DIRETTIVA EUROPEA SULL USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI

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1 DIRETTIVA EUROPEA SULL USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI (Direttiva 2009/128/CE) La Direttiva 128/2009/CE, recepita nell ordinamento legislativo nazionale con il DLgs 150 del 14 settembre 2012 si applicherà a tutta le filiera dei prodotti fitosanitari 1

2 ..NEL DETTAGLIO E PREVISTO. ispezione periodica di tutte le attrezzature per l applicazione dei fitofarmaci ad uso professionale divieto di ricorrere all irrorazione aerea (con possibilità di deroghe) onde contenere il rischio di provocare effetti negativi importanti sulla salute umana e sull ambiente misure specifiche per la tutela dell ambiente acquatico contro l inquinamento da prodotti fitosanitari e designazione di zone a utilizzo molto ridotto o nullo di fitofarmaci..nel DETTAGLIO E PREVISTO. Migliorare le fasi di gestione e stoccaggio dei fitofarmaci, dei loro imballaggi e dei prodotti residui del trattamento Fornire adeguata formazione di utilizzatori, venditori e consulenti Incrementare l adozione di metodi di difesa integrata Tutelare i corpi idrici Ridurre l uso di fitosanitari in aree sensibili Le disposizioni della Direttiva 128 e del DL 150 si applicano in ogni stato membro attraverso un Piano d Azione Nazionale (PAN) in cui sono descritti gli obiettivi di riduzione dei rischi, le misure per il loro raggiungimento e gli strumenti per valutare i progressi compiuti nell attuazione del piano. Nelle pagine successive sono sinteticamente descritti alcuni dei punti principali previsti dall ultima bozza del PAN (novembre 2012) FORMAZIONE A decorrere dal 26 novembre 2013 è istituito un sistema di formazione e aggiornamento periodico obbligatori e certificati per utilizzatori professionali, distributori e consulenti. Le Regioni e le Province autonome provvedono al rilascio dei certificati di abilitazione. I certificati di abilitazione sono rilasciati ai soggetti interessati, previa frequenza a specifici corsi di formazione di base (minimo 25 ore) e all ottenimento di una valutazione positiva. 2

3 FORMAZIONE I certificati di abilitazione sono validi per cinque anni su tutto il territorio nazionale e alla scadenza vengono rinnovati, a richiesta del titolare, previa verifica della partecipazione a specifici corsi o iniziative di aggiornamento (minimo 12 ore). Sono fatte salve le abilitazioni alla vendita e le abilitazioni all acquisto rilasciate prima dell entrata in vigore di tale sistema di formazione. A decorrere dal 26 novembre 2015: il certificato di abilitazione all acquisto e all utilizzo dei prodotti fitosanitari costituisce requisito obbligatorio per chiunque intenda acquistare e/o utilizzare i prodotti fitosanitari destinati a utilizzatori professionali. il certificato di abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari costituisce un requisito obbligatorio per la distribuzione sul mercato (all ingrosso o al dettaglio) di tutti i prodotti fitosanitari destinati ad utilizzatori professionali il certificato di abilitazione alla consulenza costituisce un requisito obbligatorio per svolgere attività di consulenza nell ambito della difesa fitosanitaria indirizzata alla difesa integrata e biologica, all impiego sostenibile e sicuro dei prodotti fitosanitari e ai metodi di difesa alternativi Le competenti Autorità regionali e provinciali possono sospendere o revocare, mediante apposito provvedimento, le diverse abilitazioni. Il periodo di sospensione o di revoca è stabilito dalle competenti Autorità regionali e provinciali in relazione alle inadempienze riscontrate. In ogni caso il periodo di sospensione non può essere inferiore a sei mesi. etto e ale MOTIVI DI SOSPENSIONE E REVOCA PER UTILIZZATORI PROFESSIONALI Abilitazioni Sospensione Revoca Utilizzo di prodotti fitosanitari Utilizzo di prodotti fitosanitari autorizzati in Italia ma non ammessi autorizzati in Italia ma non ammessi sulla coltura sulla coltura che determina un superamento del LMR armonizzato. Reiterazione nell utilizzo di prodotti fitosanitari autorizzati in Italia ma non ammessi sulla coltura Utilizzo di prodotti fitosanitari illegali o revocati Non rispetto delle indicazioni Reiterazione del mancato rispetto riportate in etichetta relativamente delle indicazioni riportate in etichetta alle prescrizioni per la tutela della relativamente alle prescrizioni per la salute o dell ambiente tutela della salute o dell ambiente L utilizzo non corretto del prodotto fitosanitario nella fase di distribuzione con il rischio di fenomeni di deriva La non corretta conservazione e la manipolazione dei prodotti fitosanitari che comportino un rischio per la salute o per l ambiente L utilizzo reiterato e non corretto del prodotto fitosanitario nella fase di distribuzione ha provocato importanti fenomeni di deriva a danno di abitazioni o di corsi idrici superficiali La non corretta conservazione e la manipolazione dei prodotti fitosanitari che arrechino gravi danni alla salute o all ambiente 3

