STILE BENELLI. l analisi

Transcript

1

2 fucili da caccia STILE BENELLI Può un fucile rivoluzionario essere il discendente naturale di una stirpe ormai quarantennale? Sì, e se analizziamo la genesi del Vinci ci accorgiamo che le grandi innovazioni non sono solo figlie del classico colpo di genio ma, come nel caso in esame, possono essere il prodotto di studi metodici e approfonditi. testo e immagini di paolo tagini Parlare di un nuovo fucile semiautomatico calibro 12 non è impresa semplice, neanche per chi da un quarto di secolo fa il mestiere di giornalista del settore armiero e il rischio di scrivere banalità o di non riuscire a raccontare con esattezza al lettore quel che si ha di fronte è forte. L appassionato o il cacciatore che vanno in armeria per un possibile acquisto sono spesso colti dallo stesso genere di dubbi: che differenza c è fra un fucile che costa tot e un altro che viene via a metà prezzo? Nel caso del Benelli Vinci, protagonista di queste pagine, ci troviamo di fronte a una realizzazione completamente nuova nel complesso settore dei fucili semiauto calibro 12, tanto che temiamo non sia facile poterne descrivere la reale portata tecnica. Ci proviamo. La Benelli Armi di Urbino nacque nel 1967 da una costola della fabbrica di motociclette di Pesaro, di proprietà dell omonima famiglia; chi scrive ebbe modo di visitare per la prima volta la Benelli Armi nel 1985 e da allora non è difficile riconoscere uno stile Benelli, vale a dire una conduzione oltremodo efficiente e dinamica dell azienda, in un ambiente compassato e gradevole. Benelli, nel corso dei decenni, è diventato sinonimo di tecnologia e l elenco dei fucili che sono diventati altrettanti successi commerciali è bello sostanzioso. Tutta la tecnologia utilizzata da Benelli è proprietary, nel senso che è prodotta in proprio e non acquistata da terzi. Il core business è rappresentato dal fucile semiauto con sistema di funzionamento inerziale, proprio l idea originale che mise in moto la Benelli e che ancora oggi ne caratterizza l immagine. Tanto per fare qualche esempio, Benelli esporta in 76 paesi del mondo oltre l 80% del volume prodotto ed è leader mondiale nel campo dei fucili semiautomatici a canna liscia (negli USA, tanto per fare un esempio significativo, si colloca al secondo posto); se si considerano tutte le varianti, costruisce circa 300 modelli diversi di fucili che, per contro, vantano un livello di standardizzazione della produzione e di intercambiabilità delle parti che è elevatissimo. Con oltre due milioni di esemplari costruiti nel corso della sua storia ultraquarantennale ci sarebbe di che dormire soddisfatti, senza tanti patemi d animo; e invece no. Secondo lo stile Benelli, oltre il 2% del fatturato è investito in ricerca e sviluppo e il Vinci è proprio il frutto di questo lavoro che ha portato alla creazione di un fucile semiautomatico, sempre a funzionamento inerziale, che però è molto più semplice di tutti i suoi predecessori. Il sistema di funzionamento inerziale prevede che una massa, alloggiata nel calcio, per effetto del rinculo avanzi rispetto al fucile; ciò causa la compressione di una molla che, quando successivamente si distende, respinge all indietro la massa inerziale di cui si è detto, che a sua volta trascina poi all indietro il portaotturatore e dà luogo al ciclo di sparo. È un sistema che rende l arma meno esposta alle bizze delle cartucce: nei fucili con funzionamento a presa di gas spesso avvengono malfunzionamenti a causa della sporcizia prodotta dalle munizioni (che non sempre impiegano componenti di buona qualità). Uno svantaggio del sistema inerziale era finora la presenza della massa nel calcio, cosa che limita l architettura del fucile; un passo in avanti decisivo nella sua evoluzione è stata la possibilità di trasformare il portaotturatore nella massa inerziale. Semplice e geniale. Il passo successivo è stato l eliminazione della carcassa: nel Vinci troviamo un fodero d acciaio applicato stabilmente alla canna entro cui scorre il gruppo otturatore e un modulo carcassa (in analogia all M16 potremmo chiamarlo lower receiver) che comprende i meccanismi di scatto e di alimentazione. Al fodero d acciaio è incastrato il calcio. Vediamo ora come funzionano i singoli sottoinsiemi del Vinci. Il fodero, che sappiamo essere applicato stabilmente alla canna, sembrerebbe un qualsiasi tubo d acciaio: in realtà è un pezzo piuttosto 1 complesso da costruire perché è rettificato esternamente e richiede dei passaggi di tornio (parliamo ovviamente di macchinari a CNC dell ultima generazione) per creare al suo interno le sedi per i tenoni dell otturatore e l incastro per il calcio. I benelliani più attenti ricorderanno che c era già stato un altro fucile fatto a Urbino con il manicotto applicato alla canna: l SL 80, dunque un richiamo a una tradizione che non è andata dispersa. Il fodero del Vinci è più lungo di una carcassa convenzionale e ciò permette, oltre a fare decelerare convenientemente il gruppo otturatore, a garantirgli pure una corsa tanto lunga da rendere perfettamente affidabile l alimentazione delle cartucce. Al fodero è incastrato, nella sua parte posteriore, il calcio con un sistema a filetto interrotto semplicissimo e che non richiede attrezzi per lo smontaggio. Abbiamo un Comfortech Plus, ossia di seconda generazione, che è in pratica una struttura elastica deformabile la quale parliamo per una lunga esperienza personale ammortizza effettivamente bene il rinculo dell arma. È stato mantenuto il kit di spessori che permette la variazione della piega e del vantaggio a destra o sinistra. La piega Foto 1. L ing. Marco Vignaroli ha guidato la squadra dei progettisti del Vinci. È in Benelli da 16 anni e durante la sua attività sono nate diverse nuove linee di armi: i fucili a pompa Nova e Supernova, la carabina Argo, la pistola ad aria compressa Kite, i fucili per il Law Enforcement e, e ora, il Vinci. Un salto di qualità nella progettazione Benelli è avvenuto in coincidenza della nascita dell M4 calibro 12 (fucile che, ricordiamo, dal 1999 è in dotazione all esercito USA): da allora è aumentato il numero delle persone coinvolte e i requisiti dei nuovi progetti sono diventati più stringenti. Alla progettazione del Vinci hanno concorso 15 persone che si sono impegnate per tre anni; il fucile è coperto da sei brevetti che riguardano l otturatore, il fodero della canna, l attacco del calcio e altre parti. Meccanica ed estetica nascono contemporaneamente: secondo Marco Gaudenzi, l architetto pesarese che ha dato forma alle più recenti armi Benelli, la perfezione per un oggetto d uso è che permetta di fare le cose con la minor fatica. È innegabile che in questi fucili la funzionalità sia massima. 34 actionarms agosto 2010 agosto 2010 actionarms 35

