VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE N. 28 ANNO 2014 SEDUTA DEL 17/02/2014 ORE 16:30

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1 COMUNE DI FELINO Piazza Miodini, Felino (PR) TEL: 0521/ FAX: 0521/ Web: C.F. e P. IVA: VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE N. 28 ANNO 2014 SEDUTA DEL 17/02/2014 ORE 16:30 OGGETTO: APPROVAZIONE CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DEL COMUNE DI FELINO. L'anno DUEMILAQUATTORDICI addì DICIASSETTE del mese di FEBBRAIO alle ore 16:30 nella Sala delle Adunanze. Previa l'osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge vennero oggi convocati a seduta i componenti la Giunta Comunale. All'appello risultano: COGNOME NOME QUALIFICA PRESENTI ASSENTI LORI BARBARA Sindaco X TROMBI ROSINA Vice Sindaco X BERTANI MAURIZIO Assessore X LEONI ELISA Assessore X LECCABUE FABRIZIO Assessore X PATERA GERMANO Assessore X Partecipa all'adunanza il VICE SEGRETARIO ELIANA SETTI. il quale provvede alla redazione del presente verbale. Essendo legale il numero degli intervenuti, il SINDACO BARBARA LORI assume la Presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell'oggetto sopra indicato. Pagina 1 di 6

2 OGGETTO: APPROVAZIONE CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DEL COMUNE DI FELINO. LA GIUNTA COMUNALE PREMESSO: CHE la legge n.190/2012, pubblicata sulla G.U. il ed entrata in vigore il , prevede una serie di attività ed adempimenti al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell interesse pubblico; CHE il comma 345, art. 1 della L. n.190/2012 prevede che i codici di cui all art.54, comma 1 e 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come sostituto del comma 44, sono approvati entro sei mesi dall entrata in vigore della presente legge ; CHE nella G.U. n. 129 del 4/06/2013 è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica del 16/04/2013, n. 62 entrato in vigore il 19/06/2013 avente ad oggetto Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell art. 54 del D.Lgs. 30 marzo 2001 n.165, provvedimento attuativo della Legge anti-corruzione n.190/2012, che definisce i doveri dei dipendenti della Pubblica Amministrazione e le connesse responsabilità disciplinari; CHE lo stesso codice di comportamento sostituisce, a tutti gli effetti di legge, il previgente Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche Amministrazioni di cui al Decreto per la funzione pubblica 28/11/2000; VISTI: il comma 5, dell art. 54 del D.L.vo n. 165 del 30/3/2001 che prevede che ciascuna amministrazione definisca, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento definito dal Governo ai sensi del comma 1 dello stesso art. 54; il comma 6 dell art. 54 del D.L.vo n. 165 del 30/03/2001 che prevede che sull applicazione dei codici di condotta vigilino i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli uffici di disciplina; l art. 1 del DPR n. 62 del 16/04/2013 che prevede che il codice di comportamento di cui allo stesso DPR contenga i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare e che le previsioni dello stesso siano integrate e specificate dai codici di comportamento adottati dalle singole Amministrazioni; CONSIDERATO che il DPR n. 62/2013 prevede: CHE il codice si applichi ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni; CHE le norme contenute nello stesso codice costituiscano principi di comportamento per le restanti categorie di personale di cui all art. 3 del D.L.vo n. 165/2001; Pagina 2 di 6

