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2 Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: Serrone Frosinone Interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico in località Piscolo nel Comune di Serrone L'Amministrazione Comunale intende effettuare l'intervento di cui in oggetto in località Piscolo, dove è emersa la necessità di intervenire per risolvere le problematiche legate alla non idonea regimentazione delle acque meteoriche e quindi al fine di ridurre il rischio del dissesto idrogeologico. La zona di interesse mostra un'elevata vulnerabilità nei confronti dei fenomeni di dissesto idrogeologico, per tale motivo è importante intervenire rapidamente al fine di evitare che il progredire di tali fenomeni in atto determini un pericoloso aumento delle condizioni di rischio per i residenti e più in generale per la pubblica l'incolumità, nonché non per la funzionalità delle infrastrutture stradali e tecnologiche che ivi insistono. Nell'areale rappresentato nella presente relazione in concomitanza con eventi pluviometrici di una certa intensità o in occasione di eventi temporaleschi brevi ed intensi che sempre più caratterizzano il territorio, stante l'attuale rete idrografica totalmente inadeguata, si verificano ricorrenti episodi di scorrimento superficiale dove le acque di precipitazione, non più regimate, invadono le aree di pertinenza dei fabbricati presenti fino a entrare negli stessi. In particolare le acque meteoriche provenienti da Via Piscolo, attualmente non regimentate, tendono a raggiungere il sottostante piazzale dell'ex stazione ferroviaria provocando l'innesco di fenomeni franosi, riscontrati sia lungo la strada cementata di Via Piscolo, dove si evidenza il ribaltamento parziale di un muro di sostegno e sia in prossimità dello stesso piazzale. Al fine di assicurare una riduzione dei fenomeni franosi, è stato redatto il presente progetto che prevede la realizzazione di un sistema di smaltimento e regimentazione delle acque meteoriche tramite l'installazione di tubazioni, griglie quadrate e trasversali lungo le sedi viarie. L'acqua così regimentata verrà convogliata in parte nel canale esistente in cemento e in parte lungo gli scaloni che portano sulla Via Prenestina. Da qui l'acqua già si raccoglie in un pozzetto ed è allontanata con tubazioni fino all'imbocco di Via L. Sperati dove attualmente si riversa in maniera del tutto incontrollata lungo la stessa strada. Pertanto al fine di evitare che la risoluzione del problema a monte possa compromettere l'assetto idrogeologico a valle, sarà necessario intervenire anche su quest'ultimo tratto di strada prevedendo il convogliamento dell'acqua meteorica in tubazioni interrate. Gli interventi di cui sopra comporteranno il ripristino delle opere esistenti ed in particolare sarà necessario sostituire le staccionate in legno presenti e pavimentare il tratto di strada e il piazzale in corrispondenza della Fontana Piscolo. In particolare la pavimentazione verrà realizzata Pagina 2

3 Manuale d'uso in cemento con rete elettrosaldata e il piazzale con grigliato di cemento prefabbricato al fine di ridurre le infiltrazione di acqua nel terreno che potrebbe causare fenomeni franosi nella sottostante scarpata che verrà comunque rivestita con geostuoia e rete metallica con maglia a doppia torsione. Per lo stesso motivo è prevista la pavimentazione in cemento e rete metallica del tratto di strada che collega Via G. Felice. Il muro soggetto a parziale ribaltamento verrà demolito e nuovamente realizzato con strutture in cemento armato. Elenco dei Corpi d'opera: 01 OPERE STRUTTURALI 02 OPERE IDRAULICHE 03 OPERE STRADALI 04 OPERE INGEGNERIA NATURALISTICA Pagina 3

4 Corpo d'opera: 01 OPERE STRUTTURALI Manuale d'uso Unità Tecnologiche: Opere di sostegno e contenimento Pagina 4

5 Unità Tecnologica: Opere di sostegno e contenimento Manuale d'uso Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria. In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro. Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla condizione di spinta attiva. Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo in dipendenza, ad esempio, dell intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e della efficienza del sistema di drenaggio. Le azioni sull opera devono essere valutate con riferimento all intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione. Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le opere stesse (STR). L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Muri di contenimento a sbalzo Pagina 5