4 FORMAZIONE ARGOMENTI FORMAZIONE ARGOMENTI FORMAZIONE ARGOMENTI FORMAZIONE ARGOMENTI 4

5 INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE Le Autorità nazionali competenti le Regioni e le Province autonome concordano i programmi di informazione e di sensibilizzazione della popolazione sui rischi e sui potenziali effetti acuti e cronici per la salute umana, per gli organismi non bersaglio e per l ambiente, derivanti dall uso dei prodotti fitosanitari, nonché sui benefici dell utilizzo di metodi a basso apporto di prodotti fitosanitari, con particolare riferimento alla produzione integrata e biologica. ISPEZIONE DELLE ATTREZZATURE PER LA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI - Obbligo di sottoporre a controllo funzionale almeno una volta entro il 2016 tutte le macchine per la distribuzione dei fitofarmaci utilizzate per scopi professionali - Ogni Paese deve stabilire un intervallo tra due controlli successivi non superiore a 5 anni sino al 2020 e successivamente a 3 anni - Possibilità di richiedere deroghe sull intervallo tra i controlli e sulle tipologie di irroratrici da esonerare dal controllo funzionale - In caso di esenzione dal controllo funzionale, deve essere garantita un adeguata formazione e informazione dell utilizzatore sui rischi e sulla necessità di una regolare manutenzione dell irroratrice. IRRORAZIONE AEREA L irrorazione aerea è vietata e può essere autorizzata, in deroga, per la difesa ordinaria e per contrastare un emergenza fitosanitaria, solo nei casi in cui non siano praticabili modalità di applicazione alternative dei prodotti fitosanitari oppure quando l irrorazione aerea presenti evidenti vantaggi in termini di riduzione dell impatto sulla salute umana e sull ambiente MISURE DI TUTELA DELL AMBIENTE ACQUATICO Allo scopo di tutelare l ambiente acquatico, entro tre anni dall entrata in vigore del PAN, in prossimità dei corpi idrici superficiali (naturali o artificiali, permanenti o temporanei) e nelle aree designate per la protezione di specie acquatiche significative dal punto di vista economico le Regioni e le Province autonome, individuano prescrizioni specifiche per la limitazione e/o la sostituzione dei prodotti fitosanitari classificati pericolosi per l ambiente acquatico, nonché dei prodotti rinvenuti nelle acque superficiali, a seguito delle attività di monitoraggio ambientale. Ove possibile, per tale sostituzione sono privilegiate le misure di prevenzione basate su metodi agroecologici, nonché su sistemi di lotta biologica e controllo biologico delle avversità, utilizzando prodotti fitosanitari a base di sostanze attive a basso rischio, definite ai sensi dell art. 22 del regolamento (CE) n.1107/

6 MISURE DI TUTELA DELL AMBIENTE ACQUATICO MISURE VOLONTARIE Le Regioni e le Province autonome prevedono opportuni strumenti per incentivare, nell ambito della Politica Agricola Comune (PAC), l applicazione di tecniche e pratiche, volte al miglioramento della qualità ambientale ed alla protezione dell ambiente acquatico dai fenomeni di inquinamento conseguenti alla deriva dei prodotti fitosanitari ed alla lisciviazione degli stessi, sia per ruscellamento che per percolazione All interno del PAN sono fornite anche alcune indicazioni su come ridurre i fenomeni di deriva e ruscellamento RIDUZIONE E REGOLAMENTAZIONE DELL USO DEI FITOSANITARI IN AREE SPECIFICHE Ferrovie Strade Parchi Aree ricreative Campi sportivi Scuole, ecc MANIPOLAZIONE DEI FITOSANITARI IN TUTTA LA FILIERA DI UTILIZZZO DIFESA FITOSNIARAIA A BASSO APPORTO DI PRODOTTI FITOSANITARI All interno del PAN sono riportati gli obblighi che devono essere rispettati dagli utilizzatori di prodotti fitosanitari nelle fasi di: Le Regioni e le Province autonome possono adottare ulteriori misure, per favorire il raggiungimento degli obiettivi Strategie fitosanitarie sostenibili Lotta biologica Lotta integrata Obbligatoria Volontaria 1. Cydia pomonella su melo e pero, con trappole con innesco a feromoni. 2. Lobesia botrana su uva da vino e da tavola con trappole con innesco a feromoni. 3. Cydia molesta su pesco, con trappole con innesco a feromoni. 4. Heliotis armigera o Tuta absoluta su pomodoro con trappole con innesco con feromoni. 5. Ostrinia nubilalis o Agriotes spp. o Diabrotica virgifera su mais, con apposite trappole. 6. Bactrocera oleae o tignoletta dell olivo, con apposite trappole. 7. Mosca della frutta sugli agrumi e altri fruttiferi, con apposite trappole. 6

