scheda #5 Copertura discontinua a falde, isolata in estradosso e non ventilata Elemento portante: solaio in laterocemento

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1 scheda Copertura discontinua a falde, isolata in estradosso e non ventilata. Elemento portante: solaio in laterocemento. Elemento di tenuta: tegole di laterizio. Elemento termoisolante: lana di roccia.

2 scheda Copertura discontinua a falde, isolata in estradosso e non ventilata Elemento portante: solaio in laterocemento Elemento di tenuta: tegole di laterizio Elemento termoisolante: lana di roccia La soluzione tecnica consiste in una copertura discontinua a falde inclinate con elemento portante in laterocemento. È isolata termicamente mediante un pannello in lana di roccia posizionato sopra il solaio. I listelli sono quindi appoggiati direttamente sull elemento termoisolante e devono essere ancorati al solaio al fine di evitare la loro delocalizzazione. La presenza di uno strato di controllo alla tenuta all acqua, posto all estradosso dell elemento termoisolante, garantisce in caso di infiltrazioni accidentali di acqua dovute a rotture di tegole o altro e permette di evidenziare, senza danni, il guasto. La soluzione è identicamente valevole per tegole in laterizio, cemento o simili. La soluzione viene utilizzata soprattutto nel caso di edifici destinati a residenze, sia nel caso di nuova realizzazione, sia nel caso di recupero di sottotetto. 118

3 Elementi e strati funzionali scheda Figura 5.1 Elemento/strato Caratteristiche principali Riferimenti normativi strato di rivestimento, intonaco a base cementizia con rasatura a gesso elemento portante, solaio in laterocemento elemento termoisolante, pannello in lana di roccia strato di controllo alla tenuta all acqua, telo geotessile non tessuto planarità, adesione al supporto assenza di difetti visibili resistenza meccanica freccia massima deformazione sotto carico conducibilità specifica resistenza alla diffusione del vapore acqueo carico puntuale classe di reazione al fuoco (euroclasse) permeabilità al vapore tenuta all acqua legislazione vigente UNI EN 826 UNI EN UNI EN UNI EN UNI EN strato di supporto, listelli in legno elemento di tenuta, tegole in laterizio resistenza agli agenti biologici resistenza all acqua resistenza all acqua impermeabilità all acqua resistenza al gelo carico di rottura a flessione resistenza alla grandine resistenza agli agenti chimici e biologici UNI EN 335, UNI EN 350-1, UNI EN e UNI EN 460 UNI UNI EN UNI

4 Attenzioni per la fase di progetto 1 strato di rivestimento, intonaco a base cementizia con rasatura a gesso 2 elemento portante, solaio in laterocemento Dovrà essere dimensionato valutando in maniera adeguata i carichi di progetto, compresa la freccia massima, nel rispetto della legislazione vigente. 3 elemento termoisolante, pannello in lana di roccia La scelta del materiale deve essere basata sulla resistenza termica, sulla resistenza a compressione (tenendo in considerazione sia i carichi permanenti che quelli variabili sia la loro distribuzione sulla superficie). La resistenza termica dovrà essere determinata attraverso apposito calcolo. In relazione al fatto che, per questa specifica soluzione, l elemento termoisolante svolge anche funzioni di tipo meccanico (supporto della listellatura delle tegole) è necessario verificare la sua deformabilità sotto il carico lineare dovuto al listello (cfr. capitolo 9). 4 strato di controllo alla tenuta all acqua, telo geotessile non tessuto Il materiale deve garantire una tenuta all acqua, anche se non assoluta, assicurando, tuttavia, una idonea permeabilità al vapore per determinare la quale deve essere effettuato il calcolo del rischio di condensazione, secondo la UNI EN ISO Figura 5.2 Esploso assonometrico 5 strato di supporto, listelli in legno Deve essere definita la resistenza agli agenti biologici ed all acqua e, di conseguenza, stabilito il tipo di trattamento, secondo le normative UNI EN 335, UNI EN 350-1, UNI EN e UNI EN 460. La distanza fra i listelli dipende dalla conformazione geometrica dell elemento di tenuta. Il fissaggio dei listelli alla struttura portante deve essere effettuato in base al carico di vento, ai pesi permanenti e variabili ed alla tipologia di materiale utilizzato per i listelli e per il fissaggio, secondo quanto indicato nella parte 1 del presente manuale. 6 elemento di tenuta, tegole in laterizio L elemento di tenuta deve essere progettato in termini di resistenza all acqua, di impermeabilità all acqua, di resistenza al gelo, di resistenza agli agenti chimici e biologici, di carico di rottura a flessione e di resistenza alla grandine secondo quanto indicato nelle UNI 9308 e UNI Tutte queste caratteristiche, con i riferimenti normativi indicati, devono essere indicate dal progettista nei documenti di progetto. La lunghezza di sovrapposizione delle tegole è definita dalla UNI 9460 in base alla loro tipologia, alla pendenza ed alla zona climatica. 120