6 Elemento Manutenibile: Muri di contenimento a sbalzo Manuale d'uso Unità Tecnologica: Opere di sostegno e contenimento Si tratta di opere di contenimento con o senza contrafforti caratterizzate da elementi strutturali con comportamento analogo a mensole incastrate a nodo dal quale emergono le due solette di fondazione e quella di elevazione. Essi consentono la realizzazione di opere notevoli con dimensioni contenute. Possono essere realizzati in: - cls armato; - cls debolmente armato e/o a "semigravità"; - in acciaio; - elementi prefabbricati in c.a.; - con blocchi cassero in c.a.. Modalità di uso corretto: Provvedere all'esecuzione di opportuni sistemi di drenaggio posteriormente alle strutture di sostegno mediante l'utilizzo di pietre di medie dimensioni addossate al paramento interno. Per evitare eventuali infiltrazioni di acqua in prossimità del piano di posa delle fondazioni non predisporre il drenaggio in prossimità di quest'ultimo. E' opportuno per evitare problemi di stabilità e/o eventuali ribaltamenti predisporre adeguati blocchi di fondazione, considerevolmente pesanti,verso valle. Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.). In fase di progettazione definire con precisione la spinta "S" derivante dalla massa di terra e le relative componenti. Verificare le condizioni di stabilità relative: - al ribaltamento; - allo scorrimento; - allo schiacciamento; - allo slittamento del complesso terra-muro. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento A03 Distacco Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fenomeni di schiacciamento Fenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. Pagina 6

7 Manuale d'uso A06 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo A08 Mancanza Mancanza di elementi integrati nelle strutture di contenimento (pietre, parti di rivestimenti, ecc.) A09 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A10 Principi di ribaltamento Fenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale A11 Principi di scorrimento Fenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro;scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne) in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. Pagina 7

8 Corpo d'opera: 02 OPERE IDRAULICHE Manuale d'uso Unità Tecnologiche: Impianto fognario e di depurazione Pagina 8

9 Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Manuale d'uso L'impianto fognario è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di allontanare e convogliare le acque reflue (acque bianche, nere, meteoriche) verso l'impianto di depurazione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Giunti Tombini Tubazioni in polietilene Pagina 9

10 Elemento Manutenibile: Giunti Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Si utilizzano per collegare tra di loro i tubi prefabbricati e devono necessariamente essere impermeabili, resistenti alla penetrazione delle radici, flessibili e durevoli. I giunti possono essere dei tipi di seguito descritti. Giunzioni plastiche a caldo: sono realizzate per sigillare condotti con giunti a bicchiere con un mastice bituminoso colato a caldo e corda di canapa o iuta catramata. La corda è composta da 3 o 4 funicelle riunite con uno spessore totale di 15 o 20 mm. La corda deve essere impregnata allo stato secco di catrame vegetale che non deve gocciolare (DIN 4038). La corda, pressata nel bicchiere del tubo, svolge un'azione statica e garantisce una protezione contro il liquame che ha la tendenza ad entrare nel bicchiere e a corrodere il mastice bituminoso. Il materiale colato a caldo è una sostanza plastica che, anche dopo il raffredamento, dà alla tubazione la possibilità di piccoli spostamenti. I prodotti che compongono questa sostanza plastica (bitume, pece di catrame di carbon fossile, ecc.) devono resistere alle radici, devono avere un punto di rammollimento minimo di 70 C e devono avere un punto di fusibilità inferiore ai 180 C. Giunzioni plastiche a freddo: sono formati da nastri plastici o mastici spatolati a freddo e si utilizzano per sigillare tubi in calcestruzzo con giunti a bicchiere o ad incastro. I materiali sigillanti sono composti da sostanze durevolmente plastiche a base di bitumi, catrame di carbon fossile, materie plastiche o miscele di questi prodotti e sono lavorabili a temperature di circa 20 C. le caratteristiche dei materiali sigillanti sono prescritte dalla norma DIN Per fare il giunto, il mastice o il nastro plastico si applicano al tubo precedentemente verniciato e già in opera ed il tubo da posare viene sospinto verso il precedente con una forte pressione. Per i tubi in grès si sono diffusi giunti in resine poliuretaniche applicati nello stesso processo di fabbricazione; i tubi sono posti in opera come per le giunzioni plastiche a freddo. Da varie verifiche si è appreso che la resina poliuretanica mantiene nel tempo la compressione senza cedimenti, anche se assoggettata a tensioni di taglio, a differenza delle fasce in PVC plasticizzato che erano state sperimentate precedentemente. Anelli elastici: si utilizzano per quasi tutti i tipi di tubi prefabbricati (in grès, fibrocemento, calcestruzzo, ghisa, acciaio) con differenti forme di giunzione - a manicotto, a bicchiere e ad incastro - a condizione che le pareti del tubo siano abbastanza grosse e che l'incastro sia orizzontale. L'anello è in gomma naturale (caucciù) o artificiale purché abbia caratteristiche simili a quella naturale. L'effetto sigillante si ottiene impiegando la forza elastica di ritorno che si sviluppa durante la deformazione dell'anello di tenuta e che tende a far riprendere all'anello compresso la forma precedente. Occorre particolare attenzione nella scelta del materiale perché alcune sostanze, sottoposte continuamente a pressione e ad attacchi chimici o biologici, hanno la tendenza a perdere elasticità ed a diventare plastiche. L'anello non deve essere né troppo duro (per non danneggiare il bicchiere) né troppo molle per evitare che il peso del tubo, comprimendo troppo l'anello, provochi distacchi dal vertice e, quindi, perdita di impermeabilità. Modalità di uso corretto: I giunti delle tubazioni devono essere opportunamente protetti per evitare pericoli di ostruzioni e di intasamenti o di penetrazioni di radici. Devono essere predisposti dei pozzetti di ispezione per consentire la periodica manutenzione. Utilizzare diametri appropriati alle dimensioni delle tubazioni per evitare perdite di fluido. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni A03 Erosione Erosione del suolo all esterno dei tubi che è solitamente causata dall infiltrazione di terra. Pagina 10

