Dott. Ing. Amedeo ROMANINI

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1 Decreto del Presidente della Giunta Regionale 23 novembre 2005 n 62/r Regolamento di attuazione dell articolo 82, comma 16 legge regionale 3 gennaio 2005, n 1 (Norme per il governo del territorio) relativo alle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza dei percorsi, degli accessi e delle misure preventive e protettive da mettere in atto sulle coperture

2 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 1 Oggetto Art. 82 Comma 14 I progetti relativi ad interventi che riguardano le coperture di edifici di nuova costruzione ovvero le coperture di edifici già esistenti, prevedendo l applicazione di idonee misure preventive e protettive che consentano, nella successiva fase di manutenzione degli edifici, l accesso il transito e l esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza. Art. 82 Comma 15 La mancata previsione delle misure di cui al comma 14 costituisce causa ostativa al rilascio del permesso di costruire ed impedire altresì l utile decorso del termine di venti giorni per l efficacia della denuncia di inizio dell attività di cui all articolo 84.

3 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 2 Ambito di applicazione Il presente regolamento si applica, ai seni dell articolo 82, comma 14 della L.R. 1/2005, agli interventi riguardanti le coperture sia di edifici di nuova costruzione che di edifici esistenti. Di qualsiasi tipologia e destinazione d uso. Sono esclusi dall ambito di applicazione del presente regolamento gli interventi di manutenzione ordinaria, ivi compresi quelli previsti dall articolo 79, comma 2 lettera a) della L.R. 1/2005, relativamente alla copertura di edifici esistenti. Qualsiasi progettazione che coinvolga una copertura sia di edifici nuovi, sia di edifici esistenti, indipendentemente dalla tipologia e dalla destinazione d uso deve prevedere la conformità al Regolamento e deve prevedere l elaborato tecnico della copertura.

4 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 3 Definizioni Per copertura si intende la delimitazione superiore dell involucro edilizio finalizzata alla protezione dello stesso dagli agenti atmosferici, costituita da una struttura portante e da un manto di copertura. La copertura assume differenti denominazioni in relazione sia al materiale usato per la struttura o per il manto superficiale, sia alla configurazione strutturale (a tetto, a terrazza, a cupola, etc.). Il regolamento pertanto non si applica a tutte le coperture ma solo a quelle che abbiano tali caratteristiche, sono pertanto escluse ad esempio le tettoie, le pensiline, i porticati, i loggiati, etc.. Per apprestamenti si intendono le opere provvisionali necessarie ai fini delle tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, come ponteggi, parapetti, andatoie, passerelle, etc..

5 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 4 Adempimenti La conformità del progetto alle misure preventive e protettive indicate nel regolamento è attestata dal progettista all atto di inoltro delle istanze di permesso di costruire, delle denuncia di inizio attività e delle varianti in corso d opera. L attestazione del progettista è corredata dall elaborato tecnico della copertura. Il Professionista al momento del deposito in comune dell attestazione relativa alla abitabilità e/o agibilità allega la certificazione di conformità delle opere eseguite sulla copertura e consegna copia del fascicolo dell opera, ove ne sia prevista la redazione.

6 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura Tale documento in relazione alle diverse fattispecie deve avere i seguenti contenuti: a) Elaborati grafici (ubicazione percorsi, accessi ed elementi protettivi per il transito e l esecuzione dei lavori in copertura); b) Relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali (devono essere esplicitate le motivazioni che impediscono l adozione di misure di tipo permanente, nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste); c) Planimetria della copertura (evidenziazione del punto di accesso, dei dispositivi di ancoraggio, delle linee di ancoraggio, etc. con indicazione delle caratteristiche); d) Relazione di calcolo redatta da professionista abilitato (verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e progetto del relativo sistema di fissaggio); e) Certificazione del produttore dei dispositivi di ancoraggio (life-line secondo UNI EN 795, ganci di sicurezza in accordo alla UNI EN 517); f) Dichiarazione di conformità dell installatore (corretta installazione e rispetto delle norme di buona tecnica); g) Manuale d uso dei dispositivi installati (eventuale documentazione fotografica); h) Programma di manutenzione dei dispositivi installati (almeno una volta l anno).

