Guida al fondo parrocchie dell ASDN

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1 Guida al fondo parrocchie dell ASDN Prima di descrivere il nuovo ordinamento si copia qua di seguito l unico riferimento alle teche che si trova scritto negli ultimi inventari redatti nel IV, 2: Atti di curia: Teche 1 Fondo ordinato, ma non inventariato di circa 1470 teche disposte lungo gli scaffali della sala comunemente detta archivio della curia. Le unità archivistiche sono state rinnovate da un decennio. Alle teche è affiancata un appendice provvisoria di fasci o mazzi di cartellette, con etichetta propria, da passarsi alle teche. La classe prende il nome dal tipo di unità archivistica predominante: le teche. Esse raccolgono documenti che vanno dal sec. XVI al sec. XX; i mazzi o fasci provvisori, invece, sono riferiti ad una precisa indicazione cronologica: e circa. Essi sono etichettati secondo un indicazione di parrocchie in generale o parrocchie sede di vicariati. La formazione loro è di recentissima data e vi abbiamo noi stessi contribuito. Le teche, invece, risalgono già al settecento e trovano nella azione del Bottali, di cui si è parlato in sede di introduzione storica, un loro decisivo incremento e preciso orientamento. Il cancelliere, come si ricorderà, intendeva procurarsi un più agevole modo per documentarsi nella fitta rete dei benefici ecclesiastici della diocesi, raccogliendo tutto il materiale che, a titolo diverso, poteva interessare. L una o più cartelle di ogni parrocchia dovevano, insomma, costituire la storia dei molteplici benefici esistenti nell ambito parrocchiale. Venivano così frantumate ed abolite la precedenti classi giuliniane (Es.: Inventaria, Erectiones beneficiorum et bullarum) e si faceva uno spoglio dei molti mazzi degli atti curiali o spedizioni cancelleresche. Gli Inventaria, già dal Giulini registrati e catalogati in 18 cartelle per ordine alfabetico di parrocchie, furono usati per costituire il nucleo primitivo della nuova formulazione. Non andiamo forse errati nel ritenere che l accenno fatto dal Bottalli nel suo progetto all esistenza nell archivio della curia di cartelle distinte per parrocchia si riferisca proprio a questa classe del Giulini, sviluppata in età napoleonica e durante la vicaria capitolare dello Zucchi. Il loro nucleo più consistente si riferisce alla consignatio dei vari benefici ecclesiastici proposta dal vescovo Ferdinando Taverna nel A volte si trovano anche inventari di confraternite e di archivi. Gli Inventaria non esauriscono, però, tutta la documentazione di questo tipo, esistente in archivio; raccolgono solo quelli che non erano stati rilegati nei tomi delle visite pastorali. Foltissima è pure la presenza di atti di fondazione e collazione di benefici con i relativi fascicoli di carte, ancora atti processuali e carteggi inerenti in casi di controversie. Ma anche altre carte, che dovrebbero appartenere ad altri titoli o classi, sono qui inglobate allo scopo evidente di conservare una prova documentaria, quando di essa si presentasse il bisogno: relazioni di visite foranee, risposte compilate su moduli predisposti per indagini (indagini sul patrimonio 1 Nell originale, di fianco al titolo, è presente un appunto in penna fondo non inventariato in sola consultazione

