea Fascicolo 145 Progetti Protezione a.a. Stabilimenti industriali della provincia di Trento. Sottofascicolo I Progetto protezione antiaerea. Sottofascicolo II Officina brevetti Rodi. Sottofascicolo III S.A. Nastrificio di Rovereto. Sottofascicolo IV Stabilimento persiane avvolgibili Ponarichi Sottofascicolo V S.A. Fonderie S. Giorgio. Sottofascicolo VI Azienda Tabacchi di Rovereto. Sottofascicolo VII Manifattura tabacchi di Rovereto. Sottofascicolo VIII Società generale elettrica cisalpina. Sottofascicolo IX Società generale elettrica cisalpina. Sottofascicolo X Società generale elettrica cisalpina. Sottofascicolo XI Società anonima di elettricità Ponale. Sottofascicolo XII Società idroelettrica Piemonte. Sottofascicolo XIII Società idroelettrica Cismon. Sottofascicolo XIV Stabilimento Montecatini ammoniaca.

16 16 Sottofascicolo XV Società industriale Trentina (Centrale di Idro). Sottofascicolo XVI Società industriale Trentina (Trasformatrice di Centa). Fascicolo 146 Ministero della Guerra. Protezione a.a. degli stabilimenti industriali di Firenze Fascicolo 147 Ministero della Guerra. Sottofascicolo I Cantieri Riuniti protezione a.a. degli stabilimenti dell Adriatico. industriali. Sottofascicolo II Carte sciolte Fascicolo 148 Ministero della Guerra. Stabilimenti industriali vari Fascicolo 149 Ministero della Guerra. Stabilimenti industriali ove saranno seguiti esperimenti pratici di protezione a.a Fascicolo 150 Ministero della Guerra. Stabilimenti S. A. Cogne Fascicolo 151 CCIPPA. Novara Fascicolo 152 CCIPPA. Imperia. Fascicolo 153 CCIPPA. Sondrio. Busta 17 Fascicolo 154 Ministero della Guerra. Difesa ponti e centrali elettriche Sottofascicolo I Armi per difesa ponti e centrali elettriche. Sottofascicolo II Difesa territoriale Torino-Alessandria Milano. Sottofascicolo III V Armata. Sottofascicolo IV Richiesta VII Armata. Sottofascicolo V Gruppo armate Sud. Sottofascicolo VI F.F.A.A. Sardegna. Sottofascicolo VII Difesa ponti e centrali idroelettriche. Sottofascicolo VIII Materiale da ponte richiesto uffici operativi. Sottofascicolo IX Mimetizzazione centrale Bardonecchia. Sottofascicolo X Armi contraeree per difesa ponti dal VI rep. Sottofascicolo XI Difesa Bologna Pontelagoscuro. Sottofascicolo XII Difesa ponti e centrali elettriche Treviso. Sottofascicolo XIII Difesa ponti e centrali elettriche Bolzano. (XXXV C. d A.) Sottofascicolo XIV Assicurazioni telescritto. Sottofascicolo XV Difesa ponti e centrali elettriche. Risposte dei comandi di C.d A. a difesa centrale. Sottofascicolo XVI Dislocazione reparti