3 Il calciolo di poliuretano Air Cell è facilmente intercambiabile, senza l uso di attrezzi, ed è prodotto in tre diverse misure che determinano altrettante lunghezze del calcio. Grazie all impiego di questo materiale sintetico si smorzano il rinculo e le vibrazioni percepite dall utilizzatore del fucile. Nella configurazione di serie il calcio è lungo 365 mm. La rapidità d uso del Vinci deriva anche da questo comando a bilanciere posto sul fianco destro della carcassa: la pressione sulla sua parte anteriore sgancia l otturatore (quando è bloccato in posizione di apertura) e lo manda automaticamente in chiusura, mentre la parte posteriore della leva serve per scaricare il tubo serbatoio Il mirino a fibra ottica High-Sight è montato sulla bindella di mira, che è d acciaio. 4 I naselli di nuovo disegno, anch essi intercambiabili, sono disponibili in due misure (nel tondo quello più alto, utile se sul Vinci è montato ad esempio un punto rosso). Anche in questo caso l impiego di un particolare materiale sintetico (elastomero) frappone un isolante fra la guancia del tiratore e le vibrazioni generate dallo sparo. Davanti al ponticello del grilletto, in posizione incassata, si nota la leva che manda in chiusura l otturatore quando è bloccato in posizione di apertura (questa funzione è svolta anche dalla leva a bilanciere). 36 actionarms agosto 2010 agosto 2010 actionarms 37

