TIPICA ALPINA. [ gestione faunistica ] RISULTATI. Dieci anni di indagine UNCZA ( ) su galliformi alpini e lepre bianca

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1 [ gestione faunistica ] TIPICA ALPINA Dieci anni di indagine UNCZA (26-215) su galliformi alpini e lepre bianca PREMESSA L Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi (UNCZA), data la rilevanza biologica e venatoria di alcune specie, ha promosso e sostenuto l indagine, i cui risultati vengono di seguito presentati. Su tutte le Alpi italiane, nel periodo (1 anni), è stata effettuata un indagine su sei specie tipiche alpine: Fagiano di monte (Tetrao tetrix), Coturnice (Alectoris graeca saxatilis), Pernice bianca (Lagopus muta), Lepre bianca (Lepus timidus), Gallo cedrone (Tetrao urogallus) e Francolino di monte (Bonasa bonasia). Le prime quattro specie sono cacciabili, mentre le altre due sono protette. La caccia ai Galliformi alpini, praticata col cane da ferma, è tra le forme più ambite, apprezzate e radicate nella tradizione venatoria italiana. La caccia alla Lepre bianca viene svolta da specialisti col cane segugio; alle volte viene abbattuta durante lo svolgimento di altre forme di caccia. Precedentemente sono state fatte indagini simili per i periodi (Artuso I., 29) e (Artuso I., 213). RISULTATI PRESENZA 215 Tramite i censimenti, le osservazioni e le segnalazioni, viene stabilita la presenza di una specie in un determinato territorio. Nel 215, le specie Forcello, Coturnice, Pernice bianca e Lepre bianca sono distribuite su tutto (o quasi) l arco alpino italiano dove l habitat e le quote offrono un idoneo ambiente di vita. Le altre due specie hanno una distribuzione meno diffusa: il Francolino è presente sui settori centro-orientali, il Cedrone è sempre più spinto verso quello orientale. (Fig. 1) INDICI RIPRODUTTIVI 215 Gli indici presentati derivano da rilevazioni differenti (numero aree campione, animali censiti, modalità di censimento, ecc.) tra provincia e provincia, pertanto non sempre sono correttamente confrontabili fra loro. Forcello Giovani/Femmine adulte tot.: max. 3,95 (Como); min. 1,5; media Alpi italiane 2,74 Giovani/Covata: max. 5,26 (Como); min. 3, (Brescia e Verona); media Alpi italiane 3,92. (Fig. 2) Coturnice Giovani/Adulti: max. 5,5 (Como); min. 1,35 (Treviso); media Alpi italiane 2,86. Giovani/Covata: max. 7,41 (Verbania); min. 3,6 (Vercelli); media Alpi italiane 4,86. (Fig. 2) IVANO ARTUSO Responsabile tecnico-scientifico dell indagine e coordinatore della Commissione Avifauna UNCZA 26

2 Figura 1: presenza delle 6 specie per provincia FORCELLO PERNICE BIANCA LEPRE BIANCA GALLO CEDRONE FRANCOLINO DI MONTE PRESENZA ACCERTATA DELLE SPECIE SEGNALAZIONI SPORADICHE SEGNALAZIONI PRESENZA INCERTA SPECIE NON PRESENTE Pernice bianca Giovani/Adulti: max. 3, (Brescia); min.,74 (Udine); media Alpi italiane 2,13 Giovani/Covata: max. 6,18 (Verbania); min. 3, (Brescia); media Alpi italiane 4,49. (Fig. 2) Considerando l andamento della media degli indici riproduttivi considerati (giov./adulti; giov./covata), si evidenzia come per tutte le 3 specie, gli indici stessi aumentano dal 21 al 215 (il 212 presenta valori intermedi). 27