2 ecclesiastico dei benefici, sulle confraternite, etc.), carteggi vari, a volte anche di notevole interesse. Frequenti sono le recognitiones reliquiarum. Il criterio della funzionalità immediata ha sempre prevalso tanto che questo fondo ha una tradizionale indicazione di archivio di pronto riferimento per la cancelleria curiale: pertanto, data questa discriminante, si sono aggiunte altre varie carte, non tanto in relazione allo schema dei benefici, ma all importanza e valutazione data dei cancellieri alla loro necessità. Possiamo concludere osservando come questo vasto fondo abbia una natura archivistica di essenziale semideposito: le varie teche andrebbero attentamente purgate per liberarle dalle carte superflue e destinate ad altre classi. Con le teche denominate per località comunale, sede di parrocchia, sono allineate altre unità archivistiche, individuate per titolo di monastero, convento, istituto religioso, attivi o soppressi, opere pie, diocesi diverse per le quali è stato interessato l ordinario novarese. In esse largamente si ripete il modulo documentario dei benefici, collazioni ex apostolicae sedis per le diocesi diverse, etc. nonché un materiale generico di relazione tra ordinario o curia e tali istituzioni, soprattutto nel caso di opere pie e monasteri femminili di dipendenza vescovile. All interno quindi della vasta classe sarà opportuno richiamare le distinzioni già elencate: IV, 2, 1: Parrocchie Sono comprese sia le attuali sia le soppresse. Oltre ai documenti ricordati abbondano anche le dispense varie date ai sacerdoti. IV, 2, 2: Conventi, monasteri e istituti religiosi Molti sono gli atti di conventi e monasteri soppressi. Il materiale relativo agli istituti religiosi sorti negli ultimi due secoli in diocesi non è ancora stato ordinato e si conserva in mazzi di cartellette con denominazione dell ordine. La natura delle carte è di larga testimonianza delle relazioni intercorse tra autorità diocesana e autorità regolare, particolarmente diffuse nel caso di istituti religiosi femminili di dipendenza vescovile. La documentazione più antica, raccolta soprattutto nelle teche dei conventi e monasteri soppressi, si riferisce ad atti compiuti ex delegazione apostolicae sedis, recognitiones reliquiarum, investiture livellarie, iura, etc. I documenti moderni e recenti (sec. XIX e sec. XX) testimoniano anche dei rapporti epistolari intercorsi tra vescovo od ordinario e superiori dell istituto religioso, siano essi di carattere privato o istituzionale. IV, 2, 3: Opere pie Piccolo numero di teche e mazzi con documenti dei rapporti tra le autorità diocesane e gli istituti pii, quando essi non siano di stretta dipendenza da istituzioni vescovili, e comportino nel loro ordinamento la presenza dell autorità ecclesiastica. I documenti sono del secolo XIX e XX. Vedere anche il titolo Vescovi e Opere pie. IV, 2, 4: Diocesi diverse 15 teche dove sono riuniti sotto l indicazione generica, diocesi diverse o quella più specifica della diocesi, gli atti intrapresi dai vicari generali della diocesi di Novara. In qualità di delegatus

3 apostolicae sedis: collocazioni di parrocchie, di benefici semplici, pro executione bullarum, pro verificazione bullarum, richieste varie, rescritti apostolici. I documenti sono dal secolo XVII al XIX. Pare superfluo osservare come la documentazione raccolta in queste teche e fasci possa presentare elementi di varia importanza ed offrire una prima buona documentazione di vita e storia delle parrocchie. Elenco degli istituti religiosi, opere pie e diocesi diverse di cui si conservano atti nella classe IV, 2. Istituti religiosi soppressi: v Agostiniane Ø Convento di S. Nicola di Novara Ø Monastero di S. Maria Maddalena di Novara Ø Monastero di S. Agostino di Novara v Canonichesse Lateranensi: Monastero di S. Agata di Novara v Cappuccini Ø Convento dei Cappuccini di Novara Ø Convento delle Cappuccine di Novara v Carmelitani: Convento dei Carmelitani di Novara v Francescane: Monastero di S. Agnese di Novara v Francescane Osservanti: Monastero di S. Chiara di Novara v Girolamini: Convento di S. Girolamo di Novara v Vallombrosani: Monastero di Vallombrosa di Novara v Canonici Lateranensi: Monastero di S. Maria delle Grazie di Novara v Benedettini: Abbazia di S. Silano di Romagnano Sesia Istituti religiosi presenti in diocesi nei secoli XIX e XX: v Religiosi: comunità maschili Ø Minori osservanti Ø Passionisti Ø Missionari del Sacro Cuore Ø Gesuiti Ø Lazzaristi Ø Cappuccini Ø Paolini Ø Rosminiani Ø Fratelli della Misericordia Ø Figli del Sacro Cuore