11 Manuale d'uso A04 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l ostruzione delle condotte. Pagina 11

12 Elemento Manutenibile: Tombini Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione I tombini sono dei dispositivi che consentono l'ispezione e la verifica dei condotti fognari. Vengono posizionati ad intervalli regolari lungo la tubazione fognaria e possono essere realizzati in vari materiali quali ghisa, acciaio, calcestruzzo armato a seconda del carico previsto (stradale, pedonale, ecc.). Modalità di uso corretto: È necessario verificare e valutare la prestazione dei tombini durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono la capacità di apertura e chiusura, la resistenza alla corrosione, la capacità di tenuta ad infiltrazioni di materiale di risulta. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie piastre Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti A02 Cedimenti Cedimenti strutturali della base di appoggio e delle pareti laterali A03 Corrosione Corrosione dei tombini con evidenti segni di decadimento evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni A04 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi A05 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sui tombini che provoca anomalie nell'apertura e chiusura degli stessi A06 Sollevamento Sollevamento delle coperture dei tombini. Pagina 12

13 Elemento Manutenibile: Tubazioni in polietilene Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene. Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o attraverso saldatura a 200 C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti pressati con filettatura interna a denti di sega. Modalità di uso corretto: I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto delle acque reflue devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni A03 Erosione Erosione del suolo all esterno dei tubi che è solitamente causata dall infiltrazione di terra A04 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l ostruzione delle condotte. Pagina 13

14 Corpo d'opera: 03 OPERE STRADALI Manuale d'uso Unità Tecnologiche: Strade Pagina 14

15 Unità Tecnologica: Strade Manuale d'uso Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: - autostrade; - strade extraurbane principali; - strade extraurbane secondarie; - strade urbane di scorrimento; - strade urbane di quartiere; - strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, il margine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Canalette Pavimentazione stradale in bitumi Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati Pagina 15

16 Elemento Manutenibile: Canalette Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strade Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico, ecc.. Modalità di uso corretto: Vanno poste in opera tenendo conto della massima pendenza delle scarpate stradali o delle pendici del terreno. Inoltre va curata la costipazione del terreno di appoggio e il bloccaggio mediante tondini di acciaio fissi nel terreno. È importante effettuare la pulizia delle canalette periodicamente ed in particolar modo in prossimità di eventi meteo stagionali. Inoltre i proprietari e gli utenti di canali artificiali in prossimità del confine stradale hanno l'obbligo di porre in essere tutte le misure di carattere tecnico idonee ad impedire l'afflusso delle acque sulla sede stradale e ogni conseguente danno al corpo stradale e alle fasce di pertinenza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne A02 Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo canalette o dal deposito di detriti lungo il letto A03 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali A04 Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. Pagina 16

17 Elemento Manutenibile: Pavimentazione stradale in bitumi Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strade Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.) A02 Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale A05 Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale A06 Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in genere. Pagina 17