5 Note aggiuntive a pendenza della copertura Si determina in base a quanto indicato nella normativa UNI 9460 in base alla zona climatica ed alla tipologia delle tegole. In alcuni casi può essere necessario un fissaggio meccanico delle tegole al supporto. scheda b potere fonoisolante Il potere fonoisolante della copertura deve rispettare i minimi previsti dalla legislazione vigente. Per questa specifica soluzione tecnica esso è dato dal comportamento di sistema del pacchetto. Ogni singolo elemento quindi contribuisce al risultato finale. In particolare, tuttavia, assume molta importanza la tipologia e la massa dell elemento portante (solaio in laterocemento). Per il progettista è importante avere a disposizione il dato complessivo sul pacchetto, certificato dal produttore. c comportamento al fuoco È consigliabile considerare il ruolo del materiale isolante anche nella prevenzione dei rischi di incendio (cfr. capitolo 8) come protezione passiva dei diversi elementi della copertura ventilata. 121

6 Attenzioni per la fase di esecuzione 1 strato di rivestimento, intonaco a base di malta e rasatura a gesso L intonacatura deve essere realizzata avendo cura della planarità e dei dettagli in corrispondenza con le zone perimetrali. 2 elemento portante, solaio in laterocemento Al fine di evitare eccessivi riporti di materiale sia all intradosso sia all estradosso, con funzioni di livellamento, è necessario effettuare una casseratura e getto in maniera accurata. 3 elemento termoisolante, pannello in lana di roccia Si deve evitare di posare pannelli mancanti di parti, con presenza di acqua o, in genere, deteriorati. L accostamento deve essere perfetto per evitare ponti termici. I pannelli devono essere sfalsati fra di loro. 4 strato di controllo alla tenuta all acqua, telo geotessile non tessuto La sovrapposizione dei teli deve essere di almeno 20 cm. I teli devono risvoltare in corrispondenza del colmo e, in genere, di elementi di interruzione quali lucernari o simili e devono permettere lo scarico dell acqua nel canale di gronda. 5 strato di supporto, listelli in legno I listelli devono essere posati parallelamente alla linea di gronda, paralleli fra di loro e perfettamente distanziati ad evitare criticità in fase di posa delle tegole. Il primo listello della fila deve avere un altezza maggiore rispetto agli altri di un valore pari a quello di una tegola per consentire alla prima fila di queste ultime di avere la stessa pendenza delle altre; l interasse dei primi due listelli deve essere inferiore a quelli successivi per permettere una adeguata sporgenza della prima fila di tegole sopra il canale di gronda, se presente. I listelli devono possedere varchi al fine di garantire il passaggio di acqua verso il canale di gronda, qualora vi fossero infiltrazioni accidentali di acqua sottotegola. 6 elemento di tenuta, tegole in laterizio La posa delle tegole deve avvenire avendo cura di assicurare la sovrapposizione voluta in fase di progetto. Non devono essere posate tegole mancanti di parti o con presenza di difetti visibili. Per opere di particolare importanza è consigliabili effettuare prove di campionamento secondo la UNI

7 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza del colmo Il colmo della presente soluzione tecnica è di tipo ventilato, coerentemente con la tipologia di copertura. Le attenzioni progettuali sono le seguenti: 1 elemento di tenuta L elemento viene posato direttamente sulle tegole contigue con giunti in malta. 2 strato di controllo della tenuta all acqua Lo strato deve garantire la continuità anche in corrispondenza del colmo, mediante un adeguato risvolto dei teli. scheda Figura 5.3 Schema grafico del nodo in corrispondenza del colmo 3 elemento termoisolante In corrispondenza del colmo i pannelli devono essere sagomati in maniera tale da evitare lacune che indurrebbero ponti termici. 123