17 17 Fascicolo 155 Ministero della Guerra. Ponti e centrali elettriche e materiali da ponte. Sottofascicolo XVII V Armata. Personale costiero. Sottofascicolo XVIII Materiali da ponte. VIII Armata. Sottofascicolo IXX Difesa ponti e centrali idroelettriche principali. Sottofascicolo XX Difesa ponti ferroviari. Sottofascicolo XXI Lettera del Capo di S.M.E. al XXXV C. d A. Sottofascicolo XXII Promemoria restituiti dal capo di S.M. Sottofascicolo XXIII Carteggio vario. Sottofascicolo XXIV Difesa impianti ferroviari della rete peninsulare. Sottofascicolo XXV Impiego reparti pontieri. Sottofascicolo XXVI VUOTO Fascicolo 156 Ministero della Guerra. Mezzi tedeschi territorio XXXV C. d A Busta 18 Fascicolo 157 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Trieste Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Fascicolo 158 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Treviso Fascicolo 159 Ministero dell Interno. Progetto protezione a.a. Treviso Fascicolo 160 Ministero della Guerra. Progetto protezione a.a. Trento Fascicolo 161 Ministero della Guerra. Progetto protezione a.a. Trapani planimetria Fascicolo 162 Ministero della Guerra. Costruzioni antiaeree Busta 19 Fascicolo 163 Progetto di protezione a.a. Napoli Fascicolo 164 Progetto di protezione a.a. Novara Fascicolo 165 Progetto di protezione a.a Nuoro Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Fascicolo 166 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Padova Fascicolo 167 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Palermo Fascicolo 168 Ministero della Guerra. Sottofascicolo II Progetto di Protezione a.a. Palermo.

18 18 Progetto di Protezione a.a. Parma Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Fascicolo 169 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Pavia Fascicolo 170 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. di Pesaro- Urbino Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. di Pavia. Sottofascicolo III Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Pesaro. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Pesaro-Urbino. Fascicolo 171 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Pescara Fascicolo 172 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. di Perugia schizzo. Busta 20 Fascicolo 173 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Fiume planimetrie Fascicolo 174 Ministero della Guerra. Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Lecce Fascicolo 175 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. La Spezia planimetrie. Fascicolo 176 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Imperia Fascicolo 177 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Grosseto Fascicolo 178 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Gorizia Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Perugia. Sottofascicolo I Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Provincia del Carnaro-Fiume. Sottofascicolo II Progetto di Protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Lecce. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. La Spezia. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. di La Spezia. Sottofascicolo III Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Imperia. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Imperia. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Grosseto Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Gorizia. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a.

19 19 Fascicolo 179 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Genova schizzi. Fascicolo 180 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Frosinone Fascicolo 181 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Forlì Fascicolo 182 Ministero della Guerra. Progetto di protezione a.a. Foggia Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Genova. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Frosinone. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Forlì. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo I Progetto di protezione a.a. Foggia. Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Busta 21 Fascicolo 183 Comando Genio divisionale. Documentazione fotografica relativa al dispositivo di molleggio delle stazioni R.F./3c adottato ai mototrici di Benelli 500 cmc della 102 comp. Mista genio. 9 fotografie Fascicolo 184 Circuiti telefonici per la trasmissione dell allarme. Ministero della Guerra schizzi. Fascicolo 185 CCIPPA Verona schizzi Sottofascicolo I Generalità. Sottofascicolo II Allarme. Sottofascicolo III Oscuramento. Sottofascicolo IV Protezione contro bombe e gas. Sottofascicolo V Dissimulazione degli obbiettivi. Sottofascicolo VI Sfollamento. Sottofascicolo VII Protezione sanitaria. Sottofascicolo VIII Protezione antincendi. Sottofascicolo IX Protezione patrimonio artistico e culturale. Sottofascicolo X Protezione delle case. Sottofascicolo XI Protezione degli stabilimenti industriali. Sottofascicolo XII Rimozione e distruzione bombe inesplose. Sottofascicolo XIII Servizio di polizia antiaerea. Sottofascicolo XIV Unità ausiliarie di P.A.A. Sottofascicolo XV Comitatati comunali di P.A.A. Fascicolo 186 CCIPPA Treviso. 1938