7 NON CHIAMATECI PESTICIDI!!! E NEANCHE AGROFARMACI! SIAMO PRODOTTI FITOSANITARI! SEMPLICI INDICAZIONI PER NON CONTAMINARE LE ACQUE I prodotti fitosanitari non inquinano le acque se manipolati correttamente Poche gocce di prodotto concentrato possono causare l inquinamento delle acque potabili FERMATI A PENSARE... Almeno il 50-70% della contaminazione delle acque superficiali da prodotti fitosanitari è dovuta all inquinamento puntiforme e può essere evitata L inquinamento puntiforme è costituito principalmente dalle perdite di prodotto durante le operazioni di riempimento e di pulizia dell irroratrice e durante la fase di gestione dei reflui del trattamento Queste perdite possono essere evitate adottando opportuni accorgimenti tecnici ed infrastrutture 7

8 LE CAUSE DELL INQUINAMENTO Le operazioni di: - preparazione e inserimento della miscela fitoiatrica nel serbatoio dell irroratrice - smaltimento della miscela fitoiatrica residua nel serbatoio - lavaggio dell attrezzatura impiegata - lavaggio dei contenitore vuoti dei fitosanitari sono ritenute responsabili di buona parte dell'inquinamento da prodotti fitosanitari Anche nell ipotesi ottimistica di una concentrazione di principio attivo (p.a.) in tali reflui dello 0.1%, ciò si traduce in un quantitativo di circa 1.5 kg/anno di p.a. che, generalmente, viene smaltito su una superficie di terreno inferiore ai 10 m 2 e, spesso, posta in prossimità di zone altamente vulnerabili quali pozzi o corsi d acqua COME OPERARE Operare correttamente nelle seguenti fasi e fondamentale per prevenire l inquinamento puntiforme delle acque 1. Trasporto 2. Stoccaggio 3. Gestione del prodotto fitosanitario prima, durante e dopo la distribuzione della miscela fitoiatrica 4. Gestione dei prodotti residui TRASPORTO: ORGANIZZA IL TRASPORTO PRODOTTI FITOSANITARI NELLA TUA AZIENDA Consorzio Agrario Cooperativa Rivenditore 1.Quando possibile, fatti consegnare direttamente i prodotti fitosanitari dal tuo rivenditore 2.Utilizza un piano di carico in grado di contenere eventuali perdite di prodotto 3.Tieni sempre un cellulare ed i numeri di emergenza a portata di mano 4.Tieni a portata di mano del materiale assorbente per intervenire subito in caso di perdite 8

9 STOCCAGGIO: CONSERVA I PRODOTTI FITOSANITARI IN MODO DA EVITARE RISCHI DI CONTAMINAZIONE PER UOMINI ANIMALI E AMBIENTE Utilizzo di locali non isolati dall esterno e non dotati di pavimentazione atta a contenere eventuali perdite 1.Conserva i prodotti fitosanitari in un locale/magazzino chiuso a chiave, ben segnalato e dove sia possibile contenere le perdite 2.Verifica che il magazzino sia dotato dei dispositivi di sicurezza: numeri di emergenza, estintore, materiale assorbente 3.Tampona subito e smaltisci in modo appropriato le perdite di prodotto Nessun impiego di adeguati cartelli di pericolo all ingresso dell area di stoccaggio I PITTOGRAMMI NECESSARI STOCCAGGIO 9

10 STOCCAGGIO STOCCAGGIO polveri pavimento liscio e in piano liquidi Uso di armadio non idoneo (materiale assorbente e non ignifugo) Investimento: Euro PRIMA DI INIZIARE IL TRATTAMENTO Fermati a pensare prima di irrorare: pianifica il trattamento e tieni conto delle aree più sensibili all inquinamento vicine al tuo campo!! vento Pozzo Stagno 100 m Stagno Nessun trattamento Ugelli antideriva Canale PRIMA DI INIZIARE IL TRATTAMENTO: PRODOTTI E VOLUMI DI DISTRIBUZIONE 1.Decidi quale prodotto distribuire 2.Identifica le aree più sensibili all inquinamento e rispetta le distanze di sicurezza 3.Pianifica in anticipo le fasi di preparazione della miscela, riempimento dell irroratrice e lavaggio dell attrezzatura 4.Leggi attentamente le etichette dei prodotti fitosanitari 10