18 Elemento Manutenibile: Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strade Si tratta di prodotti di calcestruzzo realizzati in monostrato o pluristrato, caratterizzati da un ridotto rapporto di unità tra lo spessore e i lati. Essi trovano largo impiego come rivestimenti per le pavimentazioni ad uso veicolare e pedonale. I principali tipi di masselli possono distinguersi in: elementi con forma singola, elementi con forma composta e elementi componibili. Sul mercato si trovano prodotti con caratteristiche morfologiche del tipo: con spessore compreso tra i 40 e 150 mm, il rapporto tra il lato piccolo e lo spessore varia da 0,6 a 2,5, il rapporto tra il lato più grande e quello più piccolo varia tra 1 e 3, la superficie di appoggio non deve essere minore di 0,05 m2 e la superficie reale maggiore dovrà essere pari al 50% di un rettangolo circoscritto. Modalità di uso corretto: La posa può essere eseguita manualmente o a macchina collocando i masselli sul piano di allettamento secondo schemi e disegni prestabiliti. La compattazione viene eseguita a macchina livellando i vari masselli e curando la sigillatura dei giunti con materiali idonei. Controllare periodicamente l'integrità degli elementi attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A03 Perdita di elementi Perdita di elementi e parti del rivestimento A04 Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. Pagina 18

19 Unità Tecnologiche: Manuale d'uso Corpo d'opera: 04 OPERE INGEGNERIA NATURALISTICA Opere di ingegneria naturalistica Aree a verde Pagina 19

20 Unità Tecnologica: Opere di ingegneria naturalistica Manuale d'uso L ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive, abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per la riproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l incremento della biodiversità. I campi di intervento sono: - consolidamento dei versanti e delle frane; - recupero di aree degradate; - attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.; - inserimento ambientale delle infrastrutture. Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare un intervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico, floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d intervento. Alla fase di studio e di indagine deve seguire l individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specie flogistiche da utilizzare. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Terre rinforzate Pagina 20

21 Elemento Manutenibile: Terre rinforzate Manuale d'uso Unità Tecnologica: Opere di ingegneria naturalistica Le terre rinforzate dette anche "muri verdi" o "terre armate" sono strutture per il contenimento e/o la stabilizzazione di scarpate e rilevati. Le terre rinforzate possono essere utilizzate anche su terreni a debole portanza e in grado di adattarsi agli assestamenti di base con deformazioni modeste in quanto agiscono mediante la presenza di elementi di rinforzo resistenti a trazione e quindi sono soluzioni ottimali per: - opere di sostegno stradali; - rilevati per discariche; - argini fluviali; - rilevati paramassi; - opere fonoassorbenti. Modalità di uso corretto: Le terre rinforzate devono essere preparate in maniera opportuna per consentire ai materiali utilizzati di svolgere il loro compito di contenimento e di stabilizzazione. Fissare le reti ai picchetti inseriti nel terreno e ricoprire con terreno vegetale soprattutto in prossimità dei bordi esterni. Per agevolare la filtrazione ed il drenaggio dei versanti seminare con specie erbacce selezionate. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie reti Difetti di tenuta delle reti o delle griglie per cui si verifica la perdita di materiale A02 Corrosione Fenomeni di corrosione delle strutture portanti delle terre A03 Difetti di attecchimento Difetti di attecchimento delle piante erbacee A04 Mancanza di terreno Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle terre rinforzate. Pagina 21

22 Unità Tecnologica: Aree a verde Manuale d'uso Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i rumori ed altre fonti di inquinamento. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Staccionate Pagina 22

23 Elemento Manutenibile: Staccionate Manuale d'uso Unità Tecnologica: Aree a verde Si tratta di elementi generalmente realizzati in pali di pino o di castagno, con trattamento della parte appuntita interrata, decorticati e di diametro diverso (10-12 cm) posti a croce di Sant Andrea costituiti da corrimano e diagonali a sezione semicircolare posti su montati verticali ad un altezza di circa 1 m fuori terra e ad un interasse di circa 2 m, ed assemblati con elementi di acciaio zincato ed eventuali plinti di fondazione. In genere vengono impiegati lungo i percorsi montani e congiuntamente ad interventi di opere di ingegneria naturalistica. Modalità di uso corretto: Verificare la corretta disposizione dei montanti e la loro stabilità. Sostituire eventuali parti ammalorate o mancanti con altre di analoga essenza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere A02 Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità A03 Perdita della stabilità Perdita della stabilità degli elementi fissati al suolo. Pagina 23