4 Ø Maristi Ø Dottrinari Ø Agostiniani dell Assunta Ø Barnabiti Ø Comboniani Ø Figli del Sacro Cuore Sacerdotale di Gesù Ø Giuseppini Ø Guanelliani Ø Marianisti Ø Monfortani Ø Oblati di Maria di Torino Ø Orionisti Ø Padri della Consolata Ø Redentoristi Ø Salesiani Ø Signori della Missione v Religiose: comunità femminili Ø Salesiane Ø Istituto delle Suore della Carità sotto la protezione di S. Vincenzo de Paoli Ø Suore della Piccola Opera della Divina Provvidenza di don Orione Ø Sorelle Ministre della Carità Trecate Prato Sesia Grignasco Ø Suore Rosminiane Ø Suore Giuseppine Ø Cuore del Sacro Cuore di Gesù e Maria Ø Figlie del Cuore Sacerdotale di Gesù di Intra Ø Suore dell Immacolata Regina Pacis di Mortara Ø Suore di Nostra Signora del Cenacolo di Zoverallo Ø Suore Domenicane Ø Suore Benedettine di Voghera Ø Sorelle della Misericordia Ø Petite Soeurs di Milano Ø Suore della Consolata Ø Figlie della Presentazione Ø Figlie della Provvidenza Ø Piccole Figlie del S. Cuore di Gesù della Congregazione di Sales di Alessandria Ø Suore del Santo Natale Ø Congregazione di Nostra Signora degli Apostoli, missioni africane di Gavirate per Bandello (Varese)

5 Ø Suore Francescane missionarie Ø Istituto di S. Dorotea in Milano Ø Suore Marcelline Ø Figlie di S. Paolo Ø Serve di Gesù Cristo Ø Terziarie Cappuccine Ø Maestre Pie dell Addolorata Ø Figlie di Betlemme Ø Suore di Carità della Beata B. Capitanio Ø Suore Missionarie della Consolata Ø Suore della Misericordia Ø Suore Figlie di S. Eusebio Ø Benedettine di Rondo di Ghiffa Ø Suore Benedettine della Divina Provvidenza di Voghera Ø Istituto suore di S. Maria Maddalena di Vigevano Ø Domenicane di Vigevano Ø Sacramentine di Vigevano Ø Istituto Piccole Figlie di S. Giuseppe di Ronco d Adige Ø Istituto Suore Operaie della Santa Casa di Nazaret di Botticino Sera (BS) Ø Suore Minime del Suffragio Ø Istituto Piccole Figlie di S. Giuseppe Ø Salesiane v Istituti ed opere pie: Ø Istituto Gentile di Gozzano Ø Orfanotrofio di Santa Lucia Ø Rosine Ø Pia Casa di S. Giuseppe di Gozzano Ø Opera Pia parroci vecchi v Diocesi diverse Ø Vigevano: 4 teche Ø Vercelli: 5 teche Ø Diocesi diverse: 2 teche Ø Varia: 2 teche A tutt oggi questo fondo è riordinato secondo una nuova metodologia. Innanzitutto è necessario fare delle precisazioni rispetto a quello che è stato scritto in precedenza su questo fondo. Il lavoro che teoricamente si sarebbe dovuto fare prevedeva lo smembramento totale del fondo per ridare alle varie serie dell archivio i proprio documenti. Questo lavoro andava fatto poiché, come è stato detto già nella guida riportata più sopra, il fondo parrocchie non è il prodotto naturale di un ente, ma è un assembramento artificiale di