11 COME OPERARE Calcola con precisione il volume di miscela e la dose di prodotto fitosanitario da distribuire UTILIZZO DI MACCHINE CERTIFICATE e/o PERIDICAMENTE CONTROLLATE E REGOLATE La miscela residua nel serbatoio è costituita da 2 frazioni conseguenza di una non corretta regolazione B Ciò è molto importante per evitare di avere residui alla fine del trattamento!! (oltre che per risparmiare) A non pescata dalla pompa UTILIZZO DI MACCHINE CERTIFICATE Per risolvere il problema A UTILIZZO DI MACCHINE CONTROLLATE E REGOLATE Per risolvere il problema B 11

12 UTILIZZO DI IRRORATRICI FUNZIONALI E CON SCALA DI LETTURA LEGGIBILE Scala leggibile e funzionante Scala non leggibile e non funzionante L IMPORTANZA DI ANTIGOCCIA FUNZIONANTI Ugello con dispositivo antigoccia non funzionante Ugello senza dispositivo antigoccia IMPIEGO DEI SISTEMI ANTIGOCCIA Impediscono la fuoriuscita di liquido dagli ugelli un volta terminata la fase di distribuzione evitando uno spreco di prodotto, diminuendo il rischio di contatto dell operatore con la miscela fitoiatrica e l inquinamento ambientale Devono operare con pressione 0.5 bar ed interrompere il gocciolamento meno di un minuto IMPIEGO DEI SISTEMI ANTIGOCCIA membrana Sono classificabili in: Antigoccia per aspirazione (o risucchio) Antigoccia meccanici (a sfera, a valvola o a membrana): sono i più comuni Antigoccia pneumatici membrana 12

13 PRIMA DI INIZIARE IL TRATTAMENTO: ATTREZZATURA 1.Effettua la corretta regolazione dell irroratrice 2.Controlla che non vi siano gocciolamenti dall irroratrice COME REGOLARE CORRETTAMENTE L IRRORATRICE Calcolo del volume (V) di acqua da distribuire (l/ha) Irroratrici per colture erbacee q = portata singolo ugello (l/min) d = distanza tra gli ugelli (m) V q v 600 d v = velocità di avanzamento (km/h) ESEMPIO DI REGOLAZIONE IN CAMPO Coltura: mais N ugelli sulla barra: 20 Trattamento post emergenza Calcolo la portata (q) dell ugello ugelli con appositi provettoni q = 1.2 l/min Verifico la velocità di avanzamento (v) con bindella e cronometro v =6 km/h Calcolo il volume da distribuire (V) V l / ha

14 45 s Distanza (m) x 3.6 = velocità (km/h) Tempo (s) esempio : 100 (m) x 3.6 = 8 (km/h) 45 (s) 100 m ESEMPIO DI REGOLAZIONE IN CAMPO - 2 Capacità serbatoio: 600 litri Superficie da trattare: 5 ha Per trattare 5 ha mi occorrono litri di miscela (560 x 5) Ogni riempimento completo del serbatoio mi permette di distribuire 580 litri, in quanto 20 non sono aspirati dalla pompa (questo valore è stato determinato svuotando completamente il serbatoio) Con 4 riempimenti completi riesco a distribuire 2320 l (4 x 580) Il quinto riempimento dovrà essere di soli 480 l (cioè quelli che mancano per arrivare a 2800) ATTENZIONE!!!! La scala di lettura del serbatoio dovrà comunque segnare 500, in quanto occorre ricordarsi che ci sono 20 litri di miscela che non viene aspirata!!! PRIMA DI INIZIARE IL TRATTAMENTO: DAL CENTRO AZIENDALE AL CAMPO 1.Scegli il tragitto più sicuro per non inquinare le acque 2.Verifica che il veicolo utilizzato e l irroratrice possano operare in sicurezza nel tragitto fino al campo PRIMA DI INIZIARE IL TRATTAMENTO: 1.Assicurati che la miscela fitoiatrica non venga mai a contatto con le fonti di prelievo dell acqua 2.Guarda la scala di lettura per introdurre il volume d acqua necessario 3.Evita il traboccamento del serbatoio ACQUA Stai attento quando prepari la miscela e riempi l irroratrice!! 14