24 Manuale d'uso INDICE 01 OPERE STRUTTURALI pag Opere di sostegno e contenimento Muri di contenimento a sbalzo 6 02 OPERE IDRAULICHE pag Impianto fognario e di depurazione Giunti Tombini Tubazioni in polietilene OPERE STRADALI pag Strade Canalette Pavimentazione stradale in bitumi Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati OPERE INGEGNERIA NATURALISTICA pag Opere di ingegneria naturalistica Terre rinforzate Aree a verde Staccionate 23 IL TECNICO Dott. Ing. Giorgio Tarquilli Pagina 24

25 Comune di Serrone Provincia di Frosinone PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico in località Piscolo nel Comune di Serrone COMMITTENTE: Comune di serrone Data, IL TECNICO Dott. Ing. Giorgio Tarquilli Pagina 1 Dott. Ing. Giorgio Tarquilli Via Prenestina n. 136/c Serrone (FR)-

26 Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: Oggetto: Serrone Frosinone Interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico in località Piscolo nel Comune di Serrone L'Amministrazione Comunale intende effettuare l'intervento di cui in oggetto in località Piscolo, dove è emersa la necessità di intervenire per risolvere le problematiche legate alla non idonea regimentazione delle acque meteoriche e quindi al fine di ridurre il rischio del dissesto idrogeologico. La zona di interesse mostra un'elevata vulnerabilità nei confronti dei fenomeni di dissesto idrogeologico, per tale motivo è importante intervenire rapidamente al fine di evitare che il progredire di tali fenomeni in atto determini un pericoloso aumento delle condizioni di rischio per i residenti e più in generale per la pubblica l'incolumità, nonché non per la funzionalità delle infrastrutture stradali e tecnologiche che ivi insistono. Nell'areale rappresentato nella presente relazione in concomitanza con eventi pluviometrici di una certa intensità o in occasione di eventi temporaleschi brevi ed intensi che sempre più caratterizzano il territorio, stante l'attuale rete idrografica totalmente inadeguata, si verificano ricorrenti episodi di scorrimento superficiale dove le acque di precipitazione, non più regimate, invadono le aree di pertinenza dei fabbricati presenti fino a entrare negli stessi. In particolare le acque meteoriche provenienti da Via Piscolo, attualmente non regimentate, tendono a raggiungere il sottostante piazzale dell'ex stazione ferroviaria provocando l'innesco di fenomeni franosi, riscontrati sia lungo la strada cementata di Via Piscolo, dove si evidenza il ribaltamento parziale di un muro di sostegno e sia in prossimità dello stesso piazzale. Al fine di assicurare una riduzione dei fenomeni franosi, è stato redatto il presente progetto che prevede la realizzazione di un sistema di smaltimento e regimentazione delle acque meteoriche tramite l'installazione di tubazioni, griglie quadrate e trasversali lungo le sedi viarie. L'acqua così regimentata verrà convogliata in parte nel canale esistente in cemento e in parte lungo gli scaloni che portano sulla Via Prenestina. Da qui l'acqua già si raccoglie in un pozzetto ed è allontanata con tubazioni fino all'imbocco di Via L. Sperati dove attualmente si riversa in maniera del tutto incontrollata lungo la stessa strada. Pertanto al fine di evitare che la risoluzione del problema a monte possa compromettere l'assetto idrogeologico a valle, sarà necessario intervenire anche su quest'ultimo tratto di strada prevedendo il convogliamento dell'acqua meteorica in tubazioni interrate. Gli interventi di cui sopra comporteranno il ripristino delle opere esistenti ed in particolare sarà necessario sostituire le staccionate in legno presenti e pavimentare il tratto di strada e il piazzale in corrispondenza della Fontana Piscolo. In particolare la pavimentazione verrà realizzata Pagina 2

27 Manuale di Manutenzione in cemento con rete elettrosaldata e il piazzale con grigliato di cemento prefabbricato al fine di ridurre le infiltrazione di acqua nel terreno che potrebbe causare fenomeni franosi nella sottostante scarpata che verrà comunque rivestita con geostuoia e rete metallica con maglia a doppia torsione. Per lo stesso motivo è prevista la pavimentazione in cemento e rete metallica del tratto di strada che collega Via G. Felice. Il muro soggetto a parziale ribaltamento verrà demolito e nuovamente realizzato con strutture in cemento armato. Elenco dei Corpi d'opera: 01 OPERE STRUTTURALI 02 OPERE IDRAULICHE 03 OPERE STRADALI 04 OPERE INGEGNERIA NATURALISTICA Pagina 3