3 CHE le pubbliche amministrazioni estendano, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti nel codice a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrice di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell amministrazione; CHE negli atti di incarico o nei contratti di acquisizione delle collaborazioni, delle consulenze e dei servizi, le amministrazioni inseriscano apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal codice di comportamento; CHE i codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni possano prevedere, in materia di regali e altre utilità di modico valore limiti inferiori rispetto al valore non superiore ad euro 150,00, individuato dall art. 4, comma 5, del DPR 62/2013, anche fino all esclusione della possibilità di riceverli; CHE le pubbliche amministrazioni diano la piu ampia diffusione al decreto, pubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite a tutti i propri dipendenti ed ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei vertici politici dell amministrazione nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di servizi in favore dell Amministrazione; CHE l Amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all atto di conferimento dell incarico, consegni e faccia sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento; VISTA l intesa tra Governo, Regioni ed Enti Locali per l attuazione dell art. 1, commi 60 e 61, della legge 6/11/2012, n. 190 repertorio atti n. 78/CU - del 24/7/2013 che sancisce, tra l altro, che gli Enti adottino un proprio Codice di Comportamento ai sensi dell art. 54 del D.L.vo 165 del 2001 entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del Codice approvato con DPR n. 62 del 2013 tenendo conto della disciplina dettata da quest ultimo; PRESO ATTO dei contenuti del codice di comportamento definito con il DPR n. 62/2013 e delle disposizioni in materia di estensione applicativa del codice (art. 2, comma 3); VISTA la delibera n. 75 del 24/10/2013 della Civit con la quale sono state approvate le linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni ed è stato precisato che: a) il codice di comportamento rappresenta uno degli strumenti essenziali del Piano triennale di prevenzione della corruzione di ciascuna amministrazione; b) il codice di comportamento va adottato dall organo di indirizzo politico-amministrativo su proposta del responsabile della prevenzione della corruzione cui è attribuito un ruolo centrale ai fini della predisposizione, diffusione della conoscenza e monitoraggio; c) la definizione del codice deve avvenire con procedura aperta alla partecipazione; TENUTO CONTO della procedura per l approvazione del Codice dettagliatamente riportata nella delibera Civit n. 75/2013; VISTA la delibera di Giunta Comunale n. 172 del 19/12/2013, con la quale è stata approvata la bozza di codice di comportamento del Comune di Felino, proposta dal vicesegretario comunale Pagina 3 di 6

4 pro tempore nominato in sostituzione del responsabile della prevenzione della corruzione assente per malattia; DATO ATTO che la bozza del Codice di Comportamento di cui alla delibera di Giunta comunale n. 172 del 19/12/2013 è stata pubblicata sul sito Internet del Comune di Felino dal all e che nei termini previsti non sono pervenute né eventuali proposte né osservazioni in merito alla stesura del predetto Codice; ACQUISITO, nell ambito della procedura di adozione del codice, il parere dell Organismo Tecnico di Valutazione del Comune di Felino; PRESO ATTO della relazione illustrativa allegata al Codice di Comportamento dell Ente, nella quale è esplicitata la modalità di stesura della bozza del Codice; RITENUTO pertanto di provvedere all approvazione definitiva del Codice di Comportamento del Comune di Felino; TUTTO cio premesso; ACQUISITO il parere favorevole del responsabile del servizio, in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi del 1 comma dell'art. 49 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267; DATO ATTO che non viene acquisito il parere del Responsabile del Servizio finanziario, ai sensi del 1 comma dell'art. 49 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, non assumendo il presente atto rilevanza contabile; CON VOTI unanimi favorevoli espressi nei modi e nelle forme di legge, DELIBERA 1. Di approvare, il Codice di Comportamento del Comune di Felino, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, per le motivazioni indicate in premessa; 2. Di dare atto che il Codice di Comportamento interno dell Ente si applica a tutto il personale a tempo indeterminato, determinato, collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarichi e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell amministrazione; 3. Di avviare le diverse attività previste, dalla delibera della Civit n. 75/2013, derivanti dalla definitiva approvazione del Codice di Comportamento in questione; 4. Di demandare al Servizio Personale la tempestiva e capillare diffusione del codice di comportamento ai dipendenti, al fine di consentire l immediata conoscenza dei contenuti dello stesso e consentire ai responsabili di porre in essere le attività di loro esclusiva competenza; Pagina 4 di 6

5 5. Di demandare ai responsabili di ciascun servizio idonee azioni finalizzate a favorire da parte dei dipendenti una piena conoscenza ed un pieno rispetto del codice; 6. Di demandare ai responsabili di ciascun servizio, alle strutture di controllo interno e all ufficio per i procedimenti disciplinari le attività di vigilanza sull applicazione del presente Codice; 7. Di dare atto che il presente Codice verrà pubblicato sul sito internet del Comune di Felino, nella sezione Amministrazione Trasparente ; 8. Di rendere la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi e per gli effetti dell art. 134 del D.Lgs. 267/2000, per le motivazioni espresse in premessa. Pagina 5 di 6