15 RIEMPIMENTO IRRORATRICE IN AZIENDA RIEMPIMENTO IRRORATRICE IN AZIENDA Area attrezzata per il riempimento del serbatoio con acqua pulita senza contatto con la miscela presente nel serbatoio 1.Osservare alcune precauzioni 2.Utilizza un telo di plastica che consenta di raccogliere le fuoriuscite di prodotto 3.Effettua il riempimento in un area attrezzata dove le fuoriuscite di prodotto possano essere raccolte (es. area pavimentata collegata ad un serbatoio di raccolta) 4.Tieni a disposizione del materiale assorbente (es. lattiera per gatti) per tamponare immediatamente le fuoriuscite di prodotto RIEMPIMENTO IRRORATRICE IN AZIENDA RIEMPIMENTO IRRORATRICE IN AZIENDA Corretta gestione di una perdita di prodotto fitoiatrico 15

16 n di rilievi (%) RIEMPIMENTO IRRORATRICE IN CAMPO TRASPORTO SICURO DELLE CONFEZIONI DI PRODOTTI FITOSANITARI 1.Utilizza un contenitore apposito per il trasporto degli prodotti fitosanitari in campo 2.Il contenitore deve essere ben fissato al telaio dell irroratrice e chiuso a chiave in modo che sia accessibile solo al personale autorizzato 3.Cambia ogni volta l area dove prepari la miscela e riempi l irroratrice 4.Le perdite di prodotto in campo verranno degradate biologicamente Contenitore autocostruito Macchina già predisposta DOSAGGIO INADEGUATO DOSAGGIO ADEGUATO Uso di attrezzature per la misura della dose inadeguate (indagine nel saluzzese) 1.Utilizza delle attrezzature adatte per la misura della dose 2.Utilizza dei premiscelatori errori di dosaggio (%) Errori di dosaggio 16

17 SERBATOIO PREMISCELATORE SERBATOIO PREMISCELATORE Capacità da 7 a 40 litri serbatoio premiscelatore serbatoio principale sistema di lavaggio - aspirazione dei formulati - corretto dosaggio e la premiscelazione del prodotto - introduzione del prodotto nel serbatoio principale ed il lavaggio dei contenitori vuoti di fitofarmaci Venturi ugello per lavaggio pompa dell irroratrice SERBATOIO PREMISCELATORE inserimento del prodotto commerciale e lavaggio caraffa graduata SERBATOIO PREMISCELATORE Montato sull irroratrice lavaggio interno del premiscelatore Indipendente 17

18 SERBATOIO PREMISCELATORE INDIPENDENTE pressione di esercizio minima: 3 bar (come acquedotto) SERBATOIO PREMISCELATORE Attrezzatura per l aspirazione del prodotto all interno del premiscelatore 1.minore ingombro dell irroratrice 2.possibilità di impiego su più macchine DISPOSITIVO PER IL LAVAGGIO DEI CONTENITORI VUOTI DEGLI PRODOTTI FITOSANITARI indipendente DISPOSITIVO PER IL LAVAGGIO DEI CONTENITORI VUOTI DEGLI prodotti fitosanitari Contenitore sporco sul premiscelatore Contenitore dopo il lavaggio nell apertura di riempimento del serbatoio dell irroratrice Lavaggio 18

19 DURANTE LA DISTRIBUZIONE Evita di inquinare DURANTE LA DISTRIBUZIONE: EVITA LA CONTAMINAZIONE DIRETTA DELLE ACQUE 1.Verifica che il liquido erogato non colpisca la macchina 2.Non erogare la miscela fitoiatrica quando l irroratrice è ferma 3.Interrompi l erogazione nelle fasi di svolta sulle testate 4.Se ti accorgi di qualche gocciolamento o perdita dall irroratrice interrompi immediatamente la distribuzione ed effettua le riparazioni necessarie 5.Non irrorare su corsi d acqua, pozzi e canali di scolo Irroratrice con ugelli che colpiscono direttamente il telaio generando gocciolamento Ugello che eroga direttamente sulla tubazione determinando gocciolamento 19

20 Effetto della distribuzione con irroratrice ferma Mancata interruzione dell erogazione durante la svolta DURANTE LA DISTRIBUZIONE: EVITA LA DERIVA DEL PRODOTTO FITOIATRICO 1.Non irrorare nelle fasce di rispetto 2.Scegli l ugello appropriato in funzione delle condizioni meteorologiche e del vento coltura trattata ZONA DI RISPETTO coltura sensibile EFFETTI AMBIENTALI DELLA DERIVA VENTO I fattori che influenzano la deriva DERIVA VENTO DERIVA Esempio di area di rispetto per evitare di inquinare il corso d acqua 20