7 Nuovi edifici La progettazione degli apprestamenti in copertura deve essere affrontata contestualmente alla redazione del progetto architettonico e strutturale; Sarà opportuno che anche i regolamenti comunali si adeguino per evitare che eventuali sistemi di protezione (parapetti, etc.), incidano sui parametri urbanistici (altezza edificio, etc.); Destinazione d uso dell edificio (scuole, ospedali, capannoni industriali, luoghi di culto, etc.); Impatto visivo; Tipologia della copertura: Copertura piana; Tetto a capanna; Presenza di salti di quota, di vani tecnici, di cavedi e rientranze; Tetto a padiglione; Forte pendenza. Struttura della copertura: Gattaiolato (muretti e tavelloni in laterizio); Capriate metalliche; Solaio in latero cemento; Solaio in cemento armato gettato in opera; Solaio in pannelli prefabbricati; Struttura lignea (capriate, travi, travicelli, etc.). Manto di copertura: Presenza di isolamento termico; Impermeabilizzazione. Rischio fulminazione.

8 Edifici esistenti Problematiche derivanti dal sito ove è ubicato il fabbricato: Centro storico; Vincolo paesaggistico; Soprintendenza. Destinazione d uso dell edificio (capannoni industriali, chiese, etc.); Conformazione geometrica del fabbricato (punti di accesso); Struttura della copertura: Gattaiolato (muretti e tavelloni in laterizio); Capriate metalliche; Solaio in latero cemento; Solaio in cemento armato gettato in opera; Solaio in pannelli prefabbricati; Struttura lignea (capriate, travi, travicelli, etc.). Tipologia della copertura: Copertura piana; Tetto a capanna; Presenza di salti di quota, di vani tecnici, di cavedi e rientranze; Tetto a padiglione; Forte pendenza. Manto di copertura: Presenza di isolamento termico; Impermeabilizzazione. Problematiche derivanti dalla proprietà (esistenza di parti a comune); Problematiche derivanti dalle lavorazioni da eseguire sulla copertura; Definizione della superficie minima di intervento; Rischio fulminazione.

9 Esigenze primarie Facile gestione e minima manutenzione degli apprestamenti; Installazione preferenziale di life-line rispetto all impiego di dispositivi di ancoraggio puntuali o di ganci di sicurezza da tetto; Adozione di misure di tipo permanente; Necessità di installare materiale certificato da parte di imprese qualificate ; Adattamento alla copertura con mantenimento dell impermeabilità e dell isolamento del tetto; Richiesta del rilascio da parte dell impresa installatrice della dichiarazione di conformità; Esigenza di ricorrere ad un professionista che valuti le problematiche e prospetti soluzioni ad hoc; Fattibilità economicamente accettabile e proporzionata all intervento; Affidarsi ad un professionista abilitato, che valuti attentamente il fissaggio alla sottostruttura in funzione della propria tipologia.

10 Svantaggi di altri dispositivi di sicurezza Parapetti Per essere montati o rimossi in sicurezza necessitano di ulteriori sistemi anticaduta; Non evitano le cadute causate da cedimento della copertura; Generalmente è impossibile utilizzarli quando si operi in prossimità dell aggetto di gronda; Necessitano di un supporto di ancoraggio resistente e affidabile. Ponteggio Ha un costo di montaggio e smontaggio superiore a quello degli apprestamenti previsti nel regolamento; Per essere montati o rimossi in sicurezza necessitano di ulteriori sistemi anticaduta; Non evitano le cadute causate da cedimento della copertura; Dovrebbe essere teoricamente installato ad ogni intervento. Autoscala Non sempre permettere di raggiungere ogni lato dell edificio; Alcuni lavori in quota non possono essere realizzati a bordo del cestello; È costoso e dovrebbe essere teoricamente installato ad ogni intervento.

11 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura Tale documento in relazione alle diverse fattispecie deve avere i seguenti contenuti: a) Elaborati grafici (ubicazione percorsi, accessi ed elementi protettivi per il transito e l esecuzione dei lavori in copertura); b) Relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali (devono essere esplicitate le motivazioni che impediscono l adozione di misure di tipo permanente, nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste); c) Planimetria della copertura (evidenziazione del punto di accesso, dei dispositivi di ancoraggio, delle linee di ancoraggio, etc. con indicazione delle caratteristiche); d) Relazione di calcolo redatta da professionista abilitato (verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e progetto del relativo sistema di fissaggio); e) Certificazione del produttore dei dispositivi di ancoraggio (life-line secondo UNI EN 795, ganci di sicurezza in accordo alla UNI EN 517); f) Dichiarazione di conformità dell installatore (corretta installazione e rispetto delle norme di buona tecnica); g) Manuale d uso dei dispositivi installati (eventuale documentazione fotografica); h) Programma di manutenzione dei dispositivi installati (almeno una volta l anno).