3 6, 5, 4, 3, 2, 1,, FORCELLO Media Alpi 3,64 IMPERIA VERONA media Figura 2: indici riproduttivi giovani/covata 215 8, 6, 4, 2,, Media Alpi 4,86 media PERNICE BIANCA 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1,, Media Alpi 4,49 media PRELIEVO 215 Nel 215 il Forcello è la specie con una maggiore distribuzione degli abbattimenti, seguita nell ordine da Coturnice, Lepre bianca e Pernice bianca. PRELIEVO PER PROVINCIA (26-215) (Fig. 3) Nell analisi sottostante viene preso in considerazione il prelievo delle quattro specie cacciabili a livello Provinciale e di Alpi italiane. Non sempre sono confrontabili gli abbattimenti tra le varie entità territoriali (Province) in quanto variano le superfici, il territorio vocato e quello cacciabile; è bene considerarli solo come valori assoluti. Per il Forcello si può abbattere solo il maschio, mentre per le altre specie anche la femmina. Vengono prese in considerazione, in ordine quantitativo di prelievo, le prime 3 province (non vuole essere una rilevazione di merito, ma solo una constatazione oggettiva dei dati). Forcello Nella provincia di Bolzano si è abbattuto il maggior numero di maschi (3.127, il 18,47% del totale), a seguire le province di Trento (3.54), Sondrio (2.77). In queste 3 province si sono prelevati capi (il 48,78% del totale). La media del periodo è di 86 maschi/anno su tutte le Alpi. Coturnice Nella provincia di Torino si è prelevato il maggior numero di capi (1.129, il 14,81% del totale), a seguire le province di Sondrio (1.81), Cuneo (1.6). In queste 3 province si sono prelevati 3.27 capi (il 42,89% del totale). La media del periodo è di 423 capi/anno su tutte le Alpi. Pernice bianca Nella provincia di Bolzano si è prelevato il maggior numero di capi (3.31, il 64,8% del totale), a seguire le province di Sondrio (745), Torino (311). In queste 3 province si sono prelevati 4.87 capi (il 86,4% del totale). La media del periodo è di 473 capi/anno su tutte le Alpi. Lepre bianca Nella provincia di Bolzano si è prelevato il maggior numero di capi (4.38, il 5,67% del totale), a seguire le province di Trento (1.527), Sondrio 28

4 29 IMPERIA VARESE VERONA TREVISO PORDENONE UDINE % m= FORCELLO TREVISO PORDENONE UDINE % m= % 1 PERNICE BIANCA 1 51% LEPRE BIANCA Figura 3: prelievo per provincia (26-215)

5 Figura 4: prelievo Alpi italiane (26-215) (645). In queste 3 province si sono prelevati 6.21 capi (il 77,92% del totale). La media del periodo è di 664 capi/anno su tutte le Alpi. Prendendo in considerazione tutte le 4 specie cacciabili, la provincia dove viene prelevato il maggior numero di capi è quella di Bolzano (tot capi, il 29,34% del totale), seguita da quella di Trento (tot capi, il 12,84% del totale) e di Sondrio (tot capi, il 12,21% del totale). In queste 3 province, rispetto agli abbattimenti effettuati su tutto l arco alpino italiano, si prelevano in totale capi (il 54,61%). PRELIEVO ALPI ITALIANE (Fig. 4) Su tutte le Alpi italiane, nel periodo , la specie dove si è avuto il maggior prelievo è il Fagiano di monte ( maschi, il 45,45%), seguito da Coturnice (7.623 capi, il 2,46%), Lepre bianca (7.929 capi, il 21,28%) e Pernice bianca (4.73 capi, il 12,7%). Il prelievo totale di fauna tipica alpina, Galliformi alpini e Lepre bianca, è di capi. ANDAMENTO DEL PRELIEVO SULLE ALPI ITALIANE Forcello (26-215) Sulle Alpi italiane l andamento del prelievo tende ad una costanza. Nel primo quinquennio (26-21) si sono abbattuti 8.54 maschi (il 5,24% del totale), nel secondo quinquennio ( ) (49,76%). Una evidente flessione degli abbattimenti si è avuta nel 28 (1.32); come già detto, si evidenzia un significativo aumento del prelievo nel 215 (1.933), collocandosi nella media del prelievo del biennio (Fig. 5) Coturnice (26-215) Sulle Alpi italiane l andamento del prelievo evidenzia una netta diminuzione (meno 5%) tra il 1 triennio (26-28) e gli altri 2 successivi e ). Come per il Forcello, anche per questa specie nel 215 si denota un aumento significativo del prelievo (634) rispetto all anno precedente (49) e si colloca al di sopra della media dei 2 trienni precedenti (m= 573). Anche qui il buon andamento stagionale nel periodo delle covate ha influito positivamente sul prelievo. (Fig. 5) % % % 4.73 CAPI TOT % FORCELLO PERNICE BIANCA LEPRE BIANCA CONCLUSIONI Nel periodo , il prelievo venatorio delle 4 specie cacciabili ammonta in totale a oltre 37. capi; la tendenza va verso ad una diminuzione degli abbattimenti. In quasi tutte le province dove vi è la presenza del Forcello è anche concessa la caccia, questo rapporto nella Coturnice cala ed è ancora più evidente nelle altre 2 specie cacciabili. Il periodo di apertura alla caccia e la maggior parte degli abbattimenti si collocano soprattutto in ottobre. I censimenti (primaverili e/o estivi) si svolgono su quasi tutto l arco alpino. Per le 3 specie cacciabili di Galliformi alpini, il successo riproduttivo rilevato nel 215 va- 3