6 Letto, confermato e sottoscritto: Il Sindaco Barbara Lori Il Vice Segretario Eliana Setti Pagina 6 di 6

7 COMUNE DI FELINO Piazza Miodini, Felino (PR) TEL: 0521/ FAX: 0521/ Web: C.F. e P. IVA: VISTO DI REGOLARITA TECNICA (art 49 comma 1 del T.U.E.L. D.Lgs 297/2000) Proposta di delibera di Giunta avente per oggetto: APPROVAZIONE CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DEL COMUNE DI FELINO Il sottoscritto, responsabile di servizio esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica della proposta di deliberazione in oggetto, precisando che sono state osservate le procedure preliminari di legge e dei regolamenti. lì 17/02/2014 Il Responsabile del SERVIZIO PUBBLICA ISTRUZIONE CULTURA E TURISMO

8 COMUNE DI FELINO Piazza Miodini, Felino (PR) TEL: 0521/ FAX: 0521/ Web: C.F. e P. IVA: PARERE DI REGOLARITA CONTABILE (art. 49 comma 1 del T.U.E.L. D.Lgs 297/2000) PROPOSTA DI DELIBERA DI GIUNTA AVENTE PER OGGETTO: APPROVAZIONE CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DEL COMUNE DI FELINO VISTO DI REGOLARITA CONTABILE per quanto attiene la regolarità contabile del presente atto, ai sensi dell art. 49 del Decreto Legislativo 267/2000 il Responsabile dei Servizi Finanziari non esprime parere in quanto non c'è rilevanza contabile. lì, 17/02/2014 AREA SERVIZI ISTITUZIONALI IL RESPONSABILE DEI SERVIZI FINANZIARI

9 COMUNE DI FELINO Piazza Miodini, Felino (PR) TEL: 0521/ FAX: 0521/ Web: C.F. e P. IVA: Deliberazione di Giunta Comunale N. 28 DEL 17/02/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DEL COMUNE DI FELINO. RELATA DI PUBBLICAZIONE Il sottoscritto visti gli atti d ufficio ATTESTA Che la presente deliberazione: è stata è pubblicata nell Albo On Line di questo Comune per 15 giorni consecutivi dal 18/06/2014 al 03/07/2014 col numero 460/2014; diverrà esecutiva il 28/06/2014 decorsi 10 giorni dalla data di pubblicazione (art. 134, comma 3 TUEL) lì 12/07/2014 Il Segretario Comunale Renata Greco / INFOCERT SPA

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13 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti Comune di Felino Provincia di Parma Codice di comportamento dei dipendenti (art. 54, comma 5, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165) Testo aperto alla partecipazione (Deliberazione CiVIT ANAC n. 75/2013)

14 Comune di Felino SOMMARIO Codice di comportamento dei dipendenti Titolo I Disposizioni generali... 3 Art. 1 Oggetto (art. 1, d.p.r. 62/2013)... 3 Art. 2 Definizioni... 3 Art. 3 Ambito di applicazione (art. 2, d.p.r. 62/2013)... 3 Titolo II Regali, incarichi, conflitti d interesse e astensione... 4 Art. 4 Regali, compensi e altre utilità (art. 4, d.p.r. 62/2013)... 4 Art. 5 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni (art. 5, d.p.r. 62/2013)... 4 Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d interesse (art. 6, d.p.r. 62/2013) 4 Art. 7 Obbligo di astensione (art. 7, d.p.r. 62/2013)... 5 Titolo III Rapporti con il PTCP e il PTTI... 5 Art. 8 Prevenzione della corruzione (art. 8, d.p.r. 62/2013)... 5 Art. 9 Trasparenza e tracciabilità (art. 9, d.p.r. 62/2013)... 5 Titolo IV Obblighi di comportamento... 6 Art. 10 Comportamento nei rapporti privati (art. 10, d.p.r. 62/2013)... 6 Art. 11 Comportamento in servizio (art. 11, d.p.r. 62/2013)... 6 Art. 12 Rapporti con il pubblico (art. 12, d.p.r. 62/2013)... 7 Art. 13 Disposizioni particolari per i Responsabili (art. 13, d.p.r. 62/2013)... 7 TitoloIV Vigilanza, formazione e responsabilità... 7 Art. 14 Vigilanza (art. 15, d.p.r. 62/2013)... 7 Art. 15 Formazione (art. 15, d.p.r. 62/2013)... 8 Art. 16 Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice (art. 16, d.p.r. 62/2013)... 8 Titolo VI Disposizioni transitorie e finali... 8 Art. 17 Disposizioni transitorie e di adeguamento... 8 Art. 18 Disposizioni finali (art. 17, d.p.r. 62/2013)... 8

