La Celebrazione del Mistero Cristiano. CCC, nn Pozzuoli, 06/03/2013. Antonio Izzo - Anno Propedeutico Centro Unitario di Formazione

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1 La Celebrazione del Mistero Cristiano CCC, nn Pozzuoli, 06/03/2013 1

2 Perché la liturgia? Il punto di partenza per comprendere la Liturgia è Cristo, che nella sua qualifica di mediatore e sacerdote unico dell umanità dà al Padre un culto perfettissimo. La Liturgia della Chiesa non è altro che la continuazione ininterrotta del culto già prestato dal Cristo durante la sua vita terrena, e precisamente nella duplice dimensione di glorificazione di Dio e santificazione degli uomini. 2

3 Perché la liturgia? Il termine liturgia liturgia significa originalmente opera pubblica, servizio da parte del popolo e in favore del popolo. Nella tradizione cristiana vuole significare che il popolo di Dio partecipa all opera di Dio. Attraverso la liturgia Cristo, nostro Redentore e Sommo Sacerdote, continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa, l opera della nostra redenzione. 3

4 La liturgia è fonte e culmine della vita della chiesa Essa è culmine perché la pastorale deve portare tutti a lodare Dio nella chiesa e a poter così ricevere da lui il dono della salvezza, soprattutto partecipando all Eucaristia, ed è fonte perché precisamente da tale partecipazione il credente trova forza ed energia per vivere la sua testimonianza. 4

5 La liturgia è fonte e culmine della vita della chiesa Tutto ciò non si realizza come in una formula magica dove tutto l interesse è concentrato sulla corretta esecuzione di rito, parole e gesti, ma, piuttosto, grazie ad una attiva e adeguata partecipazione dei fedeli. 5

6 La liturgia è fonte e culmine della vita della chiesa Il Concilio invita i pastori ad operare affinché tutti i fedeli vi prendano parte consapevolmente, attivamente, fruttuosamente (SC, n. 11). Il Concilio con una certa radicalità ammette che ciò che in prima istanza rende problematica questa partecipazione dei fedeli è l ignoranza su cosa realmente sia la liturgia 6

7 La Liturgia, è fonte perché senza di essa la chiesa non potrebbe ricevere l intervento l amoroso del Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo, ed è culmine perch culmine perché la nostra vita stessa è tutto un rendere grazie a Dio per i doni ricevuti, un rendere grazie che precisamente si realizza, in forza di quell azione ascendente di cui si è detto, grazie alla liturgia. 7

8 Liturgia: significato ed uso di una parola La liturgia è mistero e sacramento, cioè è una realtà sensibile attraverso la quale si comunica, si manifesta, viene resa attuale la realtà invisibile della salvezza. In altri termini, si tratta di un insieme di gesti, segni, parole, riti che diventano strumento operativo attraverso il quale la salvezza di Gesù si comunica al singolo. 8

9 I passaggi sono questi: Dalla Pasqua di Gesù viene agli uomini la grazia che salva. Gesù vuole la chiesa quale segno visibile del realizzarsi di tale salvezza. La liturgia nella chiesa, attraverso i riti, principalmente i 7 sacramenti, fa sì che tutto ciò diventi operativo per il singolo. La risposta del fedele (il sì della fede e la coerenza delle opere) rende il tutto efficace (la liturgia non è magia!). 9

10 Per questo Gesù ha inviato gli apostoli ad annunciare il vangelo e a battezzare, per questo lui ha scelto una modalità nuova di presenza nel tempo: attraverso la chiesa e i gesti che essa compie. Proprio uno dei punti principale e più efficaci della SC è costituito dal numero 7 dove si parla della presenza di Cristo nelle azioni liturgiche della chiesa 10

11 lo stesso n. 7 della SC ci dice che Cristo è presente nell assemblea liturgica, nella persona del ministro che la presiede, nella Parola che lì viene proclamata, nel segno della comunità riunita nel suo nome, nell Eucaristia giacché è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura. E presente, infine, quando la chiesa prega e loda, Lui ha promesso Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io in mezzo a loro ( MT. 18,20) ( SC 7). 11

12 Tale presenza ci dice anche che la liturgia prima ancora che azione della chiesa è azione di Cristo di cui del resto la chiesa, secondo la dottrina paolina, è il corpo mistico. Noi come chiesa ci uniamo a Cristo e come un sol corpo, capo e membra, offriamo la lode a Dio. 12

13 È questa la radice della dottrina del sacerdozio comune dei fedeli che trova il suo esercizio più tipico nella preghiera personale e nella celebrazione liturgica. Il popolo di Dio è il soggetto della liturgia proprio in forza di questo sacerdozio comune dei fedeli, essa è opera del corpo mistico di Cristo di cui ognuno fa parte. Ecco i fondamenti per una ecclesiologia di comunione poi elaborata dalla Lumen Gentium. 13