21 Deriva del prodotto a terra (% del volume distribuito) Deriva del prodotto a terra (% del volume distribuito) Deriva del prodotto a terra (% del volume distribuito) CHE COSA SI INTENDE PER DERIVA? ENTITA DELLA DERIVA A TERRA Colture erbacee (da Ganzelmeier et al. 2000) DERIVA : Il movimento del fitofarmaco nell atmosfera dall area trattata verso qualsivoglia sito non bersaglio, nel momento in cui viene operata la distribuzione (ISO 22866) Distanza dall'area trattata (m) ENTITA DELLA DERIVA A TERRA Frutteto (da Ganzelmeier et al. 2000) Primi stadi vegetativi Piena vegetazione Distanza dall'area trattata (m) ENTITA DELLA DERIVA A TERRA Vigneto (da Ganzelmeier et al. 2000) Primi stadi vegetativi Piena vegetazione Distanza dall'area trattata (m) 21

22 COME SI GENERA LA DERIVA IL D.Lgs 124/2012 (che recepisce la DIRETTIVA 2009/127/CE): COSA PREVEDE SULLA DERIVA vento FASE 1 Nube di gocce generata dalla macchina FASE 2 Spostamento della nube secondo la direzione del vento Articolo «Le macchine devono essere progettate e costruite in modo da assicurare che il prodotto fitosanitario sia depositato nelle zone bersaglio, da ridurre al minimo le perdite nelle altre zone e da evitare la dispersione di prodotti fitosanitari nell ambiente..» LA DIRETTIVA 2009/128/CE (recepita con il D.Lgs. 150/2012): COSA PREVEDE SULLA DERIVA (art. 11) 1. Dare preferenza a tecniche di distribuzione più efficienti, quali l uso di attrezzature di applicazione dei prodotti fitosanitari a bassa dispersione soprattutto nelle colture verticali, quali frutteti, luppolo e in vigneti; 2. Ricorso a misure di mitigazione che riducano al minimo i rischi di inquinamento al di fuori del sito causato da dispersione dei prodotti irrorati, drenaggio e ruscellamento. Esse includono la creazione di aree di rispetto di dimensioni appropriate per la tutela degli organismi acquatici non bersaglio e di aree di salvaguardia per le acque superficiali e sotterranee utilizzate per l estrazione di acqua potabile, nelle quali sia vietato applicare o stoccare prodotti fitosanitari. I FATTORI CHE INFLUENZANO LA DERIVA Condizioni metereologiche predominanti Miscela fitoiatrica distribuita (formulato+coadiuvante+acqua) Dimensione delle gocce Tipologia di irroratrice impiegata Regolazione dell irroratrice 22

23 EFFETTI AGRONOMICI DELLA DERIVA (danni da fitotossicità alle colture limitrofe) SOLUZIONI TECNICHE PER LIMITARE LA DERIVA NELLE COLTURE ARBOREE I dispositivi tecnici in grado di limitare la deriva Ugelli antideriva Sensori di vegetazione Sistema di ricircolo e tunnel Sistema di chiusura aria su un lato Coltura trattata Coltura sensibile SOLUZIONI TECNICHE PER LIMITARE LA DERIVA NELLE COLTURE ERBACEE Entrata liquido UGELLI ANTIDERIVA Riduzione della deriva 70% UGELLI Low Drift (Pre-camera) A specchio a bassa pressione (TT) Air induction Di fine barra Aria BARRE Con manica d aria Per diserbo localizzato Uscita liquido Dimensioni dell ugello inferiore rispetto agli air-induction tradizionali Producono gocce più grosse e meno sensibili alla deriva 23

24 Deriva (% del distribuito) RIDUZIONE DELLA DERIVA CON UGELLI ANTIDERIVA (prove DiSAFA) UGELLI ANTIDERIVA: POSSIBILI PROBLEMI 16% Maggiore possibilità di otturazione 14% 12% deriva = 18.8% XR 80 AI 80 tradizionali antideriva Maggiore difficoltà valutazione corretto funzionamento 10% 8% Riduzione deriva = 88% Minore portate a ridotte pressioni e con liquidi viscosi 6% 4% Minore efficacia quando è richiesta una elevata copertura (> 50 impatti/cm 2 ) 2% deriva = 2.2% 0% Distanza dal margine dell'area trattata (m) Utilizzo dell elettronica per ridurre la deriva Riduzione della deriva: % Atomizzatori dotati di sensori ad ultrasuoni per il riconoscimento del bersaglio Distribuzione convenzionale Parametri controllati: - n di ugelli aperti e pressione di esercizio - portata aria Sistema di indetificazione della vegetazione (Crop Identification System) Distribuzione controllata 24

25 deriva a terra (% rispetto distribuito) Utilizzo dell elettronica per ridurre la deriva Irroratrici a tunnel con sistema di recupero del prodotto ANEMOMETRO SONICO SATELLITE 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% macchina tradizionale irroratrice con tunnel 38% 31% 25% 18% 13% 11% giugno luglio agosto Riduzione deriva del 40-70% ATOMIZZATORI DOTATI DI CHIUSURA LATERALE DELL ARIA riduzione deriva del 20-30% ATOMIZZATORI DOTATI DI CHIUSURA LATERALE DELL ARIA chiuso lato chiuso aperto 25