8 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza del lucernario Le attenzioni progettuali sono le seguenti: Figura 5.4 Schema grafico del nodo in corrispondenza del lucernario 1 lucernario Il sistema di collegamento fra struttura e lucernario dovrà essere predefinito prima della fase di posa in opera al fine di evitare aggiustamenti in cantiere che possono dare luogo a difetti con conseguenti guasti. 2 scossalina La scossalina dovrà avere una geometria tale da potere evitare infiltrazioni di acqua. Essa viene posta sotto tegola a monte del lucernario e sopra tegola a valle del lucernario. In corrispondenza dei lati del lucernario si ha la sovrapposizione soprategola-sottotegola della scossalina. È quindi consigliabile utilizzare per la scossalina un materiale duttile per consentire un facile adeguamento in opera alla reale conformazione geometrica. 3 sguincio del lucernario In corrispondenza del bordo di monte del lucernario è consigliabile una conformazione geometrica a sguincio per permettere una maggiore illuminazione in occasione delle ore del giorno dove il sole è più basso. 4 risvolto verticale dello strato di controllo alla tenuta all acqua Lo strato di controllo alla tenuta all acqua deve risvoltare verticalmente fino a raggiungere almeno la scossalina del lucernario per evitare infiltrazioni di acqua verso l interno, in occasione di eventuali rotture di elementi del manto di tenuta, e permettere il deflusso verso il basso. 124

9 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza di terminali impiantistici In corrispondenza di terminali impiantistici le attenzioni progettuali da adottare sono le seguenti: scheda 1 fascia di collegamento La fascia di collegamento dovrà essere posizionata ad una quota, rispetto alla falda, di almeno 15 cm, per evitare possibili infiltrazioni. La fascia dovrà essere sigillata, possibilmente in zona protetta dall azione dei raggi solari. Figura 5.5 Schema grafico del nodo in corrispondenza di terminali impiantistici 2 scossalina La scossalina dovrà avere una geometria tale da potere evitare infiltrazioni di acqua. Essa viene posta sotto tegola a monte del terminale impiantistico e sopra tegola a valle. In corrispondenza dei lati si ha la sovrapposizione soprategola-sottotegola della scossalina. È quindi consigliabile utilizzare per la scossalina un materiale duttile per consentire un facile adeguamento in opera alla reale conformazione geometrica. 3 supporto dell elemento di tenuta L ultimo supporto dell elemento di tenuta prima della canalizzazione deve essere conformato in maniera tale da non produrre variazioni di pendenza della falda. 4 risvolto verticale dello strato di controllo alla tenuta all acqua Lo strato di controllo alla tenuta all acqua deve risvoltare verticalmente fino a raggiungere almeno la scossalina del lucernario per evitare infiltrazioni di acqua verso l interno, in occasione di eventuali rotture di elementi del manto di tenuta, e permettere il deflusso verso il basso. 5 scossalina inferiore È consigliabile che la scossalina venga conformata in maniera tale da evitare concavità che porterebbero ad avere ristagni di acqua o neve. 6 continuità dell elemento termoisolante L elemento termoisolante deve potere giungere direttamente fino alla canalizzazione, senza soluzioni di continuità, per evitare zone a minor resistenza termica (ponti termici). 7 sigillatura In corrispondenza del giunto fra canalizzazione e parte corrente della copertura si dovrà posizionare un sigillante per evitare infiltrazioni di aria. 125