4 Il set degli strozzatori mobili interni Criochoke, con la relativa chiave. Questi strozzatori, lunghi ben 7 centimetri, sono d acciaio inox sottoposto a trattamento criogenico. 7 La forma anatomica del calciolo, studiato per ben appoggiarsi fra i muscoli deltoide e pettorale. 8 Il pulsante che permette la rotazione del tubo d alimentazione, operazione necessaria (e semplicissima) per smontare l arma. Lo stesso pulsante permette anche di svincolare il tubo stesso (ne esistono di diversa capacità) dal modulo carcassa Rispetto ai Benelli tradizionali, il pulsante della sicura del Vinci è stato spostato davanti al grilletto. Il cucchiaio elevatore che, come tutto il resto del meccanismo di alimentazione, è alloggiato nel modulo carcassa. 38 actionarms agosto 2010 agosto 2010 actionarms 39

5 12 l analisi dell impugnatura a pistola (ricordiamoci che non c è più la massa inerziale nel calcio!) permette di raggiungere con facilità il grilletto. Completa il Vinci il modulo carcassa, completamente di tecnopolimero poiché non partecipa alla distribuzione degli sforzi; al suo interno sono alloggiati il meccanismo di scatto e quello di alimentazione che, in vero, sono entrambi alquanto convenzionali. Con il Vinci la carcassa e l astina diventano un pezzo solo, cosa che crea una linea personalissima al fucile. Si deve notare che quando il calcio non è innestato sul fodero, si scarica la molla del cane: ciò equivale a dire che, per motivi di sicurezza, il Vinci senza calcio non può sparare. Un breve appunto sui materiali: il Vinci, fucile rivoluzionario, è decisamente controcorrente rispetto alle scelte più attuali, perché ha appena due pezzi rilevanti di lega d alluminio, l attacco del calcio e il tubo del serbatoio. Tutto il resto o è d acciaio, o è di tecnopolimero. Quali sono le conseguenze pratiche delle particolari scelte strutturali del Vinci? Intanto la canna è meno vincolata rispetto a un automatico convenzionale: in pratica si potrebbe parlare di una canna flottante. Inoltre è nel modulo canna, vale a dire nel fodero, che avviene tutto il cinematismo di funzionamento. Questa libertà di movimento della canna e il fatto che tutto il funzionamento avvenga lungo il suo asse principale rendono l arma meno influenzabile alle variazioni di munizione: non ci sono fattori che ne influenzano il riposizionamento tra un colpo e l altro, che può così avvenire in modo regolare e costante. Il comportamento pratico allo sparo si traduce nella percezione del rinculo, molto meno del rilevamento; è un rinculo pulito, al quale non si aggiungono altre componenti. Tenendo conto che Foto 12. La scomposizione ordinaria rivela alcune delle più importanti particolarità tecniche del Vinci (dall alto): alla canna è solidale un fodero d acciaio entro cui sono alloggiati la massa inerziale e l otturatore, il calcio Comfortech Plus (cioè di seconda generazione) s incastra al fodero, il gruppo otturatore può essere sfilato dal fodero dopo avere estratto la manetta d armamento, il serbatoio è facilmente estraibile e sostituibile con altri di capacità diversa, il lower receiver contiene i meccanismi di scatto e alimentazione. Foto 13. Lo studio del funzionamento delle armi Benelli avviene attraverso un sistema computerizzato di ripresa ad altissima velocità; in questo filmato si analizza l alimentazione del Vinci che è particolarmente affidabile grazie alla corsa di lunghezza adeguata del gruppo otturatore. Foto 14. Il gruppo otturatore visto al PC. Si distinguono la testina rotante (di colore grigio scuro), ma la vera genialata del Vinci è il corpo otturatore (di colore ocra): esso costituisce la massa inerziale che determina il funzionamento del fucile. Nei Benelli tradizionali quest ultima è alloggiata nel calcio, caratteristica che pone dei vincoli progettuali che nel Vinci sono ormai superati. Foto 15. Quella fotografata è un immagine dell animazione al computer che analizza gli stress cui è sottoposto il Comfortech Plus per effetto dello sparo: si nota che tutte le zone del calcio sono azzurre o bianche (assenza di stress) e nessuna arriva a colori preoccupanti. 40 actionarms agosto 2010 agosto 2010 actionarms 41