26 UGELLI DI FINE BARRA BARRA CON MANICA D ARIA Riduzione della deriva: 70-80% Barra tradizionale Barra senza manica d aria in funzione Barra con manica d aria in funzione Barra con ugello finale a «getto asimmetrico» Riduzione deriva = 10-20% STABILITÀ DELLA BARRA PER CONTENERE LA DERIVA Sistemi per stabilizzare la barra BARRA FISSA A > B A B Barra stabile PENDOLO BUCA A = B A B Sovrapposizione non corretta deriva TRAPEZIO DEFORMABILE BUCA A = B Area non trattata Barra instabile A PENDENZA B 26

27 Controllo automatico dell altezza della barra Sospensione attiva sulla barra Differenti tipologie di sospensioni Sospensione Meccanica sull assale Attuatori a comando elettronico Sensori di livello Sospensioni Pneumatiche sull assale IRRORATRICI SCHERMATE DISERBO LOCALIZZATO ABBINATO SEMINATRICE E SARCHIATRICE Riduzione della deriva: 60-70% Riduzione della deriva: 80-90% 27

28 RIDURRE LA VELOCITA DI ROTAZIONE DEL DISCO NELLE IRRORATRICI A POLVERIZZAZIONE CENTRIFUGA BARRIERE NATURALI PER CONTENERE LA DERIVA Barriera frangivento Carter Variazione della dimensione delle gocce in funzione della portata erogata e della pressione dell aria Elettrovalvola iniettore 140 Disco rotante Liquido Alcune specie adatte per la formazione di barriere naturali Densita delle barriere in funzione della specie utilizzata Aprile Maggio Giugno Crataegus sp. Acer campestre Fagus sp. Carpinus betulus 28

29 % riduzione deriva % riduzione deriva Riduzione della deriva grazie alle barriere Riduzione della deriva 2 m dopo la barriera vegetale vegetazione ridotta piena vegetazione 0-1 m 2 m 5 m 8 m FEB MAR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV distanza dalla barriera Riduzione della deriva nel tempo grazie alla barriera vegetale 90% 70% DURANTE LA DISTRIBUZIONE: EVITA IL RUSCELLAMENTO DELLA MISCELA FITOIATRICA 1.Non irrorare quando vi è un elevato rischio di ruscellamento 2.Non irrorare su terreno gelato o allagato dalla pioggia Marzo.Aprile Maggio Giugno.Luglio. NESSUN TRATTAMENTO!!!!! 29

30 DOPO LA DISTRIBUZIONE Usa il serbatoio lavaimpianto per effettuare la pulizia dell irroratrice e del serbatoio Pulisci anche l interno del serbatoio: risciacqualo almeno tre volte DOPO LA DISTRIBUZIONE: LAVAGGIO INTERNO 1.Diluisci con acqua la miscela residua nell irroratrice e distribuiscila sul campo 2.Diluisci la miscela residua altre due volte e distribuiscila nuovamente sul campo 3.Riporta in azienda soltanto la porzione di miscela diluita che non può essere distribuita dall irroratrice Quando acquisti una nuova irroratrice verifica che la quantità di miscela non distribuibile sia minima (macchine certificate) Questo dovrebbe essere uno dei criteri di scelta fondamentali! LAVAGGIO IRRORATRICE SERBATOIO E CIRCUITO LAVAIMPIANTO Possibilità di effettuare in campo il lavaggio dell irroratrice e lo smaltimento della miscela residua nel serbatoio principale Deve essere progettato in modo da consentire il risciacquo delle tubazioni anche con il serbatoio principale pieno e la diluizione del residuo all interno dello stesso 30

31 IL CORRETTO CIRCUITO CON SERBATOIO LAVAIMPIANTO serbatoio lavaimpianto 20 l/min valvola 3 vie serbatoio principale 2 valvola 3 vie Ugelli per il lavaggio gruppo regolazione interno del serbatoio dell irroratrice 80 l/min 100 l/min Pompa 100 l/min 20 l/min Ugelli 20 l/min La prima valvola a 3 vie consente all operatore di scegliere se far aspirare la pompa dal serbatoio principale o dal lavaimpianto; la seconda valvola gestisce il ritorno (la frazione di miscela in uscita dal gruppo di regolazione che non viene inviata agli ugelli) e permette all operatore di scegliere se inviarlo nel serbatoio principale o direttamente alla pompa (sistema by-pass ). In questo modo è possibile evitare l introduzione di acqua pulita nel serbatoio principale durante l operazione di lavaggio. SERBATOIO E CIRCUITO LAVAIMPIANTO SERBATOIO E CIRCUITO LAVAIMPIANTO Serbatoio prima del lavaggio Serbatoio dopo il lavaggio 31