12 a) Elaborati grafici

13 Effetto Pendolo

14 Effetto Pendolo

15 Effetto Pendolo

16 Effetto Pendolo

17 Effetto Pendolo E un effetto che si manifesta nelle linee di ancoraggio orizzontali, quando si ha la necessità di spostarsi lungo il ciglio di caduta; L effetto pendolo durante una caduta dall alto è un movimento di rotazione e oscillazione dal quale deriva un rischio d urto violento contro ostacoli laterali o al suolo; Si verifica quando in caso di caduta da parte dell operatore, il punto di ancoraggio fisso in copertura è posizionato ad una distanza dalla zona operante dello stesso maggiore dell altezza del piano di calpestio in quota; Si manifesta con un oscillazione che seguendo un percorso gravitazionale tende a portarsi sulla perpendicolare del punto di ancoraggio posto in copertura;

18 Effetto Pendolo

19 Tipologie di caduta Caduta libera: La distanza di caduta prima che il sistema di arresto inizi a prendere il carico è > a 600 mm, sia in direzione verticale che lungo un pendio. Caduta libera limitata: La distanza di caduta prima che il sistema di arresto inizi a prendere il carico è a 600 mm, sia in direzione verticale che lungo un pendio. Caduta contenuta: La persona è trattenuta dall azione combinata di un idonea posizione dell ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. In tale modalità di caduta, la distanza di caduta è a 600 mm, sia in direzione verticale che lungo un pendio. Caduta totalmente prevenuta: Situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall alto.

20 Effetto Pendolo

21 Effetto Pendolo

22 Effetto Pendolo

23 Effetto Pendolo

24

25

26 Copertura a padiglione

27 Copertura a padiglione

28 Copertura a padiglione

29 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura Tale documento in relazione alle diverse fattispecie deve avere i seguenti contenuti: a) Elaborati grafici (ubicazione percorsi, accessi ed elementi protettivi per il transito e l esecuzione dei lavori in copertura); b) Relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali (devono essere esplicitate le motivazioni che impediscono l adozione di misure di tipo permanente, nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste); c) Planimetria della copertura (evidenziazione del punto di accesso, dei dispositivi di ancoraggio, delle linee di ancoraggio, etc. con indicazione delle caratteristiche); d) Relazione di calcolo redatta da professionista abilitato (verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e progetto del relativo sistema di fissaggio); e) Certificazione del produttore dei dispositivi di ancoraggio (life-line secondo UNI EN 795, ganci di sicurezza in accordo alla UNI EN 517); f) Dichiarazione di conformità dell installatore (corretta installazione e rispetto delle norme di buona tecnica); g) Manuale d uso dei dispositivi installati (eventuale documentazione fotografica); h) Programma di manutenzione dei dispositivi installati (almeno una volta l anno).

30 Esempi di verifica degli ancoraggi alle strutture in: Cemento armato Laterizio Acciaio Legno Ancoraggi applicati su strutture in cemento armato Modalità di posa in opera: Getto umido Getto umido Primo caso: Successivo al getto Il palo provvisto del proprio dispositivo di ancoraggio viene posizionato all interno dell elemento resistente in c.a. prima dell esecuzione del getto. Secondo caso: Il palo viene ancorato ad appositi tirafondi immersi nel cls precedentemente al getto ed a questi vincolato grazie alla presenza di una apposita piastra. Ricerca delle sollecitazioni

31 Ancoraggi applicati su strutture in cemento armato Getto umido Primo caso: Il palo provvisto del proprio dispositivo di ancoraggio viene posizionato all interno dell elemento resistente in c.a. prima dell esecuzione del getto. In tal caso si suppone che l unione tra il palo metallico e la matrice di cls che lo avvolge sia sufficientemente resistente e affidabile grazie all aderenza chimico fisica (meccanica) tra le superfici di contatto. Trattasi di un meccanismo di rottura alquanto complesso. Necessità di creare un modello FEM del singolo palo vincolando la base dello stesso con molle di appropriata rigidezza. Successiva verifica dello stato di sollecitazione interno al cls circostante il palo, in funzione delle caratteristiche meccaniche intrinseche dei materiali utilizzati.

