n marzo/4 aprile 2017 Periodico iscritto al R.O.C. n.6552

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1 n marzo/4 aprile 2017 Periodico iscritto al R.O.C. n.6552

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3 ARGOMENTI NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA: Partendo da una netta presa di posizione antifascista e antinazista di una Giunta comunale, torniamo a proporre il tema della necessità di Istituzioni più chiaramente e nettamente antifasciste Ritengo opportuno segnalare il testo di una delibera assunta dalla Giunta comunale di Chiaravalle (AN), il 7 marzo 2017 relativa alla concessione di spazi, locali, occupazione di suolo pubblico nella disponibilità della Amministrazione comunale. Secondo la delibera, questi locali e spazi, non devono essere concessi ad associazioni ed organismi che direttamente abbiano manifestato in occasioni pubbliche ideologie razziste, xenofobe, antisemite, omofobe ed antidemocratiche o espressioni di odio e di intolleranza religiosa, o che si ispirano ai disvalori del fascismo o del nazismo, o che contestano i valori della Resistenza. La delibera spiega le ragioni della decisione e scende nei dettagli, dettando disposizioni specifiche per l attuazione della volontà della Giunta. Ora, io non voglio entrare, in questa sede, sul tema della validità giuridica di una delibera del genere, sul quale abbiamo discusso ampiamente e utilmente nel corso del Seminario sull antifascismo, del 9 gennaio 2016, presso l Istituto Cervi. Il problema della utilizzazione di spazi pubblici per fini contrari alla Costituzione esiste e furono prospettate, in quell occasione, diverse soluzioni possibili: l assunzione di decisioni nel senso di quella cui sto accennando; la modifica dei regolamenti comunali nel senso di prevederne espressamente tale divieto; la richiesta dell intervento del legislatore per risolvere la questione. In questa sede, non mi pare il caso di entrare in un simile dibattito. Ciò che interessa è la determinazione di una Giunta comunale che - espresse motivatamente le ragioni della scelta - ha deciso di intervenire con fermezza, in conformità al carattere decisamente e nettamente antifascista della Costituzione. Si tratta di un esempio di quanto andiamo dicendo da tempo, che cioè la battaglia contro i neofascismi e i razzismi deve essere condotta non solo dai cittadini e dalle Associazioni, ma da tutte le Istituzioni, statuali o delle autonomie. Questa presa di posizione, al di là dei suoi eventuali effetti giuridici, esprime con nettezza una volontà antifascista molto precisa: quella di non 3

4 sopportare più manifestazioni di tipo fascista o razzista, quantomeno non concedendo suolo o spazi pubblici a chi tali idee professa. Quale che sia la scelta giuridica più consona, rispetto alle soluzioni prospettate al termine del Seminario cui ho accennato, il fatto fondamentale è l entrata in campo delle Istituzioni, con prese di posizioni che chiariscano a tutti i cittadini che questo Stato è e deve essere antifascista e anti razzista, per il semplice fatto che lo dice la Carta costituzionale. Del resto, si tratta di un argomento che andremo ad affrontare nei prossimi giorni, io stesso e la Presidente dell Istituto Cervi, col Presidente del Consiglio e con il Ministro degli Interni, ai quali presenteremo non solo la richiesta di fondo, che qui ho ripetutamente accennato, ma anche una serie di proposte concrete per rendere più adeguato e conforme alla volontà espressa dalla Costituzione, l intero complesso sistema dello Stato e delle autonomie. Il 25 aprile e i due Salvini L On. Salvini vuole realizzare, il 25 aprile, a Verona, una grande manifestazione, di gioia (e non solo), alla quale inviterebbe addirittura l ANPI e il suo Presidente. Non ci sarebbe molto da commentare, su un simile proposito, anche se - pur nella versione ultima non risulta ben chiaro che cosa vuole celebrare Salvini, che non parla mai di Resistenza, anche se dovrebbe sapere che si tratta di una FESTA NAZIONALE DELLA LIBERAZIONE. Noi non abbiamo, comunque, motivo per accettare inviti in questa occasione, visto che siamo noi, in tutta Italia, ad organizzare con altre forze democratiche - da più di settant anni, una festa popolare che ricorda le pagine più belle della nostra storia. Comunque, quest ultimo è il Salvini, apparentemente, in veste buona e gioiosa, che ha evidentemente dimenticato le precedenti prese di posizione al riguardo. Dalla stampa, anche locale, abbiamo appreso, infatti, che Salvini ha ampiamente spiegato, in precedenza, anche alla radio e alla stampa veronese, che la manifestazione dovrebbe essere dedicata alla legittima difesa ; tema degnissimo, almeno nei suoi aspetti generali, ma che con la Festa della Liberazione non c entra nulla. Sembrerebbe, dunque, che ci sia stato un errore di date. Ma in realtà non è così, perché la stessa stampa locale ha riferito, virgolettando, che la scelta del 25 aprile secondo Salvini sarebbe stata fatta per tornare ad appropriarsi di una festa che da anni si è tinta di rosso ed è stata rubata agli italiani da una parte della politica, quella delle bandiere rosse. Dunque, non c entra affatto la legittima difesa; ma è ancora più strabiliante la volontà di far diventare propria una festa che sarebbe stata rubata dalla sinistra. Ma dove vive Salvini? A Milano, per fare un esempio, in cui si svolge 4

5 solitamente la Festa più importante a livello nazionale, hanno parlato, negli ultimi anni, la Presidente della Camera, il Presidente della Repubblica, un ex Presidente della Corte Costituzionale, la Sindaca di Lampedusa; quest anno parlerà fra gli altri, il Presidente del Senato ed una migrante. Tutti compartecipi di un furto a danno di una Festa Nazionale che dovrebbe essere (come è) senza colori, o meglio con tutti i colori salvo il nero fascista? Suvvia, si eviti, almeno, di sfiorare il ridicolo. Io non contesto il diritto di Salvini di organizzare manifestazioni per le sue idee politiche o su temi specifici (purché non sappiano di fascismo o di razzismo), ma non vedo perché debba farlo proprio il 25 aprile, Festa nazionale della Liberazione, per di più partendo da tematiche che con quella Festa non c entrano, proprio perché si tratta di una Festività nazionale e popolare, che assolve alla funzione di tener viva la memoria di pagine splendide della nostra storia, ricordando anche agli smemorati che proprio a quelle pagine devono la libertà di cui oggi godono e di cui sono tenuti a non abusare, se non vogliono collocarsi fuori dalla storia e dallo stesso consesso civile del nostro Paese. Per comunicazioni e informazioni scrivere a: L ANPI è anche su: ufficiostampa@anpi.it 5