32 DOPO LA DISTRIBUZIONE: LAVAGGIO ESTERNO 1.Utilizza una lancia per effettuare il lavaggio esterno in campo 2.Cambia ogni volta l area sulla quale effettui il lavaggio 3.Se lavi l irroratrice in azienda scegli un area dove le acque di lavaggio possano essere raccolte per poi essere smaltite correttamente 4.Dopo l utilizzo, ricovera l irroratrice sotto una tettoia per proteggerla dalla pioggia In campo In azienda GESTIONE DEI PRODOTTI RESIDUI: SMALTIMENTO DEI CONTENITORI DI PRODOTTI FITOSANITARI 1.Segui le istruzioni in etichetta per le procedure di smaltimento 2.Aderisci ai consorzi di raccolta dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari 3.Non bruciare e non interrare mai i contenitori di prodotti fitosanitari GESTIONE DEI PRODOTTI RESIDUI: PRODOTTI SCADUTI 1.Smaltisci gli prodotti fitosanitari scaduti o non più registrati tramite una ditta autorizzata Non versare mai gli prodotti fitosanitari scaduti in fognatura 32

33 GESTIONE DEI PRODOTTI RESIDUI: RESIDUI LIQUIDI Le temperature di combustione sono solitamente troppo basse per consentire la completa degradazione dei residui degli prodotti fitosanitari 1.Riutilizza i residui diluiti di miscela fitoiatrica avanzati al termine del trattamento 2.Conserva i residui di miscela fitoiatrica diluita in modo sicuro prima del loro smaltimento o riutilizzo 3.Non scaricare mai liquidi o solidi contenenti prodotti fitosanitari in prossimità di corpi idrici PROCEDURE SCORRETTE DI SMALTIMENTO DEI PRODOTTI REFLUI DEL TRATTAMENTO ESEMPIO DI LAVAGGIO DELL IRRORATRICE SU AREA NON ATTREZZATA 33

34 PULIZIA IRRORATRICE NEL CORTILE DELL AZIENDA SU BIOBED Strato di erba Tombino Acqua di lavaggio 60 cm Percolazione acqua depurata nel terreno Paglia tritata (50%) Torba (25%) Terreno di superficie (25%) Strato di argilla (10 cm) IL SISTEMA BIOBAC Principio di funzionamento Installazione di un dispositivo, collegato al serbatoio di regolazione, per il controllo dell umidità all interno del biofiltro. Aggiunta di un substrato, denominato biostarter, per aumentare l attività della microflora batterica naturalmente presente nel suolo Area attrezzata per il lavaggio Handling/ wahing area Area con Biobed per il lavaggio dell irroratrice Evaporazione Biodegradazione delle sostanze attive P Tank Drain Serbatoio di regolazione Acque di lavaggio Stoccaggio e manipolazione prodotti fitosanitari Scolo acqua piovana RISULTATI Evaporazione acqua ed incremento attività microflora 34

35 Quando non è possibile effettuare il lavaggio in campo, convogliare le acque di lavaggio dell irroratrice in appositi serbatoi di raccolta Esempio di telo in politene pronto per l uso Area fissa attrezzata per il lavaggio dell irroratrice e per il convogliamento delle acque di lavaggio in appositi serbatoi di raccolta 8 m 4 m Aspiratore acqua Telo di raccolta in polietilene Contenitore raccolta acque di lavaggio (2000 litri) Area smontabile attrezzata per il lavaggio dell irroratrice e per il convogliamento delle acque di lavaggio in appositi serbatoi di raccolta Contenitore trasportabile per stoccaggio temporaneo dei reflui Telo arrotolato per trasporto Esempio di area attrezzata per il lavaggio dell irroratrice Serbatoi per lo stoccaggio temporaneo delle acque di lavaggio Esempio di area attrezzata per il lavaggio dell irroratrice 35

36 GESTIONE DEI PRODOTTI RESIDUI: RESIDUI SOLIDI 1.I residui solidi contaminati biodegradabili (es. segatura) possono essere stoccati per una loro ulteriore degradazione in locali sicuri Stoccaggio dei contenitori vuoti in aree non adeguate e non protette dagli agenti atmosferici 2.I residui solidi contaminati non biodegradabili, (es. sabbia) devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi 3.I contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari (dopo essere stati accuratamente lavati) devono essere stoccati in modo adeguato e successivamente inviati ad un centro di raccolta Esempio di cassonetti per lo stoccaggio sicuro dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari 36

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