20 20 Fascicolo 187 Ministero della Guerra. Progetti Torino Sottofascicolo II Progetto di protezione a.a. Sottofascicolo III Prefettura di Torino. Organizzazione per la difesa dei comuni di 3 grado. Fascicolo 188 Ministero della Guerra. Progetto Rieti. CCIPPA Fascicolo 189 CCIPPA. Reggio Calabria Sottofascicolo I Aggiunte e varianti ai progetti di protezione a.a. e di sfollamento. Sottofascicolo II Progetto di sfollamento ai fini della protezione a.a. Sottofascicolo III Allegati Sottofascicolo IV Progetto protezione a.a. Fascicolo 190 CCIPPA. Reggio Emilia Fascicolo 191 CCIPPA. Pistola. Sottofascicolo I Progetto di massima di protezione a.a. Sottofascicolo II Allegati. Fascicolo 192 Ministero della Guerra. Comitato di Perugina Fascicolo 193 Ministero della Guerra. Progetto di Padova Fascicolo 194 Ministero della Guerra. Progetto Livorno Fascicolo 195 Ministero della Guerra. Protezione a.a. da conservare Fascicolo 196 Ministero della Guerra. Progetto generale di Bologna Busta 22 Fascicolo 197 Ministero della Guerra. Sfollamento Arezzo Fascicolo 198 Ministero della Guerra. Sfollamento Aquila Fascicolo 199 Ministero della Guerra. Sfollamento Aosta Fascicolo 200 Ministero della Guerra. Sfollamento Agrigento Fascicolo 201 Ministero della Guerra. Sfollamento Alessandria Fascicolo 202 Ministero della Guerra. Sfollamento Ancona Fascicolo 203 Ministero della Guerra. Sfollamento Ascoli Piceno Fascicolo 204 Ministero della Guerra. Sottofascicolo II Alessandria. Sottofascicolo II Ancona. Sottofascicolo II Ascoli Piceno. Sottofascicolo I Sfollamento di Napoli.

21 21 Sfollamento Avellino Fascicolo 205 Ministero della Guerra. Sfollamento Bari Fascicolo 206 Ministero della Guerra. Sfollamento Belluno Fascicolo 207 Ministero della Guerra. Sfollamento Benevento Fascicolo 208 Ministero della Guerra. Sfollamento Bergamo Fascicolo 209 Ministero della Guerra. Sfollamento La Spezia Sottofascicolo II Avellino. Sottofascicolo II Bari. Sottofascicolo II Belluno. Sottofascicolo II Benevento. Sottofascicolo II Bergamo. Sottofascicolo II La Spezia. Fascicolo 210 Ministero della Guerra. Sfollamento Lecce Fascicolo 211 Ministero della Guerra. Sfollamento Littoria Fascicolo 212 Ministero della Guerra. Sfollamento Livorno Fascicolo 213 Ministero della Guerra. Sfollamento Lucca Fascicolo 214 Ministero della Guerra. Sfollamento Macerata Fascicolo 215 Ministero della Guerra. Sfollamento Mantova Fascicolo 216 Ministero della Guerra. Sfollamento Apuania Sottofascicolo II Littoria. Sottofascicolo II Livorno. Sottofascicolo I Carte sciolte Sottofascicolo II Lucca Sottofascicolo II Macerata. Sottofascicolo II Mantova. Sottofascicolo II Apuania. Fascicolo 217 Ministero della Guerra. Sfollamento Matera Fascicolo 218 Ministero della Guerra. Sfollamento Messina Busta 23 Fascicolo 219 Ministero della Guerra. Sfollamento Milano Sottofascicolo II Messina. Sottofascicolo II Milano. Fascicolo 220 Ministero della Guerra. Sfollamento Modena Fascicolo 221 Ministero della Guerra. Sfollamento Nuoro Fascicolo 222 Ministero della Guerra. Sfollamento Napoli Sottofascicolo II Napoli