6 Figura 5: andamento del prelievo sulle Alpi italiane (26-215) quinq. tot quinq. tot (1 2 quinq.) costante FORCELLO tri. tot (-5%) 2 tri. tot tri. tot ria, anche di molto, tra provincia e provincia ed è tra i migliori degli ultimi 6 anni. Considerando 3 anni, gli indici aumentano dal 21 al 215 (il 212 presenta valori intermedi). Per il Forcello e la Coturnice si sono registrati parametri (media Alpi italiane) compatibili con il prelievo venatorio. Per la Pernice bianca si è registrato un rapporto Giovani/Adulti basso per la province più orientali (Trento, Belluno e Udine), mentre l altro parametro considerato (Giovani/Covata) è generalmente buono. Purtroppo non si sono potuti rilevare dati relativi al successo riproduttivo per gli altri due Galliformi alpini e per la Lepre bianca. Il recupero ambientale è una pratica diffusa finalizzata soprattutto all habitat del Forcello e della Coturnice, ma purtroppo non si conoscono i dati quantitativi e qualitativi. Si auspica che a livello nazionale l Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA) di Ozzano Emilia (BO) possa raccogliere e rendere pubblico in poco tempo i dati sulla tipica fauna alpina (Comunicazione del , Richiesta di collaborazione a Regioni, Province, Comprensori Alpini, Parchi naz. e reg., per una Banca dati sui Galliformi ). L UNCZA, in quest ottica, il 5 settembre 213 (rinnovato nel 217) ha siglato un accordo con l ISPRA e con questa raccolta ed elaborazione di dati vuole dare il suo concreto contri- buto. L accordo, esteso anche alla Fondazione Edmund Mach (FEM) di San Michele all Adige (TN), prevede anche la raccolta di campioni per analisi genetiche e di altra natura. Ringraziamenti Si ringraziano i componenti della Commissione Avifauna e tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questa indagine. In particolare: Luca Calvini, Bepi Audino, Aldo Falchero, Mauro Di Berti, Vito Benevelli, Gino Lorena, Daniele Quaretta, Luigi Gasperi, Armando De Lorenzi, Dario Carcano, Giampaolo Grassi, Marco Bonaldi, Michela Giacomelli, Paolo Demartin, Emilio Rudari, Andrea De Bortoli, Renato De Menech, Ivano Confortini, Francesco Dalla Vecchia, Dorino Stocchero, Mario Bernardi, Matteo De Luca, Marco Chiarentin, Giuseppe Corradino, Paolo Della Valle, Benito Moriconi, Giovanni Paroli, Massimo Sauro, Carlo Torresan, Valentina Cecchini. Gli Uffici Caccia Provinciali e Regionali, i Comprensori Alpini, le Sezioni provinciali/regionali FIdC, le Associazioni Cacciatori del Trentino e dell Alto Adige, i Circoli UNCZA, in particolare quello delle Prealpi Orobiche, i Tecnici faunistici e i singoli rilevatori esperti, inoltre Alessandro Brugnoli, Luca Pedrotti, Giorgio Carmignola, Lothar Gerstgrasser, Heinrich Aukenthaler, Walter Sieff, Roberto Parodi. Il Presidente Sandro Flaim, tutti i Componenti del Direttivo, il Segretario Mauro Bortolotti, dell UNCZA, che hanno voluto promuovere e sostenere questa indagine. 31

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