14 La liturgia in atto: celebrazione del mistero di Cristo L evento storico della vicenda di Cristo Gesù e la grazia che salva gli uomini che da esso scaturisce, continua ad esercitare storicamente il suo effetto grazie alla chiesa che lungo i secoli si fa non solo portatrice del messaggio mediante l annuncio del vangelo, ma anche realizzazione operativa di tale evento, principalmente attraverso la celebrazione dei sacramenti. 14

15 Tutto ciò secondo il comando dato da Gesù agli apostoli di ammaestrare le nazioni e di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. (cfr. Mt 28, 19-20). È proprio questo riferimento al battesimo che fa dire a SC 6 che la liturgia attualizza nel tempo, rende cioè efficace qui e ora, un evento di salvezza che ha la sua origine storica più di 2000 anni fa. 15

16 Questo evento di salvezza è costituito, naturalmente, dalla Pasqua di Gesù, ma si allarga fino a comprendere tutta la vita del Signore, dall incarnazione fino all ascensione e poi alla Pentecoste Per questo la liturgia ha al suo cuore la Pasqua, di cui la domenica è sempre la versione settimanale, ma da essa si è allargata fino a comprendere tutti i momenti della vita di Gesù che vengono in tal modo richiamati ed attualizzati durante l anno l liturgico. 16

17 La liturgia, in quanto opera di Cristo e della chiesa, è il luogo dove il divino e l umano l vengono a contatto tra di loro, affinchè il divino salvi ciò che è umano e l umano acquisti dimensione divina. E legittimo dunque celebrare il quotidiano. Celebrare il quotidiano è celebrare Cristo che salva l uomo, divenendo uomo. 17

18 Dal quotidiano il linguaggio trae la celebrazione. La celebrazione autentica è fedele a Dio, celebrando il suo Mistero pasquale, e fedele all uomo. Il che significa rendere protagonista all uomo quest questa storia quest assemblea assemblea, questo gruppo che vive questa storia, che celebra in questo luogo. 18

19 La SC 10 ci dice, che la liturgia è il culmine dell agire della chiesa, ciò per cui essa è stata voluta e pensata da Gesù. Ma, ancora, poiché la chiesa trova la forza e la capacità di portare a termine questa opera immensa, si pensi solo alla necessità dello sforzo missionario, dalla grazia di Dio che le è stata promessa fin dalle sue origini, ne consegue che la liturgia, datrice di grazia sia anche da considerarsi fonte imprescindibile per l esistenza l stessa della chiesa. 19

20 Preghiera e liturgia La liturgia è anche partecipazione alla preghiera di Cristo, rivolta al Padre nello Spirito Santo. In essa ogni preghiera cristiana trova la sua sorgente e il suo termine. Per mezzo della liturgia, l uomo interiore è radicato e fondato nel grande amore con il quale il Padre ci ha amati (Ef 2,4) nel suo Figlio diletto. Ciò che viene vissuto e interiorizzato da ogni preghiera in ogni occasione nello Spirito (Ef 6,18) è la stessa meraviglia di Dio 20

21 Preghiera e liturgia La liturgia è tutta intera una preghiera e la preghiera costituisce l'essenza del culto immettendo i fedeli nell'esperienza di Dio. La comunità cristiana vive il clima dell'orazione poiché gode nel linguaggio sacramentale d'essere oggetto della gratuità,, fedeltà,, libertà divina e di avvertire come nella partecipazione orante sia avvolta dalla divina salvezza. 21

22 Preghiera e liturgia Le orazioni della messa vespertina nella vigilia della solennità di Pentecoste ci illuminano a questo riguardo: Ascolta, o Dio, la tua Chiesa unita in concorde preghiera in questa santa veglia a compimento della Pasqua perenne; scenda sempre su di essa il tuo Spirito, perché illumini la mente dei fedeli e tutti i rinati nel Battesimo siano nel mondo testimoni e profeti. 22

23 Preghiera e liturgia O Dio, che apri la tua mano e sazi di bene ogni vivente, effondi il tuo Santo Spirito; fa' scaturire fiumi di acqua viva sulla Chiesa, raccolta con Maria in perseverante preghiera, perché quanti ti cercano possano estinguere la sete di verità e di giustizia. 23

24 Preghiera e liturgia La simbiosi tra liturgia e atteggiamento orante ci fa avvertire come in entrambe le realtà si celebri la priorità di Dio e come entrambe le realtà insieme si stimolano per tener vivo tale elemento fondativo (primato di Dio) in modo che l'assemblea cresca nella pienezza di Cristo. Nella dimensione orante la Chiesa si realizza come Chiesa 24

