Classificazione e catalogazione
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- Gennara Parente
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1 Classificazione e catalogazione Classificazione Ripartizione i gruppi in base a evidenti affinità Catalogazione Registrazione secondo un ordine o secondo criteri allo scopo di facilitare successive ricerche Le due operazioni di classificazione e catalogazione sottendono criteri diversi anche se nella prassi e nella norma spesso si sovrappongono e coincidono 1 ALLEGAT A Categorie di rifiuti ALLEGAT A Categorie di rifiuti Q1 Residui di produzione o di consumo in appresso non specificati; Q2 Prodotti fuori norma; Q3 Prodotti scaduti; Q4 Sostanze accidentalmente riversate, perdute o aventi subito qualunque altro incidente, compresi tutti i materiali, le attrezzature, ecc., contaminati in seguito all'incidente in questione; Q5 Sostanze contaminate o insudiciate in seguito ad attività volontarie (a esempio residui di operazioni di pulizia, materiali da imballaggio, contenitori, ecc.); Q6 Elementi inutilizzabili (a esempio batterie fuori uso, catalizzatori esausti, ecc.); Q7 Sostanze divenute inadatte all'impiego (a esempio acidi contaminati, solventi contaminati, sali da rinverdimento esauriti, ecc.); Q8 Residui di processi industriali (a esempio scorie, residui di distillazione, ecc.); Q9 Residui di procedimenti antinquinamento (a esempio fanghi di lavaggio di gas, polveri di filtri dell'aria, filtri usati, ecc.); Q10 Residui di lavorazione/sagomatura (a esempio trucioli di tornitura o di fresatura, ecc.); Q11 Residui provenienti dall'estrazione e dalla preparazione delle materie prime (a esempio residui provenienti da attività minerarie o petrolifere, ecc.); Q12 Sostanze contaminate (a esempio olio contaminato da PCB, ecc.); Q13 Qualunque materia, sostanza o prodotto la cui utilizzazione è giuridicamente vietata; Q14 Prodotti di cui il detentore non si serve più (a esempio articoli messi fra gli scarti dell'agricoltura, dalle famiglie, dagli uffici, dai negozi, dalle officine, ecc.); Q15 Materie, sostanze o prodotti contaminati provenienti da attività di riattamento di terreni; Q16 Qualunque sostanza, materia o prodotto che non rientri nelle categorie sopra elencate. 2 1
2 FINALITA del Catalogo europeo dei rifiuti Monitorare: I Flussi le politiche lo stato di attuazione della normativa Standardizzare linguaggio a livello europeo per fini statistici/conoscitivi (base dati comuni) Costruire indicatori 3 CER: Catalogo Europeo dei Rifiuti elenco generale dei rifiuti elenco rifiuti pericolosi A D 4 2
3 Criteri redazione : CER 8catalogo in base a provenienza del rifiuto 8classificazione della pericolosità per norma, anche se sulla base della provenienza/composizione 5 Classificazione dei rifiuti nel Dlgs 22/97 CER: articolazione catalogo I livello: Categorie industriali e/o attività generatrici di rifiuti (N 20) II livello: III livello: Sub-categorie industriali (singoli processi all interno delle categorie industriali) nell ambito delle singole categorie (n 111) tipologie di rifiuti generati (n 839) 6 3
4 In sintesi 970 descrittori 20 di primo livello categorie industriali o generatrici 111 di secondo livello relativi a sottocategorie del singolo processo produttivo o subattività 839 codici che identificano il singolo rifiuto 405 rifiuti con asterisco pericolosi 7 01 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali 02 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti 03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone 04 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile 05 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 07 Rifiuti dei processi chimici organici 08 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa 09 Rifiuti dell'industria fotografica 10 Rifiuti provenienti da processi termici 11 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa 8 4
5 12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 13 li esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12) 14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08) 15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco 17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico) 19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 9 Classificazione dei rifiuti nel Dlgs 22/97 esempio 03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili Rifiuti della produzione e della lavorazione di carta, polpa e cartone fibra e fanghi di carta 10 5
6 CER Procedura attribuzione Identificare la fonte che genera il rifiuto e confrontare con categoria da 01 a 12 e da 17 a 20 per identificare il codice del rifiuto a 6 cifre (escluso il CER che termina con 99). E possibile che un singolo stabilimento debba fare riferimento a codici riportati in più categorie (vedi punto 3.1 allegato a decisione) Se nessuno dei codici di cui alle categorie da 01 a 12 e da 17 a 20 è adatto, allora esaminare le categorie trasversali: Se ancora nessuno è adatto per quella tipologia di rifiuti, allora confrontare con categoria 16 Se non è presente neppure nella categoria 16, allora attribuire il codice XX XX 99 della categoria di produzione del rifiuto 11 Rifiuto CER: SI N Attribuzione CER (no 99) N CER: SI CER: 16 Attribuzione CER (no 99) N CER 99 SI Attribuzione CER (no 99) 12 6
7 PERICLSITA Un rifiuto è considerato pericoloso se presenta una o più delle caratteristiche indicate nell allegato III alla direttiva 91/689/CEE e, in riferimento ai codici da H3 a H8 ed ai codici H10 e H11 del medesimo allegato, una o più delle seguenti caratteristiche (elenco concentrazione) (art. 2 decisione 2001/118/CE)
8 PERICLSITA Doppio regime Esiste un certo numero di tipologie di rifiuti che sono pericolosi per norma e non possono essere declassati con le analisi Esiste un certo numero di tipologie di rifiuti che necessitano di accertamenti per la classificazione (voci speculari) poiché la pericolosità è determinata anche dalla concentrazione del componente pericoloso presente. 15 Esempio: PERICLSITA PER NRMA = rifiuti dell industria fotografica * = Soluzioni fissative 16 8
9 VCI SPECULARI Quali sono? Nella maggior parte dei casi Quelle dove nella descrizione di un CER compare la frase..diversi da ed i/il CER diverso cui viene rimandato: fa riferimento a sostanze pericolose (o metalli pesanti se pericolosi) tra i due CER uno è pericoloso, e l altro N (non c è riferimento al processo di formazione del rifiuto o alla tipologia di apparecchiatura) SALV ECCEZINI 17 Esempio PERICLSITA VCI SPECULARI = rifiuti dell industria tessile * = tinture e pigmenti, contenenti sostanze pericolose = tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce
10 Attribuzione CER Codice * Codice specchio Codice senza * P E R I C L S SI Analisi Impossibilità interpretazione risultati Accertamenti Processo materie prime Schede di sicurezza banche dati pericolosità Presenza sostanze pericolose Individuazione sost peric CL caratt di peric N N Superam CL SI 19 N N P E R I C L S 10
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