15 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto (art. 1, d.p.r. 62/2013) 1. Il presente Codice di comportamento integra, ai sensi dell'articolo 54, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le disposizioni di cui al d.p.r. 16 aprile 2013, n. 62. Art. 2 Definizioni 1. Ai fini del presente codice di comportamento si intendono: a) per Codice generale il d.p.r. 16 aprile 2013, n. 62 Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n ; b) per Responsabile il soggetto che esercita le funzioni di cui all articolo 107 del TUEL, indipendentemente dal possesso della qualifica dirigenziale; c) per RPC il responsabile della prevenzione della corruzione; d) per PNA il Piano Nazionale Anticorruzione; e) per PTPC il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione di cui all articolo 1 comma 60 della legge 6 novembre 2012, n. 190; f) per PTTI il Programma Triennale di Trasparenza e Integrità di cui all articolo 43 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33; g) per Codice generale il Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 approvato con decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62. h) per UPD l ufficio per i procedimenti disciplinari di cui all articolo 55-bis, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; i) per URP l ufficio relazioni con il pubblico di cui all articolo 11 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n Art. 3 Ambito di applicazione (art. 2, d.p.r. 62/2013) 1. Il presente Codice detta norme di comportamento che si applicano a tutti i dipendenti dell ente, di qualsiasi qualifica. 2. Gli obblighi di condotta previsti dal presente codice si estendono a tutti i collaboratori, consulenti, titolari di organi o incarichi di collaborazione con gli organi politici (di cui all art. 2, comma 3, del Codice generale) di cui l ente si avvale. Ogni Responsabile, per gli ambiti di propria competenza, dovrà consegnare copia del presente codice e del Codice generale all incaricato nonché inserire e far sottoscrivere (nel contratto/atto di incarico) apposita clausola che sancisca la risoluzione o decadenza del rapporto in caso di reiterate violazione degli obblighi comportamentali. 3. Le norme del presente codice si applicano, per quanto compatibili, a tutti i collaboratori di imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzino opere in favore dell amministrazione (art. 2, comma 3, del Codice generale). A tal fine, ogni Responsabile dovrà mettere a disposizione, preferibilmente con modalità telematiche, all impresa contraente il codice di comportamento e il codice generale, affinché questa li metta a disposizione di tutti i soggetti che, in concreto, svolgano attività in favore dell ente (sia in loco che non), responsabilizzando gli stessi con gli strumenti ritenuti adeguati. Inoltre, in ogni contratto, si dovrà inserire e far sottoscrivere all impresa contraente apposita clausola che sancisca la risoluzione o decadenza del rapporto in caso di reiterate violazioni degli obblighi comportamentali de quo. 4. L amministrazione invita, formalmente, tutti gli enti e organismi di diritto pubblico o privato, controllati e partecipati, dall ente ad adottare propri di codici di comportamento (o codici etici) di contenuti conformi al Codice generale ed alle linee-guida approvate con deliberazione dell Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) n. 75/2013.