6 documenti smembrati dalle loro serie originali. Tuttavia si è deciso di tenere questo fondo intatto, sia per motivi storici poiché, nonostante dal punto di vista prettamente archivistico questo fondo si riveli un abominio, è una prova storica di un epoca passata, sia per motivi squisitamente economici: uno smembramento completo, e una ricostituzione delle serie originali presenterebbe uno sforzo enorme sia dal punto di vista economico che di tempo. Per questi motivi si sono analizzati i documenti presenti nei vari faldoni e dopo aver capito come era composto il fondo, è iniziato il lavoro di riordino. Il fondo si trova ora in una delle stanze adibite ai compactus nei sotterranei dell ASDN, e quindi non più lungo gli scaffali della sala comunemente detta archivio della curia. Il fondo è formato da [numero] faldoni di varia dimensione. Dall analisi dei documenti abbiamo scoperto che ogni faldone contiene le stesse serie documentarie 2. Sono 7 serie 3 : 1. Titoli di ordinazione 2. Istituzioni canoniche 3. Inventari 4. Ricognizione di reliquie 5. Erezioni di benefici 6. Carteggio e corrispondenza 7. Suppliche 1 Titoli di ordinazione Sono documenti relativi al patrimonio personale di un chierico che voleva diventare diacono, sub-diacono o sacerdote. Per diventare preti i richiedenti, oltre a frequentare (solo dopo il Concilio di Trento) le apposite scuole di preparazione, i seminari, dovevano dimostrare di possedere una rendita minima necessaria al proprio mantenimento. Si presentano sotto forma di fascicoli, con molti allegati a suo interno. Non è difficile trovare in questi fascicoli degli inventari (servivano a dimostrare senza ombra di dubbio che l aspirante sacerdote avesse la rendita necessaria) che però non vanno estrapolati ma vanno mantenuti all interno del fascicolo per preservarne l unità. Questi fascicoli si riconoscono per la presenza delle seguenti parole poste in copertina: declaratio, verificatio, subrogatio (se è un fascicolo), patrim., pro. Certe volte è possibile incappare in certi fascicoli che, sebbene assomiglino alla serie delle istituzioni canoniche, vanno messi in queste serie poiché parlano di supplementi di patrimoni. Dal 1800 in poi i fascicoli sono abbastanza completi, ma per il periodo anteriore a detta data bisogna sempre controllare che non manchi nulla. I titoli di ordinazione si trovano fino al 1870 circa. 2 N.b.: le stesse serie, NON gli stessi documenti. 3 Non tutte sono presente all interno delle varie parrocchie.

7 2 Istituzioni canoniche Sono documenti riguardanti le nomine dei parroci e dei beneficiati di quel determinato territorio parrocchiale. Fino al 1984 c erano ancora ufficialmente i benefici ecclesiastici (cioè il beneficio dato ad un beneficiato forniva una rendita al possessore, invece ora un sacerdote guadagna grazie alle offerte dei parrocchiani, non grazie agli introiti di un beneficio). Nel momento in cui ci sono più benefici in un determinato territorio la serie si divide in ulteriori sottoserie (es. Ist. Can. 2.1 Parrocchiale 2.2 Cappellania). I documenti relativi alle parrocchiali sono riconoscibili per la presenza della parola parlis (=parrochialis) in copertina. Il resto dei benefici sono riconoscibili per le seguenti parole in copertina: collatio, expeditio, executio, provisio, ptatio (=presentatio), permutatio (se è un fascicoletto), subrogatio (se è un foglio solo, pertanto va congiunto al suo fascicolo originario), executio bullarum, immissione in possesso e soprattutto iura (iura nel senso di diritti, cioè colui che acquisiva un beneficio era tenuto ad un insieme di diritti e doveri riferiti a quel beneficio). Attenzione perché qualche istituzione potrebbe celare a suo interno un patrimonio: basta stare attenti e leggere l intestazione sulla copertina. 3 Inventari Gli inventari sono gli elenconi dei beni di una data parrocchia, compilati da ogni nuovo parroco che si insediava. Sono facilmente riconoscibili dalla parola inventario (e/o i suo derivati) presente sulla copertina e dal tipico aspetto di elenco. In questa serie sono conservati anche testimoniali, stati attivi e passivi, ma non registri di crediti, che invece si potranno consultare nella serie 6. 4 Ricognizioni di reliquie Sono i documenti relativi alle ricognizioni di reliquie in una data parrocchia. Sono facilmente riconoscibili dalle parole reliquie e ricognitio presente sulla copertina. Inoltre, se non si è sicuri dell appartenenza del documento alla detta serie, all interno di questo tipo di documenti ci sono quasi sempre le autentiche delle reliquie. In questa serie è possibile trovare anche verbali di consegna di reliquie. 5 Erezioni di benefici Sono le minute degli atti di curia con cui il vescovo istituiva nuovi benefici. Documenti facilmente riconoscibili grazie alla dicitura erectio (o pro erectione) presente in copertina e dallo spessore del fascicolo. Molte erezioni possono avere a loro interno anche una istituzione canonica (la prima in ordine temporale riferita a quel beneficio).