6 CERTIFICATO PROVA DI ROSATA Sessione No Data Distanza 35 ARMA Calibro 12 Modello VINCI 3" Matricola CARTUCCIA Tipo Winchester X12RS15 Piombo N. Grammi 1oz Numero di pallini 1 Diametro proiettile 18.4 CANNA Matricola Lunghezza 26" Strozzatura XXXXX Diametro Anima 18.4 Tipo di mira Nota 1 Nota 2 Nota 3 Ottica Tipologia Coordinate colpo singolo Rosata Centro di rosata X X lba5 Centro di rosata Y Y lba5 Velocità V Circle diameter Media -48 mm 102 mm 0 m/s 51 mm Benelli Vinci Costruttore: Benelli Armi spa Via della Stazione, Urbino (PU) Tel. 0722/3071 Fax 0722/ Internet: Modello: Vinci Tipo: fucile semiautomatico Calibro: 12/76 mm (12 Magnum) Funzionamento: a sfruttamento del rinculo con chiusura stabile a svincolo inerziale (sistema Vinci Inertia System ) Canna: lunga 65, 70 o 75 cm con strozzatore Criochokes *, **, ***, **** o cilindrico Sistema di percussione: indiretto, a mezzo cane interno su percussore flottante Alimentazione: serbatoio tubolare con capacità variabile da 2 a 5 colpi (secondo le versioni) Congegno di scatto: ad azione singola Mire: mirino High-Sight a fibra ottica sulla bindella di mira Congegno di sicurezza: manuale a pulsante che blocca il grilletto Calcio: Comfortech Plus con calciolo e nasello intercambiabili Peso: g (con canna da 65 cm) Lunghezza totale: g con canna da 65 cm Materiali: acciaio, tecnopolimero e lega leggera Finitura: Black Synthetic, Amazonia Green, Sequoia Brown o Desert Dune Prezzo di listino al pubblico: 1.588,00 euro Foto 16. L astina ha un profilo esterno a sezione variabile: più sottile nella parte posteriore, cresce progressivamente di spessore verso la volata. Qualsiasi utilizzatore trova il suo punto di presa adatto alla taglia della mano. il Vinci pesa grammi con la canna da 65 cm e che spara cartucce calibro 12 con caricamento che va da 28 a 55 grammi, si può affermare che il rinculo percepito è veramente modesto. Chi scrive usa come indicatore empirico lo stato della propria spalla alla sera, dopo una giornata di prove: con il Vinci non ci sono stati brutti ricordi. LA SINTESI Il Vinci è stato commercializzato inizialmente negli Stati Uniti nel 2009, anno in cui sono stati venduti ventimila esemplari; si aggiunge alla gamma Benelli e non è destinato a sostituire alcun modello esistente. In Italia (e in Europa) è arrivato ad aprile, in un periodo di crisi economica; ciò ha fatto sì che il suo prezzo di listino sia stato limato rispetto alle attese: per questo crediamo che l acquirente più tecnico, il cacciatore opinion leader o l appassionato che sa distinguere una novità non fine a se stessa coglierà questa opportunità. t t t Foto 17. La valigetta del Vinci è il prodotto di un altro studio molto accurato: oltre che solida e funzionale, occupa il 20% in meno di un contenitore convenzionale e può essere trasportata sfruttando la stessa cinghia del fucile. 42 actionarms agosto 2010 agosto 2010 actionarms 43