La storia di Cedus Mesatjs

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2 La storia di Cedus Mesatjs ra una notte di autunno, i miei compagni ed io ci trovavamo nelle paludi nere, eravamo appena sopravvissuti ad un incontro con un verme di palude: un essere che si nutre di animali lungo circa quindici passi. Dopo una giornata di cammino eravamo stremati. Le gambe erano doloranti per la marcia forzata all interno di quelle terre marcescenti, e la mente vagava tra le ombre che dividono i mondi. Improvvisamente una voce mi riscosse dal torpore. Posso disturbarti manahir? Si trattava di Cedus, uno dei miei compagni di viaggio, un chierico di Shilman, il dio della guerra, ma il fatto che avesse usato un termine di rispetto per rivolgersi a me mi incuriosì. Era un tipo schivo e pieno di sé, certo era un bravo combattente ed aveva i favori del suo dio, ma la cortesia non era il suo forte. Annuii e si sedette accanto a me. Attesi con pazienza che parlasse, ma sembrava non riuscisse a decidersi, così lo incalzai. Cosa posso fare per te? Non lo so L affermazione mi sorprese, Hai affrontato un lungo viaggio per affrontare quest avventura che ti potrebbe costare la vita.

3 Il mio sguardo si fissò sul fuoco ricordando i pericoli che avevo superato Sì. Perché? Non capivo il motivo del suo interesse, e questo mi incuriosiva, quindi decisi di assecondarlo. Quando ho deciso di studiare la magia, sapevo che la mia vita difficilmente sarebbe stata tranquilla, e speravo che i miei studi sarebbero serviti per una grande causa. Questa lo è. Cedus annuì Certo impedire il ritorno dell'oscuro signore, poi il suo sguardo divenne vacuo. Per me è stato un caso, ero tornato a Stonebridge da due giorni quando ci siamo incontrati. Sono sempre stato lontano da casa, mia madre mi scriveva delle lettere chiedendomi quando sarei tornato, poi un giorno mi scrisse una vicina. Nella lettera diceva che mia madre si era ammalata. Allora mi accorsi che i miei vagabondaggi, le guerre, mi avevano tenuto lontano troppo a lungo. E tuo padre? chiesi. Mai conosciuto. Se ne andò che dovevo ancora nascere. Poi, quando avevo quindici cicli, incontrai un chierico di Shilman, restai sorpreso dalla sua abilità, e qualcosa in lui mi attirò. Partisti con lui? Sì. Mi portò ad un tempio del dio della guerra, dove iniziai l addestramento. So che è molto duro. Annuì. Molto peggio di quanto molti possano solo immaginare. Vi sono delle prove mortali da affrontare, allenamenti in discipline sconosciute. Non so quanti giorni ho passato appeso a testa in giù, correndo in equilibrio su tronchi sospesi sopra crepacci, affrontando

4 stanze della morte, uccidendo i miei stessi compagni in lotte all ultimo sangue. Mille volte avrei voluto uscire da quell incubo, e niente me lo avrebbe impedito. Eppure qualcosa dentro di me mi tratteneva. Hai mai sentito una voce dentro di te che ti incita a continuare anche quando tutto sembra consigliarti il contrario? Quella domanda risvegliò in me ricordi lontani e sorrisi prima di rispondere Si, quando ho lasciato la mia casa per studiare la magia. Anche Cedus sorrise, per un attimo vidi i suoi sentimenti, poi scomparvero dietro alla sua maschera impenetrabile. Divenni un chierico, e mi furono affidati i primi incarichi. Quando il mio apprendistato terminò iniziai a vagare per il mondo. Passavo da una guerra all altra. Non so quanti uomini ho ucciso, né quanti ne ho salvati. Quando infine arrivò la lettera della vicina le mie sicurezze crollarono. Chiusi l armatura dentro una cassa e tornai a Stonebridge. Per un giorno ed una notte assistetti mia madre, ma era tardi, non riprese conoscenza e morì. Fece una pausa, non vi era commozione nella sua voce, semplicemente stava ricordando gli eventi. Dopo il funerale mi sono chiuso in casa chiedendomi quale fosse la cosa giusta da fare, quale sarebbe stato il mio destino. Ho pregato a lungo per avere un segno che mi indicasse la via. Poi la campana d allarme, l arrivo dell esercito goblin. Sapevo cosa dovevo fare. Aprii la cassa e indossai l armatura. Rimasi in silenzio anche quando terminò il racconto. Almeno se dovessi morire in quest impresa, qualcuno saprà chi ero e cosa ho fatto nella mia vita, Si alzò.

5 Grazie manahir Richiamai la sua attenzione e lui si girò osservandomi Sembra che il tuo Dio ti abbia ascoltato e ti abbia inviato un segno, sei qui con noi per impedire questo evento catastrofico annuì osservandomi negli occhi, poi si allontanò sedendosi in disparte vicino ad un albero. Impiegai molto tempo ad addormentarmi, immagini di battaglie ed allenamenti suicidi si susseguivano nella mia mente, infine, la stanchezza ebbe il sopravvento.