10 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza del canale di gronda In corrispondenza del canale di gronda le attenzioni progettuali da adottare sono le seguenti: Figura 5.6 Schema grafico del nodo in corrispondenza del canale di gronda 1 posizione elementi di tenuta La prima fascia degli elementi di tenuta deve sporgere rispetto al filo interno del canale di gronda di circa 1/3 della larghezza stessa del canale per permettere una idonea caduta dell acqua al suo interno. 2 proseguimento dello strato di controllo alla tenuta all acqua Lo strato di controllo alla tenuta all acqua deve proseguire fino a raggiungere il canale di gronda per evitare infiltrazioni di acqua verso gli strati sottostanti, in occasione di eventuali rotture di elementi del manto di tenuta. 3 cicogna L elemento di ancoraggio del canale di gronda è presente quando la larghezza del canale di gronda è notevole oppure quando si hanno intense azioni di neve e vento. L elemento viene fissato al primo listello di supporto delle tegole. 4 canale di gronda La sezione del canale di gronda deve essere dimensionata secondo la normativa UNI EN La larghezza deve essere tuttavia tale da potere garantire una idonea manutenzione. 5 listello di bordo In corrispondenza del bordo inferiore della gronda è presente un listello con funzione di chiusura, di supporto e di contenimento di elementi e strati funzionali. Su questo elemento viene vincolato anche il canale di gronda. 6 listello di base In corrispondenza del bordo della gronda è presente un listello con funzione di supporto della prima fascia di tegole. Il primo listello della fila deve avere un altezza maggiore rispetto agli altri di un valore pari a quello di una tegola per consentire alla prima fila di queste ultime di avere la stessa pendenza delle altre. Su questo elemento viene vincolata anche la cicogna. 7 continuità dell elemento termoisolante L elemento termoisolante deve potere giungere direttamente fino a quello posizionato in copertura, senza soluzioni di continuità, per evitare zone a minor resistenza termica (ponti termici). 8 risvolto del canale di gronda L aletta del canale di gronda deve risvoltare al di sotto del manto di tenuta al fine di evitare che, in presenza di vento, l acqua possa giungere fino all interno della copertura. 9 taglio termico della struttura portante La gronda, realizzata in calcestruzzo, al fine di evitare ponti termici, deve essere sezionata termicamente rispetto al solaio principale. Uno dei sistemi possibili consiste nell utilizzare barre o profili in acciaio distanziatori con capacità portanti. Fra il solaio e la gronda può quindi essere posizionato un isolante termico. 126

11 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza del parapetto In corrispondenza del parapetto le attenzioni progettuali da adottare sono le seguenti: scheda 1 posizione elementi di tenuta La prima fascia degli elementi di tenuta deve sporgere rispetto al filo interno del canale di gronda di circa 1/3 della larghezza stessa del canale per permettere una idonea caduta dell acqua al suo interno. Figura 5.7 Schema grafico del nodo in corrispondenza del parapetto 2 proseguimento dello strato di controllo alla tenuta all acqua Lo strato di controllo alla tenuta all acqua deve proseguire fino a raggiungere il canale di gronda per evitare infiltrazioni di acqua verso gli strati lignei sottostanti, in occasione di eventuali rotture di elementi del manto di tenuta. L aletta del canale di gronda deve proseguire al di sotto del manto di tenuta al fine di evitare che, in presenza di vento, l acqua possa giungere fino all interno della copertura. 3 canale di gronda La sezione del canale di gronda deve essere dimensionata secondo la normativa UNI EN La larghezza deve essere tuttavia tale da potere garantire una idonea manutenzione. 4 listello di base In corrispondenza del bordo della gronda è presente un listello con funzione di supporto della prima fascia di tegole. Il primo listello della fila deve avere un altezza maggiore rispetto agli altri di un valore pari a quello di una tegola per consentire alla prima fila di queste ultime di avere la stessa pendenza delle altre. 5 continuità dell elemento termoisolante L elemento termoisolante deve potere giungere direttamente fino a quello posizionato in copertura, senza soluzioni di continuità, per evitare zone a minor resistenza termica (ponti termici). 6 risvolto verticale del canale di gronda In corrispondenza del parapetto, il canale di gronda deve avere un risvolto in quanto, in occasione di nevicate, si potrebbe avere un accumulo di neve che bagnerebbe la muratura, degradandola. 7 scossalina di protezione In corrispondenza del parapetto, il risvolto verticale del canale di gronda deve essere protetto mediante una specifica scossalina per evitare infiltrazioni di acqua. È sconsigliata la sola adozione di sigillanti. 8 taglio termico della struttura portante (eventuale) Il parapetto, realizzato in calcestruzzo, al fine di evitare ponti termici, deve essere sezionato termicamente rispetto al solaio principale. Se vi fosse necessità di collegamento al solaio principale, uno dei sistemi possibili consiste nell utilizzare barre o profili in acciaio distanziatori con capacità portanti. Fra il solaio e il parapetto può quindi essere posizionato un isolante termico. 127