16 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti TITOLO II REGALI, INCARICHI, CONFLITTI D INTERESSE E ASTENSIONE Art. 4 Regali, compensi e altre utilità (art. 4, d.p.r. 62/2013) 1. Ad integrazione di quanto previsto nell art. 4, commi 2, 3 e 4, del Codice generale, si dispone: a) il modico valore è fissato in euro 50,00, per ogni regalo o altra utilità percepita; tale limite è riferito all anno solare per tutti i regali riconducibili al medesimo centro di interessi; b) nel caso di regali o altra utilità provenienti da diversi centri di interessi è comunque stabilito un limite complessivo riferito all anno solare di euro 150,00. c) nel caso di regali o altra utilità destinati in forma collettiva ad uffici o servizi dell ente il valore economico di cui alla lettera a) viene suddiviso pro-quota per il numero degli appartenenti all ufficio che ne beneficiano; d) il dipendente deve immediatamente comunicare al RPC il ricevimento di regali e/o altre utilità ricevuti, fuori dai casi consentiti dal presente articolo (e dall art. 4 del Codice generale); il RPC ne dispone la restituzione. 2. In conformità a quanto previsto dall art. 4, comma 6, del codice generale, il dipendente non deve accettare incarichi di collaborazione, di consulenza, di ricerca, di studio o di qualsiasi altra natura, con qualsivoglia tipologia di contratto o incarico ed a qualsiasi titolo (oneroso o gratuito), da soggetti privati (persone fisiche o giuridiche) che: a) siano o siano stati, nel biennio precedente, aggiudicatari di appalti, sub-appalti, cottimi fiduciari o concessioni, di lavori, servizi o forniture, nell ambito di procedure curate personalmente o dal servizio di appartenenza, in qualsiasi fase del procedimento ed a qualunque titolo; b) abbiano o abbiano ricevuto, nel biennio precedente, sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari o vantaggi economici di qualunque genere, nell ambito di procedure curate personalmente o dal servizio di appartenenza, in qualsiasi fase del procedimento ed a qualunque titolo; c) siano, o siano stati nel biennio precedente, destinatari di procedure tese al rilascio di provvedimenti a contenuto autorizzatorio, concessorio o abilitativo (anche diversamente denominati), curate personalmente o dal servizio di appartenenza, in qualsiasi fase del procedimento ed a qualunque titolo. Art. 5 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni (art. 5, d.p.r. 62/2013) 1. Ad integrazione di quanto previsto dall art. 5, comma 1, del Codice generale, il dipendente deve comunicare al Responsabile del settore/uoc in cui opera, entro cinque giorni lavorativi, la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni che svolgono attività che possono interferire con l attività di competenza del settore/servizio di appartenenza. 2. I Responsabili devono effettuare la comunicazione al RPC. Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d interesse (art. 6, d.p.r. 62/2013) 1. La comunicazione degli interessi finanziari e dei conflitti d interesse prevista dall articolo 6, comma 1, del Codice generale deve essere data per iscritto, al Responsabile del settore/uoc di appartenenza: a) entro trenta giorni dall approvazione del presente codice; b) all atto dell assegnazione all ufficio/servizio di lavoro; c) entro dieci giorni lavorativi dall instaurazione di ciascun nuovo rapporto. 2. I Responsabili provvedono con comunicazione destinata al RPC.