25 Catechesi e liturgia Essa è quindi il luogo privilegiato della catechesi del popolo di Dio. La catechesi è intrinsecamente collegata con tutta l azione liturgica e sacramentale, perché è nei sacramenti, e soprattutto nell Eucaristia, che Gesù Cristo agisce in pienezza per la trasformazione degli uomini. 25

26 Catechesi e liturgia Liturgia e catechesi vivono il Mistero secondo modalità diverse, distinte, ma non separabili diverse, distinte, ma non separabili, in cui lo Spirito attua l'unico Mistero del Cristo nell oggi della la Chiesa. La liturgia e la catechesi sono due momenti diversi di prassi davanti al mistero di Cristo nella finalità dell'autentica celebrazione in spirito e verità. 26

27 Catechesi e liturgia L'azione catechistica, come tutta l'azione pastorale, dovrebbe essere nella prospettiva della celebrazione liturgica e dipendere da questa. I fedeli possono incontrare il Signore nei suoi misteri, se già sono stati aiutati a credere in lui, ne conoscono l'itinerario esistenziale e comprendono ciò che è stato annunziato. 27

28 Catechesi e liturgia La catechesi liturgica mira a introdurre nel mistero di Cristo. Essa, in quanto procede dal visibile all invisibile, dal significante a ciò che è significato, dai sacramenti ai misteri. Una tale catechesi spetta ai catechismi locali e regionali. 28

29 Catechesi e liturgia Col termine linguaggio indichiamo l insieme dei fenomeni che consentono la comunicazione tra una fonte e un ricevente. Ogni linguaggio può essere verbale e non verbale. I messaggi che attraverso il linguaggio sono comunicati sono formulati in un CODICE comune agli interlocutori. 29

30 Catechesi e liturgia Ma cos è un segno? E qualcosa che sta al posto di qualcos altro. E una presenza concreta ( una materia, oggetto, suono, colore, scrittura...) che indica qualcosa che è assente, che non c è attualmente. Il segno ha la funzione di sostituire una cosa non presente o non materiale con qualcosa che la indichi.. 30

31 Catechesi e liturgia E attraverso il sistema di segni che è il linguaggio non solo possiamo comunicare con chi ci è vicino nello spazio e nel tempo, ma anche con chi è vissuto prima di noi. funzione formativa funzione espressiva funzione relazionale 31

32 SIMBOLI E RELIGIONI In ogni religione i simboli occupano un posto importante perché richiamano realtà che vanno «oltre» l esperienza umana e indicano l invisibile. 32

33 ELEMENTI COSTITUTIVI DEL LINGUAGGIO RELIGIOSO SIMBOLI (SYN BOLON = MESSO INSEIME METAFORE NARRAZIONI SILENZIO 33

34 TIPOLOGIA DEL LINGUAGGIO RELIGIOSO PARLARE DI DI DIO PARLARE CON CON DIO 34

35 Catechesi e liturgia Triplice sottolineatura che caratterizza il rapporto tra l'azione liturgica e la metodologia catechistica: la catechesi è iniziazione alla liturgia; la liturgia è catechesi in atto; la liturgia è fonte di catechesi. 35

36 Catechesi e liturgia La celebrazione costituisce il momento privilegiato dell'educazione alla fede e in essa si realizza l'unicità delle tre dimensioni della fede: la parola di Dio annunciata e spiegata nella catechesi; l incontro con il Dio dell'alleanza in Cristo Gesù attraverso la celebrazione liturgica; la testimonianza di un'esistenza trasfigurata nella grazia. 36

37 Catechesi e liturgia Se autenticamente celebrata, la liturgia diventa espressione della vita della comunità cristiana, della sua cultura, delle sue difficoltà del suo cammino di fede. Infatti l'esperienza insegna che dietro un imperfetto celebrare c'è un vivere anch'esso imperfetto (C.M. Martini). 37

38 Catechesi e liturgia Nell'ambito dell'esemplarità biblica, l'episodio dell'incontro di Cristo con i due discepoli di Emmaus costituisce un itinerario capace di realizzare le simbiosi fra la catechesi e la liturgia, il cui culmine e la cui fonte è la frazione del pane. Egli, come ai discepoli di Emmaus, ci svela il senso delle Scritture e spezza il pane per noi (preghiera eucaristica V/C...) 38

39 Catechesi e liturgia Confortaci, o Dio, con la presenza del Figlio tuo, e ravviva la nostra fede, perché sappiamo riconoscerlo, come i discepoli a Emmmaus, alla mensa della parola e del pane. (orazione di conclusione del Vespro del lunedì della quarta settimana) 39

40 Catechesi e liturgia Il C.C.C,, che vuole essere al servizio di tutta la Chiesa, nella diversità dei suoi riti e delle sue culture, presenta ciò che è fondamentale e comune a tutta la Chiesa riguardo alla liturgia come mistero e come celebrazione; quindi i sette sacramenti e i sacramentali. 40

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