8 6 Carteggio e corrispondenza Sono tutti quei documenti che non rientrano nelle rimanenti sei categorie. In generale, come si deduce dal titolo stesso, sono lettere, corrispondenza con le parrocchie, e così via. In generale sono documenti che parlano di vendita e acquisto di terreni, fondi, appezzamenti, corrispondenza varia, lasciti, eredità, tagli di piante, riduzioni di messe (reductio e derivati), permute (permutationis, se hanno solo un decretino dentro), contratti di enfiteusi (emphiteusis e derivati), alienazioni (alienatio), esazioni di mutui o capitali, restituzioni di capitali, decreti, carte processuali, dispute, vertenze, diari. In questa serie è probabile incrociare documenti di una certa importanza, che vanno sempre segnalati nelle note. Un esempio classico sono dei fascicoli rivolti alla curia circa un beneficio al centro di una disputa e come allegati a tali fascicoli si trovano le istituzioni canoniche originali riferite a quel beneficio. In questo caso, poiché l ente aveva creato quel fascicolo in quel determinato modo per un determinato scopo, lasciamo il fascicolo nella sesta serie con un rimando del tipo le istituzioni canoniche da * al * sono in un fascicolo riguardante una disputa [ ] nella serie 6 nelle note. All interno di questa serie sono stati trovati pure molti articoli di giornale: si è ritenuto togliere questi articoli poiché non sono documenti d archivio, perciò sono stati tolti e messi da parte in appositi fascicoli. Un ultima tipologia di documenti sono stati tolti dai vari faldoni: si tratta di documenti della curia (quindi non delle parrocchie) riguardanti gli stipendi dei sacerdoti di una determinata parrocchia. Questi documenti sono squisitamente amministrativi e vanno conservati in un fondo a parte per un certo numero di anni; dopo di che andrebbero eliminati. 7 Suppliche Dentro questa categoria si possono trovare vari tipi di documenti, per esempio accettazione di legati, resti di capitali, atterramenti di alberi, in generale tutti quei documenti che rientrano nell amministrazione spicciola di una parrocchia. Sono tutte copie di lettere spedite alla curia, e sono riconoscibili per la forma tipica: all inizio è ricopiata la lettera di supplica con un invocazione (es.: rev. ill. emin.), di seguito è riportato il decreto vescovile riferito alla supplica presentata mentre in copertina è presente un titoletto che presenta il soggetto della supplica. Le suppliche si trovano dal 1837 al 1870 circa.

9 Metodo utilizzato per l ordinamento Il lavoro di riordino è consistito nel dividere i documenti presenti in un determinato faldone secondo le sette serie documentarie (o sottoserie, nel caso delle istituzioni canoniche). Successivamente, si sono divisi i documenti in ordine cronologico. Una volta costituite le serie, queste sono state collocate all interno di foglio bianchi con la rispettiva denominazione, e poi successivamente nel faldone della località. Si è deciso, seguendo le normali norme archivistiche, di eliminare ogni sorta di laccio, filo, segnalibro, fascetta e così via, poiché minacciano l integrità del documento. Nel vecchio ordinamento, tutti i documenti, all interno dei faldoni, erano posizionati in ordine cronologico. Questo è un fatto positivo perché ci ha aiutato nella sistemazione. Per quanto riguarda i titoli di ordinazione e le istituzioni canoniche è probabile che qualche allegato sia esterno al fascicolo. Grazie all ordinamento cronologico abbiamo potuto scoprire che molti allegati che mancano, in verità sono stati semplicemente messi esternamente al fascicolo, ma appena successivi allo stesso. I faldoni vengono definiti come buste (es.: Carpignano b. 256). La segnatura ha questa forma: Ist. Can Parrocchiale. Tutto ciò che rimane dalla divisione nelle sette categorie, va a finire nella serie n 6.