12 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza della parete perimetrale (superiore) Coerentemente con la tipologia di copertura, le attenzioni progettuali sono le seguenti: Figura 5.8 Schema grafico del nodo in corrispondenza della parete perimetrale (superiore) 1 scossalina di protezione In corrispondenza del colmo, dovrà essere posizionata una specifica scossalina per evitare infiltrazioni di acqua. Essa dovrà risvoltare orizzontalmente in maniera tale che l acqua portata dal vento non possa infiltrarsi all interno della copertura. La lunghezza di sovrapposizione dipende dalla ventosità, dalla pendenza della falda e dalla piovosità del sito. 2 scossalina di protezione In corrispondenza della parete perimetrale, il risvolto verticale della scossalina deve essere protetto, possibilmente, mediante un risalto della muratura per evitare infiltrazioni di acqua. È sconsigliata la sola adozione di sigillanti. 3 strato di controllo della tenuta all acqua Lo strato deve garantire la continuità anche in corrispondenza della parete perimetrale, mediante un adeguato risvolto dei teli. 4 elemento termoisolante In corrispondenza della parete perimetrale i pannelli devono essere sagomati in maniera tale da evitare lacune che indurrebbero ponti termici. 128

13 Attenzioni progettuali e schema grafico per il nodo in corrispondenza della parete perimetrale (inferiore) Coerentemente con la tipologia di copertura, le attenzioni progettuali sono le seguenti: scheda 1 scossalina In corrispondenza del bordo laterale, dovrà essere posizionata una specifica scossalina per evitare infiltrazioni di acqua. Essa dovrà risvoltare verticalmente in maniera tale da evitare percolamenti di acqua sulla facciata. 2 aletta della scossalina È presente un aletta verticale, sporgente di alcuni centimetri sopra il piano della copertura, che svolge la funzione di contenimento dell acqua piovana; la scossalina deve poter accogliere la poca acqua proveniente dalla fascia perimetrale della copertura. Figura 5.9 Schema grafico del nodo in corrispondenza della parete perimetrale (inferiore) 3 risvolto verticale della scossalina La scossalina deve risvoltare al di sotto del manto di tenuta al fine di evitare che, in presenza di vento, l acqua possa giungere fino all interno della copertura. 4 strato di controllo della tenuta all acqua Lo strato deve garantire la continuità anche in corrispondenza dela scossalina, mediante un adeguato risvolto orizzontale dei teli. 5 elemento di supporto della scossalina L elemento svolge sia la funzione di supporto, sia di chiusura orizzontale del pacchetto di muratura. 6 elemento termoisolante In corrispondenza del nodo orizzontale/verticale i pannelli devono essere sagomati in maniera tale da evitare lacune che indurrebbero ponti termici. 129

14 Isolamento termico Pagina a cura di Rockwool Si riportano di seguito alcune valutazioni analitiche volte ad indicare le prestazioni termiche del pacchetto di copertura, evidenziando il valore di trasmittanza termica U, al variare dello spessore e delle caratteristiche tecniche del pannello isolante utilizzato. Il calcolo è stato eseguito a partire dai valori λ D opportunamente maggiorati in conformità alla UNI EN Figura 5.10 Stratigrafia sottoposta a valutazioni termiche λ D Spessore isolante U [W/mK] [cm] [W/m 2 K] 0,038 (1) 12 0,292 0,038 (1) 18 0,206 0,038 (1) 20 0,187 0,038 (1) 26 0,148 0,038 (1) 30 0,129 0,036 (2) 12 0,279 0,036 (2) 18 0,196 0,036 (2) 24 0,150 0,036 (2) 28 0,131 Per ulteriori informazioni sulle caratteristiche tecniche dei prodotti consigliati (DUROCK C (1), HARDROCK ENERGY (2) ), si rimanda all appendice tecnica di pagina

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