22 22 Fascicolo 223 Ministero della Guerra. Sfollamento Novara Fascicolo 224 Ministero della Guerra. Sfollamento Padova Fascicolo 225 Ministero della Guerra. Sfollamento Palermo Fascicolo 226 Ministero della Guerra. Sfollamento Parma Fascicolo 227 Ministero della Guerra. Sfollamento Pavia Fascicolo 228 Ministero della Guerra. Sfollamento Perugia Fascicolo 229 Ministero della Guerra. Sfollamento Pesaro e Urbino Fascicolo 230 Ministero della Guerra. Sfollamento Pescara Fascicolo 231 Ministero della Guerra. Sfollamento Pisa topografia. Fascicolo 232 Ministero della Guerra. Sfollamento Piacenza Fascicolo 233 Ministero della Guerra. Sfollamento Pistoja Sottofascicolo II Padova. Sottofascicolo II Palermo. Sottofascicolo II Parma Sottofascicolo II Pavia. Sottofascicolo II Perugia. Sottofascicolo II Pesaro e Urbino. Sottofascicolo II Pescara. Sottofascicolo II Pisa. Sottofascicolo II Piacenza. Sottofascicolo II Pistoja Fascicolo 234 Ministero della Guerra. Sfollamento Pola Fascicolo 235 Ministero della Guerra. Sfollamento Potenza Fascicolo 236 Ministero della Guerra. Sfollamento Salerno Sottofascicolo II Pola. Sottofascicolo II Potenza. Sottofascicolo II Salerno. Fascicolo 237 Ministero della Guerra. Sfollamento Ragusa Fascicolo 238 Ministero della Guerra. Sfollamento Ravenna Fascicolo 239 Ministero della Guerra. Sfollamento Reggio Calabria Fascicolo 240 Ministero della Guerra. Sfollamento Rieti Sottofascicolo II Reggio Calabria. Sottofascicolo I Territorio di assorbimento Sottofascicolo II Rieti.

23 23 Fascicolo 241 Ministero della Guerra. Sfollamento Reggio Emilia Fascicolo 242 Ministero della Guerra. Sfollamento Roma Fascicolo 243 Ministero della Guerra. Sfollamento Rovigo. Busta 24 Fascicolo 244 Organizzazione provinciale di Reggio Calabria Progetto del ricovero del Palazzo Governo di Reggio Calabria Sottofascicolo II Reggio Emilia Sottofascicolo I Esercitazione di difesa c.a. e di protezione a.a. Sottofascicolo II Carte sciolte. Sottofascicolo III Roma Sottofascicolo II Rovigo. Sottofascicolo I Costruzione ricovero antiaereo. Sottofascicolo II Costruzione ricovero antiaereo. Disegni. Fascicolo 245 Ministero della Guerra. Rieti tavole illustrate, 1 sezione. Fascicolo 246 Ministero della Guerra. Progetto sommario dei ricoveri per il Ministero dei Lavori Pubblici. 3 schizzi. Sottofascicolo II Sezione illustrata. Sottofascicolo III Allegato 2. Disegni. Sottofascicolo IV Allegato 1. Relazione. Sottofascicolo V Allegato 3. Soluzioni. Fascicolo 247 Ministero della Guerra. Palazzo ex Carpegna Roma. 1 planimetria. Fascicolo 248 Ministero della Guerra. Ricovero Giardino Montecavallo Roma. 1 planimetria. Fascicolo 249 Ministero della Guerra. Ricovero personale Ministero Agricoltura e foreste Roma. 2 piante. Fascicolo 250 Ministero della Guerra. Progetto Ing. Terranova. U.N.P.A. 3 planimetrie. Fascicolo 251 Ministero della Guerra. Progetto ricovero cantina Via Versilia, Società Assicurazioni d Italia planimetrie. Fascicolo 252 Ministero della Guerra. Progetto ricovero antiaereo in località Giardini di Montecavallo planimetria. Fascicolo 253 Ministero della Guerra. Progetto Albergo Continentale planimetria. Fascicolo 254 Ministero della Guerra. Progetto Ricoveri Albergo Ditta Renzi planimetrie. Sottofascicolo I Albergo Foro Mussolini. Sottofascicolo II Planimetria. Sottofascicolo III Allegato. Fascicolo 255 Ministero della Guerra. Ricoveri Stazione Termini piante. Fascicolo 256 Ministero della Guerra. Progetto ricoveri ex palazzo Spada pianta. Fascicolo 257 Ministero della Guerra. S.A. Impresa Monti. Ricovero antiaereo. 1 sezione

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