17 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti Art. 7 Obbligo di astensione (art. 7, d.p.r. 62/2013) 1. Quando ricorra il dovere di astensione di cui all art. 7 del Codice generale il dipendente lo comunica immediatamente, alla presa in carico dell affare/procedimento e per iscritto, al Responsabile del settore/uoc di appartenenza, dettagliando le ragioni dell astensione medesima. 2. Il Responsabile, esaminata la comunicazione, decide nel merito entro sette giorni lavorativi ed, ove confermato il dovere di astensione, dispone per l eventuale affidamento delle necessarie attività ad altro dipendente od avoca a sé la trattazione e conclusione. 3. Ogni Responsabile di settore/uoc cura l archiviazione cartacea ed informatica delle predette comunicazioni di astensione presso l Ufficio gestione risorse umane e predispone un apposita banca dati da mantenere costantemente aggiornata e da consultare ai fini di una corretta distribuzione del lavoro. 4. La procedura di cui sopra, quando riferita al dovere di astensione di un Responsabile di settore o di uoc, si attua con le stesse modalità, diretta e curata dal Segretario comunale. TITOLO III RAPPORTI CON IL PTCP E IL PTTI Art. 8 Prevenzione della corruzione (art. 8, d.p.r. 62/2013) 1. Le disposizioni del presente articolo integrano e specificano quanto previsto dall art. 8 del Codice generale. 2. Il dipendente rispetta le misure e le prescrizioni contenute nel PTPC. 3. Il dipendente collabora con il RPC, secondo quanto da questi richiesto, per tutte le attività ed azioni che hanno finalità di contrasto e prevenzione della corruzione. 4. Il dipendente segnala, in via riservata, al RPC le situazioni di illecito o irregolarità di cui venga a conoscenza sul luogo di lavoro e durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Sono oggetto di segnalazione i comportamenti, i rischi, i reati ed altre irregolarità, fermo restando l obbligo di denuncia all autorità giudiziaria che possono risultare a danno dell interesse pubblico. La comunicazione dovrà essere il più circostanziata possibile. Nei casi di comunicazione orale il RPC ne redige sintetico verbale sottoscritto dal dichiarante. 5. Il RPC adotta le misure previste dalla legge a tutela dell anonimato del segnalante ed a garanzia che la sua identità non sia indebitamente rivelata. 6. In merito si applicano le disposizioni dell art. 54-bis del d.lgs. 165/2001 in base al quale: a) nell ambito del procedimento disciplinare, l identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione; b) qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente imprescindibile per la difesa dell incolpato; c) la denuncia è sottratta al diritto di accesso previsto dagli artt. 22 e seguenti della legge 241/1990. Art. 9 Trasparenza e tracciabilità (art. 9, d.p.r. 62/2013) 1. Le disposizioni del presente articolo integrano e specificano quanto previsto dall art. 9 del Codice generale. 2. Il dipendente osserva tutte le misure previste nel PTTI. 3. In ogni caso, il dipendente per le mansioni affidate in base alle direttive/disposizioni impartite dal Responsabile del settore/uoc di appartenenza che si conformano a quelle del responsabile della trasparenza (individuato ai sensi del d.lgs. 33/2013) assicura tutte le attività necessarie per dare attuazione agli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa vigente. 4. I dati, le informazioni, gli atti e le elaborazioni oggetto di pubblicazione, a fini di trasparenza, devono essere messi a disposizione in modo tempestivo, preciso e completo e nei tempi richiesti dal Responsabile del settore/uoc di appartenenza e/o dal Responsabile della trasparenza.