28 Corpo d'opera: 01 OPERE STRUTTURALI Manuale di Manutenzione Unità Tecnologiche: Opere di sostegno e contenimento Pagina 4

29 Unità Tecnologica: Opere di sostegno e contenimento Manuale di Manutenzione Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria. In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro. Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla condizione di spinta attiva. Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo in dipendenza, ad esempio, dell intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e della efficienza del sistema di drenaggio. Le azioni sull opera devono essere valutate con riferimento all intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione. Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le opere stesse (STR). REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) R01 Stabilità Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le opere di sostegno e contenimento in fase d'opera dovranno garantire la stabilità in relazione al principio statico di funzionamento. Prestazioni: Le prestazioni variano in funzione dei calcoli derivanti dalla spinta del terreno contro il muro di sostegno, dalla geometria del muro (profilo, dimensioni, ecc.) e dalle verifiche di stabilità. Livello minimo della prestazione: Essi variano in funzione delle verifiche di stabilità: - al ribaltamento; - allo scorrimento; - allo schiacciamento; - allo slittamento del complesso terra-muro. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Muri di contenimento a sbalzo Pagina 5

30 Elemento Manutenibile: Muri di contenimento a sbalzo Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Opere di sostegno e contenimento Si tratta di opere di contenimento con o senza contrafforti caratterizzate da elementi strutturali con comportamento analogo a mensole incastrate a nodo dal quale emergono le due solette di fondazione e quella di elevazione. Essi consentono la realizzazione di opere notevoli con dimensioni contenute. Possono essere realizzati in: - cls armato; - cls debolmente armato e/o a "semigravità"; - in acciaio; - elementi prefabbricati in c.a.; - con blocchi cassero in c.a.. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento A03 Distacco Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fenomeni di schiacciamento Fenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale A06 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo A08 Mancanza Mancanza di elementi integrati nelle strutture di contenimento (pietre, parti di rivestimenti, ecc.) A09 Presenza di vegetazione Pagina 6

31 Manuale di Manutenzione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A10 Principi di ribaltamento Fenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale A11 Principi di scorrimento Fenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro;scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne) in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.) Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o di eventuali processi di carbonatazione e/o corrosione. Controllare l'efficacia dei sistemi di drenaggio. Requisiti da verificare: 1) Stabilità. Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Fenomeni di schiacciamento; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Principi di ribaltamento; 6) Principi di scorrimento. Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. Ditte specializzate: Specializzati vari. Pagina 7

32 Corpo d'opera: 02 OPERE IDRAULICHE Manuale di Manutenzione Unità Tecnologiche: Impianto fognario e di depurazione Pagina 8

33 Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Manuale di Manutenzione L'impianto fognario è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di allontanare e convogliare le acque reflue (acque bianche, nere, meteoriche) verso l'impianto di depurazione. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere Il sistema di scarico deve essere realizzato con materiali e componenti in grado di non emettere rumori. Prestazioni: E' opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa per non generare rumore eccessivo. Livello minimo della prestazione: Per quanto riguarda i livelli fare riferimento a regolamenti e procedure di installazione nazionali e locali R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi dell'impianto devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta dei fluidi. Prestazioni: La tenuta deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detto requisito. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla vigente normativa R03 Efficienza Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione I sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la sicurezza degli utenti e delle persone che si trovano all interno dell edificio. Prestazioni: I sistemi di scarico devono essere progettati, installati e sottoposti agli appropriati interventi di manutenzione in modo da non costituire pericolo o arrecare disturbo in condizioni normali di utilizzo. Livello minimo della prestazione: Le tubazioni devono essere progettate in modo da essere auto-pulenti, conformemente alla EN L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Giunti Tombini Tubazioni in polietilene Pagina 9