32 Ancoraggi applicati su strutture in cemento armato Getto umido Secondo caso: Il palo viene ancorato ad appositi tirafondi immersi nel cls precedentemente al getto ed a questi vincolato grazie alla presenza di una apposita piastra. Metodo di calcolo: Flangia e supporto infinitamente rigidi Flangia rigida, bulloni e supporto elastici Flangia e supporto infinitamente rigidi y i n i N b := = distanza dal punto di rotazione alla fila di bulloni = numero di tirafondi per ogni fila M sollecitante y i i n = 1 2 n i y i Flangia rigida, bulloni e supporto elastici La flangia ruota rigidamente attorno alla linea di contatto della piastra con la superficie in c.a., variabile a seconda della direzione dello sforzo. Il valore dello sforzo sui tirafondi varia linearmente e la tensione di compressione sul cls risulta infinita. La superficie di contatto viene considerata come una sezione in c.a., si esclude il contributo dei tirafondi compressi e si ricava la massima compressione nel cls e il valore dello sforzo di trazione nei tirafondi. In entrambi i casi si verifica che il tiro nei bulloni sia inferiore alla resistenza massima a sfilamento delle barre. Meccanismo di Tepfers. Equilibrio raggiunto da una condizione di tensione a simmetria radiale attorno all asse dell ancorante

33 Successivo al getto Ancoraggi applicati su strutture in cemento armato Il palo viene ancorato al supporto in cemento armato grazie all inserimento, all interno di fori praticati successivamente alla realizzazione del getto, di barre di ancoraggio. Impiego di appositi tasselli di tipo chimico o meccanico. Metodo di calcolo: Flangia e supporto infinitamente rigidi Flangia rigida, bulloni e supporto elastici Flangia e supporto infinitamente rigidi y i n i N b := = distanza dal punto di rotazione alla fila di bulloni = numero di tirafondi per ogni fila M sollecitante y i i n = 1 2 n i y i Flangia rigida, bulloni e supporto elastici La flangia ruota rigidamente attorno alla linea di contatto della piastra con la superficie in c.a., variabile a seconda della direzione dello sforzo. Il valore dello sforzo sui tirafondi varia linearmente e la tensione di compressione sul cls risulta infinita. La superficie di contatto viene considerata come una sezione in c.a., si esclude il contributo dei tirafondi compressi e si ricava la massima compressione nel cls e il valore dello sforzo di trazione nei tirafondi. In entrambi i casi si verifica che il tiro nei bulloni sia inferiore alla resistenza massima a sfilamento delle barre. Meccanismo di Tepfers. Equilibrio raggiunto da una condizione di tensione a simmetria radiale attorno all asse dell ancorante

34 Ancoraggi applicati su strutture in cemento armato Successivo al getto Tipologie di cedimento degli ancoraggi chimici o meccanici Rottura del calcestruzzo: Carico troppo elevato; Debole resistenza del fondo di ancoraggio; Profondità di posa troppo corta. Sfilamento dell ancorante: Carico troppo elevato; Installazione non appropriata. Si verifica per lo più quando ancoranti singoli, posati ad una idonea distanza dal bordo e ad un adeguato interasse rispetto all ancorante successivo, vengono sottoposti a carico di trazione pura. Rottura dell ancorante: Scarsa resistenza del tassello. Rottura del bordo: Ridotta distanza dal bordo; Interasse tra gli ancoranti non rispettato; Forza di espansione tassello troppo elevata.

35 Ancoraggi applicati su strutture in laterizio

36 Ancoraggi applicati su strutture in acciaio

37 Ancoraggi applicati su strutture in legno

38 Vari tipi di ancoraggio

39 Vari tipi di ancoraggio

40 Linee di vita orizzontali

41 Linee di vita verticali

42 Guide

43 Parapetti

44 Scale di accesso e di transito

45 Perimetrazione vani tecnici e comignoli

46 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura

47 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura

48 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura

49 Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della L.R. n 1 n del Art. 5 Elaborato tecnico della copertura

50 Si ringraziano per la collaborazione: Dott. Ing. Diego ROMANINI Dott. Ing. Valerio MARCHINI Per ulteriori informazioni: tel

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