18 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti 5. I Responsabili dei settori/uoc sono i diretti referenti del responsabile della trasparenza per tutti gli adempimenti e gli obblighi in materia; con quest ultimo collaborano fattivamente, attenendosi alle metodologie e determinazioni organizzative ed operative da questi decise. 6. Il dipendente deve aver cura di inserire nel fascicolo di ogni pratica trattata tutta la documentazione ad essa afferente, al fine di consentire la tracciabilità del processo decisionale. TITOLO IV OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO Art. 10 Comportamento nei rapporti privati (art. 10, d.p.r. 62/2013) 1. Oltre a quanto previsto dall art. 10 del Codice generale, il dipendente: a) osserva scrupolosamente il segreto d ufficio; b) non divulga informazioni, di qualsiasi tipo, di cui sia a conoscenza per ragioni d ufficio; c) non esprime giudizi o apprezzamenti, di nessun tipo, riguardo all attività dell ente e con riferimento a qualsiasi ambito; d) non pubblica, sotto qualsiasi forma, sulla rete internet (forum, blog, social network, ecc.) dichiarazioni inerenti l attività lavorativa, indipendentemente dal contenuto delle dichiarazioni medesime se la dichiarazione può essere riconducibile in via diretta o indiretta al Comune di Felino/Unione; e) non assume qualsiasi altro tipo di comportamento che possa ledere l immagine dell amministrazione. Art. 11 Comportamento in servizio (art. 11, d.p.r. 62/2013) 1. I Responsabili ripartiscono i carichi di lavoro, tra i dipendenti assegnati alle strutture dirette, secondo le esigenze organizzative e funzionali e nel rispetto del principio dell equa distribuzione. 2. I Responsabili devono rilevare e tenere conto - ai fini della valutazione della performance individuale nonché delle altre fattispecie previste dalle disposizioni vigenti - delle eventuali deviazioni dall equa ripartizione dei carichi di lavoro dovute alla negligenza, a ritardi o altri comportamenti da parte di taluni dipendenti e tali da far ricadere su altri il compimento di attività o l adozione di decisioni di propria spettanza. 3. I dipendenti devono utilizzare i permessi e i congedi previsti dalle norme di legge o di contratto esclusivamente per le ragioni indicate dalla norma. 4. I Responsabili, nell ambito delle loro competenze, devono vigilare sul rispetto dell obbligo di cui al comma A tutela del patrimonio pubblico dipendenti e responsabili utilizzano i materiali, le attrezzature, i servizi, le strumentazioni telefoniche e telematiche ed, in generale, ogni altra risorsa di proprietà dell ente o dallo stessa messa a disposizione, unicamente ed esclusivamente per le finalità di servizio; è vietato qualsiasi uso a fini personali o privati. 6. Nell utilizzo di cui sopra, il dipendente impiega massima diligenza, si attiene scrupolosamente alle disposizioni all uopo impartite dall amministrazione (con circolari o altre modalità informative). Inoltre, conforma il proprio comportamento ad ogni azione o misura che sia idonea a garantire la massima efficienza ed economicità d uso, con particolare riguardo al rispetto degli obblighi ed accorgimenti che assicurino la cura e la manutenzione dei beni, nonché il risparmio energetico. 7. Durante le attività di servizio esterne alla sede lavorativa è vietato accedere per interessi personali e/o privati, ad esercizi commerciali, pubblici esercizi, uffici, altri luoghi. 8. I dipendenti che sono dotati di divise o indumenti da lavoro non possono utilizzare tali indumenti al di fuori dell orario di lavoro.

19 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti Art. 12 Rapporti con il pubblico (art. 12, d.p.r. 62/2013) 1. Quando non previsto da una diversa disposizione e quando l istanza ricevuta non dà avvio ad un procedimento amministrativo, vi è l obbligo di rispondere agli utenti con la massima tempestività e comunque non oltre quindici giorni. 2. Nei rapporti con l utenza, in tutti i casi in cui è possibile e l utente vi consente, è obbligatorio l utilizzo in via prioritaria della posta elettronica. Nelle comunicazioni tramite posta elettronica devono essere inseriti i riferimenti del dipendente e i relativi recapiti telefonici. Restano confermate le norme che impongono forme di comunicazione specifiche. 3. In aggiunta a quanto indicato nei commi 1 e 2, per i dipendenti degli uffici a diretto contatto con il pubblico è fatto obbligo di: a) trattare con la massima cortesia gli utenti; b) rispondere agli utenti nel modo più completo ed accurato possibile, nei limiti delle proprie competenze; c) fornire ogni informazione atta a facilitare ai cittadini l accesso ai servizi comunali; d) prestare servizio con il decoro necessario per un dipendente pubblico. 4. Ai dipendenti e Responsabili è vietato rilasciare dichiarazioni agli organi di informazione inerenti l attività lavorativa in assenza di una specifica autorizzazione da parte del Sindaco o Assessore delegato, o dell Ufficio stampa, ove istituito. 5. I dipendenti e i Responsabili assegnati ad un servizio per il quale è stata attuata una carta dei servizi, sono obbligati al rispetto delle disposizioni in essa contenute. Art. 13 Disposizioni particolari per i Responsabili (art. 13, d.p.r. 62/2013) 1. I Responsabili devono effettuare annualmente la comunicazione di cui all art. 13, comma 3, del Codice generale entro 30 giorni dal termine per la consegna della dichiarazione dei redditi. La comunicazione deve essere fatta all ufficio preposto alla gestione delle risorse umane per iscritto utilizzando il fac-simile predisposto dal RPC. Nel medesimo termine rassegnano copia dell ultima dichiarazione dei redditi presentata. 2. I Responsabili devono vigilare sul rispetto delle norme in materia di incompatibilità da parte dei propri dipendenti. In particolare prima del rilascio delle autorizzazioni devono effettuare un approfondita verifica relativamente alla presenza di conflitti di interesse, anche potenziali oltre al puntuale riscontro di tutte le altre condizioni e presupposti legittimanti stabiliti per legge e/o regolamento. 3. La verifica di cui al comma 2 per i Responsabili viene fatta dal Segretario comunale. 4. I Responsabili nella ripartizione dei carichi di lavoro tengono conto di quanto accertato nell ambito di indagini di benessere organizzativo o di altre indagini in materia di qualità dei servizi. TITOLOIV VIGILANZA, FORMAZIONE E RESPONSABILITÀ Art. 14 Vigilanza (art. 15, d.p.r. 62/2013) 1. Il RPC si avvale dell UPD per l attività di vigilanza e monitoraggio prevista dall art. 15 del Codice generale. 2. L UPD sulla base delle segnalazioni ricevute e delle condotte illecite accertate propone le modifiche e gli aggiornamenti del codice. 3. Nel caso di violazioni del Codice generale o del codice di ente di cui venga a conoscenza in via autonoma, l UPD ha l obbligo di informare tempestivamente il responsabile della struttura dalla quale dipende il lavoratore e il RPC.