34 Elemento Manutenibile: Giunti Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Si utilizzano per collegare tra di loro i tubi prefabbricati e devono necessariamente essere impermeabili, resistenti alla penetrazione delle radici, flessibili e durevoli. I giunti possono essere dei tipi di seguito descritti. Giunzioni plastiche a caldo: sono realizzate per sigillare condotti con giunti a bicchiere con un mastice bituminoso colato a caldo e corda di canapa o iuta catramata. La corda è composta da 3 o 4 funicelle riunite con uno spessore totale di 15 o 20 mm. La corda deve essere impregnata allo stato secco di catrame vegetale che non deve gocciolare (DIN 4038). La corda, pressata nel bicchiere del tubo, svolge un'azione statica e garantisce una protezione contro il liquame che ha la tendenza ad entrare nel bicchiere e a corrodere il mastice bituminoso. Il materiale colato a caldo è una sostanza plastica che, anche dopo il raffredamento, dà alla tubazione la possibilità di piccoli spostamenti. I prodotti che compongono questa sostanza plastica (bitume, pece di catrame di carbon fossile, ecc.) devono resistere alle radici, devono avere un punto di rammollimento minimo di 70 C e devono avere un punto di fusibilità inferiore ai 180 C. Giunzioni plastiche a freddo: sono formati da nastri plastici o mastici spatolati a freddo e si utilizzano per sigillare tubi in calcestruzzo con giunti a bicchiere o ad incastro. I materiali sigillanti sono composti da sostanze durevolmente plastiche a base di bitumi, catrame di carbon fossile, materie plastiche o miscele di questi prodotti e sono lavorabili a temperature di circa 20 C. le caratteristiche dei materiali sigillanti sono prescritte dalla norma DIN Per fare il giunto, il mastice o il nastro plastico si applicano al tubo precedentemente verniciato e già in opera ed il tubo da posare viene sospinto verso il precedente con una forte pressione. Per i tubi in grès si sono diffusi giunti in resine poliuretaniche applicati nello stesso processo di fabbricazione; i tubi sono posti in opera come per le giunzioni plastiche a freddo. Da varie verifiche si è appreso che la resina poliuretanica mantiene nel tempo la compressione senza cedimenti, anche se assoggettata a tensioni di taglio, a differenza delle fasce in PVC plasticizzato che erano state sperimentate precedentemente. Anelli elastici: si utilizzano per quasi tutti i tipi di tubi prefabbricati (in grès, fibrocemento, calcestruzzo, ghisa, acciaio) con differenti forme di giunzione - a manicotto, a bicchiere e ad incastro - a condizione che le pareti del tubo siano abbastanza grosse e che l'incastro sia orizzontale. L'anello è in gomma naturale (caucciù) o artificiale purché abbia caratteristiche simili a quella naturale. L'effetto sigillante si ottiene impiegando la forza elastica di ritorno che si sviluppa durante la deformazione dell'anello di tenuta e che tende a far riprendere all'anello compresso la forma precedente. Occorre particolare attenzione nella scelta del materiale perché alcune sostanze, sottoposte continuamente a pressione e ad attacchi chimici o biologici, hanno la tendenza a perdere elasticità ed a diventare plastiche. L'anello non deve essere né troppo duro (per non danneggiare il bicchiere) né troppo molle per evitare che il peso del tubo, comprimendo troppo l'anello, provochi distacchi dal vertice e, quindi, perdita di impermeabilità. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I giunti devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta in modo da non compromettere la pressione di esercizio richiesta per l'impianto. Prestazioni: La tenuta deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto. Livello minimo della prestazione: La tenuta di un giunto assemblato contenente aria alla pressione atmosferica è sottoposto a prova mentre viene sottoposto ad una pressione idrostatica esterna maggiore della pressione atmosferica all'interno del pezzo in prova. Fissare la provetta nel serbatoio chiuso o recipiente a pressione e riempire il serbatoio con acqua alla temperatura specificata, +/-2 C. Aspettare 20 min per il raggiungimento della temperatura di prova ed eliminare ogni segno di umidità dalla superficie interna della provetta; aspettare altri 10 min ed assicurarsi che la superficie interna sia completamente asciutta. Osservare la superficie interna della provetta e registrare ogni eventuale segno di perdita osservato, e la pressione a cui si verifica, mentre il giunto è assoggettato a pressione esterna, come segue. Applicare una prima pressione di prova, p1, per almeno 1 h e poi gradualmente aumentare la pressione, senza colpi, fino al secondo livello, p2. Mantenere la pressione di prova p2 per un ulteriore periodo di Pagina 10

35 Manuale di Manutenzione almeno 1 h. I valori della pressione p1 e p2 sono quelli dettati dalla normativa vigente al momento della prova. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumulo di grasso Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni A03 Erosione Erosione del suolo all esterno dei tubi che è solitamente causata dall infiltrazione di terra A04 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni. Ditte specializzate: Idraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. Pagina 11

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