20 Comune di Felino Codice di comportamento dei dipendenti 4. Compete sempre al Responsabile del settore/uoc l avvio del procedimento disciplinare, tranne nei casi in cui l UPD sia informato direttamente di un comportamento che comporterebbe una sanzione che esula dalla competenza del Responsabile. Art. 15 Formazione (art. 15, d.p.r. 62/2013) 1. I Responsabili di settore/uoc, in collaborazione con il RPC ed il responsabile dell UPD, si attivano per garantire idonee e periodiche attività formative sui contenuti dei codici di comportamento, da parte dei dipendenti. 2. La partecipazione dei dipendenti alla formazione sui contenuti del codice è obbligatoria. Art. 16 Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice (art. 16, d.p.r. 62/2013) 1. La violazione dei doveri contenuti nel presente codice è rilevante dal punto di vista disciplinare. 2. Le violazioni saranno valutate sulla base delle norme disciplinari previste dalla legge e dai CCNL. TITOLO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI Art. 17 Disposizioni transitorie e di adeguamento 1. Il Codice di comportamento è elemento essenziale per l attuazione della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del PTCP pertanto i suoi contenuti potranno essere integrati e modificati in seguito all approvazione del PTPC, con il quale manterrà il costante ed idoneo collegamento. 2. In coerenza e conformità con quanto sarà previsto nel PTCP il Codice sarà integrato con ulteriori disposizioni specifiche per i dipendenti che operano nelle aree individuate particolarmente a rischio, siano esse già previste nell allegato 2 al PNA che aggiuntive e, quindi, ivi specificate in relazione alla realtà dell ente. Allo stesso modo si procederà per le categorie di dipendenti che svolgono particolari attività, previste nelle linee-guida approvate con deliberazione dell Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) n. 75/ Ogni Responsabile predisporrà o modificherà gli schemi tipo di incarico, contratto, bando, inserendo le condizioni, le modalità e le clausole contrattuali riguardanti l osservanza dei codici di comportamento per i soggetti ivi contemplati. Art. 18 Disposizioni finali (art. 17, d.p.r. 62/2013) 1. Il presente codice viene pubblicato con le medesime modalità e trasmesso ai medesimi soggetti ai quali deve essere consegnato il Codice generale. Copia conforme all'originale, in carta libera per uso amministrativo Comune di Felino, 01/02/2019 Segretario Comunale F.to Renata Greco

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